Fino a 100 mila euro i depositi saranno protetti
in Europa, oltre tale soglia i conti correnti possono essere coinvolti
nei fallimenti bancari. L’Unione europea sta discutendo in questi giorni
il tema dell’Unione bancaria. Una tappa a cui prima o poi si dovrà
arrivare, nonostante i veti e i paletti della cancelliera tedesca Angela
Merkel. Ma nelle discussioni in corso viene data poca rilevanza a
un punto molto delicato per garantire la fiducia nelle banche da parte
dei rispamiatori: ovvero la soglia di garanzia dei depositi. I Paesi
della Ue hanno deciso a fine giugno che nel momento in cui sarà
necessario un salvataggio bancario saranno intoccabili solo i conti
correnti fino a 100 mila euro. Mentre gli importi superiori a tale
soglia saranno aggredibili.
Le oligarchie finanziarie si baloccano con governi compiacenti o direttamente imposti da loro. Infatti la BCE ha ormai il potere di influenzare la composizione dei governi nazionali. Questi alchimisti dello spread evocano una nuova guerra santa contro i "populismi" rei di mettere in discussione un'architettura economica costruita sopra le teste dei cittadini, un atto profondamente anti democratico. La povertà e la disoccupazione dilagano ovunque in Europa insieme a un'emigrazione incontrollata dall'Africa e dall'Est dell'area Schenghen, a cui non aderisce la Gran Bretagna che sta studiando nuove limitazioni agli ingressi e sospesa in Danimarca, ennesimo fallimento della UE. La Grecia è stata lasciata morire dai "fratelli" europei, sacrificata sull'altare delle banche tedesche e francesi che volevano indietro la loro "libbra di carne". Questa Europa non è basata sulla solidarietà, chi sbaglia paga e paga fino in fondo. Fino alla spoliazione dei beni dello Stato, con la distruzione del tessuto sociale, dei servizi di prima necessità, come la sanità. E' quello che sta avvenendo ai greci abbandonati alla loro sorte come degli appestati. L'Europa sta diventando un lazzaretto. Chi si ammala è lasciato alla sua sorte. Che razza di Europa è questa? Assomiglia a quelle riunioni di mafiosi in cui chi sgarra viene assassinato. Solidarietà doveva essere la prima parola, il primo mattone dell'edificio europeo. Non è stato così. Non è così. I garanti dello status quo ormai insopportabili, in Italia la coppia al comando è Napolitano - Letta, continuano imperturbabili nelle loro convinzioni ignorando il mondo che gli sta crollando intorno.
Dall’alto dell’aereo della Mea, Beirut ti accoglie con due scintillanti faraglioni bianchi. Sono il simbolo della città, quasi le valve di una conchiglia che si schiude per rivelartene velatamente l’essenza. O forse dei bastioni posti in sua difesa: distrutta più volte Beirut è stata ricostruita dallo strenuo coraggio dei libanesi. Mentre il bianco scintillio dei faraglioni ti annuncia la città, ecco che la vedi tutta: palazzi giganteschi che toccano il cielo e si inerpicano sulle aspre colline per poi digradare verso il mare. Blu, mosso, bellissimo. Beirut rapisce chiunque nella magia particolare di una composizione sociale e religiosa complessa.
Nel centro come nella parte commerciale della Amra, si passa dalle donne tappate rigorosamente in chador neri lungi, attenti a nascondere ogni cenno di bellezza, a focose giovani libanesi con gonne così corte da far invidia alle femministe degli anni Settanta. A Beirut, città dei giovani, tutti ridono. Ad ogni passo, la voce “taxi, taxi” risuona dietro la schiena e in qualunque locale si entri “you are the welcome”. La guerra del 2006 ancora segna il volto della città: non è difficile incontrare palazzi diroccati o in via di costruzione. Un signore di Hezbollah, gentile, che mi accompagna verso il Sud del paese dice orgoglioso: “ci hanno massacrato, ma la nostra tenacia è più forte della forza militare degli israeliani. Guarda: abbiamo ricostruito la zona Sud della città, la più colpita dal conflitto. Abbiamo creato pure il migliore ospedale per le malattie del cuore che ci sia in Medio Oriente”. Vedere negli abissi di Beirut e il Libano è una impresa difficile. Dietro lo scintillio di questa grande allegria collettiva, si celano le ferite della guerra civile e di quella del 2006, vinta dai resistenti di Hetzbollah.
Per l’Europa dei banchieri, dei politicanti
prezzolati e dei burocrati, la nuova regola - verniciata con un sedicente
ideale - da imporre a tutti i popoli del vecchio continente è inquietante: è
lecito il sesso tra adulti e bambini. Non ci credete? Allora provate a leggere
nell’idioma che preferite la Raccomandazione CM/Rec (2010) 5 del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. All’articolo 18 c’è scritto testualmente:
«Gli Stati membri dovrebbero assicurare
l’abrogazione di qualsiasi legislazione discriminatoria ai sensi della quale
sia considerato reato penale il rapporto sessuale tra adulti consenzienti dello
stesso sesso, ivi comprese le disposizioni che stabiliscono una distinzione tra
l’età del consenso per gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso e tra
eterosessuali; dovrebbero inoltre adottare misure appropriate al fine di
abrogare, emendare o applicare in modo compatibile con il principio di non
discriminazione qualsiasi disposizione di diritto penale che possa, nella sua
formulazione, dare luogo a un’applicazione discriminatoria».
Aria di dittatura europea in Grecia? Non
bastava la troika ad imporre tagli a stipendi e pensioni, o tasse
praticamente su tutto, da qualche giorno un emendamento del governo in
via di approvazione da parte del Parlamento di Atene prevede fino a due
anni di carcere per chi si oppone ai regolamenti Ue o alla sua politica
estera.
Identica pena per chi sia in disaccordo
con le decisioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
sull'embargo o sull'opportunità di attaccare uno Stato terzo. In un
Paese praticamente governato dalla Ue viene imposta una sanzione penale
pazzesca (da sei mesi a due anni di reclusione) per ogni regolamento
comunitario disatteso. Come dire che, volendo semplificare la materia,
se un cittadino decidesse di produrre i famosi zucchini troppo lunghi o
decidesse di utilizzare reti da pesca a maglie più larghe di quelle
previste dal regolamento Ue (il numero 40/2013 del consiglio del 21
gennaio 2013) finirebbe in carcere.
Scrive Hannah Arendt che in certe forme pervertite di
agire politico attraverso pressioni, influenze e trucchi di cricche,
può succedere che vengano alla ribalta persone che non sanno di nulla e
non s’intendono di nulla. E’ una pagina della famosa Vita Activa, testo capitale della filosofia politica
del Novecento. Siamo nel lontano 1958 quando la filosofa ebrea traccia
queste pagine: eppure somigliano tanto all’Italia di oggi: quella che si
aggira, come un gigantesco vampiro, nei salotti televisivi. Una cricca
di psicologi, criminologi, politici , imprenditori e giornalisti recita
una sorta di rosario a testo unico. Un messaggio ripetuto a reti
unificate compone a tamburo battente una sorta di Grande Opinione.
Sottrarsene è mera illusione. La Grande opinione si forma secondo un
meccanismo semplice: ripetere ovunque si può lo stesso identico
messaggio. Ecco allora la Santanchè deplorare la sentenza contro la
vistosa condotta morale di Berlusconi a Rai 1, 2 e 3. Poi riapparire da
Santoro, sgusciare dalla Gruber, ululare da Formigli, baccagliare da
Floris.
La scoperta di riserve petrolifere più grandi del previsto nel campo
israeliano Meged 5 genera una serie di questioni difficili da risolvere, prima di tutte
quante di queste ricchezze appena scoperte appartiene ad Israele e quante
ai palestinesi. Come riferito da Al Jazeera
il mese scorso sono apparse in diversi media informazioni circa la
scoperta di nuovi giacimenti di idrocarburi nel giacimento Meged 5.La società di esplorazione di petrolio israeliana, Givot Olam, dice di aver già guadagnato 40 milioni di dollari dalla vendita del petrolio
estratto da Meged 5 da quando nel 2011 ha iniziato la produzione lì. La società stima che attualmente il campo si trova su riserve
estraibili valutate in 3.530 milioni di barili, pari a circa un
settimo delle riserve di petrolio del Qatar.
La situazione è complicata dal fatto che i depositi sono nella
cosiddetta Linea Verde: la linea di demarcazione dell'armistizio arabo-israeliano del 1949, che ora separa formalmente Israele dai territori abitati dai palestinesi.
E' di queste
ore la notizia diffusa dalla stampa dell'uccisione di un giovane
italiano massacrato di botte in Gran Bretagna accusato di "rubare il
lavoro agli inglesi"; stava lavorando da qualche giorno come cameriere
in un ristorante. L'ennesima dimostrazione di dove ci vogliono condurre.
Nell'ultimo periodo sono ripresi con forza i flussi migratori nelle
coste siciliane con numerosi "eventi tragici" (per usare la terminologia
mediatica) che hanno colpito la sensibilità delle masse popolari
siciliane e nazionali su cui i politicanti borghesi e media hanno acceso
il loro teatrino, con opinioni e posizioni espresse che variano dal
pietismo "finto-umano" allo sprezzante populismo: abbiamo assistito così
alle passerelle di soggetti del governo nazionale e dell'UE a Lampedusa
(dopo quella di Papa Francesco con le sue preghiere, carezze e
santini), che con le loro facce di bronzo hanno promesso "aiuti e
interventi" e degli ipocriti "funerali di stato" che non ci sono mai
stati, così come i lampedusani sanno non ci saranno mai neanche gli
"aiuti e interventi" che loro si aspettano.
La borghesia e la politica borghese nazionale e europea, non darà mai
risposte soddisfacenti gli interessi popolari poiché la loro necessità e
quella di utilizzare l'"immigrazione", sia come "strumento elettorale" e
sia soprattutto come "esercito industriale di riserva", orientando con
un uso ad hoc dei mezzi di comunicazione la rabbia e il disagio sociale
delle masse lavoratrici e popolari italiane contro l' "immigrato" per
scatenare la "guerra tra poveri".
Mancano 15 giorni alla chiusura della raccolta firme per
la Legge di Iniziativa Popolare per reintrodurre la legge sulla separazione
bancaria organizzata da Movisol e Comitato di Liberazione Nazionale. Andate a firmare numerosi!
Cos’è la
separazione bancaria
Per separazione bancaria si intende una netta
distinzione tra le banche commerciali (quelle dove tutti noi abbiamo un conto
corrente) e banche d’affari (che operano sui mercati finanziari
internazionali). Con questo sistema le banche commerciali possono operare
unicamente elargendo prestiti alle imprese, mutui alle famiglie e tutelando il
risparmio, senza cercare guadagni facili in borsa mettendo a rischio i soldi dei
correntisti. Analogamente le banche d’affari possono operare unicamente in borsa
prendendosi direttamente le responsabilità delle eventuali perdite. Conosciuta come Glass Steagal Act, questa legge
introdotta in tutto il modo a seguito della grande crisi del 29’ per evitare
l’attività finanziaria fuori controllo da parte delle banche, venne abolita nel
92’ da Clinton negli Stati uniti e dalla legge Draghi in Italia nel
96’. Da allora sono state aperte le porte per la deregulation
finanziaria con i risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti.
Perché
firmare
Se vuoi che
le banche ritornino ad essere al servizio dell’economia reale ed esercitare
esclusivamente l’attività di credito nei confronti di lavoratori, famiglie ed
imprese, vieni a firmare la proposta di legge di iniziativa
popolare.
Il
22 maggio 1949 il Segretario della Difesa degli Stati Uniti, James
Forrestal, deciso di saltare fuori da una finestra dell'ospedale della Marina nel Maryland ponendo fine alla sua vita.
Alcuni storici come Eric Hobsbawm, sostengono che la sua situazione
psichica era crollata al punto che gli pareva di vedere dalla sua stanza, i russi che avanzavano verso l'ospedale. La paura della "minaccia del pericolo rosso" sarebbe stato l'innesco che ha portato alla fine della sua esistenza.
Al di là della precisione sugli ultimi minuti del funzionario degli Stati Uniti,
che non sono mai stati confermati ufficialmente - la Guerra Fredda ha
presentato uno dei suoi elementi più ricorrenti: l'intensificazione di una
retorica apocalittica che consisteva nell'infondere un senso di insicurezza e
vulnerabilità alla popolazione. Di Matías Emiliano Casas Rebelión
La campagna elettorale di John Fitzgerald Kennedy, per esempio, fu
attraversata da discorsi che enfatizzavano la presunta minaccia del
blocco sovietico.
Secondo Hobsbawm, l'uso e la ricreazione della paura da parte dei
politici del Nord hanno rappresentato uno strumento fondamentale quando
si parla di voti e di consenso nel Congresso.
Nelle sue prime parole da presidente nei primi mesi del 1961, Kennedy
non ha esitato a classificare il periodo come quello di maggior rischio
nella storia del paese.
Nel suo discorso disse: "Nella lunga storia del mondo, solo poche
generazioni hanno dovuto difendere la libertà nel momento di massimo
pericolo.
Non mi spaventa questa responsabilità, me ne rallegro". La difesa della libertà sarà un argomento presente, anche, tra i futuri presidenti come Ronald Reagan e
George W. Bush.
Secondo quanto riportato da Reuters, il Ministro Saccomanni avrebbe espresso la volontà da parte dell'esecutivo di ridurre ulteriormente i limiti di utilizzo del contante. Nell'agenzia si legge:
Il governo intende ridurre la soglia massima di pagamento in
contanti, attualmente posta a 1.000 euro."Questo è un punto su cui
l'Italia resta indietro ed è un punto su cui vogliamo intervenire", ha
detto il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, durante
un'audizione in Parlamento sulla legge di Stabilità.
Di seguito vi propongo alcune riflessioni, in parte già ospitate su numerosi articoli presenti sul blog.
Nella vita comune, l'utilizzo del denaro contante è una delle cose più
normali che esista. La possibilità di utilizzare denaro contante per
compensare transazioni commerciali, costituisce elemento di libertà di
ogni essere umano, oltre che motore di sviluppo alla crescita economica e
al benessere collettivo.
Quotidianamente, avvengono milioni e milioni di transazioni che hanno
come contropartita l'utilizzo del denaro contate, senza il quale, con
ogni probabilità, parte di queste non avverrebbero mai, o avverrebbero
in maniera sensibilmente ridotta.
L'utilizzo del denaro contante è semplice, è pratico, è efficace, è veloce e non è costoso.
Due
recenti immagini ritraggono il messaggio che sta dietro alle secche
statistiche contenute nella relazione della scorsa settimana della Banca
mondiale sullo stato dell'economia palestinese.
Il primo é un poster del gruppo della campagna Visualizing Palestine,
che mostra un'immagine modificata di Central Park, stranamente vuota.
Tra i grattacieli di New York, il parco é stato privato dei suoi alberi
dalle ruspe. Una didascalia rivela che da quando é iniziata
l'occupazione nel 1967, Israele ha sradicato 800.000 alberi di ulivo
appartenenti ai palestinesi, abbastanza da riempire 33 diversi Central
Park.La seconda, una fotografia ampiamente pubblicata in
Israele il mese scorso, é di una diplomatica francese sdraiata per
terra, fissando i soldati israeliani che la circondano, con le loro
armi puntate verso di lei. Marion Castaing era stata maltrattata quando
lei e un piccolo gruppo di colleghi diplomatici hanno tentato di
fornire aiuti di emergenza, tra cui tende, a contadini palestinesi le
cui case erano state appena rase al suolo. Leggi tutto...
La lugubre pagliacciata allestita attorno al cadavere di Priebke, ha
sortito l'effetto di attribuire anche ad un personaggio del genere
l'alone di vittima e di martire. Non era però questo l'obiettivo
principale dell'operazione, dato che l'isterismo così generato ha
fornito il pretesto per reintrodurre in grande stile nella legislazione
la criminalizzazione delle opinioni; ciò attraverso il reato di
"negazionismo" nei confronti del cosiddetto "Olocausto". In molti hanno
notato che, rispetto allo scopo dichiarato, la legge contro il
"negazionismo" appare del tutto incongruente; anzi, essa finisce per
attribuire all'opinione che si dice di voler combattere una patente di
anticonformismo culturale e persino di eroismo. Sono quindi altre le
opinioni che si vogliono effettivamente colpire, perciò si vedranno ben
presto una legislazione ed una giurisprudenza ad hoc, che magari
dilateranno la categoria di "negazionismo" a ben altri scetticismi, come
quello di chi non crede alla versione ufficiale sull'11 settembre, o
nega l'esistenza di Bin Laden. Lo scopo non è esclusivamente repressivo,
ma soprattutto di discredito nei confronti di opinioni che vedrebbero
con imbarazzo il trovarsi accomunate a "quel" negazionismo.
Per
un presente di lotta radicato in un movimento per la difesa della causa
amerindia (indigenismo) degno e combattivo contro l’ingiustizia, in
fratellanza con gli afro-discendenti e con i meticci. Un’identità
nella lotta per una società senza sfruttatori; un’identità senza
esclusioni divisioniste né misticismi artificiali paralizzanti; senza
manipolazioni dello pseudo-indigenismo made in USAID-UE - tanto
compiacente alla genuflessione e al divisionismo neo-razzista
dell’ambito popolare quanto funzionale al Grande Capitale. Alla vigilia
del 12 Ottobre, abbiamo cominciato a ripensare la nostra identità con un
fulcro unitario nella lotta per la giustizia sociale per tutte e tutti.
Da piccoli, per molte generazioni, ci hanno insegnato a celebrare il 12 Ottobre come “Il Giorno della Razza”…
Questa distorsione della storia è solamente un dato in più di tante
altre menzogne che ci hanno fatto ripetere fino a ritenerle vere. All’inizio, questa celebrazione venne imposta a ferro e fuoco. Fu
imposta dal genocida conquistatore così come la sua lingua, le sue
religioni, le sue credenze, il suo sistema politico ed economico, la sua
cultura… attraverso lo sterminio sistematico di 70 milioni di nostri
avi che vennero assassinati in molti modi, con il proposito di strappare
loro la propria terra, spogliarli dei propri diritti ancestrali e,
molte volte, addirittura per il solo piacere di vederli soffrire – come
si può apprezzare in uno dei numerosi racconti di Fray Bartolomé de las Casas (Siviglia, 24 agosto del 1474 o 1484 – Madrid, 17 luglio del 1566) che fu un “encomendero” spagnolo [colonizzatore a cui veniva concessa un’ “encomienda”, ovvero l’assegnazione di un gruppo di indios a un colono, NdT] e poi frate domenicano, cronista, filosofo, teologo, giurista, «Procuratore o protettore universale di tutti gli indios delle Indie»,
ed è considerato uno dei fondatori del diritto internazionale moderno,
un grande protettore degli indios e precursore dei diritti umani:
Parlando
della tragedia di Lampedusa, c’è poco da aggiungere ai lamenti
ipocriti delle autorità europee e alle giustissime denunce degli
attivisti, delle organizzazioni e dei migranti. Anni fa, il teologo
costaricano di origine tedesca, Franz Hinkelammert,
riassunse in due parole questa routinaria abbondanza di cadaveri
raccolti nei mari e nei deserti nelle frontiere d’occidente:
“genocidio strutturale”. L’idea di “genocidio
strutturale”, certamente implica un’accusa: le strutture non si
impongono da sole, bensì necessitano di decisioni politiche che le
facciano funzionare; decisioni politiche che, eventualmente,
potrebbero disattivare. Quando una struttura alla propria fonte è
incompatibile con la Dichiarazione dei Diritti Umani e con la più
elementare dignità umana, le decisioni che vengono prese per tenerla
in attività acquisiscono un’aura necessariamente truculenta, un’ aria
di ludica crudeltà infantile, la forma di un grande sbadiglio
nichilista. Penso che Barroso e Letta non
avranno gradito di venire ricevuti a Lampedusa al grido di
“assassini”. Non si sentono “assassini”e, probabilmente, la pila di
cadaveri accumulati ai loro piedi gli trasmette un orrore sincero. Ma
devono ingoiare gli insulti e i rimorsi di coscienza rispondendo in
modo responsabile ai propri compromessi con la “struttura”.
Compromessi da cui, in certa misura, dipendono anche i voti dei loro
elettori.
Prelievo forzoso: dopo il precedente di Cipro, tutta l'Europa è a rischio. E ora l'Fmi apre anche a questa possibilità.
L’idea è sorprendente, ma ciononostante è passata pressoché inosservata,
celata tra le righe di un lungo rapporto di economia. Per porre rimedio
all’esperimento fallimentare della moneta unica, il Fondo Monetario
Internazionale ha aperto alla possibilità che le autorità europee
impongano un prelievo forzoso del 10% sui conti correnti di 15
paesi dell’area euro. Tanto ci vorrebbe, secondo i calcoli degli
economisti, per riportare il debito sovrano del blocco ai livelli pre
crisi.
L’idea "brillante" viene enunciata in uno dei capitoli del report
semestrale "Monitor delle finanze pubbliche" preparato dagli economisti
del Fondo. Quello proposto e riportato dai quotidiani, tra cui un giornale greco, sarebbe un provvedimento suicida, in quanto scatenerebbe una fuga di capitali dalle banche europee.
Quanto espresso dall’istituto di Washington è certamente stato preso in
considerazione anche dalle autorità politiche. Il concetto è semplice:
piuttosto che appesantire il carico fiscale delle imprese e far scendere
ancora di più le buste paga, perché non andare a toccare i capitali
"dormienti"?
Ragazzi di Tunisi dispersi al largo di Lampedusa nel marzo 2011
Un giorno a Lampedusa e a Zuwarah, a Evros e a Samos, a Las Palmas e a
Motril saranno eretti dei sacrari con i nomi delle vittime di questi
anni di repressione della libertà di movimento. E ai nostri nipoti non
potremo neanche dire che non lo sapevamo. Dal 1988 sono morte lungo le
frontiere dell'Europa almeno 19.372 persone.
Di cui 2.352 soltanto nel corso del 2011, almeno 590 nel 2012 e già 695
nel 2013. Il dato è aggiornato al 12 ottobre 2013 e si basa sulle
notizie censite negli archivi della stampa internazionale degli ultimi
26 anni. Di seguito trovate soltanto gli incidenti degli ultimi mesi.
Per consultare la documentazione di Fortress Europe dal 1988, visitate
il nostro speciale La strage. Per un'analisi statistica, frontiera per frontiera, leggete la scheda Fortezza Europa.