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"LA TERRA CI NUTRE LA TECNOLOGIA CI GUIDA: COLTIVIAMO INSIEME IL FUTURO"
21 dicembre 2010
Siamo stati scelti dal popolo
Non si può manifestare! Già questo è assurdo. Non si può dissentire, non si può discutere, non si può essere tenuti in considerazione, non si può dare un parere, non si può urlare, non si può chiedere, non ci si può lamentare, e dulcis in fundo non ci si può incazzare.
Si deve vivere come gli struzzi con la testa sotto la sabbia, e se qualcuno la testa prova ad alzarla anche solo per guardare cosa sta succedendo e chi è l’artefice di ciò che succede, allora riparte la forza del potere. Quella forza che si nasconde dietro la tanto amata parola “democrazia” ma che di democratico non ha niente, anzi, se si potesse coniare un nuovo termine la si potrebbe definire una monarchia anarchica. La parola democrazia significa potere al popolo, ma qualcuno ha mai visto il “popolo governare un paese”?
E non si venga a dire che il popolo sceglie i propri “paladini politici” attraverso il voto perchè lo sanno anche i cani che questa è la madre di tutte le cazzate, suffragata dal fatto concreto che alle ultime elezioni il 39% degli aventi diritti al voto non si è presentata alle urne, e il restante non sapremo mai realmente cos’anno votato poichè grazie ai brogli vincono sempre loro, una volta uno una volta l’altro, ma sono sempre alleati alla stessa tavola imbandita con i soldi nostri.
Gasparri con la sua proposta relativa agli “arresti preventivi” è stato grandioso! Gli va un plauso gigantesco! Si è scoperto, è stato onesto forse per la prima volta nella sua vita, ha gettato la maschera semmai qualcuno non si era accorto che aveva una maschera. Ci ha regalato una verità attesa decenni.
In queste ore si sprecano le analogie che questa dichiarazione ha suscitato. Per esempio, ai tempi del fascismo questo costume era di prassi, e così come all’epoca venivano utilizzati dei megafoni posti in ogni dove per amplificare al popolo le idee del Duce, oggi vengono utilizzate persone le quali riportano ordini di palazzo di cui probabilmente non conoscono nemmeno il significato e tanto meno le conseguenze. La speranza è che così dicendo e così facendo si possa fermare quell’aria di protesta che sempre più fermenta e sale dal basso, un aria talmente bollente da fare dimenticare il freddo di questi giorni.
L’identità simbolica che appartiene a questa classe politica è evidente agli occhi di tutti, anche a quelli di coloro che fingono di non accorgersene, ma soprattutto appare evidente e diventa motivo di orgoglio agli occhi dei milioni di “vecchi nostalgici” che si sono trascinati fino qui, nel terzo millennio.
Lo sbaglio che fa la gente è quello di pensare che sia tornato il fascismo. È uno sbaglio grossolano perchè il fascismo non può tornare dal momento che non se ne è mai andato, non è mai stato debellato, mai distrutto. Dopo la caduta del Duce, migliaia di “Pro” fascismo si sono “intrufolati” nei palazzi del potere e ci hanno messo veramente poco a nascondere la propria bandiera fingendosianti”. Con astuzia e mestiere hanno preso posto sulle poltrone dorate dalle quali non si sono mai staccati, ed hanno a turno governato dalle terrazze con “falsa moderazione” mentre nelle cantine tramavano “tutt’altra storia.”. Eccoli li oggi, sono i figli, nipoti, parenti e amici degli stessi “anti” di 50-60-70 anni fa, e qualcuno di quelli storici addirittura esiste ancora con prescrizione a vita. “
Il mestiere della politca è il più ambito, miliardi nelle proprie tasche senza mai dovere alzare un peso e senza mai preoccuparsi del prossimo, se non utilizzare le parole: “paese, italia, popolo, famiglie, necessità, democrazia.” Fa parte del copione.
La politica, la vecchia politica è stata ed è ancora questa. Fare credere alle masse che possa esistere qualcosa di “democratico” e che “tutto sommato governiamo perchè” SIAMO STATI SCELTI DAL POPOLO .
Peccato che appena il popolo si rende conto che le cose non stanno proprio così e prova ad alzare la testa, ecco che rientra in campo “il manganello”, e se non dovesse bastare, come diceva il fu Cossiga: “basta che ne ammazziamo uno e tutto si placa”.
Le prove storiche danno tristemente ragione a questo metodo di governare; Francesco Lorusso, per citarne uno, fu vittima di un proiettile in pieno torace grazie all’ ordinanza del Prefetto di Bologna che nel 1977, aplicò alla lettera gli ordini che gli vennero impartiti dall’alto, ovvero: “non si autorizza nessun tipo di manifestazione, pertanto ogni qual si voglia protesta popolare deve essere repressa con efficacia”.
Quello che però l’attuale “classe dirigente” non tiene in considerazione è che i tempi sono leggermente diversi da 60 anni or sono. Le mulattiere e i carretti non ci sono più, vi sono invece autostrade dove sfrecciano ad alta velocità veicoli di 1000 marche e dimensioni. La tecnologia è avanzata mentre la testa e il metodo di azione dei governanti è rimasto fermo all’epoca. Le notizie fanno il giro del mondo in pochi secondi attraverso la rete, e non a caso hanno provato e stanno ancora provando a demolire questo potentissimo e clamoroso mezzo di comunicazione, ma non ce la faranno, mai. Ecco perchè hanno paura e fretta di agire. Ma non devono temere troppo, questo natale lo passeranno ancora in famiglia, per pasqua invece sarà già diverso, parleranno ancora di sondaggi e discuteranno di percentuali, certo, discuteranno su quanti di loro festeggeranno al caldo il natale 2011, in paradiso…fiscale s’intende.
Il tempo è maledetto, perchè avanza inesorabilmente per tutti.
La protesta è leggittima, la libertà di espressione pure, queste sono le basi di qualsiasi organismo civile. Credere che si possa essere sempre tutti d'accordo è impensabile, e sarebbe triste sapere di genti omologate ad una unica opinione. Diverso è l'agire con violenza, da utilizzare nella propria protesta per cagionare danno a persone o cose. La violenza, usata da chiunque contro chiunque, è un atto crimisono, e per fortuna anche in Italia è reato. Le ragioni dimostrate nel sostenere il diritto alla rivendicazione sono condivisibili, meno condivisibile il corollario idologico sul fascismo o sulla libertà di espressione rappresentativa del popolo. Ancora si ragiona con visioni dualistiche fascismo/comunismo? Oppure ricchi e poveri o padroni e schiavi? La vita per fortuna ha molte più sfaccettature, la sostanza delle cose è molteplice e complessa, tanti sono quei meccanismi che portano al perché delle cose. Il fascismo è stato un errore, ma questo argomento oramai è banale come dire che non si ruba la marmellata, e lo è stato al pari del comunismo e di tutti i sistemi totalitari che per fortuna sono falliti. La mia protesta è giusta ma personale, non può essere imposta con la forza ad altri, partecipata in modo forzoso, perchè in tale caso si commette il più semplice dei mali, limitare la libertà altrui. Buona vita, Demian
Demien, la violenza è sempre da deplorare, nessuno la vuole. Però noi viviamo in una situazione (in Italia) molto particolare.
L'Italia è un paese dove uno che azzanna la caviglia di un poliziotto diventa Ministro degli Interni e dirige le forze dell'ordine.
E' un paese dove un certo Gasparri che in gioventù ha partecipato a scontri in piazza adesso fa lo sceriffo e propone arresti preventivi.
L'Italia è un paese dove un ex presidente della Repubblica, ammette spudoratamente che "ai suoi tempi", si mandavano "infiltrati" alle manifestazioni per creare scontri violenti e denigrare la protesta di fronte all'opinione pubblica. http://www.youtube.com/watch?v=Q7WvLwmgqn4 E tutto ciò per dare "consigli" al governo in carica...
Bisogna un pò chiedersi che cos'è il fascismo, prima di dire che è superato.
Ogni volta che c'è una protesta, tutti i mass-media pongono l' accento sulla violenza e non sui contenuti della protesta. Questo è un metodo tipico dei regimi totalitari, i quali hanno bisogno della criminalizzazione del dissenso per giustificare la repressione. Mussolini, Hitler e Stalin fecero la stessa cosa. Vorrei dire, a proposito del fascismo, che è vero che in Italia non è mai stato superato, nel senso che le classi dirigenti sono sempre rimaste, nel loro intimo, fasciste. Ma la Prima Repubblica, con la sua Costituzione, era veramente antifascista. A quei tempi, quando c'era la proporzionale e i partiti di massa, le proteste di piazza venivano recepite, almeno in parte, dalla politica. E non a caso a quei tempi ci furono molte riforme. Oggi, dopo la distruzione dei partiti e con il maggioritario, la politica è diventata impermeabile ai movimenti sociali; il palazzo è separato dal popolo e se ne infischia delle proteste. Non per questo si deve rinunciare alla protesta, anzi, bisogna farla diventare più dirompente. Infine, vorrei dire che io personalmente non ne posso più dell' accostamento tra fascismo e comunismo. Queste due concezioni politiche sono diametralmente opposte tra di loro. Fascismo significa totale violenza e oppressione dei ricchi contro i poveri. Comunismo significa invece uguaglianza e felicità per tutti. Il fatto che i regimi comunisti del XX secolo siano degenerati in qualcosa di contrario rispetto a quello che si proponevano non cambia la sostanza della loro impostazione originaria. Si è trattato, appunto, di una deformazione, di uno snaturamento dovuto ad una carenza di concezione politica della democrazia. Il fascismo invece è stato sempre coerente con la sua impostazione reazionaria.
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La protesta è leggittima, la libertà di espressione pure, queste sono le basi di qualsiasi organismo civile. Credere che si possa essere sempre tutti d'accordo è impensabile, e sarebbe triste sapere di genti omologate ad una unica opinione.
RispondiEliminaDiverso è l'agire con violenza, da utilizzare nella propria protesta per cagionare danno a persone o cose. La violenza, usata da chiunque contro chiunque, è un atto crimisono, e per fortuna anche in Italia è reato.
Le ragioni dimostrate nel sostenere il diritto alla rivendicazione sono condivisibili, meno condivisibile il corollario idologico sul fascismo o sulla libertà di espressione rappresentativa del popolo.
Ancora si ragiona con visioni dualistiche fascismo/comunismo?
Oppure ricchi e poveri o padroni e schiavi?
La vita per fortuna ha molte più sfaccettature, la sostanza delle cose è molteplice e complessa, tanti sono quei meccanismi che portano al perché delle cose.
Il fascismo è stato un errore, ma questo argomento oramai è banale come dire che non si ruba la marmellata, e lo è stato al pari del comunismo e di tutti i sistemi totalitari che per fortuna sono falliti.
La mia protesta è giusta ma personale, non può essere imposta con la forza ad altri, partecipata in modo forzoso, perchè in tale caso si commette il più semplice dei mali, limitare la libertà altrui.
Buona vita, Demian
Demien,
RispondiEliminala violenza è sempre da deplorare, nessuno la vuole.
Però noi viviamo in una situazione (in Italia) molto particolare.
L'Italia è un paese dove uno che azzanna la caviglia di un poliziotto diventa Ministro degli Interni e dirige le forze dell'ordine.
E' un paese dove un certo Gasparri che in gioventù ha partecipato a scontri in piazza adesso fa lo sceriffo e propone arresti preventivi.
L'Italia è un paese dove un ex presidente della Repubblica, ammette spudoratamente che "ai suoi tempi", si mandavano "infiltrati" alle manifestazioni per creare scontri violenti e denigrare la protesta di fronte all'opinione pubblica.
http://www.youtube.com/watch?v=Q7WvLwmgqn4
E tutto ciò per dare "consigli" al governo in carica...
Bisogna un pò chiedersi che cos'è il fascismo, prima di dire che è superato.
Un caro saluto
Ogni volta che c'è una protesta,
RispondiEliminatutti i mass-media pongono
l' accento sulla violenza e non
sui contenuti della protesta. Questo è un metodo tipico dei regimi totalitari, i quali hanno bisogno della criminalizzazione del dissenso per giustificare la repressione. Mussolini, Hitler e Stalin fecero la stessa cosa.
Vorrei dire, a proposito del fascismo, che è vero che in Italia non è mai stato superato, nel senso che le classi dirigenti sono sempre rimaste, nel loro intimo, fasciste. Ma la Prima Repubblica, con la sua Costituzione, era veramente antifascista. A quei tempi, quando c'era la proporzionale e i partiti di massa,
le proteste di piazza venivano recepite, almeno in parte, dalla politica. E non a caso a quei tempi ci furono molte riforme. Oggi, dopo la distruzione dei partiti e con il maggioritario, la politica è diventata impermeabile ai movimenti sociali; il palazzo è separato dal popolo e se ne infischia delle proteste. Non per questo si deve rinunciare alla protesta, anzi, bisogna farla diventare più dirompente. Infine, vorrei dire che io personalmente non ne posso più dell' accostamento tra fascismo e comunismo. Queste due concezioni politiche sono diametralmente opposte tra di loro. Fascismo significa totale violenza e
oppressione dei ricchi contro i poveri. Comunismo significa invece
uguaglianza e felicità per tutti.
Il fatto che i regimi comunisti del XX secolo siano degenerati in qualcosa di contrario rispetto a quello che si proponevano non cambia la sostanza della loro impostazione originaria. Si è trattato, appunto, di una deformazione, di uno snaturamento dovuto ad una carenza di concezione politica della democrazia. Il fascismo invece è stato sempre coerente con la sua impostazione reazionaria.
@Aliquis
RispondiElimina"Ma la Prima Repubblica, con la sua Costituzione, era veramente antifascista"
E questo spiega anche perchè qualcuno vuole cambiarla...
terrorismo ideologico (e il gianfry)
RispondiEliminahttp://saigon2k.altervista.org/?p=2531