La crisi
porta a grandi sconvolgimenti e a una polarizzazione politica. Anche se i
socialdemocratici domani tornassero al potere in Francia, non
potrebbero affrontare queste sfide. Si piegheranno appena i "mercati"
alzeranno la voce.
In questa vigilia di 1° maggio, le borse europee
rallentano, l'attività è in declino. A L'Aia e a Praga, i governi
cadono. La crisi si approfondisce. Il portavoce della Commissione europea avverte:
"I
leader europei non devono lasciarsi sedurre dalla retorica populista,
anche se la crisi economica e sociale crea un terreno fertile per la
nascita di discorsi più radicali". (1)
Di cosa sta parlando? In Francia, con Marine Le Pen,
l'estrema destra ottiene il 18% dei voti con discorsi razzisti, pregni
anche di nazionalismo e antieuropeismo. Mentre la sinistra guidata da
Jean-Luc Mélenchon punta all'11% con un programma di resistenza alla
politica di austerità dell'Unione europea e dei mercati finanziari
responsabili della crisi. Nei Paesi Bassi, l'estrema destra di Geert
Wilders ha fatto cadere il governo perché "non intende pagare per
Bruxelles" e il PS, partito a sinistra della socialdemocrazia e
antieuropeista, avanzata come secondo maggiore partito nei sondaggi. In
Grecia, i partiti tradizionali sono in calo, mentre i comunisti stanno
progredendo.
Ovunque, strati sempre crescenti della popolazione
si allontanano dai partiti tradizionali al potere. È la sfiducia verso
un'Unione europea della concorrenza e della disuguaglianza che non
fornisce soluzioni alla crisi; che fa pagare ai più piccoli con sempre
maggior autoritarismo. Come con il Patto fiscale.
"Signore e signori, uomini liberi e donne coraggiose, il motivo per cui
sono qui oggi è lo stesso che mi ha spinto a ideare questo quadro
riassuntivo sul signoraggio: il bisogno di spiegare a me stesso i dubbi
(che da sempre mi accompagnano) sulla descrizione della realtà fornita
dai nostri sistemi di dis-informazione di massa e, se possibile, dare un
contributo originale (anche piccolo) alla ricerca storica, svolto per
tanti anni da uno stuolo di persone di grande levatura, per raccogliere
il loro testimone e farlo andare più avanti. Non essendo né uno storico né avendo un’istruzione classica, mi sono
agganciato ai temi economici che hanno, però, proprio negli ultimi anni
ed ancor maggiormente in questo inizio 2012, un significato ed una
risonanza di stretta attualità e che potrebbero influenzare
negativamente il nostro futuro, per molti anni, se non saranno diffuse
conoscenze vere a riguardo dei fenomeni sia macroscopici sia personali
che legano ciascuno di noi al destino delle nostre nazioni.
Di Alex Focus
Rinascita
Per capirci: molti pensano (nel senso hanno false credenze, perché
stiamo parlando di inconscio collettivo) che il debito pubblico sia
dovuto al nostro stile di vita, che la moneta circolante sia agganciata
all’oro, che i banchieri curino i nostri interessi, che i politici
salvaguardino la democrazia e la portino in giro nel mondo (anche quando
la tengono infilzata sulle baionette), che la televisione ed i giornali
ci informino estesamente ed in profondità sui fatti di ogni giorno, che
gli insegnanti non mentano (specie sulla storia), che la scienza e la
tecnica mettano a disposizione di tutti i vantaggi della ricerca, che la
medicina si sforzi di salvaguardare la nostra salute e le medicine
facciano bene (vedi dentifricio), che il cibo non ammali e che non
contenga tossici (vedi Coca-Cola light),…
Questo delirio organizzato e premeditato è dedicato a tutti coloro che,
nella miseria economia, civile, intellettuale e morale dei tempi odierni
soffrono per trascorrere qualche minuto in sana e raccolta ilarità.
Di HS
IL SUPERKOLOSSAL CHE ANCHE GLI AMERICANI CI INVIDIANO PROSSIMAMENTE SU
QUESTI SCHERMI
I PIU’ COSTOSI E MIRABOLANTI EFFETTI SPECIALI NON POTRANNO MAI
COMPETERE CON QUEL CHE VEDRETE IN QUESTA MERAVIGLIOSA PELLICOLA, PERCHE’ NIENTE
PUO’ SUPERARE LA MAGIA DELLA REALTA’
ACCORRETE, RAGAZZI E BAMBINI, A GUSTARVI LE IMPRESE DELLA
PIU’ECCEZIONALE SQUADRA DI SUPEREROI CHE IL MONDO ABBIA CONOSCIUTO
STANNO ARRIVANDO
DAL PAESE DI PORCILAND, OVE LE PERLE SI GETTANO AI PORCI
…“rullo di tamburi”…
GLI SPERPERATORI
(mica pippe…)
Tremate terrestri, il mondo sta
per finire… La razza umana è destinata ad essere abbattuta e sopraffatta…
Le ultime rigorose ricerche e
indagini effettuate dai più illustri scienziati, fisici, astrofisici, biologi,
chimici, igienisti dentali, cartomanti, sarchiapponi e Vanna Marchi hanno
confermato le più fosche e terribili previsioni: i Maya avevano ragione !!!
Eminenti signori della Corte e
della Giuria, signor Giudice,
cercherò di esporre nella maniera
più succinta possibile le motivazioni dell’accusa a sostegno della colpevolezza
dell’imputato di questo immaginifico processo che viole anche sostanzialmente
rappresentate il punto d’avvio e d’appoggio dell’atto di accusa contro la
Seconda (?) Repubblica per tradimento della carta e dei valori costituzionali.
Nel corso del dibattimento la difesa
ha cercato di fuorviarvi più volte tentando di accreditare l’accusato come
persona sostanzialmente non informata sui fatti o, comunque, cercando di
sottolineare la sua funzione stabilizzatrice e di contenimento dei danni
causati da una classe dirigente viziata, vorace e corrotta e dall’arroganza di
insormontabili poteri internazionali.
Al contrario, l’accusa di questo
processo ha dimostrato, fornendo la più ampia gamma dei prove testimoniali e
documentarie, che, non solo l’imputato non può intendersi estraneo allo sfacelo
morale, civile, sociale, economico e culturale del paese, ma come, egli stesso,
si sia imposto come garante di quei Poteri – americani, NATO, Vaticano, alta
finanza, grande industria, potentati mediatici e consorterie massoniche e mafiose
assortite – che hanno imposto la loro ipoteca sul futuro dei cittadini. Sarebbe
troppo lungo e penoso rievocare alcune delle radici dei nostri problemi che
affondano nella Seconda Guerra Mondiale, quando gli Alleati angloamericani –
prevedendo la disfatta del nazifascismo – si ingegnarono per contenere le
spinte a sinistra nella Resistenza e nella società italiana stringendo le ben
note alleanze con le classi dirigenti finanziarie, industriali, agrarie, con i
poteri massonici di casa nostra e le ben note reti criminali ideate dalle mafie
delle due sponde dell’Atlantico. Non ci dilungheremo in questo senso, perché la
Storia si incaricherà di svelare i motivi per cui questo paese è precipitato
nella situazione di democrazia monca e a sovranità limitata,
1. L’analisi della situazione politica e l'obiettivo finale.
Alcuni
credono che non abbiamo molto tempo; che le cose stiano per precipitare;
che già alle prossime elezioni il popolo riuscirà, dietro la spinta di
forti movimenti di protesta,a
presentare liste popolari nazionali che sfidino il partito unico delle
due coalizioni. Purtroppo, non credo che abbiano ragione. Spesso la
realtà non coincide con i nostri desideri. Mi auguro che abbiano almeno
parzialmente ragione; ma credo che abbiano torto. D'altra parte, la
contestazione non si caratterizza per chiarezza di idee, che ancora sono
confuse e per certi versi discordanti.
Guardiamo
la Grecia. Vi sono stati negli ultimi anni diciotto importanti
scioperi; quattro di essi sono durati quarantotto ore; vi sono state
molte manifestazioni e incidenti. Vi era un partito comunista forte e
organizzato, più attento alla questione nazionale rispetto ai nostri
partiti comunisti. Vi è stato un rilevante crollo del prodotto interno
lordo. La disoccupazione ha raggiunto il 20%. Vi è stato l’azzeramento
del vertice delle forze armate e il commissariamento. Eppure, ancora non
è accaduto nulla. E soltanto il 30% dei Greci è favorevole ad uscire
dall’euro o dalla Unione Europea.
La macchina fabbricatrice dei sogni e delle menzogne ha lavorato in profondità, in Grecia come in Italia.
Il “sogno” dell’Unione europea, dell’euro e di una società in cui si
viveva a credito e si possedevano appartamenti che ogni anno crescevano
di dieci-quindicimila euro di valore (magari in misura superiore alle
somma annuale delle rate di mutuo da pagare!), lo hanno avuto in molti.Le
bolle promosse da tutti i legislatori lo hanno rafforzato.
Non tutti conoscono questa unità segreta che risponde al nome di «EuroGendFor».
Il quartier generale di questa speciale task force di 3000 uomini si
trova a Vicenza, Italia. L'ex ministro della Difesa francese
Alliot-Marie ha iniziato la formazione di questa truppa, dopo le sempre
più comuni forme di battaglie di strada e saccheggi provocati da giovani
in Francia. L'«EuroGendFor» è allo stesso tempo, polizia, polizia giudiziaria, esercito e servizi segreti. Le competenze di questa unità sono praticamente illimitate. Essa
deve, in stretta collaborazione con i militari europei, garantire la
"la sicurezza nei territori di crisi europei". Il suo compito è
principalmente quello di sopprimere le rivolte. Sempre di più Stati
membri dell'Unione Europea aderiscono al «EuroGendFor».
I governi europei sanno esattamente cosa li attende. Per evitare di
dover usare i loro propri eserciti contro i cittadini del paese, le
truppe paramilitari della "Forza di Gendarmeria Europea" è stata fondata
in segreto. In teoria, si può ricorrere alla FEG ovunque vi sia una
crisi. E' ben stabilito nel Trattato di Velsen che regola gli interventi dell'EuroGendFor. Il suo motto motto è il seguente: "Lex paciferat" - che può essere tradotto come: "La legge porterà la pace".
Si sottolinea "il principio della stretta relazione tra l'imposizione
dei principi giuridici e la restaurazione di un ambiente sicuro e
protetto."
Un "consiglio di guerra" sotto forma di un comitato interministeriale
composto dai ministri della Difesa e la Sicurezza dei paesi membri
dell'Unione europea partecipanti, decide la strategia di intervento. La truppa può essere attivata su richiesta o dopo decisione dell'UE.
Il debito di decine di miliardi che ha portato questo Stato sull'orlo del baratro e ha causato l'inclusione nella lista nera dei mercati internazionali e assoggettato alle regole della UE e della FMI, non è il nostro debito. Non è un debito creato dalle spese per le scuole o gli ospedali o le strade; non è un debito accumulato dallo Stato per servire i propri cittadini: è il debito di un esiguo numero di imprenditori, uomini della finanza e i loro sostenitori politici - the Golden Circle - che è stato socializzato e imposto ai contribuenti e alle generazioni future del nostro popolo. Il "debito odioso" è definito come debito sovrano, accumulato non per le esigenze del paese, ma per rafforzare il regime contrario agli interessi della nazione. Il debito accumulato dagli amici di Fianna Fáil [partito al governo], sostenuto dallo Stato, non è stato fatto nell'interesse della nazione, ma è servito a mantenere il regime durante gli anni della cosiddetta "Tigre Celtica", di conseguenza è odioso. Il punto di partenza nella costruzione di una economia che serva il popolo - e non un manipolo di capitalisti e finanziatori privati - è quello di rifiutare il debito e cercare altre fonti, compresi i fondi sovrani che finanzino una nuova Irlanda libera da questo fardello paralizzante.
Qualcuno lo ha mai fatto prima? Ripudiare il debito non creerebbe l'apocalisse come alcuni cosiddetti esperti e politici vorrebbero farci credere.
Negli ultimi giorni, sui Twitter spagnoli, uno dei più seguiti hashtag (parole precedute dal simbolo # che servono per segnalare e ricercare particolari tematiche su social network come Google+, identi.ca o Twitter appunto) è #HolaDictadura. Il motivo è che il governo di Mariano Rajoy
ha annunciato l'intenzione di imporre un controllo sui social network e
convertire in reato penale ogni incitazione o organizzazione di
protesta attraverso questi mezzi.
Se l'iniziativa dovesse
andare in porto, l'esecutivo di destra del Partito Popolare (PP) potrà
perseguire i movimenti sociali e mettere in atto una sorta di detenzione
preventiva dei manifestanti. Cosa che a ben vedere già accade, almeno
in parte, visto che alcuni giovani sono stati arrestati a Barcellona
durante l'ultimo sciopero generale, e attualmente restano in prigione
con la motivazione che “podrìan reincidir”, potrebbero essere recidivi,
dunque protestare di nuovo.
Proprio gli incidenti del 29
marzo a Barcellona sembrano aver fornito al governo il pretesto
necessario per introdurre le nuove norme repressive. È a partire da
allora infatti che l'esecutivo, assieme alla Giunta regionale della
Catalogna, decise di promuovere riforme legislative per indurire la
criminalizzazione di atti che qualificano come "guerriglia urbana" mossi da "gruppi anti-sistema radicali".
Nello spiegare ai giornalisti gli intenti dell'iniziativa, il ministro degli Interni spagnolo, Jorge Fernandez Diaz,
ha descritto in anteprima alcune novità introdotte dalla riforma.
Chiunque sia sorpreso a svolgere azioni che mirano ad "alterare
gravemente l'ordine pubblico" potrà essere accusato di "coinvolgimento
in organizzazione criminale".
Un gruppo in
avanscoperta di osservatori delle Nazioni Unite ha visitato la provincia
siriana occidentale di Homs per monitorare il cessate-il-fuoco mediato dall’inviato
delle Nazioni Unite e della Lega Araba, Kofi Annan.
Press TV ha condotto un’intervista con la giornalista
freelance Lizzie Phelan per approfondire l’argomento. Ecco la trascrizione dell’intervista.
Press TV: Dall’esterno,
vediamo che viene osservato un coprifuoco; ma se c’è un cessate-il-fuoco, perché
vediamo che scontri sporadici hanno ancora luogo? Cos’è che fomenta i disordini
dietro le quinte?
Fin dall’inizio della “primavera” siriana, il governo di Damasco ha affermato di combattere bande di terroristi. La maggior parte dei media occidentali denunciano questa tesi come propaganda di Stato, che serve per giustificare la repressione contro i movimenti di contestazione. Mentre è evidente che questa tesi è sacrosanta per lo Stato baathista, di reputazione poco accogliente verso i movimenti di opposizione che sfuggono al suo controllo, questa supposizione non è nemmeno sbagliata. Effettivamente, molteplici elementi senza ombra di dubbio accreditano la tesi del governo siriano. Di Bahar Kimyongur Investig'Action In primo luogo, esiste il fattore della laicità. La Siria è in questo caso l’ultimo Stato arabo laico.(1) Le minoranze religiose godono dei medesimi diritti della maggioranza musulmana. Per certe frange religiose sunnite, campioni dell’idea della guerra contro l’ « Altro », chiunque egli sia, la laicità araba e l’uguaglianza inter-religiosa, incompatibili con la sharia (legge islamica), costituiscono una ingiuria contro l’Islam e rendono lo Stato siriano più detestabile di un’Europa « atea » o « cristiana ». Ora, la Siria non ha meno di dieci diverse chiese cristiane, con sunniti che sono Arabi, Curdi, Circassi o Turcomanni, con cristiani non arabi come gli Armeni, gli Assiri o i Levantini, con musulmani sincretisti e quindi non classificabili, come gli Alawiti e i Drusi. Pertanto, il compito per mantenere in piedi questa struttura etnico-religiosa fragile e complessa si dimostra così difficile, che solo un regime laico, solido e necessariamente autoritario può assolverlo. Leggi tutto...
Fonte: L'analista sulla popolazione più famoso del mondo ( NdA famigerato direi piu' che altro) ha chiesto una massiccia riduzione del numero di esseri umani (NdA un po' come le vacche) chiedendo che le risorse siano ridistribuite equamente tra ricchi e i poveri (NdA si ma intanto loro pensano alla depopulation prima, poi quando ci saranno solo loro mica ci sara' piu' il problema della diseguaglianza delle risorse no?) Paul Ehrlich, Professore di studi sulla popolazione presso la Stanford University in California e autore del libro best-seller (NdA e che best seller) Bomb nel 1968, va ben oltre i dati della Royal Society di Londra, che questa mattina ha detto che i numeri fisici (NdA inerenti ovviamente al numero della popolazione) sono importanti quanto l'ammontare delle risorse naturali consumate. La popolazione ottimale per la Terra e gli "ingredienti" sufficienti mimimi a garantire di una vita dignitosa e di 1,5 a 2 miliardi di persone piuttosto che i 7 miliardi di persone che sono vivi oggi o il 9 miliardi attesi nel 2050, Ehrlich ha detto in un'intervista con il Guardian.
"Quanta popolazione possiamo mantenere dipende dagli stili di vita. Parlo di 1,5-2000000000 perché si può avere citta' piu' grandi e attive e la natura incontaminata (NdA avete visto sempre li' vanno a parare). Se si desidera un mondo simile alla batteria di polli in cui ognuno ha uno spazio minimo e il cibo e tutti possono sopravvivere si potrebbe essere in grado di sostenere nel lungo termine a circa 4 o 5 miliardi di persone, ma ne abbiamo già 7 miliardi. Quindi dobbiamo fare qualsiasi cosa che sia umanamente possibile (NdA sbrigarsi) per un "restringimento" (NdA calo si si il professore c'e' l'ha proprio con noi) della popolazione. " (Nda Professore perche' non cominciate lei e Holdren a dare il buon segno buttandovi dalla finestra?)
"La domanda è: si può esagerare, senza un disastro, come una nuova peste a livello mondiale o di una guerra nucleare tra India e Pakistan? Se andiamo avanti al ritmo di crescita' a attuali potrebbero avvenire parecchi disastri.
Non è di eurobonds o di spread che ha bisogno l’Europa, occorrono scelte
politiche mirate a proteggere l’economia reale e lo Stato sociale
dall’aggressione finanziaria. Gli imprenditori non si suicidano per
l’art. 18, decidono di farla finita perché la politica pretende che essi
rimborsino allo Stato, con tasse insostenibili, un debito creato dagli
speculatori e dai politici corrotti che hanno fatto scempio di risorse
pubbliche. Opinione diLidia Undiemi Wall Street Italia
Lidia Undiemi è l'economista di Wall Street Italia. E' in prima linea con WSI nella battaglia contro l'ESM e il Fiscal Compact.
"L’intera Europa, non solo l’area euro, è destinata a un decennio di
bassa crescita", sostiene Carlo Bastasin in un articolo pubblicato in
prima pagina su Il Sole 24 ore.
Se la politica continua a proteggere la finanza con l’austerity non c’è
alcun dubbio che le cose vadano esattamente in questa direzione. E non
c’è da stupirsi che basti il rischio di non entrata in vigore del Fiscal
Compact per mettere in crisi i mercati finanziari, visto che l’unica
concreta forma di integrazione economica europea è quella del debito
pubblico e della finanza, un gioco ad "effetto domino" che fa tremare
le tasche degli speculatori.
In molti si stanno convincendo “finalmente” che l’Euro è stata la
sciagura più clamorosa dell’ultimo ventennio. Come però scrissi qualche
anno fa, non è importante soltanto uscire alla svelta dall’Euro e
tornare alla Lira, ma rivalutare l’intero panorama economico sia
bancario che privato, altrimenti non serve a niente. Si rischierebbe un
bagno di sangue. Ovvero, tutto ciò che paghiamo deve subire una
flessione del 70%. Esempio benzina a 0,60 centesimi e non 2 Euro , il
che vorrebbe dire 1.160 Lire al litro. Oppure un mutuo che oggi ci costa
850 Euro deve costare 255 Euro, quindi 495.000 Lire. Tutto ciò di
contro deve seguire un rinforzo negli stipendi del 70%. Esempio, uno
stipendio di 800 Euro odierni dovrà essere di 2 Milioni e mezzo di Lire e
tempo 12 mesi il paese si rimetterà in piedi e ricomincerà a camminare
creando nuovamente lavoro e autonomia.
Se vogliamo uscire da questo tunnel si deve assolutamente
fare questo ragionamento, altrimenti qualsiasi altra ricerca di
soluzione porterà solo benzina sul fuoco. Attualmente i governi stanno esclusivamente cercando di salvare il LORO PATRIMONIO
personale e la loro posizione di privilegio e non il paese, è talmente
evidente che non serve nemmeno evidenziarlo. Non dobbiamo pensare che
fermarsi significhi a tutti i costi soccombere. Riflettiamo un attimo
sul fatto che esistono gare che si vincono con l’astuzia e l’insieme di
forze unite per lo stesso scopo, non propriamente con la potenza o la
testardaggine di pochi “corridori”.
I rapporti della Fondazione Rockefeller contengono informazioni e illustrazioni, che meritano molta attenzione ...
Il rapporto "Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale", è stato pubblicato nel maggio 2010 dalla Rockefeller Foundation e la Global Business Network.
Questa relazione descrive scenari apocalittici, ipotetici, dicono,
utili per portare la coscienza verso la necessità di riflettere e
considerare il futuro altrimenti.
Non ho fatto uno studio approfondito, poiché richiederebbe un'attenta
lettura. Tuttavia, dopo una lettura veloce, ho notato alcuni elementi
interessanti. A pagina 34, si parla di disastri che si sono già
verificati, come l'11 settembre 2001, lo tsunami del 2004 e il terremoto
di Haiti nel 2010. Abbiamo poi le previsioni potenziali di un decennio,
tra il 2010 e il 2020, di disastri ed eventi apocalittici:
un attacco durante i Giochi Olimpici del 2012 con 13.000 vittime, seguito da un terremoto in Indonesia, con 40000 vittime, uno tsunami che distrugge quasi completamente il Nicaragua e l'inizio di una carestia in Cina, causato da una siccità legati al cambiamento climatico.
A pagina 18 della stessa relazione, c'è un'altra proiezione
altrettanto inquietante: un ipotetico scenario in questo anno 2012, la
tanto attesa pandemia mondiale del 2009 colpisce il 20% della
popolazione mondiale e uccide 8 milioni di persone in sette mesi,
specialmente giovani adulti sani. Questa pandemia globale dovrebbe
avere, ovviamente, un "fatale" impatto sull'economia.
La Bce ci sta strozzando. Questa banca centrale anomala è l’unica autorizzata a stampare l’euro, ma regala miliardi alle banche – anche italiane – per farle diventare vacche grasse.
Gli istituti di credito incassano fiumi di denaro che non prestano alle
imprese e alle famiglie, ma li spendono per comprare titoli di Stato e
lucrare sui tassi di interesse. A me pare una truffa. Abbiamo un cappio
al collo che si stringe e i banchieri ne possiedono la corda. Volete
farvi strozzare?
Quando un’azienda fallisce, chi ha investito accetta il rischio di perdere i propri soldi. Il debito italiano è principalmente nelle mani delle banche e ogni anno paghiamo 100 miliardi di interessi. Il blogger Claudio Messora in questo post descrive bene l’attività degli “speciali del debito“.
E dunque: perché dobbiamo pagare noi? Perché rinunciare al nostro
futuro? Perché dobbiamo assistere ai suicidi di imprenditori e
lavoratori ridotti alla fame?
Le nuove misure che il governo Rajoy sta discutendo in materia di ordine pubblico, i vari arresti contro il movimento NoTav e le pesanti condanne dei fatti relativi dello scorso 15 ottobre oltre ai vari episodi di inasprimento delle condanne commutate contro chi ha partecipato a manifestazioni di protesta non fanno ben sperare. I nuovi provvedimenti mirano a contrastare, con una brutale repressione e in modo scientifico, ogni forma di protesta che risulti scomoda alle approvazione delle varie riforme lacrime e sangue dei Paesi europei. Per questo abbiamo parlato con l’avvocato Gilberto Pagani presidente dell’associazione Legal Team Italia.
Come giudica le varie misure in materia di ordine pubblico che i governi europei, quello spagnolo in primis, si apprestano a discutere?
Diciamo che sia quello che si sta discutendo in Spagna sia una proposta di legge presentata recentemente in Italia da alcuni esponenti di centro destra sono delle leggi che inaspriscono di molto le pene per determinati comportamenti. In Spagna va fatta una notazione particolare: le violenze di strada sono equiparate ad atti di terrorismo. C’è da dire che lo Stato iberico ha una legislazione un po’ diversa dalla nostra, le leggi delle regione autonome son parecchio repressive. È però sicuramente in atto un inasprimento delle pene. Anche questa nuova proposta di legge che nessuno sa se verrà accolta e che è stata presentata da alcuni deputati di destra parlava di inasprire le pene per manifestazioni non autorizzate, per blocchi stradali per tutte quelle espressioni di lotta che sono comunemente condotte.
L'investitore miliardario statunitense George Soros ritiene che un periodo di grande difficoltà attende l'Europa, anche se sopravvivesse alla crisi.
L'investitore miliardario statunitense George Soros ha detto che "Se dovesse investire, scommetterebbe contro l'euro" e ritiene che anche se la moneta unica sopravviverà alla crisi, per l'Europa si prospetta un periodo di grande difficoltà.
In un'intervista a Le Monde,
Soros assicura oggi che "la crisi dell'euro minaccia di distruggere
l'Unione Europea e i leader del vecchio continente stanno portando l'Europa alla rovina", in linea con quanto affermato nel suo ultimo libro, Il caos finanziario globale.
Soros, che ha accumulato parte della sua fortuna, dopo averrovesciato la sterlina britannica
nel 1992, scommettendo contro la valuta britannica circa 10.000 milioni
di euro, sottolinea che, sebbenein pensione, "se dovesse investire"
scommetterebbe contro la moneta unica europea. Per il finanziario, "l'introduzione dell'euro, invece di creare la convergenza ha portato a differenze".
C'è una notizia preoccupante che è passata del tutto inosservata sui media internazionali e che riguarda gli Stati Uniti d'America. Lo scorso 16 marzo il presidente Barak Obama ha firmato il "National Defense Resources Preparedness", un ordine esecutivo che gli consente di assumere il controllo assoluto delle risorse nazionali in caso di emergenza.L'Ordine Esecutivo si basa sulla legge Defense Production del
1950, come modificato (50 USC App. 2061 e segg.). In molti, fra le voci
più indipendenti della stampa americana, vedono in questo atto del
presidente il chiaro segnale di una guerra imminente. Decisioni del
genere infatti, sono già state prese nel passato dai presidenti
americani, ma solo nell'occasione di una guerra. Di Andrea Degl'Innocenti Il Cambiamento
Bastino i due esempi riportati da Kenneth Schortgen Jr in un articolo dell'Examiner: “Durante la Guerra Civile americana, l'allora presidente Abraham Lincoln sospese le libertà di parola e di stampa, revocò l’habeas corpus e il diritto a un processo giusto tutelato dal Sesto Emendamento. In occasione della Prima Guerra Mondiale il Congresso si rifiutò di dare al presidente Woodrow Wilson nuovi e più estesi poteri su risorse di vario tipo per collaborare con gli sforzi della guerra. Wilson, in risposta, emise un Ordine esecutivo che gli permise l’accesso a un controllo completo sugli affari, l’industria, il trasporto, l’alimentazione così come pure facoltà discrezionali per progettare e attuare politiche economiche”.
Ci libereremo dai vincoli dell'unione europea, propagandati come libertà: di circolazione delle persone, dei capitali, dei servizi e delle merci. Ci libereremo dall’imposizione della diabolica concorrenza, che non è sana competizione, la quale, tra l'altro, deve talvolta lasciare il campo ora alla cooperazione ora al monopolio. Ci libereremo dalla fiducia nichilistica nel mercato e dalla diffidenza verso l'umanistica programmazione.
Ci libereremo dal credito al consumo.
Ci libereremo dalla televisione commerciale nazionale, dalla soggezione alla pubblicità e dal desiderio di essere consumatori suscitato dal grande capitale e dal legislatore ad esso asservito.
Ci libereremo dalla dipendenza dai “mercati", ossia dai grandi intermediari finanziari.
E’
prossima la fine dell’euro? L’Italia potrebbe presto rispolverare le
lire? Non è un’ipotesi fantascientifica o catastrofista. A certificare
l’elevato rischio del crac, nero su bianco, è un rapporto della seconda
banca italiana consegnato il 4 gennaio 2012 alla Consob. L’analisi
emerge da un documento ufficiale: il prospettivo informativo che ha
fissato il prezzo dell’aumento di capitale a 7,5 miliardi.
«Le
preoccupazioni relative all’aggravarsi della situazione del debito
sovrano dei paesi dell’area euro potrebbero portare alla reintroduzione,
in uno o più paesi di valute nazionali o, in circostanze
particolarmente gravi, all’abbandono dell’euro» si legge nel report.
Inoltre, da pagina 66 in poi: «L’uscita o il rischio di uscita dell’euro
da parte di uno o più paesi dell’area euro e/o l’abbandono dell’euro
quale moneta, potrebbero avere effetti negativi rilevanti sia sui
rapporti contrattuali in essere, sia sull’adempimento delle obbligazioni
da parte del Gruppo UniCredit e/o dei clienti del Gruppo UniCredit, con
conseguenti effetti negativi rilevanti sull’attività e sui risultati
operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del
Gruppo UniCredit».