Ma anche la fine delle feste religiose, la fine delle sagre di paese, la fine del turismo di massa, la fine delle ritualità sportive.
E così, anche, esso reca in sé l’interdizione dei funerali in determinati luoghi e periodi, il crollo quantitativo dei battesimi, il calo esponenziale dei matrimoni, il diradarsi dei raduni famigliari nelle festività.
Qualunque elemento rituale, ludico o artistico-culturale che possa insomma svolgere funzione di collegamento tra il singolo e la collettività, cessa di esistere, le arti abdicano dal loro ruolo di celebrazione collettiva della pólis per adeguarsi, senza porre resistenza alcuna, a un destino di fruizione esclusivamente individuale e domestica.