21 febbraio 2013
TIRO A SEGNO CON GRILLO
Di Marco Cedolin
Personalmente
domenica non andrò a votare, a prescindere dal fatto che nevichi o
ci sia il solleone, non ci andrò per molte ragioni, su tutte il
fatto che non avrebbe alcun senso partecipare ad una "competizione" truccata in partenza, il cui risultato è già stato deciso nelle
stanze del potere, a prescindere da quale sarà il responso delle
urne. Sarebbe come accendere la TV e guardare per 90 minuti Milan -
Juventus, dopo che Abete ha già reso noto il fatto che il Milan
vincerà 3 a 1. Un esercizio semplicemente privo di costrutto, di
quelli che oltretutto non divertono neanche un po'.
Di
"divertimento" in verità non se ne trova traccia anche in
questa infinita campagna elettorale, condotta con toni stucchevoli da
un bestiario politico sempre più avvilito ed autoreferenziale, che
alligna quasi unicamente nei palinsesti TV, ossessionato dal terrore
di confrontarsi nelle piazze con i cittadini.
L'unica
nota di colore, se si vogliono comunque fare quattro risate, arriva
dall'accanimento con il quale gli ex grandi partiti attaccano Beppe
Grillo, che da alcune settimane sta riempiendo le piazze nelle quali
loro non osano più presentarsi.....
19 febbraio 2013
L'U€ NEL 2013: BANCAROTTA ECONOMICA E DITTATURA POLITICA

Di Karl Müller
Die EU im Jahr 2013: Wirtschaftlich bankrott wird sie politisch zur Diktatur
Solo il tempo ci dirà chi dovrà pagare queste somme colossali e come potrà farlo. I cosiddetti piani di salvataggio (“aiuti alla Grecia,” EFSF, MES, finanziamenti mirati, acquisti di obbligazioni da parte della BCE, ecc.) hanno lo scopo di far credere ai cittadini degli Stati membri dell’UE che si può risolvere il problema del debito attraverso una ridistribuzione tra gli Stati “ricchi” e gli “stati poveri” nell’UE. Ma se guardiamo più da vicino, tutti questi piani di salvataggio non portano esattamente ad una ridistribuzione tra Stati, ma una redistribuzione tra tutti gli Stati a spese dei contribuenti e a beneficio di un gruppo selezionato del grande capitale.
La speranza che alcuni paesi, tra cui in primo luogo la Germania, sarebbero i soli in grado di farsi carico di tutto ciò, è pura illusione. Nell’UE, il 20% di tutto il debito pubblico è della sola Germania, nel 2011 c’erano 2,1 miliardi di euro che la Repubblica federale, dei Länder e dei comuni dovevano a ogni donatore. La verità è che in Germania, i capitali in mani private raggiungono quasi il doppio. E se si trattasse realmente e onestamente di un nuovo inizio, potrebbe anche essere possibile ammortizzare il debito, con l’aiuto dei cittadini, dove è ragionevole e giusto. Infatti, i cittadini sono sempre pronti a contribuire al bene comune. Ma al giorno d’oggi, tutti sanno che queste azioni di redistribuzione programmate, non sono per il bene comune. Non è accettabile dare più soldi a coloro che ne hanno già in abbondanza.
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« Quando manderete in galera i banchieri? »
Elizabeth Warren |
Nel corso dell’audizione al Senato USA dei regolatori
bancari a Washington qualche giorno fa, la neo-senatrice democratica
Elizabeth Warren ha indicato come vanno trattati gli istituti che hanno
fatto crollare il sistema finanziario: con l’incriminazione. La Warren ha messo in forte imbarazzo i rappresentanti dei vari enti preposti alla vigilanza bancaria, chiedendo “Qual è stata l’ultima volta che avete portato una banca di Wall Street a processo?” Nessuno
ha saputo rispondere, perché i regolatori sono abituati così: fanno
accordi e transazioni con le banche, accettando delle multe, senza mai
andare fino in fondo.
Il fatto è che con gli
accordi si fermano le indagini sulla vera portata dell’attività
criminale, e non si stabilisce un disincentivo a delinquere di nuovo.
Una multa da 1,9 miliardi di dollari? A prima vista sembra tanto. E’ quanto paga la HSBC per il sospetto riciclaggio di almeno 15 miliardi di dollari di denaro provenienti dai trafficanti di droga messicani.
Ma in realtà quella multa rappresenta i profitti di appena 4-5 settimane!
Altro
che forte segnale. Le banche pagano queste multe irrisorie – l’entità
delle sanzioni è così misera che non va nemmeno a cancellare i profitti
della propria attività criminale – e promettono di fare i bravi in
futuro, ma il messaggio vero è un altro ed è chiaro: in un sistema dominato dalla speculazione si fanno i soldi ovunque sia possibile. Al massimo si verserà un obolo allo stato quando si viene beccati.
La Sen. Warren ha affermato che “troppo grande per fallire è diventato troppo grande per processare”
CONTI CORRENTI ALLO STATO
Di Gianni Lannes
Dietrologia e complottismi? Macchè! Fantascienza? Di
più. Oltre il Grande Fratello. Detto e fatto il lavoro sporco dal Governo non
eletto di Mario Monti, già al soldo
del gruppo criminale Bilderberg,
della Commissione Trilaterale e di Goldman Sachs. Ecco la sorpresa post
elettorale. Tutto previsto e calcolato, votazioni truccate comprese. Gli
allocchi tricolore se ne accorgeranno e saranno dolori.
Dal 10 aprile 2013 la nuova anagrafe dei
conti correnti bancari sarà effettivamente operativa. Entro quella data ormai
prossima, le banche dovranno obbligatoriamente trasmettere le tabelle dei conti
correnti relative al 2011: saldo ad inizio e fine anno, ammontare complessivo
dei bonifici in entrata e in uscita. La data è indicata nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che ha fissato le
procedure per l’anagrafe. Il 15 novembre 2012 era giunto il via libera dal
cosiddetto Garante per la Privacy, (Antonello Soro). Nient’altro
che una formalità per salvare le apparenze; insomma una legalità di facciata.
Il pretesto è apparentemente nobile: la lotta
all’evasione fiscale. Purtroppo i dati ufficiali attestano che il primo evasore in assoluto in Italia è lo
stesso Stato italiano: ammontano infatti a 100 miliardi di euro i quattrini evasi dai Monopoli di Stato.
18 febbraio 2013
GRECIA: VIA L'€URO O INTERVIENE L'ONU
«La Grecia deve uscire subito dall’euro, svalutando la sua moneta del
20-30%, pena la definitiva distruzione dell’economia, arrivata a un tale
punto di degrado da poter essere considerata come “tragedia umanitaria”
e quindi cominciare anche a ventilare l’ipotesi di chiedere
l’intervento dell’Onu». L’allarme – totalmente ignorato dai media
italiani, interamente occupati dal “grande nulla” della campagna
elettorale – è firmato dal più importante economista tedesco, Hans
Werner Sinn, consigliere personale di Angela Merkel, sorretto da altri
50 economisti, tra cui Moorald Choudry, vice-presidente della Royal Bank
of Scotland, la quarta banca al mondo. Rapporto urgente, presentato al
Consiglio d’Europa, alla presidenza della Bce e all’ufficio centrale
della commissione bilancio e tesoro dell’Unione Europea: la Grecia sta
crollando e la gente ormai assalta i supermercati.
LibreIdee
Non se ne parla né a Roma né a Berlino, né a Parigi né a Londra e tantomeno a Madrid, eppure – scrive Sergio Di Cori Modigliani in un intervento su Grecia “Come Don Chisciotte” – si racconta lo scenario ellenico in termini più che drammatici: «Una società ormai collassata, al limite della guerra civile, ormai precipitata nel baratro, sulla cui attuale realtà è stato steso un osceno velo di totale censura per impedire che le notizie vengano usate in campagna elettorale in Italia e diffuse in Spagna, dove sta esplodendo la tangentopoli iberica delle banche corrotte e Rajoy ha già fatto sapere a Bruxelles che là a Madrid si corre il rischio di veder la situazione sfuggire al controllo».
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LibreIdee
Non se ne parla né a Roma né a Berlino, né a Parigi né a Londra e tantomeno a Madrid, eppure – scrive Sergio Di Cori Modigliani in un intervento su Grecia “Come Don Chisciotte” – si racconta lo scenario ellenico in termini più che drammatici: «Una società ormai collassata, al limite della guerra civile, ormai precipitata nel baratro, sulla cui attuale realtà è stato steso un osceno velo di totale censura per impedire che le notizie vengano usate in campagna elettorale in Italia e diffuse in Spagna, dove sta esplodendo la tangentopoli iberica delle banche corrotte e Rajoy ha già fatto sapere a Bruxelles che là a Madrid si corre il rischio di veder la situazione sfuggire al controllo».
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ECUADOR: CORREA TRIONFA SUL BANCHIERE
Correa è Presidente con 57%, Lasso 23%
Rafael Correa ha stravinto, al primo turno e si assicura anche la maggioranza dei deputati. Il suo avversario è stato doppiato, e gli altri candidati sono rimasti ai blocchi di partenza. Per varie ragioni, è stata molto di più di una cronaca annunciata.
In primo luogo per l'abbondanza del raccolto di consensi, ha fieno in
cascina per accelerare il processo di cambiamento intrapreso. Poi perchè
l'avversario bocciato è un banchiere dell'Opus Dei. In
altri
termini, la continuità della politica attuata dal governo di Correa,
esce consolidata proprio contro un avversario emblematico, seguace del
dogma neoliberista, e di professione banchiere opusdeiano.
Più chiaro di così non poteva essere il responso degli ecuadoriani,
affluiti alle urne come mai nel passto.E' singolare come le elites non
si fidano più dei partiti, e si sporcano le mani direttamente con la
politica. A diferenza del'Europa, perdono.
Di Tito Pulsinelli
SelvasBlog
Per dirla con le parola di Correa: "Dedico questa vittoria a Chávez, uno straordinario leader latinoamericano... Oggi ha perso la partitocrazia, il potere mediatico, il FMI, l'oligarchia interna e i suoi alleati internazionali, ha vinto il popolo dell'Ecuador, la sua volontà e la sua sovranità che mai più potrà essere piegata dai poteri forti".
Di Tito Pulsinelli
SelvasBlog
Per dirla con le parola di Correa: "Dedico questa vittoria a Chávez, uno straordinario leader latinoamericano... Oggi ha perso la partitocrazia, il potere mediatico, il FMI, l'oligarchia interna e i suoi alleati internazionali, ha vinto il popolo dell'Ecuador, la sua volontà e la sua sovranità che mai più potrà essere piegata dai poteri forti".
17 febbraio 2013
GLI USA INIZIANO L'OCCUPAZIONE DELLE REGIONI DEBOLI DEL PIANETA
CI SARA' UNA RISPOSTA DELLA CINA?
Sappiamo già che la contraddizione principale di questo tempo è quella tra gli Stati Uniti e la Cina. Pertanto, qui cercherò di parlare di questo confronto. In realtà, è un confronto che già si sta preparando al Pentagono. Dovrà accadere presto o tardi. E con ciò, purtroppo, inizia a diventare visibile lo spettro della Terza Guerra Mondiale. E sicuramente lo hanno già capito bene, sia Washington che Pechino. Senza dubbio.
Di Enrique Muñoz Gamarra
Sappiamo già che la contraddizione principale di questo tempo è quella tra gli Stati Uniti e la Cina. Pertanto, qui cercherò di parlare di questo confronto. In realtà, è un confronto che già si sta preparando al Pentagono. Dovrà accadere presto o tardi. E con ciò, purtroppo, inizia a diventare visibile lo spettro della Terza Guerra Mondiale. E sicuramente lo hanno già capito bene, sia Washington che Pechino. Senza dubbio.
Di Enrique Muñoz Gamarra
Per prima cosa diamo uno sguardo alla Cina. La sua
ascesa è stata rapida. Non dimentichiamo che nel 2009 la Cina era già il
più grande esportatore del mondo. Nel 2010 diventa la seconda più
grande economia mondiale. Nello stesso anno (2010) l'accordo economico
strategico, Usa-Cina, stabilito nel 1979, viene abolito. Poi l'Europa
diventa il principale partner commerciale della Cina. E, infine, dallo
scorso anno (2012) è il primo partner commerciale del mondo. E gli
ultimi dati che ho a portata di mano indicano che l'uso globale dello
yuan come valuta di regolazione del commercio internazionale e degli
investimenti è continuato ad aumentare nel 2012.
Adesso diamo uno sguardo anche agli Stati Uniti. La
crisi ha avuto effetti devastanti in questo paese. Il fallimento
economico continua ad esser qui ancora molto grave. In primo luogo,
l'incidenza della manifattura nella sua economia si è ridotta dal 28%
nel 1953 all'11% nel 2010 (1). Inoltre, l'economia degli Stati Uniti
avanza, sempre più, verso un'economia di servizi e il suo debito,
naturalmente, non è solo di 16 miliardi di dollari, come sono soliti
riferire nella stampa occidentale, ma di 180 miliardi di dollari
(privato, sanitario e sicurezza sociale) e, questo è sempre più in
aumento, qualcosa di veramente terribile.
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16 febbraio 2013
LA TRAGEDIA GRECA PARLA DA SOLA
http://www.ilpuntotv.it - La Grecia, oggi. Poche scarne notizie sulla stampa estera, sfuggite dalle fitte maglie del controllo, ma i viaggi ad Atene, le testimonianze di scrittori, economisti, rappresentanti di movimenti di protesta, o di semplici cittadini, forniscono un quadro drammatico della Grecia, che non ha bisogno di forzature. Perché la realtà è già sin troppo tragica.
15 febbraio 2013
CHI CONTROLLA IL DENARO?
LO FA IN SEGRETO LA BANCA CENTRALE MONDIALE NON ELETTA E SENZA RENDERE CONTO A NESSUN GOVERNO
Un'organizzazione internazionale immensamente potente,
di cui la maggior parte delle persone non ha mai nemmeno sentito
parlare, controlla segretamente l'offerta di moneta del mondo intero. Si
chiama Banca dei Regolamenti Internazionali, ed è la banca centrale
delle banche centrali. Si trova a Basilea, in Svizzera, ma ha filiali
anche a Hong Kong e Città del Messico. Si tratta essenzialmente di una
banca centrale non eletta, indipendente e che ha la totale franchigia
dalle imposte e dalle leggi nazionali. Anche Wikipedia ammette che " non risponde a nessun singolo governo nazionale."
La
Banca dei Regolamenti Internazionali è stata utilizzata per riciclare
denaro per i nazisti durante la seconda guerra mondiale, ma in questi
giorni lo scopo principale della BRI è quello di guidare e dirigere il
sistema finanziario globale destinato ad essere unificato. Oggi, 58
banche centrali globali appartengono alla BRI, e influiscono sul modo in
cui l'economia degli Stati Uniti (o qualsiasi altra economia) si
svolgerà nel corso del prossimo anno molto più di un qualsiasi politico.
Ogni due mesi, i banchieri centrali del mondo
si riuniscono a Basilea per un "Convegno di Economia Mondiale". Le
decisioni che vengono prese durante questi incontri interessano ogni
uomo, donna e bambino sul pianeta, eppure nessuno di noi ha voce in
capitolo su quello che succede. La Banca dei Regolamenti Internazionali è
un'organizzazione fondata dall'élite globale, opera a vantaggio delle
élite globali ed è destinata ad essere uno dei cardini principali del
nascente sistema economico mondiale. E' imperativo che le persone
vengano informate su ciò che è questa organizzazione e dove ha intenzione
di portare l'economia globale.
PERCHE' IL MONDO PREMIA I PROPRI SACCHEGGIATORI ?
Di Eduardo Galeano
Pagina12
Il lanciatore di scarpe iracheno, che scagliò le proprie calzature verso Bush, è stato condannato a tre anni di carcere. Non merita invece un’onorificenza? Chi è dunque il terrorista? Il lanciatore di scarpe o il suo bersaglio? Il serial killer che ha volutamente determinato la guerra in Iraq su un terreno di bugie massacrando una moltitudine d’individui, legalizzando e ordinando la tortura di altri non è forse il vero terrorista?
Il popolo di Atenco, in Messico, i Mapuche, indigeni del Cile, i Kekchies del Guatemala, i contadini senza terra in Brasile, tutti accusati del crimine di terrorismo per aver difeso i loro diritti e la loro terra, sono forse i colpevoli? Se la terra è sacra, anche se la legge non lo specifica, coloro che la difendono non sono altrettanto sacri?
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Pagina12
Il lanciatore di scarpe iracheno, che scagliò le proprie calzature verso Bush, è stato condannato a tre anni di carcere. Non merita invece un’onorificenza? Chi è dunque il terrorista? Il lanciatore di scarpe o il suo bersaglio? Il serial killer che ha volutamente determinato la guerra in Iraq su un terreno di bugie massacrando una moltitudine d’individui, legalizzando e ordinando la tortura di altri non è forse il vero terrorista?
Il popolo di Atenco, in Messico, i Mapuche, indigeni del Cile, i Kekchies del Guatemala, i contadini senza terra in Brasile, tutti accusati del crimine di terrorismo per aver difeso i loro diritti e la loro terra, sono forse i colpevoli? Se la terra è sacra, anche se la legge non lo specifica, coloro che la difendono non sono altrettanto sacri?
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14 febbraio 2013
POPULISMO: POTERE POLITICO SOTTRATTO ALLE ELITES
L'antipopulismo come divorzio tra elite e cittadini - Novelli eunuchi evirati del potere politico - Partito Popolare e Partito socialista Europeo contro Venezuela e Argentina
Di Tito Pulsinelli
SelvasBlog
La parola "populismo" abbonda sulle labbra di tutti coloro che hanno consumato il divorzio definitivo, tra cittadini e governanti, tra popolo ed elites. Sentendosi, ovviamente, parte di queste, vuoi per averne sposato gli arcani economicisti, la neolingua dei bassifondi finanziari, vuoi per identificarsi in una "modernità" che mal nasconde il settecentesco neo-totalitarismo delle oligarchie. I gruppi dirigenti europei che aulicamente si autodefiniscono "la politica", in realtà sono come dei novelli eunuchi evirati del potere politico. L'hanno affidato ai grandi gruppi economici transnazionali, che ora possono togliere e mettere governi ad Atene, Lisbona, Madrid e Roma, come ieri a Buenos Aires, Brasilia o Singapore. E si arrogano il potere di veto sull'operato degli altri governi che -quando pretendono di essere veramente nazionali- vengono demonizzati e tolti di mezzo.
Gli eunuchi, senza più una ragion d'essere, valletti della ragione economica elevata a ragion di Stato, tentano di camuffare il servilismo e il ruolo di sterilizzatori della residuale democrazia rappresentativa.
Di Tito Pulsinelli
La parola "populismo" abbonda sulle labbra di tutti coloro che hanno consumato il divorzio definitivo, tra cittadini e governanti, tra popolo ed elites. Sentendosi, ovviamente, parte di queste, vuoi per averne sposato gli arcani economicisti, la neolingua dei bassifondi finanziari, vuoi per identificarsi in una "modernità" che mal nasconde il settecentesco neo-totalitarismo delle oligarchie. I gruppi dirigenti europei che aulicamente si autodefiniscono "la politica", in realtà sono come dei novelli eunuchi evirati del potere politico. L'hanno affidato ai grandi gruppi economici transnazionali, che ora possono togliere e mettere governi ad Atene, Lisbona, Madrid e Roma, come ieri a Buenos Aires, Brasilia o Singapore. E si arrogano il potere di veto sull'operato degli altri governi che -quando pretendono di essere veramente nazionali- vengono demonizzati e tolti di mezzo.
Gli eunuchi, senza più una ragion d'essere, valletti della ragione economica elevata a ragion di Stato, tentano di camuffare il servilismo e il ruolo di sterilizzatori della residuale democrazia rappresentativa.
13 febbraio 2013
GRECIA: LA GENTE ASSALTA I SUPERMERCATI
"La Grecia è crollata, definitivamente, sotto il peso dei debiti contratti con la BCE.
Stanno assaltando i supermercati. Ma non si tratta di banditi armati.
Si tratta di gente inviperita e affamata, che non impugna neanche una
pistola, con la complicità dei commessi che dicono loro "prendete quello
che volete, noi facciamo finta di niente". Si tratta della rivolta di
150 imprenditori agricoli, produttori di agrumi, che si sono rfiutati
categoricamente di distruggere tonnellate di arance e limoni per
calmierare i prezzi, come richiesto dall'Unione Europea. Hanno preso la
frutta, l'hanno caricata sui camion e sono andati nelle piazze della
città con il megafono, regalandola alla gente, raccontando come stanno
le cose.
Si tratta di 200 produttori agricoli, ex proprietari di caseifici, che da padroni della propria azienda sono diventati impiegati della multinazionale bavarese Muller che si è appropriata delle loro aziende indebitate, acquistandole per pochi euro sorretta dal credito agevolato bancario,quelli hanno preso i loro prodotti della settimana, circa 40.000 vasetti di yogurt (l'eccellenza del made in Greece, il più buon yogurt del mondo da sempre) li hanno caricati sui camion e invece di portarli al Pireo per imbarcarli verso il mercato continentale della grande distribuzione, li hanno regalati alla popolazione andandoli a distribuire davanti alle scuole e agli ospedali.
Si tratta di 200 produttori agricoli, ex proprietari di caseifici, che da padroni della propria azienda sono diventati impiegati della multinazionale bavarese Muller che si è appropriata delle loro aziende indebitate, acquistandole per pochi euro sorretta dal credito agevolato bancario,quelli hanno preso i loro prodotti della settimana, circa 40.000 vasetti di yogurt (l'eccellenza del made in Greece, il più buon yogurt del mondo da sempre) li hanno caricati sui camion e invece di portarli al Pireo per imbarcarli verso il mercato continentale della grande distribuzione, li hanno regalati alla popolazione andandoli a distribuire davanti alle scuole e agli ospedali.
11 febbraio 2013
L' €UROPA ANTIFEDERALE
La telenovela europea si è arricchita di due nuovi episodi nel corso
degli ultimi mesi. Il primo è l’accordo sull’unione bancaria. Il secondo
è l’accordo sul bilancio dell’UE per il periodo 2014-2020. Cosa lega
questi due episodi?
Partiamo dal primo in ordine di tempo. L’accordo sull’unione bancaria dell’autunno scorso affida alla BCE il potere di supervisione su banche di dimensione tale da creare rischi sistemici. Due mesi dopo, i paesi europei stanno adottando normative di regolamentazione più o meno radicali, ma è soprattutto degna di nota la totale mancanza di coordinamento.L’accordo del novembre scorso era interessante soprattutto per quello che non conteneva. La sostanza di un’unione bancaria risiede soprattutto in un’autorità centrale di risoluzione delle crisi e una garanzia comune sui depositi. Su entrambe le cose il veto della Germania era, e rimane, invalicabile. Si profila quindi un’unione bancaria senza capacità di intervento, e con un’autorità di vigilanza costretta a vigilare su istituzioni fortemente connesse tra loro, ma soggette a regole differenti.
L’altro episodio, di oggi, è l’accordo sul bilancio UE per il periodo 2013-2020.
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Partiamo dal primo in ordine di tempo. L’accordo sull’unione bancaria dell’autunno scorso affida alla BCE il potere di supervisione su banche di dimensione tale da creare rischi sistemici. Due mesi dopo, i paesi europei stanno adottando normative di regolamentazione più o meno radicali, ma è soprattutto degna di nota la totale mancanza di coordinamento.L’accordo del novembre scorso era interessante soprattutto per quello che non conteneva. La sostanza di un’unione bancaria risiede soprattutto in un’autorità centrale di risoluzione delle crisi e una garanzia comune sui depositi. Su entrambe le cose il veto della Germania era, e rimane, invalicabile. Si profila quindi un’unione bancaria senza capacità di intervento, e con un’autorità di vigilanza costretta a vigilare su istituzioni fortemente connesse tra loro, ma soggette a regole differenti.
L’altro episodio, di oggi, è l’accordo sul bilancio UE per il periodo 2013-2020.
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10 febbraio 2013
GEORGE SOROS: «U€ verso la fine, pericolo di forte ribellione»
Il finanziere ha già ridotto drasticamente tutte le esposizioni
legate all'euro. Le regole dell'Eurozona hanno fatto sprofondare "i
paesi sud-europei (dunque anche l'Italia), contro la loro volontà, in
una lunga depressione". Ormai sono settimane se non quasi mesi che i leader europei
vogliono convincerci che il peggio è passato, che l'Europa ce la sta
facendo, che la ripresa, sebbene lenta, è in corso. Questo, nonostante
la carrellata di dati macroeconomici negativi che in Italia, giusto per
fare un esempio, confermano soltanto le spinte recessive attive
nell'economia. Altro che ripresa.
L'investiore miliardario George Soros non ci casca, anzi, lancia nuovi alert come ha fatto in passato. E conferma uno degli allarmi sicuramente più spaventosi:
I suoi timori sono tali che il finanziere ha già preso la decisione di ridurre drasticamente tutte le esposizioni legate all'euro presenti nel suo portafoglio: e questo dopo che qualche settimana fa, in occasione del World economic forum, era stato proprio lui a esprimere un cauto ottimismo sul futuro dell'Europa.
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L'investiore miliardario George Soros non ci casca, anzi, lancia nuovi alert come ha fatto in passato. E conferma uno degli allarmi sicuramente più spaventosi:
"l'euro potrebbere distruggere l'Unione europea".Dando motivazioni di carattere politico.
I suoi timori sono tali che il finanziere ha già preso la decisione di ridurre drasticamente tutte le esposizioni legate all'euro presenti nel suo portafoglio: e questo dopo che qualche settimana fa, in occasione del World economic forum, era stato proprio lui a esprimere un cauto ottimismo sul futuro dell'Europa.
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Gli USA hanno una base segreta in Arabia Saudita
Gli Stati Uniti hanno da due anni una
base segreta in Arabia Saudita che usano per gli attacchi con i droni
nella regione, riporta il Washington Post del 6 febbraio. Il
giornale ha spiegato che su richiesta della Casa Bianca, le informazioni
diffuse da più di un anno a diversi media, finora erano state tenute
segrete, ma aggiunge che avendo saputo che un altro giornale stava per
pubblicarle, ha quindi deciso di rivelarle.
Queste informazioni, che la CIA non ha voluto commentare, vengono rese pubbliche mentre John Brennan, consigliere della Casa Bianca per l’antiterrorismo, dovrà affrontare l’udienza di conferma dal Senato alla carica di direttore della CIA. Secondo il New York Times, John Brennan aveva avuto stretti contatti con l’Arabia Saudita per avere il via libera per la creazione di questa base segreta per gli UAV.
Queste informazioni, che la CIA non ha voluto commentare, vengono rese pubbliche mentre John Brennan, consigliere della Casa Bianca per l’antiterrorismo, dovrà affrontare l’udienza di conferma dal Senato alla carica di direttore della CIA. Secondo il New York Times, John Brennan aveva avuto stretti contatti con l’Arabia Saudita per avere il via libera per la creazione di questa base segreta per gli UAV.
€URO: UN DISASTRO ANNUNCIATO
Scrivevamo un anno fa che le politiche impostate per salvare l'euro
avrebbero lentamente avviato l'Italia a diventare un paese del Terzo
Mondo (M.Badiale, F. Tringali, “L'euro non è un dogma”, Alfabeta2,
dicembre 2011). Gli eventi di quest'ultimo periodo confermano quel
giudizio: la crisi economica prosegue, così come la distruzione dei
diritti dei lavoratori e l'attacco ai redditi dei ceti subalterni,
mentre l'adozione di misure come il Fiscal Compact determina, in
sostanza, la cessione della sovranità degli Stati nazionali a lontane
strutture oligarchiche e la conseguente cancellazione di quel poco di
democrazia ancora rimasta in questo Paese. Non intendiamo qui dilungarci
su questi temi, né su quelli relativi alla irriformabilità dell'Unione
Europea in senso democratico e alla necessità di uscire da essa e dalla
moneta unica, perché li abbiamo trattati dettagliatamente in un libro
uscito da poco (M.Badiale, F. Tringali, “La trappola dell'euro”,
Asterios editore), al quale rimandiamo per approfondimenti.
Ci sembra utile, invece, ripercorrere in questa sede alcune delle discussioni che hanno accompagnato il passaggio dell'Italia a un sistema monetario europeo a cambi fissi e poi all'euro. È importante infatti sapere che l'esistenza di un rapporto consequenziale fra la rinuncia alla flessibilità del cambio valutario e la realizzazione di una vera e propria macelleria sociale in termini di aggressione ai diritti e ai redditi dei ceti medi e popolari, era stata chiaramente prevista già tre decenni fa.
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Ci sembra utile, invece, ripercorrere in questa sede alcune delle discussioni che hanno accompagnato il passaggio dell'Italia a un sistema monetario europeo a cambi fissi e poi all'euro. È importante infatti sapere che l'esistenza di un rapporto consequenziale fra la rinuncia alla flessibilità del cambio valutario e la realizzazione di una vera e propria macelleria sociale in termini di aggressione ai diritti e ai redditi dei ceti medi e popolari, era stata chiaramente prevista già tre decenni fa.
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9 febbraio 2013
LA VERA COSTITUZIONE ITALIANA
La Costituzione oggi applicata in Italia è leggermente diversa da
quella che viene riportata nei documenti ufficiali. Provo a descrivere
la Costituzione effettivamente applicata. Qui riporto la prima parte (principi fondamentali) della Costituzione oggi effettivamente applicata in Italia, la cosiddetta Costituzione materiale (nozione elaborata dal giurista Costantino Mortati).
Art. 1.
L’Italia è una dittatura tecnocratica (*), fondata sull’usura. La sovranità appartiene alle banche, che la esercitano nelle forme a loro più gradite.
Art. 2.
Il Sistema riconosce e garantisce solo gli interessi dovuti agli usurai, siano essi singoli o preferibilmente associati in forma di banche.
Il Sistema richiede ai comuni cittadini l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà economica verso le banche. Tali doveri comportano il pagamento di tasse crescenti nel tempo. Le tasse pagate allo Stato verranno da esso rigirate alle banche.
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Art. 1.
L’Italia è una dittatura tecnocratica (*), fondata sull’usura. La sovranità appartiene alle banche, che la esercitano nelle forme a loro più gradite.
Art. 2.
Il Sistema riconosce e garantisce solo gli interessi dovuti agli usurai, siano essi singoli o preferibilmente associati in forma di banche.
Il Sistema richiede ai comuni cittadini l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà economica verso le banche. Tali doveri comportano il pagamento di tasse crescenti nel tempo. Le tasse pagate allo Stato verranno da esso rigirate alle banche.
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8 febbraio 2013
STA ACCADENDO IN GRECIA... PRESTO ANCHE DA NOI
Nel silenzio più totale e vergognoso dei nostri media, giungono lo stesso dalla Grecia notizie terribili. Guardate queste scene incredibili: alcuni contadini fuori dal Ministero dell’Agricoltura di Atene distribuiscono frutta e verdura gratuitamente.
Pensionati, cittadini comuni, disoccupati s’accalcano per mendicare un sacchetto di cibo.
Nonostante i ripetuti inviti alla calma, la fame e la frustrazione hanno portato non solo a code molto lunghe, ma anche a disordini.
Alcuni uomini, caduti a terra nella ressa generale, sono stati calpestati…
Questa è anche la nostra Europa insignita perfino del premio Nobel per la pace.
Da cittadino italiano ed europeo provo vergogna ed indignazione.
Pensionati, cittadini comuni, disoccupati s’accalcano per mendicare un sacchetto di cibo.
Nonostante i ripetuti inviti alla calma, la fame e la frustrazione hanno portato non solo a code molto lunghe, ma anche a disordini.
Alcuni uomini, caduti a terra nella ressa generale, sono stati calpestati…
Questa è anche la nostra Europa insignita perfino del premio Nobel per la pace.
Da cittadino italiano ed europeo provo vergogna ed indignazione.
7 febbraio 2013
IL COSTO UMANO DELL'AUSTERITA' IN ITALIA
La
corsa alle elezioni politiche italiane del prossimo mese è dominata
dalla discussione sulla messa in opera di ulteriori misure di austerità.
Il non eletto governo di Mario Monti, sorto dalla pressione dei mercati
finanziari nel novembre 2011, ha lavorato sistematicamente al fine di
smantellare tutte le conquiste raggiunte dalla classe lavoratrice nel
dopoguerra e rendere certo che questa stessa classe paghi il conto della
crisi bancaria.
Già dopo poche settimane dalla sua nomina, il governo Monti ha
presentato un pacchetto di tagli del valore di € 30.000.000.000:
decurtamenti delle indennità sociali, aumento dell'età pensionabile da
58 a 66 anni entro il 2018, innalzamento del numero di anni che un
lavoratore deve pagare al sistema pensionistico per ricevere la pensione
da 35 a 42 anni.
Di Paul Bond - WSWS
L'indennizzo per l'inflazione è stato rimosso dalla maggior parte delle pensioni. L'IVA è stata aumentata del 2 per cento, colpendo duramente le fasce di retribuzione più bassa, e vari aumenti di tasse hanno causato un marcato aumento del costo del carburante.
Nel corso dell'anno successivo è stata reintrodotta la tassa sulla prima proprietà, questo ha spinto i costi di proprietà per le famiglie a più del 30 per cento della loro spesa totale. L'articolo 18 della legge del lavoro del 1970, una conquista delle lotte militanti degli anni '60, è stato modificato per consentire alle imprese di licenziare senza giusta causa.
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Di Paul Bond - WSWS
L'indennizzo per l'inflazione è stato rimosso dalla maggior parte delle pensioni. L'IVA è stata aumentata del 2 per cento, colpendo duramente le fasce di retribuzione più bassa, e vari aumenti di tasse hanno causato un marcato aumento del costo del carburante.
Nel corso dell'anno successivo è stata reintrodotta la tassa sulla prima proprietà, questo ha spinto i costi di proprietà per le famiglie a più del 30 per cento della loro spesa totale. L'articolo 18 della legge del lavoro del 1970, una conquista delle lotte militanti degli anni '60, è stato modificato per consentire alle imprese di licenziare senza giusta causa.
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DESTABILIZZAZIONE GLOBALE: UNICA SALVEZZA DEI BOMBANCHIERI DELLA NATO
In molti si sono domandati il motivo per cui Mario Monti ha scelto di
sottoporsi alle umiliazioni ed alle figuracce di una campagna
elettorale, quando invece il Partito Democratico aveva già ritagliato
per lui un ruolo di "padre nobile" super partes, al culmine del quale
era prevista la sua elezione alla Presidenza della Repubblica. Da quella
comoda posizione, Monti avrebbe potuto etero-dirigere l'azione di
governo di Bersani, sia con il vincolo costituzionale del pareggio di
bilancio, sia con il ricatto costante della fazione veltroniana di
ultra-destra interna al PD. La lista Monti ha persino funzionato per
Bersani da utile bidone della spazzatura, consentendogli di disfarsi
senza traumi di quella spina nel fianco che era per lui il sedicente
giuslavorista Pietro Ichino, che rischiava di alienargli i voti di molti
iscritti della CGIL.
Comidad
Se Monti è stato costretto ad umiliarsi in questo modo, non è stato probabilmente per scelta personale, ma per ordine dei suoi mandanti del Consiglio Atlantico della NATO. Evidentemente, si è arrivati ad un punto tale per cui il sistema di dominio coloniale non può più permettersi neppure una finzione di normalità. Il creare confusione e destabilizzazione diventa quindi uno schema obbligato, e le drammatizzazioni artificiose di una campagna elettorale servono anche a mistificare i drammi reali e la loro vera origine. Nel maggio dello scorso anno arrivava la notizia della perdita di una cifra dai due ai tre miliardi di dollari da parte della banca JP Morgan; manco a dirlo, per operazioni sui titoli derivati. E qui nessuno ha potuto scaricare la colpa sull'ingerenza dei partiti politici.
Comidad
Se Monti è stato costretto ad umiliarsi in questo modo, non è stato probabilmente per scelta personale, ma per ordine dei suoi mandanti del Consiglio Atlantico della NATO. Evidentemente, si è arrivati ad un punto tale per cui il sistema di dominio coloniale non può più permettersi neppure una finzione di normalità. Il creare confusione e destabilizzazione diventa quindi uno schema obbligato, e le drammatizzazioni artificiose di una campagna elettorale servono anche a mistificare i drammi reali e la loro vera origine. Nel maggio dello scorso anno arrivava la notizia della perdita di una cifra dai due ai tre miliardi di dollari da parte della banca JP Morgan; manco a dirlo, per operazioni sui titoli derivati. E qui nessuno ha potuto scaricare la colpa sull'ingerenza dei partiti politici.
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