Nemmeno la polizia è libera da sforbiciatori.
La marea di tagli e privatizzazioni chesi aggira perl'Europa nella
corsa alla riduzione del deficit pubblico viene portata avanti anche
nel Regno Unito, per le forze dell'ordine.
Il primo ministro britannico David Cameron ha progettato un piano per
privatizzare parte della polizia, piano incluso in un processo di
ristrutturazione dei servizi pubblici volti ad assottigliare lo stato sociale. Saranno le imprese private ad occuparsi di pattugliare le strade,
indagare sui crimini, e anche detenere sospetti, cosa che potrà portare ad
abusi della polizia, come dicono i detrattori del piano.
Il processo di privatizzazione inizierà a concretizzarsi questa stessa primavera.
Due delle principali forze di polizia del Regno Unito, nelle contee di West
Midlands e Surrey, hanno già accettato le offerte di società di
sicurezza private per trasferire parte dei loro servizi, secondo quanto
trapelato alla stampa britannica agli inizi di marzo, fatto che ha generato
critiche accese da parte dell'opposizione dei sindacati di polizia. Leggi tutto...
Il dirottamento
della scienza e della tecnologia a favore dello Stato totalitario continua…
Quando la realtà supera la finzione… Questo accade sempre più spesso.
La griglia della sorveglianza globale continua. Il cappio del gulag che si sta
preparando si serra sui popoli che continuano a giocare con i gadget messi loro
a disposizione, che si dissetano con le idiozie dei media ipnotizzatori delle
masse e guardano imbambolati la propaganda degli stati fantoccio assoggettati
ai cartelli della finanza e delle grandi imprese.
Sull’orologio del totalitarismo mondiale è mezzanotte meno due minuti…
tic, tac, tic, tac…
Gadgets hi-tech in
continua evoluzione e internet hanno portato il Grande Fratello a guardare dal buco della serratura la vita
quotidiana degli americani. Ora,
senza doversi preoccupare di mettere dei “bugs” nelle case per entrare, il
governo può praticamente controllare tutto ciò che vuole.
La CIA ha recentemente
dichiarato che sarebbe in grado di “leggere” utensili come lavastoviglie o
frigoriferi con internet e forse anche con le onde radio all’esterno delle
abitazioni.
La cosiddetta Agenzia
degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID), denunciata per essere
una copertura dell’apparato di intelligence degli Stati Uniti, ha appena negato
ad un rinomato ricercatore l’accesso ai documenti relativi alle sue operazioni
a Cuba, qualificate come “segrete”. L’USAID ha rifiutato di
divulgare i dettagli principali delle attività della Freedom House a Cuba dal
gennaio 2000 al dicembre 2007, come richiesto dal giornalista Tracey Eaton,
redattore capo del sito “Along the Malecon”. I documenti erano stati richiesti
in virtù del programma federale di accesso all’informazione, il “Freedom of
Information Act” (FOIA).
Nel suo messaggio a
Eaton, la controversa agenzia cita un’esenzione del FOIA che le permette di non
rivelare non solo “i segreti commerciali, le informazioni commerciali o
finanziarie” considerate come “privilegiate o confidenziali” ma anche segreti
relativi ad operazioni di intelligence clandestine o evidentemente illegali. L’esonero
è abbastanza vago da nascondere la maggior parte delle informazioni agli occhi
del pubblico”, ha spiegato Eaton sul suo sito internet.
Quinta parte del Documento di analisi e proposte politiche dell'Associazione Riconquistare la Sovranità (i link delle precedenti parti sono indicati in fondo all'articolo): § 8 Riformare le controriforme attuate nell'ultimo ventennio da una classe dirigente esterofila e in preda alla depressione.
Accanto alle direttive e ai
vincoli giuridici provenienti dall’Unione Europea, altre forze, di
natura “culturale”, parallele e in parte coincidenti con quelle
provenienti dall’Unione Europea, sovente riconducibili alla
colonizzazione dell’immaginario degli italiani operata dagli Stati Uniti
d’America, hanno spinto, nell’ultimo ventennio, la classe dirigente
italiana a modificare molteplici settori vitali dell’ordinamento
giuridico italiano.
I membri
dell’Organizzazione di cooperazione di Shangai, comprendenti la Russia, la Cina
e l’Iran, stato osservatore, hanno imposto a Michelle Obama, moglie del
presidente Obama e icona della moda, delle restrizioni in materia di trasferte. Il budget annuale a sei
cifre della Sig.ra Obama per i vestiti e per accessori di design è percepito
come un affronto alla moralità dal momento che suo marito sovrintende a guerre
di aggressione verso paesi stranieri, ad omicidi di massa in molti territori
con l’uso di droni e ha ordinato l’assassinio di scienziati iraniani
specializzati nel nucleare.
Anch’esse vittime della
moda, le mogli dei primi ministri britannico e del presidente francese, David
Cameron e Nicolas Sarkozy, sarebbero pure loro colpite da sanzioni in molti
paesi del Medio Oriente e dell’Asia centrale in virtù dell’appoggio dato dai
loro mariti alla campagna di bombardamenti illegale e criminale condotta dagli
Stati Uniti e dalla NATO in Libia.
Il lettore avrà senza
dubbio capito che il “reportage” qui sopra è una parodia.
Tuttavia in realtà
l’Unione Europea applica queste misure senza precedenti alla moglie del
presidente siriano Bachar Al-Assad.
Prima l'istituzione della nuova gendarmeria europea, poi il Meccanismo europeo di stabilità, che si configura come un ente finanziario sovranazionale in grado di condizionare le politiche economiche dei paesi membri e salvare banche private. L'Europa unita mostra d'improvviso il suo vero volto, fatto di imposizioni finanziarie e sorveglianza militare.
Esiste una politica sociale dell'Unione europea? Esistono normative
che fissino un salario minimo, che tutelino i diritti dei lavoratori? La
risposta a queste domande è no, non esistono. L'Europa unita, per come
si presenta adesso, è solo un'unione di tipo finanziario, senza un briciolo di visione sociale condivisa.
Eppure, nonostante la sua ingerenza sulla nostra vitaquotidiana divenga di giorno in giorno maggiore, tale da sovrastare
oramai le decisioni prese dai singoli stati, nessuno si sente in diritto
di pretendere alcunché dall'unione, a livello sociale, di diritti, di
garanzie.
Così, approfittando di quel comune senso di
gratitudine verso l'Europa, vista dai più come un ente portatore di
progresso ed emancipazione, l'Unione ne approfitta per stringere ancora
di più il cappio attorno al collo dei paesi membri.
Proseguo nella pubblicazione del Documento di analisi e proposte politiche dell'Associazione Riconquistare la Sovranità (ARS) e offro in lettura la quarta parte, dedicata ai settori industriali strategici.
Dal Documento di analisi e proposte politiche dell'Associazione Riconquistare la Sovranità: § 7 I settori industriali strategici.
7. I settori industriali strategici
In un’ottica integralmente liberale, opposta, quindi, all'ottica
che qui assumiamo, la nozione di settore strategico è di per sé vuota
di contenuti ex-ante, essendo il mercato il solo ed unico giudice ammissibile (ex-post)
delle decisioni produttive prese in modo indipendente dagli operatori
privati sulla base della semplice convenienza valutata dal singolo. Non
vi è alcuno spazio, in questa prospettiva, per giudizi generali e
aprioristici circa la preferenza di una scelta produttiva rispetto ad
un'altra.
Pubblico la terza parte del Documento di analisi e proposte politiche dell'Associazione Riconquistare la Sovranità.
Dal Documento di Analisi e proposte politiche dell'Associazione Riconquistare la Sovranità: § 4 Scuola e Università; § 5 Sanità; § 6 Agricoltura.
4.Scuola e Università
È
in atto da molto tempo un lento processo di distruzione della Scuola e
dell'Università pubbliche. Le continue riforme che si succedono, ad ogni
cambio di ministro, non fanno che portare avanti questa distruzione.
Nella Scuola pubblica viene in sostanza cancellata la centralità delle
discipline e dei contenuti, che sono la vera sostanza sulla quale si
basa il processo educativo specificamente scolastico. Questa perdita di
contenuti disciplinari riduce il lavoro scolastico ad una sorta di
immane servizio di “babysitteraggio”, con la perdita di ogni reale
valore educativo del tempo passato sui banchi. Le varie riforme,
inoltre, colpiscono al cuore il carattere di scuola nazionale, uguale
per tutti i cittadini, della scuola pubblica, prevedendo una sciagurata
autonomia che significa soltanto trasformazione della scuola in azienda
privata (anche se formalmente pubblica) che va a caccia di clienti sul
Mercato. Analogo destino colpisce l'Università, i cui gravi problemi non
vengono risolti ma accentuati dalle varie “riforme” succedutesi negli
anni.
Ieri un uomo si è dato fuoco nel parcheggio della Commissione
tributaria, in via Paolo Nanni Costa, nella periferia ovest di Bologna.
Era in debito con il fisco e voleva farla finita. A Giuseppe C.,
muratore di cinquantotto anni, erano stati contestati tributi non
pagati e i suoi ricorsi alla commissione erano stati respinti, l’ultimo
proprio di recente. L’uomo ha tentato di uccidersi incendiando la sua
auto verso le otto di mattina. Di Marco Cedolin e Fabio Polese
C’è
restato finché ha resistito e poi è corso fuori; sembrava una torcia
umana. Diversi sono stati i biglietti scritti a mano (trovati dai
vigili del fuoco all’interno della sua macchina) per spiegare il suo
gesto.
“Ho sempre pagato le tasse, poco ma sempre. Quello che ho
fatto l’ho fatto in buona fede. Lasciate in pace mia moglie, lei è una
brava donna. Vi chiedo perdono anche a voi”
ha scritto riferendosi
alla Commissione tributaria. A Roma, un altro caso: un uomo di
quarantanove anni si è gettato dal balcone della sua abitazione perché
disoccupato.
Questi tragici episodi sono in aumento e sono un sintomo evidente di come la crisi economica colpisce pesantemente la maggior parte delle famiglie e soprattutto le
classi sociali più povere. Secondo le stime riportate dal Servizio
Prevenzione del Suicidio dell’ospedale romano Sant’Andrea, il “fattore
economico” ha pesato (sugli oltre 4000 suicidi complessivi in un anno)
per oltre un terzo.
Un articolo sul debito
degli studenti pubblicato lo scorso 5 marzo dalla Federal Reserve Bank di New
York mette in evidenza la catastrofe sociale a cui devono far fronte i giovani
negli Stati Uniti.
Sempre più laureati non
sono in grado di rimborsare i finanziamenti avuti, in un contesto di
disoccupazione di massa, salari in ribasso e tasse universitarie in aumento.
L’articolo rivela che più di un quarto dei mutuatari di prestiti per studenti
accumulano ritardo nei rimborsi, ben più del 15 percento indicato in studi
precedenti.
L’ammontare totale del
debito di tali prestiti è schizzato alle stelle negli Stati Uniti, raggiungendo
870 miliardi di dollari (667 miliardi di euro) e ha superato il livello totale
del debito sui prestiti auto (730 miliardi di dollari – 558 miliardi di euro) e
sulle carte di credito (693 miliardi di dollari – 530 miliardi di euro).
Inoltre,paragonato ad altri tipi di finanziamenti, il debito sui prestiti agli
studenti è limitato ad una piccola parte della popolazione. Mentre l’80
percento della popolazione americana ha debiti da carte di credito, solo il 15
percento ha debiti derivanti da prestiti per studenti non rimborsati. Il peso
individuale è enorme perché lo studente mutuatario medio ha un debito di 23.300
dollari (17.800 euro).
Il peso dei debiti
contratti dagli studenti è aumentato parallelamente all’aumento delle tasse
universitarie.
Secondo il vicepresidente della Commissione europea Olli Rehn l'Euro appartiene alle banche e non ai cittadini. Significa che gli europei hanno rinunciato in massa alla sovranità monetaria. Se riconquistarla, per ora sembra difficile, ciò che possiamo fare è limitare di molto l'influenza del denaro sulle nostre vite, limitando così il potere di chi lo emette. Di Andrea Degl'Innocenti Il Cambiamento L'euro di chi è? Questa domanda tormentava Giacinto Auriti, professore di diritto e saggista, fra i fondatori della facoltà di diritto dell'università di Teramo. “Nel trattato di Maastricht non v'è una riga che spieghi a chi appartiene l'euro” spiegava il professore scomparso nel 2006.
“Se ci verrà detto che appartiene i popoli, e che la Bce si arroga solamente il diritto di stamparlo, questo potrebbe essere accettabile, ma se ci viene detto che appartiene alla Bce sarà una truffa colossale”. Oggi ne sappiamo un po' di più, purtroppo.
Il merito è di due discussi europarlamentari italiani, Mario Borghezio e Marco Scurria. Già, lo stesso Borghezio che girava per i treni a disinfettare i sedili sui quali sedevano gli immigrati, che in gioventù apparteneva al movimento di estrema destra Jeune Europe, mentre Scurria fu presidente del Fronte della gioventù (Msi).
È un peccato che tematiche tanto importanti siano da sempre state relegate alle frange più estreme, xenofobe, violente della politica, portate avanti da personaggi così poveri politicamente e intellettualmente parlando,
La maggior parte delle persone non ha idea che le Nazioni Unite hanno redatto una costituzione mondiale per l'ambiente che è destinata a sostituire tutte le leggi nazionali esistenti. Questo documento ha il titolo funzionale di "Progetto di Patto internazionale sull'ambiente e lo sviluppo" e può essere letto per intero qui. Il lavoro sul progetto di Costituzione globale per l'ambiente è in corso dal 1995 e la quarta edizione è stata rilasciata agli Stati membri delle Nazioni Unite il 22 settembre 2010.
Questo documento è destinato a diventare un trattato vincolante e stabilirebbe un sistema permanente e incredibilmente repressivo di governance globale. Questo "Patto", come viene chiamato, rivendica l'autorità su tutto l'ambiente globale e tutto ciò che lo riguarda. Considerato il fatto che tutto ciò che facciamo influenza l'ambiente in qualche modo, questo significa che il documento diventerebbe la più alta forma di legge per tutte le attività umane. Questa costituzione per l'ambiente globale proposta dalle Nazioni Unite è incredibilmente dettagliata. La Costituzione degli Stati Uniti ha solo 7 punti, ma il documento delle Nazioni Unite ne ha 79. Nel caso gli Stati Uniti ratificassero questo trattato, qualunque legge nazionale, statale o locale dovesse confliggere con questo accordo, sarebbe nulla. Potenzialmente, questa è una delle più grandi minacce per la sovranità nazionale che abbiamo mai visto e dobbiamo mettere in guardia gli americani su questo.
Fondamentalmente, quello che questo patto ambientale propone di fare è prendere i principi dello sviluppo sostenibile basato sull'Agenda 21 e trasformarli in una legge costituzionale globale. Leggi tutto...
Proseguo nella pubblicazione del Documento di analisi e proposte politiche dell'Associazione Riconquistare la Sovranità e offro in lettura la seconda parte. Si tratta del terzo paragrafo dell'Analisi, dedicato all'errore politico e tecnico dell'euro.
Dal Documento di analisi e proposte politiche dell'Associazione Riconquistare la Sovranità: § 3 L'errore politico e tecnico dell'euro.
3. L’errore politico e tecnico dell’euro.
L’unione europea ha sottratto allo stato italianoanche il potere di gestire una moneta nazionale, vincolandolo a una moneta comune che non è di nessuno. L’adozione della moneta unica si è rivelata, oltre che un errore politico un grave errore tecnico.
Gli architetti politici che si sono occupati della costruzione dell'euro hanno scelto di non tener conto delle preoccupazioni espresse da vari esponenti della scienza economica.
Non sono pochi gli esperti che avevano rilevato per tempo come una unione monetaria fra Paesi molto diversi rispetto ad importanti parametri economici (come competitività e tassi di inflazione) avrebbe comportato numerosi squilibri, che sarebbero poi esplosi nei momenti di crisi. Questo è ciò che è puntualmente avvenuto. Nei circa dieci anni passati dall'avvento della moneta unica, i paesi PIGS hanno avuto livelli di inflazione significativamente più elevati di quelli della Germania, e di conseguenza hanno perso competitività, finendo per accumulare pesanti deficit commerciali, non a caso nei confronti della stessa Germania.
L’agenda nascosta degli Stati Uniti in Uganda, Africa centrale e nel Corno d’Africa è la conquista del petrolio e delle risorse minerali strategiche. La ricerca di Joseph Kony e la tutela dei bambini in Uganda non sono che una cortina di fumo, un pretesto per un “intervento umanitario” in una regione in cui le “guerre civili” sostenute dagli Stati Uniti (Sudan, Ruanda, Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Etiopia) hanno fatto più di otto milioni di morti nel corso degli ultimi 20 anni:
“In un’altra manovra volta ad ottenere l’egemonia regionale e sorpassare la Cina, gli Stati Uniti cercano di ottenere tramite l’AFRICOM un punto di appoggio nel blocco incredibilmente ricco di risorse che è l’Africa centrale. La Repubblica Democratica del Congo (RDC) è una delle più grandi regioni del mondo priva di un vero governo. Essa contiene vasti giacimenti di diamanti, di cobalto, di rame, di uranio, di magnesio e di stagno, oltre a produrre più di un miliardo di dollari di oro all’anno. E’ del tutto possibile per gli Stati Uniti accrescere considerevolmente la loro presenza in RDC sotto il pretesto di voler catturare Joseph Kony (Nile Bowie, Merchandising and Branding Support for US Military Intervention in Central Africa, Global Research, 14 marzo 2012.)
Ma chi l’ha mia detto che “il crimine non paga” ? Se guardiamo alle narrazioni e alle grandi storie sulla mafia e sul gangsterismo raccontate da scrittori, saggisti e cineasti, parrebbe vero proprio il contrario… Indubitabilmente le mafie e la criminalità organizzata traggono immensi profitti da attività illecite sempre più gestite a livello globale come i grandi traffici di armi, droga, rifiuti tossici e radioattivi e – non ultimo – di esseri umani, così come da intraprese più tradizionali come il racket delle estorsioni e i lucrosi mercati degli appalti pubblici e, la “fiction” ispirata alle gesta dell’”alta criminalità” in qualche modo… ringrazia…
Nel corso di quest’ultimo decennio due fra i più clamorosi e importanti successi editoriali – che, per germinazione, hanno generato opere teatrali, fiction televisive e pellicole cinematografiche di uguale fortuna – hanno rappresentato il mondo feroce, violento e corrotto della criminalità organizzata italiana. Innanzitutto il “saggio – romanzo” o “romanzo – saggio” che tanta popolarità – e problemi – ha dato al giovane scrittore e giornalista Roberto Saviano, quel “Gomorra” che ritraeva l’allucinante universo della camorra casalese coniugando cronaca e finzione letteraria di sapore vagamente “pulp” così come piace ai fruitori più giovani e attenti alle tendenze. Meno riscontri e premi sono stati tributati al giudice Giancarlo De Cataldo per il suo “Romanzo criminale”,
Premessa - Se verrà confermato alla Casa Bianca nelle presidenziali del prossimo 6 novembre, Obama ha chiarito che renderà obbligatorio nel corso del 2013 l'inserimento del microchip sottocutaneo in tutta la popolazione americana. L’obiettivo è di creare un registro nazionale di identificazione che permetterà di “seguire meglio i pazienti avendo a disposizione tutte le informazioni relative alla loro salute”. Il nuovo progetto relativo alla salute (HR 3200) è stato adottato recentemente dal Congresso e alla pagina 1001, contiene l’indispensabile necessità per tutti i cittadini che usufruiscono del sistema sanitario di essere identificati con un microchip, il cui prototipo definitivo è allo studio della FDA (Food and Drug Administration) dal 2004. Di Enrica Perucchietti
Un passo indietro Né George Orwell, né Aldous Huxley nelle loro distopie si erano spinti così lontano da poter prevedere l’avvento di una popolazione controllata da microchip sottocutanei. 1984 e Il Mondo Nuovo ci hanno tramandato due sistemi totalitari che hanno preceduto sulla carta, con inquietante forza visionaria, innovazioni politiche che ci hanno reso progressivamente sempre più “trasparenti” e schiavi di fronte all’ingerenza statale. Già nel 1932 Huxley era arrivato a prevedere addirittura un sistema in cui gli abitanti sono concepiti e prodotti industrialmente in provetta. Sotto il mito del progresso i cittadini vengono condizionati fin dall’infanzia con tecnologia e droghe e da adulti si ritrovano ad occupare ruoli sociali prestabiliti dalla nascita. La rinuncia a ogni emozione, privacy, libero arbitrio che contraddistingue il Grande Fratello di Orwell e lo stato totalitario di Huxley offrono però ancora in minima parte una via di fuga, di reazione anarchica alla violenza livellatrice dello Stato.
Offro in lettura i primi due paragrafi (la prima parte) del Documento di analisi e proposte dell'Associazione Riconquistare la Sovranità. L'associazione è stata costituita il 21 marzo da trentacinque soci, tra i quali il sottoscritto. Il Documento del quale pubblico i primi due paragrafi è parte integrante dell'atto costitutivo dell'Associazione, la quale ha come scopo sociale quello di diffondere, in rete e attraverso la promozione di assemblee cittadine, le analisi e le proposte contenute nel Documento (Stefano D'Andrea).
Dal Documento di Analisi e proposte dell'Associazione Riconquistare la Sovranità: § 1 Premessa; § 2 L'insanabile contrasto tra Costituzione della Repubblica Italiana e Trattati dell'Unione Europea
1.Premessa
La parte più nobile e moderna della Costituzione della Repubblica Italiana è costituita dal titolo dedicato ai “rapporti economici” (artt. 35-47). Essa, da almeno due decenni, è totalmente disapplicata, in ragione della prevalenza dei Trattati dell’Unione Europea e del diritto derivato (emanato dagli organi dell’Unione) sulle norme costituzionali volte a disciplinare la materia economica. Una congiuntura internazionale favorevole, un lungo periodo di bassi tassi di interesse, la promozione dell’indebitamento privato, che ha supplito per molto tempo la diminuzione dei salari e dei redditi da lavoro tutti, e la diffusione della ideologia globalista, mercatista, transnazionale, idolatra della concorrenza e individualista hanno oscurato a lungo, agli occhi del popolo italiano, questo dato di fondamentale rilevanza. Oggi siamo giunti al tempo della verità e alla necessità di invertire la rotta.