IAR Noticias
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3 maggio 2011
IL RICICLAGGIO DELLA "GUERRA CONTRO IL TERRORISMO"
“Terrorismo” aggiornato: Gli USA hanno “ucciso” Bin Laden affinché “Al Qaeda” continui a vivere.
Washington si è scrollato di dosso un catorcio usato e ormai inutile (Bin Laden) e ha posto le basi strategiche e dottrinali di un riciclaggio e ammodernamento della “guerra contro il terrorismo” su scala globale: “Abbiamo ucciso Bin Laden ma Al-Qaeda continua ad essere viva e si moltiplica molto più pericolosamente di prima”, è il messaggio implicito della Casa Bianca guidata da Obama. In sintesi, gli USA “hanno ucciso” Bin Laden, ma il “terrorismo islamico” sopravive e genera nuove creature (e “minacce terroristiche”) come l’uovo del serpente. Come direbbe George W. Bush: Questo è il piano.
Di Manuel FreytasIAR Noticias
Riassumiamo: Domenica, e con un'impressionante copertura mediatica dal vivo e su scala globale, gli USA “hanno ucciso” Bin Laden, ma hanno avvertito il mondo che Al- Qaeda ed il “terrorismo islamico” continuano a essere attivi e con la sloro capacità di “attacchi terroristici” moltiplicata.
In sintesi, con la “morte” di Bin Laden la “guerra contro il terrorismo” viene riciclata e riattivata mondialmente sulla “paura” moltiplicata degli attentati di Al-Qaeda senza limiti territoriali né continentali.
15 febbraio 2011
USA: Stato di polizia (II - III)
La guerra che gli USA hanno portato avanti in diversi paesi del Medio Oriente ha permesso che sviluppassero tutta una serie di nuove tecniche, proprie di uno stato di polizia dove i diritti umani e il rispetto delle libertà della popolazione passano in secondo piano.
Di Néstor García Iturbe
La pupila insomneQuando queste tecniche sono applicate in Iraq o Afghanistan hanno la caratteristica di essere usate in paesi occupati, dove l’esercito statunitense non deve rendere conto di quel che fa. Quando vengono usate sul territorio statunitense si calpesta la Costituzione e tutto ciò che è stato dichiarato come sacro per la vita di questa nazione.
In alcuni stati, le pattuglie della polizia sono equipaggiate con una video camera televisiva tipo militare con lenti ad infrarossi, che vengono collocate sopra il tetto delle macchine. Questa camera ha un movimento continuo, da una parte e dall’altra, dove capta le targhe delle macchine, inviano il segnale ad una centrale, che analizza l’immagine e informa se la macchina è stata coinvolta in qualche violazione.
L'informazione arriva alla schermata delle auto di pattuglia, che riferisce se deve essere fermato e le ragioni per farlo. Se la vettura rappresenta un ulteriore pericolo, si è informati sullo schermo. Questo tipo di attrezzatura è stata utilizzata inizialmente per le strade di Kabul, prima della distribuzione negli Stati Uniti.Un altro macchinario inizialmente usato nel Medio Oriente è uno scanner portatile wireless per captare e trasmettere le impronte digitali.
L'informazione arriva alla schermata delle auto di pattuglia, che riferisce se deve essere fermato e le ragioni per farlo. Se la vettura rappresenta un ulteriore pericolo, si è informati sullo schermo. Questo tipo di attrezzatura è stata utilizzata inizialmente per le strade di Kabul, prima della distribuzione negli Stati Uniti.Un altro macchinario inizialmente usato nel Medio Oriente è uno scanner portatile wireless per captare e trasmettere le impronte digitali.
5 febbraio 2011
IL "GRANDE GIOCO" DI BARAK OBAMA
Il grande gioco proposto dal governo Obama per il mondo post Iraq e Afghanistan, punta nella stessa direzione di quello avvenuto negli anni 70, ma con la segnaletica cambiata. Adesso si tratta di una proposta di alleanza strategica con la Russia, che bloccherebbe l’espansione cinese in Asia, anche se coinvolge anche qualche tipo di appoggio o “invito” allo sviluppo del capitalismo russo, bloccato dalla sua eccessiva inclinazione al “primario- esportatore”.
di José Luis Fiori
Sinpermiso.infoIl progetto di Obama può rivoluzionare la geopolitica mondiale, ma può essere anche infelice- tra le altre cose- a causa delle elezioni presidenziali che si terranno negli USA e in Russia nel 2012.
Negli ultimi mesi del 2010, il presidente Barack Obama ha preso decisioni e ottenuto vittorie internazionali che potrebbero radicalmente cambiare la geopolitica mondiale del XXI secolo. Grazie all’intervento diretto del presidente nordamericano nella riunione della NATO, a Lisbona, nello scorso novembre, è riuscito a far approvare un “Nuovo Concetto Strategico” che definisce le linee guida nell’organizzazione dei prossimi 10 anni, che prevede con possibilità di ritirare l’esercito dall’Afghanistan nel 2014, e con la decisione di installare un nuovo sistema di difesa anti missili dell’Europa e degli USA, con il possibile coinvolgimento della Russia e della Turchia, nonostante la resistenza del governo turco a cooperare con i paesi che stanno ostacolando l’entrata nell’UE.
10 dicembre 2010
WIKILEAKS E ASSANGE
Pubblico l’articolo su Wikileaks e Assange uscito sulla cronaca di El Mundo.
Daniel Estulin
http://www.danielestulin.com/Presumibilmente ha 39 anni, perché sarebbe nato a Townsville (Australia) nel 1971. E presumibilmente non ha mai lavorato per nessun servizio di spionaggio. Io si, come agente del contro-spionaggio militare a Mosca. E per questo so meglio di chiunque altro che ci sono personaggi di ombre e fumo della cui biografia ci sono solo approssimazioni. Chi è Julian Assange, l’uomo che, dicono, ha illuminato con una luce abbagliante la verità delle relazioni internazionali, le vergogne degli onnipotenti Stati Uniti? Chi è il capo di Wikileaks? Da dove viene? Sicuramente, si è materializzato quasi dal nulla. Senza un passato verificabile oltre alla testimonianza sulla sua infanzia raccontata dagli antipodi sua madre, colei che gli ha dato il cognome e che adesso teme per lui (Christine Assange: “Gente potente vuole la pelle di mio figlio”, ha detto).
Nel KGB ci sono vecchi documenti (anni 1986-88) dove già appare il suo nome. Ma non basta. Il governo russo, secondo fonti vicine al Presidente del paese, ha incaricato più di 2000 agenti per scoprire la vera storia di Assange. E non è l’unico servizio di spionaggio che è dietro ai suoi passi. L' MI6 britannico sta usando una finanziaria d’emergenza per trovare risposte alle fughe di notizie e fonti di informazione. Le fonti consultate all'interno della CIA, tuttavia, sono convinte che Assange sia stato reclutato da varie agenzie di spionaggio, tra questi, il Mossad israeliano, attraverso uno scienziato ebreo dell’università di Melbourne, coinvolto nella comunità degli hacker e che simultaneamente lavorava per il Mossad.
5 dicembre 2010
LA RUSSIA LIMITA LE AMBIZIONI EGEMONICHE DELLA NATO
Nel nuovo contesto post-guerra fredda, la NATO, lungi dallo scomparire, come ha fatto il Patto di Varsavia, ha sviluppato nuovi "concetti strategici" nel 1991 e 1999. Dopo gli attentati dell’11-09 e con la guerra in Afghanistan si è estesa la zona di intervento fuori dallo spazio euro-atlantico definito dal Trattato del 1949. Era necessario ridefinire le missioni della NATO e ri-legittimare il suo ruolo. I capi di Stato riuniti nel 22° vertice della NATO a Lisbona (19-20 novembre), hanno approvato il “nuovo concetto strategico 2010-2011”. Hanno trattato anche due punti delicati: il ritiro dell’esercito dall’Afghanistan e lo scudo antimissile che gli USA pianificano di dispiegare in Europa.
di Pierre Charasse
“Il nuovo concetto strategico” riflette l’ambizione della NATO di rafforzare la sua vocazione mondiale, in nome dei valori “universali” della civilizzazione occidentale,anche in aree che non hanno nulla a che fare direttamente con la sicurezza militare e la governabilità degli “stati falliti”. Partendo da un catalogo di nuove minacce reali o supposte, il terrorismo, ma anche l' insicurezza delle fontie delle rotte di approvvigionamento energetico, le rotte marittime, i cyber-attacchi contro sistemi computerizzati o “infrastrutture vitali” dei paesi occidentali, la NATO ha ufficializzato il principio secondo il quale la sicurezza dei suoi membri dipende più da situazioni esterne alla zona euro-atlantica che da conflitti convenzionali in suddetto spazio.
29 novembre 2010
L’Intelligence Usa non è intelligente?
La Stangata dei Talebani
di Stefano D'Andrea
Mercoledì 24 novembre, la lettura di un trafiletto "In breve" a cura della redazione esteri del quotidiano Il manifesto mi ha dapprima suscitato riso, poi mi ha reso felice e infine mi ha fatto sorgere un dubbio. Ecco la notizia in breve:
- "Il mediatore dei Taleban per i colloqui con i leader afghani era in realtà un impostore. Non un membro di spicco degli studenti coranici, ma un finto Mullah Akhtar Muhammad Mansour che fa ora svanire nel nulla i presunti progressi che Usa e Afghanistan pensavano di aver raggiunto negli ultimi quattro mesi. "Non è lui – dice un diplomatico occidentale a Kabul citato dal quotidiano New York Times – E noi gli abbiamo pure dato un sacco di soldi".
- Funzionari americani hanno confermato di aver avuto fiducia in Mansour, in quanto presunto membro della leadership taleban. Uomini della Nato e del governo afghano hanno avuto tre incontri con il millantatore, che proveniva dal Pakistan, dove i taleban hanno la loro roccaforte. Il falso leader ha incontrato anche il presidente afghano Karzai, è stato trasportato a Kabul su un aereo della Nato e ricevuto nel palazzo presidenziale…."
23 novembre 2010
Pakistan: un territorio strategico per le guerre dell’Occidente in Asia Centrale
"La morte di Baitullah Meshud, leader dei talebani pakistani, è un grande successo per Washington e Islamabad”. Questo comunicato, che, ancora una volta, annuncia la morte di un essere umano a causa della guerra, naturalmente rallegra gli strateghi nei paesi occidentali che occupano illegalmente un Paese sovrano in Asia centrale dal 2001. Questa notizia permette a coloro che svolgono questa guerra di conquista di manifestare, per alcuni istanti, la loro gioia e dimostrare l'efficacia delle loro azioni letali sul terreno. Ma si dovrebbe aggiungere un'altra interpretazione di questo evento.
di Jules Dufour
Global ResearchLa sparizione del leader dei talebani pakistani si somma agli elementi che giustificano l’estensione della guerra d’occupazione che si trascina dall’Afghanistan al vicino Pakistan. E contribuirebbe a legittimare ancora una volta, di fronte all’opinione pubblica mondiale, gli atti di guerra perpetrati da Washington e dall’esercito nazionale del Pakistan sul territorio pakistano propriamente detto, anche convincere dell’utilità della guerra contro i talebani si è trasformato in un compito molto facile per Washington dopo tanti anni di costruzione del “nemico” incarnato attualmente dai talebani agli occhi della popolazione mondiale.
21 novembre 2010
CIA = Agenzia Importazione Cocaina
L’aumento della droga negli USA e nell' UE, il narcotraffico a livello mondiale, vanno di pari passo con l'espansione imperiale militari in tutto il mondo. La "lotta alla droga" è una farsa ...
Kaos en la RedIl giornale Mercury News di San Josè California, ha rivelato che agenti della CIA hanno venduto centinaia di tonnellate di cocaina negli USA durante gli anni in cui si è tenuto il conflitto in Nicaragua, al fine di ottenere fondi, per i Contras (paramilitari creati dagli USA per impedire la rivoluzione sandinista). Il dossier spiega che i leader del Contras si sono incontrati con un agente della CIA per pianificare l’operazione. La droga era trasportata in aerei militari, verso aeroporti nel Texas.
La droga dapprima fu distribuita nei ghetti neri di Los Angeles California e da qui si diffuse in tutto il paese, all’inizio degli 80, il crack e la cocaina hanno devastato interi quartieri degli USA, distruggendo cervelli e la volontà di lottare, di protestare, la CIA allora fu chiamata agenzia d’importazione della cocaina.
10 novembre 2010
GLI USA PREVEDOVO DI APPROPRIARSI DELL'ARSENALE NUCLEARE DEL PAKISTAN
“Mentre la guerra in Afghanistan, la maggiore e più lunga del mondo, continua con un numero record di vittime tra i civili e combattenti su entrambe le frontiere afgano-pakistane, ci sono piani in atto per espandere ancora di più la guerra verso il Pakistan e minacciare anche l’Iran….Si fanno comparazioni con la guerra di Washington in Indocina. Ma il Pakistan, con i suoi 180 milioni di abitanti ed armi nucleari, non è la Cambogia, e l’Iran, con la sua popolazione di più di 70 milioni non è il Laos”.
© 2010 Rick Rozoff
© 2010 Rick Rozoff
Due notizie recenti provenienti dagli USA hanno cominciato a risuonare nel Pakistan e causano speculazioni sul fatto che l’aumento degli attacchi dei droni statunitensi e gli attacchi degli elicotteri della NATO in questo paese potrebbero essere il presagio di azioni molto più grandi: Niente meno che l’espansione della guerra dell’Occidente in Afghanistan verso il Pakistan con l’obiettivo finale di appropriarsi delle armi nucleari di questa nazione.
5 novembre 2010
Blackwa(te)r: la guerra sporca dei Contractors in Afghanistan
In seguito all'annuncio di Hillary Clinton di rinnovare i contratti con le security agencies presenti in Afghanistan, il governo Karzai si è visto costretto a rimandarne la messa al bando dal paese. La Blackwater cambia il nome (ora Xe Services) ma non i metodi. In Afghanistan la guerra è una cosa “privata”.
di Luca Troiano
1. Mentre a Kabul prosegue la trattativa diretta tra il presidente Karzai e alcuni capi talebani per porre fine ad una guerra giunta al nono giro di boa, in Occidente è passata sotto silenzio la decisione del governo afghano, prima annunciata e poi ritirata, di mettere al bando le varie agenzie private di sicurezza che operano nel paese.
Già in estate Karzai aveva disposto con decreto l'allontanamento di tutte le compagnie mercenarie dal paese (definite “ladri di giorno, terroristi di notte”), perché responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Afghanistan.
22 ottobre 2010
AFGHANISTAN: PERCHE' TRATTARE ANCHE CON L'IRAN?
Se Teheran chiude l'ombrello: perché l'Italia ha voluto che Teheran partecipasse alla Conferenza sull'Afghanistan? La Conferenza di Roma ha visto la partecipazione di un delegato iraniano, a conferma del ruolo svolto dalla Repubblica Islamica nei delicati equilibri dello scacchiere mediorientale. Il regime degli ayatollah muove parecchi fili, soprattutto dove la situazione interna è affetta da cronica instabilità come l'Afghanistan. E le sorti dei nostri militari a Kabul non sono immuni dalle trame orchestrate da Teheran.
La vera novità rispetto ai precedenti incontri tenutisi sulla questione afghana è la presenza di un delegato iraniano, Mohammad Ali Qanezadeh, che durante la sua visita ha partecipato anche un briefing con il generale Petraeus sulla strategia di sicurezza della transizione alle forze afghane.
di Luca Troiano
Mentre continua la polemica “bombe si, bombe no” sugli aerei italiani d'istanza in Afghanistan, lunedì 18 ottobre ha preso il via a Roma la Conferenza degli inviati speciali per l'Afghanistan e il Pakistan (Srap). Tra i protagonisti del summit romano - appuntamento preparatorio del vertice Nato di Lisbona del 19-20 novembre - ci sono il ministro degli Esteri di Kabul, Zalmai Rassoul, il comandante di Isaf, Generale David Petraeus, l'inviato del presidente Obama, Richard Holbrooke, il rappresentante del segretario generale dell'Onu, Staffan De Mistura. A tenere gli onori di casa c'era il Ministro degli Esteri Frattini.La vera novità rispetto ai precedenti incontri tenutisi sulla questione afghana è la presenza di un delegato iraniano, Mohammad Ali Qanezadeh, che durante la sua visita ha partecipato anche un briefing con il generale Petraeus sulla strategia di sicurezza della transizione alle forze afghane.
11 ottobre 2010
L' ABC Del Terrorismo: L'Altra Faccia Del Male
Nel mezzo di un allarme rosso totale, di fronte alla possibilità di attentati terroristici in Francia, Gran Bretagna e Germania, il governo statunitense sta consigliando i suoi cittadini di evitare l’Europa come se fosse la peste bubbonica, mentre i governi del Giappone, Svezia ed adesso il Canada stanno dicendo ai loro cittadini di essere estremamente cauti.
La paranoia si deve ad un pachistano con passaporto francese arrestato ed interrogato in Afghanistan. La sua testimonianza è stata sorprendente perché indicava un attacco del tipo di Mumbai del 2008, quando morirono più di 200 persone e ci furono più di 300 feriti. Dopo Mumbai, i servizi di spionaggio temono che un gruppo di terroristi ben allenato sia capace di organizzare questo tipo di attentato, essendo disposti a morire uccidendo il massimo numero di vittime.
La paranoia si deve ad un pachistano con passaporto francese arrestato ed interrogato in Afghanistan. La sua testimonianza è stata sorprendente perché indicava un attacco del tipo di Mumbai del 2008, quando morirono più di 200 persone e ci furono più di 300 feriti. Dopo Mumbai, i servizi di spionaggio temono che un gruppo di terroristi ben allenato sia capace di organizzare questo tipo di attentato, essendo disposti a morire uccidendo il massimo numero di vittime.
26 settembre 2010
DROGA S.p.A. - (1° Parte)
di Daniel Estulin
http://www.danielestulin.com/RIA Novosti del 21 settembre, citando Victor Ivanov, il direttore del Servizio Federale russo del Controllo delle Dorghe (FSKN), racconta che il narcotraffico proveniente dall’Afghanistan è la fonte delle formazioni terroristiche perché consente loro di intensificare la loro attività e, di conseguenza, destabilizzare la situazione in Asia Centrale.
A suo avviso, le organizzazioni terroristiche si rafforzano grazie al narcotraffico e di fatto lo controllano. "La situazione di tensione in Asia centrale si deve unicamente al narcotraffico, che è l’equivalente di enormi quantità di denaro”, ha segnalato.
Secondo le stime del FSKN, il traffico di stupefacenti muove in Asia Centrale circa 17.000 milioni di dollari annuali. “E’ più della finanziaria dell’Afghanistan e questo può destabilizzare qualsiasi regime”
20 settembre 2010
I MEDIA: UNA MINACCIA ALLA SICUREZZA DELL'AMERICA
Introduzione dell’editore di TomDispatch
Chiamatelo strano o chiamatelo sintomatico. Queste ultime settimane, il comandante della guerra afghana, il generale David Petraeus è stato oggetto di una "guerra mediatica". Ha rilasciato interviste come se fossero regalini durante una festa. Eppure, per quanto posso dire, non un singolo intervistatore gli ha chiesto nulla di simile: “Generale Petraeus, il 20% del Pakistan, che si suppone ospiti Osama Bin Laden e diversi gruppi di combattimenti coinvolti nella Guerra Afgana, è ormai sott'acqua. Strade, ponti, ferrovie, e quindi le linee di rifornimento degli Stati Uniti sono stati distrutte. Come siaspetta che il cataclisma incidaa sulla Guerra Afgana a corto e lungo termine?
6 settembre 2010
IL GOVERNO MONDIALE - 2° Parte
“L’oppio si coltiva in diverse regioni del mondo: Sud America, il Triangolo d’Oro di Laos, Burma e Tailandia, Afghanistan, Pakistan e Asia Centrale, in una zona conosciuta come la Mezza Luna dorata. La grande maggioranza di tulipani di oppio crescono in una stretta zona montagnosa di circa 6.000 km che va dal sud dell’Asia alla Turchia passando dal Pakistan e Laos”.
- “A questo punto è chiaro che il Bilderberg non è personalmente responsabile del trasporto della droga o il riciclaggio dei profitti. Di questo è responsabile la CIA…”
“….Neil Clark segnala quanto segue:
- “Soros è arrabbiato non con gli obbiettivi di Bush di estendere la Pax Americana e rendere il mondo un posto più sicuro per i capitalisti globali come lui, ma con il grossolano modo che utilizza Bush per ottenerlo”.
3 agosto 2010
WIKILEAKS: CORTINA DI FUMO POLITICA
Su richiesta di molti lettori, Réseau Voltaire ha ritenuto importante collocare il dibattito nel suo giusto contesto. Rete Voltaire denuncia in tal modo una manovra diversiva mediatica e ribadisce che la guerra in Afghanistan è illegale.
Il sito Wikileaks ha consegnato una serie di documenti militari riservati a tre mezzi di comunicazione (il New York Times, The Guardian e Der Spiegle) affinchè li esaminassero prima di pubblicarli.
Il sito Wikileaks ha consegnato una serie di documenti militari riservati a tre mezzi di comunicazione (il New York Times, The Guardian e Der Spiegle) affinchè li esaminassero prima di pubblicarli.
Il 25 luglio 2010, Wikileaks ha pubblicato i 92.000 documenti originali e le tre testate giornalistiche menzionate hanno pubblicato simultaneamente i loro propri articoli. E’ la più grande filtrazione di documenti militari di tutta la storia.
Questi documenti sono appunti usati dall’esercito coinvolto in Afghanistan. Alcuni sono racconti di combattimento, altri contengono rapporti dell’Intelligence. Il loro livello di riservatezza non è elevato (il che significa che è passato attraverso varie mani) ma è molto elevata la quantità (il che implica che sono poche le persone che avevano la possibilità di metterli insieme). La loro autenticità non è stata messa in discussione. La stampa internazionale e numerosi leader del mondo intero hanno commentato le conclusioni delle tre testate giornalistiche, considerando che si tratta di informazioni sicure.
Questi documenti sono appunti usati dall’esercito coinvolto in Afghanistan. Alcuni sono racconti di combattimento, altri contengono rapporti dell’Intelligence. Il loro livello di riservatezza non è elevato (il che significa che è passato attraverso varie mani) ma è molto elevata la quantità (il che implica che sono poche le persone che avevano la possibilità di metterli insieme). La loro autenticità non è stata messa in discussione. La stampa internazionale e numerosi leader del mondo intero hanno commentato le conclusioni delle tre testate giornalistiche, considerando che si tratta di informazioni sicure.
31 luglio 2010
Operazioni Segrete: Obama alle strette?
Un riassunto di documenti militari segreti filtrati alla stampa internazionale da un’organizzazione su Internet ha rilevato diversi aspetti di operazioni segrete degli USA in diversi scenari di occupazione, principalmente in Afghanistan, mettendo l’amministrazione Obama nel dilemma di dover rispondere a quello che già si profila come un fallimento delle sue strategie su tutti i fronti. La fuga di segreti militari, ha rivelato a vari livelli, un fallimento completo di tutte le linee di applicazione della politica militare di Obama e lo espone al rischio di perdere la maggioranza parlamentare a novembre, e rimanere esposto ad ogni tipo di operazioni destabilizzanti che potrebbero finire nella sua destituzione prima della fine del mandato.
16 maggio 2010
Usa e Russia Alleati per il Golpe
Centinaia di sostenitori del deposto presidente del Kirghizistan, Kurmanbek Bakiev, hanno assaltato gli edifici governativi di Osh, Jalalabad e Batken, tre città al sud del paese, così come il principale aeroporto di questa regione.
Alcuni testimoni hanno assicurato che gli assalitori hanno sequestrato il governatore di Jalalabad.
Esigono il ritorno dei governanti regionali che sono stati rimossi dai loro incarichi dal governo di fatto.
Questo assalto presuppone la prima grande sfida al governo creato da un mese, dopo il colpo di Stato contro il presidente Kurmanbek Bakiev. Questo intervento si è concluso con 80 morti.
14 aprile 2010
GLI OCCHI "SCOMODI" DI GINO STRADA
di Massimo Fini
http://antefatto.ilcannocchiale.it/Sarà difficile sapere presto la verità sull’arresto, operato dalla polizia afghana coadiuvata da soldati britannici, dei nove operatori di Emergency, fra cui tre italiani, nell’ospedale di Lashkar Gah, con l’accusa di star preparando un attentato contro il governatore locale Gulabbudin Mangal. E, forse, non la si saprà mai. Perché anche su eventuali confessioni uscite da un carcere afghano, controllato formalmente dai servizi segreti locali (National Directorate of Security, Nds) ma nella sostanza da quelli americani e inglesi, c’è poco da far conto, visto il trattamento riservato ai “terroristi” ad Abu Ghraib e Guantanamo. Quel che è certo è che Emergency è stata sempre vista con molta ostilità dalle truppe Nato da quando hanno occupato l’Afghanistan. Perché Emergency operò durante il periodo del governo talebano e, a parte qualche disputa sulla rigida separazione dei reparti maschili e femminili, poté farlo tranquillamente perché i Talebani ci tenevano, forse più delle forze Isaf-Nato, che ci fossero degli ospedali funzionanti.
13 aprile 2010
Afganistan: La NATO contro Emergency
Kabul: Gli armigeri del governo istallato dalla NATO come simulacro di una impossibile democrazia, sotto la regia del comando delle truppe d'occupazione inglesi, ha preso di mira un ospedale di Emergency. Con una messinscena sufficientemente rudimentaria ha rinchiuso dietro le sbarre tre medici italiani, più nove collaboratori afgani. L'obiettivo di rimuovere la scomoda presenza di Emergency è stato perseguito basandosi su di un canovaccio grezzo: rinvenute armi nella struttura sanitaria, ergo sono fiancheggiatori del terrorismo!
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