6 novembre 2012
USA: Puniti gli studenti che rifiutano i microchip
In Texas alcuni studenti che si sono rifiutati di indossare i microchip per i documenti sarebbero stati ”puniti”
La notizia non mancherà di scatenare un vespaio di polemiche, tanto in Usa, quanto all’estero. Stiamo parlando di una scuola in Texas, dove alcuni ragazzi avrebbero osato rifiutarsi di indossare i microchip per i documenti di identità. Intervistati, questi studenti hanno detto di sentire sulla propria pelle le ripercussioni per il loro rifiuto. Dal primo di ottobre gli studenti della John Jay High School e della Anson Jones Middle School in San Antonio, Texas, hanno dovuto far sapere se volevano avere le loro foto nei documenti d’identità munite con un chip RFID (radio-frequency identification) in modo così da monitorare ogni loro spostamento. Gli educatori insistono sull’importanza del progetto, e se questi chips RFID dovessero avere successo, preso oltre 112 scuole potrebbero utilizzarli, coinvolgendo oltre 100.000 studenti. Gli studenti che si rifiutano invece, pare che vengano letteralmente tormentati dagli istruttori, e siano anche esclusi dalla partecipazione ad alcuni progetti oltre che esclusi da alcune zone come caffetterie e librerie interne all’istituto.
La notizia non mancherà di scatenare un vespaio di polemiche, tanto in Usa, quanto all’estero. Stiamo parlando di una scuola in Texas, dove alcuni ragazzi avrebbero osato rifiutarsi di indossare i microchip per i documenti di identità. Intervistati, questi studenti hanno detto di sentire sulla propria pelle le ripercussioni per il loro rifiuto. Dal primo di ottobre gli studenti della John Jay High School e della Anson Jones Middle School in San Antonio, Texas, hanno dovuto far sapere se volevano avere le loro foto nei documenti d’identità munite con un chip RFID (radio-frequency identification) in modo così da monitorare ogni loro spostamento. Gli educatori insistono sull’importanza del progetto, e se questi chips RFID dovessero avere successo, preso oltre 112 scuole potrebbero utilizzarli, coinvolgendo oltre 100.000 studenti. Gli studenti che si rifiutano invece, pare che vengano letteralmente tormentati dagli istruttori, e siano anche esclusi dalla partecipazione ad alcuni progetti oltre che esclusi da alcune zone come caffetterie e librerie interne all’istituto.
I DATI DELL'AUSTERITY IN ITALIA
I recenti dati Istat dimostrano che le politiche dell'austerità siano tutte da bocciare.
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- Disoccupazione: nel 2012 c'è stato un incremento del tasso di disoccupazione (10,6%). Nel 2013 il tasso di disoccupazione continuerà a salire (11,4%)
- Prodotto interno lordo: per il 2012 l'Istat prevede una riduzione del prodotto interno lordo italiano pari al 2,3%, ossia non c'è crescita economica
- Consumi: crollo dei consumi con una contrazione del 3,2%. Giustamente senza lavoro e senza produzione cosa c'è da consumare?
- Tasse: +10,627 miliardi di euro di entrate tributarie rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
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5 novembre 2012
ABBANDONARE L'€URO
Di
Vicenç Navarro
Vista l'enorme crisi finanziaria ed economica vigente in Spagna, ci sono tre alternative. Una è quella di continuare le politiche di austerità del governo del Partito popolare, seguendo le istruzioni del Consiglio europeo (dominato da conservatori e liberali), della Commissione Europea (di chiaro orientamento conservatore neoliberista) e della Banca Centrale Europea (sotto l'enorme influenza della Bundesbank, la banca centrale tedesca, che è stata definita ironicamente e con ragionevole certezza, come il Vaticano del neoliberismo), massima esponente del sistema bancario tedesco. Queste politiche conducono inevitabilmente ad una situazione di recessione, rasentando la depressione per molti anni. Il suo fulcro è un attacco frontale al mondo del lavoro, allo stato sociale e alla democrazia.
L'evidenza di ciò è forte e sconvolgente. La sua massima espressione è ciò che sta accadendo in Grecia. Dietro questa strategia c'è il capitale finanziariario (che oggi domina il comportamento, non solo finanziario, ma anche economico, nell'area dell'euro) e il capitale delle grandi aziende. Questa opzione è, senza dubbio la peggiore. Aspettarsi che le politiche di quella che viene chiamata "austerità espansiva" siano efficaci nello stimolare l'economia e uscire dalla recessione, appartiene all’ambito del dogma neoliberista, accettato per molto tempo dalle sinistre al governo che stanno portando la Spagna, l'Europa e il mondo al disastro.
Vista l'enorme crisi finanziaria ed economica vigente in Spagna, ci sono tre alternative. Una è quella di continuare le politiche di austerità del governo del Partito popolare, seguendo le istruzioni del Consiglio europeo (dominato da conservatori e liberali), della Commissione Europea (di chiaro orientamento conservatore neoliberista) e della Banca Centrale Europea (sotto l'enorme influenza della Bundesbank, la banca centrale tedesca, che è stata definita ironicamente e con ragionevole certezza, come il Vaticano del neoliberismo), massima esponente del sistema bancario tedesco. Queste politiche conducono inevitabilmente ad una situazione di recessione, rasentando la depressione per molti anni. Il suo fulcro è un attacco frontale al mondo del lavoro, allo stato sociale e alla democrazia.
L'evidenza di ciò è forte e sconvolgente. La sua massima espressione è ciò che sta accadendo in Grecia. Dietro questa strategia c'è il capitale finanziariario (che oggi domina il comportamento, non solo finanziario, ma anche economico, nell'area dell'euro) e il capitale delle grandi aziende. Questa opzione è, senza dubbio la peggiore. Aspettarsi che le politiche di quella che viene chiamata "austerità espansiva" siano efficaci nello stimolare l'economia e uscire dalla recessione, appartiene all’ambito del dogma neoliberista, accettato per molto tempo dalle sinistre al governo che stanno portando la Spagna, l'Europa e il mondo al disastro.
4 novembre 2012
PER UNA SOVRANITA’ NON QUALUNQUE
Con l’aggravarsi della crisi della zona euro, il tema della sovranità e
l’ipotesi di una uscita dell’Italia solo dalla moneta unica per alcuni,
necessariamente anche dai Trattati europei ad avviso non solo nostro, si
stanno facendo strada pure in Italia, pur con percorsi e contenuti
molto diversificati. Purtuttavia, allo stato, ancora si veicolano
affermazioni catastrofiste, tanto perentorie quanto irrazionali, per
seminare paure, con l’Italia della lira –ancor più se sovrana a tutto
campo– data per travolta da uragani di svalutazione e quindi
d’inflazione (ma nel ’92, a seguito della svalutazione, secondo i dati
ufficiali l’inflazione calò), tempeste speculative, sconquassi sociali
propagandati come inimmaginabili, il tutto funzionale ad incassare un
consenso emotivo, il più largo possibile, sull’irreversibilità dell’euro
e sulle relative politiche d’accompagno.
La paura indotta tra la popolazione sta servendo anche per indurla ad accettare alterazioni profonde in senso ancor più autoritario ed oligarchico dei preesistenti assetti economici, sociali, politici, e a far passare politiche non esclusivamente economiche, che di fatto stanno acuendo la subalternità dell’Italia ad una gerarchia di decisori con in cima quelli d’ultima istanza, i centri strategici situati negli States, regolatori del polo capitalistico “occidentale”. Il tempo della convergenza di interessi tra Stati Uniti e Germania, con quest’ultima che vide nell’euro l’opportunità di indebolire gli Stati europei e consolidare un ruolo politico da semipotenza globale, è in via di esaurimento e a Berlino si dovrà sciogliere il nodo se accontentarsi di un ruolo regionale ben delimitato oppure no, con relativi passi.
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La paura indotta tra la popolazione sta servendo anche per indurla ad accettare alterazioni profonde in senso ancor più autoritario ed oligarchico dei preesistenti assetti economici, sociali, politici, e a far passare politiche non esclusivamente economiche, che di fatto stanno acuendo la subalternità dell’Italia ad una gerarchia di decisori con in cima quelli d’ultima istanza, i centri strategici situati negli States, regolatori del polo capitalistico “occidentale”. Il tempo della convergenza di interessi tra Stati Uniti e Germania, con quest’ultima che vide nell’euro l’opportunità di indebolire gli Stati europei e consolidare un ruolo politico da semipotenza globale, è in via di esaurimento e a Berlino si dovrà sciogliere il nodo se accontentarsi di un ruolo regionale ben delimitato oppure no, con relativi passi.
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3 novembre 2012
HAITI: 60 anni di ingerenza degli Stati Uniti
Dal colpo
di Stato del 1954 fino alla lotta contro il narcotraffico, passando per
il dominio delle multinazionali, Luis Solano traccia per noi quasi
sessanta anni d'ingerenza degli Stati Uniti in Guatemala.
L'economia del Guatemala è, attualmente e storicamente, interamente orientata verso la soddisfazione del mercato estero (miniere, dighe, call center, agro-esportazione, turismo, petrolio, maquiladoras…). Come si spiega?
Dal governo di Alvaro Arzú, (1996-1999), si è assistito ad un cambio di direzione negli investimenti privati interni ed esteri a favore dei settori economici legati all'industria estrattiva, alla produzione di energia, all'agro-export e ai servizi. Questo cambiamento è avvenuto dopo la firma degli Accordi di pace del 1996, accordi che hanno aperto una porta alla stabilità politica per gli investitori. Questa è una delle spiegazioni principali del perché era così importante porre fine alla guerra contro-insurrezionale.
L'economia del Guatemala è, attualmente e storicamente, interamente orientata verso la soddisfazione del mercato estero (miniere, dighe, call center, agro-esportazione, turismo, petrolio, maquiladoras…). Come si spiega?
Dal governo di Alvaro Arzú, (1996-1999), si è assistito ad un cambio di direzione negli investimenti privati interni ed esteri a favore dei settori economici legati all'industria estrattiva, alla produzione di energia, all'agro-export e ai servizi. Questo cambiamento è avvenuto dopo la firma degli Accordi di pace del 1996, accordi che hanno aperto una porta alla stabilità politica per gli investitori. Questa è una delle spiegazioni principali del perché era così importante porre fine alla guerra contro-insurrezionale.
1 novembre 2012
31 ottobre 2012
LA DERIVA MILITARISTA, ULTIMO BALUARDO DELL'UNIPOLARISMO USA
Con l’implementazione del “nuovo
concetto strategico”, l’Alleanza Atlantica ha “superato” i vincoli
fissati dall’articolo 5 dello Statuto estendendo il proprio campo
operativo, che originariamente era circoscritto alla zona settentrionale
rispetto al Tropico del Cancro confinata ai limiti territoriali dei
Paesi membri, al mondo intero, trasformandosi pertanto in una immensa
impresa militare capace di sfoggiare un impareggiabile fatturato.
Di Giacomo Gabellini
Le
spese sostenute nel 2011 dai 28 Stati membri ammontano a 1.038 miliardi
di dollari. Una cifra equivalente al 60% della spesa militare mondiale
che, integrata con altre voci di carattere militare, copre i due terzi
della spesa militare planetaria. Nel corso dell’ultimo decennio,
tuttavia, la spesa statunitense è passata dal 50 al 70% circa della
spesa complessiva, mentre quella europea è progressivamente calata. Per
questa ragione il Segretario Generale della NATO Anders Fogh Rasmussen
ha evidenziato, nel corso del vertice dell’Alleanza Atlantica tenutosi a
Chicago nel maggio 2012, il fatto che qualora il divario di capacità
militari tra le due sponde dell’Atlantico dovesse allargarsi
ulteriormente, «rischiamo di avere, a oltre vent’anni dalla caduta del
Muro di Berlino, un’Europa debole e divisa »(1).
30 ottobre 2012
Non è una lista di omicidi. È una “Scheda degli smaltimenti”
Terrificanti dettagli dal nuovo reportage del Washington Post
sul programma dell’amministrazione Obama di uccisioni contro obiettivi
determinati dai droni, e sulla lista di omicidi - pardon, la “scheda
degli smaltimenti“ (“disposition matrix” nell’originale, NdT) - approvata da Obama che ne indica gli obiettivi. Abbiamo una lista di omicidi mirati con un nome orwelliano: «Nel
corso degli ultimi due anni, l’amministrazione Obama ha segretamente
sviluppato un nuovo programma per la caccia ai terroristi, una lista di
obiettivi di nuova generazione definita “scheda degli smaltimenti”. La
matrice contiene i nomi dei sospettati di terrorismo all’interno di un
elenco che tiene anche conto della scheda delle risorse da mettere
insieme per rintracciarli, inclusi capi d’accusa occulti e operazioni
clandestine. I funzionari USA hanno affermato che questo database è
stato progettato per andare oltre le attuali liste di omicidi mirati,
attraverso la mappatura di piani per lo “smaltimento” di sospetti che
sono fuori dalla portata dei droni americani.»
La lista attuale è intesa come un punto di partenza, e ci accompagnerà per lungo tempo: «Nonostante la matrice sia un work in progress, lo sforzo per realizzarla riflette una realtà in via di consolidamento fra i ranghi delle forze antiterroristiche della nazione: le
guerre convenzionali degli Stati Uniti sono agli sgoccioli, ma il
governo prevede di continuare ancora per anni ad aggiungere nomi sulle
liste delle uccisioni mirate o delle catture da effettuare.»
Abbiamo già ucciso molta gente con i droni:
29 ottobre 2012
PERCHE' L'AMERICA POSSA VIVERE L'EUROPA DEVE MORIRE
Russell Means, nella sua lakȟótiyapi (idioma Lakota) di nome Oyate Wacinyapin (Colui che Lavora per il Popolo) “l’Indiano d’America più famoso dai tempi di Toro Seduto e Cavallo Pazzo” secondo il L.A. Times, è morto lunedì 22 ottobre, all’età di 72 anni. Da lungo tempo si è battuto per rivendicare i diritti naturali degli Indiani USamericani, da Alcatraz (1969) a Wounded Knee (1973), a The Longest Walk (1978) fino alla Repubblica di Lakotah, che ha proclamato nel 2007. Questo è il suo più famoso discorso, pronunciato nel luglio 1980, davanti a diverse migliaia di persone che aveva convocato da ogni parte del mondo in occasione del “Black Hills International Survival Gathering”, il Raduno internazionale per il salvataggio delle colline Black Hills del South Dakota.
Di Oyate WacinYapin aka Russel Means
L’unica possibile apertura di una dichiarazione come questa è che detesto la scrittura. Il processo in sé incarna il concetto europeo di “pensiero legittimo”: ciò che è scritto ha un’importanza che è negata al parlato. La mia cultura, la cultura Lakota, ha una tradizione orale, quindi di solito mi rifiuto di scrivere. Questo è uno dei modi in cui il mondo bianco distrugge le culture dei popoli non europei, attraverso l’imposizione di un’astrazione sul rapporto parlato di un popolo.
Quindi, quello che leggerete qui non è quello che ho scritto. È quello che ho detto e che qualcun altro ha scritto. Ho permesso questo perché sembra che l’unico modo per comunicare con il mondo bianco sia attraverso le foglie secche, morte, di un libro. Non mi importa se le mie parole arrivano ai bianchi o meno. Loro hanno già dimostrato con la loro storia che non sono in grado di sentire, non possono vedere, ma possono solo leggere (ovviamente, ci sono delle eccezioni, ma le eccezioni confermano solo la regola).
Di Oyate WacinYapin aka Russel Means
L’unica possibile apertura di una dichiarazione come questa è che detesto la scrittura. Il processo in sé incarna il concetto europeo di “pensiero legittimo”: ciò che è scritto ha un’importanza che è negata al parlato. La mia cultura, la cultura Lakota, ha una tradizione orale, quindi di solito mi rifiuto di scrivere. Questo è uno dei modi in cui il mondo bianco distrugge le culture dei popoli non europei, attraverso l’imposizione di un’astrazione sul rapporto parlato di un popolo.
Quindi, quello che leggerete qui non è quello che ho scritto. È quello che ho detto e che qualcun altro ha scritto. Ho permesso questo perché sembra che l’unico modo per comunicare con il mondo bianco sia attraverso le foglie secche, morte, di un libro. Non mi importa se le mie parole arrivano ai bianchi o meno. Loro hanno già dimostrato con la loro storia che non sono in grado di sentire, non possono vedere, ma possono solo leggere (ovviamente, ci sono delle eccezioni, ma le eccezioni confermano solo la regola).
Sono più preoccupato di farmi sentire dalla gente indiana
americana, studenti e altri, che hanno cominciato a farsi assorbire dal
mondo bianco attraverso le università e altre istituzioni.
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28 ottobre 2012
26 ottobre 2012
« LO SPREAD NON SERVE A NIENTE! »
Di Loretta Napoleoni - Cado In Piedi
Stanno trasferendo il debito pubblico italiano dalle banche straniere alle nostre. E quando questo sarà interamente nei nostri istituti di credito, il default lo pagheremo solo noi.
Oggi lo spread non ha il significato che aveva due anni fa, o anche un anno fa, per il semplice fatto che la maggior parte del debito pubblico italiano è stata sottoscritta dalle banche italiane.
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Stanno trasferendo il debito pubblico italiano dalle banche straniere alle nostre. E quando questo sarà interamente nei nostri istituti di credito, il default lo pagheremo solo noi.
Oggi lo spread non ha il significato che aveva due anni fa, o anche un anno fa, per il semplice fatto che la maggior parte del debito pubblico italiano è stata sottoscritta dalle banche italiane.
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Come attivare un circuito SCEC sul proprio territorio
"Il futuro appartiene alle persone che vedono le possibilità prima che diventino ovvie" (Theodore Levitt)
Per Buono Locale SCEC, denominato anche semplicemente SCEC, si intende quella riduzione di prezzo che gli associati al circuito nazionale di Arcipelago SCEC decidono di riconoscersi reciprocamente e liberamente. All’atto dell’associazione il socio ordinario, colui che offre beni o servizi, comunica la percentuale di riduzione che offrirà ai soci nell’esercizio della propria attività.
Questa riduzione di prezzo è simboleggiata dal Buono Locale SCEC dove SCEC è l’acronimo di Solidarietà ChE Cammina. Il Buono Locale SCEC ha un rapporto di 1:1 con l’euro, ma non è convertibile, rappresentando solo la riduzione di prezzo offerta agli associati.
I buoni scec fanno aumentare il potere d’acquisto di chi li usa, facendoci diventare un po’ più liberi dalla dipendenza del denaro e a medio termine possono far aumentare la ricchezza di un territorio.
Per Buono Locale SCEC, denominato anche semplicemente SCEC, si intende quella riduzione di prezzo che gli associati al circuito nazionale di Arcipelago SCEC decidono di riconoscersi reciprocamente e liberamente. All’atto dell’associazione il socio ordinario, colui che offre beni o servizi, comunica la percentuale di riduzione che offrirà ai soci nell’esercizio della propria attività.
Questa riduzione di prezzo è simboleggiata dal Buono Locale SCEC dove SCEC è l’acronimo di Solidarietà ChE Cammina. Il Buono Locale SCEC ha un rapporto di 1:1 con l’euro, ma non è convertibile, rappresentando solo la riduzione di prezzo offerta agli associati.
I buoni scec fanno aumentare il potere d’acquisto di chi li usa, facendoci diventare un po’ più liberi dalla dipendenza del denaro e a medio termine possono far aumentare la ricchezza di un territorio.
25 ottobre 2012
L'IPOTECA MILITARE SUL BILANCIO DELLO STATO ED IL PROTETTORATO DELLA NATO SULL'ITALIA
A dare retta ai telegiornali ed ai quotidiani, sembrerebbe che la gara
fra Bersani e Renzi sia storicamente più decisiva dello scontro fra
Cesare e Pompeo. Quanto poi una maggioranza parlamentare o l'altra siano
in grado di cambiare realmente qualcosa, lo si è potuto accertare nei
giorni scorsi, quando il generale De Bertolis ha tranquillamente ammesso
di aver dato numeri falsi alla Camera a proposito del costo dei caccia
F-35. Rispetto agli ottanta milioni di euro ad aereo che erano stati
annunciati, già si prospetta un "ritocco" a centoventisette milioni
cadauno, anche se il generale promette che dopo il cinquantacinquesimo
esemplare i costi scenderanno a sessanta milioni. Un affare. [1]
Comidad
Il parlamento ha finto ancora una volta di crederci. Si potrebbe giustamente osservare che in materia di spese militari il parlamento si è sempre lasciato prendere in giro senza protestare, e che basi militari USA e NATO sono sorte senza neppure avvertire lo stesso parlamento. Tutto vero, ma ciò non toglie che la vicenda degli F-35 rappresenti quello che negli anni '70, con reminiscenze hegeliane, si soleva chiamare un "salto di qualità".
Negli stessi giorni in cui Bersani va predicando che bisogna far tutto rispettando i famosi "saldi", fa comunque un po' di impressione sapere che il bilancio dello Stato ha al suo interno una sorta di buco nero istituzionalizzato, vincolato a sua volta a quel feticcio indiscutibile costituito dagli "obblighi NATO".
Comidad
Il parlamento ha finto ancora una volta di crederci. Si potrebbe giustamente osservare che in materia di spese militari il parlamento si è sempre lasciato prendere in giro senza protestare, e che basi militari USA e NATO sono sorte senza neppure avvertire lo stesso parlamento. Tutto vero, ma ciò non toglie che la vicenda degli F-35 rappresenti quello che negli anni '70, con reminiscenze hegeliane, si soleva chiamare un "salto di qualità".
Negli stessi giorni in cui Bersani va predicando che bisogna far tutto rispettando i famosi "saldi", fa comunque un po' di impressione sapere che il bilancio dello Stato ha al suo interno una sorta di buco nero istituzionalizzato, vincolato a sua volta a quel feticcio indiscutibile costituito dagli "obblighi NATO".
24 ottobre 2012
L'UOMO PIU' POTENTE NELL'ECONOMIA MONDIALE
Mario Draghi puo' imporre non solo i tassi ma le riforme politiche e
fiscali ai singoli paesi. Oggi torna al Bundestag a difendere il piano
sui bond: "è necessario". Giallo su motivi che hanno spinto il
Parlamento tedesco a tenere l'audizione a porte chiuse.
Wall Street Italia
Ben Bernanke, ormai giunto al crepuscolo della sua carriera, potrebbe essere insignito dello scettro dell'uomo piu' potente nei mercati finanziari internazionali. Se non fosse per il presidente della banca centrale europea Mario Draghi, che con le sue mosse e dichiarazioni forti ha dimostrato di saper andare contro la legge dei falchi della fortezza tedesca del Bundestag.
Anche i presidenti della Banca del Giappone e di quella d'Inghilterra potrebbero essere presi in considerazione in una eventuale classifica delle persone piu' potenti nell'economia mondiale. Cosi' come di diritto dovrebbe esserlo il dirigente numero uno di Goldman Sachs, che insieme a una ristretta cerchia di investitori di primo piano come Warren Buffett, o il ministro saudita del Petrolio, esercitano giocoforza una grande influenza sui mercati.
Wall Street Italia
Ben Bernanke, ormai giunto al crepuscolo della sua carriera, potrebbe essere insignito dello scettro dell'uomo piu' potente nei mercati finanziari internazionali. Se non fosse per il presidente della banca centrale europea Mario Draghi, che con le sue mosse e dichiarazioni forti ha dimostrato di saper andare contro la legge dei falchi della fortezza tedesca del Bundestag.
Anche i presidenti della Banca del Giappone e di quella d'Inghilterra potrebbero essere presi in considerazione in una eventuale classifica delle persone piu' potenti nell'economia mondiale. Cosi' come di diritto dovrebbe esserlo il dirigente numero uno di Goldman Sachs, che insieme a una ristretta cerchia di investitori di primo piano come Warren Buffett, o il ministro saudita del Petrolio, esercitano giocoforza una grande influenza sui mercati.
23 ottobre 2012
FREEDOM FLOTILLA: USATE PISTOLE TASER CONTRO I PACIFISTI
Questa mattina alle 6 l’unità di crisi della Farnesina ha contattato
la moglie di Marco Ramazzotti Stockel , sequestrato ieri mattina dalla
Marina Israeliana in acque internazionali mentre navigava a bordo di
Estelle diretto a Gaza. Ore di angoscia ieri dovute a nessuna notizia su
Marco e gli altri passeggeri di Estelle dal momento del sequestro fino a
questa mattina in cui è stato comunicato l’arrivo imminente di Marco a
Fiumicino. Denunciamo che Israele, dopo aver “rapito” Marco non ha mai
comunicato notizie dirette al console italiano, ai familiari o alla
nostra organizzazione per rassicurare sullo suo stato di salute.
ISM
L’unità di crisi della Farnesina in contatto con la moglie di Marco non ha saputo dare informazioni precise su di lui fino a questa mattina. Israele ha solo emesso agenzie stampa in cui parlava di abbordaggio pacifico,
ISM
L’unità di crisi della Farnesina in contatto con la moglie di Marco non ha saputo dare informazioni precise su di lui fino a questa mattina. Israele ha solo emesso agenzie stampa in cui parlava di abbordaggio pacifico,
22 ottobre 2012
CHI COMANDA A BRUXELLES?
Domanda da 10 Milioni di Euro – “Chi comanda a Brussel?” Di certo non Van Rompuy e nemmeno Barroso, dato che questi due
pupazzi non sanno nemmeno muovere un dito o alzare la voce nei confronti
del governo Israeliano, specialmente in direzione di Liebermann o
Netanjahu. Questi due spocchioselli si son presi la licenza di prendere per il
fondello tutti i cittadini Europei grazie ai loro lecca fondelli messi a
gestire quella che doveva essere una Europa Unita, in Democrazia,
libertà, uguaglianza e fraternità, cosa che nemmeno la Francia è stata
capace di mantenere nonostante queste parole sono scritte a GRANDI
caratteri nella loro costituzione.
Comunque sia, di certo al Parlamento Europeo non mancano persone oneste che hanno al cuore l’Europa dei cittadini, l’Europa che vuole essere all’altezza di quello che è stato promesso ai suoi cittadini, una Europa capace di aiutare altri popoli in difficoltà e specialmente il Popolo Palestinese che da anni è sotto barbaro attacco da parte del governo israeliano, che invece di non essere tale e quale a quelli che loro definirono “Assassini” compiendo il loro Olocausto, stanno facendo ancor di peggio, lo stesso sistema, stessi metodi di tortura e uccisioni, stesso modo di disinformare chi vuol sapere la verità, c’è da chiedersi se questi non sono i figli di coloro che loro stessi hanno da decenni incolpato di genocidio e di aver attuato il tanto sbandierato Olocausto sulla pelle dei cittadini con religione Ebraica? Qualcosa non quadra con quello che viene ancor oggi scritto e diffuso e con quello che il governo Israeliano sta attuando contro i Palestinesi e contro chi cerca di aiutarli.
Comunque sia, di certo al Parlamento Europeo non mancano persone oneste che hanno al cuore l’Europa dei cittadini, l’Europa che vuole essere all’altezza di quello che è stato promesso ai suoi cittadini, una Europa capace di aiutare altri popoli in difficoltà e specialmente il Popolo Palestinese che da anni è sotto barbaro attacco da parte del governo israeliano, che invece di non essere tale e quale a quelli che loro definirono “Assassini” compiendo il loro Olocausto, stanno facendo ancor di peggio, lo stesso sistema, stessi metodi di tortura e uccisioni, stesso modo di disinformare chi vuol sapere la verità, c’è da chiedersi se questi non sono i figli di coloro che loro stessi hanno da decenni incolpato di genocidio e di aver attuato il tanto sbandierato Olocausto sulla pelle dei cittadini con religione Ebraica? Qualcosa non quadra con quello che viene ancor oggi scritto e diffuso e con quello che il governo Israeliano sta attuando contro i Palestinesi e contro chi cerca di aiutarli.
21 ottobre 2012
L'€UROPA E' FALLITA E NON C'ENTRA NIENTE LO SPREAD!
E perché proprio come la Grecia e non come la Spagna? Oppure come il Portogallo, la Slovenia, la Romania, Cipro, la Polonia, l’Irlanda, la stessa Francia? Perché no, come l’Italia, giustappunto. Per rispondere a questa domanda dobbiamo per prima cosa chiarirci le idee su cosa intendiamo col termine “crisi”. Ingenuamente abbiamo preso per buona la storiella che la “crisi” era quella del debito pubblico, dei cosiddetti spread: siamo in “crisi” perché paghiamo più interessi sul nostro debito rispetto alla Germania.
Questa la spiegazione che ci hanno dato a Bruxelles ed a Francoforte, poi anche a Roma. Tradotto: ci vogliono più soldi del bilancio statale per pagare gli interessi a coloro che ci prestano i soldi, perciò dobbiamo stringere la cinghia. Più tasse e meno reddito per recuperare quattrini da dare a chi investe sui nostri titoli di stato.
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20 ottobre 2012
Repressione finanziaria, potere monetario e cancellazione del debito
1. Repressione finanziaria come
situazione e come regime giuridico. 2. Una lunga stagione di repressione
finanziaria. 3. Contro la cancellazione del debito pubblico. 4. La
giustizia del regime di repressione finanziaria. 5. Il regime giuridico
italiano di repressione finanziaria. 6. Conclusioni e proposte.
1. Repressione finanziaria come situazione e come regime giuridico.
Repressione finanziaria è espressione sconosciuta ai più.
Nell’uso volgare indica due diversi fenomeni: una situazione, creata da un’azione politica; e l’azione politica che la genera. Con la formula “azione politica” alludo all’emanazione
e alla vigenza di un insieme di norme giuridiche volto a reprimere la
redditività del capitale finanziario messo a rendita.
Repressione finanziaria è la situazione
in cui il risparmio non genera rendite, o meglio genera rendite molto
basse, inferiori al tasso d’inflazione. Leggi tutto...
19 ottobre 2012
IL CAPITALISMO E' UN VIRUS MORTALE
Di
Higinio Polo
El Viejo Topo
Adesso è evidente che il capitalismo è un virus letale, in azione, che uccide. Un virus che infetta tutti gli organismi, dagli esseri viventi all'economia, dai mezzi di comunicazione alle istituzioni chiamate democratiche.
L'economia capitalistica ha divorato i soldi della criminalità. Gli introiti derivanti dal traffico di droga, dalla tratta e vendita di esseri umani, dalla prostituzione, dal gioco d'azzardo e casinò, dall'estorsione mafiosa, dalla vendita clandestina di armi da parte dei trafficanti, dal furto truccato delle proprietà pubbliche, da anni ingrassano i tubi del sistema: dalle banche svizzere, fino alle entità finanziarie nordamericane e europee, passando dai criminali dei paradisi fiscali, il sistema finanziario internazionale si alimenta dal "lavaggio" di denaro del crimine. La mafia è arrivata ad avere ministri nei governi, come in Italia, e controlla una parte significativa dell'economia del paese. La mafia siciliana, napoletana, così come quella nordamericana, russa, francese, giapponese o jugoslava si relazionano con le grandi banche e istituzioni finanziarie, e gli organismi che dovrebbero controllare e garantire i metodi onesti, chiudono gli occhi di fronte a questa realtà. Ci sono settori in cui si è giunti ad una situazione di emergenza: in Bulgaria, l'ex capo dei servizi segreti ha dichiarato: "Ci sono paesi che hanno la mafia. In Bulgaria, la mafia ha un paese". In Kosovo, questa caricatura di paese, il principale capo mafioso è il presidente, Hashim Thaçi, che è un trafficante di droga, prostitute e organi umani ed è un protetto di Washington.
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El Viejo Topo
Adesso è evidente che il capitalismo è un virus letale, in azione, che uccide. Un virus che infetta tutti gli organismi, dagli esseri viventi all'economia, dai mezzi di comunicazione alle istituzioni chiamate democratiche.
L'economia capitalistica ha divorato i soldi della criminalità. Gli introiti derivanti dal traffico di droga, dalla tratta e vendita di esseri umani, dalla prostituzione, dal gioco d'azzardo e casinò, dall'estorsione mafiosa, dalla vendita clandestina di armi da parte dei trafficanti, dal furto truccato delle proprietà pubbliche, da anni ingrassano i tubi del sistema: dalle banche svizzere, fino alle entità finanziarie nordamericane e europee, passando dai criminali dei paradisi fiscali, il sistema finanziario internazionale si alimenta dal "lavaggio" di denaro del crimine. La mafia è arrivata ad avere ministri nei governi, come in Italia, e controlla una parte significativa dell'economia del paese. La mafia siciliana, napoletana, così come quella nordamericana, russa, francese, giapponese o jugoslava si relazionano con le grandi banche e istituzioni finanziarie, e gli organismi che dovrebbero controllare e garantire i metodi onesti, chiudono gli occhi di fronte a questa realtà. Ci sono settori in cui si è giunti ad una situazione di emergenza: in Bulgaria, l'ex capo dei servizi segreti ha dichiarato: "Ci sono paesi che hanno la mafia. In Bulgaria, la mafia ha un paese". In Kosovo, questa caricatura di paese, il principale capo mafioso è il presidente, Hashim Thaçi, che è un trafficante di droga, prostitute e organi umani ed è un protetto di Washington.
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