Ogni giorno la povertà aumenta in tutto il mondo, mentre le grandi fortune crescono esponenzialmente: i capitalisti degradano sempre più il pianeta e riducono in schiavitù e reificano altri esseri viventi.Escludono milioni di esseri umani da una vita sana e dignitosa.Sterminano specie ed ecosistemi. Milioni di esseri umani, impoveriti dal saccheggio perpetrato dalle multinazionali che capitalizzano sulla distruzione di montagne e fiumi, finiscono per affollarsi nelle cinte delle grandi città.
Il padre di Ahed Tamimi: "Sono orgoglioso di mia figlia. È una combattente per la libertà che, nei prossimi anni, guiderà la resistenza al dominio israeliano"
Anche questa notte, come ogni notte da quando decine di soldati nel cuore della notte hanno invaso la nostra casa, mia moglie Nariman, mia figlia di 16 anni Ahed e Nur, la cugina di Ahed, la trascorreranno dietro le sbarre. Anche se questo è il primo arresto di Ahed, le vostre prigioni non le sono sconosciute. Mia figlia ha passato tutta la vita all’ombra pesante della prigione israeliana – dalle mie lunghe incarcerazioni durante la sua infanzia, ai ripetuti arresti di sua madre, a quelli di suo fratello e dei suoi amici, passando per la minaccia implicita che rappresenta la presenza permanente dei vostri soldati nelle nostre vite. Il suo arresto era quindi solo questione di tempo. Un’inevitabile tragedia che ci stava aspettando.
Come documenta Zero Hedge, i media mainstream fingono di accorgersi solo oggi che le armi segretamente fornite dal governo USA ai ribelli siriani finivano regolarmente nelle mani dei terroristi islamici. Dopo aver ridicolizzato in passato qualsiasi legame tra il sostegno USA ai “ribelli moderati” e gli armamenti a disposizione dei terroristi, oggi riconoscono lo schema, riducendolo però a un disguido dovuto a carenze nei controlli. In realtà che il flusso di armi dal governo americano ai ribelli passasse da questi all’ISIS era noto almeno dal 2014, e nonostante ciò l’intelligence americana alla guida di Obama continuava ad alimentarlo, sperando che potesse servire per destabilizzare il legittimo governo siriano di Assad. I media mainstream nel 2013: “Complottisti!” I media mainstream nel 2017: “l’ISIS ha un potente missile acquistato dalla CIA!” Con anni di ritardo, i media mainstream come USA Today, la Reuters e BuzzFeed pubblicano “attualissimi” ed “esclusivi” report che dettagliano come un vasto arsenale militare inviato in Siria dalla CIA in collaborazione con alleati USA ha alimentato la rapida crescita dell’ISIS.
Come mai gli israeliani sono totalmente indifferenti alla difficile condizione della ragazza bionda dietro le sbarre che potrebbe facilmente essere la loro bambina?
Nelle ultime due settimane, ha fatto irruzione nei salotti degli israeliani, a intervalli di pochi giorni, attraverso un altro rapporto superficiale sull’estensione del suo arresto. Ancora una volta, vediamo i riccioli d’oro; ancora una volta vediamo la figura alla Botticelli nell’uniforme marrone da servizio di sicurezza dello Shin Bet e con le manette, che la fanno assomigliare più a una ragazza di Ramat Hasharon che a una ragazza di Nabi Saleh.
Eppure anche l’aspetto “non arabo” di Ahed Tamimi non è riuscito a toccare alcun cuore qui. Il muro di disumanizzazione e demonizzazione che è stato costruito attraverso vili campagne di incitamento, propaganda e lavaggio del cervello contro i palestinesi ha sconfessato anche la bionda di Nabi Saleh.
Perché i palestinesi che partecipano a proteste settimanali lungo la barriera di confine, sono meno coraggiosi o meno giustificati dei manifestanti iraniani? Dobbiamo chiamare le cose con il loro nome.I palestinesi e la manciata di israeliani che combattono l'occupazione sono dissidenti.Così dovrebbero essere chiamati.Sono dissidenti che si oppongono al regime.Sono dissidenti come chiunque si oppone a qualsiasi regime tirannico e meritano tanto rispetto e apprezzamento quanto ne abbiamo dato ai dissenzienti nel corso della storia, da Nelson Mandela ad Andrei Sakharov, da Lech Walesa a Natan Sharansky.
Il regime che stanno combattendo e di cui sperano la rovina, non è meno crudele dei tiranni contro i quali i più famosi dissidenti nella storia hanno combattuto.Questo regime non ha alcun collegamento con la democrazia di cui Israele è così orgoglioso e che il mondo applaude.
Tra le storie subnormali che la destra ha cercato di vendere c'è quella della presunta crescita del debito pubblico cileno. Luis Casado spiega un paio di cose, per ristabilire un po' di verità ... Ho letto da queste parti che gli esperti sono preoccupati per il debito sovrano del campo di fiori ricamato (*).Sembra che la gestione del biglietto nazionale sia dispendiosa e irresponsabile.Anche se i governi di Bachelet in particolare, e quelli della Concertación/Nueva Mayoría in generale, non sono la mia tazza di tè, sono sorpreso dalla campagna di terrore scatenata sul tema di un debito pubblico che, nel bene e nel male, è un peccato minore.
Dal 1990 in poi, i governi non hanno fatto altro che amministrare il capitalismo puro e duro che oggi chiamano neoliberalismo.Più papisti del Papa, hanno inventato quel surplus strutturale, cioè di spendere meno di quello che è disponibile, secondo quanto stabilito dal Consenso di Washington, e dagli ordini del FMI.
Il 15 dicembre un cecchino dell'esercito israeliano ha sparato un colpo ad un adolescente palestinese di 14 anni, Mohammed al-Tamimi. L'incidente è
avvenuto durante la manifestazione settimanale nel villaggio di Nabi
Saleh, un luogo in cui le autorità israeliane hanno progressivamente
sottratto terra e risorse idriche a beneficio del vicino insediamento
di Halamish.
Al-Tamimi è stato gravemente ferito dal proiettile di gomma che è penetrato nel suo cervello causando gravi lesioni. E' stato indotto in coma farmacologico dal quale dovrebbe riprendersi.
Un rapporto della NBC News sull'inchiesta insiste sul grave errore comunemente usato dalle forze israeliane per giustificare le sparatorie a bambini e adolescenti con questo tipo di munizioni: i proiettili rivestiti di gomma sono spesso usati per disperdere la folla.Sebbene non siano considerati letali, possono essere molto pericolosi.
Ma i proiettili di gomma sono letali.Feriscono, mutilano e uccidono abitualmente manifestanti palestinesi innocenti.Accettare la prospettiva israeliana su questo problema costituisce una negligenza giornalistica.
Si inasprisce lo scontro politico tra la Polonia e l’Unione Europea: con una decisione senza precedenti, Bruxelles ha avviato la procedura per sospendere i diritti di voto di Varsavia, rea di una riforma delle giustizia che subordinerebbe il potere giudiziario a quello politico. Parallela al braccio di ferro tutto continentale, si sviluppa la grande sintonia tra la Polonia e le potenze marittime: dopo l’accoglienza in pompa magna di Donald Trump della scorsa estate, è toccato a Theresa May volare a Varsavia dove, ignorando le critiche della UE, ha siglato un trattato di difesa comune. A Washington e Londra si ragiona ormai in ottica post-UE: la priorità è la formazione di un blocco nazionalista che separi la Russia dalla Germania. L’iniziativa “Tre mari” è la semplice riproposizione dell’Intermarium del maresciallo Jozef Piłsudski.
Una cortina nazionalista tra l’Europa Occidentale e la Russia
Il Ministero della Difesa tedesco ha recentemente contemplato, redigendo la linee strategiche al 2040, la possibilità che l’Unione Europea imploda1, scombinando l’attuale geopolitica del Continente e spingendo alcuni Paesi ad uscire dal blocco atlantico (UE/NATO) per aderire a quello russo: lo scenario non è soltanto più concreto che mai, ma anche, a giudicare dalle dinamiche europee, molto vicino alla realizzazione.
Ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa del cielo, sento che per me è capodanno. Perciò odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un’azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione. Essi fanno perdere il senso della continuità della vita e dello spirito. Si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che incominci una novella istoria, e si fanno propositi e ci si pente degli spropositi, ecc. ecc. È un torto in genere delle date.
Mentre il gregge disorientato mangia panettoni sintetici bevendo spumanti tossici aromatizzati seduti comodamente sul divano davanti ad un plasma da 50 pollici comprato proprio per le finte partite di calcio, il Regime va avanti con il ruolino di marcia. Le pecore festeggiano felici con in testa il cappellino rosso e bianco (colore non a caso della famosa coca legalizzata) e il Sistema estrae dal cilindro oltre alle trombette anche la vaselina… Nel periodo natalizio in cui le potenti energie del solstizio invernale (il giorno più corto dell’anno) illuminate dalla flebile luce, suggeriscono non a caso l’introiezione, la chiusura per ritrovare se stessi, cosa sta facendo il governo illegittimo di turno? DITTATURA MEDIATICA L’emanazione dei poteri finanziari internazionali conclude l’anno siglando una dittatura oramai sempre più manifesta.
Pubblichiamo la terza e ultima puntata della nostra inchiesta sul Niger in occasione del decreto che, a Camere sciolte, istituisce la missione nel paese africano. Petrolio, miseria biblica, guerra dei droni: più che un paese il Niger sembra una zona ai confini della realtà dove accade di tutto, tutto assieme e in modo apocalittico. E' la nuova frontiera di un governo che, parole sue, vuol espandere l'influenza italiana in Africa. Visti i precedenti, antichi e moderni, in Somalia e in Libia c'è solo da fare gli auguri a tutti noi.
“L’uranio sta trasformando il Niger da uno degli stati più poveri del mondo in un paese da boom economico”. Così recitava il New York Times nel 1972 parlando di Arlit, che sarebbe poi diventata la capitale mondiale dell’uranio impoverito. Il New York Times di allora raccontava, oltre a indicare gli interessi al potenziale investitore americano, di italiani, francesi e tedeschi che erano già sul campo per fare affari. Quasi cinque decenni dopo il Niger è ancora uno degli stati più poveri del mondo e americani, francesi, tedeschi e italiani si intrecciano, talvolta alleandosi talvolta facendosi concorrenza, per il controllo di quel paese. Nel frattempo sono stati fatti profitti da boom, finiti regolarmente fuori dal paese, e, come sappiamo, il sessanta per cento degli abitanti del Niger vive al di sotto della soglia di povertà. Potenza della crescita economica.
Il bello del nostro paese, si sa, è il più creativo e ardito sprezzo del ridicolo. In riferimento alla progettata spedizione in Niger, Il Messaggero ha titolato, in prima pagina, parlando di missione contro gli scafisti. Ora, basterebbe dare un’occhiata, anche pigra, alla cartina geografica per notare come, oltre a non avere alcun sbocco al mare, il Niger dista dalle prime spiagge dell’oceano nell’ordine, minimo, del migliaio di chilometri. Un po’ lontano affinché i nativi, che abitano la vasta fascia subsahariana dell’Africa, possano addestrarsi regolamente all’arte dello scafismo. Allo stesso tempo pensare che esistano organizzazioni di “scafisti”, per usare questo linguaggio giornalistico fuori dal tempo e dallo spazio, così ramificate da comandare in Niger è non avere chiarissimo come funziona il mondo oltre i confini tra Piazza di Spagna e il Quirinale (nel cui mezzo, in via del Tritone, c’è la sede del Messaggero a Roma). I rapporti tra clan, e all’interno di essi, infatti, nella lunghissima catena di relazioni ogni tipo che passa tra la Libia e il Niger, sono estremamente complessi, mobili e instabili.
Torture Genova 2001. Gilberto Caldarozzi numero due della Dia. Ha scontato tre anni e otto mesi di reclusione per aver attestato il falso. Per la Cassazione agì come «nei peggiori regimi».
Condannato in via definitiva a 3 anni e otto mesi di reclusione per aver attestato il falso e coperto omertosamente le violenze e le torture inferte dalle forze dell’ordine ai manifestanti che dormivano all’interno della scuola Diaz, durante il G8 di Genova del 2001. Di più: secondo la Cassazione che nel febbraio 2014 respinse la sua richiesta di affidamento ai servizi sociali (sentenza 6138), confermando la decisione della magistratura di sorveglianza, si tratta di un personaggio che si «è prestato a comportamenti illegali di copertura poliziesca propri dei peggiori regimi antidemocratici».
Eppure, Gilberto Caldarozzi, ex capo della sezione Criminalità organizzata della polizia (Sco), è diventato il numero due della Dia, la Direzione investigativa antimafia. Non appena decaduta l’interdizione dai pubblici uffici per il dott. Caldarozzi (che naturalmente ha tutto il diritto di essere reinserito nel tessuto sociale, come ogni altro ex detenuto), il ministro dell’Interno Marco Minniti ha deciso di non evitare una scelta politica che non tiene in alcun conto i pronunciamenti del potere giudiziario italiano né le condanne della Corte europea dei diritti umani (l’ultima appena sei mesi fa).
Netanyahu e Trump la proclamano capitale indivisibile di Israele. Ma è spaccata in due: un ovest che si disinteressa totalmente dei palestinesi e un est arabo che protesta e cerca di sopravvivere
Gerusalemme – Situato alle spalle della centrale via Giaffa e di fronte agli uffici del ministero dell'interno che rilasciano i visti di soggiorno, al negozio e studio fotografico della signora Lilia non mancano i clienti. «Qualche volta va bene, altre meno. Questo è il commercio», commenta la donna. Poco più avanti israeliani e turisti affollano i caffè di tendenza. L'atmosfera è serena. È una giornata come le altre nella zona ovest, ebraica, di Gerusalemme ma a poche centinaia di metri la tensione è alta. Mai come in questi giorni Gerusalemme conferma di essere una città divisa, spaccata in due, malgrado i proclami di unità sotto la sovranità israeliana. Superando il Municipio già appaiono le mura della città vecchia e Porta Nuova.
Questa la dizione perfetta della XIII disposizione finale e transitoria della nostra Costituzione sino alla fine di ottobre del 2002 I membri e i discendenti di Casa Savoia non sono elettori e non possono ricoprire uffici pubblici né cariche elettive. Agli ex re di Casa Savoia, alle loro consorti e ai loro discendenti maschi sono vietati l'ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale.
I beni, esistenti nel territorio nazionale, degli ex re di Casa Savoia, delle loro consorti e dei loro discendenti maschi, sono avocati allo Stato. I trasferimenti e le costituzioni di diritti reali sui beni stessi, che siano avvenuti dopo il 2 giugno 1946, sono nulli.
Il primo ed il secondo comma sono stati aboliti dalla legge costituzionale del 23 ottobre 2002. Il tutto fatto senza aver sollevato allora particolari dimostrazioni di protesta, neppure dell'ANPI. Ora ci ritroviamo sia i discendenti sabaudi che appaiono in troppe trasmissioni televisive, e lasciamo perdere ogni commento alle performances di Emanuele Filiberto, sia alla presenza di un re in pectore che molti anni fa ha sparato con un fucile verso una barca attraccata vicino alla sua, nel mare tra Sardegna e Corsica, uccidendo un giovane tedesco. Omicidio che il re senza trono non ha praticamente pagato dato che è stato condannato ad una pena ridicola, sei mesi, per porto abusivo d'armi.
Riceviamo e pubblichiamo un contributo di riflessione sull'alternanza scuola-lavoro da parte di un compagno che preferisce restare anonimo.
"Torniamo a educare i figli", recita il mantra degli adulti consapevoli. La nuova (vecchia) parola d'ordine dei genitori e degli insegnanti che hanno ancora un briciolo di sale in zucca, quelli che hanno resistito alla valanga di YouTube, Instagram e Spotify… è l'esercito dei padri che non prendono in mano il joystick della PS4, delle madri che non gareggiano con le figlie nell'indossare un abbigliamento giovanile e che non si sforzano di resistere al proprio inevitabile invecchiamento…
Ragazzini fuori controllo, irrispettosi, privi di profondità, incapaci di riflettere, persi nello scintillante mondo dell'iPhone. Preferiscono stare davanti a uno schermo piuttosto che andare a correre, chattare più che parlare davvero. Il mondo adulto disorientato e in preda al panico cerca risposte…
...ovviamente auguro Buon Natale con un'immagine che è simbolica... Il muro simbolo dell'oppressione israeliana sul popolo palestinese, rappresenta anche i tanti muri edificati dai media quando non parlano, o peggio ancora distorcono la verità sui tanti popoli oppressi come quello Mapuche, Rohingya, ecc., oppure le tantissime minoranze emarginate e dimenticate in tutto il mondo, vittime delle multinazionali, guerre, governi corrotti, capitalismo, globalizzazione... o semplicemente della nostra indifferenza...
In terra d'Africa non soffia buon vento. È recente la notizia della dichiarazione dei principali capi di governo europei, a margine del G5 Sahel, riunitosi nel castello di La Celle Saint-Cloud, vicino Parigi. Il G5 Sahel vede periodicamente riuniti i governi di cinque paesi dell'omonima regione, cioè di Burkina Faso, Ciad, Mali, Mauritania e Niger. Nella conferenza stampa seguita all'incontro, i leader europei hanno annunciato la partecipazione dei rispettivi paesi a una forza congiunta dei 5 paesi, creata ufficialmente per il contrasto al terrorismo.
Le dichiarazioni dei leader europei
Fra le dichiarazioni spicca quella del Primo Ministro italiano Paolo Gentiloni, che annuncia che il Governo «si impegnerà seriamente, dopo l'approvazione in Parlamento, per l'addestramento di forze che possano contribuire alla stabilità e alla lotta contro il terrorismo nel Sahel. Partiremo con un'operazione bilaterale con il Niger che naturalmente ha un interesse specifico anche per quanto riguarda i flussi migratori dalla Libia». La cancelliera tedesca, Angela Merkel, definisce l'intervento "urgente":
«Non possiamo permetterci di aspettare, il terrorismo islamico si propaga rapidamente».
204 bombe atomiche contro le 66 principali città - L'attacco nucleare degli USA contro l'URSS pianificato durante la seconda guerra mondiale - Quando America e Unione Sovietica erano alleate
Secondo un documento segreto datato 15 settembre 1945, "il Pentagono aveva previsto di far saltare l'Unione Sovietica con un attacco nucleare coordinato diretto contro le principali aree urbane. Tutte le maggiori città dell'URSS erano incluse nella lista dei 66 bersagli "strategici". La tavola sottostante classifica ogni città in termini di area in miglia quadrate e il corrispondente numero di bombe atomiche necessarie ad annichilire ed uccidere gli abitanti di selezionate aree urbane. (www.businessinsider.com/the-pentagon-estimated-204-atomic-bombs-could-destroy-the-soviets-2014-10)
Prima pubblicazione 4 novembre 2017, revisioni al testo inglese 10 dicembre 2017 Sei bombe atomiche dovevano essere utilizzate per distruggere ognuna delle più grosse città, incluse Mosca, Leningrado, Tashkent, Kiev, Kharkov, Odessa.
La Commissione Federale sulla Comunicazioni (FCC) [statunitense] ha votato per revocare la neutralità della rete, nonostante un prevalente sostegno del pubblico alla disciplina che prescrive che i fornitori di servizi internet come Verizon e Comcast distribuiscano l’accesso alla rete equamente e in modo uguale a tutti, indipendentemente da quanto pagano o da dove si trovino. Nonostante richieste dell’ultimo minuto di rimandare il voto del 14 dicembre da parte di alcuni membri repubblicani del Congresso la votazione ha avuto luogo come previsto grazie al sostegno di una lista molto più lunga di Repubblicani a favore della revoca e che avevano sollecitato che la votazione si tenesse senza ritardi. Come era previsto largamente da mesi il voto è stato diviso su tre contro due secondo le linee di partito, con il presidente della FCC Ajit Pai e gli altri membri Repubblicani Michael O’Rielly e Brendan Carr che hanno votato per la revoca e i membri della commissione Democratici Mignon Clyburn e Jessica Rosenworcel che hanno votato per proteggere la disciplina.