OurLand, un progetto unico e innovativo ► Dalla Terra alla Blockchain
"LA TERRA CI NUTRE LA TECNOLOGIA CI GUIDA: COLTIVIAMO INSIEME IL FUTURO"
20 maggio 2011
Current Tv, la Verità e la Censura
E’ di queste ore la decisione da parte di Sky Italia, controllata da News Corp. di Rupert Murdoch, di espellere dal bouquet satellitare nostrano Current Tv, l’emittente fondata nel 2005 dall’ex vicepresidente americano, nonchè vincitore di un Oscar e di un Nobel per la Pace, Al Gore. Arrivata nel 2008 sulla piattaforma Sky (canale 130), Current è presente anche anche in altri 20 paesi, tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna, Irlanda e Canada. Free Your Mind
La decisione arriva come un fulmine a ciel sereno per Current ed i suoi affezionati telespettatori. Il canale ha infatti recentemente vinto il prestigioso Hot Bird Tv Award 2010 come Miglior Canale News Europeo, premio condiviso parimerito con BBC World News, ed era oramai visto da molti come un “punto di riferimento” in quanto disposto a dare spazio a tematiche solitamente evitate dai media ufficiali italiani. L’emittente da sempre descrive infatti sè stessa come un “network di informazione indipendente” (“Independent Information” è il motto presente nel suo stesso logo), e si rivolge prevalentemente ai giovani con un livello di istruzione medio-alto (quelli che i programmi-spazzatura in stile Isola dei Famosi non li guardano, per intenderci). Negli USA, si colloca al sesto posto in quanto ad ascolti nella fascia tra i 18 e i 34 anni, e al primo in quella tra i 25 e i 34.
Dal punto di vista prettamente televisivo, il network si caratterizza per la presenza di user-generated contents, ossia brevi video prodotti dagli utenti stessi (messi in onda con tanto di barra di avanzamento in stile-youtube), su argomenti che vanno dalla politica (nazionale, internazionale o locale), alla solidarietà, all’ambiente. Vi sono poi i giornalisti “vanguard”, giovanissimi freelance allo sbaraglio che girano il mondo armati di telecamera cercando di raccontare ciò che vedono sul campo. (Un paio di loro finirono nei guai nel 2009 in Nord Corea, sorpresi a varcare il confine senza la necessaria autorizzazione)
Siamo quindi di fronte all’ennesima battaglia tra Bene (Current e la sua “libertà”) ed il Male (rappresentato in questo caso non dal solito Berlusconi ma dal suo ex-amico Murdoch, non a caso soprannominato “lo squalo”)?
Sky Italia dal canto fa intanto sapere che non si tratta di “censura” ma di una questione meramente economica, come recita il comunicato stampa ufficiale:
Sky Italia è stata la piattaforma che ha creduto nel 2008 nelle potenzialità di Current TV lanciando il canale in esclusiva. Una scelta dettata dalla convinzione che si trattasse di un canale che arricchiva l’offerta di informazione e di approfondimento della piattaforma, un’offerta che mette a disposizione dei suoi abbonati altri 64 canali di informazione italiani ed internazionali. Questa convinzione è rimasta e, per questo, quando il contratto con Current è giunto alla sua naturale scadenza, Sky Italia ha proposto un rinnovo con un’offerta in linea con il mercato, con il contesto economico e con le performance di Current. Un’offerta peraltro coerente con quelle in discussione con altri editori nostri partner, tra cui diversi editori italiani. Il management di Current TV ha ritenuto di non rispondere neanche a questa offerta, richiedendo invece un aumento dei corrispettivi da parte di Sky pari al doppio di quelli attuali. Un livello di incremento che nessun altro editore con cui Sky collabora ha mai richiesto a Sky durante gli ultimi anni. Questa scelta ha dunque portato, nostro malgrado, alla decisione di non rinnovare questo rapporto. Va anche precisato che, pur ribadendo l’apprezzamento per la qualità di alcuni dei programmi in onda su Current, la sua performance non è purtroppo in crescita. L’ascolto medio giornaliero di Current TV nel 2011 è stato finora di un totale di 2952 telespettatori, con una perdita del 20% rispetto ai 3.600 spettatori medi del 2010. Se poi si analizza il prime time, purtroppo, tra il 2011 ed il 2010, la perdita di ascolti di Current TV è prossima al 40%.
Ugualmente, non appena la notizia è stata resa pubblica, è immediatamente partito il tam-tam in rete per “salvare Current dalla censura”. Già molti gli appelli che è possibile rintracciare in rete, in primis sul sito della stessa emittente:
SKY, decisione shock: Current verrà cancellata Sky ribalta la decisione di trasmettere il canale di Al Gore e si appresta a cancellare il solo canale di Informazione Indipendente in Italia. Dal 2008 Current lavora per portare in TV quello che gli altri nascondono. Per costruire servizi che arrivano dove gli altri non vanno. Per dare ai propri telespettatori un’informazione varia e senza censura, perché conoscere la verità è l’unica via per formarsi un’opinione propria. Dal 2008 Current è l’unico canale veramente indipendente in Italia. A maggio del 2011 vogliono toglierti il diritto all’informazione indipendente. Vogliono oscurare Current. Vogliamo fermarli. Se lo vuoi anche tu, puoi fare la tua parte. Puoi scrivere direttamente a SKY chiedendo di non chiudere Current all’indirizzo tom.mockridge@skytv.it Amministratore Delegato di Sky Italia. Segui gli aggiornamenti su facebook.com/currentitalia e twitter (#salviamocurrent). Tutti insieme, SALVIAMO CURRENT
Ieri sera poi, nel corso di AnnoZero, è sceso in campo direttamente Al Gore, presente in diretta negli studi televisivi Rai a perorare la causa della sua emittente. Gore, ribadendo i concetti espressi nel comunicato stampa sopra riportato, ha peraltro alzato il tiro, collegando la decisione di Sky Italia ad una presunta ritorsione di Murdoch contro Current, colpevole di dare spazio negli Stati Uniti all’arcinemico di Fox News (altra controllata News Corp.) Keith Olbermann. Gore ha inoltre aggiunto che, a suo dire, la decisione si inserisce nel quadro di una linea più “morbida” di Sky Italia nei confronti del Governo Italiano, volta ad ottenere frequenze televisive sul digitale terrestre. Insomma, Current sarebbe così importante, scomoda ed invisa al potere politico da essere offerta in sacrificio al solito impenitente censore Berlusconi.
Ma è davvero così?
Davvero vogliono censurare una tv che “lavora per portare in TV quello che gli altri nascondono [...] per dare ai propri telespettatori un’informazione varia e senza censura” per far loro conoscere la “verità”?
Per cercare di capire se Current è davvero ciò che dice di essere, cercherò di trasformarmi anch’io in un vanguard journalist in stile-Current, seppur non abbronzato, senza vestiti trendy e senza telecamerina Sony.
Proviamo ad analizzare alcune cose riguardanti questa emittente: gli inserzionisti pubblicitari, la composizione del consiglio di amministrazione, ed infine il suo palinsesto.
Poi, come direbbero a Current, ognuno sarà libero di “formarsi un’opinione propria”.
GLI INSERZIONISTI
Come informa Wikipedia, tra gli inserzionisti principali di Current, e quindi principali finanziatori, troviamo Toyota, Sony, T-Mobile, General Electric, Geico, L’Oreal, HP, Warner Bros, Playstation, Canon, O2.
Tutte multinazionali affermate, che fanno parte del gotha del capitalismo mondiale. Davvero avendo a che fare con questo tipo di inserzionisti pubblicitari di gran peso, si può dire di essere completamente liberi da condizionamenti?
I ragazzi terribili di Current sarebbero altrettanto terribili nel fustigare eventuali malefatte della Sony o della L’Oreal, per esempio, rischiando così di inimicarsi importanti finanziatori e quindi di ridurre considerevolmente gli introiti dell’emittente?
E’ davvero possibile ritenersi “liberi” ed allo stesso tempo dipendere per i finanziamenti da immense multinazionali che investono vagoni di quattrini anche sui media tradizionali?
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Passiamo ora alla questione più spinosa, a mio avviso: la composizione del CDA di Current.
AL GORE. Ex vicepresidente americano, ad un passo dall’ottenere la presidenza nel 2000 nelle elezioni più controverse della storia americana, vincitore di un Oscar e di un Nobel per la Pace per il suo impegno a favore della “lotta ambientalista” al “riscaldamento globale”. E qui giunge il primo inghippo: lasciando stare il fatto che per giungere a certi livelli della politica americana bisogna essere piuttosto “ligi al dovere” e seguire determinate linee guida dettate dai burattinai che stanno dietro le quinte, chi legge Free Your Mind sa di come abbiamo in diverse occasioni parlato della truffa del riscaldamento globale (link utili in fondo all’articolo).
Lo stesso IPCC, l’ente intergovernativo dell’Onu che ha ricevuto il Nobel assieme a Gore nel 2007, è stato al centro di numerose controversie quando si è scoperto che il suo chairman, Rajendra Kumar Pachauri, falsificava appositamente i dati climatici in modo tale da generare allarmismo ingiustificato attorno alla questione del riscaldamento globale. Clamoroso ad esempio come sempre nel 2007 all’interno del report “Impatti, adattamento e vulnerabilità” redatto dal secondo gruppo di lavoro dell’IPCC, fosse previsto (capitolo X) che i ghiacciai sull’Himalaya sarebbero scomparsi entro il 2035, quando in realtà il dato corretto era, come è stato in seguito riconosciuto dallo stesso IPCC, il 2350.
Fin qui l’impegno “verde” di Gore, che come abbiamo visto non si discosta di un centimetro dai media ufficiali mondiali nè tantomeno dall’agenda globalista. Questa visione si ripercuote ovviamente anche sulla “creatura” di Al, Current, che dedica moltissimo spazio e pochissimo senso critico alla questione del “riscaldamento globale antropico”, rilanciando di fatto tutti i temi cari ai globalisti: carbon tax globale, riduzione della popolazione mondiale, business delle rinnovabili, eccetera. Ma di questo parleremo anche in seguito.
Il nostro Al Gore, peraltro, è dal 2003 membro del board of directors di Apple Inc., mentre dal 2005 lavora come senior advisor presso Google Inc., ed ha più volte partecipato ai meeting del Club Bilderberg, come ogni politico americano d’alto rango che si rispetti. Insomma, frequentazioni piuttosto pericolose per una persona che dice di essere “libera da condizionamenti”, e che guida una rete televisiva allo stesso modo “libera”.
JOEL HYATT. Uomo d’affari statunitense, ex avvocato, eminente membro del Partito Democratico (di cui ha guidato la Commissione Finanziaria), Hyatt è il co-fondatore di Current, di cui è attualmente vice-presidente. Genero dell’ex senatore Howard Metzenbaum, nel 1994 ha corso per rimpiazzarlo a Washington, vincendo la nomination democratica nello Stato dell’Ohio ma venendo poi sconfitto alle elezioni.
Attualmente, oltre ad essere vice-presidente di Current, siede nel board direttivo della Hewlett-Packard (di cui abbiamo parlato poco fa in quanto una delle principali inserzioniste pubblicitarie di Current).
Più interessante ancora però è la membership di Hyatt nel board fiduciario della Brookings Institution, una ONG che, assieme a Freedom House e NED, è molto attiva in diversi paesi in via di sviluppo, fornendo di fatto la “base ideologica” per lo sviluppo delle famose “rivoluzioni colorate” o gli “interventi umanitari in difesa dei diritti umani violati” di questi ultimi anni nell’Est Europa, Nord Africa e Medio Oriente. Molti e documentati sono peraltro i rapporti di questo think-tank con il CFR e la Commissione Trilaterale.
MARK ROSENTHAL. Attualmente Chief Executive Officer di Current, Rosenthal ha lavorato per 25 anni nel settore dei media mainstream statunitensi. In particolare per ben un decennio è stato Presidente e Capo Operativo di MTV Networks, società del gruppo Viacom. Durante la sua leadership, MTV ha incrementato enormemente fatturato e presenza nel mondo, ha triplicato il numero di canali e messo piede anche nella produzione diretta di film e contenuti-internet.
Di fatto grazie a Rosenthal, MTV è divenuto un brand di livello mondiale, con oltre 400 canali, in 164 diversi paesi del mondo.
Un curriculum ricco di successi insomma per lui, ma che poco ha a che vedere, si direbbe, col “profilo” che la sua attuale emittente vuole darsi.
PAUL HOLLERBACH. Responsabile del settore finanziario di Current, Hollerbach ha lavorato per più di 10 anni in Yahoo!, società nella quale ha anche ricoperto il ruolo di vice-presidente. Ha inoltre lavorato per qualche anno nella Ernst & Young, società di revisione di bilancio e consulenza aziendale tra le più importanti al mondo.
OFER SHAKED. Capo del “reparto innovazione e sviluppo tecnologico” di Current, Shaked ha lavorato in BMW, Yahoo!, Tecnomatix (controllata Siemens). Ha inoltre portato avanti diversi progetti di ingegneria comportamentale ed estrazione di informazioni su larga scala per i Corpi di Intelligence Israeliani.
MICHAEL STREEFLAND. A capo dell’ufficio marketing di Current, Streefland ha in passato sviluppato le strategie di marketing di diverse compagnie telefoniche ed ISP. Ha inoltre lavorato per Johnson&Johnson, Fox, Walt Disney ed NBC.
DAVID HARLESTON. Vice-presidente esecutivo, con delega agli affari legali di Current, Harleston ha gestito in prima persona le trattative per l’approdo in Italia dell’emittente. In passato ha lavorato per molti anni nell’industria musicale, in particolare con Sony, Def Jam (di cui è stato presidente), MCA/Universal.
CURTNEY MENZEL. A capo del settore della Distribuzione, la Menzel ha anch’essa un passato nel board dirigenziale di MTV, per conto della quale ha gestito per 14 anni i rapporti con le piattaforme televisive. Ha importanti trascorsi anche ad Hollywood, dove ha lavorato per importanti case di distribuzione come la Paramount e la MGM.
Insomma, dopo questo lungo excursus nei curricula di chi di fatto gestisce la rete “libera ed indipendente”, siete ancora così sicuri che tutto sia come vogliano farci credere? TUTTE le persone prese in esame hanno una lunghissima carriera all’interno dei media mainstream, piuttosto che in grandissime multinazionali. Alcuni di essi hanno addirittura lavorato gomito a gomito coi servizi di intelligence israeliani, o lavorano tuttora nelle ONG che cercano, molte volte riuscendoci, di plasmare il mondo ad immagine e somiglianza degli Stati Uniti D’America.
Dov’è la novità quindi? Dove sarebbe la presunta “indipendenza” di Current rispetto ai media tradizionali, piuttosto che rispetto ai grossi conglomerati economici che depredano e distruggono intere economie, oltre che interi ecosistemi?
IL PALINSESTO
Come ho accennato prima, Current si caratterizza per una programmazione sicuramente innovativa e sperimentale: brevi video prodotti dagli utenti, alternati a contenuti prodotti da “giornalisti di punta” (i vanguard), sguinzagliati in giro per il mondo a stanare notizie.
Se quindi potremmo dire che effettivamente, dal punto di vista prettamente televisivo e di “format”, Current ha senza dubbio portato una ventata d’aria fresca all’interno dello stantio panorama mediatico italiano, si può dire lo stesso anche per quanto riguarda i contenuti?
Gli argomenti più ricorrenti nei programmi Current sono, manco a dirlo, quelli tanto cari all’elite: riscaldamento globale, business delle rinnovabili, sovrappopolazione mondiale, tecnologia avanzata, l’attacco alle gerarchie ecclesiastiche e parallelamente la diffusione di determinate “teorie” dell’universo New Age (questioni collegate, ovviamente, perchè seguono il preciso intento dell’elite di smantellare le religioni tradizionali soppiantandole con una Religione Unica Mondiale). Il tutto, condito con qualche spruzzatina di “denuncia della violazione dei diritti umani nel mondo” e richiami alle campagne anti-OGM o anti-nucleari di altre note organizzazioni globaliste quali WWF e Greenpeace. In occasione della presunta uccisione di Osama Bin Laden poi non sono mancati i “programmi di approfondimento” sul “terrorismo islamico” e le “reti del terrore”, che ovviamente non mettevano minimamente in discussione le versioni ufficiali dettate dal Dipartimento di Stato americano. Per non parlare dell’ampio risalto dato invece alle strumentali rivelazioni di Wikileaks di qualche mese fa.
Per quanto riguarda invece i contenuti più prettamente italiani, grande spazio è stato dato ultimamente ai “videomessaggi” di Marco Travaglio, presente praticamente a tutte le ore del giorno e della notte col suo logorroico “Passaparola”. Altro “santino” esposto sovente da Current è, manco a dirlo, Roberto Saviano.
Insomma, in che cosa questa programmazione di Current sarebbe così “scomoda” e “rivoluzionaria” da dover essere messa a tacere per sempre?
In che cosa essa si discosterebbe da quanto si legge quotidianamente sui giornali di tutto il mondo?
Perchè non sono MAI stati messi in discussione determinati DOGMI del mondo occidentale, a partire per esempio da quanto accaduto realmente l’11 Settembre 2001, passando poi per la verità dietro le “rivoluzioni colorate” o l’attacco alla Libia tuttora in corso?
Conclusioni
Con tutto ciò che è venuto fuori su Current, il suo palinsesto e le persone che lo guidano, è abbastanza palese come essa non costituisca alcun pericolo per i media mainstream nè per la narrazione che il Dipartimento di Stato vuole dare del mondo. Anzi, Current Tv si configura proprio come l’ennesimo strumento di soft-power nelle mani dei nostri controllori, per fare in modo che le giovani generazioni, che hanno probabilmente già capito da tempo che i media mainstream non la raccontano giusta su moltissime questioni spinose, non si “abbandonino” alle notizie realmente alternative che è possibile rintracciare su internet, ma rimangano piuttosto nel solco tracciato per loro dal Ministero della Verità, seppur magari con qualche piccola deviazione rispetto all’ortodossia ferrea riscontrabile sui media ufficiali.
Al Gore e Murdoch stanno quindi dalla stessa parte della barricata, non v’è dubbio. Ma questa loro “disputa” serve proprio per creare la solita dialettica hegeliana tanto cara ai globalisti. Così facendo si potranno rinserrare i ranghi di due opposte quanto fittizie fazioni, e far credere che vi sia davvero una vitalità all’interno del sistema, che è invece quanto di più monolitico possa esistere.
A Gore è ancora una volta toccata la parte del Buono, opposto al Cattivo Murdoch.
Bè, io ritengo invece che salvare Current sia importante. Sky si giustifica con argomenti economici, ma secondo me la libertà di informazione non ha prezzo. All Gore è un capitalista, ma fa parte di quello che si può definire "capitalismo progressivo". Infatti il capitalismo non è qualcosa di compatto, ci sono delle differenze. E secondo me bisogna allearsi con il capitalismo progressivo contro quello fascista di Berlusconi.
Avvertenze da leggere prima di intervenire sul blog Voci Dalla Strada
Non sono consentiti: - messaggi pubblicitari - messaggi con linguaggio offensivo - messaggi che contengono turpiloquio - messaggi con contenuto razzista o sessista - messaggi il cui contenuto costituisce una violazione delle leggi italiane (istigazione a delinquere o alla violenza, diffamazione, ecc.)
eccezionale, è tutto ente così!
RispondiEliminaBè, io ritengo invece che salvare
RispondiEliminaCurrent sia importante. Sky si giustifica con argomenti economici,
ma secondo me la libertà di informazione non ha prezzo. All Gore è un capitalista, ma fa parte di quello che si può definire "capitalismo progressivo".
Infatti il capitalismo non è qualcosa di compatto, ci sono delle differenze. E secondo me bisogna allearsi con il capitalismo progressivo contro quello fascista di Berlusconi.