31 gennaio 2021

Quando il gioco si fa duro... il caso Gamestop

Uno dei cavalli di battaglia di Donald Trump è sempre stato quello di esporre ogni malefatta: il caso Epstein, il Russiagate, il China-virus, la frode elettorale.
Il sistema, grazie al braccio armato chiamato mainstream, ha sempre opposto strenua resistenza, tacciando con il vituperato termine "fake news" qualsiasi spunto potesse andare al di fuori della narrativa decisa e tracciata.

Trump parla di un'elite pedofila e satanista? Fake news.
Trump parla di una montatura per il caso Russiagate? Fake news.
Trump parla di un virus nato in Cina e usato come presupposto per bloccare il libero arbitrio delle persone? Fake news.
Trump parla di un'elezione truccata grazie al voto postale ed alle macchine Dominion? Fake news.

Il sistema da sempre ci impone dove "informarci", dove guardare, dove leggere e si arroga il diritto divino di chiudere la strada a qualsiasi pensiero che sia alieno al suo scopo, calpestando senza minimi scrupoli la libertà di opinione e di azione.

Si, perchè, nell'autodefinita era democratica per eccellenza, si contano ogni giorno censure e false rappresentazioni di una realtà distopica che è funzionale solo ad un controllo totale delle nostre vite.

Sembriamo assistere inermi ad un'agenda che macina il suo programma con un'accelerazione sempre più massiva, ma se avessimo l'accortezza di spingere anche solo per un attimo il nostro sguardo al di fuori del cono d'ombra impostoci, non potremmo non renderci conto che, quanto meno, esiste una realtà differente, che ci viene abilmente celata da anni e anni di programmazione incontrastata.

A partire dalla fine del 2006 abbiamo vissuto la crisi dei subprime, culminata nel 2008 con il fallimento (a mio parere programmato) di Lehman Brothers: fondi speculativi di Wall Street crearono una enorme bolla immobiliare sulla quale avevano creato dei "pacchetti" di investimento sfruttando la fiducia dei piccoli risparmiatori nella stabilità dei mutui.
Ho scritto correttamente, piccoli risparmiatori.

Sebbene il sistema di "scommessa" su questi fondi di investimento fosse manovrato da banche e Wall Street, alla fine dei conti chi ci ha lasciato le penne non sono stati ricchi brokers che si sono visti accreditare bonus milionari, nè banche che hanno goduto di immense iniezioni di liquidità da parte della FED e delle banche centrali (con l'aulico scopo di sostenere i finanziamenti al consumo, mentre invece sono stati utilizzati per ripianare le loro perdite e hanno dato origine ad un credit crunch che ancora viviamo), nè fondi assicurativi americani che sono stati tutelati dal governo, nè i celeberrimi hedge fund che sono risorti più potenti di prima.

La famosa deregulation ha portato ad una sola conseguenza: sono stati i semplici correntisti a vedersi azzerati i risparmi, sono stati i mutuatari che hanno perso la casa per l'improvviso rialzo dei tassi di interesse che li ha portati, loro malgrado, ad essere insolventi (e qui si incardina perfettamente la truffa dell'Euribor che è partita nel 2005, ma è un argomento troppo importante per essere trattato con un semplice cenno).
Il 31 gennaio del 2012 (una data NON casuale, ma ci tornerò a breve), Trump twittava:
"le banche devono ricominciare a prestare, altrimenti l'economia continuerà la sua recessione. Ecco perchè abbiamo salvato le banche"
Sono passati anni dal crollo del mercato finanziario, o apparente crollo.

Ci è stato fatto credere che, a seguito di questo, il sistema economico e finanziario fosse stato ripristinato verso un livello più equo, libero e aperto a tutti. Ci hanno raccontato che gli speculatori sono stati sconfitti, caduti sotto le loro stesse armi, che il potere finanziario sia stato redistribuito e non più concentrato nelle mani di poche famiglie che scelgono di aprire o chiudere i cordoni della borsa a seconda delle loro necessità.

Piccolo inciso: no, non credo che la necessità di queste famiglie sia il denaro, è stimato che posseggono circa il 97% delle risorse economiche di tutto il pianeta. Il loro bisogno è il potere sulle vite altrui, la supremazia assoluta, l'essere in grado di imporre con una semplice telefonata la sorte di miliardi di esseri umani. Loro si alimentano dell'illusione di detenere un potere sacro che appartiene invero solo al Creatore. E infatti, l'unico limite che ancora non hanno superato, è poter disporre della vita eterna.

Ebbene, avete creduto a questo? Avete pensato che l'ultima grande crisi sia stata la fine della grande speculazione e del grande controllo?
Illusi. Questo è quello che vi hanno voluto far credere.

Il sistema è RIGGED, per usare un termine tanto caro a Trump, è truccato. Il sistema si costituisce di moltissime parti, una delle quali, non in ordine di importanza, è quella economica.
Ogni bugia sarà esposta.

E questo non prescinde dalle menzogne che ci hanno raccontato relativamente al mercato economico e finanziario.

Esattamente come si è reso necessario vedere Joe Biden agire come Presidente degli Stati Uniti, è stato indispensabile mostrare a tutti gli inganni del sistema economico, in un modo in cui i media non avrebbero potuto nasconderlo per compiacere ai loro foraggiatori. Qualcosa di enorme, biblico. Qualcosa che avrebbe dovuto far parlare tutti e che avrebbe reso impossibile ogni distorsione convincente.

GameStop, come ormai sapete tutti, è una compagnia che si occupa di vendita di videogiochi nuovi ed usati, oltre che di accessori che riguardano sempre il settore dei giochi elettronici. Conta più di 5.700 negozi dislocati in 17 paesi diversi, oltre che un frequentatissimo e-commerce attivo in diverse nazioni, Italia compresa. Nel 2019 ha avuto un fatturato di circa 6,4 miliardi di dollari, circa 45.000 dipendenti: non stiamo quindi parlando di un'azienda di poco conto. Stiamo parlando di una delle maggiori aziende a livello mondiale quale rivenditore di videogiochi.

Nell'anno della pandemia, il settore specifico ha registrato un incremento esponenziale, a causa dei lockdown che hanno costretto mezzo mondo ad essere blindato in casa.

Ciò nononstante, intorno ad ottobre 2020 hanno iniziato a circolare insistenti voci relative ad un suo prossimo fallimento: la società è stata paragonata al grande tonfo di Blockbuster, che non ha retto alla mutazione della richiesta che è passata da un'ingente mercato di noleggio alle piattaforme streaming e nel 2013 ha dichiarato la bancarotta (se volete approfondire le possibili analogie che sono state prospettate, vi consiglio la lettura di questo articolo sulle reali cause del fallimento di Blockbuster https://www.retaildive.com/news/who-really-killed-blockbuster/564314/)

La crisi di Gamestop è stata imputata ad un cambio dell'offerta da parte delle varie consolle di gioco, che hanno investito costantemente nel lancio di nuove piattaforme di gaming in streaming. La situazione pareva talmente compromessa al punto che la stessa Gamestop a settembre del 2020 annunciava la chiusura di ulteriori 100 punti vendita per procedere ad una ristrutturazione finanziaria. La società stava registrando perdite delle vendite di oltre il 26% nel primo trimestre del 2020 su base annua, nonostante la grande crescita registrata dal commercio elettronico (+800%) durante la pandemia. L'obiettivo finale era di mettere la parola fine ad un numero compreso tra i 400 ed i 450 negozi al dettaglio (https://edition.cnn.com/2020/09/10/investing/gamestop-store-closures/index.html).

Il direttore finanziario Jim Bell, inoltre, aveva lasciato intendere che ulteriori chiusure sarebbero essere programmate nel 2021. GameStop aveva oltre 5.700 punti vendita sparsi in 14 Paesi nel 2019. Ad ottobre del 2020 erano già scesi a 5.122.

Già a maggio 2019 GameStop aveva annunciato una trasformazione pluriennale, che ha chiamato GameStop Reboot, per concentrarsi sull'ottimizzazione delle operazioni (tra cui una riduzione dei costi operativi, l'ottimizzazione della gestione dell'inventario e un focus maggiore sui prodotti a marginalità maggiore), sullo sviluppo di un ecosistema omnicanale e sul rilancio del sito ufficiale.

I primi risultati di questa operazione di risanamento si sono visti subito: nell'anno fiscale 2019 il gruppo ha riportato un passivo netto di 464,4 milioni di dollari, ridotto di molto rispetto ai 794,8 milioni di dollari persi nell'anno fiscale precedente. Per fare un confronto, però, di quanto sia cambiata la situazione finanziaria del gruppo negli ultimi anni, nel 2015 GameStop aveva riportato un utile netto di oltre 379 milioni di dollari nel contesto di un fatturato annuale di oltre 9 miliardi di dollari (nel 2019 sono stati 6,4 miliardi).

Se nel 2008, all'apice del suo successo, GameStop valeva quasi 10 miliardi di dollari, ad ottobre del 2020 la sua capitalizzazione di mercato era scesa a circa 826 milioni di dollari.

I tagli annunciati avevano l’obiettivo, come sottolineato dal ceo George Sherman, di far quadrare una situazione che però pareva da tempo si è fatta complicata. Indubbiamente, il mercato gaming è cambiato: si è innestata la dinamica del digitale che sicuramente ha fatto avvicinare nuovi gamer, ha aperto nuove frontiere di business e ha asciugato il grande mare del prodotto “usato” che era area prediletta di caccia e di business per GameStop. 

Sempre ad ottobre 2020, GameStop annunciava una nuova collaborazione con Microsoft: i dipendenti dovranno usare dispositivi Surface e la piattaforma Microsoft 365 sarà usata da GameStopZing come software di Customer Relationship Management. Al cuore dell'accordo,la vendita, attraverso i canali GameStop, dell'abbonamento Xbox All Access, un pacchetto che include una console, Xbox Live Gold e Xbox Game Pass Ultimate a un prezzo fisso mensile.

Un accordo che, da una parte, dimostra ancora il valore che hanno i negozi fisici e, più in generale, il marchio GameStop per la vendita delle console. Dall'altra, però, è stato percepito come un ulteriore chiodo nella bara di GameStop: la società ha dovuto firmare un accordo per vendere un abbonamento che, di fatto, la esclude come intermediaria poiché i giochi sono digitali e non fisici.

Nel cambiamento che ha attraversato il mondo videogame, non si deve trascurare da ultimo il fenomeno Amazon, che con il suo e-commerce aggressivo ha cambiato il paradigma, per dirla con un eufemismo.

A settembre del 2020, l’imprenditore Ryan Cohen ha pubblicamente parlato del suo progetto ambizioso in serbo per GameStop. Come ha riportato il sito Bloomberg, l’azienda di videogames si era imposta l’obiettivo di diventare un concorrente di Amazon. Il valore dell’azienda di videogiochi è salito del 28% dopo la notizia dei piani di Cohen. Raggiungendo, così, una quota che non era stata più ottenuta da marzo 2019.

Ryan Cohen, l'imprenditore che ha costruito Chewy.com in un gigante delle forniture per animali domestici e l'ha venduto per più di 3 miliardi di dollari, dopo aver acquisito una quota di quasi il 10% di GameStop, ha rivelato di essere pronto al lancio di GameStop Corp. al fine di diventare un vero concorrente di Amazon.com Inc. La società di Cohen, RC Ventures, all'epoca ha espresso la volontà di essere maggiormente coinvolta nell'azienda al fine di "produrre i migliori risultati per tutti gli azionisti".

Secondo indiscrezioni di mesi fa, la visione di Cohen, che non è ancora pubblica, sarebbe quella di ampliare la selezione online di GameStop e competere testa a testa con alcune delle più grandi compagnie di e-commerce. Piuttosto che offrire solo videogiochi e un'infarinatura di giocattoli, abbigliamento e accessori, il sito web di GameStop venderebbe una vasta gamma di merce e la spedirebbe ai clienti più velocemente - una forza chiave di Amazon.

Sfidare Amazon. Sfidare il secondo uomo più ricco al mondo. Interessante.
Amazon ha una valutazione di mercato di quasi 1,5 trilioni di dollari, rispetto ai 570 milioni di dollari di GameStop. Per poter agire, serve liquidità.

State seguendo, mi auguro. Segnatevi il nome di Ryan Cohen, ricordatevelo.
Quindi, da questo breve excursus abbiamo appreso che:
  • GameStop era stata indicata come prossima al fallimento per problemi finanziari
  • Il mercato a cui si rivolge GameStop è notevolmente mutato a causa delle piattaforme streaming che offrono possibilità di gaming online (tipo Microsoft) e quindi rendono meno appetibile la necessità di acquistare fisicamente il gioco
  • Uno dei maggiori concorrenti di GameStop è Amazon, che grazie ad una politica aggressiva commerciale, sfruttando le grandissime disponilità finanziarie su cui può fare leva, ha aperto il mercato dello streaming e della distribuzione di giochi a prezzi più che competitivi al punto da rendere poco appetibile la ricerca del gioco usato, per ora negli Stati Uniti ma con grandi ampiamenti futuri
  • Wall Street aveva inserito GameStop nella lista nera delle società con previsione di fallimento nel breve periodo
  • MA a settembre 2020 Ryan Cohen acquisiva il 10% delle azioni GameStop, prometteva un cambio radicale nell'offerta dell'azienda, si proponeva come competitor di Amazon e faceva incrementare le azioni di GameStop del 28%. Nel suo programma, iniziare a vendere di tutto, esattamente come Amazon.
Arriviamo a quello che è successo la scorsa settimana.
Ricordiamoci prima la "regola aurea" di Wall Street: compra azioni, vendile, recupera liquidità, fai crollare la loro quotazione verticalmente, ricomprale quando il loro prezzo è bassissimo, specula.
Buy low, sell high, la sintesi di chi gioca in borsa. Questo dovrebbe valere per tutti i livelli, siano gli attori rappresentati di enormi hedge fund piuttosto che piccoli risparmiatori.
Esiste un modo per mettere in pratica questa procedura: si chiama shooting star, stella cadente.

In breve, il modello di trading, a fronte di una crescita di un titolo meno consistente, prevede un'inversione di tendenza, ovvero un crollo della quotazione: gli investitori acquistano di meno, perchè avvertono il timore che il rialzo sia fittizio e quindi che stiano affrontando un rischio troppo elevato che potrebbe concretizzarsi in perdite piuttosto che in guadagni.

Per tale motivo, i trader di Wall Street, che hanno ampiamente preparato il campo con il racconto di mesi prima della posizione precaria della società e hanno taciuto sulla notizia dei nuovi investitori che vogliono modificarne l'assetto per renderla più competitiva, decidono di fare "una scommessa" in questo senso, cioè di iniziare a vendere il pacchetto azionario, per farne crollare il valore di mercato.

Stiamo parlando di coloro che vogliono "vendere allo scoperto" o, come si dice in gergo, "assumere una posizione short": si tratta appunto di scommettere sul ribasso del titolo azionario a scopo di profitto. Si tratta di operatività che è per lo più riservata ai grandi fondi speculativi.

La vendita allo scoperto è proprio questa: vendere un titolo che non si possiede (prendendolo a prestito da un altro investitore) e riacquistarlo ad un prezzo più basso in un secondo momento anche in questo caso approfittando della differenza tra i due prezzi. Nell'operatività short l'operazione di acquisto si chiama, in gergo, "ricopertura".

Traducendo tutto ciò in un esempio: un venditore allo scoperto prende in prestito da un intermediario un certo numero di azioni di un'azienda per rivenderle subito al prezzo di mercato, poniamo a 100 dollari. Successivamente, il prezzo delle azioni scende a 80 dollari per effetto di naturali movimenti di mercato. In questo momento lo short seller acquista (si ricopre) le azioni e le restituisce all'intermediario. Il profitto per lo shortistà sarà di 20 dollari, al quale dovrà sottrarre una parte di interesse da corrispondere a chi gli ha prestato il titolo.
In questo modo, si trovano di fronte a due conseguenze.

La prima, è che vendono nel momento di rialzo, e quindi comunque registrano un guadagno, seppur non ingente. La seconda, è quella di abbassare il valore delle azioni per poi poterle ricomprare a prezzi stracciati, questa volta con la piena consapevolezza che l'azienda è ben lontana dal fallimento indicato, proprio per i nuovi innesti finanziari che sono stati realizzati mesi prima.

Un giochino che permette loro di accaparrarsi per trenta denari qualcosa che in realtà ha un valore esponenzialmente più elevato.
Ma il giochino si è rotto, inaspettatamente per gli squali di Wall Street, con un'onda d'urto che ha scosso tutti i mercati azionari mondiali.

Come sappiamo, il prezzo lo fa il mercato: chi vende lo fa diminuire, chi compra invece lo fa aumentare. La vendita è sinonimo di sfiducia, l'acquisto di fiducia: nel primo caso chi vende scommette nel crollo, nel secondo caso chi compra crede nella crescita.

Accade pertanto che mentre Wall Street punta sul default di GameStop e dichiara apertamente che è molto meno rischioso vendere le posizioni, perchè ci si metterebbe al sicuro da eventuali perdite sostanziali, un gruppo di piccoli investitori, gente comune, tramite la piattaforma Reddit inizia ad acquistare forsennatamente le azioni, e porta il titolo ad un aumento del 1635% in un mese.

Il nome Reddit deriva da Read it che è poi la funzione principale della piattaforma: leggere i vari topic e alimentarne la discussione, postando contributi validi e pertinenti alla discussione a cui si partecipa di volta in volta.
Reddit è stato creato partendo dall’idea avuta da Alexis Ohanion e Steve Huffman poi concretizzata grazie a Christopher Slowe e Aaron Swartz, che hanno contribuito al suo sviluppo: è online dal 2005.

Reddit vive grazie all’immenso contributo dei propri utenti, denominati redditor, che possono creare discussioni, chiamati subreddit, su argomenti specifici stabilendo di volta le regole dei singoli topic.

Reddit è sostanzialmente libero, con i redditor che possono diventare moderatori dei vari subreddit aperti, ma possiede alcune linee guida fondamentali indicate nella Reddiquette: in queste si raccomanda ad esempio di inserire quando possibile un link alla fonte originale, moderare i post per la qualità (al di là delle proprie opinioni su un determinato argomento), commentare dando contenuti costruttivi al post. Vengono bandite le attività promozionali, la pubblicazione di dati personali appartenenti agli utenti o terzi.

Ebbene, all'interno della piattaforma Reddit esiste un forum che si chiama WallStreetBets, che, guarda il caso, è stato creato il 31 gennaio 2012, il giorno stesso in cui Trump twittava contro il credit crunch delle banche:
Vabbè, ma sono coincidenze, no?
Il 26 gennaio 2021 Elon Musk pubblicava un tweet: GAMESTONK!
Questo tweet con allegato il forum di Reddit in cui la discussione sul titolo era attiva, è stato letto come la sua «benedizione» alla volata del titolo e alla battaglia dei piccoli investitori contro gli hedge fund e le loro vendite allo scoperto.

Una seconda coincidenza, unita al fatto che nel 2020 gli hedge fund di Wall Street hanno decisamente scommesso contro Tesla, parlando di ennesima bolla, incamerando però miliardi di perdite, anche a seguito di tweet dello stesso Musk che dichiarava che le quotazioni di Tesla fossero troppo alte.
Come è una coincidenza il fatto che Donald Trump Jr. il 29 di gennaio pubblichi questo tweet, che richiama una somiglianza con l'immagine del forum WallStreetBets:
Sono solo io o il ragazzo di Wall Street Bets sembra esattamente un giovane Donald Trump?
Pensi che sia una coincidenza? Sai chi altro parla di un sistema truccato?
Già, chi parla di RIGGED?

Beh, questo dimostra la speculazione, la legge di mercato basilare che sancisce che il prezzo lo fa l'incontro tra la domanda e l'offerta, certo è sintomatico che tanti piccoli insieme possano sbertucciare fior di laureati di Stanford che sono gli onnipotenti di Wall Street, ma dov'è il trucco?
Ci arriviamo, ma prima una piccola precisazione.

Gli hedge fund, sebbene siano grandi fondi speculativi che raccolgono grandi investitori e come tali agiscono sul mercato finanziario, in realtà coinvolgono i contribuenti. Infatti, alcuni dei grandi investitori in fondi speculativi sono i massicci fondi pensione del settore pubblico in America che già sono rimasti coinvolti nel crollo dei subprime. Nonostante dovrebbero indirizzarsi verso forme di investimento cautelative del patrimonio raccolto tramite i contributi dei cittadini, per qualche strano motivo e sempre grazie a mancati controlli, amano 'stanziare' parte del denaro della pensione a 'strategie alternative' tra cui 'long-short equity', che è un modo elegante per dire che prendono parte del denaro necessario per le pensioni e li gettano in fondi speculativi ad altissimo rischio.

Gli utenti di Reddit che hanno partecipato quindi all'acquisto in massa delle azioni GameStop, non sarebbero invero interessati alla speculazione finanziaria, quanto piuttosto a mandare un messaggio forte e chiaro ai fondi speculativi che giocano con le loro pensioni e ai "venditori allo scoperto" che compiono quotidianamente azioni al limite del lecito. Il guadagno è solo una conseguenza, non l'obiettivo.

Tornando al sistema truccato, è stato registrato un aumento "sconsiderato" delle quotazioni GameStop che sono passate da circa 39 dollari l'una il 20 gennaio ad oltre 347 dollari il 27 gennaio, fino a toccare punte di oltre 417 dollari, e nononstante nei giorni seguenti si siano abbassate, l'ultima quotazione del 29 gennaio è fissata in 312 dollari.

A seguito di questo, si è mossa Wall Street: ovviamente, perchè i "venditori allo scoperto" si assumono un grande rischio, perdono soldi se il valore delle azioni cresce. E dal momento che, almeno idealmente, il valore di un titolo azionario può crescere all'infinito è evidente che chi assume una posizione corta va incontro ad un rischio di perdita potenzialmente senza limiti.

Proprio per questo motivo l'operatività di vendita allo scoperto, che è di tipo puramente speculativo, è regolamentata in maniera rigida nella maggior parte delle varie giurisdizioni del mondo e nel pratico viene solitamente gestita in maniera molto "tranchant": qualora il valore del titolo inizi a salire, lo shortista deciderà di ricoprirsi velocemente pur in perdita, per scongiurare una perdita via via maggiore.

Sapete cosa significa? Semplice. I venditori allo scoperto, che quindi non hanno quelle azioni che hanno venduto, devono chiudere la loro posizione short, mettendoci soldi loro non preventivati.
E sapete perchè i venditori allo scoperto ad un certo punto si trovano assolutamente a dover comprare? Per evitare la margin call.

La Margin Call, traducibile letteralmente con “chiamata a margine”, è una funzione attiva su molte piattaforme di trading forex e CFD che potrebbe comportare la chiusura automatica di una o più posizioni sul conto, nel caso in cui queste siano talmente in perdita da far risultare i fondi depositati insufficienti per coprire l’esposizione relativa alla posizione stessa.

Detto in parole semplici è un avviso che la piattaforma invia al trader quando non si hanno abbastanza fondi sul conto.
Si tratta insomma di una funzione volta ad evitare che il conto di trading vada in rosso. Infatti, se il controvalore del conto di trading non è sufficiente a mantenere aperte le posizioni, si attiva la margin call ovvero la richiesta di integrazione del margine.

Melvin Capital e Citron Researh, hanno deciso di scommettere al ribasso sull'azienda, aprendo una posizione di vendita allo scoperto.
Mentre i redditors compravano senza rivendere le azioni in modo da farne crescere continuamente il valore, è stato innescato ciò che viene chiamato in gergo come "short squeeze" e cioè un vero e proprio effetto domino:
se si acquista un numero sufficiente di titoli per riuscire a spingere verso l'alto il loro prezzo è possibile costringere gli shortisti a ricoprirsi. Ma le ricoperture sono di fatto operazioni di acquisto e pertanto gli stessi shortisti contribuiranno a far aumentare il prezzo, obbligando altri shortisti a ricoprirsi e via di seguito. Da un certo punto di vista lo short squeeze è una situazione in cui chi ha assunto posizione corta diventa vittima e al contempo carnefice di se stesso.
L'innesco vero e proprio dello short squeeze è avvenuto lo scorso 21 gennaio e l'effetto domino è stato di portata tale da far vacillare la posizione di Melvin Capital, che si è vista costretta in una prima fase ad acquistare azioni di GameStop per compensare il rischio che si era assunto. 
Melvin è uno dei fondi speculativi che è stato rovinato dai piccoli investitori di Reddit

Melvin Capital ha finito per perdere il 30 per cento del suo valore rispetto all'inizio dell'anno mentre Citron Research ha dichiarato di aver chiuso la posizione ribassista con una perdita, per l'operazione, del 100%. Le perdite di questi due fondi sono miliardarie, si parla di circa 19 miliardi di dollari, ma nel caso di conteggio ampliato che coinvolge inevitabilmente anche altre loro posizioni che sono state liquidate per ricomprare GameStop, si arriva a parlare di oltre 40 miliardi di dollari.
Il trucco è solo questo? No.

Come ha detto Donald Trump Jr., il gioco funziona fino a che a guadagnare sono le banche centrali ed i fondi speculativi, altrimenti si ferma. E così è successo.
Il miliardario degli hedge fund (fondo speculativo) di New York Leon Cooperman si arrabbia con i commercianti al dettaglio (quelli che hanno investito i loro assegni da 600$ al mese sulle azioni di Gamestop) e grida: "È un modo per attaccare i ricchi".

Wall Street ha chiesto l'intervento della SEC, della FED e addirittura della Casa Bianca per verificare tutte le transazioni, la piattaforma di trading Robinhood ha bloccato le operazioni sul titolo GameStop, causando giovedì un crollo dei titoli Gamestop, arrivati a perdere fino al 56% e sospesi per eccesso di ribasso, e sostanzialmente andando ad offrire un grosso aiuto ai "venditori allo scoperto" che si sono trovati nella necessità di coprire con acquisti azioni che non possedevano.

Robinhood è un'app di brokeraggio online a commissioni zero, tra le più utilizzate in questi giorni per effettuare gli acquisti delle azioni GameStop, BlackBerry e AMC (catena di multicinema salvata dai redditor dopo il tonfo registrato nel 2020 causa pandemia). E proprio a seguito degli eventi finanziari dei giorni scorsi ha deciso di introdurre forti limitazioni alle contrattazioni, bloccando quasi del tutto l'acquisto di azioni e opzioni. In pratica, la piattaforma ha interrotto tutte le attività di trading portate avanti dal subreddit WallStreetBets, generando di conseguenza un nuovo tonfo di GameStop sui mercati azionari. Il motivo? "Una decisione di risk-management", ha spiegato la società.

Questo ha causato le reazioni in Congresso, avendo come conseguenza persino una comunione di pensiero tra il Senatore Ted Cruz, repubblicano e trumpiano convinto, e la democratica Ocasio-Cortez, conosciuta come 'AOC'. "E' inaccettabile. Dobbiamo sapere di più sulla decisione di Robinhood di bloccare gli investitori retail dall'acquistare titoli mentre gli hedge fund sono lasciati liberi" di agire, ha twittato la deputata. Cruz si è detto "completamente" d'accordo con lei.
E così, si scopre che il mercato NON è libero se a perdere è Wall Street.

Certo, la piattaforma di investimento Robinhood è stata colpita da una causa collettiva negli Stati Uniti dopo aver impedito alle persone di acquistare azioni di GameStop e di alcune altre società che avevano visto grandi oscillazioni di prezzo e un alto volume di scambi. Moltissimi investitori amatoriali hanno gridato al crimine, suggerendo che Robinhood ha agito contro gli interessi degli investitori ordinari per aiutare le società finanziarie che avevano scommesso contro GameStop e non volevano vedere il suo prezzo salire ulteriormente.

La Speaker della Camera, Nancy Pelosi, ha detto che il caso Gamestop sarà esaminato. Lo stesso ha fatto intendere Joe Biden. Chissà cosa penseranno di poter fare per tutelare i loro investimenti in Wall Street e soprattutto i loro cospicui finanziatori (ricordo che Biden ha ottenuto oltre 76 milioni di dollari da Wall Street per la sua campagna elettorale, contro i 4 raccolti da Trump; la Pelosi invece è stata colta con le mani nella marmellata per aver acquistato un importante numero di azioni Tesla in concomitanza con l'annuncio di Biden di incentivare le auto elettriche)

Al momento, alla promessa di monitoraggio, si sono unite la SEC e la FED nella loro qualifica di authority, ma nessun organo governativo sta prendendo iniziative concrete a riguardo.
Esiste comunque qualcuno che ha guadagnato parecchio da questa vicenda?

I redditors sicuramente, non certo a sufficienza per cambiare la loro vita.
Ci sono almeno tre persone che sono diventate miliardarie nel giro di una notte, una di queste è Ryan Cohen, ne abbiamo parlato poco sopra, ovvero il il fondatore ed ex ceo di Chewy, che a settembre 2020 ha investito circa 76 milioni di dollari per acquistare più di 9 milioni di azioni GameStop. E chissà che con i miliardi di liquidità ricavati, non riesca davvero a portare a termine l'ambizioso progetto di mettere GameStop in diretta competizione con Amazon e Microsoft.

Dopo aver cambiato, almeno per un periodo, le sorti di GameStop, i redditors di WallStreetBets sembrano intenzionati ad investire anche in altre società a rischio, come BlackBerry, Nokia, AMC e Kodak. Magari anche in questo caso qualche mese prima si sarà affacciato un investitore con l'intenzione di ristrutturare e modificare le aziende, come Cohen con GameStop.

Se davvero riusciranno a guadagnare da queste transizioni e a raddrizzare il destino delle aziende in crisi, neanche il mondo della finanza potrà a fare a meno di fare i conti con Reddit, il social network del momento.

E nel mentre, Donald Trump osserva e chissà, forse sogghigna, perchè, ancora una volta, è stato dimostrato che il sistema è RIGGED, anche per l'aspetto economico-finanziario.

Rossella Fidanza -31.01.2021

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