Ancora una volta, di fronte all’ennesima strage del proibizionismo,
questa volta di proporzioni agghiaccianti, si prova ad additare come
unici responsabili gli “scafisti”. Arrestare qualche povero disgraziato,
di solito egli stesso esule o migrante, vale a tacitare le nerissime
coscienze dei tanti che concorrono a perpetuare e moltiplicare
l’ecatombe mediterranea. Serve ad additare un capro espiatorio
per occultare le responsabilità dei decisori europei e dei ceti
politici nostrani, di ogni tendenza, che del proibizionismo e della
politica dei “respingimenti” hanno fatto un dogma da rispettare ad ogni
costo umano. Solo una quindicina di giorni fa Angelino Alfano, feroce “colomba”,
dichiarava che “va potenziata la frontiera europea nel Mediterraneo e il
ruolo di Frontex, anche perché in questi flussi si annidano cellule
terroristiche”. Ecco la chiave, utile ormai non solo a reprimere ogni
dissenso (la vicenda NoTav lo dimostra) ma pure a coprire ogni
nefandezza: anche la tranquilla messa in conto che la strategia che
esternalizza le frontiere, finanzia i centri di detenzione, pattuglia e respinge, ha sempre più quale effetto “secondario” la morte di bambini e di donne, perfino gestanti. Leggi tutto...
7 basi USA in Colombia incapaci di intercettare l'aviazione mafiosa - Credibile l'impotenza a ridurre l'esportazione di cocaina?
E'
stata approvata la legge che regolamenta l'uso dello spazio aereo e
fissa le procedure contro i voli clandestini delle narcomafie colombiane
dedicate all'esportazione della cocaina verso gli Stati uniti. La Colombia è il primo produttore mondiale e gli Stati uniti sono il primo mercato di consumo della droga bianca, mentre lo spazio aereo del Venezuela è la principale e naturale rotta di transito utilizzata dai narcos verso gli USA, attaverso
i Caraibi. Il presidente Nicolàs Maduro ha annunciato che qualsiasi
velivolo clandestino che sfugga, rifiuta il controllo o non atterra,
sarà abbattuto dai Sukhoy, F16 e Mirage dall'aviazione venezuelana. E' inspiegabile come sette basi militari degli Stati Uniti presenti sul territorio della Colombia, in aggiunta alle istallazioni aeroportuali dell'isola di Aruba e Curazao, e le altre sparse per la regione caraibica, siano incapaci di controllare e intercettare il via vai della aviazione mafiosa.
E' credibile che le moderne basi del Pentagono, con sofisticata
tecnologia radaristica, da cui decollano aerei supersonici, dotati di
sofisticati droni, siano permanentemente beffati da piccoli aerei ad elica dei mafiosi?
Il presidente della Bolivia, Evo Morales, da New York ha concesso un'intervista a Eva Golinger, presentatrice del programma di RT 'Detrás de la Noticia', in cui ha commentato le questioni discusse alla 68ª Assemblea generale delle Nazioni Unite.Durante il suo discorso alle Nazioni Unite, il leader boliviano ha criticato la politica degli Stati Uniti e ha proposto la creazione di un "Tribunale dei popoli" per giudicare il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, per "crimini contro l'umanità".
Le banche "troppo grandi per fallire" sono ora molto, molto più grandi
di quanto non fossero l'ultima volta che hanno causato così tanti
problemi. Negli ultimi cinque anni le sei maggiori banche degli USA sono
cresciute del 37%. Nel frattempo, 1.400 banche più piccole sono
scomparse nello stesso periodo.
Ciò significa che la salute di JPMorgan Chase, Bank of America,
Citigroup, Wells Fargo, Goldman Sachs e Morgan Stanley è più critica per
l'economia degli Stati Uniti rispetto al passato. Se nel 2008 erano
"troppo grandi per fallire", ora devono essere "troppo colossali per
crollare". Senza queste banche, non abbiamo un'economia. Leggi tutto...
La Commissione Europea si prepara per i negoziati commerciali UE-USA: 119 incontri con i lobbisti industriali
In
risposta a una richiesta di accesso a documenti da parte della
Corporate Europe Observatory, la Commissione Europea ha pubblicato un
elenco delle 130 "riunioni dei soggetti interessati" sui negoziati
commerciali tra l’UE e gli USA. Almeno 119 di questi incontri sono
avvenuti con le grandi aziende e le loro lobby.
Questo significa che oltre il 93% delle riunioni della Commissione
con le parti interessate durante l’allestimento dei negoziati è avvenuto
con la grande industria. L'elenco rivela che, oltre alle sedute di
dialogo con la società civile riportati sul sito web della DG Trade,
esiste un mondo parallelo di incontri più segreti a porte chiuse con
moltissime grandi lobby industriali. E questi non vengono divulgati
online. I negoziati per l'accordo di "libero scambio" tra l'UE e gli Stati
Uniti (Partenariato per gli Investimenti e il Commercio Transatlantico–
TTIP) sono iniziati nel luglio di quest'anno tra grandi controversie e
preoccupazioni dell'opinione pubblica sull'impatto che un tale accordo
potrebbe avere sulle normative ambientali, alimentari o la protezione
dei dati e altri ambiti.
"Invece di costruire l'economia europea, l'unione bancaria finirà per distruggerla", ha detto Lars Seier Christensen direttore generale della banca danese Saxo Bank, in un'intervista esclusiva a RT.com. Durante l'intervista, Christensen non solo ha criticato il meccanismo comune della vigilanza bancaria, ma ha anche avvertito che il risultato della sua applicazione potrebbe essere simile a quello dell'euro, vale a dire un fallimento. La Banca Centrale Europea, con sede a Francoforte, sarà ufficialmente responsabile della supervisione più di 6.000 banche dell'Eurozona da ottobre 2014. L'unione bancaria vuole essere il motore principale per il recupero e l'espansione dell' economia in Europa. Tuttavia, per il direttore generale della Saxo Bank, non è esattamente la ricetta ideale per la crescita economica. A suo parere, "le banche forti si indeboliranno per sostenere le banche deboli. Non solo non è molto saggio, ma è anche antidemocratico, perché, in sostanza, è quello che la gente ha già rifiutato", ha detto. Christensen sostiene che questa nuova unione bancaria sarebbe come un prolungamento dell'esperimento fallito dell'euro. "L'euro è un ostacolo notevole alla crescita, distrugge le economie e continuerà a farlo", ha detto. Secondo il direttore generale di Saxo Bank, l'euro non dovrebbe essere smantellato in 17 valute diverse, ma forse due, tre o dieci differenti. "Non vedremo una crescita in Europa fino a quando affronteremo questo problema. Grecia, Portogallo e Germania non possono condividere la stessa moneta, semplicemente non funziona", ha detto Christensen.
Joseph
Stiglitz non poteva credere alle sue orecchie. Eccoli alla Casa
Bianca, con il presidente Clinton che chiedeva consiglio ai capi del
Tesoro sulla vita e la morte dell’economia americana, quando Larry
Summers, vice segretario del Ministero del Tesoro, si gira verso il suo
capo, il segretario Robert Rubin, e dice:“Cosa ne penserà Goldman?”
Come? Poi, a un altro incontro, Summers ha ripetuto: cosa ne penserebbe Goldman? Scioccato, Stiglitz, allora presidente del Consiglio dei Consulenti
Economici, mi ha raccontato di essersi girato verso Summers e di avergli
chiesto se pensasse appropriato decidere della politica economica
degli Stati Uniti in base a quello che “avrebbe pensato Goldman”.
Invece di dire, i fatti, o meglio, i bisogni degli americani, sapete,
tutta quella roba che si sente negli incontri di Gabinetto nell’Ala
Ovest. Summers ha guardato Stiglitz come se fosse un ingenuo pazzo che
aveva letto troppi libri di educazione civica.
R.I.P. Larry Summers
Larry
Summers – probabile scelta per la presidenza della Federal Reserve –
domenica ha rimosso il suo nome da quelli presi in considerazione
Domenica pomeriggio, nell’affrontare la rivolta dei senatori del suo
stesso partito, Obama ha scartato Larry Summers come probabile
sostituto di Ben Bernanke alla presidenza della Fed. Prima che arrivasse la notizia che la fiaccola di Summers era stata spenta, stavo per scrivere un altro articolo su di lui, il Mutant Zero
dell’economia. (Il mio primo pezzo su The Guardian, di 15 anni fa,
avvertiva che “Summers è, di fatto, un colono alieno mandato sulla Terra
per trasformare gli umani in fonti di proteine”). Tuttavia, il fatto
che Obama abbia provato a sbattere Summers nelle profondità terrestri
ci dice molto più sul primo che sul secondo, soprattutto per chi
lavora. Indizio: non sei uno di loro. Leggi tutto...
"Il mondo è ancora in tempo per imparare dagli errori di politica estera commessi dagli americani"
Pinochet saluta la folla subito dopo il golpe dell'11 settembre 1973
L’anniversario più importante di quest’anno è stato il 40° dall’11 settembre del 1973 – il rovesciamento del governo democratico in Cile da parte del Generale Augusto Pinochet e di Henry Kissinger, l’allora Segretario di Stato. L’Archivio di Sicurezza Nazionale di Washington ha pubblicato dei nuovi documenti che rivelano il ruolo decisivo di Kissinger in quella vicenda tragica che costò la vita a migliaia e migliaia di persone.
In alcune registrazioni rese pubbliche, si può ascoltare Kissinger che pianifica, insieme al Presidente Nixon, il rovesciamento del Presidente Salvador Allende. Sembrano due capi Mafiosi. Kissinger mette in guardia sul pericolo dell’ “effetto imitazione” della democrazia riformista di Allende. Dice poi al direttore della CIA, Richard Helms: “Non permetteremo al Cile di andare giù per lo scarico” e Helms risponde “Sono d’accordo con te”. Con il massacro già in corso, Kissinger ignorò l’avvertimento dai suoi più alti collaboratori sull’escalation della repressione. In segreto, poi, disse a Pinochet: "Con il rovesciamento di Allende, lei ha reso un grande servizio all’Occidente”.
Migliaia di persone sono scese in piazza, nelle principali città della Colombia, per protestare contro il Pacto Agrario Nacional, la riforma varata dal governo di Juan Manuel Santos, che prevede anche un trattato di libero commercio con gli Stati Uniti. L'accordo, denunciano i campesinos, privilegia le multinazionali, a scapito delle piccole produzioni e dei coltivatori diretti. Lo sciopero nazionale agricolo, dichiarato dai lavoratori del settore lo scorso 19 agosto,ha ricevuto la solidarietà trasversale di altre categorie: studenti, insegnanti, operai e altri lavoratori hanno manifestato insieme ai contadini. Un silenzio assordante, invece, si è registrato sulla stampa nazionale, dove è quasi impossibile trovare notizia di sviluppi e motivazioni della protesta.
Il 29 agosto, a Bogotà, un'imponente manifestazione ha bloccato il centro della Capitale. Nel pomeriggio, dopo un corteo assolutamente pacifico, sono scoppiati violentissimi scontri tra polizia e manifestanti. Il bilancio ufficiale parla di 2 morti e 200 feriti, ma è difficile, col caos che è seguito, fare una conta reale dei danni.
“L’essenza del capitalismo è trasformare la natura in merci e le merci in capitali” - Michael Parenti
Mentre chiunque con un minimo di attenzione sarebbe in grado di capire
che la “separazione della Chiesa di Stato” è un’eccezione piuttosto che
una regola qui nella Patria dei Coraggiosi, direi che i buoni vecchi
Stati Uniti d’America sono una teocrazia genuina – col mito del
capitalismo ben trincerato al trono. Persino la maggior parte degli attivisti si inginocchia, in maniera
volontaria e controproducente, all’altare dei margini di profitto,
proprio come la maggior parte della gente che loro deridono. Secondo le omelie tramandate dai commissari aziendali, ci fanno
credere che il capitalismo, nonostante a volte abbia bisogno di qualche
modifica e revisione, è la cosa migliore che ci sia!
Definire “inefficienza”
Quanto detto sopra mi è venuto in mente rileggendo un pamphlet dal
titolo “L’Inefficacia del Capitalismo: una Visione Anarchica”. L’autore
(Brian Oliver Sheppard) ha scelto di respingere “la solita critica
sinistroide e moralista del capitalismo”. Invece, l’ha affrontata “di
petto, sul tuo terreno – l’economia”.
Mentre metto in discussione il grado di “anarchia” del suo pamphlet,
Sheppard mette in evidenza dieci delle “più rilevanti inefficienze del
capitalismo”: duplicazione del prodotto, disoccupazione sistematica,
instabilità dei costi, spreco di beni invenduti, inefficienza delle
gerarchie, obsolescenza pianificata, speculazione,
creazione di falsi desideri, “lavori” parassitici e inefficienti
standard di distribuzione.
Tuttavia, non sono qui per discutere dell’utilità di questa lista.
Piuttosto, vi sto chiedendo di guardare oltre il sotterfugio economico
perché critiche così miopi implicano che il capitalismo può essere
riformato.
I prezzi potrebbero essere controllati, i salari aumentati, i prodotti
fatti durare più a lungo, etc. etc. etc. – ma ciò che viene ignorato è
che capitalismo = ecocidio. Leggi tutto...
Ormai è un tormentone noioso quanto inutile: “Dobbiamo farlo per l’Europa”, “Ora andiamo avanti sulla via dell’unità europea”, “E’ il momento di rilanciare l’unità d’Europa”…
Ricorrentemente, un gruppo di “europeisti di professione” (Giuliano
Amato, Mario Monti, Romano Prodi, etc) si esercitano nel solito
esercizio retorico sul tema dell’unità politica
europea che giustifica tutti i sacrifici di una austerità priva di
senso e di prospettive. E’ un mantra buono per tutte le stagioni ed ora
ci si esercita Massimo D’Alema (“Il Sole 24 Ore”, 4 settembre). Ma
questi piccoli azzeccagarbugli abusivamente assurti al ruolo di
“statisti” (udite udite!) non fanno i conti con una piccola verità:
quello che vegliano amorevolmente non è un ammalato grave e neppure un
corpo in coma irreversibile, ma un cadavere ormai in stato di
decomposizione. Il disegno europeo è morto e non c’è più niente da fare. Continuare con questa stucchevole litania serve solo a mantenere la
costosa, vuota e barocca eurocrazia (Ue, Bce, Commissione Europea,
Parlamento di Strasburgo, Consiglio) la cui ultima esilarante invenzione
è quel
tale signor “Pesc” di cui non abbiamo più notizia alcuna. Il progetto
europeo, soprattutto quello federalista, fu una grande idea molto
seducente. Ma fu impostata molto male sin dall’inizio: troppo affidata
alle élite diplomatiche, finanziarie, militari e politiche. Un progetto
freddissimo che non è mai diventato carne e sangue dei popoli europei,
sempre rimasti estranei anche psicologicamente a questa costruzione
astratta e senza anima. I progetti politici, soprattutto quando aspirano
alla grandezza dei grandi passaggi storici, non possono essere basati
solo su freddi calcoli di ingegneria istituzionale.
Il gigante degli OGM Monsanto questa settimana ha paralizzato la sua richiesta all'UE di approvare i "nuovi progressi tecnologici", ma questo non significa che gli europei non devono temere per la loro salute.
Oggi il nome Monsanto è associato principalmente agli OGM (organismi geneticamente modificati), ma uno sguardo alla storia della società mostra che il suo lavoro è stato collegato con aree molto diverse. Gli effetti di questo lavoro si fanno ancora sentire in tutto il mondo e in alcuni casi la scienza ha già dimostrano che hanno conseguenze estremamente dannose per l'ambiente e per la salute umana. 1. Saccarina Nel 1901 John Francis Queeny ha fondato l'azienda Monsanto Chemical Works a St. Louis, Missouri, per la produzione di sostituti dello zucchero per la Coca Cola. Nei primi dei 70 diversi studi, tra cui uno studio del National Cancer Institute USA, questi rivelarono che la saccarina provoca il cancro nei ratti e altri mammiferi. 2. PCB (bifenili policlorurati) Negli anni '20 del secolo scorso, la Monsanto ha iniziato a produrre policlorobifenili, un elemento liquido refrigerante per trasformatori elettrici, condensatori e motori elettrici. Mezzo secolo dopo, l'Environmental Protection Agency statunitense ha presentato prove che i PCB causano il cancro negli animali e negli esseri umani. Nel 1979 il Congresso degli Stati Uniti ne ha vietato la produzione. La Convenzione di Stoccolma sui Contaminanti Organici Persistenti ha vietato i PCB in tutto il mondo nel 2001. Nel 2003, la Monsanto ha pagato oltre 600 milioni di dollari agli abitanti di Anniston (Alabama), dove sorgeva la produzione di queste sostanze chimiche, che hanno subito gravi problemi di salute come il cancro, malattie del fegato e malattie neurologiche. Secondo la ricerca condotta negli Stati Uniti nel 2011, questa sostanza chimica continua ad apparire nel sangue delle donne in gravidanza, mentre altri studi deducono un legame tra PCB e autismo.
A
40 anni dal Colpo di Stato che mise fine alla democrazia cilena e
provocò la morte eroica di Salvador Allende, l’America Latina vive una
nuova epoca.
Il mondo era allora diverso da quello in cui viviamo ora.
Predominava la nozione del socialismo come progetto politico che doveva
necessariamente seguire le orme di quello instaurato fuori
dall’America. Cercare una via cilena al socialismo era indispensabile.
Questo ideale, secondo Mariàtegui (1) “creazione eroica”, dove essere
opera, secondo Julio Antonio Mella (2), di “esseri pensanti” e non di
disciplinati seguaci del pensiero altrui.
Nel 1958, sotto la dittatura batistiana, ci sorprese la
notizia che Salvador Allende, con un’alleanza che comprendeva il
Partito Comunista, era sul punto di vincere le elezioni e diventare
Presidente del Cile.
Sembrava un dato di un altro pianeta. Solo 4 anni prima, nel
1954, la CIA aveva schiacciato la democrazia guatemalteca e imposto una
delle peggiori e più prolungate tirannie. Gli Stati Uniti, allo zenith
del loro potere, dominavano a piacer loro il Continente,
trasformato in bastione di un anticomunismo viscerale dove non era
possibile alcun cambiamento. Le tirannie militari al servizio di
Washington erano di moda. Il Cile era un’incognita. Quando lo
visita, nel 1959, incontrai molti convinti che la prossima elezione
avrebbe portato la vittoria. Leggi tutto...
La Risoluzione 3379 adottata il 10 novembre, 1975 con 72 contro35 voti (32 astensioni), dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite decretava che: "il sionismo è una forma di razzismo e di discriminazione razziale" E' stata revocata il 16 dicembre 1991 e sostituita con la Risoluzione 46/86!
Questo ultimo discorso del Presidente Allende dal
Palazzo della Moneda fu trasmesso da Radio Magallanes alle 9:10 del
mattino dell'11 Settembre 1973. Poco dopo, l'emittente fu distrutta dai
golpisti. Leggi tutto....
L’Europa
è dilaniata da uno scontro titanico tra (a) la continua rabbia popolare
contro le misantropiche politiche di austerità e b) l’impegno
inamovibile delle nostre élites per una maggiore austerità. Nessuno
conosce il risultato di questo scontro salvo che, ovviamente, le
probabilità non sembrano essere favorevoli ai buoni. Mentre seguiamo il
corso di questa incertezza devastante, forse è utile fare una piccola
prova di conoscenza. Così, cari lettrici e lettori, fatemi il favore di
leggere le seguenti dieci citazioni e, mentre lo fate, cercate di
immaginare chi ha pronunciato o scritto queste parole.
1) .. “Al di sopra e oltre il concetto di Stato-nazione, l’idea della
nuova comunità trasformerà lo spazio vitale che è stato dato a tutti
dalla Storia in un nuovo regno spirituale … La nuova Europa della
solidarietà e della cooperazione tra tutti i popoli, un’Europa senza
disoccupazione né crisi monetarie, (…) troverà un fondamento sicuro e
una prosperità in rapido aumento una volta che siano state abbattute le
frontiere economiche nazionali”.
2) “Ci deve essere una disposizione favorevole a subordinare gli
interessi propri di ognuno, in alcuni casi, a quelli della Comunità
Europea.”
Vai a sottovalutare l'intelligenza delle persone. Il segretario di Stato
USA, John Kerry, ha detto che Assad è come Hitler. Ma come gli sarà mai
venuto in mente un paragone così originale?
Però, anche senza un Hitler, nel Sacro Occidente sappiamo farci
rispettare. Che bisogno abbiamo noi di tiranni e dittatori? Si sa che da
noi comanda l'Elettore, il Santo Elettore, e che la cancelliera Angela
Merkel non muove un passo senza prima sondare gli umori degli elettori
della Vestfalia e del Brandeburgo. Eppure la Leggenda del Santo Elettore
non tiene conto del fatto che costui non ha mai sentito neppure
nominare il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), il
nuovo mercato comune che unirà le due sponde dell'Atlantico nel 2015.
Non se ne è discusso in nessuna campagna elettorale europea, sebbene
sarebbe stato interessante sapere cosa ne avrebbero pensato, ad esempio,
gli agricoltori tedeschi; ma in questi anni sono stati intrattenuti a
baloccarsi su questioni futili o inesistenti, come pagare o meno i
debiti dei "PIIGS".
La propaganda ufficiale è riuscita a diffondere
anche in Germania, Olanda e Finlandia la fiaba leghista del Nord che
mantiene il Sud, e gli elettori vengono ridotti davvero come bambini che
vogliono riascoltare sempre la stessa fiaba. Intanto, nel giugno
scorso, la Merkel riceveva a Berlino, in pompa magna, il presidente
Obama per dare l'annuncio dell'avvento del mercato transatlantico,
cantando come al solito le lodi della "concorrenza" (nome in codice
delle multinazionali), foriera di milioni di posti di lavoro e di
benessere per tutti. In realtà si tratta di un'integrazione
dell'economia europea in quella statunitense, ed al livello degli
standard sociali e produttivi degli Stati Uniti.
Le euro-oligarchie lotteranno fino all'ultimo per tenere in vita la
moneta unica, il morto che cammina. La costruzione dell'eurozona e
dell'Unione europea ha implicato la nascita e lo sviluppo di una
tecno-burocrazia dalla dimensioni ciclopiche. Questo pachiderma si è
sviluppato per cerchi concetrici, dai due centri di Bruxelles e
Francoforte, fino ad afferrare i singoli paesi, le loro macchine
statuali e amministrative. Un enorme organismo politico e
burocratico continentale, con un suo complesso sistema nervoso che
ubbidisce ad un sordo istinto di sopravvivenza. Infondo parliamo di un
apparato con una catena di comando che coinvolge decine di migliaia di
funzionari. A questo apparato di tecnici va aggiunto l'esercito
sterminato dei funzionari politici: centinaia di migliaia. Non si
faranno da parte tanto facilmente, le tenteranno tutte prima di
arrendersi.
Siccome lo scoppio dell'eurozona è nell'ordine delle
cose, è evidente che coloro che sono alla guida di questa mostruosa
macchina hanno un "Piano B". Dati gli squilibri crescenti essi
potrebbero concepire un passo indietro, pilotando quella che è stata
chiamata "segmentazione controllata dell'eurozona", tornando ad un
sistema che noi abbiamo chiamato "Sme-reloaded", per poi tornare
nuovamente, una volta usciti dalla depressione economica, alla moneta
unica. Leggi tutto...
All'alba della tragica sparatoria che ha visto la morte
dell'adolescente disarmato Tayvon Martin e il proscioglimento del suo
assassino Zimmerman, Stevie Wonder ha dichiarato in uno spettacolo che
non si esibirà nello stato della Florida finchè questo non ritirerà la
sua legge “Stand your ground”. [1] In pratica, ha dichiarato un vero e
proprio boicottaggio basandosi sulla sua coscienza. Io ho applaudito la
sua posizione e l'ho sostenuto: ciò mi riportato indietro ad una
dichiarazione che ho fatto in una lettera che ho scritto lo scorso 14
Febbraio, alla quale mi sono spesso riferito ma che non ho mai
pubblicato.
E' giunto il momento, quindi eccola qui.
Questa lettera ha ribollito in un angolino della mia coscienza e della mia consapevolezza per un po' di tempo.
E' da sette anni che mi sono unito al BDS (Boicottaggio,
Disinvestimento e Sanzioni), un movimento non violento in opposizione
all'occupazione israeliana della Cisgiordania e delle violazioni
israeliane delle leggi internazionali e dei diritti umani del popolo
Palestinese. L'obiettivo del BDS è quello di portare all'attenzione
della comunità internazionale queste politiche israeliane e, si spera,
di aiutare a porvi fine. Tutte le persone della regione mediorentale
meritano di meglio di tutto questo.
Ferdinando Imposimato, presidente onorario aggiunto della Suprema
Corte di Cassazione, durante la recente presentazione a Napoli del suo
nuovo libro “La Repubblica delle stragi impunite”, ha affermato: «Il
Gruppo Bilderberg è uno dei responsabili della strategia della tensione,
e quindi anche delle stragi». Imposimato riferisce di aver trovato per
la prima volta menzione della parola Bilderberg nelle carte delle
indagini del giudice Emilio Alessandrini, che «venne assassinato durante
gli anni di piombo da un “commando” del gruppo terroristico Prima
Linea».
Tra gli italiani componenti del Gruppo Bildenberg e della
Trilateral Commission compaiano Mario Monti, ex presidente del
Consiglio, John Elkann, presidente del gruppo Fiat, Pier Francesco
Guarguaglini, ex presidente di Finmeccanica, Marco Tronchetti Provera,
presidente di Pirelli, ed Enrico Letta, vicesegretario del Partito
democratico e attuale presidente del Consiglio. E’ da notare che gli ultimi due presidenti del consiglio in Italia
sono il frutto di una raffinatissima strategia del “golpe morbido”, che
comporta anche un dispiegamento allineato dei maggiori media
italiani sulla linea “Euro fino alla morte!”, che comporta la
dissuasione violenta del pubblico italiano con argomenti che poco o
niente avrebbero a che fare con l’economia
reale di un paese cosciente del suo diritto nativo alla sovranità
economico-monetaria.