16 febbraio 2015
Perché Henry Kissinger è ancora libero?
L'11 settembre 2013 centinaia di migliaia di cileni hanno ricordato
solennemente il quarantesimo anniversario dell'atto terroristico
avvenuto nella loro nazione.
Fu in quella data del 1973, che l'esercito cileno armato da generosi
finanziamenti ed armi fornite dagli Stati Uniti con il sostegno della
CIA e di altri agenti, rovesciarono il governo democraticamente eletto
del socialista moderato Salvador Allende.
Poi vennero sedici anni di repressione, tortura e omicidi attuati dal
regime fascista di Augusto Pinochet, mentre le multinazionali statunitensi - IT&T, Anaconda Copper ed altre - tornavano a fare grandi profitti. I proventi di tali società, insieme con le preoccupazioni che le persone di altri paesi potessero seguire l'esempio di indipendenza sono
stati il vero motivo per il colpo di stato, e anche la tendenza alla
nazionalizzazione portata avanti da Allende, non potevano essere tollerati dagli
uomini d'affari degli Stati Uniti.
Di Andy Piascik
Counterpunch
Henry Kissinger è stato consigliere della sicurezza nazionale e uno dei principali architetti - forse il principale artefice - del colpo di stato in Cile. I golpe istigati dagli Stati Uniti non erano nulla di nuovo nel 1973, non certo in America Latina, Kissinger e il suo capo Richard Nixon hanno continuato una violenta tradizione implementata in tutto il XX secolo e proseguita nel XXI.
Di Andy Piascik
Counterpunch
Henry Kissinger è stato consigliere della sicurezza nazionale e uno dei principali architetti - forse il principale artefice - del colpo di stato in Cile. I golpe istigati dagli Stati Uniti non erano nulla di nuovo nel 1973, non certo in America Latina, Kissinger e il suo capo Richard Nixon hanno continuato una violenta tradizione implementata in tutto il XX secolo e proseguita nel XXI.
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15 febbraio 2015
Sapete cosa è accaduto alla bambina in questa fotografia?
L’8 giugno 1972 un
aereo ha bombardato il villaggio di Trang Bang nel Vietnam del Sud, dopo
che il pilota scambiò un gruppo di civili per delle truppe nemiche. Le
bombe contenevano napalm, un combustibile altamente infiammabile che uccise e ustionò gravemente le persone a terra.
La famosa immagine
iconica in bianco e nero di quella vicenda (qui a sinistra), che
rappresenta dei bambini in fuga dal villaggio in fiamme, ha vinto il Premio Pulitzer ed è stata scelta al World Press Photo of the Year nel 1972. E’ divenuta il simbolo degli orrori della guerra del Vietnam, della crudeltà di tutte le guerre per i bambini e le vittime civili.
La protagonista della foto è una bambina di nove anni che corre nuda per la strada disperata, dopo che i suoi vestiti hanno preso fuoco. Lei si chiama Kim Phuc Phan Thi e in quel momento stava partecipando con la sua famiglia ad una celebrazione religiosa presso una pagoda.
14 febbraio 2015
La tendenza alla guerra dell'occidente e il radicalismo islamico
"…credo che gli sforzi per rovesciare il regime di Assad abbiano portato denaro in molte direzioni. (..) Per questo Qatar, Arabia Saudita e altri devono essere coinvolti per combattere le frange estremiste sunnite."
Daniel Benjamin, ex capo antiterrorismo del Dipartimento di Stato Usa
"La religione è il sospiro della creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, così come è lo spirito di una condizione priva di spirito. È l'oppio dei popoli. Eliminare la religione in quanto illusoria felicità del popolo vuol dire esigerne la felicità reale."
Karl Marx, Per la critica della filosofia del diritto di Hegel
1. Le conseguenze disastrose della distruzione degli Stati laici arabi
Il nemico è alle porte, anzi è già al di qua delle nostre porte. Questo ci dicono governi e mass media europei. Il concetto indiscusso, dopo l'attacco a Charlie Hebdo, è che l'Occidente, con i suoi valori di libertà, di opinione e di espressione, è stato gravemente colpito dal bestiale estremismo islamico. Di conseguenza, bisogna prepararsi alla guerra interna ed esterna.
Daniel Benjamin, ex capo antiterrorismo del Dipartimento di Stato Usa
"La religione è il sospiro della creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, così come è lo spirito di una condizione priva di spirito. È l'oppio dei popoli. Eliminare la religione in quanto illusoria felicità del popolo vuol dire esigerne la felicità reale."
Karl Marx, Per la critica della filosofia del diritto di Hegel
1. Le conseguenze disastrose della distruzione degli Stati laici arabi
Il nemico è alle porte, anzi è già al di qua delle nostre porte. Questo ci dicono governi e mass media europei. Il concetto indiscusso, dopo l'attacco a Charlie Hebdo, è che l'Occidente, con i suoi valori di libertà, di opinione e di espressione, è stato gravemente colpito dal bestiale estremismo islamico. Di conseguenza, bisogna prepararsi alla guerra interna ed esterna.
11 febbraio 2015
Che cos’è la teoria della cospirazione? Qual è la verità?
Obama è sul piede di guerra. La civiltà occidentale è apertamente "minacciata dallo stato islamico". La "guerra globale al terrorismo" è lanciata come un’impresa umanitaria. "Noi abbiamo una responsabilità da proteggere". La guerra umanitaria è la risposta.
"Brutta gente" è in giro. "Buttateli fuori", disse G.W. Bush.
I media occidentali battono i tamburi di guerra. L’agenda militare di Obama è supportata da vasti apparati.
Uno degli obiettivi principali della propaganda occidentale è quello di "fabbricare un nemico".
Se
la legittimazione politica di Obama viene in dubbio, sorgono dubbi
sull’esistenza di questo nemico "esterno", ed A.Q. e la sua rete di
affiliati (CIA) deve
dispiegarsi nel mondo.
Lo
scopo è quello di tacitamente instillare – attraverso ripetuti
interventi dei "media" – fatti ad nauseam, entro la coscienza interiore
della gente, la nozione
che i musulmani costituiscono un pericolo per l’Occidente.
Quindi
le guerre umanitarie si dispiegano in diversi fronti quali Russia,
Cina, Medio oriente che costituiscono oggi gli obiettivi odierni.
L’ondata
di xenofobia diretta contro i Musulmani che ha imperversato in Europa è
legata mani e piedi alla geopolitica corrente; è parte della strategia
militare
di demonizzare il nemico.
I
paesi musulmani posseggono più del 60% della risorse energetiche.
9 febbraio 2015
OGM: Dopo le sementi l'invasione di insetti geneticamente modificati
Zanzara Aedes aegypti geneticamente modificata nel laboratorio Oxitec del Regno Unito |
I ricercatori segnalano che insetti geneticamente modificati non sono mai stai rilasciati così vicino ad un quartiere residenziale statunitense.
Tuttavia, nonostante il fatto che i virus sono considerati una minaccia crescente nel paese, alcune persone sono più spaventate all'idea di essere attaccate da un organismo geneticamente modificato. Così più di 130.000 persone hanno firmato una petizione contro l'esperimento nella piattaforma Change.org.
Anche i potenziali sostenitori affermano che i responsabili devono fare di più per dimostrare che i benefici superano i rischi dell'allevamento di insetti geneticamente modificati che potrebbero mordere la gente.
Tuttavia, nonostante il fatto che i virus sono considerati una minaccia crescente nel paese, alcune persone sono più spaventate all'idea di essere attaccate da un organismo geneticamente modificato. Così più di 130.000 persone hanno firmato una petizione contro l'esperimento nella piattaforma Change.org.
Anche i potenziali sostenitori affermano che i responsabili devono fare di più per dimostrare che i benefici superano i rischi dell'allevamento di insetti geneticamente modificati che potrebbero mordere la gente.
8 febbraio 2015
Il "Terrore della Guerra al Terrore"
Si annunciano tempi
nuovi che, come sempre, odorano di vecchio e di stantio come un processo di
putrefazione che prosegue per mesi, anni e decenni. Perchè, a ben osservare i
fatti e gli eventi che caratterizzano soprattutto il grande calderone delle
relazioni geopolitiche ed internazionali niente cambia ma tutto si amplifica se
si muove la gigantesca e implacabile macchina dell'Impero con i suoi tentacoli
militari, finanziari, industriali, tecnologici e culturali.
La riprova di quanto
vò scrivendo è l'attuale successo della pellicola ammantata di ambigua e
propagandistica retorica bellica diretta dal sempliterno, glaciale e granitico
Clint che ben farebbe a concedersi la pensione – pensione ? - e appendere al
chiodo pistola, cappellacio e cinturone. Perchè al di là dei presunti pregi
stilistici o estetici – che agli occhi di un vero e onesto cineasta appaiono
molto ma molto discutibili – "American Sniper" si rivela un abile e
preciso marchingegno cultural mediatico a sostegno delle pulsioni imperialiste
e armaiole di un "grande paese" che ormai ha perso ogni senso della
misura e delle proporzioni,
«American Sniper umanizza e glorifica un assassino che ha ucciso per l'imperialismo americano»
Un film “profondamente reazionario”, che “umanizza e glorifica un cristiano fondamentalista che agisce da assassino e uccide 160 iracheni”, e che invece “demonizza e disumanizza ogni singolo iracheno”. E’ destinata a far discutere la durissima critica che Larry Everest, corrispondente del giornale Revolution, scrittore ed esperto di Medio Oriente, fa dell’ultimo film di Clint Eastwoood, che Everest ritiene un omaggio alla propaganda americana.
Innanzi tutto, per inquadrarne l’esperienza, c’è da spiegare chi è Larry Everest. Corrispondente per il giornale Revolution, autore di Oil, Power & Empire: Iraq and the U.S. Global Agenda (Common
Courage, 2004), nel 1991 ha viaggiato attraverso l’Iraq per seguire la
Guerra del Golfo e ha girato il video pluripremiato Iraq: War Against the People. Nel 2005 ha testimoniato nella sessione finale del World Tribunal on Iraq a Istanbul in Turchia.
Everest
è uno dei milioni di individui ad avere visto “American sniper”, il
film di Clint Eastwood sulla storia di un Navy Seal americano, Chris
Kyle, film basato sull’autobiografia dello stesso soldato. Kyle ha
combattuto in Iraq dal 2004 al 2009 quando gli Usa occupavano il paese.
6 febbraio 2015
Come cambia la geografia delle basi USA in Europa
Al Pentagono è nota come European Consolidation Initiative (ECI), l’iniziativa finalizzata a rimodulare la presenza militare statunitense in Europa per contrastare più fattivamente la Russia di Putin. Il programma prevede la chiusura di una quindicina tra basi e installazioni Usa in Belgio, Germania, Gran Bretagna, Italia, Olanda e Portogallo, una modestissima riduzione del personale di stanza nel continente di 1.200 unità e il ridislocamento di altri 6.000 militari principalmente in Est Europa. Dalle basi statunitensi saranno licenziati 1.100 dipendenti civili e l’European Consolidation Initiative consentirà a Washington, stime alla mano, un risparmio di 500 milioni di dollari l’anno.
“Non si tratta di un ridimensionamento della capacità militare degli Stati Uniti in Europa, ma di una trasformazione necessaria che aiuterà a massimizzare le nostre capacità militari a favore dei nostri importanti partner europei e della Nato”, ha spiegato il segretario alla Difesa, Chuck Hagel.
5 febbraio 2015
La scheda bianca di Silvio e il colpo di spugna che arriverà
Il “Patto Mattarella” svela il piatto forte del Patto del Nazareno: Berlusconi
non ha voluto votare l’uomo del Colle per poter poi rivendicare il
diritto di nomina dei due giudici costituzionali mancanti. Obiettivo:
utilizzare la Consulta per neutralizzare la retroattività della legge
Severino che esclude i condannati, e quindi ridiventare eleggibile e
tornare in Parlamento.
Lo sostiene Olinda Moro, rileggendo le tappe fondamentali della
“resistenza” del Cavaliere contro la magistratura e il recente accordo
sotterraneo con Renzi, fino alla scelta di «un nome secco, quello di
Mattarella, votato da tutti e non concordato con nessuno, neanche con il
proprio partito». Salendo al Quirinale, Mattarella lascia libera la
poltrona di giudice costituzionale. Se fino a ieri alla Corte mancava un
magistrato, ora i nuovi giudici da eleggere sono dunque due, entrambi
di nomina parlamentare. Già così, la Consulta potrebbe non essere
anti-Cavaliere, grazie ai giudici nominati da Napolitano. Se poi fosse
proprio Berlusconi a proporre i due nomi mancanti, per la legge Severino i giorni potrebbero essere contati. Ecco dunque il “Patto Mattarella”?
3 febbraio 2015
Haiti: A 5 anni dal terremoto la ricostruzione fraudolenta sotto occupazione militare
Nel
2014, quasi cinque anni dopo il devastante terremoto, numerose proteste di massa si sono svolte contro l'occupazione delle Nazioni Unite (MINUSTAH), per la partenza del presidente haitiano Michel Martelly e il primo ministro Laurent Lamothe. Quest'ultimo infine si è dimesso nel dicembre 2014. Questi eventi non hanno avuto nessuna menzione dai media mainstream. Perché?
Quando le proteste anti-governative si verificano in un paese che non è guidato da un alleato degli Stati Uniti, vi è un'ampia copertura. Gli attuali leader di Haiti sono "adatti" per i leader occidentali, in
particolare per gli Stati Uniti, perché in realtà, sono loro che scelgono i
leader del paese, non il popolo di Haiti.
Di Julie Lévesque
Mondialisation
Di Julie Lévesque
Mondialisation
Il 12 gennaio, c'è stato 5° anniversario del devastante terremoto, ma le principali questioni e problemi strutturali non sono, né saranno affrontati o, nella migliore delle ipotesi, saranno presentati in un modo che sostiene la nozione fuorviante del fardello dell'uomo bianco. "Haiti ha bisogno di aiuto". "E' davvero il caso? E di che tipo di aiuto stiamo parlando?
"Gli aiuti internazionali" sono solo uno strumento capitalistico imperiale
progettato per mantenere il Sud prigioniero delle disastrose politiche
neoliberiste del Nord, che ostacolano un vero sviluppo e per impedire la
sovranità economica e politica del Sud.
Dove finiscono i soldi degli aiuti? Nelle stesse tasche di coloro che pretendono di donare. Haiti è probabilmente il miglior esempio della vera truffa degli aiuti internazionali.
1 febbraio 2015
I primi colpi del jobs act ed il tramonto del principio di eguaglianza
Non c'è voluto poco
per rendere il mondo del lavoro italiano un lento dinosauro di fronte
alla veloce, temibile e tecnologicamente avanzata lotta di classe del
capitale. Il disarmo ideologico e politico dei lavoratori è stato un
percorso lungo, ma costantemente e pervicacemente portato avanti in modo
efficace all'interno delle loro stesse rappresentanze politiche. Lo
sfratto della contraddizione tra capitale e lavoro nella discussione
politica è stato un passo importante e grande per le classi borghesi
dominanti. Il "merito" deve essere ascritto sicuramente alle forze
socialdemocratiche revisioniste, le quali hanno fatto il grosso del
lavoro.
Tuttavia, altrettanto "merito" deve essere riconosciuto alle ultime opposizioni italiane del re, le quali, beneficate da un suffragio elettorale cospicuo (anche se modesto, tarata l'astensione), hanno costruito un'alternativa politica completamente aliena dalle reali contraddizioni di classe, fondata sul complottismo della corruttela politica e degli sprechi, sulla mistica della legalità e della necessità di abolire le distinzioni persino tra destra e sinistra, figuriamoci tra capitale e lavoro. Un vero sogno per la classe dominante abbarbicata ai monopoli finanziari ed industriali: il nemico non ha occhi per rendersi conto dei colpi mortali che si vanno preparando.
Tuttavia, altrettanto "merito" deve essere riconosciuto alle ultime opposizioni italiane del re, le quali, beneficate da un suffragio elettorale cospicuo (anche se modesto, tarata l'astensione), hanno costruito un'alternativa politica completamente aliena dalle reali contraddizioni di classe, fondata sul complottismo della corruttela politica e degli sprechi, sulla mistica della legalità e della necessità di abolire le distinzioni persino tra destra e sinistra, figuriamoci tra capitale e lavoro. Un vero sogno per la classe dominante abbarbicata ai monopoli finanziari ed industriali: il nemico non ha occhi per rendersi conto dei colpi mortali che si vanno preparando.
31 gennaio 2015
Da quando Usa e Nato patrocinano il terrorismo?
Le divisioni e l'odio, le dispute religiose, linguistiche, culturali e
nazionali, il razzismo in tutte le sue varianti [1] sembrano essere una
vecchia ed efficace ricetta per dominare e sfruttare i popoli, il modo
di rovinarli, indebolirli e dividerli al fine di soggiogarli,
schiavizzarli o cancellarli dalle mappe a beneficio degli interessi di
colonizzatori e imperialisti. Questa politica, attuata durante la Guerra fredda contro l'Unione
Sovietica, la Cina e gli altri paesi socialisti, non è scomparsa con il
crollo dell'Urss e del campo socialista europeo.
In realtà, la guerra ideologica e le pratiche sovversive dei tempi della Guerra fredda sono state adattate da oltre quattro decenni, agli obiettivi egemonici dell'imperialismo Usa e dei suoi alleati della Nato, al capitalismo che oggi chiamiamo neoliberismo, e da allora hanno effetto su tutti i paesi e le regioni del mondo che rifiutano l'egemonia imperiale.
In realtà, la guerra ideologica e le pratiche sovversive dei tempi della Guerra fredda sono state adattate da oltre quattro decenni, agli obiettivi egemonici dell'imperialismo Usa e dei suoi alleati della Nato, al capitalismo che oggi chiamiamo neoliberismo, e da allora hanno effetto su tutti i paesi e le regioni del mondo che rifiutano l'egemonia imperiale.
29 gennaio 2015
Libertà di parola, ragazze rapite, Dieudonné arrestato: il mondo alla rovescia
Quelli cui le ragazze Greta e Vanessa hanno portato sostegno e 12 milioni
Sulle nuove
operazioni Cia-Mossad-DGSE in
Francia (caccia al terrorista-dissidente, arresto di Dieudonné), Belgio (dove,
come Obama insegna con la sua killing
list, si infligge la pena di morte extragiudiziale alle cattive intenzioni,
immaginate da polizia e media), Italia (le donzelle anti-Assad liberate), mondo
(panico seminato con proclami di sfracelli jihadisti, perquisizioni, arresti),
si realizza la medesima union sacrée sinistronzi-fasciodestre,
dal “manifesto” a Giuliano Ferrara, sull’inconfutabilità della matrice
islamista di ogni nefandezza.
E’ l’apoteosi del matrimonio
stupidità-complicità, per ognuno dei quali termini si distribuisca la
responsabilità a piacere. Ne è espressione conclamata Giuliana Sgrena,
tsiprasiana, ex-ostaggio emerito e martire in servizio permanente effettivo. La
lacrimosa penna del giornale della blanda e compatibile socialdemocrazia
tsiprasiana, esulta per la liberazione delle due lombarde alla loro prima
crociata su tutta la prima pagina con il titolo “La diplomazia paga”. Sorvola
sulla circostanza che a pagare 12 milioni per la liberazione delle due ancelle
del terrorismo anti-siriano siamo noi
con quanto ci resta delle depredazioni renzusconiane (come siamo noi a
pagare con la libertà e la verità per i terrorismi globali dell’imperialismo e
del totalitarismo domestico) e che,
dunque, la diplomazia se ne stropiccia.
28 gennaio 2015
Noam Chomsky: "Il successo di American Sniper spiega l'oblio sulla campagna terroristica di Obama"
Noam Chomsky ha discusso del film "American Sniper" ad un evento organizzato da The Baffler la scorsa settimana a Cambridge. Il celebre linguista, filosofo e commentatore politico ha commentato il film, tracciando
un paragone tra la mentalità di Chris Kyle (l'American Snyper dalle cui
memorie è tratto il film), quella degli operatori dei droni, e il
pubblico americano che ignora la guerra dei droni.
27 gennaio 2015
Giornata della Memoria
«Tutto comincia da mia madre e mio padre sopravvissuti ai campi di concentramento»
25 gennaio 2015
"Altri anni nell'€uro e l'Italia si trasformerà nel 'Mezzogiorno d'Europa"
“Una soluzione federale è auspicabile solo da chi pensa ad una dittatura tecnocratica imposta alle popolazioni dell’Europa” (Alessandro Bianchi)
Intervista a Ambrose Evans-Pritchard. International Business Editor of The Daily Telegraph
– Oggi si vota in Grecia e il giudizio si divide tra chi considera Tsipras un nuovo Papandreou o un nuovo Samaras che si piegherà presto ai voleri della Troika e chi, al contrario, la miccia in grado di far implodere la zona euro. Cosa comporterebbe una vittoria di Syriza e, più in generale, cosa rappresentano le elezioni in Grecia per il futuro della crisi europea in corso?
Sono un evento fondamentale per il futuro della zona euro. Ma non è ancora chiaro chi vincerà secondo gli ultimi sondaggi e gli scenari sarebbero diversi nel caso in cui Syriza dovesse ottenere una maggioranza assoluta o dovesse, al contrario, essere costretta ad una coalizione di governo, che complicherebbe inevitabilmente l’applicazione del suo programma.
Quello che nelle capitali europee (Berlino, Bruxelles e Francoforte) e nei mercati finanziari si pensa è che la vittoria di Tsipras sarà facilmente gestibile e che Syriza non sarà in grado di portare avanti i suoi obiettivi, in particolare la profonda ristrutturazione del debito della Grecia.
Intervista a Ambrose Evans-Pritchard. International Business Editor of The Daily Telegraph
– Oggi si vota in Grecia e il giudizio si divide tra chi considera Tsipras un nuovo Papandreou o un nuovo Samaras che si piegherà presto ai voleri della Troika e chi, al contrario, la miccia in grado di far implodere la zona euro. Cosa comporterebbe una vittoria di Syriza e, più in generale, cosa rappresentano le elezioni in Grecia per il futuro della crisi europea in corso?
Sono un evento fondamentale per il futuro della zona euro. Ma non è ancora chiaro chi vincerà secondo gli ultimi sondaggi e gli scenari sarebbero diversi nel caso in cui Syriza dovesse ottenere una maggioranza assoluta o dovesse, al contrario, essere costretta ad una coalizione di governo, che complicherebbe inevitabilmente l’applicazione del suo programma.
Quello che nelle capitali europee (Berlino, Bruxelles e Francoforte) e nei mercati finanziari si pensa è che la vittoria di Tsipras sarà facilmente gestibile e che Syriza non sarà in grado di portare avanti i suoi obiettivi, in particolare la profonda ristrutturazione del debito della Grecia.
22 gennaio 2015
Charlie Hebdo: l'esecuzione di Amedy Coulibaly con le mani legate
L'’enorme responsabilità dei media occidentali nelle bugie, nelle morti e nella distruzione
Nota: il secondo video nei link è stato eliminato, ma è il primo video, appena precedente al secondo, che ha maggiori informazioni visive.
Questo video testimonia l’esecuzione di Amedy Coulibaly. Proviene da un sito internet tedesco, il video del blitz della polizia al supermercato kosher è in francese. Sul sito ci sono tre video. Il primo mostra ripetutamente Coulibaly, con le mani legate e disarmato, che viene fucilato e ucciso, mentre avrebbe potuto facilmente essere catturato.
21 gennaio 2015
Non possiamo essere tutti «Charlie Hebdo»
![]() |
Gianfranco Uber, Italia |
Di Amedeo Curatoli - Resistenze.org
20 gennaio 2015
Dopo l'attacco contro Charlie Hebdo, Obama e Cameron si preparano per la guerra e la repressione
Il
primo ministro britannico David Cameron ha incontrato ieri il
presidente americano Barack Obama alla Casa Bianca per discutere
l'escalation militare perseguita dai due paesi nel Medio Oriente, le
nuove provocazioni della NATO contro la Russia e, dopo l'attacco contro Charlie Hebdo in Francia, di una maggiore repressione della polizia in nome della "guerra contro il terrorismo".
Di Chris Marsden e Jerry White
WSWS
Il giorno prima della riunione, Obama e Cameron avevano pubblicato un articolo comune sul Times di Londra del gruppo Murdoch. "Per affrontare i terroristi che ci minacciano, impegnandoci insieme contro le azioni aggressive della Russia e continuare i nostri sforzi per sviluppare la nostra crescita economica, continueremo a migliorare la sicurezza e la prosperità che il nostro popolo merita", hanno dichiarato.
I due leader - i cui paesi hanno commesso atti di tortura in violazione del diritto nazionale e internazionale, hanno lanciato guerre basate su menzogne e attuato misure da stato di polizia contro il proprio popolo - hanno scritto "Non permetteremo che la voce della libertà sia imbavagliata", e hanno aggiunto che "la nostra capacità di difendere le nostre libertà è radicata nella nostra forza economica e dei valori che ci stanno a cuore: la libertà di espressione, lo Stato di diritto e solide istituzioni democratiche".
Di Chris Marsden e Jerry White
WSWS
Il giorno prima della riunione, Obama e Cameron avevano pubblicato un articolo comune sul Times di Londra del gruppo Murdoch. "Per affrontare i terroristi che ci minacciano, impegnandoci insieme contro le azioni aggressive della Russia e continuare i nostri sforzi per sviluppare la nostra crescita economica, continueremo a migliorare la sicurezza e la prosperità che il nostro popolo merita", hanno dichiarato.
I due leader - i cui paesi hanno commesso atti di tortura in violazione del diritto nazionale e internazionale, hanno lanciato guerre basate su menzogne e attuato misure da stato di polizia contro il proprio popolo - hanno scritto "Non permetteremo che la voce della libertà sia imbavagliata", e hanno aggiunto che "la nostra capacità di difendere le nostre libertà è radicata nella nostra forza economica e dei valori che ci stanno a cuore: la libertà di espressione, lo Stato di diritto e solide istituzioni democratiche".
Quel dragone cinese...
“Non è certo roba cinese!” strilla il commesso al
potenziale acquirente. Sì perché oggi la considerazione delle produzioni cinesi
in Europa non è delle migliori, e di tanto in tanto i media danno notizia di
casi di produzioni “pericolose”, specie di cosmetici e giocattoli.
Non si tiene conto che parecchi prodotti che non
riportano il “made in China” sono in realtà prodotti proprio da cinesi.
Addirittura persino prodotti che riportano la dicitura “made in Italy”
potrebbero essere stati lavorati da cinesi.
A questo proposito sono state fatte diverse
inchieste giornalistiche, soprattutto dalla trasmissione “Report”, che
documentano queste stranezze.
Dunque, nelle produzioni, e non solo, il rapporto
che ci lega ai cinesi è controverso: sappiamo che molti cinesi non lavorano in
condizioni sane e i loro diritti lavorativi e di salute non vengono rispettati.
Ciò nonostante, le nostre autorità non sono particolarmente efficienti a tale
proposito, e in Italia non sono poche le “fabbriche-tuguri” in cui si lavora
quasi ininterrottamente.
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