32 Paesi su 34 dicono che Cuba è
America - Dal Consenso di Washington al consenso senza Wahington - Le
Malvine sono dell'Argentina - USA devono ridurre il mercato interno del
consumo di cocaina - Di Tito Pulsinelli
13/4 - Cartagena de India,
Il vertice delle nazioni americane di questo fine settimana, renderà
visibile anche ai ciechi che gli Stati Uniti hanno definitivamente perso
il loro storico "cortile". Non riesce più ad imporre la propria agenda,
nè ad escludere Paesi sovrani e temi scottanti di interesse mondiale. 32 Paesi su 34 hanno rifiutato l'esclusione aprioristica ed unilaterale di Cuba da questa assise. Si sono spinti a telefonare a Raul Castro per sollecitare il suo arrivo nella città caraibica colombiana.
Gli USA sono isolati, appoggiati alla stampella del Canada, nazione dalla curiosa sovranità
limitata. Soprattutto per la politica estera, è totalmente subordinata
alla corona inglese, automaticamente allineata alla Casa Bianca. Questa
coppia anglosassone, si ritrova contro lo schieramento compatto delle
Americhe a sud del rio Bravo e dei Caraibi. Concretamente, la recente
fondada CELAC (Comunità degli Stati Latino Americani e
Caraibici), manifesta la sua unione all'interno dello strumento storico
con cui gli USA hanno dettato legge.
Se una persona o un gruppo osa mettere in dubbio il riscaldamento globale e la grande ortodossia del cambiamento climatico, i sacerdoti
verdi per prima cosa tentano di screditarli, di solito saltando sul
tavolo e puntando il dito della vergogna diritto in faccia, esclamando:
"Sei finanziato da Big Oil! "
Questo è ancora
più ironico se si considera chi per primo ha finanziato, e
successivamente ha gestito, la grande nave ammiraglia globale del
moderno movimento verde ...
Il recente articolo di Donna Laframboise dal titolo La grande riserva di soldi del petrolio del WWF
racconta l'ascesa dell'istituzione benefica verde globalista –
beneficiata con il finanziamento del gigante globale del petrolio Royal Dutch Shell, il cui ex presidente per 15 anni, John Loudon, in seguito è stato presidente di WWF International per quattro anni da allora.
Nel
1961 Shell Oil sborsò la bella somma di 10.000 sterline per aiutare il
WWF-UK, denaro che oggi equivale a 418.000 sterline - o 663.000 dollari
(si veda la calcolatrice storica qui ).
Ma
questo è solo l'inizio. Il WWF ha continuato a cavalcare l'onda dei
soldi dell'industria petrolifera per i successivi 40 anni - da colossi
come BP, Shell e altri, fino al 2000.
Secondo una notizia in via di diffusione appena rilasciata dall'agenzia stampa di un tribunale, la Monsanto viene portata in tribunale da decine di coltivatori di tabacco argentini che dicono che il gigante biotech li
ha avvelenati consapevolmente con erbicidi e pesticidi e, come
conseguenza, ha causato malformazioni alla nascita "devastanti" nei loro
figli. Gli agricoltori stanno facendo causa non solo a
Monsanto per conto dei loro figli, ma anche a molti giganti del tabacco.
I difetti di nascita, che gli agricoltori dicono si sono verificati di
conseguenza, sono molti e comprendono paralisi cerebrale, sindrome di
Down, ritardo psicomotorio, dita mancanti, e cecità.
Gli
agricoltori provengono da piccole aziende agricole a gestione familiare
nella Provincia di Misiones e vendono il loro tabacco a molti
distributori degli Stati Uniti. Le famiglie di agricoltori dicono che
aziende del tabacco importanti come la società Philip Morris hanno
chiesto loro di usare erbicidi e pesticidi della Monsanto, assicurando
loro che i prodotti erano sicuri. Gli agricoltori dichiarano nella loro
denuncia che, affermando che le sostanze chimiche tossiche erano sicure,
le imprese produttrici di tabacco hanno "ingiustamente causato
l'esposizione dei genitori e querelanti per conto dei bambini a questi
prodotti chimici e sostanze che loro sapevano, o avrebbero dovuto
sapere, avrebbero potuto causare alla prole difetti di nascita
devastanti".
Ma quali scope per far pulizia,
preparate piuttosto i fucili perchè il clima che si sta percependo ci
sta portando diretti ad un futuro Piazzale Loreto. Ancora non lo capite,
noi italiani della democrazia non ce ne facciamo proprio nulla, i
recenti retroscena che hanno caratterizzato le cronache leghiste
rappresentano l'ennesima dimostrazione di come non esista sulla
sfera politica italiana il cosidetto “unto del signore”. Ma quale
seconda Repubblica ! Ma quale cambiamento ! Cosa pensate adesso che
cambiando per la terza volta tutta la classe politica italiana e
pagandoli a 1000 euro al mese improvvisamente e magicamente l'Italia
cambi ? Magari in meglio ? DiEugenio Benetazzo
Vedrete ripetere a distanza di dieci anni dal
primo insediamento le stesse gesta di chi li ha preceduti.
Oggi i media
nazionali, la rete e persino la base della lega stessa paragonano
Umberto Bossi addirittura a Bettino Craxi. Ma come proprio un partito
che quasi vent'anni fa si è presentato come l'alternativa al marcio italiano,
al favoritismo, all'assistenzialismo, facendo della meritocrazia il suo
cavallo di battaglia, si sporca invece di queste stesse manifestazioni
di politica aberrante ?
Molti commentatori hanno notato l'eccessiva tempestività dell'inchiesta
giudiziaria che ha colpito il vertice della Lega Nord. L'aspetto
grottesco di alcuni dei commenti più "autorevoli" ha riguardato invece
la rievocazione del "ruolo storico" svolto dalla Lega nel porre al
centro la "questione settentrionale" e nel rappresentare le "ragioni del
profondo Nord". A tutt'oggi però non si comprende quali istanze sociali
ed economiche siano rappresentate - o siano state rappresentate - dalla
Lega, che si è sempre manifestata come un fenomeno di mestierantismo
politico artificiosamente gonfiato dai media.
COMIDAD
Se è vero che l'attuale inchiesta giudiziaria va ad indebolire una
componente della sparuta "opposizione" al governo Monti, è vero anche
che sino a pochi giorni fa si trovava sulla graticola giudiziaria e
mediatica un lacchè del governo come Rutelli. Appena ieri persino
Vendola è finito nell'elenco degli indagati.
In questi ultimi mesi le inchieste giudiziarie hanno bombardato il
sistema politico nel suo insieme, e non solo per la questione dei
rimborsi elettorali. Ed anche ora i moventi "concreti" per lasciar via
libera alle inchieste giudiziarie non mancano.
Ieri,
11 aprile 2012, sono stati arrestati Marco e Giorgio, cittadini
italiani, dalle forze di occupazione israeliane nella città di
Hebron. Domani avrà luogo il processo e sembra molto probabile
l'espulsione forzata in Italia, con l'accusa di manifestazione non
autorizzata, sebbene non fosse in atto alcuna manifestazione.
Si
tratta di un attivista impegnato in azioni nonviolente, che stava
partecipando alla Conferenza Internazionale per la Resistenza
Popolare. Gli arresti sono avvenuti durante la pausa pranzo. Nella
stessa operazione militare sono stati arrestati Issa Amro, noto
attivista nonviolento del gruppo “youth against the settlements”
di Hebron, e Abdellah Abu Rahma, coordinatore della conferenza.
Riteniamo
che l'avvenuto sia esemplificativo del comportamento delle forze di
occupazione all'interno dei territori palestinesi, come si permettano
di arrestare torturare ed ammazzare gli abitanti locali al fine di
sottrarre loro la loro terra.
Qui
sotto riporto un appello per una campagna di boicottaggio verso Israele
riferita in particolare agli armamenti, e alle tecnologie e mezzi di
repressione e controllo. Nell'appello è già scritto tutto, e vi invito a
leggere quello più che le quattro righe che mi permetto di scrivere qui
come introduzione.
Ciononostante,
vorrei provare a rispondere ad una semplice domanda: perchè un appello
di questo tipo? Perchè diamine dovrebbe essere importante cercare di
metterci in rete per condivedere dapprima conoscenze e poi pratiche di
lotta? In fondo, le armi che commerciamo con Israele non sono peggiori o
migliori delle altre. Sono armi come tutte, e come tutte creano morte e
distruzione.
Però
non esiste sistema al mondo basato sulla repressione e sulla guerra
tanto quanto quello israeliano. E di conseguenza i nostri governi ed
apparati militari-repressivi prendono esempio dall'entità sionista.
Imparano tecniche e conoscenze, importano strumenti ed armi, come, per
dirne una, i radar di profondità che stanno installando in Sardegna. Più
di tutto tentano di riprodurre qui il “modello” israeliano, e il
modello israeliano è abominevole.
Rockefeller per Mandela, Vedanta per Anna Hazare .... Per quanto tempo i Cardinali del vangelo delle multinazionali e della finanza faranno proprie le nostre proteste? Le Organizzazioni Non Governative, finanziate dalle corporation o dalle fondazioni, sono gli strumenti della finanza globale per impadronirsi dei movimenti di resistenza, per tentare di controllarli dall’interno, esattamente come quegli azionisti che si accaparrano le quote di maggioranza alla partecipazione delle società. Si insediano come punti nodali sul sistema nervoso centrale, sui percorsi lungo i quali scorre la finanza globale.
Che cos’è questo, una dimora o un contenitore? Un tempio alla nuova India, o un deposito per i suoi fantasmi? Da quando è arrivato “Antilla” sulla Altamont Road a Mumbai, trasudando mistero e una nascosta minaccia, le cose non sono state più le stesse. “Eccoci arrivati”, l’amico che mi ha portato qui mi ha detto: “rendiamo omaggio al nostro nuovo Sovrano”. “Antilla” appartiene all’uomo più ricco dell’India, Mukesh Ambani. Avevo già letto di questo residence, il più costoso mai costruito, di ventisette piani, tre piazzole di eliporto, nove ascensori, giardini pensili, sale da ballo, stanze climatizzate, palestre, sei piani di parcheggio, e seicento persone di servizio. Non ero preparata per vedere il prato in verticale, un tappeto erboso che si impenna per 27 piani vincolato ad una larga griglia metallica. L’erba era in parte secca; ne erano caduti dei netti rettangoli. Chiaramente, il Trickledown non aveva funzionato.
Sesta parte del Documento di Analisi e Proposte politiche dell'Associazione Riconquistare la Sovranità:
§9 L'ìtalia deve tornare ad essere una nazione pacifica; §10 La deriva
della nazione; §11 Il commissariamento politico dell'Italia e la seconda
morte della patria; §12 La depressione economica.
9.L’Italia deve tornare ad essere una nazione pacifica.
Nell’ultimo
quindicennio, l’Italia ha partecipato a innumerevoli guerre di
aggressione, sempre come ruota di scorta degli Stati Uniti, ora sotto
l’ombrello della NATO ora sotto quello dell’ONU. Quelle guerre di
aggressione hanno ribaltato giudizi di campi di battaglia; hanno
comportato il bombardamento di popoli ed eserciti senza talvolta
concedere agli avversari la possibilità di colpire gli aerei della
coalizione degli aggressori e senza far seguire alla guerra aerea una
parvenza di guerra terrestre; hanno ricondotto all’età della pietra
stati che avevano sviluppato sistemi scolastici, sanitari e
imprenditoriali di buon livello; sono state condotte servendosi di
milizie locali razziste di stupratori e di sodomizzatori; hanno
disintegrato stati unitari e hanno minato l’unità nazionale di altri.
Nemmeno la polizia è libera da sforbiciatori.
La marea di tagli e privatizzazioni chesi aggira perl'Europa nella
corsa alla riduzione del deficit pubblico viene portata avanti anche
nel Regno Unito, per le forze dell'ordine.
Il primo ministro britannico David Cameron ha progettato un piano per
privatizzare parte della polizia, piano incluso in un processo di
ristrutturazione dei servizi pubblici volti ad assottigliare lo stato sociale. Saranno le imprese private ad occuparsi di pattugliare le strade,
indagare sui crimini, e anche detenere sospetti, cosa che potrà portare ad
abusi della polizia, come dicono i detrattori del piano.
Il processo di privatizzazione inizierà a concretizzarsi questa stessa primavera.
Due delle principali forze di polizia del Regno Unito, nelle contee di West
Midlands e Surrey, hanno già accettato le offerte di società di
sicurezza private per trasferire parte dei loro servizi, secondo quanto
trapelato alla stampa britannica agli inizi di marzo, fatto che ha generato
critiche accese da parte dell'opposizione dei sindacati di polizia. Leggi tutto...
Il dirottamento
della scienza e della tecnologia a favore dello Stato totalitario continua…
Quando la realtà supera la finzione… Questo accade sempre più spesso.
La griglia della sorveglianza globale continua. Il cappio del gulag che si sta
preparando si serra sui popoli che continuano a giocare con i gadget messi loro
a disposizione, che si dissetano con le idiozie dei media ipnotizzatori delle
masse e guardano imbambolati la propaganda degli stati fantoccio assoggettati
ai cartelli della finanza e delle grandi imprese.
Sull’orologio del totalitarismo mondiale è mezzanotte meno due minuti…
tic, tac, tic, tac…
Gadgets hi-tech in
continua evoluzione e internet hanno portato il Grande Fratello a guardare dal buco della serratura la vita
quotidiana degli americani. Ora,
senza doversi preoccupare di mettere dei “bugs” nelle case per entrare, il
governo può praticamente controllare tutto ciò che vuole.
La CIA ha recentemente
dichiarato che sarebbe in grado di “leggere” utensili come lavastoviglie o
frigoriferi con internet e forse anche con le onde radio all’esterno delle
abitazioni.
La cosiddetta Agenzia
degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID), denunciata per essere
una copertura dell’apparato di intelligence degli Stati Uniti, ha appena negato
ad un rinomato ricercatore l’accesso ai documenti relativi alle sue operazioni
a Cuba, qualificate come “segrete”. L’USAID ha rifiutato di
divulgare i dettagli principali delle attività della Freedom House a Cuba dal
gennaio 2000 al dicembre 2007, come richiesto dal giornalista Tracey Eaton,
redattore capo del sito “Along the Malecon”. I documenti erano stati richiesti
in virtù del programma federale di accesso all’informazione, il “Freedom of
Information Act” (FOIA).
Nel suo messaggio a
Eaton, la controversa agenzia cita un’esenzione del FOIA che le permette di non
rivelare non solo “i segreti commerciali, le informazioni commerciali o
finanziarie” considerate come “privilegiate o confidenziali” ma anche segreti
relativi ad operazioni di intelligence clandestine o evidentemente illegali. L’esonero
è abbastanza vago da nascondere la maggior parte delle informazioni agli occhi
del pubblico”, ha spiegato Eaton sul suo sito internet.
Quinta parte del Documento di analisi e proposte politiche dell'Associazione Riconquistare la Sovranità (i link delle precedenti parti sono indicati in fondo all'articolo): § 8 Riformare le controriforme attuate nell'ultimo ventennio da una classe dirigente esterofila e in preda alla depressione.
Accanto alle direttive e ai
vincoli giuridici provenienti dall’Unione Europea, altre forze, di
natura “culturale”, parallele e in parte coincidenti con quelle
provenienti dall’Unione Europea, sovente riconducibili alla
colonizzazione dell’immaginario degli italiani operata dagli Stati Uniti
d’America, hanno spinto, nell’ultimo ventennio, la classe dirigente
italiana a modificare molteplici settori vitali dell’ordinamento
giuridico italiano.
I membri
dell’Organizzazione di cooperazione di Shangai, comprendenti la Russia, la Cina
e l’Iran, stato osservatore, hanno imposto a Michelle Obama, moglie del
presidente Obama e icona della moda, delle restrizioni in materia di trasferte. Il budget annuale a sei
cifre della Sig.ra Obama per i vestiti e per accessori di design è percepito
come un affronto alla moralità dal momento che suo marito sovrintende a guerre
di aggressione verso paesi stranieri, ad omicidi di massa in molti territori
con l’uso di droni e ha ordinato l’assassinio di scienziati iraniani
specializzati nel nucleare.
Anch’esse vittime della
moda, le mogli dei primi ministri britannico e del presidente francese, David
Cameron e Nicolas Sarkozy, sarebbero pure loro colpite da sanzioni in molti
paesi del Medio Oriente e dell’Asia centrale in virtù dell’appoggio dato dai
loro mariti alla campagna di bombardamenti illegale e criminale condotta dagli
Stati Uniti e dalla NATO in Libia.
Il lettore avrà senza
dubbio capito che il “reportage” qui sopra è una parodia.
Tuttavia in realtà
l’Unione Europea applica queste misure senza precedenti alla moglie del
presidente siriano Bachar Al-Assad.
Prima l'istituzione della nuova gendarmeria europea, poi il Meccanismo europeo di stabilità, che si configura come un ente finanziario sovranazionale in grado di condizionare le politiche economiche dei paesi membri e salvare banche private. L'Europa unita mostra d'improvviso il suo vero volto, fatto di imposizioni finanziarie e sorveglianza militare.
Esiste una politica sociale dell'Unione europea? Esistono normative
che fissino un salario minimo, che tutelino i diritti dei lavoratori? La
risposta a queste domande è no, non esistono. L'Europa unita, per come
si presenta adesso, è solo un'unione di tipo finanziario, senza un briciolo di visione sociale condivisa.
Eppure, nonostante la sua ingerenza sulla nostra vitaquotidiana divenga di giorno in giorno maggiore, tale da sovrastare
oramai le decisioni prese dai singoli stati, nessuno si sente in diritto
di pretendere alcunché dall'unione, a livello sociale, di diritti, di
garanzie.
Così, approfittando di quel comune senso di
gratitudine verso l'Europa, vista dai più come un ente portatore di
progresso ed emancipazione, l'Unione ne approfitta per stringere ancora
di più il cappio attorno al collo dei paesi membri.
Proseguo nella pubblicazione del Documento di analisi e proposte politiche dell'Associazione Riconquistare la Sovranità (ARS) e offro in lettura la quarta parte, dedicata ai settori industriali strategici.
Dal Documento di analisi e proposte politiche dell'Associazione Riconquistare la Sovranità: § 7 I settori industriali strategici.
7. I settori industriali strategici
In un’ottica integralmente liberale, opposta, quindi, all'ottica
che qui assumiamo, la nozione di settore strategico è di per sé vuota
di contenuti ex-ante, essendo il mercato il solo ed unico giudice ammissibile (ex-post)
delle decisioni produttive prese in modo indipendente dagli operatori
privati sulla base della semplice convenienza valutata dal singolo. Non
vi è alcuno spazio, in questa prospettiva, per giudizi generali e
aprioristici circa la preferenza di una scelta produttiva rispetto ad
un'altra.
Pubblico la terza parte del Documento di analisi e proposte politiche dell'Associazione Riconquistare la Sovranità.
Dal Documento di Analisi e proposte politiche dell'Associazione Riconquistare la Sovranità: § 4 Scuola e Università; § 5 Sanità; § 6 Agricoltura.
4.Scuola e Università
È
in atto da molto tempo un lento processo di distruzione della Scuola e
dell'Università pubbliche. Le continue riforme che si succedono, ad ogni
cambio di ministro, non fanno che portare avanti questa distruzione.
Nella Scuola pubblica viene in sostanza cancellata la centralità delle
discipline e dei contenuti, che sono la vera sostanza sulla quale si
basa il processo educativo specificamente scolastico. Questa perdita di
contenuti disciplinari riduce il lavoro scolastico ad una sorta di
immane servizio di “babysitteraggio”, con la perdita di ogni reale
valore educativo del tempo passato sui banchi. Le varie riforme,
inoltre, colpiscono al cuore il carattere di scuola nazionale, uguale
per tutti i cittadini, della scuola pubblica, prevedendo una sciagurata
autonomia che significa soltanto trasformazione della scuola in azienda
privata (anche se formalmente pubblica) che va a caccia di clienti sul
Mercato. Analogo destino colpisce l'Università, i cui gravi problemi non
vengono risolti ma accentuati dalle varie “riforme” succedutesi negli
anni.
Ieri un uomo si è dato fuoco nel parcheggio della Commissione
tributaria, in via Paolo Nanni Costa, nella periferia ovest di Bologna.
Era in debito con il fisco e voleva farla finita. A Giuseppe C.,
muratore di cinquantotto anni, erano stati contestati tributi non
pagati e i suoi ricorsi alla commissione erano stati respinti, l’ultimo
proprio di recente. L’uomo ha tentato di uccidersi incendiando la sua
auto verso le otto di mattina. Di Marco Cedolin e Fabio Polese
C’è
restato finché ha resistito e poi è corso fuori; sembrava una torcia
umana. Diversi sono stati i biglietti scritti a mano (trovati dai
vigili del fuoco all’interno della sua macchina) per spiegare il suo
gesto.
“Ho sempre pagato le tasse, poco ma sempre. Quello che ho
fatto l’ho fatto in buona fede. Lasciate in pace mia moglie, lei è una
brava donna. Vi chiedo perdono anche a voi”
ha scritto riferendosi
alla Commissione tributaria. A Roma, un altro caso: un uomo di
quarantanove anni si è gettato dal balcone della sua abitazione perché
disoccupato.
Questi tragici episodi sono in aumento e sono un sintomo evidente di come la crisi economica colpisce pesantemente la maggior parte delle famiglie e soprattutto le
classi sociali più povere. Secondo le stime riportate dal Servizio
Prevenzione del Suicidio dell’ospedale romano Sant’Andrea, il “fattore
economico” ha pesato (sugli oltre 4000 suicidi complessivi in un anno)
per oltre un terzo.