Penelope Griffith Londonè il nome della scrittrice, autrice del nuovo caso editoriale che si sta diffondendo in Italia con l’opererazione “Liberiamo le Storie”. A metà febbraio, infatti, inizia a circolare sulla rete un manoscritto che in meno di 20 giorni conta 2.000 copie scaricate e in circolazione, e più di 300 ebook venduti. EA- Io sono l’acqua e vengo a liberarvi è un libro caldo, perchè tocca temi scottanti.
Primo fra tutti è un atto di protesta contro l’Acta “Anti-Counterfeiting Trade Agreement”,ossia legge anti- contraffazione.
[Che cos'è davvero l'Acta? (riassunto informativo per chi non conosce il vero volto del trattato a fine pagina) *] Perchè mai una scrittrice dovrebbe essere contraria a una legge che la protegge dalla pirateria? È noto, che il trattato non sia volto alla Nostra protezione, ma che abbia ben altri scopi, e soprattutto comporterebbe una sostanziale restrizione della libertà!
L’iniziativa di protesta della London è chiara :
“Se proteggermi dalla pirateria equivale a sotterrare la libertà di espressione e i diritti umani, allora sarò io stessa la pirateria !”
L’autrice, in accordo con la casa editrice ha così deciso si “autopiratarsi”, rendendo disponibile direttamente dalla sua pagina web, una copia omaggio integrale divisa in capitoli del suo romanzo.
Mentre il movimento Occupy Wall Street (OWS) ha preso di mira una piazza finanziaria per occuparla, la Germania ha compiuto un’impresa di gran lunga più impressionante, quella di occupare un’intera nazione – la Grecia. La Germania ha esperienza nell’occupare la Grecia, avendola occupata durante la Seconda guerra mondiale. L’arte di occupare un’altra nazione prevede di reclutare subito un fantoccio locale per fare il lavoro sporco necessario per esercitare la repressione sui cittadini. Durante la Seconda guerra mondiale, la Germania ha usato varie marionette, la più famosa l’assassino Ioannis Rallis, per (nominalmente) governare la Grecia e terrorizzare il popolo greco. (Dopo la sconfitta della Germania, Rallis è stato condannato per il suo tradimento.)
Questa volta, la Germania ha avuto molto più successo nel reclutare ed utilizzare un burattino per (nominalmente) governare la Grecia e terrorizzare il popolo greco, prima dell’occupazione tedesca. È stata abile nell’imporre al governo il suo fantoccio, Lucas Papademos, che accolga la “richiesta” della Germania di rioccupare la Grecia. Papademos non è stato eletto. Lui è al potere, perché il suo predecessore eletto, George Papandreou, aveva annunciato che la Grecia avrebbe tenuto un referendum, se accettare o meno i termini di un accordo sul debito sovrano della Grecia, accettazione che avrebbe avuto l’effetto della rinuncia alla restante sovranità della Grecia, e della consegna del popolo greco ad una depressione ancora più profonda. L’inevitabile reazione tedesca al plebiscito è stata: “La democrazia in Grecia - inconcepibile!” Leggi tutto...
La cosiddetta riforma del diritto del lavoro è il risultato di precise direttive da parte di organismi internazionali di cui l'Italia fa parte, come la BCE, il FMI e l'OCSE, perciò la trattativa tra governo e "parti sociali" ha assunto esclusivamente il ruolo di un rituale o, addirittura, di una messinscena. Questo dato non costituisce in sé una novità assoluta, anzi i precedenti non mancano.
Nel 1956 l'Italia fu ammessa a far parte dell'ONU e, in base ai patti vigenti nell'organizzazione, lo Stato italiano venne costretto a rinunciare al suo ruolo di tenutario dello sfruttamento della prostituzione.
Ma la famosa "chiusura delle case chiuse", attuata nel 1958, venne rigorosamente presentata dalla politica e dalla stampa come una vicenda interna, in modo da preservare l'immagine dell'ONU da una decisione che, all'epoca, fu molto impopolare. L'impopolarità della scelta fu scaricata quindi su un partito della sinistra, e presentata come un'iniziativa di una parlamentare socialista, la senatrice Merlin. La Convenzione ONU sulla prostituzione è congegnata in modo tale da vietare solo lo sfruttamento della prostituzione da parte degli Stati, mentre offre vari escamotage per ciò che riguarda la legalizzazione dello sfruttamento privato. I primi due governi Berlusconi hanno cercato di usare la diffusa nostalgia delle vecchie case di tolleranza per introdurre il modello di sfruttamento privato alla tedesca, ma i tentativi sono andati a scontrarsi contro la realtà che in Italia il business dello sfruttamento delle case di appuntamento costituisce un feudo in appannaggio ai vari corpi di polizia.
E' evidente che le questioni ambientali stanno prestando il fianco a gravi contraddizioni per i governi progressisti o della nuova sinistra. Il deciso appoggio all'attività estrattiva per alimentare la crescita economica, sta aggravando gli impatti ambientali, scatena serie proteste sociali, e perpetua la subordinazione di essere fornitori di materie prime per la globalizzazione. Si rompe il dialogo col movimento verde e si scade in una sinistra sempre meno rossa, giacché sta diventando marrone. DiEduardo Gudynas
Un rapido sguardo ai paesi retti da governi progressisti, mostra che in tutti vi sono conflitti ambientali in corso. È scioccante che questa non sia un'eccezione, bensì la regola in tutto il Sudamerica. In questo momento, ad esempio, sono in corso proteste contro l'attività estrattiva mineraria o petrolifera non solo dall'Argentina al Venezuela, ma perfino in Guyana, Suriname e Paraguay.
In Argentina si registrano conflitti della cittadinanza verso il settore minerario per lo meno in 12 province; in Ecuador la protesta locale in zone minerarie continua a crescere; in Bolivia poco tempo fa si è conclusa una marcia indigena in difesa di un parco nazionale e si annuncia già una nuova mobilitazione. In questi stessi paesi, i governi progressisti incoraggiano l'attività estrattiva, sia proteggendo le imprese che lo fanno (statali, miste o private), offrendo agevolazioni d'investimento, sia riducendo le esigenze ambientali. Gli impatti sociali, economici ed ambientali vengono minimizzati. I governi in alcuni casi affrontano la protesta sociale, in altri la criticano acidamente e, secondo un andazzo più recente, la criminalizzano e sono arrivati a reprimerla.
Dal cilindro della propaganda occidentale escono a getto continuo trovate a dir poco spettacolari, che solo una fervida immaginazione unita ad una brama sconfinata di manipolare la realtà può produrre: l’ultima è “l’arresto” di un celebre divo di Hollywood intento a manifestare sotto l’ambasciata del Sudan negli Stati Uniti contro il “regime” di quel grande Paese africano posto al crocevia del “Continente nero” e per questo ambito sin dall’Ottocento da tutte le “potenze” occidentali, anche a costo di scannarsi tra di loro.
Secondo copione, il divo in questione è stato prontamente rilasciato, tuttavia l’‘imbarazzante contrattempo’ occorsogli, subito reclamizzato urbi et orbi attraverso la tentacolare piovra mediatica, ha fatto subito il giro del mondo.
Il risultato è quello auspicato da chi aveva architettato questa messa in scena: finalmente i tele-sudditi sono edotti, oltre che sulla “malvagità del regime siriano”, di quello iraniano, di Putin, di Chavez, della Corea del Nord eccetera (la lista è lunghina), anche su quella del governo sudanese, da tempo nella tabella dei “cattivi” a causa dell’ipermediatizzata “catastrofe umanitaria nel Darfur”, sulla quale il “gran pubblico” certamente non avrà capito un accidente (ma basta starnazzare per una “catastrofe” per riscuotere simpatie). Tra l’altro, il presidente del Sudan è l’unico capo di Stato in carica su cui pende un “mandato di cattura” del farisaico “Tribunale dell’Aja per i crimini contro l’umanità” (purché non commessi dall’Occidente: America, Inghilterra e Israele in testa alla classifica dell’impunità totale).
Il processo di verità storica che da tempo sta squarciando il muro di oblìo eretto a difesa di una mistificata interpretazione delle vicende unitarie e post unitarie della nostra nazione, ha trovato nuovo e solidissimo impulso per merito di una pubblicazione scientifica edita da un’istituzione dall’indiscussa affidabilità quale la Banca d’Italia.
Se fino ad oggi si è potuto confutare, su basi storiografiche peraltro tutte da verificare, quanto asserito da chi, carte alla mano, mira a dimostrare come il presunto processo unitario si sia risolto nei fatti in una feroce e avvilente colonizzazione del Mezzogiorno, oggi scende in campo la Banca d’Italia, con il suo indiscusso prestigio, a sancire, sulla base di incontestabili analisi e dati statistici, la verità di fatti troppo a lungo vergognosamente manipolati.
Ebbene, a contraddire definitivamente un’ideologia mistificatrice della realtà di episodi che hanno costretto il Mezzogiorno ad una immeritata situazione d’inferiorità,
Per coloro che non sono ancora convinti che ci troviamo alla vigilia di un evento di portata globale, il sito ufficiale della Casa Bianca pubblica al link WhiteHouse.gov alla data di Venerdì 16 marzo 2012 un Ordine Esecutivo del Presidente, denominato Preparazione Nazionale Risorse per la Difesa. Tale ordine istituisce di fatto la legge marziale in tempo di pace sul territorio degli Stati Uniti. Vediamo cosa significa in questo articolo di cui riportiamo link e contenuti.
Questo ordine esecutivo è un progetto di legge marziale in tempo di pace e dà al Presidente il potere di prelevare qualsiasi cosa ritenuta necessaria per “difesa nazionale”, qualunque cosa decidono che lo sia. E ‘tempo di pace, perché, come il titolo dell’ordine, dice, è per “preparazione”.
Una copia di tutto l’ordine segue la fine di questo articolo.
In base a tale fine i capi di gabinetto queste posizioni di livello, Agricoltura, Energia, Salute e dei Servizi Sociali, Trasporti, Difesa e del Commercio possono prendere il cibo, bestiame, fertilizzanti, macchine agricole, tutte le forme di energia, risorse idriche, tutte le forme di trasporto civile ( il che significa tutti i veicoli, barche, aerei), e qualsiasi altro materiale, compresi i materiali da costruzione da qualunque parte esse sono disponibili. Questo è probabilmente perché il governo ha visitato aziende con dispositivi GPS, in modo da sapere esattamente dove andare quando si attiva questa via.
In particolare, il governo è autorizzato ad assegnare i materiali, servizi e strutture secondo quanto ritenuto necessario o opportuno. Essi decidono quali mezzi necessari od opportuni.
UPDATE: il lettore Kent Welton scrive: Questo permette di regalare dei beni USA e sussidi alle imprese private: “(b) prevedere la modifica o ampliamento di strutture private,
Non riesco a capire per quale assurda motivazione la trasmissione “Servizio pubblico” non dia spazio ad una questione politica che potrebbe rivelarsi “fatale” per la vita democratica del paese. Da Giulia Innocenzi (che ha provato a darmi una mano) a Marco Travaglio, compresi altri due giornalisti della nota trasmissione, sono tutti informati. Quel giovedì in cui ho ricevuto l’invito in RAI è stato chiesto a Santoro di lanciare l’appello contro l’ESM (mediante la mia presenza o meno, poco importa), ma il conduttore non lo ha ritenuto necessario.
Chi c’era in studio? Giulio Tremonti, colui che per l’Italia ha firmato il primo trattato ESM (il documento è stato siglato l’11 luglio 2011 dai ministri delle finanze dei 17 stati membri). Restare indifferenti nei confronti di tale questione significa essere favorevoli alle immunità, ai condoni fiscali riferiti ai grandi capitali, alla probabile perdita di sovranità statale e alla inevitabile abolizione di molti diritti sociali.
Atene, 13 marzo 2012-Perché i dolori del popolo greco commuovono tanto l’opinione pubblica in Europa? E perché, giorno dopo giorno, la commozione si fa semprepiù estesa e profonda trasformandosi in voglia di agire, di far qualcosa per esprimere la propria solidarietà alla popolazione greca? La risposta non è difficile: se il dramma greco commuove ed indigna la gente è perché non lo si percepisce più come estraneo alle proprie preoccupazioni, come un caso isolato, un’eccezione alla regola. Perché, insomma, lo si riconosce come quel che è sempre stato, fin dall’inizio, un test inventato ed imposto di forza da chi sta in alto per sperimentare e misurare sulle cavie greche capacità di sopportazione e resistenze delle vittime di fronte alle loro politiche appunto prima di estenderle all’Europa in generale! Di Yorgos Mitralias Γιώργος Μητραλιάς TLAXCALA
Non sorprende, allora, che il confronto tra l’odierna Grecia e la Spagna del 1936 colpisca e sia ripreso da tanti soggetti politici e sociali in Europa. La resistenza del popolo greco nel 2012 argina l’estensione della brutale aggressione del capitale al mondo del lavoro in Europa esattamente come la resistenza dei popoli dello Stato spagnolo fungeva da diga nel 1936 all’espandersi della peste nera – e allo scoppio della guerra – ovunque, in Europa e nel mondo! Se adesso la diga greca cede, presto avverrà l’inondazione dell’intera pianura europea… Leggi tutto...
L'obiettivo è quello di distruggere il paese facendo cadere il governo centrale. In questo modo l'Occidente può andarci con dei mercenari e rubare tutte le risorse di quella nazione.
L'ISLANDA SOGNA L'ALTERNATIVA ALL'EURO - L’Islanda è pronta a rinunciare all’ingresso nell’Unione europea e all’adozione dell’euro. L’instabilità politico-finanziaria dell’Eurozona, le continue pressioni di Gran Bretagna e Olanda affinché il Paese dell’Europa settentrionale restituisca i denari ai creditori britannici e olandesi del fallimento del fondo Icesave stanno spingendo il popolo islandese a soluzioni alternative come quella del dollaro canadese. Il primo ministro islandese Johanna Siguardardottir dal canto suo ha sottolineato che il piccolo Paese nordico si trova di fronte una scelta tra l’utilizzo del dollaro canadese e quello dell’euro convinta che “la situazione non può rimanere così com’è”.
“La scelta è tra la perdita della sovranità islandese in fatto di politica monetaria con l’adozione unilaterale della moneta di un altro Paese o diventare un membro dell’Ue”, ha dichiarato Siguardardottir durante un discorso alla convenzione del Partito dell’Alleanza socialdemocratica nella capitale islandese. Per affrontare e decidere sul da farsi, l’Islanda è pronta a indire un referendum sull’ingresso nell’Unione europea agli inizi del prossimo anno, ma a peggiorare la situazione è la crisi dell’Eurozona che ha messo a dura prova la fiducia degli islandesi nell’Unione economica come rifugio sicuro per il loro futuro. A lanciare l’idea alternativa è stata la scorsa estate l’opposizione sottolineando che il dollaro canadese (loonie) potrebbe rappresentare una soluzione più interessante rispetto alla moneta unica europea.
«Cari amici la soluzione del caso di Melania Rea è molto semplice: Salvatore Parolisi risulta essere legato alla filiale italiana del “Tempio di Set” che si trova a Napoli, setta fondata dal Tenente Colonnello Michael Aquino nel 1975, un esperto di altissimo livello di Psicologia Operativa legato al progetto Monarch del programma MK-ULTRA».
Questo è un estratto di una dichiarazione postata dal ricercatore ex Illuminato Leo Lyon Zagami su facebook e poi ripresa da numerosi siti internet e quotidiani on line in merito al noto omicidio di Carmela Rea detta Melania.
Ho chiesto subito ragguagli a Zagami che mi ha inviato un vecchio video del periodo in cui apparteneva ancora alla Loggia di Montecarlo e in cui constatava la pericolosità di Aquino, concludendo: «Andatevi a studiare la metodica e il lavoro di Aquino e vedrete che non sono solo speculazioni e mere affermazioni campate in aria. Purtroppo il segreto di stato in seguito tenderà a coprire certe verità, vista l’implicazione dei servizi segreti americani, ma i rituali descritti da Parolisi sono quelli in uso nel Tempio di Set e il fatto che abbiano la loro base operativa a Napoli e dintorni non depone di certo in loro favore. Questa informazione mi è stata data in maniera molto riservata anche da una fonte interna ai servizi segreti militari». Per ulteriori approfondimenti rimando alle opere di Zagami presto in pubblicazione anche in Italia.
Clini apre agli OGM, la replica delle associazioni. “In Italia bisogna aprire una seria riflessione che deve coinvolgere la ricerca e la produzione agricola sul ruolo dell'ingegneria genetica e di alcune possibili applicazioni degli Ogm”. In un'intervista al Corriere della Sera, il ministro dell'Ambiente Corrado Clini si dichiara favorevole ad un'apertura nei confronti degli organismi geneticamente modificati.
Secondo le dichiarazioni del ministro, senza l'ingegneria genetica l'Italia non avrebbe oggi alcuni dei suoi prodotti più tipici (tra cui il grano duro, il riso Carnaroli, il pomodoro San Marzano, il basilico ligure, la vite Nero D'Avola, la cipolla rossa di Tropea, il broccolo romanesco), “ottenuti grazie agli incroci e con la mutagenesi sui semi”. La chiusura bipartisan dell'Italia in tema di OGM avrebbe ostacolato, a detta del ministro, la ricerca sull'ingegneria genetica applicata all'agricoltura, alla farmaceutica e al settore energetico.
Le affermazioni del ministro dell'Ambiente hanno suscitato forti critiche da parte di diverse associazioni. Secondo Legambiente è “incredibile” che Clini descriva i nostri prodotti tipici come il risultato di una mutagenesi piuttosto che il frutto del ricchissimo patrimonio di biodiversità dell'Italia, un patrimonio mantenuto nel tempo dall'impegno di migliaia di agricoltori e imprenditori agricoli.
La libertà di manifestazione negli Stati Uniti è sempre più a rischio, a giudicare dalle nuove leggi sull’ordine pubblico e dai nuovi sistemi d’arma ‘non letali’ per il ‘controllo delle folle’ che il Pentagono continua a pubblicizzare. Nei giorni scorsi è stata organizzata nel poligono militare di Quantico, in Virginia, una nuova presentazione alla stampa del sistema di deterrenza attiva ‘Silent Guardian’, prodotto dall’azienda Raytheon per il Programma armi non letali del dipartimento della Difesa.
Si tratta di un raggio di microonde che viene sparato da una parabola montata su camion o su un blindato contro i dimostranti, causando nei loro corpi un superficiale ma insopportabile bruciore che li costringe a disperdersi.
L’effetto cessa appena i soggetti colpiti escono dal raggio d’azione delle onde e, secondo i progettisti, non causa nessun danno fisico permanente, poiché la frequenza è così debole (95 gigahertz) da penetrare nell’epidermide per meno di mezzo millimetro.
Chi l’ha provato, ha parlato di un’improvvisa esplosione di calore avvertita al petto e al collo che spinge istintivamente a fuggire lontano, e di una sensazione di forte calore che permane per almeno dieci secondi.
Tagli draconiani a pensioni e stipendi, annunci di "massimo rigore" nella spesa pubblica, ma il nuovo governo non sembra intenzionato ad abbandonare il modello delle Grandi Opere di Berlusconi & soci. Il primo appuntamento del nuovo CIPE, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, ha autorizzato il finanziamento di 4,8 miliardi di euro per il rilancio dei cantieri di alcune delle più controverse infrastrutture programmate dai precedenti esecutivi. Tra esse spiccano il secondo lotto della linea ferroviaria ad alta velocità Genova-Tortona (il cosiddetto "Terzo valico", 1,1 miliardi); la tratta Av Treviglio-Brescia (919 milioni); il Mose di Venezia (600 milioni). Opere che trasferiscono ancora una volta ingenti risorse pubbliche a favore della ristretta cricca di società di costruzioni e istituti bancari nazionali. Con gli immancabili conflitti d'interesse che però non sembrano turbare l'unanimismo pro-Monti di forze politiche e media.
"Quindici miliardi per le infrastrutture e lo sviluppo. È il nostro modo di essere banca", recitava l'inserzione pubblicata qualche tempo fa nelle maggiori testate nazionali da Intesa Sanpaolo, il grande gruppo bancario di cui è stato amministratore delegato il neo-superministro dell'Economia, delle infrastrutture e dei trasporti, Corrado Passera, nonché vicepresidente del consiglio di sorveglianza, la responsabile al Welfare Elsa Fornero. "Tanti progetti avviati anche grazie a BIIS, la banca del nostro Gruppo dedicata alle infrastrutture, l'innovazione e lo Sviluppo", chiariva la manchette.
Il grande inganno che la Goldman Sachs usò con la Grecia
Ci sono aziende che rubano in nome della corona imperiale per la quale lavorano senza che mai capiti loro qualcosa. La Goldman Sachs è una di queste. La banca d’affari statunitense ha riempito le sue arche con un bottino di 600 milioni di euro (800 milioni di dollari) quando aiutò la Grecia a truccare i suoi conti per avere i requisiti necessari per entrare a far parte dell’euro, la moneta unica europea. L’informazione che non è affatto una novità ma di cui, fino ad ora, non si conoscevano i particolari più succosi del meccanismo con il quale la Goldman Sachs ha ingannato a tutti i governi europei che hanno preso parte alla creazione della moneta unica e come ha evitato di rispondervi per questo di fronte alla legge. L’emblema dell’oligarchia finanziaria ha operato protetto da solide complicità nel seno delle istituzioni bancarie europee e dentro il potere politico, facendo di tutto per bloccare le indagini.
Due dei protagonisti di questa mega truffa per la prima volta hanno parlato sulle transazioni coperte con le quali Atene ha nascosto l’enormità del suo debito. Si tratta di Cristoforos Sardelis, capo dell’ufficio gestione debito greco tra il 1994 e il 2004, e di Spyros Papanicolaou, l’uomo che lo sostituì fino al 2010. Il risultato dell’operazione è una gigantesca staffa che fece l’ipotetico salvatore, in questo caso la Goldman Sachs, l’operatore del fallimento della Grecia e di buona parte dell’Europa. Se si contano soltanto le banche francesi, l’avventura greca è costata 7000 milioni di euro.: BNP Paribas ha perso 3,2 milioni, il Credit Agricole 1,3 milioni, la Societè General 892 milioni, BPCE 921 milioni e il Credit Mutuel 359 milioni. Questo è solo quanto è costato al sistema bancario francese: i popoli hanno pagato e pagheranno in sacrifici e privazioni molto più di tali cifre.
La Germania ha molto successo nell’esportazione di prodotti. E siccome esporta molto più di quanto importa, la bilancia dei pagamenti è positiva. La crescita del differenziale tra esportazione e importazione è cambiata, passando dal 2,8% del prodotto interno nell’anno 2000 al 7% nel 2008. In pratica il valore totale delle esportazioni in Germania è stato nell’ultimo anno di 983 miliardi di euro, superiore al valore totale della Cina, 971 miliardi. Il saldo dei pagamenti era di 177 miliardi di euro in Germania rispetto a 191 miliardi in Cina. Questo enorme successo si deve principalmente alla moderazione salariale, in quanto i salari sono tenuti molto al di sotto del livello della loro produttività. DiVicenç Navarro
Questo spiega che il valore aggiunto non va alla massa salariale e al consumo interno, ma ai profitti delle imprese e alle esportazioni di capitale, compreso il capitale finanziario. È superfluo dire che il mondo del lavoro tedesco non è molto soddisfatto di questa situazione. Ma il mondo imprenditoriale tedesco ha un grande strumento nelle sue mani, la Banca Centrale Tedesca (la Bundesbank) e la Banca Centrale Europea. Questi due strumenti hanno l’obiettivo di controllare l’inflazione tramite il controllo dei salari. Mentre i sindacati del metallo stavano rinegoziando la loro conversione, la BCE ha alzato gli interessi sul denaro, riducendo la crescita economica e aumentando la disoccupazione, e questo nonostante che l’Eurozona fosse già sul punto di entrare in recessione.
Applausi applausi per l’Europa. Oggi 14 marzo 2012. Meno male che esiste l’Europa. E meno male che noi ci stiamo ancora dentro.
Basterebbe farsi un giro per il nostro continente, osservare la ricchezza del dibattito in corso, la maturità avanzata di alcuni confronti, incontri e scontri in diverse capitali, per accorgersi quanto sia malsana, perdente, retrograda e reazionaria la posizione di tutti coloro (destra e sinistra estrema) che incitano a formare movimenti, associazioni, partiti, cavalcando il disagio con il fine dichiarato di uscire dall’Europa.
L’Europa rimane –diciamolo una volta per tutte- un faro di civiltà e di libertà di pensiero, alla cui base (radici d’acciaio) troviamo l’immortale lascito della cultura prodotta dall’antica civiltà della Grecia classica, madre e generosa procreatrice di quel brulicare di idee che nel bacino del mediterraneo per almeno 2500 anni ha prodotto un incessante produzione di scienza, di arte, di esperimenti esistenziali, di evoluzione di pensiero.
E naturalmente –perché così è la mente umana- anche di morte, di guerre, di distruzioni.
Per ogni grande riforma c’è stata anche una contro-riforma. Per ogni Voltaire c’è stato un Hitler e per ogni Napoleone c’è stato un Metternich.
Eric Toussaint, dottore in scienze politiche e presidente del Comitato per l’Annullamento del Debito del Terzo Mondo (CADTM), è membro della Commissione di Audit integrale del credito pubblico dell’Ecuador (CAIC) le cui conclusioni hanno portato alla sospensione del pagamento di una parte del debito ecuadoriano. Secondo lui, la Grecia deve sospendere il pagamento del debito e deve ribellarsi contro la Troika composta dalla Banca Centrale Europea, il FMI e la Commissione Europea, perché in caso contrario affonderebbe in una recessione permanente. Come descriverebbe lei il momento che attraversano alcuni Paesi dell’Unione Europea come la Grecia che hanno enormi debiti pubblici?
Si può paragonare la loro situazione con quella dell’America Latina durante la seconda metà degli anni ’80.
Per quali ragioni?
L’esplosione della crisi del debito in America Latina ha avuto luogo nel 1982. La crisi bancaria privata è scoppiata negli Stati Uniti e in Europa nel 2007-2008 e si è trasformata a partire dal 2010 in una crisi del debito sovrano dovuta principalmente alla socializzazione delle perdite delle banche private e alla riduzione delle entrate fiscali provocata dalla crisi. Nel caso europeo, così come in quello latinoamericano, vari anni dopo lo scoppio della crisi, ci troviamo in una situazione in cui i creditori privati e i loro rappresentanti si riuniscono per imporre le condizioni a tutti i governi. Fanno pressioni su di loro perché attuino politiche drastiche di aggiustamento che si concretizzano in una riduzione della spesa pubblica e una riduzione del potere d’acquisto della popolazione. Ciò porta queste economie a uno stato di recessione permanente.
Se qualcuno avesse avuto ancora qualche dubbio riguardante le posizioni della CGIL in merito alla costruzione del TAV in Val di Susa, tali dubbi sono stati prontamente fugati dalle perentorie dichiarazioni esperite stamani dal segretario dello storico sindacato di sinistra Susanna Camusso, nel corso di un’intervista, comparsa sul Corriere della Sera. La Camusso non ha fatto altro che ribadire l’adesione alla "banda del buco" già espressa dalla CGIL in sede di congresso, giustificando tale decisione in modo lapidario, con la motivazione che il paese avrebbe un disperato bisogno d’investimenti.
In tutta evidenza il “bisogno” che attanaglia la Camusso, risulta talmente disperato da giustificare praticamente qualsiasi “crimine” morale e materiale sia legato all’investimento stesso……
Il fatto che la realizzazione dell’opera non sia sostenuta da nessuna ragione di carattere economico e trasportistico. La trascurabile evidenza che il TAV in questione devasterà una valle alpina, trasformandola in un cantiere per svariati decenni. Gli effetti collaterali determinati dai cittadini che in futuro si ammaleranno e moriranno dopo lunga convivenza con l’amianto e l’uranio derivanti dall’investimento. La connivenza con le banche e la mafia del tondino e del cemento che di fatto gestiranno l’intera operazione. Leggi tutto...