20 ottobre 2019
Il FMI e la protesta sociale
Ci fanno prescrizioni per il preteso sviluppo, per la produttività, per la crescita del prodotto interno lordo, per l'avanzamento della quarta rivoluzione industriale, per tutto. Tranne che per l'equità e la giustizia sociale. Ci dicono come deve funzionare il mercato interno, come deve funzionare il salario, come far sì che i poveri, che sono così numerosi, non si ribellino ma, al contrario, accettino la "servitù volontaria", senza ripugnanza, solo come soggetti che possono consumare qualcosa, che sono al di fuori delle cause della loro povertà, senza pensare, senza contestare.
Ci dicono come dovrebbe essere il sistema pensionistico e, a poco a poco, aumentano l'età pensionabile e riducono le indennità mensili. Ci danno formule magiche per vivere meglio, con stipendi ridicoli, disoccupazione crescente, licenziamenti arbitrari... E altre volte, come è stato il caso dell'ultimo direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, come far vivere una vita più breve, perché il mondo è pieno di persone anziane che mettono a rischio l'economia globale. Lo ricordate?
Ci dicono come dovrebbe essere il sistema pensionistico e, a poco a poco, aumentano l'età pensionabile e riducono le indennità mensili. Ci danno formule magiche per vivere meglio, con stipendi ridicoli, disoccupazione crescente, licenziamenti arbitrari... E altre volte, come è stato il caso dell'ultimo direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, come far vivere una vita più breve, perché il mondo è pieno di persone anziane che mettono a rischio l'economia globale. Lo ricordate?
Giù le mani dal Contante!
Pubblichiamo l’appello approvato per acclamazione dai partecipanti alla manifestazione nazionale LIBERIAMO L’ITALIA svoltasi a Roma il 12 ottobre scorso.
Aderisci all’Appello per promuovere la campagna in difesa del contante e contro la finanziaria del governo Pd-M5s, scrivendo a:
Organizziamo assemblee pubbliche in ogni città, costruiamo i comitati territoriali di LIBERIAMO L’ITALIA.
19 ottobre 2019
John Lennon contro lo stato profondo
“Ricordatevelo: il sistema è solo un nome per il male. Al mostro non importa se uccide tutti gli studenti o se c’è una rivoluzione. Non pensa in modo logico. E’ fuori controllo.” (John Lennon – 1969)
John Lennon, nato 79 anni fa il 9 ottobre 1940, è stato un genio musicale e un’icona culturale pop. E’ stato anche un dichiarato dimostrante per la pace e attivista contro la guerra e un esempio di alto profilo di quanto in là si spingerà lo Stato Profondo nel perseguire quelli che osano sfidare la sua autorità.
Ben prima di Julian Assange, Edward Snowden e Chelsea Manning fossero puniti per aver rivelato i crimini di guerra del governo e l’abuso dei poteri di sorveglianza da parte dell’Agenzia per la Sicurezza Nazionale, Lennon fu il primo a essere individuato per aver osato dire la verità al potere sulla bellicosità del governo, subendo il controllo delle sue telefonate e la raccolta illegale di dati sulle sue attività e amicizie.
John Lennon, nato 79 anni fa il 9 ottobre 1940, è stato un genio musicale e un’icona culturale pop. E’ stato anche un dichiarato dimostrante per la pace e attivista contro la guerra e un esempio di alto profilo di quanto in là si spingerà lo Stato Profondo nel perseguire quelli che osano sfidare la sua autorità.
Ben prima di Julian Assange, Edward Snowden e Chelsea Manning fossero puniti per aver rivelato i crimini di guerra del governo e l’abuso dei poteri di sorveglianza da parte dell’Agenzia per la Sicurezza Nazionale, Lennon fu il primo a essere individuato per aver osato dire la verità al potere sulla bellicosità del governo, subendo il controllo delle sue telefonate e la raccolta illegale di dati sulle sue attività e amicizie.
Per un certo tempo, almeno, Lennon divenne il nemico numero uno agli occhi del governo statunitense.
18 ottobre 2019
Erdogan vuole l'annessione dei territori settentrionali della Siria
L'aggressione turca lanciata a est del fiume Euphrates il mercoledì sta ora proseguendo su un'area molto più estesa rispetto alle precedenti operazioni illegali transfrontaliere in Siria, nell'ambito della cosiddetta Euphrates Shield and Olive Branch.
La cosiddetta "Operazione Primavera di Pace" non ha nulla a che vedere con la pace, non ha nulla a che vedere con la protezione della Turchia dagli attacchi transfrontalieri, non ha nulla a che vedere con la lotta all'ISIS e terroristi della stessa sorta che Ankara peraltro supporta, non ha nulla a che fare con la stabilizzazione di una "zona sicura" per i rifugiati siriani, che Erdogan vuole siano trasferiti dalla Turchia al territorio siriano controllato dal suo regime.
La cosiddetta "Operazione Primavera di Pace" non ha nulla a che vedere con la pace, non ha nulla a che vedere con la protezione della Turchia dagli attacchi transfrontalieri, non ha nulla a che vedere con la lotta all'ISIS e terroristi della stessa sorta che Ankara peraltro supporta, non ha nulla a che fare con la stabilizzazione di una "zona sicura" per i rifugiati siriani, che Erdogan vuole siano trasferiti dalla Turchia al territorio siriano controllato dal suo regime.
12 ottobre 2019
Solidarietà al popolo curdo! Allearsi con gli Stati Uniti non va mai bene!
Il Campo Antimperialista esprime la propria solidarietà alla popolazione curda colpita dall'attacco turco. L'iniziativa presa da Erdogan, con l'esplicito avallo dell'amministrazione americana, costituisce l'ennesimo colpo ad ogni prospettiva di pace in Siria, la cui sovranità nazionale viene così ulteriormente calpestata.
Mentre condanniamo fermamente l'azione turca, non possiamo al tempo stesso sottacere le gravi responsabilità politiche della dirigenza curdo-siriana. Non è alleandosi con la principale potenza imperialista, gli Stati Uniti d'America, che si può credibilmente lottare per la propria autodeterminazione. I disastrosi risultati di questo abbraccio, che ha portato alla concessione di basi alle truppe Usa nel nord della Siria, sono sotto gli occhi di tutti.
11 ottobre 2019
"Non è la stessa cosa"La risoluzione del Parlamento europeo sull'Importanza della memoria storica europea per il futuro dell'Europa
Come il Parlamento europeo approva la versione della storia della Seconda Guerra Mondiale, della destra polacca, conformemente ai piani strategici degli Stati Uniti sul continente...
Con la risoluzione del 19 settembre sull'Importanza della memoria storica europea per il futuro dell'Europa, il Parlamento europeo ha compiuto un nuovo e vergognoso passo avanti nella riscrittura della storia europea. Su iniziativa di 19 deputati, di cui 18 polacchi e uno lettone, una felice coalizione di conservatori, liberali, nazionalisti, socialdemocratici e alcuni verdi, ha approvato, con 535 voti favorevoli, 66 contrari e 52 astensioni, "una ritirata ideologica nei peggiori tempi della guerra fredda", secondo le parole della Federazione internazionale dei combattenti della resistenza (FIR).
Con la risoluzione del 19 settembre sull'Importanza della memoria storica europea per il futuro dell'Europa, il Parlamento europeo ha compiuto un nuovo e vergognoso passo avanti nella riscrittura della storia europea. Su iniziativa di 19 deputati, di cui 18 polacchi e uno lettone, una felice coalizione di conservatori, liberali, nazionalisti, socialdemocratici e alcuni verdi, ha approvato, con 535 voti favorevoli, 66 contrari e 52 astensioni, "una ritirata ideologica nei peggiori tempi della guerra fredda", secondo le parole della Federazione internazionale dei combattenti della resistenza (FIR).
10 ottobre 2019
L'Iran, Israele e il destino
Sebbene il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu stia lottando per formare un nuovo governo e stia cercando valorosamente di evitare la prigione, è riuscito a trovare il tempo per impegnarsi a spendere molti più sicli. Alla fine, Netanyahu si è reso conto che Israele è in ritardo rispetto all'Iran nella corsa agli armamenti. Ieri Netanyahu ha annunciato che Israele deve aumentare le sue spese per la difesa di "diversi miliardi immediatamente e poi diversi miliardi ogni anno" per contrastare la minaccia dell'Iran che "si è intensificata nelle ultime settimane".
9 ottobre 2019
Ho avuto un fratello: Che
8 ottobre 2019
7 ottobre 2019
Rivoluzione industriale 4.0 Microchip per tutti!
Il 21 settembre 2016 il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, attraverso l’azione e le iniziative promozionali diffuse dal Ministero dello Sviluppo Economico gestito dal piddino Carlo Calenda, ha dato il là a “Industria 4.0”, meglio noto come “Piano Nazionale Industria 4.0” stanziando 13 miliardi di euro per supportare la quarta rivoluzione industriale che porterà le aziende italiane a digitalizzare e robotizzare i processi produttivi.
L’anno seguente il “Piano nazionale Industria 4.0” diventa “Impresa 4.0”.
Chavez e Fidel come riferimento della battaglia ambientalista
Partiamo dall’aspetto indubbiamente positivo: tantissimi giovani hanno deciso di rigettare l’apatia degli ultimi anni e scendere in piazza, per una causa nobile: la difesa dell’ambiente e del pianeta che ci ospita tutti. Secondo gli organizzatori nelle piazze italiane circa un milione sono stati i manifestanti in questo Climate Strike for the Future.
6 ottobre 2019
In Ecuador il popolo in rivolta contro il regime neoliberista di Lenin Moreno che risponde con la repressione
L’Ecuador è in fiamme. Le misure di austerity implementate dal regime di Lenin Moreno su ‘indicazione’ del Fondo Monetario Internazionale hanno provocato una forte reazione popolare. Tutto a un tratto il paese andino sembra aver fatto un salto indietro nel tempo agli anni 90’, in quella triste ‘larga noche neoliberal’ che danni inenarrabili ha provocato nell’intera regione sudamericana.
La rabbia popolare è esplosa nelle principali città del paese a cominciare dalla capitale Quito dopo che il regime ha decretato una serie di misure, il cosiddetto ‘paquetazo’, volte a scaricare tutto il peso di una crisi provocata dal nefasto binomio neoliberismo-FMI sul popolo.
Thomas Sankara: «La lotta per difendere gli alberi e la foresta è prima di tutto una lotta contro l'imperialismo»
Parigi, 5 febbraio 1986, Prima conferenza internazionale sull’albero e la foresta (estratti).
« La mia patria, il mio Burkina Faso è senza dubbio uno dei pochi paesi al mondo che ha il diritto di definirsi un concentrato di tutte le calamità naturali di cui il genere umano soffre tuttora, alla fine di questo ventesimo secolo.
Otto milioni di burkinabé hanno interiorizzato questa realtà in 23 terribili anni. Hanno visto morire le madri, i padri, i figli e le figlie, decimati da fame, carestia, malattie e ignoranza. Con gli occhi pieni di lacrime hanno guardato prosciugarsi stagni e fiumi. Dal 1973 hanno visto il loro ambiente deteriorarsi, gli alberi morire e il deserto invaderli a passi da gigante. Secondo le stime, ogni anno il deserto avanza nel Sahel di 7 chilometri.
« La mia patria, il mio Burkina Faso è senza dubbio uno dei pochi paesi al mondo che ha il diritto di definirsi un concentrato di tutte le calamità naturali di cui il genere umano soffre tuttora, alla fine di questo ventesimo secolo.
Otto milioni di burkinabé hanno interiorizzato questa realtà in 23 terribili anni. Hanno visto morire le madri, i padri, i figli e le figlie, decimati da fame, carestia, malattie e ignoranza. Con gli occhi pieni di lacrime hanno guardato prosciugarsi stagni e fiumi. Dal 1973 hanno visto il loro ambiente deteriorarsi, gli alberi morire e il deserto invaderli a passi da gigante. Secondo le stime, ogni anno il deserto avanza nel Sahel di 7 chilometri.
5 ottobre 2019
In Italia più di 7 miliardi di gettito tributario persi via paradisi fiscali
Uno studio condotto da ricercatori americani e danesi – e segnalato sulla rivista StartMag – consente di quantificare il peso del mancato gettito tributario da parte delle multinazionali che spostano i loro profitti verso i paradisi fiscali. In particolare la scheda sull’Italia, che si ottiene cliccando sulla mappa interattiva, mostra come in questa gara all’occultamento dei profitti il nostro paese perda 7,5 miliardi di gettito tributario, di cui la grande maggioranza a favore dei paradisi fiscali che indisturbati si annidano all’interno dell’Unione Europea. In questo contesto, la crociata contro l’uso del contante per combattere l’evasione fiscale sembra quanto meno mancare completamente il bersaglio.
Missingprofits.world
I ricercatori dell’Università della California, di Berkeley e dell’Università di Copenaghen stimano che ogni anno quasi il 40% dei profitti delle multinazionali (nel 2016 oltre $ 650 miliardi) vengano trasferiti in paradisi fiscali. Questo spostamento riduce il gettito delle imposte sul reddito delle società di quasi $ 200 miliardi, ovvero il 10% della tassazione globale sulle società.
Missingprofits.world
I ricercatori dell’Università della California, di Berkeley e dell’Università di Copenaghen stimano che ogni anno quasi il 40% dei profitti delle multinazionali (nel 2016 oltre $ 650 miliardi) vengano trasferiti in paradisi fiscali. Questo spostamento riduce il gettito delle imposte sul reddito delle società di quasi $ 200 miliardi, ovvero il 10% della tassazione globale sulle società.
Sistema Bibbiano: la macchina dei soldi
Estratto della conferenza “Il caso Bibbiano – Angeli, demoni e le radici di un sistema anomalo”, svoltasi il 20 settembre 2019 a Cavriago (RE), organizzata dall’associazione Renovatio 21 e ripresa integralmente per voi dalle telecamere di Byoblu.
Cosa c’è dietro al sistema Bibbiano, esteso in gran parte dell’Italia?
Soldi, sete di potere, collusione.
Cosa c’è dietro al sistema Bibbiano, esteso in gran parte dell’Italia?
Soldi, sete di potere, collusione.
3 ottobre 2019
Il legame tra l'opposizione venezuelana e i cartelli colombiani
Il caso è iniziato nel marzo 2019, un mese dopo lo show politico-mediatico dell'aiuto umanitario, dove gli Stati Uniti e i suoi alleati hanno preteso di violare la sovranità del Venezuela e hanno cercato disperatamente di dividere le forze armate bolivariane. Il 20 marzo 2019, Roberto Marrero, capo di gabinetto di Juan Guaido, e la sua guardia del corpo, Luis Paéz, sono stati arrestati dalle forze di sicurezza venezuelane. A casa del primo, i servizi venezuelani hanno trovato due fucili d'assalto, una granata e valuta estera in contanti.
L'analisi dei dati del cellulare di Roberto Marrero e di quelli contenuti nel suo computer porterà all'arresto, nella città venezuelana di Valencia, di Wilfredo Torres Gómez, alias Necocli, capo del cartello colombiano narco-paramilitare Los Rastrojos. Il governo bolivariano ha poi denunciato ancora una volta i legami tra un importante settore dell'opposizione politica venezuelana e i narcotrafficanti colombiani.
1 ottobre 2019
La guerra contro il mondo: le macchine militari industriali sono una parte dell'emergenza climatica più grande di quanto si possa pensare
Più di un secolo prima di arrivare sull'orlo della catastrofe ecologica, Rabindranath Tagore aveva avuto l'intuizione. Tagore, scrittore e riformatore culturale indiano vissuto durante il periodo del colonialismo britannico, è stato uno degli ultimi di una generazione capace di esaminare il mondo industrializzato dall'esterno. E' autore di uno dei primi e più eloquenti avvertimenti contro la precarietà di un mondo basato, come il nostro attuale, sui due pilastri del consumo industriale e della guerra. Durante un viaggio per mare in Giappone nel 1916, fu testimone di un evento che all'epoca era inconcepibile e che oggi ci sembra quasi banale: una fuoriuscita di petrolio. A suo avviso, questa era un'immagine scioccante di una Terra devastata dalla ricerca incontrollata del potere che era diventata l'ossessione di questa parte dell'umanità ora galvanizzata dalle tecnologie prodotte dalla scienza moderna.
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29 settembre 2019
L'Italia nell'€uro: Indagine di una catastrofe
“Il coraggio di ciò che si sa”.
Il secondo governo Conte e la sinistra [1]
Friedrich Nietzsche diceva che bisogna avere “il coraggio di ciò che si sa”.[2]
1. QUELLO CHE SAPPIAMO
Il secondo governo Conte e la sinistra [1]
Friedrich Nietzsche diceva che bisogna avere “il coraggio di ciò che si sa”.[2]
1. QUELLO CHE SAPPIAMO
Proviamo a mettere assieme quello che sappiamo sulla traiettoria economica dell’Italia negli ultimi decenni, su quanto è accaduto dall’introduzione dell’euro, prima e dopo la crisi e su quanto è accaduto dopo il 4 marzo 2018. Ci aiuterà a capire cosa fare.
25 settembre 2019
Noi, cittadine/i marocchine/i, dichiariamo di essere fuorilegge
Su iniziativa delle scrittrici Leila Slimani e Sonia Terrab, più di 490 persone hanno firmato un manifesto per denunciare le "leggi liberticide" del codice penale e lanciare un "dibattito nazionale sulle libertà individuali", tre settimane dopo l'arresto della giornalista Hajar Raissouni per "aborto" e "rapporti sessuali fuori dal matrimonio".
Noi, cittadini e cittadine marocchini, dichiariamo di essere fuorilegge.
Stiamo violando leggi ingiuste, obsolete che non hanno più alcuna ragione di esistere.
Noi, cittadini e cittadine marocchini, dichiariamo di essere fuorilegge.
Stiamo violando leggi ingiuste, obsolete che non hanno più alcuna ragione di esistere.
24 settembre 2019
Banchieri centrali alla ricerca ossessiva del potere
I banchieri centrali hanno esaurito le munizioni. Mark Carney, il capo della Banca d'Inghilterra in procinto di ritirarsi, lo ha ammesso in un discorso all'incontro annuale dei banchieri centrali a Jackson Hole, Wyo, ad agosto. "A lungo termine", ha detto, "dobbiamo cambiare il gioco". Lo stesso argomento è stato sottolineato da Philipp Hildebrand, ex capo della Banca nazionale svizzera, in una recente intervista con Bloomberg. "Davvero, ci sono poche munizioni rimaste", ha detto. "È improbabile che più o meno la stessa cosa in termini di politica monetaria sia una risposta adeguata se entriamo in una recessione o in una forte recessione".
"Più o meno lo stesso" significa ridurre ulteriormente i tassi di interesse, lo strumento azionario delle banche centrali per mantenere il loro tasso di inflazione mirato in una fase di recessione. Si presume che i tassi di interesse basati sull'affare stimolino l'economia incoraggiando i mutuatari a prendere in prestito (poiché i tassi sono così bassi) e i risparmiatori a spendere (poiché non fanno alcun interesse sui loro depositi e potrebbero dover pagare per conservarli).
"Più o meno lo stesso" significa ridurre ulteriormente i tassi di interesse, lo strumento azionario delle banche centrali per mantenere il loro tasso di inflazione mirato in una fase di recessione. Si presume che i tassi di interesse basati sull'affare stimolino l'economia incoraggiando i mutuatari a prendere in prestito (poiché i tassi sono così bassi) e i risparmiatori a spendere (poiché non fanno alcun interesse sui loro depositi e potrebbero dover pagare per conservarli).
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