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"LA TERRA CI NUTRE LA TECNOLOGIA CI GUIDA: COLTIVIAMO INSIEME IL FUTURO"
8 luglio 2014
Quello che la gente comune dei nuovi paesi associati all'UE ha il diritto di sapere L'EuroGendFor e la prospettiva di malcontendo di massa in Europa
Il
27 giugno Georgia, Ucraina e Moldavia hanno firmato accordi di
associazione all’UE. La mossa è stata presentata come una svolta
decisiva per la democrazia ed i diritti umani, ma alcune circostanze
legate a questa decisione sono state appositamente tenute fuori dello
schermo radar. I media hanno assicurato che alle masse non siano
passate alcune informazioni fondamentali circa aspetti importanti della
strada intrapresa dai loro stessi governi verso la cosiddetta “scelta
europea”. Per cui un bel giorno le popolazioni di questi stati si
potrebbero svegliare trovandosi di fronte un risveglio più duro di
quanto avrebbero mai potuto immaginarsi. Vero, il periodo di
transizione economica da stato associato a membro non sarà un sentiero
cosparso di petali di rosa e c’è un dettaglio molto specifico – in caso
ci fosse qualsiasi tipo di malcontento sociale sarà meglio tenerselo
per sé se no guai a chi ci tocca! Di Andrei Akulov Андрей Акулов Strategic Culture Foundation
La Forza di Gendarmeria Europea (EUROGENDFOR) è un’iniziativa
multinazionale di 6 stati membri dell’UE – Francia, Italia, Paesi Bassi,
Portogallo, Romania e Spagna – sancita da un trattato firmato nel 2006
con l’obiettivo di rafforzare le capacità di gestione delle crisi
internazionali e contribuire allo sviluppo della Politica di Sicurezza
Comune e Difesa.
EUROGENDFOR può essere considerata una forza di polizia integrata,
studiata per portare a termine missioni in differenti scenari, compresi
quelli destabilizzati, a supporto dell’UE, dell’ONU, dell’OCSE, della
NATO o di coalizioni create ad hoc.
La sua caratteristica principale è la flessibilità. Può intervenire
velocemente in qualsiasi conflitto ad alta intensità sotto qualsiasi
commando militare (formalmente sarebbe sotto controllo civile), agendo
congiuntamente ad altre forze militari o in maniera indipendente. Può
anche intervenire in qualsiasi momento della fase iniziale di un
conflitto per ricostituire l’ordine precedente assieme alle forze
dell’ordine locali o indipendentemente. Durante le fasi di transizione
interverrà in missioni puramente militari coordinandosi con le autorità
locali e nelle fasi finali si occuperà di facilitare il trapasso della
gestione delle operazioni dall’apparato militare a quello civile.
Le metodologie di intervento sono le seguenti: rimpiazzo delle
forze dell’ordine locali in aree in cui la conduzione della normale
vita civile è in crisi (ovvero privare la nazione del suo potere
sovrano, nota dell’autore) e costruire strutture militari in ambienti
in cui i livelli di insicurezza e crimine sono molto elevati a causa di
un malfunzionamento del’esercizio della legge (un pretesto molto
facile da far stare in piedi – nota dell’autore). C’è la possibilità di
appellarsi ad essa durante eventi considerati particolarmente a
rischio come i meeting annuali del G8 o simili. Ora che il G8 è
diventato G7 le nazioni occidentali dominanti decideranno da sole il
destino di stati sovrani e li costringeranno a fare ciò che ci si
aspetta da loro.
Il
contingente è di circa 2.500 uomini in grado di intervenire entro 30
giorni in ogni angolo del mondo. L’articolo 29 stabilisce che i membri
dell’EUROGENDFOR non subiranno alcun processo per le loro azioni negli
stati da cui provengono, in quelli in cui agiranno o in casi connessi
alla loro missione (!). Qualsiasi atrocità i membri operativi
commettano – non comporterà alcuna responsabilità. Per cui, ad esempio,
potranno andare in Ucraina e sparare indiscriminatamente senza
affrontare alcuna conseguenza.
Secondo la Dichiarazione di Intenti e il Trattato, EUROGENDFOR è
configurata come una forza “operativa, preorganizzata, robusta e
rapidamente dispiegabile” atta a sostenere la Politica di Sicurezza
Comune e Difesa, anche se utilizzata in strutture esterne all’UE.
Stati non completamente membri dell'UE, prendete nota. Le
popolazioni di Georgia, Ucraina e Moldavia sono informate di tutto
questo? Sono consapevoli? Qualcuno si è preso la briga di informarle e
spiegar loro cosa questo significa in pratica? Difficile! Un aspetto
importante tralasciato di proposito! Questa è politica ingannevole !
Alla polizia internazionale potranno essere demandate in tutto o in
parte le funzioni di polizia standard, tutto ciò implica essere
armati.
Il 24 giugno è il giorno in cui il Consiglio Europeo ha deciso
circa le regole e le procedure per la messa in opera della clausola di
solidarietà (Articolo 222 TFEU). (3) Questa clausola stabilisce che
l’Unione e suoi membri devono agire congiuntamente per difendere uno
stato membro vittima di attacchi terroristici (le Repubbliche di Donetsk
e Luhansk nell’Ucraina dell’Est?) o di disastri naturali o prodotti da
mano umana. L’Unione è tenuta a mobilitare tutti gli strumenti a sua
disposizione. La Commissione e l'Alto Rappresentante, assistiti dal
Servizio Europeo per l’Azione Esterna, identificheranno tutti gli
strumenti e le capacità dell’Unione che potranno meglio contribuire a
rispondere alla crisi e prenderanno le dovute contromisure sotto le
loro rispettive competenze. Il 24 giugno è stato inoltre attivato con
effetto immediato l’accordo di Risposta Politica Integrata alle Crisi,
un meccanismo approvato nel giugno 2013 dal Consiglio. Questo
permetterà un rapido coinvolgimento delle autorità politiche di tutta
l’Unione per permettere al Consiglio di assicurare gestione strategica
delle contromisure e di intraprendere azioni appropriate per il
benessere dello stato in difficoltà.
“Martedì i rappresentanti degli stati membri dell’UE nel Consiglio
hanno approvato la cosiddetta “clausola di solidarietà”. Dovessero
capitare un disastro o una crisi, gli organi dell’UE saranno obbligati
ad intervenire con tutti gli strumenti a loro disposizione. Incluse le
risorse militari”, ha detto il membro del Bundestag Andrej Hunko, del
Partito della Sinistra tedesco. Secondo lui
“L’approvazione al Consiglio degli Affari Generali è stata
fatta in segreto: il punto non era menzionato nel programma
dell’incontro. La stampa non era stata informata. Questa è una delle
clausole più controverse contenute nei trattati dell’UE. È precisamente
la ragione per cui l’accordo sui dettagli della clausola di solidarietà
era stato rimandato al momento della firma del Trattato di Lisbona”.
Secondo Andrej Hunko la clausola rafforza il corso verso la
militarizzazione degli affari interni, poichè il personale militare può
essere inviato in un altro stato membro a richiesta. “Sono preoccupato
che questa sia la versione rivolta agli affari interni della clausola
dell’articolo 5 sulla mutua difesa si applicherà a situazioni che
potrebbero avere un impatto funesto sulle persone, l’ambiente e la
proprietà”. Persino i blocchi motivati alle forniture energetiche o ai
trasporti e gli scioperi sono coperti.
Ricordate Nigel Farage, il leader dell’UKIP? In qualche modo gli
eventi ci riportano ai suoi avvertimenti. Il 15 maggio ha detto: “Siamo
di fronte alla prospettiva di malcontento civile diffuso, persino una
rivoluzione in Europa”.
Viene alla mente la situazione in Ucraina, Moldavia e Georgia. È un
finto segreto che questi stati siano di fronte al pericolo di
manifestazioni di malcontento popolare durante l’attuazione delle misure
richieste dagli accordi stipulati. La gente sarà felice del crollo
degli standard di vita a cui è abituata? E se iniziassero a pensare ed a
chiedere informazioni circa la situazione? Per loro c’è l’EUROGENDFOR.
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