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"LA TERRA CI NUTRE LA TECNOLOGIA CI GUIDA: COLTIVIAMO INSIEME IL FUTURO"
2 marzo 2015
La violenza paramilitare nel nord della Colombia con presunti legami con le società minerarie deve essere affrontata al tavolo delle trattative a L'Avana
Intervista a Marianne Moor, portavoce di PAX per l'America Latina e co-autrice del rapporto El lado oscuro del carbón(Il lato oscuro del carbone)
Il Cesar è uno dei 32 dipartimenti della Colombia, che si trova nel nord-est del paese. Uno dei principali settori economici è l'estrazione di carbone a cielo aperto condotta da multinazionali come Drummond Ltd. Colombia, filiale della Drummond Company Inc., con sede negli Stati Uniti; e Prodeco, una società controllata della GlencorePlc., con sede in Svizzera, e in misura minore da Colombian Natural Resources S.A.S., una società privata controllata dalla banca d'affari US-americana Goldman Sachs Group Inc.
Nel settembre 2014 PAX ha pubblicato un rapporto intitolato El lado oscuro del carbón (che può essere scaricato qui) in
cui si denuncia l'ondata di violenza scatenata in questo dipartimento
nel nord della Colombia da parte di gruppi paramilitari, con il presunto
sostegno delle citate società minerarie ed energetiche Drummond e Prodeco.
Sulla base di dati ufficiali, tale
ricerca può essere definita come il rapporto dell'orrore, realizzato
su richiesta esplicita delle vittime, ha fatto una cauta stima per il
periodo tra il 1996 e il 2002, e afferma che in questa regione
carbonifera colombiana, i paramilitari con la presunta collaborazione
finanziaria e logistica di queste imprese transnazionali, hanno
commesso non meno di 2.600 omicidi selettivi, eseguito massacri in cui
sono morte circa 500 persone, e fatto scomparire più di 240 abitanti,
generando più di 59.000 sfollamenti forzati, che inoltre, hanno
prodotto un fenomeno di accaparramento illegale di terre.
Questa grave denuncia di aver commesso
crimini contro l'umanità nel dipartimento di Cesar, viene divulgata da
PAX in Europa attraverso una campagna attiva per chiedere la
solidarietà internazionale, con ottimi risultati finora.
Analogamente questa organizzazione olandese
cerca di intraprendere prossimamente una campagna di
sensibilizzazione globale in America Latina, sull'orrore paramilitare
in questa regione colombiana e quindi attirare l'attenzione di diversi
settori sociali e delle organizzazioni di difesa dei diritti umani, al
fine di far pressione sullo stato colombiano affinché promuova un
processo di risarcimento alle vittime.
Marianne Moor
Va notato che per 25 anni, PAX ha sviluppato un
intenso lavoro di assistenza alle vittime del conflitto armato in
Colombia e, pertanto, un impegno con il Paese perchè questi crimini contro l'umanità non restino impuniti.
Per conoscere quali sono state le reazioni a
livello imprenditoriale e dello Stato colombiano, una volta pubblicata
la ricerca, l'Osservatorio sociopolitico latinoamericano ha parlato con Marianne Moor, co-autrice con Joris van de Sandt della relazione sui crimini dei paramilitari nella zona carbonifera di Cesar.
Moor è una storica e ricercatrice sociale con un ampio background nella sua missione umanitaria in America Latina e da diversi anni è la coordinatrice di PAX in questo emisfero.
Le transnazionali minerarie negano il contenuto del rapporto
Ci sono state rappresaglie, minacce o intimidazioni di compagnie minerarie ed energetiche, verso gli autori della relazione El lado oscuro del Carbón o a PAX?
E' incluso nel testo della lettera di
Drummond in cui si annuncia che saranno intraprese azioni legali,
finora non sappiamo cosa riguarderanno. D'altra parte, abbiamo visto
che con i nostri contatti delle autorità europee e del Nord America,
Drummond ha parlato molto negativamente di PAX. Durante la visita al
dipartimento del Cesar con la ministra olandese del Commercio
Internazionale, questa multinazionale ha negato l'ingresso a PAX alla
miniera. Anche se eravamo parte della missione ufficiale della
ministra.
E
a livello di governo dei Paesi Bassi, delle aziende europee che
acquistano il carbone colombiano e dei settori ufficiali dell'Unione
europea, Drummond e Glencore non hanno preso contatti per cercare di
mettere a tacere la campagna di PAX in favore delle vittime di queste
transnazionali nel dipartimento di Cesar?
Non lo sappiamo. Quello che sappiamo è che queste
aziende negano il contenuto del rapporto, dicendo che sono bugie, che i
testimoni e le testimonianze giurate di ex paramilitari sono state
comprate.
Qual è stata la risposta del governo colombiano di fronte alle accuse del rapporto ?Ci sono state dichiarazioni?
No, che io sappia non vi è stata alcuna dichiarazione.
E
da parte delle autorità giudiziarie in Colombia, in particolare il
procuratore generale non ha aperta alcuna indagine sulla base delle
gravi accuse del rapporto di PAX?
Finora non siamo stati in grado di trovare nesasun
seguito da parte delle autorità giudiziarie in Colombia. La relazione
contiene la richiesta fatta da due giudici alla Procura sulla base della
sentenza condannatoria di due ex contrattisti di Drummond per
l'omicidio di tre sindacalisti affinché si indaghi sull'ingerenza di
Drummond. Per quanto ne so, non c'è stata alcuna indagine.
PAX ha fatto pervenire la relazione alle autorità governative della Colombia?
Sì certo, e speriamo che attraverso la pressione e il lobbying internazionale, più che altro da parte degli acquirenti olandesi, tedeschi e inglesi
di carbone, potremo ottenere una presa di posizione ufficiale del
governo colombiano sulla possibilità di un processo di riconciliazione
regionale nel Cesar.
Cosa
sta facendo PAX affinché si concretizzi la responsabilità delle imprese
europee sulla questione della violazione dei diritti umani e lo
sfruttamento del carbone colombiano?
Da qualche tempo stiamo avendo dialoghi
bilaterali con le società energetiche in Germania e in Olanda per
vedere le possibilità che esse indaghino e affrontino la questione sul
tavolo con Durmmond e Prodeco. Alla fine sono esse i compratori e
possono sollevare la questione dei diritti umani. Molti già lo hanno
fatto, inoltre le aziende energetiche dei Paesi Bassi hanno fatto un
pronunciamento ufficiale pubblico quando abbiamo lanciato una campagna
radiofonica con messaggi diretti ai consumatori circa la violazione dei
diritti umani nel Cesar e la responsabilità aziendale.
Che impatto ha avuto questa campagna?
Ha avuto un grande impatto perché la
pubblicazione in quanto tale ha generato discussione e dibattito nella
società europea. Grazie a questa campagna c'è stato un cambiamento al
punto che le imprese energetiche europee non negano più la relazione e
sono disposte a lavorare sulla questione. Anche se non sono disposte a
smettere di comprare il carbone da Drummond e Prodeco, vogliono
parlare con loro e questo è un progresso rispetto alla situazione
negativa dell'anno scorso.
"Il lato oscuro di carbone"
è un rapporto di orrore in cui vengono esposti gravi indizi, comprese
prove di favoreggiamento e complicità dello Stato colombiano con
l'esercito e la polizia in questa violazione sistematica dei diritti
umani nel dipartimento di Cesar.Ci sarebbe la possibilità che
PAX vada davanti alla Corte Penale Internazionale di fronte alla
risposta nulla delle autorità colombiane?
No. Penso che la questione in Colombia
attualmente sia il processo di pace e sto interpretando la mancanza di
risposta da parte del governo colombiano come un'attesa di risultati
più specifici dal tavolo dei negoziati di L'Avana. Alla fine un
processo di riconciliazione regionale come quello del Cesar dovrebbe far parte in qualche modo
o essere legato al processo di pace. E penso che a livello
internazionale si può fare molto per aprire un dialogo con il governo
colombiano a livello locale e regionale, con la partecipazione attiva
delle compagnie minerarie, che sarebbe un caso unico nella storia della
Colombia. Credo anche che abbiamo raggiunto il punto in cui almeno si
può dialogare a porte chiuse sulla possibilità di realizzare questo
processo regionale in Cesar anche perché si tratta di un caso emblematico.
PAX ha inviato il rapporto al tavolo dei negoziati per la pace di L'Avana?
Noi attivamente no, ma so che le varie parti del
tavolo di negoziazioni hanno il rapporto. E no, non l'abbiamo fatto
direttamente perché finora la campagna si è concentrata sull'Europa e
ora lavorerà promuovendo il rapporto in America Latina.
Cosa spera di ottenere PAX con questa campagna?
L'obiettivo finale per PAX è il risarcimento
delle vittime della zona mineraria di Cesar e crediamo anche che
attraverso un processo di riconciliazione con la partecipazione di
compagnie minerarie potremmo lavorare in un caso che sia un esempio per
la Colombia in processi futuri di restaurazione con il collegamento
diretto delle organizzazioni imprenditoriali.
Tenendo
presente che stiamo parlando di aziende multimilionarie nel settore
minerario ed energetico, ci si aspetta un certo grado di responsabilità
o certa sensibilità delle aziende europee che acquistano carbone
colombiano in questo caso di violazione dei diritti umani nella regione
del dipartimento Cesar?
Esse sono caute ovviamente perché
si tratta di affari e il carbone colombiano è molto importante per
l'Europa, tuttavia vi è una posizione aperta per discutere del problema
perché sanno che non scomparirà dall'agenda politica né in Olanda né
in Germania.
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