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"LA TERRA CI NUTRE LA TECNOLOGIA CI GUIDA: COLTIVIAMO INSIEME IL FUTURO"
17 aprile 2012
ABOLIRE LE BANCONOTE PER FAR FELICI LE BANCHE!
L’altra
sera ho appreso in TV che la Sig.a Gabanelli intende procedere
imperterrita nella sua crociata contro il contante. Ed è in buona
compagnia. In Svezia stanno studiando come eliminarlo del tutto.Ho detto e ripeto che il progresso non
si ferma. Se in passato le banconote hanno sostituito le monete
metalliche e queste hanno sostituito le pecore, non c’è ragione per
frenare questa evoluzione. Ci sono anche buone motivazioni, quale quella
della lotta all’evasione fiscale, anche se – ai livelli attuali della
pressione fiscale – in alcuni casi parlerei di legittima difesa o di
diritto alla sopravvivenza. Ma diamo per buono tutto.
Quello che trovo irritante è che una
trasmissione che si accredita come quella che “scopre gli altarini” dei
poteri forti si asserva poi agli stessi senza dare diritto di replica a
chi la pensa diversamente. Questo articolo lo spedirò alla redazione di Report, ma – vedrete – sarà completamente ignorato.
Se mi facessero parlare a Report direi soltanto le seguenti cose.
Prima alcuni dettagli, poi il pezzo forte.
Primo: dove finisce la lotta
all’evasione fiscale e comincia l’oppressione fiscale e la confisca di
redditi e patrimoni di famiglie e imprese? Mi spiego meglio. Se mio
nipote, che ha 13 anni, mi aggiusta la serranda e io gli do una
mancetta, la “trasparenza” invocata raffigura in capo a quel ragazzo
intanto una forma di sfruttamento minorile e poi – perché no – una vera
evasione fiscale, dato che questo reddito non lo dichiara? Chi ci
garantisce dal fatto che il fisco, una volta avuto accesso a tutte le
transazioni davvero minime, non ne faccia uso per tassare pure l’aria?
Ma chi l’ha detto che se pagassimo tutti le tasse, ne pagheremmo
veramente meno? Non potrebbe succedere che, presoci gusto, ne pagheremmo
tutti di più?
Secondo: non è che, imponendo a tutti un
POS, “faremmo fuori” tutti i mendicanti, renderemmo difficilissima la
vita a povere parrocchie etc.? Va bene, l’elemosina in sé è una brutta
cosa che non dovrebbe esistere, confina con l’accattonaggio, ma… un po’
di tolleranza non può alleviare alcuni mali sociali per i quali lo Stato
è praticamente latitante?
Terzo: ma un po’ di privacy, nelle cose
minime almeno, non era nei valori dell’Occidente libero e democratico?
Se io fossi un consumatore – poniamo – di materiale pornografico, lo
deve sapere il “grande fratello”, e così deve sapere se al bar
preferisco il cornetto o l’arancina? Non è che stiamo esagerando un po’?
Quarto: su chi ricade il costo della
tenuta dei c/c che sostituiscono il circolante? Ovviamente sui
consumatori. Coi tempi che corrono davvero una bella mossa! Le banche
ringraziano!
Come si vede si va a cuor leggero a
toccare elementi della vita di tutti i giorni senza valutarne bene
l’effetto. Ma io stesso dico che, sin qui, con un po’ di buona volontà e
se i problemi sono correttamente avvistati da un punto di vista
politico, si potrebbero tutti superare. Immaginiamo per esempio
incentivi per distribuire macchinette POS “al portatore” in cui si
ricarica a vista la propria carta di credito come fosse un telefonino.
Le potrebbero dare i genitori ai figli come mancetta, senza aprire per
forza un conto corrente, e le potrebbero usare pure i mendicanti. Sui
costi dei c/c in un’altra Italia e in un’altra Europa si potrebbero
imporre condizioni ai cartelli bancari. Per garantire un minimo di
privacy si potrebbero istituire delle carte ricaricabili “al portatore”,
veri e propri borsellini elettronici, con le dovute segnalazioni al
fisco o ad altra autorità competente quando le transazioni che avvengono
sulle stesse per entità e natura potrebbero divenire sospette per ogni
ragione. Insomma, se si volesse, ma è chiaro che non si vuole, gli
“effetti collaterali” potrebbero essere neutralizzati.
Ma il problema dei problemi è un altro, e non mi stancherò mai di ripeterlo.
Vi prego di seguirmi in un passaggio
contabile. In Ragioneria nella sezione di “avere” si mettono due cose
molto diverse fra loro: i ricavi e i debiti. In realtà, nonostante
l’apparente differenza, la comune sorte nell’essere “accreditati”
anziché “addebitati” in un conto nasce dal fatto che queste due cose
(positivi i primi, negativi i secondi) a ben vedere ce l’hanno. Essi
sono entrambi “fonti” di capitale, cioè modi per procurarsi denaro. E in
effetti, se ci pensate, ci sono due modi per procurarsi il denaro:
vendere qualcosa e guadagnarci, oppure farselo prestare.
Ora, quando un’azienda “emette moneta”
(in teoria solo lo Stato potrebbe e dovrebbe farlo) sta ottenendo una
fonte di denaro. Questa fonte è un ricavo o un debito? Se, a fronte di
questa moneta emessa, l’emittente deve qualcosa al portatore, allora è
un debito, se invece non deve proprio nulla e la moneta è soltanto un
mezzo di scambio che deve essere comunemente accettato, allora la sua
emissione rappresenta un ricavo.
Oggi, per lo Stato, funziona così solo
per le monetine metalliche. Lo Stato le conia, le mette in circolazione
(secondo le quantità che decide la BCE, per carità), ci guadagna e non
deve più nulla.
La scomparsa di queste monetine,
intanto, significa la scomparsa di questa fonte di reddito per lo Stato,
che in cambio dovrà invece INDEBITARSI. Ma si tratta ormai di una voce
minima. I tempi della moneta metallica sono andati da tempo.
Nel caso delle banconote, l’azienda
emittente non è lo Stato, ma la Banca d’Italia (più correttamente il
“concerto” di tutte le banche centrali europee, il SEBC). Direte “fa lo
stesso” perché la Banca d’Italia è un ente statale. Non è del tutto
vero, ma non ci addentriamo in questa questione. La Banca d’Italia
emette banconote ed ha, come con le monete, una fonte di risorse
monetarie. Ripetiamo la domanda: è un ricavo o è un debito? La risposta
dipende dal fatto che la Banca d’Italia debba dare o no in cambio
qualcosa al portatore di banconote. Un tempo, ormai lontano, le
banconote davano diritto alla dazione di monete d’oro e d’argento.
ALLORA erano un debito. Poi questa convertibilità è stata tolta, prima
sul piano interno e poi anche su quello estero.
DA ALLORA esse sono un
ricavo per chi le emette, sebbene questo ricavo non sia distribuibile
direttamente ma debba restare investito nell’azienda che lo emette.
Purtroppo le banche centrali fanno finta di niente e, anziché mettere
correttamente nel conto economico questo ricavo, lo mettono ancora nello
stato patrimoniale come se fosse ancora un debito. Ma lasciamo perdere
anche questo dettaglio. Oggi le banconote sono emesse dalle banche
centrali, immesse sul mercato ricevendo in cambio dei titoli che
fruttano interesse. L’interesse su questi titoli, tuttavia, viene
retrocesso allo Stato. La scomparsa delle banconote, anch’esse
trascurabili ma meno delle irrilevanti monetine, farà cessare questa
fonte di interessi per lo Stato, che in cambio dovrà INDEBITARSI. Ma
facciamo ancora finta di niente.
Riepiloghiamo quanto accade sul circolante prima di passare al terzo
stadio, quello della moneta bancaria. Sulla prima forma lo Stato si
appropria del “signoraggio primario”, cioè in sostanza del valore
facciale delle monete dedotto il costo di produzione. Sulla seconda si
deve accontentare, chissà perché, del solo “signoraggio secondario”,
cioè degli interessi che derivano dalla collocazione sul mercato delle
banconote, mentre quello primario resta investito nel patrimonio delle
banche centrali, solo in parte realmente pubbliche. Per inciso si noti
che se le banche centrali dessero agli stati il compito di battere la
moneta cartacea, come si fa con quella metallica, quel signoraggio
primario andrebbe direttamente allo Stato, che avrebbe bisogno di “meno
tasse e meno tagli”. Ma facciamo finta di niente.
Veniamo all’ultima forma di denaro, quella bancaria, cioè i depositi a
vista, le carte ricaricabili, gli assegni, etc. Questo denaro è emesso
in piccola parte ancora una volta dalla banca centrale (le cosiddette
riserve monetarie o “Moneta ad alto potenziale”) e, per la quasi
totalità, dalle banche private.
Come mai le banche private “battono moneta”, sia pur elettronica? Non
dovrebbe spettare questo compito allo Stato, o al più alla banca
centrale?
Residuo del passato. Ma in ogni caso, sino ad oggi, sia pure
ormai solo in via puramente teorica, tale delega di emissione di moneta
ai privati ha una giustificazione formale. Torniamo al dilemma
ricavo/debito. Quando la banca “emette” un c/c ha certamente una fonte.
Questa fonte è ricavo o debito? Ecco, sia pure formalmente, FINO A CHE
ESISTE IL CONTANTE, esso è teoricamente un debito. Il correntista,
infatti, può mettere in difficoltà la banca presentandosi allo sportello
e pretendendo il contante, esattamente come 80 anni fa il detentore di
banconote si poteva presentare all’istituto di emissione e pretendere
l’oro in cambio. Quindi è un debito. OK.
Ma – QUESTO E’ IL PUNTO CRUCIALE – che succede se il contante sparisce?
Succede che si sta dando “corso legale” alla moneta bancaria,
esattamente come prima della II guerra mondiale si diede “corso legale”
alla moneta cartacea. Questo equivale a trasformare l’emissione di
moneta bancaria da debito a “debito irredimibile”, cioè sostanzialmente a
ricavo. Ed è ancora giusto che questo ricavo non passi dal conto
economico e le banche non ci paghino alcun tributo? E’ ancora giusto che
questa moneta sia emessa, peraltro a interesse, da banche private e non
dallo Stato come sarebbe equo? Questo la Gabanelli, spero di
sbagliarmi, ma non ve lo dirà mai.
Anche la piccola quota di moneta bancaria emessa dalle banche
centrali presenta un’incredibile iniquità. Mentre per le banconote il
100 % degli interessi sulla loro collocazione viene ufficialmente
definita “signoraggio” (in realtà è solo quello “secondario”) e
retrocessa allo Stato, gli utili derivanti alla Banca centrale
dall’emissione della moneta bancaria, chissà perché, sono completamente
liberi. E quindi parte di essi è accumulato nel patrimonio della banca,
parte di essi, sotto varie forme, viene dato allo Stato, parte di essi
viene dato ai “partecipanti” (?!), cioè a banche private che non si sa a
quale titolo stanno nel capitale di un istituto di credito che si
vorrebbe “di diritto pubblico”.
E’ vero che si tratta di poca roba. Ma,
poca o tanta che sia, questi utili su emissione di moneta bancaria
retrocessi a banche private, se fossero dati più correttamente allo
Stato non sarebbero un “minore indebitamento”? No, a quanto pare lo
Stato DEVE indebitarsi, per poi dirci che “siamo vissuti al di sopra
delle nostre possibilità”. E si badi che la moneta bancaria emessa dalla
Banca centrale è già “legale” in quanto è già inconvertibile in
banconote.
Ma si tratta di una piccola frazione.
Il vero scandalo è quel 90 % e passsa di moneta che oggi è emessa da
banche private che lucrano interesse su di una funzione eminentemente
pubblica. Ecco, la tanto invocata riforma della Gabanelli vuole portare
questo 90 al 100 % con tanti saluti all’equità e alla finanza pubblica.
Ma c’è un ultimo conto che non torna. Se il 100 % della moneta emessa
in futuro sarà emessa da banche private, che la emettono, la prestano e
contrattualmente poi chiedono in cambio il 105 % (il capitale più
l’interesse), dove prenderà il sistema tutti quei soldi per restituirli?
Se l’emissione di moneta bancaria la facesse lo Stato, intanto non
avrebbe bisogno di prestarla a interesse ma potrebbe spenderla
direttamente, ridistribuendola. Ma, in questo modo, è MATEMATICO che i
soldi, a breve o lungo andare, non ci saranno mai. E giù con tagli e
tasse senza fine, in una spirale che strutturalmente non può avere mai
fine.
Da qui la mia proposta. Va bene, facciamo sparire il circolante,
magari con le avvertenze di cui sopra. Ma, allora, affidiamo l’emissione
di moneta al solo Stato (o all’Unione Europea, se volete, o alle
Regioni, ai Comuni,…) e diamo alle banche la sola funzione che compete
loro: prendere soldi a prestito e prestarli a chi ne ha bisogno. Mai più
emissione monetaria e mai più speculazioni (ma quella è un’altra
storia). Come? O portando al 100 % la riserva frazionaria da tenere
presso la Banca d’Italia (i trattati in teoria lo consentono), ovvero –
più semplicemente – autorizzando l’emissione monetaria alle sole banche
“nazionalizzate”, cioè di proprietà dello Stato.
Siccome sono un irrecuperabile liberale, pretendo che lo Stato non
possa mai decidere il “quantum” della moneta da mettere in circolazione.
Questo lo decidano le austere “banche centrali”, indipendenti dal
potere politico. Ma, una volta deciso il quantum, questo deve essere
messo a disposizione direttamente dello Stato, con un crollo verticale
del debito e con il fallimento, per mancanza di oggetto, delle agenzie
di rating e del maledetto spread che ci lanciano contro.
Sig.a Gabanelli, me le fa dire queste cose in TV? O vuole solo
contribuire a metterci nel laccio delle banche con il pretesto della
lotta all’evasione?
Non siete i soli a lamentarvi per la "splendida" e disinteressata trasmissione di domenica.
Se ne parla anche qui, in un articolo semplice e di facile comprensione, che comprende anche una interessante e concreta proposta: http://www.usemlab.com/index.php?option=com_content&view=article&id=792:in-risposta-a-report-sul-contante&catid=39:politiche-economiche&Itemid=176
L'idea "poggia" poggia sull'ormai improcrastinabile necessità di ridimensionare e diminuire "il peso dello Stato".
Gentile lettore, anche se in apparenza sembra una proposta "condivisibile"...mi fido molto poco dei liberisti-libertari...quasi per niente...mi piace Ron paul solo perchè vuole abolire la FED....ma per il resto pure lui ha le sue "ombre".
Inoltre credo che il peso dello Stato sia oramai inesistente, siamo governati, da banche, istituti finanziari, da multinazionali ecc... Oggi sono è il MERCATO che governa, lo Stato non esiste più, l'ultimo colpo alle colonne portanti dello stato lo ha dato il Trattato neoliberale di Lisbona...
Come principio comunque non ho mai creduto che doove lo Stato è inefficente, la soluzione sia il Privato mosso dalla sola mera logica del profitto personale...
Lo stato è ormai solo una facciata, un esattore dietro il quale operano lobby finanza banche e serve per mantenere l'ordine , l'apparenza di democrazia e continuare la depredazione dei popoli. Quindi più Stato (con la maiscola e reale) e via tutti i falsi liberali che in realtà foraggiano il sistema con le loro idee al servizio dei potentati economici.
la gabanelli spesso non si rende proprio conto di quello che dice, parla superficialmente senza mai approfondire, cerca solo l'audience. e' una giornalista mediocre, mostra una sola faccia della verita' ignorando completamente tutte le altre.
Evasione e traffici illeciti? non credo che ora come ora il problema sia il piccolo imprenditore che evade 100 euro al mese... Dove sono finiti i trilioni di soldi dei mutui subprime, e tutti i miliardi stampati dopo per salvare le banche sia negli Usa che in UE?
Qualcuno li avrà da qualche parte o no? Se uno riesce a capire che sono proprio queste persone che voglino eliminare il contante...allora siamo a cavallo! ;)
La Banca d'Italia non è d'Italia ma è delle Banche commerciali e di chi sono le banche commerciali? di pochi soggetti privati, molto potenti e straordinariamente ricchi al punto di poter decidere le sorti di interi Stati! Le monete non hanno alcun valore reale, valgono quanto la buona reputazione degli Stati che le hanno emesse, se quest'ultimi falliscono le monete falliscono (Germania 1945/Argentina etc.). Il debito pubblico, usato per autofinanziarsi, è un enorme schema Ponzi, non potrà mai essere ripagato poiché ammonta al 350% del pil mondiale. L'unica salvezza è il denaro vero, in se e di per se da 5.000 anni: L'oro e l'argento! ciao
Se lo Stato fa lo Stato con leggi serie, le banche sono fermate, i cittadini onesti non devono preoccuparsi, se i soldi vengono utilizzati per costruire dormitori e mense i poveri invece di chiedere l'elemosina, potrebbero più degnamente avere un posto dove dormire e mangiare gratuito. Ragionate gente!
HA RAGIONE BARNARD QUANDO DICE CHE LA GABANELLI è UNA FINTA PALADINA, ELIMINARE IL DENARO FAVORIREBBE SOLO LE BANCHE CHE RISPARMIEREBBERO SUL COSTO DEL DENARO !!.
@Guido: Oltre alla questione del trilioni di soldi dei mutui subprime accennata da Albakan, vorrei chiedere a Guido che senso ha accanirsi sul popolo evasore, quando ai super-ricchi della casta è stato concesso con opportuno condono di far rientrare i loro patrimoni monetari dall'estero alla tassazione del 5%. E poi ci dicono che viviamo sopra le righe: in realtà sperperiamo tanto solamente per far vivere questi super-speculatori sopra le righe. E non per noi.
Faccio una proposta assurda: e se si abolisse il valore del denaro??? è da parecchio che l'ho in mente: mi piacerebbe vedere la reazione della popolazione mondiale che s'è arricchita alle spalle degli onesti! Un'utopìa? chissà???
La sig.ra Gabanelli di Report vuole eliminare il contante
Egregio Dottor Costa, leggendo ciò che scrive sull’argomento trattato dalla gentile sig.ra Gabanelli in una trasmissione di Report ho deciso di scriverLe. Nello scorrere di detta trasmissione ho inviato all’ideatrice del programma un messaggio dello stesso tenore, aggiungendo che ne valeva della professionalità.
Fortunatamente c'è chi lavora per il bene comune, recentemente è stato presentato un valido progetto al Ministero delle Finanze, esposto nel sito www.cardmultiplex.it che Le suggerisco di visitare, ha dell’incredibile, vedrà ciò che può fare la professionalità. Attuato non solo in Italia e in Europa ma a livello mondiale, potremmo vivere finalmente solo tra persone tranquille e laboriose. Cordialmente, Alfonso Manucci
Avvertenze da leggere prima di intervenire sul blog Voci Dalla Strada
Non sono consentiti: - messaggi pubblicitari - messaggi con linguaggio offensivo - messaggi che contengono turpiloquio - messaggi con contenuto razzista o sessista - messaggi il cui contenuto costituisce una violazione delle leggi italiane (istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.)
Non siete i soli a lamentarvi per la "splendida" e disinteressata trasmissione di domenica.
RispondiEliminaSe ne parla anche qui, in un articolo semplice e di facile comprensione, che comprende anche una interessante e concreta proposta:
http://www.usemlab.com/index.php?option=com_content&view=article&id=792:in-risposta-a-report-sul-contante&catid=39:politiche-economiche&Itemid=176
L'idea "poggia" poggia sull'ormai improcrastinabile necessità di ridimensionare e diminuire "il peso dello Stato".
Grazie, buon lavoro, ciao.
Gentile lettore,
Eliminaanche se in apparenza sembra una proposta "condivisibile"...mi fido molto poco dei liberisti-libertari...quasi per niente...mi piace Ron paul solo perchè vuole abolire la FED....ma per il resto pure lui ha le sue "ombre".
Inoltre credo che il peso dello Stato sia oramai inesistente, siamo governati, da banche, istituti finanziari, da multinazionali ecc...
Oggi sono è il MERCATO che governa, lo Stato non esiste più, l'ultimo colpo alle colonne portanti dello stato lo ha dato il Trattato neoliberale di Lisbona...
Come principio comunque non ho mai creduto che doove lo Stato è inefficente, la soluzione sia il Privato mosso dalla sola mera logica del profitto personale...
PIU' STATO (NAZIONE)? si grazie!
Un caro saluto
http://www.clarissa.it/ultimora_nuovo_int.php?id=157
RispondiEliminaGrazie per la segnalazione, molto interessante!
EliminaA presto
Lo stato è ormai solo una facciata, un esattore dietro il quale operano lobby finanza banche e serve per mantenere l'ordine , l'apparenza di democrazia e continuare la depredazione dei popoli. Quindi più Stato (con la maiscola e reale) e via tutti i falsi liberali che in realtà foraggiano il sistema con le loro idee al servizio dei potentati economici.
RispondiEliminala gabanelli spesso non si rende proprio conto di quello che dice, parla superficialmente senza mai approfondire, cerca solo l'audience. e' una giornalista mediocre, mostra una sola faccia della verita' ignorando completamente tutte le altre.
RispondiEliminaA mali estremi estremi rimedi...
RispondiEliminaSiamo nel 2012 e il contante è anacronistico. Rimpiazzarlo è semplice e gli strumenti ci sono.
Ora come ora favorisce escusivamente l'evasione e i traffichi illeciti.
Deve essere eliminato.
Saluti
Evasione e traffici illeciti?
Eliminanon credo che ora come ora il problema sia il piccolo imprenditore che evade 100 euro al mese...
Dove sono finiti i trilioni di soldi dei mutui subprime, e tutti i miliardi stampati dopo per salvare le banche sia negli Usa che in UE?
Qualcuno li avrà da qualche parte o no?
Se uno riesce a capire che sono proprio queste persone che voglino eliminare il contante...allora siamo a cavallo!
;)
La Banca d'Italia non è d'Italia ma è delle Banche commerciali e di chi sono le banche commerciali? di pochi soggetti privati, molto potenti e straordinariamente ricchi al punto di poter decidere le sorti di interi Stati!
RispondiEliminaLe monete non hanno alcun valore reale, valgono quanto la buona reputazione degli Stati che le hanno emesse, se quest'ultimi falliscono le monete falliscono (Germania 1945/Argentina etc.).
Il debito pubblico, usato per autofinanziarsi, è un enorme schema Ponzi, non potrà mai essere ripagato poiché ammonta al 350% del pil mondiale.
L'unica salvezza è il denaro vero, in se e di per se da 5.000 anni: L'oro e l'argento!
ciao
Meno male che ogni tanto trovo di questi commenti...altrimenti sarebbe davvero deprimente!
Elimina;)
concordo pienamente
Eliminaletture interessanti:
Eliminahttp://phastidio.net/2007/12/31/tutto-quello-che-avreste-voluto-sapere-sulla-banca-ditalia-ma-non-avete-mai-osato-chiedere/
http://phastidio.net/2009/03/22/ancora-sul-nonsenso-signoraggista/
buona lettura :)
Se lo Stato fa lo Stato con leggi serie, le banche sono fermate, i cittadini onesti non devono preoccuparsi, se i soldi vengono utilizzati per costruire dormitori e mense i poveri invece di chiedere l'elemosina, potrebbero più degnamente avere un posto dove dormire e mangiare gratuito.
RispondiEliminaRagionate gente!
http://www.primit.it/forum/phpBB3/viewtopic.php?f=5&t=18
RispondiEliminaDOSSIER n.5 del PRIMIT: «GUERRA ALLA BANCONOTA»
"educare i consumatori"
Elimina...credo che questo già dice "tutto"!
Grazie per la segnalazione
Alba
...ovviamente è un onore averti qui..
HA RAGIONE BARNARD QUANDO DICE CHE LA GABANELLI è UNA FINTA PALADINA, ELIMINARE IL DENARO FAVORIREBBE SOLO LE BANCHE CHE RISPARMIEREBBERO SUL COSTO DEL DENARO !!.
RispondiElimina@Guido:
RispondiEliminaOltre alla questione del trilioni di soldi dei mutui subprime accennata da Albakan, vorrei chiedere a Guido che senso ha accanirsi sul popolo evasore, quando ai super-ricchi della casta è stato concesso con opportuno condono di far rientrare i loro patrimoni monetari dall'estero alla tassazione del 5%. E poi ci dicono che viviamo sopra le righe: in realtà sperperiamo tanto solamente per far vivere questi super-speculatori sopra le righe. E non per noi.
Faccio una proposta assurda: e se si abolisse il valore del denaro??? è da parecchio che l'ho in mente: mi piacerebbe vedere la reazione della popolazione mondiale che s'è arricchita alle spalle degli onesti! Un'utopìa? chissà???
RispondiEliminaCome si può vedere i presupposti sulla eliminazione del nero sono sbagliati:
RispondiElimina. http://www.fiscooggi.it/dal-mondo/articolo/usa-record-l%E2%80%99evasione-fiscaletoccata-quota-600mld
Ne ho parlato nel mio blog :
http://albaciarleglio.blogspot.it/2012/04/consiglio-di-acquistare-lultimo.html
Comunque il tuo articolo è esaustivo. grazie
La sig.ra Gabanelli di Report vuole eliminare il contante
RispondiEliminaEgregio Dottor Costa,
leggendo ciò che scrive sull’argomento trattato dalla gentile sig.ra Gabanelli in una trasmissione di Report ho deciso di scriverLe. Nello scorrere di detta trasmissione ho inviato all’ideatrice del programma un messaggio dello stesso tenore, aggiungendo che ne valeva della professionalità.
Fortunatamente c'è chi lavora per il bene comune, recentemente è stato presentato un valido progetto al Ministero delle Finanze, esposto nel sito www.cardmultiplex.it che Le suggerisco di visitare, ha dell’incredibile, vedrà ciò che può fare la professionalità. Attuato non solo in Italia e in Europa ma a livello mondiale, potremmo vivere finalmente solo tra persone tranquille e laboriose.
Cordialmente, Alfonso Manucci