Per circa tre anni, i nostri governi, la cricca dei banchieri e i media industriali ci hanno garantito che loro conoscevano l’approccio corretto per aggiustare le economie che loro avevano
in precedenza paralizzato con la loro mala gestione. Ci è stato detto
che la chiave stava nel balzare sul Popolo Bue imponendo “l’austerità”
al fine di continuare a pagare gli interessi ai Parassiti delle
Obbligazioni, a qualsiasi costo.
Dopo
tre anni di questo continuo, ininterrotto fallimento, la Grecia è già
insolvente per il 75% dei suoi debiti e la sua economia è totalmente
distrutta. La Gran Bretagna, la Spagna e l’Italia stanno tutte
precipitando in una spirale suicida, in cui quanta più austerità quei
governi sadici infliggono ai loro stessi popoli tanto peggiore diventa il problema del loro debito/deficit. L’Irlanda e il Portogallo sono quasi nella stessa condizione.
Ora,
in quello che potrebbe essere il più grande “mea culpa” economico
della storia, i media ammettono che questa macchina
governativa-bancaria-propagandistica della Troika ha avuto torto per tutto il tempo. Sono
stati costretti a riconoscere che l’approccio dell’Islanda al pronto
intervento economico è stato quello corretto sin dall’inizio.
Non è soltanto l'allarme "spread" che sta rientrando. Pare proprio che
sia il concetto in quanto tale ad avere perso di fascino e di seduzione
mediatica. Capita come in quei serial televisivi, dove un personaggio o
una situazione sembrano assumere un'importanza decisiva nella
narrazione, salvo poi essere liquidati e dimenticati nelle puntate
successive, come se non fossero mai esistiti. Ci sono alcuni telespettatori che, addirittura dagli anni '80, ancora
ricordano con indignazione la vicenda della figlia del commissario
Cattani nel serial "La Piovra". COMIDAD Tutta la prima serie si era basata
sull'effetto emotivo della violenza carnale subìta dalla figlia del
commissario ad opera di sicari mafiosi, e su tutte le peripezie del
commissario per salvare la ragazza. All'inizio della seconda serie, dato
che il personaggio-figlia ormai era d'ingombro, la poverina venne, con
brutalità mafiosa, liquidata dagli sceneggiatori col pretesto di un
banale incidente. La grande maggioranza degli spettatori non notò nulla
di strano, ed il serial continuò con crescente successo.
Essere antieuropeisti e, pertanto, decisamente recalcitranti alla concretizzazione di questa Unione, basata su trattati ed accordi sconvenienti per i popoli che ne fanno parte, da quelli economici a quelli politici (con commissioni che si occupano della grandezza dei piselli e teste di pisello che non arrivano a capo di nulla), non significa essere contro l’Europa. Di Gianni Petrosillo Conflitti e Strategie Quest’ultima esiste, non solo in quanto innegabile espressione geografica, piuttosto perché ha un passato millenario fatto di prossimità, di battaglie, di alleanze, di pacificazioni, di tradimenti, di rivalità, di porosità e di sbarramenti reciproci, estrinsecatesi in un campo culturale omogeneo ma non meno conflittuale, frutto di un destino secolare d’interdipendenze e dipendenze tra nazioni e popolazioni che si sono abbracciate e massacrate; dunque, essa c’è negli eventi, nelle cose e negli uomini a prescindere dai suoi recenti apparati artificiali troppo deboli, corrotti, insignificanti e distanti dalla realtà per poter contribuire a dispiegare una vera sovranità continentale.
Per questo, possiamo dire che l’Europa sussisteva più consapevolmente, con maggiore spinta e coerenza (di ciascuno Stato), prima che fosse perfezionata la sua scialba architettura istituzionale attuale la quale, appunto, rappresenta la negazione del “sogno” urgente dell’ edificazione di un insieme geopolitico eterogeneo eppure indipendente, orientato ad una politica di potenza sinergica tra partner “cugini” (di affratellamento parlano solo gli idioti che non hanno il senso della Storia), come risultato di un grande gioco di prospettive ed orizzonti di entità statali contigue, non sovrapponibili ma, tuttavia, concordi nel perseguire comuni (per quanto possibile) obiettivi internazionali e mondiali. Forse, la Grande Europa invocata da De Gaulle, oppure, anche qualcosa di meglio. Leggi tutto...
"Nel lungo periodo saremo tutti Monti". (J. Maynard Keynes ft. Chicago Boys)
Parliamo dell'agenda,
quella in pelle di esodato che avete trovato sotto l'albero in cambio
della vostra sudata tredicesima servita per fare un bel regalone alle
banche bollite ed ai fondi salva-stati (come ammette tranquillamente a
pagina 2 l'autore Mario Monti, d'ora in avanti Montichino).
Che poi questa non è un'agenda vera dove segnare appuntamenti e
ricette, ma un'agenda parola inglese, un documento programmatico,
direbbe Bersani in piddinese, e come tale va trattata. Tenendo presente che, siccome quasi tutti i partiti
sono smaniosi di attenervisi nella prossima legislatura, leggendone i
contenuti, anzi i presupposti, possiamo capire ciò che ci attenderà nel
breve e lungo periodo. Prendetelo come un oroscopo del 2013 che ci
azzecca, una volta tanto. E ricordate l'ammonimento di Maynard in
apertura. In effetti bisogna andare oltre l'avvolgimento in pluriball di
bisognafarismo piddino (merito del volonteroso Ichino, molto
probabilmente) e le promesse da marinai del Titanic tipo "tranquilli, ci
salveremo tutti" - che non parlano di quelli che rimarranno chiusi a
chiave in terza classe. Occorre scovare i pochi concetti fondamentali
buttati qua e là che rivelano la vera natura dell'agenda di rinascita
democratica. Ne cito uno che per me vale come abstract dell'intero
programma: "Non si può fare marcia indietro", Leggi tutto...
Nella vita comune,
l'utilizzo del denaro contante è una delle cose più normali che esista.
La possibilità di utilizzare denaro contante, per compensare transazioni
commerciali, costituisce elemento di libertà di ogni essere umano, oltre
che motore di sviluppo alla crescita economica e al benessere collettivo.
Quotidianamente, avvengono milioni e milioni di transazioni che hanno come
contropartita l'utilizzo del denaro contate, senza il quale, con ogni
probabilità, parte di queste non avverrebbero mai, o avverrebbero in maniera
sensibilmente ridotta. Di Paolo Cardenà Vincitori e Vinti Pensate alle piccole spese quotidiane che ognuno di noi
compie per il soddisfacimento dei propri bisogni, dei propri desideri,
delle proprie ambizioni, dei propri vizi, e delle proprie
libertà. Pensate ad un caffè consumato in un bar, all'acquisto del pane dal
panettiere, o ad una bibita offerta ad un amico. Oppure, ancora, pensate alla
paghetta data settimanalmente ai propri figli, o ad un acquisto di un
determinato oggetto, che deve rimanere segreto. Queste transazioni,
semplicemente, avvengono utilizzando carta moneta. In mancanza della
possibilità di spesa per mezzo del contante, queste avverrebbero in
maniera significativamente ridotta poiché, ognuno di noi, sarebbe ben disposto
a rinunciare a qualcosa per tutelare la nostra privacy e il nostro
perimetro di riservatezza. Ognuno di noi sarebbe disposto a rinunciare a
qualcosa se le modalità di acquisto non fossero pratiche come oggi
avviene.
Il Ministro dei servizi correzionali venezuelano, Iris Varela, ha annunciato sul suo account Twitter l’espulsione di un cittadino francese noto come Frédéric Laurent Bouquet, il 29 dicembre 2012. Bouquet (foto) è stato arrestato a Caracas il 18 giugno 2009, assieme a
tre cittadini dominicani in possesso di un arsenale. La polizia
scientifica aveva sequestrato nell’appartamento che aveva acquistato:
500 grammi di esplosivo C4, 14 fucili d’assalto di cui 5 con mirino
telescopico, 5 con puntatore laser e uno con silenziatore, cavi
speciali, 11 detonatori elettronici, 19.721 cartucce di diversi calibri,
3 pistole, 4 fucili di calibro diverso, 11 apparecchi radio, tre walkie
talkie e una radio base, 5 fucili da caccia calibro 12, due giubbotti
antiproiettile, 7 divise militari, 8 granate, una maschera antigas, 1
coltello da combattimento e 9 bossoli d’artiglieria.
Durante il processo, Bouquet ha ammesso di essersi addestrato in Israele
e di essere un agente del servizio d’intelligence militare francese
(DGSE). Ha ammesso di aver progettato un attentato per assassinare il
presidente costituzionale Hugo Chavez.
Mario Draghi è molto contento. La bilancia commerciale dell'Italia, ha
affermato giorni addietro, è migliorata del 21% dal 2009 ad oggi. E sono
previsti ulteriori miglioramenti per il 2013. [2] La verità però è che
l'Italia presenta una bilancia commerciale pessima e il trend è al
ribasso [vedi tabella n.1]. Dal 2000 al 2012 mancano quasi 100 miliardi
di euro cumulativi. Tutto punti PIL che si spostano all'estero. La più
grande colpa della bilancia negativa è del più grande mercato
dell'Italia, la Germania. [Vedi Tabella n.2] Perché la Germania non è
solo il più grande mercato per l'esportazione, ma soprattutto è il paese
dal quale l'Italia importa di più in assoluto. E facendo una semplice
somma del disavanzo della bilancia siamo per il 2011 a -137.000.000.000.
-137 miliardi di euro.
Cioè un anno dopo l'entrata di Italia
nell'Euro l'equilibrio commerciale con la Germania che in qualche modo
durava dal 1971 si è interrotto. Praticamente da subito c'è stato un
divario che non si è più chiuso. Questo potrebbe dipendere da una
produzione industriale tedesca tanto più importante di quella italiana.
Oppure potrebbe essere il risultato di un euro che in 12 anni non è
riuscito a diventare una sola valuta, in combinazione con tassi
d'interesse tedeschi sbagliati. Leggi tutto...
Divieto di vendita in Bolivia e modifica obbligatoria in California ASPARTAME E CANCRO... Alcuni studi dimostrano che l’aspartame produce formaldeide e può
provocare linfomi di leucemia. L’Autorità europea per la sicurezza
alimentare intanto loda l’Aspartame. E noi, chi ci difende? La California ha dichiarato cancerogeno un elemento del colorante.
Di Francesco Tamburini
Coca-Cola cambia colore per evitare l’obbligo di segnalare elementi
cancerogeni all’interno delle lattine. La California ha infatti aggiunto
l’anno scorso il composto 4-methylimidazole, presente nel colorante
utilizzato dalla società, alla lista delle sostanze che rischiano di
provocare il cancro. Coca-Cola ha modificato così la formula segreta,
riducendo la presenza del composto incriminato e modificando leggermente
il colore della bevanda. L’intervento della corporation è avvenuto anche in seguito alle
pressioni dell’associazione a tutela dei consumatori Center for Science
in the Public Interest, che ha avviato una petizione rivolta alla Food
and Drug Administration per vietare alcuni coloranti presenti nelle
lattine di Coca-Cola e Pepsi. Ma l’agenzia federale non è d’accordo. “E’
importante sapere che una persona dovrebbe bere oltre mille lattine al
giorno per raggiungere il livello cancerogeno segnalato nelle ricerche”.
E’ della stessa opinione l’American Beverage Association, che ha
avvertito: “Sono accuse scandalose, la scienza non dimostra che il
composto 4-methylimidazole è dannoso alla salute”.
In molti, nelle ultime ore, si stanno domandando provocatoriamente se
siano più democratici i governi dei Paesi che si dicono democratici per
principio, oppure i governi dei Paesi oggi ritenuti parzialmente o
totalmente al di fuori della democrazia. Le manifestazioni di piazza che
stanno andando in scena in moltissime città del continente europeo,
mostrano per l’ennesima volta che la violenza dello Stato in Occidente
esiste ancora. Quanto giunge direttamente dalle piazze di Torino, Roma,
Madrid, Lisbona e Atene è non solo l’evidente indice che le classi
subalterne dei cosiddetti PIGS non accettano le politiche antipopolari
di austerità e di predazione della ricchezza nazionale nel nome della
stabilizzazione finanziaria e della rassicurazione dei cosiddetti
“mercati”, ma anche la dimostrazione dell’inconsistenza sostanziale
della retorica utilizzata da quasi tutte le classi dirigenti di quei
Paesi che da sessant’anni cercano di distinguersi nello scenario
internazionale in funzione del principio della presunta superiorità
occidentale, per quanto concerne la democrazia e i diritti della
persona. Stato & Potenza
Ma la democrazia, in realtà, non esiste e non è mai esistita,
per lo meno nei termini in cui questa viene posta all’interno della
società occidentale dai politici e dagli intellettuali di punta. Ogni
potere costituito nasce su basi di violenza (guerre civili) e si impone
attraverso una progressiva costruzione normativa che regolarizzi il
proprio impianto istituzionale, abituando la popolazione a considerarne
inviolabili i principi secondo parametri più o meno corrispondenti alle
necessità sociali. Questo non significa che i “diritti” siano una
semplice invenzione giuridica ma che la loro espressione politica sia,
di volta in volta, la risultante di precisi rapporti di forza e
dell’evoluzione sociale ed economica del pianeta.
Quando i nostri politici o i nostri giornali hanno la presunzione di
considerare questa parte del mondo come la “migliore possibile”, la “più
libera” e la “più equa” non va dimenticato che la società occidentale
nasce come prodotto della rivoluzione industriale e dell’ordine
coloniale, e che il primato tecnologico acquisito negli ultimi duecento
anni è pur sempre un dato relativo e temporaneo.
Nella lunga lista di soggetti riuniti da venditori di realtà
prestabilite sotto lo slogan “teorie cospiratorie”, si trova un mondo
senza contanti – dove i tecnocrati regnano sulla plebe, e tutto è
scambiato via plastica e chip RFID.
In questa sterile e controllata società Hi-Tech Orwelliana, l’idea del cash scambiato da mano a mano sarebbe arcaica come l’idea di andare in giro oggigiorno con dei tally sticks (preistorici bastoni da conteggio).
Però, nonostante l’incredibile espansione delle transazioni con carta di
credito o di debito nel mondo economico e il boom dell’internet
shopping, in pochi ammetterebbero in tranquillità che una società senza
contanti incombe su di noi. E’ un naturale diniego di molti alimentato
dall’idea che la nostra società sia in effetti in rotta di collisione
con una sorta di futuro impersonale distopico come quello dipinto nel
classico sci-fi anni ’70 ‘Logan’s Run’ [La Fuga Di Logan] (1).
Il denaro “cashless” (privo di contanti) è qui, e in rapida crescita.
Negli anni, analisti e commentatori son sembrati d’accordo sul fatto che
una società senza contanti si sarebbe infiltrata lentamente, e si
sarebbe assestata da sé semplicemente in virtù del volume di transazioni
elettroniche che avrebbero reso gradualmente il contante meno
disponibile e più costoso da redimere e scambiare. In gran parte ciò è
ancora vero. Tuttavia quello su cui contavano in pochi, era il come e il
perché ci sarebbe stata la spinta finale. Certi saranno sorpresi da
questi nuovi meccanismi emergenti, e dalle loro macabre conseguenze
politiche.
Da più di un
anno si è affermata la vulgata secondo cui l'aumento del debito pubblico
porta alla crescita degli interessi sul debito pubblico e dello spread,
il differenziale con i tassi tedeschi. A questo concetto è connessa
l'idea che una politica di rigore, riconducendo sotto controllo il
debito, può ridurre spread e interessi. Il Presidente Napolitano,
proprio allo scopo di risolvere la situazione di crescita del debito e
salvare l'Italia dall'insolvenza e dal baratro, ha nominato Monti che ha
applicato una politica di rigore. Di Domenico Moro Resistenze
Ora, però, a distanza di una anno dal suo
insediamento accade una cosa strana: il debito pubblico è aumentato
ancora. E di molto: la soglia psicologica dei 2mila miliardi è stata
sfondata, raggiungendo i 2.014.693 miliardi di euro. La cosa più
bizzarra, però, è che nell'anno montiano, tra novembre 2011 e ottobre
2012, il debito è aumentato del 5,3%, mentre tra novembre 2010 e ottobre
2011, Berlusconi presidente, il debito era cresciuto del solo 2%. In
assoluto con Monti il debito è aumentato di quasi 102 miliardi, mentre
nell'anno precedente l'aumento fu di 38 miliardi.
Altro fenomeno, apparentemente inspiegabile secondo la logica imperante, è il fatto che lo spread sia diminuito.
“Mi chiedo quanto ancora potrà sopportare questa società prima di esplodere” ha detto Georg Pieper, uno psicoterapista tedesco specializzato nella
cura dei disordini post-traumatici a seguito di catastrofi, grandi
incidenti (incluso quello tremendo verificatosi in Germania), atti di
violenza, sequestri di persona; questa volta, però, parlava della
Grecia.
Aveva trascorso diversi giorni ad Atene, dando gratis dei corsi in
terapie post-traumatiche a psicologi, psichiatri e medici, essendo
questo un paese in profonda crisi. Era accompagnato da Melanie Mühl,
giornalista del quotidiano Frankfurter Allgemeine. E nel suo
rapporto (1), la Muhl denuncia il modo in cui la crisi greca è stata
descritta ai “consumatori di notizie” in Germania.
Non era che “una lontana minaccia che si profilava all’orizzonte”,
definita in termini poco comprensibili, come stretta bancaria, taglio
di spese, buchi di miliardi di euro, cattiva gestione, Troike,
rifinanziamento di debiti… "Invece di riuscire a comprendere qual è
il contesto generale, non vediamo altro che la faccia scura di Angela
Merkel che sbuca dalle limousine nere a Berlino, Bruxelles ed altre
città, avanti e indietro tra un summit e l’altro, dove si sta
elaborando, pezzo dopo pezzo, la grande “manovra di salvataggio” della
Grecia e dell’Europa". (Si legga anche: La Maledizione dell’Euro “Irreversibile”). (2)
Questo articolo non vuole essere un incitamento alla violenza o alla
guerra, è semplicemente un’analisi su ciò che è accaduto in America dopo
le recenti tragedie. Dopo l’ennesima sparatoria in una scuola sempre più americani protestano e manifestano per togliere alla popolazione la possibilità di acquistare armi da fuoco. A molti, anche al sottoscritto, potrebbe sembrare una cosa sensata, giusta, socialmente utile. Ma perchè l’America spinge per il disarmo della popolazione?
Nei prossimi due mesi, sorbiti gli effetti del natale&capodanno, si scatenerà una bagarre elettorale da memoriale storico. In sostanza vi sono due partiti Monti e Grillo. O forse meglio ancora: Grillo contro Tutti (che si nascondono dietro Monti). Il vituperato Berlusconi si è fatto sotto, consigliato da chi e perché resta un mistero, perché probabilmente sa benissimo che corre verso la debacle. Vuole concludere la sua ‘carriera’ di ricchi premi e cotillons con una sonora batosta? Infatti, pare averci ripensato; ma cosa voglia, non si comprende. Invece ciò che si comprende è che partendo così si gioca le ultime carte. Sarà colpa di Flavio Briatore? Il tipico esempio di ‘grande imprenditorialità italiana’. Che poi cosa riguardi la sua imprenditorialità, non si sa bene, ma nell’Itaglietta dei lacchè e delle puttane, è meglio continuare a non saperlo. In compenso, a tenere alto il morale a Silviolo I° Berluskaiser di Brianza, ci pensano i tanti cialtroni e buffoni che aveva assunto nel suo partito-azienda: bimbaminkia Meloni, pensionato Fede e Samorì-chì? che non combineranno nulla, sperabilmente, ma in compenso le loro spese inutili faranno la felicità natalizia della nobile categoria dei tipografi e stampatori. Sì, ci sarà qualcuno che, nel natale 2012, vedrà accrescersi il reddito.
E' finito il primo tratto di un muro di cemento e filo spinato che
dividerà presto la Grecia dalla Turchia. Un muro contro gli immigrati. O
forse anche una 'protezione' dalla sempre più potente Turchia? Di Luca Fiore Contropiano
Sembra
incredibile che un paese che non ha i soldi per pagare le medicine ai
pazienti assistiti dal suo sistema sanitario pubblico – perché li ha
regalati alle banche – stia spendendo milioni di euro per costruire un
muro al confine con la Turchia. Ma è proprio così.Ieri
media ed esponenti politici di Atene hanno annunciato in pompa magna
che è stata ultimata la costruzione del primo tratto della barriera di
fossati e di filo spinato lungo 10,3 km e del costo di oltre tre milioni
di euro che farà parte di una vera e propria muraglia anti-immigranti
eretta sul confine greco-turco lungo il fiume Evros. La
costruzione della barriera, alta quattro metri, e la presenza sul posto
di 2.000 agenti di polizia “hanno già contribuito notevolmente alla
riduzione dell'ingresso di clandestini provenienti dalla Turchia”.
Almeno così dice il governo tripartito composto da socialisti,
conservatori ed ex sinistra radicale. Che sorvola sul fatto che, negli
ultimi mesi, sono state decine di migliaia gli immigrati fuggiti dal
paese per paura delle continue aggressioni da parte dei neonazisti di
Alba Dorata, o della polizia.
Urla di giubilo si sono levate al lieto annuncio: l’Unione Bancaria
Europea è finalmente cosa fatta. Dopo 17 ore di parto, lo strumento –
l’ultimo di una lunga serie – miracoloso che contribuirà a scacciare la
crisi è stato partorito a Bruxelles. “Si tratta di un passo fondamentale
per bloccare la spirale dei debiti”, ha annunciato entusiasta Van
Rompuy, seguito a ruota dalla Merkel, secondo la quale si tratta di “un
accordo dal valore inestimabile”. Di Valerio Valentini Byoblu.com In realtà quello che è stato
approvato dall’Ecofin è soltanto il primo, e più basilare, passo verso
una reale unione bancaria. E a frenare gli entusiasmi non siamo solo
noi, populisti e nazionalisti, ma addirittura Wolfgang Schauble, il
ministro dell’economia tedesco. Il quale, evidentemente senza prima
avvisare il capo del suo stesso governo, ha affermato al termine delle
riunioni:
“Ancora una volta abbiamo creato intorno a noi aspettative che
non potremo soddisfare, e questo è pericolosissimo”.
Ieri, Van Rompuy, Barroso e Schulz, rispettivamente il presidente del Consiglio europeo, il presidente della Commissione Europea e il presidente del Parlamento europeo, hanno ricevute per conto dell'Unione Europea, il Nobel per la Pace dal Primo Ministro norvegese. Curiosamente, la Norvegia, il paese che conferito il premio non appartiene all'UE, ma va bene. Ha colpito anche l'assenza di sei capi di governo dei 27, tra cui quella significativa di David Cameron, primo ministro britannico. DiGorka Larrabeiti Il discorso congiunto di Van Rompuy e Barroso era intitolato: "Dalla pace alla guerra: Una storia europea". Van Rompuy ha sottolineato che l'idea di Europa, ha sviluppato un' "arte del compromesso", Barroso, da parte sua, ha rilasciato due dichiarazioni utili da raccogliere: "[L'UE] è un nuovo ordine giuridico, che non si basa sul rapporto di forza tra le nazioni, ma sul libero consenso degli Stati di condividere la sovranità". E un po' più tardi, parlando della necessità di un'Unione più grande, rivela una chiave di lettura importante dell'atto: "Oggi uno dei simboli più evidenti della nostra unione è nelle mani di tutti. E' l'euro, la moneta della nostra Unione Europea". Già, l'euro. L'Euro e il suo salvataggio, grande mito magistralmente rivelato da Escif. Leggi tutto...
Le elezioni prossime e il nostro futuro visto da un economista inglese
Di Ambrose Evans-Pritchard*
L'opposizione della Cgil al governo Monti
Un aglosassone fuori dal coro. Mentre Financial Times e Wall Street Journal, hanno fatto un endorsement
per un Monti-Bis, Evans-Pritchard la pensa all'opposto, spiegando
perché l'Italia dovrebbe applicare una terapia opposta a quella suicida
di Monti. In termini pro capite l'Italia è una nazione
più ricca della Germania , con circa 9 trilioni (9mila miliardi) di
ricchezza privata. Ha il più grande avanzo primario di bilancio del
blocco G7. Il suo debito combinato pubblico e privato ammonta al 265%
del PIL, inferiore a quello in Francia, Olanda, Regno Unito, Stati Uniti
o Giappone.Per
l'indice del Fondo monetario internazionale il punteggio dell'Italia è
il migliore per "sostenibilità a lungo termine del debito" tra i
principali paesi industrializzati, proprio perché, sotto Berlusconi, ha
riformato per tempo la struttura del sistema pensionistico.«Hanno
un vivace settore delle esportazioni, e un avanzo primario. Se c'è un
paese dell'eurozona che potrebbe trarre beneficio dall'abbandonare
l'euro e ripristinare la competitività, è ovviamente l'Italia», ha detto
Andrew Roberts di RBS.
«I
numeri parlano da soli. Pensiamo che nel 2013, non si tratterà di
sapere quali paesi saranno costretti a lasciare l'euro, ma chi sceglierà
di andarsene».
Terminata positivamente l'operazione chirurgica durata 6 ore Di Tito Pulsinelli Selvas blog
Perchè le elites finanziarie
lo detestano tanto? E' lo statista che ha anticipato di un decennio il
cammino per mettere a salvo il suo Paese. Ha rimesso all'ordine del
giorno valori come la sovranità, preliminare
per recidere gli artigli con cui l'oligarchia finanziaria si appropriò
delle risorse strategiche di tutti venezuelani. Nel 1989, il
Venezuela ebbe la sventura di subire l'equivalente
dell'assalto frontale di cui è vittima oggi l'Europa meridionale. La
depredazione era motivata dalle medesime ideologie onnivore, confiscatorie, finalizzate a trasferire a "controllori esterni"beni, risorse, autonomia e poteri istituzionali, propri delle nazioni e delle democrazie. Chávez è il prodotto della sintesi tra le sollevazioni popolari spontanee
del febbraio del 1989, dilagate in tutte le principali città
venezuelane -debellate con il fuoco delle armi dal governo-protesi del
FMI e USA- e la ribellione del 1992 di quei militariutilizzati come cecchini contro i cittadini. Altro che golpe! Presero il controllo pieno delle cinque maggiori regioni,
con la partecipazione di almeno 8000 soldati. Il movimento bolivariano è
la ricomposizione della forza tellurica dei saccheggi, della sommossa
popolare e della ribellione organizzata dei sottufficiali. In esso
confluiscono le energie dell'equità socialee quelle della sovranità,
Ieri è stata una
giornata di fibrillazione e passione in Italia: tutti gli occhi degli
analisti, degli opinionisti e degli organi di informazione erano puntati sull’andamento
dello spread, che dopo essere sceso nei giorni scorsi intorno ai 300
punti base, è risalito sopra quota 350 punti base. L’indice di Piazza Affari è crollato
di -2,21%. I titoli bancari sono andati a picco. L’Italia si è avvicinata di
nuovo pericolosamente al cosiddetto baratro. Visi preoccupati dappertutto,
catastrofismo a fiotti, paura sparsa a piene mani e raffiche di dati allarmanti.
Persino il Vaticano ha ritenuto
opportuno pronunciarsi, per bocca del Presidente della Conferenza Episcopale
Italiana Bagnasco: “La casa brucia.
Irresponsabile chi pensa a sé. Non si possono mandare in malora i sacrifici di
un anno. Monti? Errore non avvalersene in futuro”.
Ma cosa è accaduto di così straordinariamente minaccioso per l’Italia?
Come mai la propaganda di regime italiana si è mossa all’unisono con tanta
aggressività e compattezza? E’ accaduto un fatto normalissimo. Uno dei partiti
di maggioranza, il PDL, che
appoggiava il governo dei banchieri
guidato da Monti ha avuto l’insolenza di dire la verità: tutti i dati
economici, dal PIL, all’occupazione, alla produzione industriale, ai consumi, ai risparmi, al debito pubblico,
alla pressione fiscale sono
peggiorati dopo un anno di governo Monti, e quindi il PDL ha preferito non
garantire più il suo sostegno incondizionato. Cosa c’è di tanto strano in tutto questo?