Xenofobia
2 agosto 2012
LA POLIZIA TEDESCA IN UNA CELLULA DEL KU KLUX KLAN
Il gruppo razzista si è diffuso in Germania e ha reclutato agenti delle forze dell'ordine.
Investigando su 10 omicidi perpetrati da un gruppo neo-nazista in Germania, la polizia ha scoperto che due dei suoi agenti erano coinvolti nelle attività di una cellula locale del Ku Klux Klan. Dopo che le informazioni diffuse martedì scorso sulla creazione in Germania di un nuovo partito nazista chiamato I diritti, anche questo mercoledì gli estremisti tedeschi hanno fatto notizia. E' successo che tra gli agenti della polizia hanno trovato due ex membri del Ku Klux Klan, nello svolgimento di indagini su 10 omicidi commessi da estremisti di destra, secondo un giornale locale. Xenofobia
L'Iran non permetterà la caduta di Assad
Agirà in caso di necessità, "non permetterà al nemico di avanzare in Siria, ma per ora non vede alcun motivo per un'azione immediata". Così ha dichiarato il vice dello Stato Maggiore Generale delle Forze Armate dell'Iran, il generale Masoud Jazayeri. Quando sarà necessario entrerà nel conflitto siriano e darà una risposta decisiva agli oppositori, ha detto un alto funzionario militare nel paese.
L'Iran è uno degli alleati chiave del regime di Bashar al Assad e le recenti dichiarazioni di alcuni alti funzionari militari lo confermano. Secondo il generale iraniano Masoud Jazayeri, anche i nemici della Siria "di fatto, fanno una guerra contro la Siria", il popolo siriano e i suoi alleati non permetteranno che si rovesci l'attuale governo del paese arabo.
"Al momento noi, amici della Siria, non vediamo la necessità di intervenire e credo che non lo faremo. Ma in una situazione straordinaria decideremo come sostenere la resistenza regionale e i nostri amici ", ha detto il generale iraniano.
1 agosto 2012
UGANDA: 36 CASI SOSPETTI DI EBOLA
L'Oms mette in guardia su 36 presunti casi di Ebola in Uganda occidentale "Di questi 36 ci sono stati quattro casi confermati, da test di laboratorio e purtroppo due di loro sono morti a causa della malattia", ha detto un portavoce dell'OMS
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha avvertito questo martedì dell'esistenza di almeno 36 sospette infezioni di Ebola nella regione di Kibale in Uganda occidentale, dove sono già morte quattordici persone dall'inizio dell'epidemia metà del mese. Il portavoce dell'OMS Tarik Jaserevic, ha detto in una conferenza stampa che finora sono stati rilevati 36 "casi sospetti" di Ebola, di cui quattro sono stati confermati da test di laboratorio. "Ci sono stati quattro casi confermati da test di laboratorio e purtroppo due di loro sono morti a causa della malattia", ha dichiarato; nella regione sono stati condotti test clinici anche su altri campioni con risultati negativi.
IL GOVERNO SERBO SCEGLIE LA SOVRANITA' ECONOMICA E NAZIONALE
Il governo nazionalista serbo finisce nel mirino dell’usura internazionale per aver deciso di difendere il suo popolo dalle mire dei grandi potentati economici. A disturbare infatti i sonni di banchieri e politicanti loro alleati è la preoccupazione per una virata in senso statalista delle politiche economiche ad opera dell’esecutivo guidato da una coalizione di forze con a capo il leader socialista Ivica Dacic. L’altra forza che guida la coalizione è il Partito progressista serbo (Sns), del presidente della Repubblica, Tomislav NIkolic, vincitore della maggioranza relativa alle legislative del 6 maggio scorso.
Di Andrea Perrone
Di Andrea Perrone
Rinascita
Il premier Dacic è finito immediatamente sotto accusa, a soli quattro giorni dal suo insediamento, per aver voluto rafforzare il controllo sulla Banca nazionale serba (Nsb) mandando a casa il suo governatore, Dejan Soskic, a costo di modificare la legge e minare l’indipendenza di una delle istituzioni più potenti del Paese. Indipendenza questa che garantisce libertà di movimento a banche e banchieri, che con il loro potere economico decidono le sorti di popoli e delle nazioni in gran parte del pianeta Terra. Dal canto suo Dacic è stato chiaro nei confronti del governatore. Soskic, ha osservato il premier, “potrebbe perdere il suo lavoro se persisterà a stringere la cinghia delle finanze, invece di stimolare la crescita”.
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Il premier Dacic è finito immediatamente sotto accusa, a soli quattro giorni dal suo insediamento, per aver voluto rafforzare il controllo sulla Banca nazionale serba (Nsb) mandando a casa il suo governatore, Dejan Soskic, a costo di modificare la legge e minare l’indipendenza di una delle istituzioni più potenti del Paese. Indipendenza questa che garantisce libertà di movimento a banche e banchieri, che con il loro potere economico decidono le sorti di popoli e delle nazioni in gran parte del pianeta Terra. Dal canto suo Dacic è stato chiaro nei confronti del governatore. Soskic, ha osservato il premier, “potrebbe perdere il suo lavoro se persisterà a stringere la cinghia delle finanze, invece di stimolare la crescita”.
UNIONE EUROPEA VIETA SEMENTI TRADIZIONALI
Con sentenza del 12 luglio, la Corte di Giustizia della UE ha confermato il divieto di commercializzare le sementi delle varietà tradizionali e diversificate che non sono iscritte nel catalogo ufficiale europeo.
Fin dal 1998 è in vigore una direttiva della Comunità europea che riserva la commercializzazione e lo scambio di sementi alle ditte sementiere (le note multinazionali) vietandolo agli agricoltori. Ciò che i contadini hanno fatto per millenni è diventato così, di colpo, un delitto (il matrimonio fra omosessuali è invece legale). Con questa sentenza sono messe fuorilegge anche le associazioni di volontari impegnati nel recupero delle varietà antiche e tradizionali – ne esistono di benemerite anche in Italia – che commettono appunto questo crimine: preservano e distribuiscono a chi le chiede sementi fuori del catalogo ufficiale.
Di Maurizio Blondet
Effedieffe
La sentenza ha preso di mira specificamente una di queste associazioni, la francese (ma nota in tutto il mondo) Kokopelli, che si batte per la biodiversità. Già nel 2008 questa associazione era stata condannata, per scambio di sementi antiche, a una multa di 35 mila euro: esosa punizione per un gruppo di volontariato, volta a renderne impossibile di continuare l’attività. Invece l’attività è continuata, grazie allo sforzo e ai contributi dei volontari. Sicchè oggi, un’altra grossa società che l’ha trascinata in giudizio davanti alla Corte d’appello di Nancy, la «Graines Baumaux», approfittando della sentenza della Corte europea ha chiesto ai giudici francesi di imporre a Kokopelli di pagare 100 mila euro per danni e inoltre – esplicitamente – «la cessazione di tutte le attività dell’associazione», pericolosa per il business, alla faccia della libertà d’opinione e d’azione. (lo spaccio di droghe, invece, sta per essere depenalizzato).
31 luglio 2012
TARANTO: VIA L'ILVA PER FAR LARGO ALLA NATO
La Psychological War della NATO conosce i suoi polli, quindi era facilmente prevedibile che il lanciare l'esca di un dibattito infinito sull'alternativa tra salute e lavoro avrebbe stanato la legione dei filosofastri sempre in agguato. Nel "dibattito" ovviamente non si è mai mancato di avallare quell'ipocrisia ufficiale secondo la quale le industrie esisterebbero per dare posti di lavoro, perciò, in definitiva la colpa dell'inquinamento è degli operai.
Ciò non vuol dire che l'Ilva di Taranto non sia realmente inquinante; lo è, eccome. Il punto è capire perché la situazione sia stata lasciata incancrenire per anni, come se fossimo ancora nell'800, e non fossero già disponibili da anni le tecnologie non solo per il disinquinamento, ma anche per il ricircolo delle acque impiegate nella produzione siderurgica e per il recupero delle scaglie. A chi fa comodo questa emergenza? Nel febbraio del 2004 Peacelink rendeva noti documenti del Pentagono - peraltro non segretati - da cui risultava che Taranto sarebbe divenuta sede di un'altra base navale della NATO. La notizia era fino ad allora ignota al Parlamento italiano, anche se era stata in qualche modo anticipata da dichiarazioni di Francesco Cossiga.
La nuova base navale sarebbe stata collocata nel Porto di Taranto, nella nuova megastruttura del Molo Polisettoriale. La base NATO dovrebbe ospitare un grande centro di comunicazioni e spionaggio e servire da sito per i sommergibili nucleari della USNavy. [1]
30 luglio 2012
HITLER, CHAVEZ E IL CAPITALISMO
Per i capitalisti, per i sostenitori della globalizzazione, non esistono preferenze politiche da dichiarare. Conta solo una cosa: il profitto. Che questo profitto sia realizzato sotto un regime democratico, socialista, comunista, nazista, non fa alcuna differenza. Anche sotto uno stesso regime politico, esempio il socialismo-nazionale, i capitalisti possono in certi casi appoggiarlo e trarne profitti, in altri casi attaccarlo (con la complicità dei mass-media collusi), poichè non riescono a ricavarne i guadagni sperati.
Vi faccio un esempio di due regimi nazional-socialisti retti da due illustri rappresentanti: Adolf Hitler e Hugo Chavez.
Hitler, leader del partito nazista, dichiarava di essere un socialista, ma era sottinteso che il suo fosse un socialismo “nazionale”, un socialismo solo per i Tedeschi di razza pura; Hugo Chavez, presidente del Venezuela, ha sempre proposto la sua visione di socialismo nazionale.
Dove sta la differenza tra i due allora?
Risiede nel fatto che i capitalisti (americani) abbiano fatto affari immensi con Hitler, mentre con Chavez no.
29 luglio 2012
MICRODRONI: A COSA SERVONO?
PD-100 Black Hornet |
Il Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, sviluppa un Microdrone in grado di orientarsi in modo indipendente identificare le persone e oggetti senza GPS, e di entrare negli edifici e individuare i nemici. Il microveicolo aereo ha una straordinaria capacità di navigazione e mappatura in tempo reale ed è in grado di compiere missioni di ricognizione in spazi aperti e all'interno di edifici, consentendo ai soldati una visione più ampia degli obiettivi senza rischiare la vita.
Insurgente
Nel design di questo nuovo dispositivo gli ingegneri di Pasadena hanno utilizzato un quadricoptero (elicottero con quattro rotori) di mezzo metro di diametro e un sistema di navigazione autonomo. L'operatore contrassegna solo due punti: il luogo di partenza e di destinazione, il resto viene fatto dal software e dalla macchina fotografica in grado grado di ottenere un piano dimensionale del terreno. Come risultato, il drone evita gli ostacoli, entra da finestre e porte, è sospeso sopra il bersaglio e seleziona un luogo adatto all'atterraggio.
In effetti, ogni soldato in futuro avrà il proprio robot 'spia'. Né si esclude che i robot volanti possano essere dotati di armi per eliminare o neutralizzare il nemico.
L'operatore dovrà fare solo due cose: mettere nella memoria del dispositivo i dati di posizione e quelli dell'obiettivo.28 luglio 2012
La Sicilia, i Forconi e l’Islanda. Strani legami contro il default
Cosa accadrebbe se la Sicilia dimostrasse che è legalmente possibile un percorso diverso da quello imposto dalla finanza europea e la democrazia dei cittadini vincesse come in Islanda? Se lo chiede Marcos Francia, in questo esercizio di immaginazione.
Di Marcos Francia
Il CambiamentoDa tanto tempo si legge molto su come vanno le cose in Sicilia. Sono generalmente riflessioni su argomenti specifici che spesso sono de-contestualizzati. Le grandi testate da mesi sembrano rispondere tutte ad una logica ben precisa e danno la sensazione di 'coro unanime' di disapprovazione. Ricorre più o meno spesso la parola 'fallimento' o 'default'.
Siamo nel mezzo di una campagna mediatica. Questo giornale è stato tra i primi a pubblicare della rivolta dei Forconi e, certamente, il primo a comprendere la portata dell’evento. Sull’argomento ci sono stati picchi di accessi, come spesso è capitato parlando di cose che i grandi media ignorano, parlando di chi realmente può e vuole cambiare e si impegna in prima persona.
27 luglio 2012
CRISI, SPECULAZIONE E CONTAGIO: ULTIMI ATTACCHI ALLA DEMOCRAZIA
"Siamo davanti a un contagio, a una speculazione che viene da Londra e che scommette sulla fine della moneta unica. Qualunque cosa fai sembra inutile. La soluzione ai nostri mali potrebbe arrivare solo da forti strumenti di difesa che scoraggino gli speculatori". Queste le parole provenienti da non meglio precisate fonti governative e "autorevoli" (vedi link). Messaggi criminali di questo tipo, finalizzati a focalizzare la causa verso agenti esterni e terrorizzare la popolazione prospettando scenari apocalittici, hanno il solo scopo di depistare e distogliere l'attenzione dal vero problema.
Non oltre 24 ore dopo, sono poi arrivate le dichiarazioni di Mario Draghi, presidente della BCE: "Nell'ambito della zona euro qualsiasi movimento verso un'unione finanziaria, di bilancio e politica è a mio parere inevitabile e condurrà alla creazione di nuove entità sovranazionali", non democratiche ovviamente.
Tutti i Paesi europei hanno approvato il Fiscal Compact mentre sul MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) ci sono ancora alcuni ostacoli democratici da sradicare. Alla data del 20 luglio 2012 il Trattato istitutivo del MES è stato ratificato solo da 7 Paesi membri (Italia, Cipro, Grecia, Francia, Lussemburgo, Portogallo e Slovenia); in altri 9 Paesi (Austria, Belgio, Germania, Spagna, Finlandia, Irlanda, Malta, Paesi Bassi, Slovacchia) si è concluso l’iter di ratifica parlamentare e si è in attesa della firma del Capo dello Stato.
26 luglio 2012
COME ANDRA' A FINIRE LA TRAGEDIA GRECA?
E’ la domanda che politici ed osservatori di tutto il mondo si pongono oggi. Questo paese, orgoglioso e cosciente della propria libertà, abbandonerà l’euro e ripartirà come vorrà con la sua propria moneta, la dracma? La dracma è una delle monete più antiche del mondo. Già 2500 anni fa si pagava con tale valuta ad Atene.
Le grandi banche dei paesi europei si lamentano a giusto titolo di subire delle perdite. Commentatori e giornalisti disegnano quindi un quadro molto cupo dei rischi per un eventuale ritorno alla dracma e lo sconsigliano. La dracma sarà debole. Il tasso di disoccupazione aumenterà e le importazioni saranno più costose. Il debito rischierebbe di diventare incalcolabile per i Greci e scoppierebbero rivolte sociali. Altri paesi sarebbero coinvolti in questo vortice di difficoltà, tali che le implicazioni per il sistema euro e per l’”Europa” sarebbero inimmaginabili. Ma questa immagine così nera è davvero realistica?
In Islanda l’evoluzione è infatti differente. Lì due grandi banche importanti del sistema bancario e attive a livello mondiale hanno fallito. Un'altra banca è stata nazionalizzata e lo Stato stesso era sull’orlo della bancarotta. Il fallimento delle banche è stato risolto senza che gli sportelli fossero chiusi o le transazioni e i bancomat bloccati. I risparmi dei cittadini sono stati assicurati. Horizons et Débats ne ha dato notizia. I cittadini hanno deciso con due referendum di non rimborsare gli hedge fund esteri (che godono di un elevato tasso di interesse) con i soldi dei contribuenti.
La vera storia della Siria
Quali sono le forze in gioco oggi nel mondo? Una domanda irrisolta da quelle persone di fiducia che dovrebbero comunicarci la verità.
E siamo ben lontani da ottenerla, non per mancanza di accesso, ma per la paura costante creata per offuscarci la visione.
Un conflitto che non è contro la Siria o contro Assad ma è il proseguimento di un'operazione iniziata dalle forze imperialiste con gli attacchi terroristici del 11 Settembre 2001.
Questa è la vera storia della Siria.
MONTI ALLA CORTE DI PUTIN, PUTIN ALLA CORTE DEL FMI
Mentre allo spread ed alle borse succedeva di tutto, un Mario Monti sempre più patetico volava in Russia per svolgere il ruolo di procuratore d'affari per conto dell'ENI, come già i suoi due predecessori alla Presidenza del Consiglio. Ma si tratta ormai di affari parecchio ridimensionati, poiché si sta parlando di un ENI azzoppato dalla perdita della Libia, che ha comportato non solo la chiusura del principale rubinetto di petrolio, ma anche della cassaforte finanziaria di tutte le multinazionali italiane.
Sino ad un anno e mezzo fa, Libia e Italia erano più che soci d'affari, costituivano un unico sistema economico-finanziario; e gli effetti della mutilazione oggi si avvertono. E pensare che appena nel febbraio dello scorso anno, l'ENI poteva permettersi di fare da guida e mallevadore per gli affari della multinazionale russa Gazprom in Libia. Chi trovasse in queste reminiscenze dei motivi per rimpiangere il governo precedente, si chieda anche perché mentre il Buffone di Arcore baciava la mano a Gheddafi, intanto i suoi giornali lo chiamavano beduino. [1] Nel marzo dello scorso anno appariva ancora realistico ipotizzare per la crisi libica uno scenario di tipo kosovaro, con la secessione della Cirenaica. In effetti poi la NATO ha potuto avere in Libia un margine di manovra praticamente illimitato, che ha condotto ad uno scenario di tipo congolese, con uno Stato ed un governo puramente fittizi, e con il territorio direttamente spartito tra le principali multinazionali angloamericane.
25 luglio 2012
LE OLIMPIADI MILITARIZZATE DI LONDRA EVOCANO 1984 DI ORWELL
Le Olimpiadi di Londra assumono rapidamente l'aspetto di una vasta operazione militare terrestre e aerea e non quella di un evento sportivo internazionale. Invece di un sentimento di fratellanza internazionalista che dovrebbero incarnare i Giochi olimpici, a Londra regna un'atmosfera minacciosa di paesi in guerra con missili terra-aria dispiegati sui tetti di edifici residenziali, navi da guerra della Marina in stato di allerta,così come aerei da combattimento ed elicotteri della Royal Air Force pattugliano i cieli sopra la capitale britannica.
Di Finian Cunningham
MondialisationI Giochi iniziano entro una settimana. Tra gli sviluppi recenti figura un annuncio del ministero della Difesa britannico che ha voluto 3500 soldati in più dispiegati per garantire la sicurezza dei 30 siti che ospitano eventi sportivi. Questi si sommano ai 13.500 militari già assegnati per proteggere il pubblico e le squadre sportive dal rischio di un attacco terroristico.
Il Generale britannico Sir Nick Parker, che supervisiona le misure di sicurezza, ha detto che uno dei piani d'urgenza consiste nel far fronte ad un "evento di tipo 11 settembre."
Il dispiegamento di truppe a Londra e dintorni comprende 7000 persone in più rispetto le attuali operazioni britanniche in Afghanistan.
"PROFUMO" ... DI AUSTERITY
Merito e formazione: riflessioni e spunti di dibattito verso l’autunno che viene
Di Niccolò Cuppini
Nelle ultime settimane il ministro Profumo ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alle misure che vorrebbe applicare a partire dall’autunno nelle scuole e nelle università. Nell’ormai rituale mettere mano di ogni governo al sistema formativo, in un clima di riforma permanente, è bene considerare a mente fredda le proposte del banchiere come spunto per riprendere un ragionamento collettivo sul mondo della formazione, da un punto di vista dei movimenti. Utile in forma preliminare sottolineare come le esternazioni in questione non facciano altro che inserirsi in un filone discorsivo ormai ampiamente consolidato, a tratti estremizzandone i termini. Il “merito” è il baricentro attorno al quale ruotano le indicazioni fornite, e viene utilizzato da un lato come paravento per celare una sostanziale vuotezza delle proposte, e dall’altro come potenziale ariete per eventualmente proporre un ulteriore inasprimento delle misure contenute nel ddl Gelmini. Per completare il quadro va aggiunto che alcune settimane fa la ministra Fornero aveva esortato le famiglie italiane a non investire più nell’acquisto di case, bensì nella formazione dei propri figli.Leggi tutto...
24 luglio 2012
ITALIA: AGIRE CONTRO IL GLOBALISMO GOLPISTA
La democrazia reale dei banchieri - Il potere finanziario dirige tutto - Schierare la forza per arginarli e batterli - Italia consegna 12,5 miliardi al FMI -
Di Tito Pulsinelli
Non ha più importanza chi governa a Roma, Madrid, Atene o Lisbona perchè quel che fanno o no, si decide altrove. E’ morta l’alternanza, la “democrazia” è una variabile secondaria del gioco dell’oca elettorale. Siamo alla democrazia reale, come fase degenarativa suprema della democrazia representativa. Nelle capitali di quel che fu l’Europa –ed è un etereo surrogato denominato Unione Europea (UE) - allignano gli esecutori testamentari del l’oligarchia finanziaria. Gracili protesi della sua volontà di dominio assoluto. Hanno trasformato in burocratici automatismi amministrativi i diktat che sacrificano il bene comune. I golpisti di Bruxelles e Francoforte hanno espugnato la sovranità economica, monetaria e fiscale. Nazioni e popoli sono solo "espressioni geografiche" ed esoterici “mercati”.
L'IMPOSSIBILE ACCORDO TRA IL LUPO E L'AGNELLO
Post festum, possiamo dire che l'esito di Rio 20 presenta un menu ricco di suggerimenti e proposte, senza alcun obbligo ad una dose di toccante buona volontà, ma ad un'ingenuità analitica terribile, direi quasi deplorevole. Non è una bussola che punta verso "il futuro che vogliamo", ma verso un abisso.
Di Leonardo Boff
Alainet.org23 luglio 2012
L'€URO E' LA ROVINA DELL'EUROPA
«Spero che i pochi amici che abbiamo, che vogliono bene all’Italia, spingano i politici a uscire dall’euro». Problema numero uno, i politici: «Ormai sono un’ombra, degli spettri nel Parlamento». Parola di Ida Magli, autorevole antropologa: una delle poche voci, vent’anni fa, a mettere in guardia gli italiani dal trionfalismo europeista che – col Trattato di Maastricht – pose le condizioni per il “massacro sociale” con cui oggi facciamo i conti: privatizzazione del debito pubblico a vantaggio della finanza speculativa e fine della moneta sovrana, arma fondamentale per gestire le crisi proteggendo i cittadini. Risultato: il debito – storico motore dello sviluppo sociale – ora diventa un incubo, e costringe gli Stati sotto ricatto a svendere i “gioielli di famiglia” alle stesse multinazionali che, attraverso la grande finanza e i suoi emissari – Bce e Commissione Europea – hanno manovrato per scatenare il panico con un obiettivo chiaro: fare man bassa dei beni comuni, ovvero l’ultimo terreno di conquista rimasto, in un’economia ridotta in mutande.
Di Ida Magli
Di Ida Magli
Lo scenario è cupo: le manovre speculative che deprimono l’economia reale inducendo i governi a tagliare le spese vitali preservando solo le banche – operazioni che qualcuno non esita a definire “golpe finanziario” – sono state accelerate negli ultimi mesi di fronte alla grande crisi dell’Occidente globalizzato, che dopo due secoli e mezzo sta letteralmente smettendo di crescere. Crisi climatica, penuria energetica, recessione economica dovuta all’eccessiva produzione di merci superflue, che i consumatori non riescono più ad assorbire: più l’economia fatica, più il business si trasferisce nella sola sfera finanziaria, centralizzando il potere e facendo saltare le tutele democratiche.
21 luglio 2012
L'ECONOMIA TEDESCA NON E' UN ESEMPIO
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha indicato che il presunto successo del modello tedesco è dovuto alle politiche di austerità che il governo tedesco ha attuato nel primo decennio di questo secolo, politiche avviate dal governo di coalizione socialdemocratico-verde, e continuate dalla coalizione di governo democristiano-socialdemocratico, e in seguito dalla coalizione democristiana-liberale. Quindi, la signora Angela Merkel e il suo governo stanno spingendo affinché tutti i paesi della zona euro facciano lo stesso.
Di Vincenç Navarro
Il problema di questo approccio è che ignora o nasconde alcuni fatti essenziali. Uno è che il suo successo come paese esportatore è dovuto ad una posizione dominante sulla propria classe operaia e su altri paesi che potrebbe essere ben definito come sfruttamento. Poiché questo tipo di terminologia appare raramente sui media sento il bisogno di spiegare il significato di tale termine. Si sfrutta B quando A vive meglio a spese di B, che vive peggio. A e B possono essere classi sociali o paesi. Bene, cominciamo dalle classi. Il complesso export tedesco ha basato il suo successo (che ha portato ad un'esplosione dei suoi utili) in parte perchè ha impedito che la classe operaia tedesca sia beneficiaria della sua maggiore produttività. Come ha detto Mark Weisbrot, lo Stato e il mondo imprenditoriale tedesco non hanno permesso un aumento dei salari parallelo alla crescita della produttività. La maggior parte di questa crescita ha arricchito il reddito da capitale, e non quello del lavoro. In realtà, queste ultime, come percentuale di tutte le entrate, sono diminuite. Al capitale è andata molto bene a spese del mondo del lavoro al quale non è andata così bene come potrebbe o avrebbe dovuto essere.
LA MERKEL MARIONETTA DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
La settimana scorsa era l'agenzia di rating Moody's, adesso sarebbero le dichiarazioni della cancelliera Angela Merkel a minacciare lo spread dei BTP italiani. Mario Monti dice che dovrebbero premiarci perché siamo diventati "virtuosi", ma gli ingrati invece ci puniscono. Anche, se come ci dice la Merkel, facciamo i "compiti a casa", poi ci bocciano lo stesso. Monti però è un uomo di mondo, e quindi dovrebbe sapere che quando i "mercati" (cioè le banche multinazionali) hanno trovato un pollo da spennare, allora sarà molto difficile che ci rinuncino solo perché il pollo è diventato "virtuoso". Anzi, più il pollo è "virtuoso", tanto più accentua le sue caratteristiche di pollo.
COMIDAD
In passato, quando non c'erano ancora i "vincoli di Maastricht", se uno Stato si trovava nelle attuali condizioni dell'Italia non faceva altro che rinunciare ad emettere altri titoli, oppure li utilizzava solo per i prestiti forzosi al proprio interno, attuando una parte dei suoi pagamenti in buoni del tesoro. L'alternativa al mercato dei titoli era il cercare di accedere ad un prestito diretto da parte di un altro Stato, offrendo ovviamente delle garanzie auree o patrimoniali. Oggi si parla invece di dismissione del patrimonio pubblico, mentre le riserve auree dell'Italia sono diventate per la stampa un argomento tabù (altro che articolo 18!), tanto che a molti comincia a venire il sospetto che anche su quel versante l'attuale governo abbia qualcosa da nascondere. Del resto, il governo Monti si regge più sulla fiducia dei media che sulla fiducia parlamentare. Un governo retto da un advisor della NATO come Monti, si avvale oggi, nella sua aggressione al popolo italiano, della stessa compatta connivenza mediatica fornita alle aggressioni NATO contro la Libia e la Siria.
In passato, quando non c'erano ancora i "vincoli di Maastricht", se uno Stato si trovava nelle attuali condizioni dell'Italia non faceva altro che rinunciare ad emettere altri titoli, oppure li utilizzava solo per i prestiti forzosi al proprio interno, attuando una parte dei suoi pagamenti in buoni del tesoro. L'alternativa al mercato dei titoli era il cercare di accedere ad un prestito diretto da parte di un altro Stato, offrendo ovviamente delle garanzie auree o patrimoniali. Oggi si parla invece di dismissione del patrimonio pubblico, mentre le riserve auree dell'Italia sono diventate per la stampa un argomento tabù (altro che articolo 18!), tanto che a molti comincia a venire il sospetto che anche su quel versante l'attuale governo abbia qualcosa da nascondere. Del resto, il governo Monti si regge più sulla fiducia dei media che sulla fiducia parlamentare. Un governo retto da un advisor della NATO come Monti, si avvale oggi, nella sua aggressione al popolo italiano, della stessa compatta connivenza mediatica fornita alle aggressioni NATO contro la Libia e la Siria.
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