Un piccolo paese ricco di storia. Chiamiamolo X. Questo paese ha visto in tre millenni tutti gli invasori, tutti gli occupanti, tutti i liberatori possibili. Quasi tutti invocavano un'entità immaginaria con diversi nomi, quello che di solito chiamiamo un dio. L'impero di cui questo paese è stato parte per più tempo nella storia - lo chiamiamo Y - lo ha controllato per quattro secoli e un anno. Un altro impero - Z - gli successe per 30 anni. E non aveva chiesto il parere di nessuno per occupare X, e soprattutto non quello dei suoi abitanti. Z, nemmeno, ma aveva avuto il sostegno dei suoi simili. TLAXCALA ΤΛΑΞΚΑΛΑ ТЛАКСКАЛА تلاكسكالا 特拉科斯卡拉 Poi è avvenuto un evento straordinario. Un'assemblea di rappresentanti di 53 paesi, tutti estranei a X e che non avevano alcuna legittimità nel decidere il suo destino, ha votato un testo in cui si decise che X sarebbe stato suddiviso in 3 parti: una parte per il popolo di X, una parte per un gruppo di coloni venuti da altrove e qualificati come "popolo" - quello che non erano e che chiameremo J, e una terza parte, considerata come una città santa, sotto la tutela internazionale.
In giro per il mondo i migranti vengono chiusi nei campi, subiscono abusi e spesso arrivano a morire quasi di fame. Sono molti in effetti quelli che muoiono di fame. Sarebbe ora che anche questi crimini venissero finalmente puniti dalla Corte penale internazionale (CPI).DiIoannis Kalpouzos Ιωάννης Καλπούζος eItamar Mann Ιθαμαρ Μαν איתמר מן إيتامار مان Il 26 Ottobre Agnes Callamard, Relatrice Speciale sulle Esecuzioni extragiudiziali, sommarie ed arbitrarie dell'ONU ha presentato un nuovo importante rapporto* alla Assemblea Generale dell'ONU. Il rapporto è su "Unlawful Death of Refugees and Migrants" -" Morte illegale di rifugiati e migranti" - una materia non comune per questa relatrice che, negli ultimi anni, si era concentrata quasi esclusivamente su antiterrorismo e, in particolare, sulle morti per attacchi di droni.
Come spiega nella sua relazione si tratta di "un crimine internazionale la cui banalità agli occhi di così tanta gente rende la sua tragedia particolarmente grave e inquietante". Il contenuto del rapporto è piuttosto drammatico e riteniamo che sia un documento davvero storico, almeno per quanto riguarda le relazioni emanate da organismi delle Nazioni Unite.
Le grandi potenze avevano delle strategie segrete? Ci furono menzogne e propaganda di guerra? Per avere le idee chiare e capire come vi informeranno nelle prossime ore i mezzi di comunicazione, ecco qui un piccolo media-test che vi proponiamo.
Venti o trent’anni dopo si finisce sempre per scoprire che i media ci avevano presentato una versione ingannevole e abbellita delle guerre fatte dai nostri governi: Suez, Algeria, Vietnam …. Quando dovremo ancora aspettare per fare un bilancio della guerra contro la Yugoslavia e scoprire quanto ci è stato nascosto?
Questionario
1. La guerra cominciò nel 1991 con le secessioni slavacche e croate?
O Sí - O No - O Non lo so
2. La Germania provocò deliberatamente la guerra civile?
Il futuro dell’Italia si fa sempre più minaccioso man mano che il 2018 si avvicina: all’incertezza derivante dalle elezioni politiche si somma un quadro europeo ostile, dove la Germania, disposta forse a sobbarcarsi la Francia per ragioni geopolitiche, non ha alcuna intenzione di concedere sconti al nostro Paese. Un commissariamento esplicito o subdolo, sulla falsariga del governo Monti, è tra le ipotesi sul tavolo e, se a Berlino dovesse prevalere una linea ancora più rigorista, non si potrebbe neanche escludere l’imposizione di un “default ordinato”. Di fronte a questo scenario, l’Italia sarà costretta a scegliere: capitolazione o un’uscita dall’euro. Un soccorso può venire soltanto dalle potenze emergenti.
Nessuno sconto da parte della Germania (cui interessa solo il Veneto)
ZeroHedge pubblica un articolo su un pericoloso provvedimento, già a lungo paventato, ma ora probabilmente in via di attuazione, che rimuove ogni garanzia sui depositi bancari (anche al di sotto di 100.000 euro). La logica prevalente nella UE è che, tutto mascherato dietro la tutela dei “contribuenti”, anche i piccoli risparmiatori si possano considerare alla stessa stregua degli azionisti, e attaccabili in un eventuale bail-in. Per tutelarsi dal rischio di una corsa agli sportelli infatti, secondo la BCE, non ha senso mantenere la piena libertà di accesso ai conti, che potrebbero venire congelati a prescindere dal loro ammontare. È “opinione della Banca Centrale Europea” che il programma di protezione dei depositi non sia più necessario:
“La copertura dei depositi protetti e dei crediti soggetti al programma di compensazione degli investitori dovrebbe essere sostituita da esenzioni discrezionali limitate concesse dall’autorità competente al fine di mantenere un certo grado di flessibilità“.
L'Arabia Saudita ha costruito una potente rete di relazioni politiche, militari ed economiche regionali e locali che integrano un'appartenenza religioso-estremista condivisa. Di conseguenza, nonostante la reputazione di monarchia clericale dispotica e arretrata con una fortissima dipendenza dalle vendite di petrolio, l'Arabia Saudita è diventata una forza politica micidiale nel Medio Oriente e altrove.Per comprendere le dinamiche e le proiezioni del potere saudita, è importante identificare e analizzare come utilizza le sue armi militari, religiose ed economiche. Arabia Saudita: senilità e protezione mercenaria L'Arabia Saudita ha finanziato e fornito feroci eserciti mercenari in Siria, Iraq, Somalia, Yemen, Libia, Libano, Afghanistan, Pakistan, Filippine, Malesia e molti altri paesi asiatici e africani. L'intollerante ramo wahhabita dell'Islam sunnita, quello saudita e i suoi mercenari agiscono per rovesciare e distruggere i regimi arabi e le società che vantano una leadership moderna, nazionalista e laica indipendente o praticano la tolleranza multietnica o multireligiosa. Hanno anche preso di mira le repubbliche con governi a maggioranza sciita contro la dominazione saudita-wahhabita in Medio Oriente.
Oggi è passata per almeno tre volte nei telegiornali la notizia che la Svezia ha praticamente abolito il contante. Anche il Corriere ha rilanciato la stessa notizia. In tutti i servizi l'accento viene messo soprattutto sull'aspetto innovativo di questa "rivoluzione" telematica. Si vuole cioè sottolineare l'aspetto positivo di questo cambiamento. Addirittura, nei servizi dei TG vengono mostrati i negozi svedesi che espongono con orgoglio i cartelli con la scritta "cash free", come se il contante fosse un male da cui ci si è finalmente liberati, da mettere alla pari con una malattia o con l'inquinamento.
Il miraggio di una società presentata come democratica impone immagini di un mondo estraneo a quello che è vissuto, come realtà virtuali che predicano cambiamenti nell'illusione di un pacifismo sterile.Assistiamo a un ordine sociale prefabbricato dove territori mentali di gruppi umani e comunità sono stati invasi, colonizzati e dominati fino a diventare mansuetudine, che accetta condizioni di vita subumane come un fatto normale.
La fame, causa oggettiva e analisi dei movimenti rivoluzionari che pensavano avrebbero creato le condizioni per le rivolte popolari, oggi si calmano non con cibo e rivolta, ma con programmi assistenziali che costruiscono una società di mendicanti che baciano la mano del padrone che dà loro gli avanzi che cadono dalla sua tavola.
La democrazia, trasformata in falsità politica, è una mutazione dell'invenzione mediatica che applica il controllo sociale alle popolazioni che hanno finito col credere che i paesi siano trasformati senza lotte di popoli e comunità che rischiano la vita in azioni de facto contro lo Stato.
Sono giorni difficili in cui essere un giornalista serio. Fai il resoconto di una storia oggi, con i tuoi fatti graziosamente messi in fila, e probabilmente te la ritroverai etichettata come “notizia falsa” da qualunque persona alla quale tu abbia incornato le proprie bufale – e anche dagli amici che non condividono la tua prospettiva politica. Per buona misura, diranno che ti sei basato su “fatti alternativi”. Gli storici dicono che il termine “fake news” risale all’epoca della “stampa scandalistica” del tardo 19° secolo, ma il termine è decollato nel 2016, poco più di un anno fa, durante la corsa presidenziale di Donald Trump. Il termine è stato usato per descrivere cose differenti, dai media “privi di fatti” pro-Trump a storie sensazionalistiche e in gran parte false, il cui unico obiettivo era catturare attenzione e soldi. Durante la stagione delle primarie, lo stesso Trump ha iniziato a etichettare tutte le storie dei media mainstream su di lui come “notizie false”. Anche se l’idea che ci potrebbero essere diverse verità risale almeno all’amministrazione del presidente George W. Bush, quando il consigliere Karl Rove affermò che l’amministrazione “crea la propria” realtà, ha guadagnato terreno quando il consigliere di Trump Kellyanne Conway, beccata a inventarsi cose in un’intervista televisiva, ha affermato di affidarsi a “fatti alternativi”.
Mentre i mezzi di informazione corporativi ci bombardano di notizie sul Venezuela – c’è la fame ... la dittatura di Maduro ... – nel resto del continente si vive l’assalto del neo-liberismo.
Mentre noi “non vogliamo essere come il Venezuela”, nei nostri paesi si commettono malversazioni milionarie, muoiono centinaia di bambini per denutrizione, si fa della pulizia sociale, veniamo terrorizzati con la violenza comune, che in realtà è violenza istituzionale, si commettono furti di terre da parte dei governi e delle oligarchie, opprimendo così le comunità che le abitano e, se è necessario, facendole sparire.
Gli ecocidi abbondano, ma noi urbanizzati, noi delle capitali, non ce ne rendiamo conto o, per meglio dire, ci voltiamo dall’altra parte perchè è più comodo: teniamo gli occhi addosso al Venezuela perchè non vogliamo essere come loro; ci hanno detto che là si vive un inferno di dittatura in modo che non ci rendessimo conto che la dittatura, in realtà, la stiamo vivendo noi: questo è il successo del capitalismo e del modello neo-liberista che ci hanno imposto le post dittature in America Latina.
Che la medicina non sia una scienza esatta pare essere cosa troppo ardua da comprendere, nonostante sia dimostrato dagli stessi manuali di medicina e ammesso anche da qualche medico onesto – pochi che sono – rimasto in circolazione. Siamo però fiduciosi che almeno si conosca un altro detto storico, così suonante: la matematica non è un’opinione. Rimarcato questo inconfutabile dato di fatto (2+2, ad esempio, fa’ sempre 4) accingiamoci a fare un piccolo giochino matematico di semplici calcoli.
I genitori cosiddetti “no-vax”, “free-vax” o tutto ciò che vi pare, aumentano a dismisura in Italia; certamente la legge 119/2017 ha dato una mano a rendere presente un bacino di genitori dissidenti molto più ampio. L’obbligo, la coercizione indiscriminata, hanno mosso le coscienza anche di coloro i quali non avevano ben chiaro l’attentato alla famiglia che minuziosamente si andava preparando. I numeri salgono, le forze crescono. Anche questo rientra integralmente nei calcoli matematici: più si è, più si è forti – a meno che non si tratti di una forza retta da tanti sprovveduti.
Tanto, di tutto e di più è stato detto e
scritto sul microscopio del Prof. Stefano Montanari.
“Ancora con questo microscopio?” Eh già, vi toccherà ancora leggere di questo
argomento, eppoi decidete voise è
importante sapere quali sostanze vengono iniettate ai nostri figli nei vaccini,
se sono sicuri. E l’acqua, l’amianto, l’inceneritore vicino casa (o anche più
lontano) che incessantemente rilascia sostanze nell’aria che respiriamo? “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto
si trasforma”? Lavoisier è superato?
I moderni inceneritori bruciano rifiuti
e rilasciano ossigeno nell’aria, meglio della sintesi clorofilliana?
Sapete bene che non è così.
Penso sia stato detto troppo poco, degli
studi realizzati dagli scienziati Gatti/Montanari sulle nanopatologie, ed oggi
questa ricerca è in serio pericolo.
La campagna diffamatoria costruita e
portata avanti contro i due scienziati, va avanti da anni, inutile ripartire
dall’inizio, chi volesse saperne di più,può leggere quanto accaduto, nel 2009 che fu per molte settimane l’argomento più dibattuto in rete.
Roberta Doricchi intervista il dott. Stefano Montanari.
Roberta Doricchi – Oggi vorrei iniziare sentendo il suo parere sulla manifestazione contro il decreto della signora Lorenzin che è in programma per il 21 novembre prossimo a Roma.
Stefano Montanari – Io non ci sarò.
Perché?
Per due ragioni almeno di pari importanza. La prima è che quel giorno non sarò in Italia e la seconda è che, comunque, non sarei andato.
Forse posso immaginare il motivo ma, indipendentemente da questo, lo vuole illustrare a chi ci legge?
DiLuis Casado Il filosofo francese Michel Feher ha appena pubblicato un libro(Le temps des investis. Essai sur la nouvelle question sociale) in cui analizza il modo in cui il centro di gravità del capitalismo è passato dalle imprese industriali ai mercati finanziari. Secondo Feher, questo invita a riorganizzare le lotte sociali in funzione di tale spostamento. Da parte sua, Vladimir Ilich Ulianov - conosciuto come Lenin - scrisse nel 1916 e pubblicò nell'anno 1917, appena un secolo fa, un'opera intitolata "Imperialismo, la più alta fase del capitalismo". In quel libro Lenin scrive quanto segue:
"L'imperialismo e il capitalismo raggiungono una fase di sviluppo in cui si è affermato il dominio dei monopoli e del capitale finanziario, in cui l'esportazione di capitali ha acquisito un'importanza di primo piano, in cui la ripartizione del mondo è cominciata fra le fiduciarie internazionali e in cui è stata completata la ripartizione di tutto il territorio del globo tra i più grandi paesi capitalisti".
Se lo faccio notare, è perché Feher sembra scoprire la polvere da sparo con un secolo di ritardo, mentre la cosiddetta classe politica finge di non sapere.
Cosa succederebbe se persone sconosciute in Iran, Francia o Venezuela attaccassero commercianti ebrei e li costringessero a chiudere i loro negozi?Quali scuse ed espressioni di sorpresa avremmo dovuto ascoltare dai nostri diplomatici dell'Unione Europea e delle Nazioni Unite e da chi sa chi altro?Con quanta gioia i vari investigatori avrebbero manipolato l'odio crescente nei media grafici, avrebbero parlato con grande dettaglio delle inquietanti caratteristiche antisemite e rifuggendo i ricordi dimenticati del furto del sostentamento e della distruzione delle proprietà ebraiche. Ma per noi israeliani, questa questione retorica ha perso il suo potere di educare, imbarazzare e far vergognare. Il fatto che tanti israeliani siano coinvolti nel rapinare tanti palestinesi del loro sostentamento non si registra neppure nelle nostre basi demografiche che sono destinate a registrare solo furti agricoli, per esempio apparentemente perpetrati dai palestinesi.
L'isola delle Indie Occidentali non è in debito, è creditrice. È la Francia che le deve dei soldi.Spiega Jerome Duval, CADTM.
La miseria dei paesi colonizzati è notevolmente aumentata a causa del trasferimento del debito: i debiti contratti dalle potenze coloniali con la Banca Mondiale per massimizzare la redditività nelle loro colonie, sono stati trasferiti, senza il loro consenso, ai paesi colonizzati che hanno guadagnato la loro indipendenza.Essi costituiscono un caso di debito odioso, nonché i successivi debiti contratti per rimborsarli. A Santo Domingo, nella notte del 22-23 agosto 1791, decine di migliaia di schiavi entrarono contemporaneamente in insurrezione armata, provocando un lungo processo che conduce alla prima abolizione della schiavitù nella storia, il 29 Agosto 1793, e alla proclamazione dell'indipendenza. Santo Domingo, recuperando poi il nome di Haiti, diventa la prima repubblica nera indipendente nel 1804, caso unico nella storia di una rivolta di schiavi che hanno dato vita a uno Stato.La Francia probabilmente non ha mai perdonato questa insurrezione, con conseguente perdita di entrate del suo sistema schiavista e migliaia di piantagioni di zucchero e caffè distrutte.Haiti la paga molto cara:
Uno studio britannico pubblicato il 27 ottobre 2017 ha scritto che la maggioranza dei politici non sa da dove viene il denaro. Secondo City A.M. (London):
Più di tre quarti dei parlamentari intervistati riteneva che solo il governo abbia la capacità di creare nuova moneta.
La Banca d’Inghilterra è intervenuta in precedenza per indicare che la maggior parte del denaro nel Regno Unito deriva da prestiti bancari. In un articolo del 2014 la Banca ha indicato che: “ogni volta che una banca fa un prestito, crea contemporaneamente un corrispondente deposito nel conto corrente bancario del beneficiario, creando così nuova moneta”.
La Catalogna è oggi il solo territorio dell’Unione Europea cui è stata negata la legge suprema a favore della quale hanno votato i suoi cittadini, il parlamento che i suoi cittadini hanno eletto, il presidente che tale parlamento ha eletto e il governo che tale presidente ha nominato nell’esercizio dei suoi poteri. Agendo in modo arbitrario, antidemocratico e, secondo me, illegale, lo stato spagnolo ha deciso di sciogliere il parlamento catalano nel mezzo del mandato elettorale, di rimuovere il presidente e il governo catalano, di intervenire nel nostro autogoverno e nelle istituzioni che i catalani sono andati costruendo nella nostra nazione per secoli. Ha attuato una brutale offensiva giudiziaria per determinare l’incarcerazione di massa e la criminalizzazione di candidati promotori di idee politiche che, solo due anni fa, hanno ottenuto livelli storicamente elevati di sostegno pubblico.
Oggi i leader di questo progetto democratico sono accusati di ribellione e rischiano una grave punizione, possibile in base al codice penale spagnolo: la stessa dei casi di terrorismo o omicidio, cioè trent’anni di carcere.
Lo scorso 24 ottobre il Parlamento europeo si è espresso, con un parere non vincolante, per vietare del tutto entro il 2022 l’uso del glifosato, un potente erbicida prodotto dalla Monsanto e che si impiega, tra l’altro, in associazione agli OGM [1]. Ma il giorno seguente, 25 ottobre, la Commissione europea, riunita per discutere il rinnovo della licenza, ha dibattuto, discettato e discusso, e infine ha rinviato tutto. La posizione degli Stati membri è diversificata. Italia, Belgio, Svezia, Austria e Grecia sono per la messa al bando; Francia e Spagna sono per il rinnovo [2]. A scanso di equivoci, non parliamo qui di OGM, ma di un diserbante attualmente impiegato anche nel nostro Paese. Monsanto, la multinazionale recentemente acquisita dalla Bayer – e nel mirino dell’Antitrust europeo - è già nota per aver prodotto il Napalm: l'arma chimica che gli americani usavano in Vietnam, presentandola come un defoliante. Il meccanismo del glifosato è noto: l'erbicida è generalmente letale per ogni forma di vita, ma le piante brevettate dalla Monsanto sono geneticamente modificate per resistergli. Tuttavia, sul glifosato grava da tempo il fondato sospetto di causare il cancro.