Il Kerala, governato dai comunisti dal 1957, presenta in questo percorso agricolo sostenibile alcune analogie con la rivoluzione agro-ecologica cubana, di cui è inutile ricordare gli incontestabili successi e la leadership in materia dagli anni '90: il popolo del Kerala è il più istruito di tutti i popoli indiani, i rivali del sistema scolastico e universitario in performance con quello di Cuba e l'HDI (Indice di sviluppo umano) che unisce gli indicatori economici, scolastici e sanitari, è tra i più alti dei paesi in via di sviluppo , ... come a Cuba.
21 giugno 2018
Kerala, Vietnam, Cina, Cuba: Conquiste e limiti dell'agroecologia socialista di fronte all'agrobusiness imperialista
Il governo comunista del Kerala, un piccolo stato nel sud-ovest della Federazione indiana, è appena stato incoronato dal lancio dell'etichetta "Kerala Organic", i successi della sua politica volontaristica in materia di agroecologia. L'obiettivo è passare a un Produzione agricola biologica al 100% entro il 2020. Con 100 000 tonnellate di prodotti biologici, metà del percorso sembra già percorso. Ma non è tutto: la diversificazione della produzione agricola, che contribuisce a sviluppare un'autentica autosufficienza alimentare, ha già trasformato il paese. La rottura con il modello di monocoltura intensiva dipendente, con le sue sopravvivenze feudali, sembra ben vincolato e "sostenibile" (dall'agroecologico), e i principi politici del governo non sono certamente estranei.
Il Kerala, governato dai comunisti dal 1957, presenta in questo percorso agricolo sostenibile alcune analogie con la rivoluzione agro-ecologica cubana, di cui è inutile ricordare gli incontestabili successi e la leadership in materia dagli anni '90: il popolo del Kerala è il più istruito di tutti i popoli indiani, i rivali del sistema scolastico e universitario in performance con quello di Cuba e l'HDI (Indice di sviluppo umano) che unisce gli indicatori economici, scolastici e sanitari, è tra i più alti dei paesi in via di sviluppo , ... come a Cuba.
Il Kerala, governato dai comunisti dal 1957, presenta in questo percorso agricolo sostenibile alcune analogie con la rivoluzione agro-ecologica cubana, di cui è inutile ricordare gli incontestabili successi e la leadership in materia dagli anni '90: il popolo del Kerala è il più istruito di tutti i popoli indiani, i rivali del sistema scolastico e universitario in performance con quello di Cuba e l'HDI (Indice di sviluppo umano) che unisce gli indicatori economici, scolastici e sanitari, è tra i più alti dei paesi in via di sviluppo , ... come a Cuba.
La peste neoliberista: AIDS e globalizzazione
Perché, nonostante i miliardi di dollari di interventi e trent’anni di appelli di alto profilo, l’AIDS rimane un problema così pressante?
In particolare, è sconcertante il caso dell’Africa meridionale, dove circa il 20 per cento della popolazione adulta è affetta dall’HIV. Nel mio paese, lo Swaziland [secondo l’UNICEF, lo Swaziland ha il più alto tasso di diffusione dell’HIV al mondo, NdT], si arriva fino al 42% nelle donne seguite durante la gravidanza. Si tratta di cifre inquietanti in qualsiasi contesto, ma che risultano davvero spaventose alla luce del massiccio sforzo di prevenzione che è stato avviato sin dagli anni 80. Chiaramente nella lotta contro l’AIDS qualcosa non funziona.
In particolare, è sconcertante il caso dell’Africa meridionale, dove circa il 20 per cento della popolazione adulta è affetta dall’HIV. Nel mio paese, lo Swaziland [secondo l’UNICEF, lo Swaziland ha il più alto tasso di diffusione dell’HIV al mondo, NdT], si arriva fino al 42% nelle donne seguite durante la gravidanza. Si tratta di cifre inquietanti in qualsiasi contesto, ma che risultano davvero spaventose alla luce del massiccio sforzo di prevenzione che è stato avviato sin dagli anni 80. Chiaramente nella lotta contro l’AIDS qualcosa non funziona.
La campagna anti-AIDS sta fallendo principalmente perché si basa su una percezione errata del problema. È basata sull’ipotesi che l’incidenza dell’AIDS rifletta una cultura di promiscuità sessuale, depravazione morale e fondamentale ignoranza degli africani.
20 giugno 2018
Gli USA continueranno a proteggere l'arsenale nucleare israeliano
Come tre dei suoi predecessori anche l'attuale presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un patto segreto per proteggere l'arsenale nucleare di Israele.
Un'inchiesta del quotidiano nordamericano 'The New Yorker' ha rivelato, lunedì scorso, come gli Stati Uniti si siano impegnati a proteggere l'arsenale nucleare israeliano. Trump, si legge, è il quarto presidente a firmare una lettera segreta in cui si impegna a non fare pressioni su Israele per abbandonare il suo arsenale nucleare in cambio il regime di Tel Aviv non deve testarlo o minacciare di usarlo.
Israele, che non ha firmato il Trattato di non proliferazione (TNP), smentisce il suo programma di armi nucleari al mondo sotto la sua politica di "ambiguità nucleare", con il silenzio del suo alleato, gli Stati Uniti. Gli esperti stimano che Israele abbia un arsenale di centinaia di armi nucleari.
18 giugno 2018
La Russia, i default del debito sovrano e la moneta a corso forzoso
Dal suo blog Credit Writedowns, Edward Harrison, ex-diplomatico, investment banker e commentatore economico e finanziario, offre una breve e lucida analisi di come un default di debito sovrano sia logicamente impossibile. Quando, anche nel nostro dibattito interno, si citano a sproposito gli esempi più recenti del contrario (Argentina, Russia etc.), i commentatori dimenticano di menzionare che in tutti questi casi il default fu una scelta deliberata, fatta per evitare shock peggiori alla popolazione, e che in ogni caso si è sempre trattato di episodi temporanei, cui ha fatto seguito una marcata ripresa. Concetti abbastanza semplici e avallati dalla letteratura scientifica, troppo spesso scientemente ignorati e distorti da una stampa più avvezza al terrorismo mistificatore del sensazionalismo.
Più volte ho ribadito che una nazione sovrana che emetta titoli in valuta nazionale non può fare default involontariamente. Il caso che la maggior parte delle persone presenta come controfattuale è la Russia del 1998.
Più volte ho ribadito che una nazione sovrana che emetta titoli in valuta nazionale non può fare default involontariamente. Il caso che la maggior parte delle persone presenta come controfattuale è la Russia del 1998.
15 giugno 2018
L'era dell'Aquarius
È già evidente come la vicenda dell’Aquarius, la nave attrezzata con 629 migranti soccorsi in mare e in attesa di un approdo certo, rappresenti il primo episodio di una nuova importante fase politica in materia di gestione dei flussi migratori. Il caso Aquarius sta spingendo tutti a posizionarsi e a dipingere lo scenario con toni molto forti, accuse durissime, appelli perentori su fronti opposti.
Per parte mia so che dietro al caso Aquarius ci sono sì quelle 629 vite in viaggio e in ansia, ma c’è anche una questione enorme, complessa, di fronte alla quale non ci sono soluzioni semplici. Non si mettono le brache al mondo, neanche in questa materia. Però si possono costruire punti di riferimento molto laici e ridurre i decibel delle grida, guardando avanti e calcolando il tempo che abbiamo per fare qualcosa.
Per parte mia so che dietro al caso Aquarius ci sono sì quelle 629 vite in viaggio e in ansia, ma c’è anche una questione enorme, complessa, di fronte alla quale non ci sono soluzioni semplici. Non si mettono le brache al mondo, neanche in questa materia. Però si possono costruire punti di riferimento molto laici e ridurre i decibel delle grida, guardando avanti e calcolando il tempo che abbiamo per fare qualcosa.
13 giugno 2018
Valuta egemonica: costi e privilegi
I messaggi della Casa Bianca indicano che le tariffe imposte contro le importazioni di Cina, Unione Europea, Canada e Messico sono volte a correggere il gigantesco squilibrio nei conti esterni degli Stati Uniti. Ma il paradosso è che se il presidente Donald Trump vuole veramente correggere questo squilibrio, dovrebbe cominciare a riconsiderare il ruolo della sua moneta, il dollaro, nel sistema dei pagamenti internazionali.
L'egemonia della valuta statunitense rimane innegabile. È la valuta con la maggiore presenza nelle transazioni commerciali e finanziarie in tutto il mondo. E rimane anche la valuta più utilizzata come riserva dalle banche centrali e nei tesori di grandi gruppi aziendali.
L'egemonia della valuta statunitense rimane innegabile. È la valuta con la maggiore presenza nelle transazioni commerciali e finanziarie in tutto il mondo. E rimane anche la valuta più utilizzata come riserva dalle banche centrali e nei tesori di grandi gruppi aziendali.
Che cosa ci fa un alto prelato vaticano al gruppo Bilderberg?
Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, parteciperà alla conferenza di quest’anno del gruppo Bilderberg, che si terrà a Torino, in Italia, da oggi a domenica (si è conclusa domenica 10 giugno, ndt), secondo quanto riporta la lista degli ospiti ufficiali, 131 partecipanti.
La presenza di Parolin segna la prima volta che un funzionario Vaticano di alto rango prende parte alla conferenza e potrebbe avere qualcosa a che fare con la “cultura dell’incontro” incoraggiata da Papa Francesco.
Il Papa ha sottolineato il 6 maggio, quando ha ricevuto il Premio Carlo Magno, che “è urgente per noi oggi coinvolgere tutti gli attori sociali nel promuovere «una cultura che privilegi il dialogo come forma di incontro», portando avanti «la ricerca di consenso e di accordi, senza però separarla dalla preoccupazione per una società giusta, capace di memoria e senza esclusioni»“.
Carlo Freccero: "I migranti non sono il nuovo proletariato. Così la sinistra del politicamente corretto si estingue"
Ho scritto sul manifesto del 5 giugno, che con l’adesione acritica alla terza via del neoliberismo la sinistra è diventata non l’antagonista del neocolonialismo globalista, ma addirittura, la sua maggiore fautrice. Aggiungendo che, in quanto sinistra, non può palesare le sue intenzioni. Un’esponente della destra come Trump può bombardare in nome della superiorità militare americana al grido “America First”. Una neocon liberal come Hillary Clinton o un buonista come Obama, devono trincerarsi invece dietro lo schermo dell’esportazione della democrazia.
La sinistra del politicamente corretto si estingue perché non riesce più ad elaborare un pensiero critico. In questi anni ha creduto alla favola dei dittatori cattivi e, come unico rimedio, ha proposto l’accoglienza dei profughi, vittime non dalla guerra, ma dei loro stessi governanti. Ha fatto propria l’equazione fascismo = comunismo. Si è schierata sempre dalla parte sbagliata. Questo perché la terza via non è che l’espressione del pensiero unico per cui tutto il resto è totalitarismo.
12 giugno 2018
Monsanto: le sementi del cotone OGM impoveriscono il Burkina Faso
Dal rapporto della Rete per il diritto al cibo e alla nutrizione arriva un monito agli altri paesi africani che hanno adottato ogm. Guadagni scarsi, indebitamento degli attori della filiera, riduzione della biodiversità e minaccia al diritto all'alimentazione sono gli effetti registrati dopo aver usato per 8 anni le sementi ogm del cotone Monsanto.
L’adozione del cotone Bt della Monsanto avrebbe avuto pesanti conseguenze economiche e sociali in Burkina Faso, in particolare per la popolazione rurale. A denunciarlo è un recente rapporto pubblicato dalla Rete per il diritto al cibo e alla nutrizione (Global Network for the Right to Food and Nutrition), “Profitto per il business o sistema alimentare diversificato?“. Ma andiamo con ordine.
L’adozione del cotone Bt della Monsanto avrebbe avuto pesanti conseguenze economiche e sociali in Burkina Faso, in particolare per la popolazione rurale. A denunciarlo è un recente rapporto pubblicato dalla Rete per il diritto al cibo e alla nutrizione (Global Network for the Right to Food and Nutrition), “Profitto per il business o sistema alimentare diversificato?“. Ma andiamo con ordine.
Razan al-Najjar: Cecchini anonimi e un verdetto letale
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Razan al-Najjar |
Al contrario dei Palestinesi sospettati di uccidere gli Israeliani, l’Israeliano che ha colpito a morte Najjar, è protetto dalle rivelazioni alle telecamere e dalla dettagliata analisi della sua storia famigliare, compresa la partecipazione di suoi parenti ad attacchi regolari ai Palestinesi, come parte del loro servizio militare o della loro affiliazione politica.
Microfoni israeliani esigenti non saranno spinti sulla sua faccia con domande inquisitorie: Non hai visto che aveva un camice bianco da paramedico quando hai mirato al petto?
11 giugno 2018
Perché Antonio Gramsci è il pensatore marxista del nostro tempo
Il concetto di egemonia del defunto filosofo italiano era sorprendentemente lungimirante
Nel processo di Antonio Gramsci del 1928, il pubblico ministero dichiarò: "Dobbiamo impedire a questo cervello di lavorare per 20 anni". Gramsci, ex leader del Partito Comunista Italiano e lucido teorico e giornalista marxista, fu condannato a due decenni di prigione dal governo fascista di Benito Mussolini.
Tuttavia, la reclusione causò la fioritura del pensiero di Gramsci invece del suo declino. Intraprese una colossale ricerca intellettuale il cui obiettivo era quello di offrire un'eredità imperitura. I suoi Quaderni del carcere* comprendevano 33 volumi e 3.000 pagine di storia, filosofia, economia e strategia rivoluzionaria. Sebbene gli fosse stato permesso di scrivere, Gramsci non aveva accesso alle opere marxiste e fu costretto a usare un codice per aggirare i censori della prigione.
Nel processo di Antonio Gramsci del 1928, il pubblico ministero dichiarò: "Dobbiamo impedire a questo cervello di lavorare per 20 anni". Gramsci, ex leader del Partito Comunista Italiano e lucido teorico e giornalista marxista, fu condannato a due decenni di prigione dal governo fascista di Benito Mussolini.
Tuttavia, la reclusione causò la fioritura del pensiero di Gramsci invece del suo declino. Intraprese una colossale ricerca intellettuale il cui obiettivo era quello di offrire un'eredità imperitura. I suoi Quaderni del carcere* comprendevano 33 volumi e 3.000 pagine di storia, filosofia, economia e strategia rivoluzionaria. Sebbene gli fosse stato permesso di scrivere, Gramsci non aveva accesso alle opere marxiste e fu costretto a usare un codice per aggirare i censori della prigione.
10 giugno 2018
La grande protesta degli agricoltori indignati
Nella grande battaglia per dare un futuro al nostro Paese un posto di primo piano spetta al fronte rurale: NON C'È SOVRANITÀ NAZIONALE SENZA SOVRANITÀ ALIMENTARE.
In questa cornice torniamo sulla mobilitazione degli AGRICOLTORI INDIGNATI umbri.
Davamo conto delle loro ragioni e della grande manifestazione del 5 giugno.
Per farsi un'idea delle loro ragioni, qui sotto il comizio di Giovanni Cenci, portavoce degli AGRICOLTORI INDIGNATI.
Più sotto un elenco di come i media locali hanno riportato la giornata di protesta del 5 giugno.
In questa cornice torniamo sulla mobilitazione degli AGRICOLTORI INDIGNATI umbri.
Davamo conto delle loro ragioni e della grande manifestazione del 5 giugno.
Per farsi un'idea delle loro ragioni, qui sotto il comizio di Giovanni Cenci, portavoce degli AGRICOLTORI INDIGNATI.
Più sotto un elenco di come i media locali hanno riportato la giornata di protesta del 5 giugno.
"È ora di scegliere la democrazia e non i mercati finanziari"
La decisione del presidente italiano di respingere un governo eletto non ha senso né dal punto di vista economico né da quello politico.
Nel 20° secolo, quando i risultati elettorali non risultarono graditi all’élite dominante e ai suoi alleati internazionali, scesero in strada i carri armati. Nel 21° secolo la reazione è meno cruenta, ma non per questo meno aggressiva. Invece dei carri armati, viene usato il mercato delle obbligazioni.
È quello che è successo in Italia domenica scorsa, quando un governo appoggiato da una maggioranza parlamentare è stato bloccato dal presidente della Repubblica, per il timore di come il mercato obbligazionario avrebbe potuto reagire alla nomina dell’ex dirigente della Banca d’Italia, Paolo Savona, di ottantuno anni, designato come ministro dell’Economia. (Per fare totale chiarezza: si è sparsa la voce che fossi anche io in corsa per quel ruolo, ma non mi è mai stato offerto).
Nel 20° secolo, quando i risultati elettorali non risultarono graditi all’élite dominante e ai suoi alleati internazionali, scesero in strada i carri armati. Nel 21° secolo la reazione è meno cruenta, ma non per questo meno aggressiva. Invece dei carri armati, viene usato il mercato delle obbligazioni.
È quello che è successo in Italia domenica scorsa, quando un governo appoggiato da una maggioranza parlamentare è stato bloccato dal presidente della Repubblica, per il timore di come il mercato obbligazionario avrebbe potuto reagire alla nomina dell’ex dirigente della Banca d’Italia, Paolo Savona, di ottantuno anni, designato come ministro dell’Economia. (Per fare totale chiarezza: si è sparsa la voce che fossi anche io in corsa per quel ruolo, ma non mi è mai stato offerto).
9 giugno 2018
Migranti, i morti viventi destinati a morire mille altre volte
Guernica 2015, Yovcho Savov |
Un'America Latina impoverita dai governi neoliberisti succeduti alle dittature, formati da una moltitudine di corrotti e saccheggiatori, che hanno creato bande dedite al narcotraffico e alla tratta delle persone, che agiscono dal cuore stesso dello Stato, rendendo questo viaggio la peggiore tortura per chi riesce a sopravvivere nel cammino verso gli Stati Uniti.
4 giugno 2018
Apple, CAC40* e Banchieri: è la festa degli ultra-ricchi!
Naturalmente, questa non è una sorpresa, dal momento che sono ormai quasi quattro decenni da quando i più ricchi sono i principali beneficiari del nostro sistema economico, qualcosa che Trump e Macron aiutano ad accelerare ancora di più. Ma è sempre interessante ricordare alcuni fatti concreti che consentono di misurare meglio tutti gli eccessi del nostro tempo.
Quegli alberi che pensano di poter salire in cielo...
2 giugno 2018
Brancaccio: “Ecco come fermare la dittatura dello spread e l'attacco dei mercati”
Mentre i destini del Paese rimangono ignoti, l'economista propone una misura per tutelare il voto popolare da qualsiasi condizionamento: “Applichiamo l’art. 65 del Trattato del funzionamento dell’Unione europea”. Un provvedimento che dà la possibilità di bloccare le fughe di capitali e impedire le scorribande degli speculatori. “In questa fase così decisiva sarebbe bene attivare fin d’ora questi strumenti legislativi, già applicati in passato, per evitare interferenze dei mercati sulle prossime scelte politiche”.
I mercati finanziari fibrillano, lo spread aumenta, la borsa perde punti e gli speculatori, come un tempo disse l’ex ministro Padoa Schioppa, iniziano a sentire “l’odore del sangue”. Ci attende un’estate di passione, con il rischio di nuove elezioni e la speculazione finanziaria a spargere altra benzina su una battaglia politica già infuocata. Esiste un modo per evitare che in una fase così delicata le manovre degli speculatori condizionino le scelte politiche?
I mercati finanziari fibrillano, lo spread aumenta, la borsa perde punti e gli speculatori, come un tempo disse l’ex ministro Padoa Schioppa, iniziano a sentire “l’odore del sangue”. Ci attende un’estate di passione, con il rischio di nuove elezioni e la speculazione finanziaria a spargere altra benzina su una battaglia politica già infuocata. Esiste un modo per evitare che in una fase così delicata le manovre degli speculatori condizionino le scelte politiche?
1 giugno 2018
"La Merkel non è stata eletta dagli italiani, e l’Italia starebbe meglio fuori dall’euro"
Qualunque sia la sfida a cui la UE si trova di fronte, la risposta che sentiamo ripetere piuttosto spesso è “più Europa”. Sempre la stessa ricetta per le malattie più diverse e gravi. Tuttavia, prima di prescrivere un trattamento, un medico dovrebbe fornire una diagnosi e una prognosi, ma niente di tutto questo sta avvenendo.
Temo che in molti casi il rimedio che si continua a raccomandare, il “più Europa”, non funzioni. In tutta Europa stiamo assistendo a un marcato incremento del populismo di destra, e questo è la conseguenza di “troppa Europa”. Cosa significa “più Europa”? Significa che 27, ma presto saranno 26, paesi membri diversi dal tuo hanno voce in capitolo su quanti immigrati il tuo paese debba accogliere. Significa che 17 paesi membri hanno voce in capitolo sulle tue politiche monetarie e, perciò, su quanto potete spendere per le politiche sociali e del lavoro, e altro.
29 maggio 2018
Johnson & Johnson dovrà pagare 25,75 milioni di dollari per il suo talco all'amianto
Una giuria in California ha ordinato alla Johnson & Johnson (J&J) e ad altre società di pagare 25,75 milioni di dollari, dopo aver concluso che la compagnia era stata negligente e non aveva avvertito i consumatori dei possibili rischi per la salute del loro talco per bambini.
La coppia che ha presentato ha presentato la denuncia, Joanne e Gary Anderson, sostiene che Joanne ha sviluppato un tipo di cancro dopo aver usato la polvere per bambini di Johnson&Johnson. La giuria ha dichiarato che questo martedì dovrebbero ricevere un risarcimento di 21,75 milioni di dollari e, dopo aver deliberato sui danni punitivi, ha aggiunto 4 milioni di dollari a tale importo.
Nella Corte Superiore di Los Angeles, la donna dell'Oregon ha detto che era un'attiva giocatrice di bocce usava il talco da anni per le sue scarpe e le mani. Lo usava anche quando i suoi figli erano più piccoli per ridurre la dermatite generata dall'uso dei pannolini. Gli esperti della corte hanno calcolato che ha usato il talco più di 10.000 volte.
La coppia che ha presentato ha presentato la denuncia, Joanne e Gary Anderson, sostiene che Joanne ha sviluppato un tipo di cancro dopo aver usato la polvere per bambini di Johnson&Johnson. La giuria ha dichiarato che questo martedì dovrebbero ricevere un risarcimento di 21,75 milioni di dollari e, dopo aver deliberato sui danni punitivi, ha aggiunto 4 milioni di dollari a tale importo.
Nella Corte Superiore di Los Angeles, la donna dell'Oregon ha detto che era un'attiva giocatrice di bocce usava il talco da anni per le sue scarpe e le mani. Lo usava anche quando i suoi figli erano più piccoli per ridurre la dermatite generata dall'uso dei pannolini. Gli esperti della corte hanno calcolato che ha usato il talco più di 10.000 volte.
28 maggio 2018
Claudio Messora, le fake news e il Quirinale
Messora (Byoblu) scopre che i giornali cambiano il testo del PM Conte, ma il Quirinale minaccia di denunciare Messora, e non i giornali.
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