8 febbraio 2009

NEOLIBERISMO, KEINESISMO E INTERVENTISMO


La crisi economica globale del sistema capitalistico, oggi in atto, deve indurre gli economisti teorici ad interrogarsi su quanto sta accadendo e a cercare di prevederne i prossimi sviluppi e gli esiti. Uno dei compiti storici della scienza economica è infatti la spiegazione e la previsione di quanto avviene nella realtà.

Un primo punto sembra sufficientemente chiaro. Si tratta di una crisi che ha avuto inizio nel mondo della finanza e che ha poi contagiato l’economia reale. E’ emersa la forte instabilità di un sistema di intermediazione finanziaria che anziché incoraggiare il risparmio delle famiglie e assicurare che esso affluisse senza ostacoli agli investimenti delle imprese e agli impieghi delle amministrazioni pubbliche, è stato utilizzato per finanziare pericolose operazioni speculative compiute sul mercato dei capitali e su quello dei cambi. Questo è avvenuto in un contesto di bassi livelli dei salari reali e in presenza di una politica dell’amministrazione repubblicana degli Stati Uniti che ha alimentato nei lavoratori una forma inedita e sottile di illusione monetaria, consentendo alle banche e ad altre istituzioni finanziarie di concedere loro ampio credito e mutui ipotecari a condizioni molto facili (i subprime mortgages a tassi variabili) per indurli ad acquistare di più e consumare di più, nonostante i bassi salari.

Una situazione di questo tipo non può durare indefinitamente. Quando le banche cominciano a incontrare delle difficoltà nel rientro dei capitali prestati e vengono a trovarsi a corto di liquidità per l’insolvenza dei debitori, il flusso del finanziamento bancario alle imprese di produzione tende necessariamente ad interrompersi. Per allontanare nel tempo questa evenienza, le banche hanno fatto ricorso a strumenti innovativi di ingegneria finanziaria allo scopo di attuare una strategia finanziaria tutt’altro che nuova: quella della Ponzi finance, efficacemente descritta da Hyman Minsky. Hanno infatti cercato di trasformare i crediti in sofferenza in fonti di nuove rendite finanziarie, facendo ricorso a operazioni di cartolarizzazione (securitization) e successiva inclusione dei crediti frazionati in prodotti finanziari derivati, con l’intento di arrivare a disperdere il rischio individuale.

In tali condizioni, chi comprende come stanno andando le cose e dispone di liquidità non la investirà più, ma la tratterrà, ripromettendosi di farne uso in seguito, quando la crisi avrà prodotto i suoi effetti più devastanti, per acquistare le attività patrimoniali superstiti a prezzi stracciati. Viene in essere cioè una situazione abbastanza simile a una trappola della liquidità, ma in presenza di tassi di interesse non ancora ridotti al minimo. Tale situazione non può tuttavia durare a lungo. Essa è destinata a cambiare non appena sul mercato dei capitali i tassi scendono ulteriormente e diventa possibile compiere operazioni vantaggiose di acquisto di capitale azionario, anche finanziandole a credito. Ossia creando degli appositi consorzi finanziari che si indebitano per acquistare imprese (è il cosiddetto leverage buyout) e che possono conteggiare il debito come un costo detraibile dalle tasse, scaricandone l’onere sulle società acquistate (che non di rado vengono poi abbandonate al loro destino di bad companies).

Questo contribuisce ad aumentare la scarsità di liquido e tende a determinare una crisi del mercato interbancario. Per l’eccessivo livello dell’indebitamento, le banche non si fidano più l’una dell’altra e non si prestano denaro tra loro. La crisi è aggravata dal fatto che nel frattempo si diffondono voci allarmanti sull’esito di investimenti troppo rischiosi effettuati dalle banche e i risparmiatori tendono di conseguenza a ritirare i loro depositi e a compiere spostamenti di capitali dai titoli privati a quelli pubblici, ritenuti più solidi, anche se non del tutto sicuri in una situazione di rischio sistemico.

Ne risulta appunto una sorta di trappola anomala della liquidità, che penalizza chi ha bisogno di prestiti per motivi non speculativi. E quindi danneggia in primo luogo le imprese, che possono essere costrette dapprima a ridurre e poi addirittura a cessare la loro attività. A questo punto la crisi diventa generale e coinvolge l’economia reale, a ulteriore dimostrazione della non neutralità della moneta. E attraverso nuovi meccanismi di trasmissione degli impulsi monetari e finanziari sulle variabili reali, che meriterebbero di essere ulteriormente indagati, la crisi si scarica per intero sui lavoratori e sulle loro famiglie.

Le principali cause della fragilità strutturale del sistema finanziario possono a questo punto facilmente individuarsi. Sono la tendenza a un eccessivo ricorso al finanziamento esterno da parte delle imprese; la diffusa pratica bancaria consistente nell’utilizzare credito a breve termine, continuamente rinnovato, per finanziare impieghi di capitale a medio e lungo termine; la facilità con cui vengono realizzate operazioni finanziarie e creditizie ad alto rischio; la scarsa trasparenza di molte operazioni finanziarie, che alimenta la possibilità di compiere vere e proprie frodi nel trasferimento dei rischi. Frodi che sono messe in atto dagli intermediari finanziari ai danni dei risparmiatori e vengono non di rado avallate da compiacenti agenzie di valutazione (rating companies), che, male interpretando le proprie funzioni, mettono in grado alcune società di indebitarsi per somme molto superiori al loro effettivo valore di mercato.

In breve, la crisi ha evidenziato la mancanza nel sistema capitalistico attuale di validi meccanismi di autoregolazione del mercato. In questo senso, si può certamente parlare di fallimento del neoliberismo e di riconosciuta necessità di ricorrere ad interventi pubblici per salvare banche e aziende in difficoltà, anziché lasciare che il mercato penalizzi l’insuccesso delle iniziative economiche meno efficienti. Al vecchio paradigma dell’efficienza allocativa del mercato oggi credono ancora solo pochi epigoni della Mont-Pélerin Society, della scuola di economia di Chicago e della London School of Economics. Quelli che hanno sempre insistito nel presentare il neoliberismo come antitesi al Keynesismo e al dirigismo economico degli anni ’30; e che hanno ispirato il programma economico conservatore di Margaret Thatcher in Gran Bretagna e quello di Ronald Reagan negli USA, l’uno e l’altro favorevoli alla deregolamentazione, alle privatizzazioni e a un contenimento della dinamica salariale e della spesa pubblica per finalità sociali.

E’ un duro colpo per il neoliberismo, un indirizzo di pensiero che ha cercato di affossare le conquiste dello Stato sociale e ha inquinato il quadro teorico con la supply side economics e la ‘critica di Lucas’ all’efficacia della politica economica. Dopo la dissoluzione dei regimi economici dei paesi del cosiddetto ‘socialismo reale’ il neoliberismo ha creduto di avere ormai partita vinta e si è apprestato a seppellire definitivamente l’interventismo statale di tipo keynesiano. Ma oggi il neoliberismo subisce una dura lezione dalla storia. Perfino i più tenaci assertori di questo indirizzo di pensiero, posti di fronte alla drammatica alternativa tra aiutare Wall Street a uscire dalla crisi, sovvenzionando un sistema capitalistico dimostratosi largamente corrotto, o lasciare che esso precipitasse nel caos finanziario più assoluto, sono stati indotti a invocare un intervento straordinario dello Stato nella sfera economica per salvare dal fallimento grandi banche ed imprese. Con l’intenzione di addossare al Tesoro, ossia ai contribuenti, l’onere dell’acquisto dei crediti inesigibili. Senza quindi arrivare a delle vere e proprie nazionalizzazioni.

Ma non è stata, a ben guardare, una vittoria del keynesismo. L’odierna crisi globale ha semplicemente mostrato la necessità della politica economica, riaprendo in un certo senso il confronto teorico tra liberismo e keynesismo. Ma l’aumento della spesa pubblica, che oggi da tante parti si invoca, non riguarda la spesa sociale in istruzione, sanità, pensioni e sussidi di disoccupazione. Riguarda il sostegno di banche e società finanziarie in difficoltà e il salvataggio di grandi imprese industriali. Un salvataggio che ci si propone di realizzare continuando a comprimere i salari reali e le pensioni. E’ quindi un sostegno non alla domanda, ma all’offerta.

Tutto questo ha ben poco di keynesiano. E può accrescere il divario tra l’offerta e la domanda, anziché aiutare a superare le difficoltà di realizzo della produzione sul mercato. Difficoltà dovute alla maldistribuzione del reddito e tipiche di un sistema in cui il capitale non riesce a porsi fini diversi da quello del proprio continuo accrescimento. Tali difficoltà oggi non presentano più carattere esclusivamente ciclico, ma tendono ad assumere carattere strutturale. Segno che il capitalismo resta un problema (il problema di fondo) e che il problema tende ad aggravarsi.


Duccio Cavalieri 19 Gennaio 2009
Fonte: www.economiaepolitica.it

7 febbraio 2009

NEL CALDERONE DI CALDEROLI...

Il 22 dicembre scorso, il ministro Calderoli, ha dato il via ad una "semplificazione" legislativa, con un decreto che ha portato al taglio di oltre 29.000 leggi, dal 1861 al 1947 leggi ormai superate e non più utillizzate, molte risalenti al ventennio fascista. "Sono un chirurgo, per quindici anni ho tagliato moltissimo ma mai come in questo mese, e con quanta soddisfazione" ha detto il ministro, aggiungendo che molte di queste leggi sono "doppioni inutili e dannosi", bisognerebbe chiedere al ministro per chi sono dannose ed inutili le leggi contro l'evasione fiscale che ha eliminato.
Durante la "potatura" della Costituzione, preso dalla foga di tagliare il ministro ha tagliato un pò troppo. Nel calderone di Calderoli, cioè il decreto 200 definito anche il decreto taglia-leggi è finito anche l'articolo 4 del decreto legislativo 288 del 14 settembre 1944, che aveva lo scopo di difendere i cittadini dall'abuso dei pubblici ufficiali.
Nel codice penale infatti alcuni articoli puniscono l'oltraggio, la resistenza o la minaccia al pubblico ufficiale, ad un corpo politico, amministrativo o giudiziario o a un magistrato in udienza. Però grazie all'articolo citato i cittadini sono esentati da sanzioni quando il pubblico ufficiale, incaricato di pubblico servizio o pubblico impiegato, abbia causato la reazione del cittadino eccedendo con atti arbitrari, al limite delle sue attribuzioni.
Si spera che la norma venga al più presto ripristinata e che la smania di obbedienza e ordine che agita le mosse del nuovo esecutivo a partire dai soldati per le strade di Napoli, alle tenute antisommossa contro i cortei studenteschi, alle farneticazioni del ministro Maroni sulle schedature del DNA, non si trasformi nell'ennesima arma di questa velata dittatura, contro i cittadini, sempre nella stessa direzione: verso uno stato di polizia!

6 febbraio 2009

TRATTATO DI LISBONA: L'Obbedienza Non E' Una Virtù



Cosa ci dobbiamo aspettare da un SISTEMA TOTALITARIO che non è più emanazione della sovranità polopare?

Partecipazione a missioni di guerra.
Militarizzazione dei territori.
Istituzione dell'Europolice.
Esercito globale Nato.
Uccisioni legittime per fini di "ordine pubblico".
Potenziamento dei sistemi di sorveglianaza.
SI al verichip.
SI al nucleare.
SI agli OGM.
SI alla clonazione umana.
Utilizzo di tecnologie per il controllo climatico.
Espropriazioni per pubblica utilità.
Centralizzazione della BCE.
Controllo totale dei mercati e del debito pubblico.
Liberalizzazione dei salari.
Privatizzazione di tutti i servizi.

L'EUTANASIA DEI CERVELLI

Le parole e le opinioni sul caso di Eluana Englaro oramai si sprecano, sia nel mondo politico che sulla stampa, non c'è giorno in cui non se ne parli, ed è proprio per questo che il dolore di una famiglia è diventato "un caso".
La politica si affretta a fare una legge, perchè nelle 300.000 leggi del nostro codice non c'è nulla in merito.
In questo susseguirsi di opinioni articoli e proposte se ne sentono di tutti i colori:
"Bisogna a tutti i costi fermare il boia": Gabriella Carlucci, ex soubrette ora in politica nelle file del Pdl.
"E' iniziato l'omicidio di Eluana, che rischia di avvenire impunemente e senza turbare convenzioni e erogazioni di pubblico denaro", afferma Maurizio Gasparri.
"Si fermino, hanno ancora il tempo per riflettere e valutare le conseguenze della loro azione" dice Enrico La Loggia, vicepresidente del gruppo del Pdl della Camera.
"Sarà la prima condanna a morte dopo il 1948", commenta il sottosegretario dell'Interno Alfredo Mantovano.
"Quando c'è una sentenza questa deve essere rispettata e applicata, perché altrimenti non regge più tutto il sistema sociale", è l'opinione di Gaetano Pecorella (...si ..proprio lui: l'avvocato del diavolo!).
"E' 'inconcepibile pensare di uccidere una persona in questo modo" tuona il Vaticano!
Io credo che se c'è qualcosa di "inconcepibile" è che le leggi esistenti in Italia non vengano rispettate e che proprio i condannati che risiedono in Parlamento vogliono legiferare su questioni che riguardano i sentimenti e il dolore di famiglie che si trovano nelle stesse condizioni della famiglia Englaro.
E' inconcepibile che si continui a torturare ed offendere questo padre, senza avere rispetto per il suo dolore; ha perso una figlia da 17 anni, sospendere l'alimentazione e l'idratazione artificiale, vuol dire rispettare la volontà di Eluana.
Se il Vaticano, come questi politici fuorilegge e i loro giornalisti-zerbini, si preoccupassero di chi "vuole vivere" allo stesso modo come s'interessano di chi "vuole morire", ci sarebbero di sicuro meno sofferenze e meno affamati nel mondo.
Lasciate in pace Eluana e la sua famiglia.

5 febbraio 2009

OGNUNO PER SE E DIO PER TUTTI

Mentre la crisi economica e l'aumento degli scioperi danno l'ultima spinta all' UE, per indurire le pene contro gli imprenditori che fanno contratti di lavoro a immigranti senza documenti, finiscono gli scioperi in Gran Bretagna iniziati una settimana fa. Con l'accordo raggiunto ieri tra i sindacati e la Total, saranno assegnati 102 posti di lavoro per un periodo minimo di 9 settimane, ad operai britannici, mentre i 195 operai italiani e portoghesiassunti dalla Irem, continueranno a lavorare normalmente. I sindacati britannici cantano vittoria e sottolineano che era doveroso proteggere l'occupazione locale, quindi niente protesta anti-italiana e xenofoba.
Dopo l'infelice slogan di Gordon Brown "British jobs for British workers" si è acceso il dibattito sul protezionismo in tempi di crisi.
Obama che aveva annunciato la clausola "compra americano", dopo le proteste di Canada ed UE, è costretto a fare un passo indietro specificando che l'applicazione sarà "nel rispetto degli obblighi che derivano agli Stati Uniti dagli accordi internazionali sul commercio".
Il protezionismo è nell'aria, ma non bisogna sbandierarlo troppo...perchè la globalizzazione ha dato regole precise a cui non si può sfuggire.
E' bello vedere che i grandi promotori della globalizzazione siano ora rimasti impigliati nella rete diabolica che ha creato ricchezza per pochi e affamato miliardi di persone.
Sarà ineressante ora, vedere come si libereranno.

In Italia si cominciano a vedere i primi scontri in piazza con la polizia, a causa della crisi e forse ora si comprende meglio l'invio dell'esercito nelle strade, prima molti pensavano fosse per la "sicurezza dei cittadini", altri si chiedeveno semplicemente il perchè, ma ora potranno capire tutti cosa si prospetta in questo anno di recessione.
Stamane un migliaio di operai della Fiat di Pomigliano D'Arco (NA), hanno occupato l'asse mediano, una strada a scorrimento veloce molto trafficata nei pressi dello svincolo dell'area industriale. La polizia in assetto antisommossa ha impedito l'ingresso nella sede autostradale dell'A1 nei pressi dello svincolo di Acerra-Afragola, ma tra scontri e tensione molti operai sono riusciti ad accedere all'autostrada, passando per i campi. La polizia ha portato via alcuni manifestanti. Lo stabilimento Fiat di Pomigliano conta 5000 operai in cassa integrazione, che sfortuna...e pensare che il governo aveva detassato gli straordinari!
Gli operai sono in cassa integrazione da sei mesi, vogliono capire quale sarà il loro futuro, perchè non vedono nessun "piano produttivo" per loro. Senza prospettive concrete saranno costretti a manifestare ancora e in modo più incisivo.
E questa è "un'onda" che si propagherà in tutto il paese.

RAPPRESENTATI PER "GRAZIA DIVINA"

E così hanno varato la nuova “grande riforma”. Anni e anni di lacrime, sudore e sangue - di stangate e di svendite del patrimonio pubblico - sono dunque serviti a qualcosa: finalmente, d’ora in poi, in Italia qualunque rappresentanza del popolo sarà frutto di grazia divina.
Il lavoro è stato ostico, è stato duro. Ma, passo dopo passo, grazie ad un tetragono sforzo congiunto, la destra-sinistra liberaldemocratica è riuscita a chiudere il cerchio.
Sono riusciti a ristrutturare anche le modalità d’ingresso nel “cimitero degli elefanti”. Anche il Parlamento europeo diventa una “riserva di caccia alle prebende ed agli stipendi d’oro” del tutto riservata al bipartito veltrusconiano.
A rappresentare il popolo italiano saranno dunque soltanto “gli eletti”, ma liberaldemocratici. Nessun neo-comunista, neofascista, liberale, repubblicano, monarchico, ecologista, radicale, sarà accettato nel convivio.
Una misura di “razionalizzazione”, dicono loro. Misura tirannica, di rapina delle idee e della volontà dei cittadini, diciamo noi.
L’Italia è tornata quella voluta dagli inglesi nell’Ottocento. Una fedele colonia governata da oligarchie destra-sinistra elette per il loro potere clientelare o di denaro.
E dire che, sconfitto il fascismo, al popolo italiano era rimasta comunque una cassaforte sicura, lo Stato.
Pieno di debiti, sì, ma anche capace di un’amministrazione che, a volte bene e altre male, cercava comunque di temperare l’utile economico dei partiti messi al governo della colonia-Italia dagli anglo-americani con iniziative di benessere diffuso.
Sono stati, quelli, i tempi del grande programma di edilizia pubblica diffusa, di direzione statale delle aziende strategiche, dai trasporti all’energia, alle telecomunicazioni, di incentivi alla prosperità economica delle famiglie e di tutela del lavoro.
Quello Stato non c’è proprio più. Ora c’è un’oligarchia che fa i propri interessi e, al massimo, elemosina una “card sociale” al popolo bue.
Chissà se, batti e ribatti, tolta un po’ di libertà qui e un po’ di libertà là, gli italiani, quelli sopravvissuti alla crisi sociale - immigrazione, precarietà del lavoro, sradicamento culturale - e a quella economica, coltivata dal modello di vita usuraio e consumistico imposto alla nostra colonia, la finiranno una buona volta di votare per una ristretta cerchia di signori il cui unico obiettivo è imbonire il popolo e arraffare le sinecure e le prebende connesse ai posti di sub-governo disponibili...
Chissà se, rialzando la testa dall’ennesima bastonata, gli italiani utilizzeranno mai quell’istituto democratico del non voto, dell’astensione di massa, provocando il crollo della pseudo-democrazia che ci governa...
Chissà.

Ugo Gaudenzi da: Rinascita
(titolo originale: sedotti e bidonati)

4 febbraio 2009

La Condanna Del Capitalismo



“C’erano banchieri che continuamente dicevano a Brasile, Ecuador, Venezuela, Paraguay, Uruguay e Argentina come dovevamo gestire i nostri soldi. Tutti quei banchieri adesso hanno chiuso la bocca. Così è intervenuto il presidente del Brasile, Inacio Lula da Silva, davanti alle oltre diecimila persone riunite in un centro congressi di Belem, sul Rio delle Amazzoni, in occasione del World Social Forum. “Erano quelli – ha continuato - che valutavano il rischio investimenti nei nostri Paesi, che valutavano se stavamo lavorando bene o male. Tutti quei banchieri adesso hanno chiuso la bocca, perché sono falliti per le cattive speculazioni”. A parlare insieme a Lula c’erano anche i presidenti di Venezuela (Hugo Chávez), Bolivia (Evo Morales), Ecuador (Rafael Correa) e Paraguay (Fernando Lugo). Ben cinque capi di Stato riuniti per questo Social Forum dal sapore latinoamericano. Un evento storico per un Forum che è nato “dal basso” e che vuole rappresentare una risposta al Forum economico di Davos. E se in Svizzera, dove quest’anno i grandi banchieri non si sono presentati, regna il pessimismo, a Belem la crisi economica è vista come l’ultimo fallimento della globalizzazione. “Il mondo più avanzato – ha insistito Lula - ci diceva quello che dovevamo fare, loro sembravano infallibili e noi incompetenti. Ci hanno venduto il concetto che lo Stato non poteva nulla e che il mercato avrebbe garantito lo sviluppo dei nostri Paesi. Oggi questo mercato è crollato per la mancanza di responsabilità e di controllo”, ha aggiunto il leader brasiliano, criticando duramente “l’irresponsabilita degli yuppies di Wall Street”. Tutti e cinque i presidenti presenti a Belem hanno avuto rapporti tesi con gli Usa e l’amministrazione Bush. In particolare Chávez, che ha sottolineato le responsabilità dell’“Impero” e del capitalismo americano, sottolineando la necessità di “passare all’offensiva”. Dello stesso avviso Morales, secondo cui “se i popoli del mondo non saranno capaci di seppellire il capitalismo, sarà il capitalismo a seppellire il pianeta”.
“Il vecchio socialismo – ha detto l’ecuadoriano Correa - è entrato in crisi perché non ha mai cercato di superare le vecchie basi del capitalismo e cioè il consumismo, lo sviluppo ad ogni costo, l’impostazione bellica. Il nuovo socialismo – ha aggiunto - vuole superare questi limiti”. Correa, secondo cui a Davos si stanno studiando soluzioni “nate morte”, ha affermato che a Belem è riunito “un altro mondo, che vuole porre fine all’ingiustizia del debito estero”, e ha poi spiegato come il suo Paese abbia deciso di “resistere al neoliberismo rompendo con questo modello di sviluppo”, sottolineando la necessità di una “nuova architettura regionale” per i Paesi dell’America Latina.
Ferdinando Calda

Fonte: Rinascita

3 febbraio 2009

CAPITALISMO BUONO?

Da Davos, Giulio Tremonti dice che per superare la crisi ci vogliono più regole, che la finanza internazionale va riportata dall'anarchia all'ordine. Questa tesi è sostenuta tipicamente da quanti credono che vi sia un capitalismo europeo "buono" (il modello renano di cui si parlava una volta) e un capitalismo americano "cattivo". L'economia sociale di mercato contro l'economia di mercato e basta.

Ma è una tesi effettivamente fondata? La risposta migliore l'ha data lo stesso Giulio Tremonti, nella sua lezione magistrale alla Cattolica del 19 novembre scorso.

Rispondendo a distanza a quanti sostenevano che l' "evoluzione degenerativa del capitalismo" fosse "dovuta alla deregulation", Tremonti notava che "in parte è stato così e in effetti nel ’95, ’97, ’99 e nel 2000, in America vengono formalizzati quattro provvedimenti legislativi assolutamente orientati nel senso della deregulation finanziaria. Ma non è così vero in assoluto. L’Europa è un’area fortemente regolamentata, eppure è un’area su cui c’è l’impatto della crisi".

Se i regolatori hanno avuto un impatto sulla crisi, è stato semmai in senso negativo. Sono loro che hanno fissato limiti folli alla leva finanziaria causando di fatto il fallimento di tutti i grandi istituti di credito. Sono loro che hanno protetto e creato istituti di credito "too big to fail", creando azzardo morale. Sono loro che hanno sguinzagliato i propri seguci all'inseguimento dei Madoff di questo mondo, senza riuscire neppure a capire che avevano sotto gli occhi uno schema Ponzi.

E noi dovremmo affidarci di più, a professionisti con questo track record? Tremonti dice giustamente, dei manager che hanno trascinato i loro istituti in questo disastro: a casa o in galera. Perché dovremmo "graziare" gli scrittori di regole?

Alberto Mingardi www.loccidentale.it

2 febbraio 2009

Operazione Sarkozy: La CIA Nella Repubblica Francese

Fonte: www.voltairenet.org

Nicolas Sarkozy deve essere giudicato per la sua azione e non in base alla sua personalità. Ma quando la sua azione sorprende perfino i suoi elettori, è legittimo entrare in dettaglio nella sua biografia ed interrogarsi sulle alleanze che lo hanno portato al potere. Thierry Meyssan ha deciso di scrivere la verità sulle origini del presidente della Repubblica francese. Tutte le informazioni contenute in questo articolo sono verificabili, ad eccezione di due imputazioni, segnalate dall’autore che si assume le sue responsabilità.

I Francesi, stanchi delle presidenze troppo lunghe di François Mitterrand e di Jacques Chirac, hanno eletto Nicolas Sarkozy contando sulla sua energia per rivitalizzare il loro paese. Speravano in una rottura con anni d’immobilismo e di ideologie superate. Hanno avuto una rottura con i principi che fondano la nazione francese. Sono stati sorpresi da questo « iper-presidente », che ogni giorno apre un nuovo capitolo, che assorbe in sé la destra e la sinistra, che sconvolge ogni sistema di riferimento, fino a creare una totale confusione.

Come bambini che hanno appena combinato una grossa sciocchezza, i Francesi sono troppo occupati a trovare delle scuse, per ammettere l’ampiezza dei danni e la loro ingenuità. Ancor più rifiutano di vedere chi sia veramente Nicolas Sarkozy proprio quelli che da molto tempo avrebbero dovuto rendersene conto.

Il fatto è che l’uomo è abile. Come un illusionista, egli ha distolto la loro attenzione offrendo in spettacolo la sua vita privata e posando sui rotocalchi fino a far loro dimenticare il suo percorso politico.

Il senso di questo articolo sia ben chiaro : non si tratta di rimproverare al sig.Sarkozy i suoi legami familiari, amichevoli e professionali, ma di rimproverargli di aver nascosto i suoi attacchi ai Francesi o quali, a torto, hanno creduto di eleggere un uomo libero.

Per capire come un uomo, in cui oggi tutti concordano nel vedere l’agente degli Stati Uniti e di Israele, abbia potuto diventare il capo del partito gollista e poi il presidente della Repubblica francese, bisogna tornare indietro. Molto indietro. Dobbiamo effettuare una lunga digressione, nel corso della quale presenteremo i protagonisti che trovano oggi la loro rivincita.

Segreti di famiglia

Alla fine della Seconda Guerra mondiale, i servizi segreti statunitensi si appoggiano al padrino italo-americano Lucky Luciano per controllare la sicurezza dei porti americani e per preparare lo sbarco alleato in Sicilia. I contatti di Luciano con i servizi US passano in particolare attraverso Frank Wisner Sr. E poi, quando il « padrino » è liberato e si esilia in Italia, tramite il suo « ambasciatore » corso, Étienne Léandri.

Nel 1958, gli Stati Uniti, inquieti per una possibile vittoria del FLN in Algeria che aprirebbe l’Africa del Nord all’influenza sovietica, decidono di suscitare un colpo di Stato militare in Francia. L’operazione è organizzata congiuntamente dalla Direzione della pianificazione della CIA — diretta teoricamente da Frank Wisner Sr.— e dalla NATO. Ma Wisner è già piombato nella demenza, per cui è il suo successore, Allan Dulles, a supervisionare il colpo. Da Algeri, alcuni generali francesi creano un Comitato di salute pubblica che esercita una pressione sul potere civili parigino e lo costringe a votare i pieni poteri al generale De Gaulle senza avere bisogno di ricorrere alla forza [1].

Ora, Charles De Gaulle non è la pedina che gli Anglosassoni credono di poter manipolare. In un primo tempo, egli tenta di uscire dalla contraddizione coloniale accordando una larga autonomia ai territori d’oltremare in senso ad un’Unione francese. Ma è già troppo tardi per salvare l’Impero francese, perché i popoli colonizzati non credono più alle promesse della metropoli ed esigono la loro indipendenza. Dopo aver condotto vittoriosamente feroci campagne di repressione contro gli indipendentisti, De Gaulle si arrende all’evidenza. Dando prova di rara saggezza politica, decide di accordare ad ogni colonia la sua indipendenza.

Questo voltafaccia è vissuto come un tradimento dalla maggior parte di coloro che lo hanno portato al potere. La CIA e la NATO sostengono allora complotti di ogni sorta per eliminarlo, tra cui un mancato putsch ed una quarantina di tentativi di assassinio. Comunque, alcuni dei suoi sostenitori approvano la sua evoluzione politica. Per proteggerlo, essi creano attorno a Charles Pasqua una milizia per proteggerlo, il SAC.

Pasqua è un malavitoso corso e un vecchio resistente. Ha sposato la figlia di un bootlegger canadese che aveva fatto fortuna durante il proibizionismo. Dirige la società Ricard che, dopo aver commercializzato assenzio, un alcool proibito, è diventata rispettabile vendendo anisetta. Tuttavia, la società continua a servire da copertura per ogni sorta di traffico in relazione con la famiglia italo-newyorkese dei Genovese, quella di Lucky Luciano. Non è dunque da stupirsi che Pasqua si rivolga a Étienne Léandri (« l’ambasciatore » di Luciano) per reclutare manovalanza e costituire la milizia gollista. Un terzo uomo gioca un grande ruolo nella formazione del SAC, l’ex guardia del corpo di De Gaulle, Achille Peretti — anche lui corso —.

Così difeso, De Gaulle traccia con decisione una politica d’indipendenza nazionale. Pur affermando la sua appartenenza al campo atlantico, egli rimette in discussione la leadership anglosassone. Si oppone all’ingresso del Regno Unito nel Mercato comune europeo (1961 e 1967) ; rifiuta di schierare i caschi della NATO nel Congo (1961) ; il incoraggia gli Stati latino-americani ad affrancarsi dall’imperialismo USA (discorso di Mexico, 1964) ; espelle la NATO dalla Francia e si ritira dal Comando integrato dell’Alleanza atlantica (1966) ; denuncia la guerra del Vietnam (discorso di Phnon Penh, 1966) ; condanna l’espansionismo israeliano durante la Guerra dei Sei giorni (1967) ; Il sostiene l’indipendenza del Quebec (discorso di Montreal 1967) ; etc.

Nello stesso tempo, De Gaulle consolida la potenza della Francia dotandola di un complesso militare-industriale comprendente la forza di dissuasione nucleare e garantendo il suo approvvigionamento energetico. Allontana saggiamente dal suo entourage gli ingombranti Corsi, affidando loro delle missioni all’estero. Così, Étienne Léandri diviene il trader del gruppo Elf (oggi Total), mentre Charles Pasqua diventa l’uomo di fiducia dei capi di Stato dell’Africa francese.

Consapevole di non poter sfidare gli Anglosassoni su tutti I campi, De Gaulle si allea con la famiglia Rothschild. Sceglie come Primo ministro il procuratore della Banca, Georges Pompidou. I due uomini formano un tandem efficace. L’audace politica del primo non perde mai di vista il realismo economico del secondo.

Quando, nel 1969, De Gaulle si dimette, Georges Pompidou gli succede brevemente alla presidenza, prima di essere vinto da un cancro. I gaullisti storici non ammettono lasua leadership e s’inquietano per il suo tropismo anglofilo. Urlano al tradimento quando Pompidou, assecondato dal segretario generale dell’Eliseo, Edouard Balladur, fa entrare la « perfida Albione » nel Mercato comune europeo.

La fabbricazione di Nicolas Sarkozy

Una volta delineato questo quadro, torniamo al nostro personaggio principale, Nicolas Sarkozy. Nato nel 1955, è figlio di un nobile cattolico ungherese, Pal Sarkösy de Nagy-Bocsa, riparato in Francia dopo essere sfuggito all’Armata Rossa, e di Andrée Mallah, un’ebrea di famiglia non nobile, originaria di Tessalonica. Dopo aver avuto tre figli (Guillaume, Nicolas e François), la coppia divorzia. Pal Sarkosy de Nagy-Bocsa si risposa con un’aristocratica, Christine de Ganay, dalla quale avrà due figli (Pierre-Olivier e Caroline). Nicolas non sarà allevato dai suoi soli genitori, ma sarà sballottato in questa famiglia ricomposta.

Sua madre è divenuta segretaria di Achille Peretti. Dopo aver co-fondato il SAC, lla guardia del corpo di De Gaulle ha continuato una brillante carriera politica. È stato eletto deputato e sindaco di Neuilly-sur-Seine, la più ricca periferia residenziale della capitale, e poi presidente dell’Assemblea nazionale.

Disgraziatamente, nel 1972, Achille Peretti viene gravemente chiamato in causa. Negli Stati Uniti, la rivista Time rivela l’esistenza di un’organizzazione criminale segreta « l’Unione corsa » che controllerebbe gran parte del traffico di stupefacenti tra l’Europa e l’America, la famosa « French connection » che Hollywwod doveva portare sugli schermi. Basandosi su audizioni parlamentari e sui proprie indagini, Time cita il nome di un capo mafioso, Jean Venturi, arrestato in Canada alcuni anni prima e che altri non è che il delegato commerciale di Charles Pasqua per la società di alcoolici Ricard. Si ventilano i nomi di numerose famiglie che dirigerebbero « l’Unione corsa », tra cui i Peretti. Achille nega, ma deve rinunciare alla presidenza dell’Assemblea e sfugge anche ad un «suicidio».

Nel 1977, Pal Sarkozy si separa dalla seconda moglie, Christine de Ganay, la quale si lega allora al n°2 dell’amministrazione centrale del dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Lo sposa e s’installa con lui in America. Si sa che il mondo è piccolo: suo marito non è altri che Frank Wisner Jr., figlio del precedente. Le funzioni di Junior alla CIA non sono note, ma è chiaro che egli vi ha un ruolo importante. Nicolas, che resta vicino alla matrigna, al fratellastro e alla sorellastra, comincia a volgersi verso gli Stati Uniti dove « beneficia » dei programmi di formazione del dipartimento di Stato.

Nello stesso periodo, Nicolas Sarkozy aderisce al partito gollista. Ben presto vi frequenta Charles Pasqua in quanto questi non è solo un leader nazionale, ma anche il responsabile delle sezione dipartimentale delle Hauts-de-Seine.

Nel 1982, Nicolas Sarkozy, terminati i suoi studi di diritto ed iscrittosi all’avvocatura, sposa la nipote di Achille Peretti. Il suo testimone di nozze è Charles Pasqua. In quanto avvocato, la signora Sarkozy difende gli interessi degli amici corsi dei suoi mentori. Lui acquista una proprietà sull’isola della bellezza, a Vico, ed immagina di rendere corso il suo nome sostituendo la « y » con una « i » : Sarkozi.

L’anno dopo, è eletto sindaco di Neuilly-sur-Seine in sostituzione di suo zio di creanza Achille Peretti, stroncato da una crisi cardiaca.

Tuttavia, Nicolas non tarda a tradire sua moglie e, dal 1984, continua una relazione nascosta con Cécilia, moglie del più famoso animatore della televisione francese di allora, Jacques Martin, che ha conosciuto celebrando il loro matrimonio come sindaco di Neuilly. Questa doppia vita dura cinque anni prima che gli amanti lascino u loro rispettivi coniugi per costituire una nuova famiglia.

Nel 1992, Nicolas è testimone di nozze della figlia di Jacques Chirac, Claude, con un editorialista di Le Figaro. Non può impedirsi di sedurre Claude e di avere con lei una breve relazione mentre, ufficialmente, vive con Cécilia. Il marito tradito si suicida assumendo delle droghe. Tra gli Chirac e Nicolas Sarkozy, la rottura è brusca e definitiva.

Nel 1993, la sinistra perde le elezioni legislative. Il presidente François Mitterrand si rifiuta di dimettersi ed entra in coabitazione con un Primo ministro di destra. Jacques Chirac, che ambisce alla presidenza e pensa allora di formare con Edouard Balladur un tandem paragonabile a quello di De Gaulle e Pompidou, rifiuta di essere nuovamente Primo ministro e lascia il posto al suo « amico da trent’anni » Edouard Balladur. Malgrado il suo passato scottante, Charles Pasqua diviene ministro dell’Interno. Se conserva una posizione di comando sulla marijuana marocchina, egli approfitta della sua situazione per legalizzare le alter sue attività, prendendo il controllo dei casino, dei giochi e delle corse nell’Africa francofona. Intreccia anche dei legami in Arabia Saudita e in Israele e diventa ufficiale d’onore del Mossad. Quanto a Nicolas Sarkozy, egli è ministro del Bilancio e portavoce del governo.

À Washington, Frank Wisner Jr. è succeduto a Paul Wolfowitz come responsabile della pianificazione politica al dipartimento della Difesa. Nessuno nota i legami che lo uniscono al portavoce del governo francese.

È allora che in seno al partito gollista riprende la tensione conosciuta trent0anni prima tra i gollisti storici e la destra finanziaria, incarnata da Balladur. La novità consiste nel fatto che Charles Pasqua, e con lui il giovane Nicolas Sarkozy, tradiscono Jacques Chirac per riavvicinarsi alla corrente Rothschild. Tutto sembra slittare via: il conflitto raggiungerà il culmine nel 1995 quando Édouard Balladur si presenta all’elezione presidenziale contro il suo ex amico Jacques Chirac e viene battuto. Soprattutto, seguendo le istruzioni di Londra e di Washington, il governo Balladur apre i negoziati di adesione all’Unione Europea e alla NATO degli Stati dell’Europa centrale ed orientale, affrancati dalla tutela sovietica.

Niente più funziona nel partito gollista, dove gli amici di ieri sono prossimi ad ammazzarsi tra di loro. Per finanziare la sua campagna elettorale, Edouard Balladur tenta di fare man bassa dei fondi neri del partito gollista, nascosti nella doppia contabilità della petrolifera Elf. Appena muore il vecchio Étienne Léandri, i giudici perquisiscono la società e i suoi dirigenti vengono arrestati. Ma Balladur, Pasqua e Sarkozy non arriveranno mai a recuperare il gruzzolo.

La traversata del deserto

Per tutto il suo primo mandato, Jacques Chirac tiene a distanza Nicolas Sarkozy. Durante questa lunga traversata del deserto, l’uomo si fa discreto. Continua a stringere relazioni nelle cerchie finanziarie.

Nel 1996, Nicolas Sarkozy riesce alla fine a chiudere un’interminabile pratica di divorzio e si sposa con Cécilia. I loro testimoni sono i due miliardari Martin Bouygues e Bernard Arnaud (l’uomo più ricco del paese).

Ultimo atto

Ben prima della crisi irachena, Frank Wisner Jr. e i suoi colleghi della CIA pianificano la distruzione della corrente gollista e l’ascesa di Nicolas Sarkozy. Essi agiscono in tre tempi : in primo luogo, bisogna eliminare la direzione del partito gollista e prendere il controllo di quell’apparato; in secondo luogo, va eliminato il principale rivale di destra e si deve ottenere l’investitura del partito gollista all’elezione presidenziale e, in terzo luogo, va eliminato ogni serio sfidante a sinistra in modo da essere sicuri di vincere l’elezione presidenziale.

Per anni, i media sono tenuti nell’incertezza dalle rivelazioni postume di un immobiliarista. Per ragioni mai chiarite, prima di morire di una grave malattia, egli ha registrato una confessione in video. Per ragioni ancora più oscure, la « cassetta » salta fuori nelle mani di un gerarca del Partito socialista, Dominique Strauss-Khan che, indirettamente, la fa arrivare alla stampa.

Se le confessioni dell’immobiliarista non comportano alcuna sanzione giudiziaria, esse aprono una vaso di Pandore. La principale vittima dell’affaire che ne consegue è il Primo ministro Alain Juppé. Per proteggere Chirac, egli assume su di sé tutte le infrazioni penali. L’esclusione di Juppé lascia via libera a Nicolas Sarkozy pere prendere la direzione del partito gollista.

Sarkozy sfrutta allora la sua posizione per costringere Jacques Chirac a riprenderlo nel governo malgrado il loro odio reciproco. In definitiva, egli sarà ministro dell’Interno. Errore ! Da quella posizione, egli controlla i prefetti ed alcuni servizi interni che utilizza per introdursi nelle grandi amministrazioni.

Si occupa anche delle questioni corse. Il prefetto Claude Érignac è stato assassinato. Sebbene non sia stato rivendicato, l’omicidio viene immediatamente interpretato come una sfida lanciata dagli indipendentisti alla Repubblica. Dopo una lunga battuta, la polizia arriva ad arrestare un sospetto in fuga, Yvan Colonna, figlio di un deputato socialista. In barba alla presunzione d’innocenza, Nicolas Sarkozy annuncia l’interrogatorio accusando il sospetto di essere l’assassino. Il fatto è che la notizia è troppo bella, a due giorni dal referendum che il ministro dell’Interno organizza in Corsica per modificare lo statuto dell’isola. In ogni caso, gli elettori rigettano il progetto Sarkozy che, secondo alcuni, favorisce gli interessi mafiosi.

Sebbene Yvan Colonna sia stato successivamente riconosciuto colpevole, egli ha sempre proclamato la sua innocenza e contro di lui non è stata trovata alcuna prova materiale. Stranamente, l’uomo si è trincerato nel silenzio, preferendo essere condannato anziché rivelare ciò che sa.

In questa sede, riveliamo che il prefetto Érignac non è stato ucciso dai nazionalisti, ma abbattuto da un assassino a pagamento, immediatamente fatto espatriare verso l’Angola dove è stato ingaggiato dalla sicurezza del gruppo Elf. Il movente del crimine era precisamente legato alle precedenti funzioni di Érignac, responsabile delle reti africane di Charles Pasqua al ministero della Cooperazione. Quanto a Yvan Colonna, si tratta di un amico personale di Nicolas Sarkozy da decenni e i loro figli si sono frequentati.

Scoppia un nuovo caso : circolano false liste che accusano in modo menzognero numerose personalità di nascondere dei conti bancari in Lussemburgo, presso Clearstream. Tra le personalità diffamate vi è Nicolas Sarkozy. Egli fa querela ed insinua che il suo rivale di destra nell’elezione presidenziale, il Primo ministro Dominique de Villepin, abbia organizzato questa macchinazione. Egli non nasconde la sua intenzione di farlo gettare in prigione.

In realtà, i falsi elenchi sono stati messi in giro da membri della Fondation franco-américaine , di cui John Negroponte è stato presidente e Frank Wisner Jr. è amministratore. Ciò che i giudici ignorano e che noi qui riveliamo, è che le liste sono state fabbricate a Londra da un laboratorio comune della CIA e del MI6, Hakluyt & Co, anch’esso amministrato Frank Wisner Jr.

Villepin si difende dall’accusa, ma è messo sotto inchiesta, ha l’obbligo della residenza e, di fatto, viene provvisoriamente escluso dalla vita politica. A destra, la via è libera per Nicolas Sarkozy.

Restano da neutralizzare i candidati dell’opposizione. Le quote di adesione al partito socialista sono ridotte ad un livello simbolico per attirare nuovi militanti. Improvvisamente, migliaia di giovani prendono la tessera. Tra loro, almeno diecimila nuovi aderenti sono in realtà militanti del Partito trotzkiste « lambertista » (dal nome del suo fondatore Pierre Lambert). Questa piccola formazione di estrema sinistra si è storicamente messa al servizio della CIA contro i comunisti stalinisti durante la Guerra fredda (è l’equivalente dello SD/USA di Max Shatchman, che ha formato i neoconservatori negli USA. Non è la prima volta che i « lambertisti » infiltrano il Partito socialista. In particolare vi inserirono due celebri agenti della CIA : Lionel Jospin (divenuto Primo ministro) e Jean-Christophe Cambadélis, il principale consigliere di Dominique Strauss-Kahn.

All’interno del Partito socialista vengono organizzate delle primarie per designare il candidato all’elezione presidenziale. Due personalità sono in concorrenza : Laurent Fabius e Ségolène Royal. Solo il primo rappresenta un pericolo per Sarkozy. Dominique Strauss-Kahn entra in corsa all’ultimo momento con la missione di eliminare Fabius. Sarà in grado di farlo grazie ai voti dei militanti « lambertisti » infiltrati, che portano il loro suffragio non sul suo nome, ma su quello di Royal.

L’operazione è possibile perché Strauss-Kahn è da molto tempo sul libro paga degli Stati Uniti. I Francesi ignorano che egli tiene dei corsi a Stanford, dove è stato assunto dal preside dell’università, Condoleezza Rice .

Dopo l’entrata in carica, Nicolas Sarkozy e Condoleezza Rice ringrazieranno Strauss-Kahn facendolo eleggere alla direzione del Fondo Monetario Internazionale.

Primi giorni all’Eliseo

La sera del secondo turno dell’elezione presidenziale, quando gli istituti di sondaggio annunciano la sua probabile vittoria, Nicolas Sarkozy pronuncia un breve discorso alla nazione dal suo QG di campagna. Poi, contrariamente ad ogni consuetudine, non vaa festeggiare con i militanti del suo partito, ma si reca al Fouquet’s. La celebre birreria dei Champs-Élysées, un tempo ritrovo dell’ « Unione corsa » è oggi proprietà del biscazziere Dominique Desseigne. Egli è stato messo a disposizione del presidente eletto per ricevervi i suoi amici e i principali finanziatori della sua campagna. Vi si affrettano un centinaio di invitati, gli uomini più ricchi di Francia a fianco dei padroni di casinò.

Poi il presidente eletto si concede qualche giorno di ben meritato riposo. Portato a Malta in Falcon-900 privato, si riposa sul Paloma, lo yacht da 65 metri del suo amico Vincent Bolloré, un miliardario formato alla Banca Rothschild.

Infine, Nicolas Sarkozy è investito presidente della Repubblica francese. Il primo decreto che firma non è per proclamare un’amnistia, ma per autorizzare i casinò dei suoi amici Desseigne e Partouche a moltiplicare le macchine da soldi.

Forma la sua squadra di lavoro e il suo governo. Senza essere sorpresi, vi ritroviamo un torbido proprietario di casinò (il ministro della Gioventù e degli Sport) e il lobbysta dei casinò dell’amico Desseigne (che diventa portavoce del partito « gollista »).

Nicolas Sarkozy si appoggia innanzi tutto su quattro uomini :
- Claude Guéant, segretario generale del palazzo dell’Eliseo. È l’ex braccio destro di Charles Pasqua.
- François Pérol, segretario generale aggiunto dell’Eliseo. È un associato-gestore della Banca Rothschild.
- Jean-David Lévitte, consigliere diplomatico. Figlio dell’ex direttore dell’Agernzia ebraica. Ambasciatore di Francia all’ONU, era stato sollevato dall’incarico da Chirac che lo giudicava troppo vicino a George Bush.
- Alain Bauer, l’uomo dell’ombra. Il suo nome non compariva negli annuari. Incaricato dei servizi segreti. Ex Gran Maestro del Grande Oriente di Francia (la principale obbedienza massonica francese) ed ex n°2 della National Security Agency statunitense in Europa.

Frank Wisner Jr., nominato frattanto inviato speciale del presidente Bush per l’indipendenza del Kosovo, insiste perché Bernard Kouchner sia nominato ministro degli Esteri con una doppia missione prioritaria : l’indipendenza del Kosovo e la liquidazione della politica araba della Francia.

Kouchner ha iniziato la sua carriera partecipando alla creazione di una ONG umanitaria. Grazie ai finanziamenti del National Endowment for Democracy, ha partecipato alle operazioni di Zbigniew Brzezinski in Afghanistan, a fianco di Usama Ben Laden e dei fratelli Karzai contro i Soviétici. Lo ritroviamo negli anni 90 presso Alija Izetbegoviç in Bosnia-Erzegovina. Dal 1999 al 2001, è stato Alto responsabile dell’ONU in Kosovo.

Sotto il controllo del fratello cadetto del presidente Hamid Karzai, l’Afghanistan è diventato il primo produttore mondiale di papaveri. Il loro succo viene trasformato sul posto in eroina e trasportato dall’US Air Force a Camp Bondsteed (Kosovo). Lì, la droga è presa in consegna dagli uomini di Hasim Thasi che la smerciano principalmente in Europa. E, accessoriamente, negli Stati Uniti. I benefici sono utilizzati per finanziare le operazioni illegali della CIA.

Karzai e Thasi sono da molto tempo amici personali di Bernard Kouchner, che certamente ignora le loro attività criminali, malgrado i rapporti internazionali di cui essi sono oggetto.

Per completare il suo governo, Nicolas Sarkozy nomina Christine Lagarde ministro dell’Economia e delle Finanze. Ella ha fatto tutta la sua carriera negli Stati Uniti dove ha diretto il prestigioso studio di giuristi Baker & McKenzie. In seno al Center for International & Strategic Studies di Dick Cheney, ha co-presierduto con Zbigniew Brzezinski un gruppo di lavoro che ha supervisionato le privatizzazioni in Polonia. Ha organizzato un’intensa attività di lobby per conto della Lockheed Martin contro la francese Dassault .

Nuova scappata durante l’estate. Nicolas, Cécilia e i loro figli si fanno offrire delle vacanze statunitensi a Wolfenboroo, non lontano dalla proprietà del presidente Bush. Questa volta, la fattura è pagata da Robert F. Agostinelli, un banchiere d’affari italo-newyorkese, un autentico sionista e neoconservatore che si esprime su Commentary, la rivista dell’American Jewish Committee.

Il successo di Nicolas ricade sul fratellastro Pierre-Olivier. Con il nome americanizzato « d’Oliver », egli è nominato da Frank Carlucci (che era stato il n°2 della CIA dopo essere stato reclutato da Frank Wisner Sr.) direttore di un nuovo fondo d’investimento del Carlyle Group (la comune società di gestione di portafoglio dei Bush e dei Ben Laden). Senza una particolare qualità personale, è diventato il 5° intermediario d’affari del mondo e gestisce i principali averi dei fondi sovrani dei Kuwait e di Singapore.

Nei sondaggi, l’indice di popolarità del presidente è in caduta libera. Uno dei consiglieri per la comunicazione, Jacques Séguéla, preconizza di distogliere l’attenzione del pubblico con nuove « people stories ». L’annuncio del divorzio da Cécilia è pubblicato da Libération, il giornale del suo amico Edouard de Rothschild, per coprire gli slogan dei manifestanti in un giorno di sciopero generale. Per rincarare la dose, il comunicatore organizza un incontro con l’artista ed ex modella Carla Bruni. Pochi giorni dopo, la sua relazione con il presidente è ufficializzata ed il battage mediatico copre di nuovo le critiche politiche. Alcune settimane ancora e abbiamo il terzo matrimonio di Nicolas. Stavolta, sceglie come testimone Mathilde Agostinelli (moglie di Robert) e Nicolas Bazire, vecchio direttore di gabinetto di Edouard Balladur divenuto associato-gestore alla Rothschild.

Quando apriranno gli occhi i Francesi per vedere con chi hanno a che fare ?

Thierry Meyssan

1 febbraio 2009

ECONOMISTI IGNORANTI CONTRO POLITICI CORROTTI


La riduzione del prodotto lordo americano nell’ultimo trimestre del 2008 è la peggiore da ventisei anni, ma per valutarla in maniera appropriata occorre correggere ancora al ribasso questo dato perché una parte considerevole di quanto l’industria americana ha prodotto non è stata acquistata da nessuno ma giace nei magazzini. Secondo un calcolo sommario, nel corso della settimana lavorativa che oggi si chiude, la crisi ha distrutto all’incirca un milione di posti di lavoro nei Paesi ricchi (più di 50 mila nella giornata di mercoledì tra le sole grandi imprese americane) e un numero imprecisato, ma sicuramente maggiore, di lavoratori è passato dal lavoro a tempo pieno al lavoro a tempo parziale. Il presidente degli Stati Uniti ha parlato di un «disastro che non accenna a finire» per le famiglie dei lavoratori americani.

Di fronte a una situazione di questo genere c’è poco da disquisire, il politico con responsabilità di governo è come un medico di fronte a una grave emorragia: deve prima di tutto cercare di bloccarla. Poco importa se la cura può avere effetti collaterali dannosi perché l’alternativa è che il malato muoia. Non ci si deve quindi stupire che, in un modo o nell’altro, i governi di tutti i Paesi stiano mettendo da parte i principi del libero mercato e interferiscano apertamente con gli ingranaggi più delicati dell’economia, fino a due mesi fa considerati intoccabili. Molte volte lo fanno controvoglia, sono dei «socialisti riluttanti», secondo la definizione coniata trent’anni fa dallo studioso americano Michael Novak.

L’elenco di queste interferenze è lunghissimo; si va dal piano Obama per lo stimolo fiscale (uno stimolo che dovrebbe derivare da denari che non ci sono) per il quale il neo-presidente degli Stati Uniti ha esplicitamente chiesto la collaborazione dei sindacati, al finanziamento francese di cinque miliardi alle esportazioni di Airbus, un sostegno appena velatamente mascherato; dai massicci e generalizzati sussidi per il settore automobilistico in quasi tutti i Paesi produttori, all’abbozzo di specifiche misure protezioniste, come quella con cui gli Stati Uniti vorrebbero impedire l’utilizzo di acciaio importato per il gigantesco programma di infrastrutture pubbliche che la nuova amministrazione di Washington sta preparando.

Ovunque, quando ce n’è bisogno, le grandi banche vengono salvate con imponenti iniezioni di denaro pubblico e talvolta persino ufficialmente nazionalizzate; il salvataggio negato, in nome dei principi del libero mercato, alla banca americana Lehman Brothers ha peggiorato la crisi rendendola assai più difficile da controllare. Quasi sempre, nei casi di sostegno pubblico a istituti bancari si afferma solennemente la natura privata e l’autonomia degli istituti di credito ma è certo che nessuna banca nei fatti seguirà una politica contraria a quella indicata da un governo «salvatore». In altre parole, mentre si proclama solennemente che il sistema di mercato non cambierà, la natura del sistema è di fatto già cambiata. Dal liberismo siamo già passati a una forma di post-liberismo, dal sistema di mercato, così come si è venuto sviluppando negli ultimi 15-20 anni, siamo già passati a un incerto «post-mercato». Gli oltre duecento economisti americani, tenacissimi sostenitori di un liberismo intransigente, che hanno firmato un manifesto di critica al piano Obama forse vivono in un ambiente scientifico troppo astratto per percepire le difficoltà e le complessità delle situazioni reali e forse per questo sono piuttosto lontani dai problemi umani, oltre che economici, che la crisi finanziaria ha cominciato a porre con grande urgenza.

La difficoltà di far convivere principi e necessità appare evidente nel discorso pronunciato ieri dalla Cancelliera tedesca Angela Merkel al World Economic Forum di Davos, l’ormai tradizionale luogo d’incontro tra i vertici delle imprese, della finanza e dei governi, quest’anno, non a caso, un po’ sotto tono. In un intervento di largo respiro, quale raramente si sente in un’Europa tutta ripiegata sui propri problemi contingenti, Merkel ha parlato di un «capitalismo diverso» e ha delineato un intreccio tra pubblico e privato, tra mercato e non mercato ben diverso da quel capitalismo americano arrogante e aggressivo che è rimasto di fatto sepolto sotto la montagna di titoli «tossici» che ha esso stesso creato.

Naturalmente, la posizione di Merkel, come quelle di Obama e Sarkozy è piena di contraddizioni, ma tutti i governanti devono muoversi con fatica in una realtà contraddittoria; il Cancelliere tedesco ha inneggiato alla libertà d’iniziativa ma il suo governo non ha avuto alcuna esitazione a salvare istituti bancari in crisi e a lanciare imponenti misure di sostegno per i settori in difficoltà come l’auto. Il fatto è che i capi di Stato e di governo non devono scrivere saggi scientifici ma cercare di far funzionare Paesi molto complicati. La speranza di oggi sta nel pragmatismo dei politici che può alleviare una crisi di entità sconosciuta; per i saggi scientifici ci sarà tempo dopo.

Mario Deaglio 31.01.09 lastampa.it

Per correttezza verso la testata e l'autore, si precisa che le immagini sono state aggiunte da Voci Dalla Strada e che il titolo originale è "Economisti contro politici".

31 gennaio 2009

IL "DNA" DELLA PAURA


Roberto Maroni, ministro dell'Interno (condannato per aver morso la caviglia di un poliziotto), all'assemblea annuale dell'Unicef a Roma, ha dichiarato: "Abbiamo delle evidenze di traffici" di organi "di minori (di migranti) che sono presenti e sono stati rintracciati in Italia". Ha aggiunto poi: "Uno dei mezzi più efficaci che useremo adesso sarà l'attuazione di un accordo internazionale, quello di Prum, che istituisce in Italia la banca dati nazionali del Dna, come anche negli altri paesi europei. Potremo contrastare meglio il fenomeno con questi strumenti". La storia è sempre la stessa, si favorisce il flusso di stranieri nel paese, con i media si dipingono come un grande pericolo, per poi trovare la soluzione il cui scopo è sempre lo stesso: controllare le grandi masse. Il trattato di Schengen ha abolito i confini territoriali, per permettere agli stranieri il libero ingresso. Le disposizioni dell’accordo di Schengen prevedono l’abolizione dei controlli alle frontiere interne degli Stati membri facenti parte dello spazio Schengen (attualmente sono 13 Stati membri dell’UE:Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia, inoltre anche la Norvegia e l'Islanda hanno aderito). Questo comporta un'inevitabile aumento della criminalità, che per il potere è una vera manna, perchè? Chi governa ha capito da tempo che la paura può essere sfruttata, perchè controllare le paure dei cittadini, vuol dire controllare gli stessi cittadini. Se si crea panico tra la gente e più semplice giustificare il loro progetto: l'instaurazione di un esasperato controllo dell'individuo.
Negli ultimi anni hanno lavorato molto in questo senso. Nel 2004 i ministri dell'interno di Italia, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito, si incontrarono a Firenze per tracciare le linee guida delle "regole per la sicurezza ai cittadini europei". Riunione informale, ma di grande peso politico. Tra le proposte discusse quella di inserire sui passaporti emessi dagli stati dell'Ue, le impronte digitali. Loro dicono che è un passo importante per rafforzare la sicurezza, ma la cosa su cui riflettere è che chi ci governa sia in Italia che in Europa fa bello e il cattivo tempo, forse non tutti capiscono che "prima trovano la soluzione" e dopo ci creano il problema in modo che accettiamo di buon grado, in realtà ci piombano addosso decisioni dittatoriali che farebbero diventare l'Europa una fortezza intollerante da superstato di polizia. La gente spaventata, non per i crimini commessi dagli stranieri, ma per il modo in sui vengono ossessivamente raccontati dai media, è pronta a credere che chi propone le "impronte digitali" sul documento d'identità, lo faccia per la sicurezza, ma non è così, si cerca di farlo passare come un provvedimento per gli immigrati, poi qualcun altro comincia a dire che andrebbe bene per tutti i cittadini, e mentre ci si abitua gradualmente all'idea, nessuno vede che quello era il fine ultimo e non una conseguenza. Come nel gioco delle tre carte, quella della causa e dell'effetto vengono mescolate tra lor0, mentre quella della libertà sparisce e non si trova più. Il Trattato di Prüm contiene disposizioni particolari che riguardano, ad esempio, l’istituzione di "schedari nazionali di analisi DNA", l’accesso "ai dati d’identificazione dattiloscopica" e molto di più; a quanto sembra, in questa fase storica (studiata ad arte), il rispetto dei diritti del singolo individuo può essere semplicemente superato con la rivendicazione di presunte esigenze di pubblica sicurezza e solo pochi si preoccupano dell’effettivo impatto di questa legislazione sulla libertà di tutti i cittadini.

30 gennaio 2009

L'ESTINZIONE DELL'UOMO...DI DAVOS


Davos parte con pessimismo sulla possibilità della fine della crisi.

CLAUDI PÉREZ (INVIATO SPECIALE) - Davos - 28/01/2009

Gli esecutivi non intravedono un recupero fino al 2012.

Parte Davos nel mezzo della peggiore crisi finanziaria, sempre più economica degli ultimi 80 anni e nelle strade dell' esclusiva stazione alpina svizzera, ovunque si guardi, appare il modesto slogan del Foro Economico Mondiale: "Compromessi per migliorare lo stato del mondo". Così se la giocano l' elites. Oltre 2000 alti esecutivi, economisti e politici, una cifra senza precedenti, si danno appuntamento da oggi in un antica clinica per tubercolosi ricostruita in un hotel di lusso. L'obiettivo: Ridisegnare il mondo posteriore alla crisi.

Non sarà facile. L’ottimismo è stato uno dei segni di identità di Davos: appena si era parlato di problemi nel 2007, quando le “ipoteche pazze” americane erano sul punto di esplodere.

Perfino nel 2008 nel Foro si discuteva tra l’indecisione di una recessione o la possibilità che tutto rimanesse in una semplice crisi. Le prospettive, adesso sono molto più buie. In quello che sembra essere la sparata di uscita del Foro, PriceWaterhouseCoopers ha presentato ieri un resoconto demolitore con le opionioni di un migliaio di consiglieri Usa ed europei. Le aspettative di affari si sono ridotte in modo sostanziale. ”Se posso dormire bene tre notti nei prossimi 12 mesi considererò il 2009 una vittoria” afferma con tono teatrale John Donahoe, presidente dell’azienda online e-Bay.

Ma Davos è un rituale, e la risposta dell'elite del mondo imprenditoriale e politico è stata una presenza da record. Mancavano alcune delle potenti banche Usa di qualche anno fa, diminuite dalle turbolenze che hanno spazzato via Merrill Lynch, Bear Stearns e Lehman Brothers, mancava anche il leader degli U2, uno degli abituè, e le grandi star di Hollywood, grandi animatori delle feste di Davos.

E comunque anche così, ci sono quasi 2.500 assistenti, che costano intorno ai 40.000 euro per la permanenza in Svizzera. In mancanza di alcuni dei nomi che hanno dato prestigio a Davos, il foro punta quest’anno verso altri luoghi. L’apertura dell’edizione 2009 la dice lunga sul giro che stanno prendendo alcune cose: il primo ministro russo, Vladimir Putin e il primo ministro cinese, Wen Jiabao, saranno gli incaricati ad "aprire il fuoco". Le stars invitate sono artisti cinesi e di Bollywood(India).

Fonte: EL PAIS

Articolo da leggere:
http://etleboro.blogspot.com/2009/01/una-bad-bank-per-nascondere-il-marcio.html

FACEBOOK: EFFETTI COLLATERALI



Diffondere informazioni personali alla leggera è una pratica che prima o poi si paga
: il mezzo va usato con consapevolezza per non doversene poi pentire in futuro e rischiare addirittura il posto di lavoro.

Il Garante per la protezione dei dati personali è preoccupato: secondo i rilevamenti del 13 gennaio scorso quasi sei milioni e mezzo di italiani sono rimasti affascinati da Facebook e non si rendono conto dei rischi che corrono regalando al mondo informazioni sensibili.

Per questo, in occasione della Giornata Europea per la privacy svoltasi mercoledì 28 gennaio, Francesco Pizzetti - presidente dell'Autorità Garante - ha deciso di fare chiarezza dando alcuni consigli.

In realtà il Garante non dice nulla di nuovo o sconvolgente: si tratta di raccomandazioni dettate dal buon senso e che implicano un uso cosciente del mezzo.

I comportamenti principali suggeriti agli utenti vanno dall'autogoverno (ossia pensarci bene prima di pubblicare dati personali) all'uso consapevole (ricordarsi che su quanto viene pubblicato, anche a causa dei motori di ricerca, non c'è praticamente nessun controllo: anche a distanza di anni ciò che si credeva cancellato può riemergere).

Pizzetti suggerisce poi di usare per i social network username e password diversi da quelli utilizzati per altri servizi (posta elettronica, accesso alla banca online), di non pubblicare informazioni personali relative a terzi senza il loro consenso (si rischiano guai anche dal punto di vista penale) e di informarsi sulle garanzie offerte dal fornitore del servizio, impostando al minimo la disponibilità pubblica di informazioni.

Anche chi gestisce i social network ha degli obblighi: deve adottare piattaforme che rispettano la privacy e informare gli utenti sulle conseguenze derivanti dalla pubblicazione dei dati personali; inoltre deve fare in modo che gli utenti possano decidere autonomamente il livello di visibilità del proprio profilo ed escludere dai motori di ricerca le informazioni inserite, a meno che non ci sia un consenso esplicito.

Chi seguirà queste semplici regole - dice il Garante - non rischierà di vedersi rifiutato un lavoro a causa di ciò che ingenuamente ha scritto su Facebook (pratica ammessa dal 35% delle aziende intervistate nel corso di una ricerca pubblicata sempre in occasione della Giornata della Privacy) né dovrà fare i salti mortali per cancellare quelle informazioni che non desidera siano più disponibili.

Secondo una ricerca inglese ci sarebbero ben quattro milioni e mezzo di ragazzi tra i 14 e i 21 anni che "rischiano di subire ripercussioni negative sul proprio futuro lavorativo determinato dalle tracce lasciate in Internet", ha affermato Mauro Paissan, componente dell'Autorità Garante. Quindi, massima attenzione su quello che si scrive, anche perché le mode passano.

"Accanto al crescente numero di utenti Facebook" - continua Paissan - "si registra un parallelo aumento delle richieste di uscita dalla Rete. Le persone che hanno già una propria visibilità tendono ora a chiamarsi fuori. Il non essere su Facebook diviene oggi segno di distinzione, il contrario di qualche mese fa".

Fonte: www.zeusnews.com

29 gennaio 2009

ARCHIVIO GENCHI: PALETTI POLITICALLY CORRET!


Sull’affaire dell’archivio Genchi, il presidente del Consiglio si sta spianando la strada per arrivare velocemente ad una riforma che regoli tutto il sistema delle intercettazioni. Anzi che limiti il più possibile il campo d’azione dei pm in materia di grande orecchio.
E l’allarme lanciato da Berlusconi si prefigge proprio questo obiettivo, trovando anche la collaborazione dell’opposizione, per via delle inchieste che hanno coinvolto diverse giunte di centrosinistra. Quindi l’interesse per sottrarsi al grande orecchio è comune. Il cospicuo dossier di tabulati costruito nel corso degli anni dal mago dell’informatica Genchi, collaboratore di diverse procure che gli affidavano l’incarico di sottoporre a controllo le utenze di politici, magistrati, imprenditori, grandi ufficiali dei diversi corpi dello Stato, etc., fa paura per via della possibile diffusione sui media di colloqui privati. Discussioni che il più volte non hanno nulla a che vedere con le indagini ma che hanno un effetto mediatico devastante, come successo in molti casi. Quindi, la cosiddetta pesca a strascico, attuata spesso dai pm, non è un buon metodo d’indagine. Invece chi sta lavorando… bene è il governo, almeno così dice il ministro della Difesa. “Stiamo lavorando bene e siamo a buon punto” questo il convincimento di La Russa “La posizione di Alleanza nazionale è nota e condivisa anche da altri alleati: anziché mettersi a fare la lista dei reati per cui le intercettazioni sono ammesse o vietate è molto meglio eliminare gli abusi nella pubblicazione, anche di quelle che non servono alle indagini o quelle che sembrano più una pesca a strascico che utili a indagini mirate”. L’intento è quello di porre la questione nel prossimo Cdm. Comunque la posizione di An denota che tra gli alleati la sbandierata linea comune ancora non c’è.
Intanto, il Copasir ha acquisito le migliaia di tabulati dell’archivio Genchi. Tra l’altro l’incontro tra i presidenti di Senato e Camera con il presidente dell’organo parlamentare Francesco Rutelli è servito a fare il punto della situazione.
Nella nota congiunta di Schifani e Fini si esprime “l’apprezzamento per la tempestività e la determinazione con cui il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica sta valutando, in piena unità d’intenti tra tutti i componenti del medesimo, la complessa vicenda legata all’acquisizione degli atti provenienti dalla procura generale di Catanzaro”. Nella nota si fa presente che solo nei prossimi giorni, anche alla luce delle audizioni previste e della relazione che il Copasir trasmetterà ai presidenti delle Camere, “sarà possibile una valutazione più precisa sulla natura dei fatti e sulle eventuali ulteriori iniziative parlamentari”.
Invece, sulle differenziazioni interne alla maggioranza in merito all’utilizzo delle intercettazioni, l’esponente del Pdl Luigi Vitali ha premesso che l’intento non è quello di impedire l’uso del grande orecchio ma “occorre farne il giusto e corretto utilizzo senza violare la privacy dell’individuo, poiché nel nostro Paese siamo, abituati ad un suo uso su larga scala che comporta tempi troppo lunghi e coinvolgimento di un eccessivo, e talvolta inutile, numero di persone, oltre a spese non più sostenibili”.
Sulla stessa linea si è posizionato il Guardasigilli Angelino Alfano che non ha mancato di puntare l’indice contro i procuratori della Repubblica, che tranne poche eccezioni, troppo spendaccioni ovvero troppo di manica larga nella richiesta di mettere sotto controllo le utenze di possibili sospettati. Chiudiamo con una buona notizia.
Il ministro ombra del Pd Lanfranco Tenaglia dissente dalla proposta del governo di colpire i giornalisti che pubblicano stralci di intercettazioni top secret.
“Non mi pare -ha detto il Guardasigilli ombra- questa la via giusta da seguire: bisogna colpire chi ha la responsabilità della segretezza degli atti processuali e non i giornalisti”. Insomma, siamo al punto di partenza del gioco dell’oca.
Mercoledì 28 Gennaio 2009 – 17:04 – Michele Mendolicchio

Fonte: Rinascita

28 gennaio 2009

USA: UNO STATO DI POLIZIA, E L'ITALIA?

f
Questo spot dell'IBM sui microchip (Rfid), sta già andando in onda in Usa...così la gente comincia ad abituarsi all'idea, in modo da trovarla "normale"...ma non lo è RICORDATELO!

Lo scenario che si è instaurato negli Usa, negli ultimi anni a partire dal 2001, è qualcosa che lentamente e gradualmente vedremo anche in Europa, perchè l'elite che governa il mondo non ha mai abbandonato il progetto di Nuovo Ordine Mondiale, ed ora è più prepotente che mai nel volerlo perseguire.
Leggi come il Patriot Act, un documento di 2200 pagine, come denunciato anche da Ron Paul, non è mai stato messo a disposizione di chi doveva votarlo, per conoscerne il contenuto.
Ed è quello che è successo anche in Europa con il Trattato di Lisbona: nessuno dei politici che lo ha votato nei vari paesi conosce il contenuto e la vera portata del documento.
I media corrotti hanno fatto la loro parte non informando e censurando qualsiasi idea contraria.
Con il Patriot Act il diritto alla libertà di parola, di riunirsi pacificamente e alla riservatezza della propria persona, dei propri documenti e dei propri effetti sono stati ridotti a dei "privilegi" che il governo può portar via in qualsiasi momento, ed è quello che sta succedendo in Italia, dove il ministro dell'Interno Roberto Maroni (condannato per resistenza a pubblico ufficiale...cioè alla polizia), dice di "voler tutelare anche il diritto dei cittadini a fruire pacificamente degli spazi della propria citta" che tradotto significa la sterilizzazione dei cortei e somiglia sempre di più ad un divieto di manifestare.
Nel 2002 il Congresso Usa, approva un altro decreto, anche questo mai letto dai votanti, che ha dato vita al Ministero della Sicurezza Nazionale, (DHS). Un apparato per la raccolta di informazioni che ricorda le SS naziste, ha accorpato 22 agenzie federali e le relative banche dati, impiegando quasi 250.000 lavoratori. Ron Paul afferma che "Il Dipartimento rappresenta un aumento del tutto nuovo delle dimensioni e del campo d'azione del governo federale, che servirà principalmente a spiare il popolo degli Stati Uniti".
Il gran finale del fascismo deve ancora arrivare. E certamente non bisogna vedere quello che succede negli States, come qualcosa che non ci riguarda, tutto prima o poi attraversa l'Atlantico, anche la crisi economica sembrava lontana qualche mese fa, ma poi è arrivata in Europa e in Italia, l'Islanda è già alla bancarotta. Siamo già in uno stato di totalitarismo in Italia, ma non ne siamo ancora consapevoli.
Nessun governo totalitario può ritenersi completo senza un sistema di identificazione, che permette al dittatore di avere accesso ad informazioni di qualsiasi tipo su ogni cittadino schedato nel database nazionale. Nessuno potrà sottrarsi ai piani di controllo del dittatore: si è parlato di impronte digitali, l'hanno scorso, sugli extracomunitari, poi passeranno ad imporle a tutti i cittadini, le carte di identità nazionali con RFID sono state già proposte in Usa e col tempo arriveremo all'impianto di microchip sottocutanei con un sistema di rilevamento satellitare in grado di tenerci sotto controllo 24 ore su 24.

Nel 2005 sempre negli Usa è stata approvata la "Real ID Act", così nei i 50 stati dell'Unione per il 2008, tutti i possessori di patente e carta di identità avranno i propri dati biometrici e ogni altro tipo di informazione personale inserita direttamente nell'archivio nazionale. Il membro del Congresso Ron Paul dice che queste nuove carte di identità saranno probabilmente dotate di un sistema di identificazione e rilevamento a radio frequenza in modo da poter essere scannerizzate a distanza, permettendo ai governi di Stati Uniti, Canada e Messico di localizzare rapidamente qualsiasi Americano in possesso di questa carta.
Le banche sono le prime a sostenere l'iniziativa, perchè in questo modo anziché utilizzare la carta di credito, la gente potrà fare acquisti mostrando la propria carta d'identità biometrica nazionale. Queste transazioni andranno poi a finire nell'archivio federale, permettendo ai "controllori" di valutare le nostre intenzioni monitorando i nostri acquisti.
Ma questo sarà solo l'inizio.
Da molti anni la CIA collabora con società private, per sviluppare dei congegni sottocutanei a radio frequenza da inserire sottopelle, allo scopo di identificare un soggetto. Da anni sono pronti dei transponder d'identificazione iniettabili con siringa, come si è visto da un prototipo completato nel 1995 dalla compagnia aerea Hughes (legata alla CIA).
Per lanciare sul mercato questi sistemi di identificazione ad innesto "per la nuova sicurezza nazionale" è stata scelta l'Applied Digital Solutions (ADS).
Uno dei principali finanziatori dell'ADS è l'IBM, che ha prodotto un sistema di identità globale. L'IBM, come molti ricorderanno, fornì alla Germania nazista tecnologie ed attrezzature che permisero ad Hitler di numerare e schedare i prigionieri nei campi di concentramento.
Il Forum Economico Mondiale, ha dato molti riconoscimenti all'ADS per i traguardi tecnologici raggiunti, intanto anche in Europa molte nazioni stanno avviando dei sistemi di identificazione elettronica per futuri chip ad impianto.
Questi sistemi porteranno ad una nuova forma di schiavitù basata sul controllo locale e globale e rappresentano la più grande minaccia alla libertà personale che si sia mai vista nella storia dell'umanità. Col tempo, ai cittadini che si rifiutano di accettare i microchip d'identificazione verrà negato l'accesso a servizi e benefici da parte dei militari che supervisionano il sistema d'identificazione nazionale.
Il microchip per le comunicazioni può anche essere usato per indurre delle modifiche comportamentali. La CIA da decenni utilizza varie frequenze di microonde per scombussolare e confondere il cervello umano allo scopo di indurre determinate forme di comportamento.
Sicuramente è il momento di fermarsi ed riflettere con attenzione su questa orrenda prospettiva in cui s' inganna, si raggira, si fa ammalare ed uccide la gente per guadagnare potere e ricchezze. Bisogna iniziare a riflettere su come voi e la vostra famiglia potreste vivere in un mondo guidato da gente senza scrupoli e dove sono obbligatori congegni d'identificazione a radiofrequenza.
Maggiore sarà il numero di coloro che decideranno di tener duro contro tutto questo, maggiori probabilità avremo di salvarci durante questo ultimo interludio del fascismo nella storia dell'umanità.


27 gennaio 2009

IL 28 GENNAIO: NON LASCIAMOLI SOLI



"Io so che Paolo Borsellino incontrò a Roma Mancino, appena prima della sua morte, e uscì sconvolto dal colloquio.
Io so che la Seconda Repubblica è nata sulle stragi del '93 e su accordi occulti.
Io so che Luigi De Magistris è stato rimosso dai suoi incarichi a Catanzaro ed espropriato delle sue inchieste per impedire che scoppiasse una nuova Tangentopoli.
Io l'anno scorso sono stato a Catanzaro, quando l'attacco dei poteri forti era rivolto principalmente contro Luigi De Magistris, per espropriargli le inchieste "Why Not", "Poseidon", "Toghe Lucane" che poi, in effetti, gli sono state sottratte.Allora dissi che mi recavo a Catanzaro, insieme a tanti altri giovani, come a Forte Alamo perché era per me l'ultimo baluardo della difesa della magistratura.
Purtroppo, da allora sono successe tante altre cose.
Purtroppo questo attacco alla magistratura è andato avanti senza sosta e adesso siamo arrivati addirittura all'eliminazione di un'intera procura.
Adesso siamo arrivati addirittura all'intimidazione di una procura che, legittimamente, indagava su un'altra procura. E quando questa procura legittimamente indagata si è rivoltata, il CSM purtroppo non ha saputo fare di meglio che mandare tutti a casa, senza entrare nel merito di quello che era successo.
E addirittura facendo quello che mai era successo nella storia della Repubblica: sospendere dalle funzioni e dallo stipendio un procuratore capo che non aveva fatto nient'altro che il suo dovere.
Questa è la maniera con cui oggi vengono uccisi i giudici.
Una volta i giudici come Paolo Borsellino e Giovanni Falcone... quel Paolo Borsellino che a sua volta era stato indagato dal CSM che però non aveva avuto il coraggio, di fronte alla reazione pubblica, di portare avanti questo assassinio.
Oggi purtroppo questa reazione dell'opinione pubblica sembra non esserci più, di conseguenza i poteri forti credono di poter fare quello che vogliono e hanno, obbedendo al diktat del ministro Alfano, fatto un'azione ignobile: uccidere un magistrato come Apicella, come avevano fatto con De Magistris, con Clementina Forleo.
L'hanno ucciso senza bisogno di tritolo, con le carte bollate.
Ieri c'è stata una cosa che mi ha riempito di commozione, una lettera bellissima di Gabriella Nuzzi la quale si è dimessa dall'Associazione Nazionale Magistrati, dicendo che lei può obbedire solo alla propria coscienza, alla Costituzione e continuerà a farlo nonostante le sia stata strappata la funzione di Pubblico Ministero.
E' accanto a questi giudici che noi dobbiamo stare, per questi giudici che dobbiamo scendere in piazza.
Io il 28 gennaio 2009 sarò a Roma insieme all'Associazione dei familiari delle vittime di mafia, insieme spero a tanta gente che vorrà, in questa maniera, resistere a questo regime che si sta instaurando in Italia.
Dobbiamo stare vicini ai magistrati che rappresentano l'ultimo baluardo della democrazia in Italia.
Dobbiamo impedire che altri magistrati vengano uccisi.
Io spero che ci siano tanti altri magistrati che seguano l'esempio di Gabriella Nuzzi. Io sarò vicino a questi magistrati, io sarò vicino a loro perché è così che ritengo di poter stare vicino a Paolo Borsellino e onorare la sua memoria.
Spero che tanti, tanti, tanti altri lo facciano.
Grazie."
Salvatore Borsellino

Manifestazione a sostegno di Apicella

# EADV S.R.L. # Pubblicità Digitale e Programmatic Advertising # ___ ____ _ __ # ___ / | / __ \ | / / # / _ \/ /| | / / / / | / / # / __/ ___ |/ /_/ /| |/ / # \___/_/ |_/_____/ |___/ # # Contattaci per informazioni commerciali # Website: www.eadv.it # Email: marketing@eadv.it # START ads.txt - vocidallastrada.org - 2023-10-18 14:39:45 eadv.it, 13135, DIRECT 152media.info, 152M10, RESELLER 33across.com, 0010b00002MptHCAAZ, RESELLER, bbea06d9c4d2853c 33across.com, 0010b00002T3JniAAF, RESELLER, bbea06d9c4d2853c 33across.com, 0010b00002cGp2AAAS, RESELLER, bbea06d9c4d2853c 33across.com, 0013300001kQj2HAAS, RESELLER, bbea06d9c4d2853c 33across.com, 0015a00002oUk4aAAC, RESELLER, bbea06d9c4d2853c 33across.com, 0015a00003DKg9ZAAT, RESELLER, bbea06d9c4d2853c ad.plus, 352349, RESELLER adagio.io, 1294, RESELLER adcolony.com, 496220845654deec, RESELLER, 1ad675c9de6b5176 adform.com, 1226, RESELLER adform.com, 1819, RESELLER, 9f5210a2f0999e32 adform.com, 1889, RESELLER adform.com, 1943, RESELLER adform.com, 2110, RESELLER adform.com, 2112, RESELLER adform.com, 2437, RESELLER, 9f5210a2f0999e32 adform.com, 2464, RESELLER, 9f5210a2f0999e32 adform.com, 3027, RESELLER adform.com, 622, RESELLER adipolo.com, 617128b0fe110c0ddd7603b4, RESELLER admanmedia.com, 43, RESELLER admixer.net, b6d49994-83c5-4ff9-aa8a-c9eb99d1bc8c, RESELLER adsinteractive.hu, 258, RESELLER adswizz.com, consumable, RESELLER adswizz.com, entravision, RESELLER adswizz.com, targetspot, RESELLER adtech.com, 4687, RESELLER adtelligent.com, 537714, RESELLER advertising.com, 14832, RESELLER advertising.com, 21483, RESELLER advertising.com, 23089, RESELLER advertising.com, 28246, RESELLER advertising.com, 28305, RESELLER advertising.com, 28335, RESELLER, e1a5b5b6e3255540 advertising.com, 6814, RESELLER advertising.com, 7574, RESELLER adyoulike.com, 83d15ef72d387a1e60e5a1399a2b0c03, RESELLER adyoulike.com, b3e21aeb2e950aa59e5e8cc1b6dd6f8e, RESELLER, 4ad745ead2958bf7 adyoulike.com, b4bf4fdd9b0b915f746f6747ff432bde, RESELLER, 4ad745ead2958bf7 ampliffy.com, 5037, RESELLER amxrtb.com, 105199548, RESELLER aniview.com, 5e82edf1634339243920a8e5, RESELLER, 78b21b97965ec3f8 aniview.com, 5ef4bc022e79664d2b473869, RESELLER, 78b21b97965ec3f8 aol.com, 27093, RESELLER aol.com, 46658, RESELLER aol.com, 58905, RESELLER, e1a5b5b6e3255540 aolcloud.net, 4687, RESELLER appads.in, 107606, RESELLER appnexus.com, 10040, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 10200, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 10239, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 10371, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 11470, RESELLER appnexus.com, 11487, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 11664, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 11786, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 11924, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 12223, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 12290, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 12637, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 13044, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 13099, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 13381, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 1356, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 1360, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 13701, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 14077, RESELLER appnexus.com, 14416, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 1504, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 1538503, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 1550730, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 1577, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 1785, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 1868, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 1908, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 2234, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 2579, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 2725, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 2928, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 3153, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 3368, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 3480, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 3538, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 3539, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 3540, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 3703, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 6924, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 7265, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 7445, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 7556, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 7597, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 8183, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 8233, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 8804, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 8833, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 884, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 9316, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 9382, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 9393, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 appnexus.com, 9986, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 aps.amazon.com, 3854, RESELLER aps.amazon.com, 5044, RESELLER aps.amazon.com, 842701b4-f689-4de3-9ff4-bc1999093771, RESELLER aps.amazon.com, f83f3e5c-4e94-42f9-9d7a-022b2446a1cb, RESELLER axonix.com, 57264, RESELLER azeriondigital.com, 43710415, RESELLER azeriondigital.com, 4376054, RESELLER beachfront.com, 805, RESELLER, e2541279e8e2ca4d betweendigital.com, 45128, RESELLER connectad.io, 204, RESELLER, 85ac85a30c93b3e5 consumable.com, 2001458, RESELLER, aefcd3d2f45b5070 contextweb.com, 558827, RESELLER, 89ff185a4c4e857c contextweb.com, 560288, RESELLER, 89ff185a4c4e857c contextweb.com, 560577, RESELLER, 89ff185a4c4e857c contextweb.com, 562067, RESELLER, 89ff185a4c4e857c contextweb.com, 562499, RESELLER, 89ff185a4c4e857c contextweb.com, 562709, RESELLER, 89ff185a4c4e857c contextweb.com, 562940, RESELLER, 89ff185a4c4e857c conversantmedia.com, 100269, RESELLER, 03113cd04947736d criteo.com, B-060369, RESELLER, 9fac4a4a87c2a44f criteo.com, B-060808, RESELLER, 9fac4a4a87c2a44f criteo.com, B-061307, RESELLER, 9fac4a4a87c2a44f criteo.com, B-062031, RESELLER, 9fac4a4a87c2a44f criteo.com, B-062032, RESELLER, 9fac4a4a87c2a44f criteo.com, B-062033, RESELLER, 9fac4a4a87c2a44f criteo.com, B-062035, RESELLER, 9fac4a4a87c2a44f criteo.com, B-062285, RESELLER, 9fac4a4a87c2a44f criteo.com, B-068958, RESELLER, 9fac4a4a87c2a44f dailymotion.com, 128388946, RESELLER, fd25240165056a01 dailymotion.com, 134295479, RESELLER, fd25240165056a01 districtm.io, 100434, RESELLER districtm.io, 100600, RESELLER districtm.io, 101760, RESELLER, 3fd707be9c4527c3 durationmedia.net, 22487092286, RESELLER dynadmic.com, 175690165, RESELLER dyntrk.com, 175690165, RESELLER e-planning.net, 835fbafe26d231b1, RESELLER, c1ba615865ed87b2 e-planning.net, ec771b05828a67fa, RESELLER, c1ba615865ed87b2 emxdgt.com, 1289, RESELLER, 1e1d41537f7cad7f emxdgt.com, 1527, RESELLER, 1e1d41537f7cad7f emxdgt.com, 1701, RESELLER, 1e1d41537f7cad7f emxdgt.com, 1759, RESELLER, 1e1d41537f7cad7f emxdgt.com, 1836, RESELLER, 1e1d41537f7cad7f emxdgt.com, 2014, RESELLER, 1e1d41537f7cad7f emxdgt.com, 273, RESELLER, 1e1d41537f7cad7f eskimi.com, 2020000026, RESELLER freewheel.tv, 1076049, RESELLER freewheel.tv, 1076065, RESELLER freewheel.tv, 1076753, RESELLER freewheel.tv, 1076769, RESELLER freewheel.tv, 1091073, RESELLER freewheel.tv, 1091089, RESELLER freewheel.tv, 1100273, RESELLER freewheel.tv, 1100289, RESELLER freewheel.tv, 1126385, RESELLER freewheel.tv, 1131585, RESELLER freewheel.tv, 1132545, RESELLER freewheel.tv, 1133873, RESELLER freewheel.tv, 1135457, RESELLER freewheel.tv, 1135873, RESELLER freewheel.tv, 1135889, RESELLER freewheel.tv, 1177761, RESELLER freewheel.tv, 1177777, RESELLER freewheel.tv, 1186415, RESELLER freewheel.tv, 1186431, RESELLER freewheel.tv, 1186575, RESELLER freewheel.tv, 1186591, RESELLER freewheel.tv, 1220655, RESELLER freewheel.tv, 13755, RESELLER freewheel.tv, 13945, RESELLER freewheel.tv, 2031, RESELLER freewheel.tv, 20393, RESELLER freewheel.tv, 228, RESELLER freewheel.tv, 24377, RESELLER freewheel.tv, 30189, RESELLER freewheel.tv, 30269, RESELLER freewheel.tv, 328705, RESELLER freewheel.tv, 328721, RESELLER freewheel.tv, 64289, RESELLER freewheel.tv, 64305, RESELLER freewheel.tv, 654226, RESELLER freewheel.tv, 654242, RESELLER freewheel.tv, 745362, RESELLER freewheel.tv, 745378, RESELLER freewheel.tv, 768465, RESELLER freewheel.tv, 768481, RESELLER freewheel.tv, 770449, RESELLER freewheel.tv, 770769, RESELLER freewheel.tv, 770785, RESELLER freewheel.tv, 774673, RESELLER freewheel.tv, 893873, RESELLER freewheel.tv, 899777, RESELLER freewheel.tv, 985441, RESELLER freewheel.tv, 985473, RESELLER google.com, 1313834454494130, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-0796790890307838, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-1313834454494130, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-2500372977609723, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-2930805104418204, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-3393670702702316, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-3494520468788589, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-3565385483761681, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-3769010358500643, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-3805568091292313, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-4188807138211503, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-4573231550355221, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-4586415728471297, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-4770346047043508, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-4903453974745530, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-5717092533913515, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-6346866704322274, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-6623990572656718, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-7019376976432612, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-7279729872265667, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-7439041255533808, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-7538555282033458, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-8513389652387983, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-8536066741654249, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-8968579289092626, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-9685734445476814, RESELLER, f08c47fec0942fa0 google.com, pub-9829476400767085, RESELLER, f08c47fec0942fa0 groundtruth.com, 107, RESELLER, 81cbf0a75a5e0e9a gumgum.com, 11645, RESELLER, ffdef49475d318a9 improvedigital.com, 1010, RESELLER improvedigital.com, 1057, RESELLER improvedigital.com, 1129, RESELLER improvedigital.com, 1175, RESELLER improvedigital.com, 1210, RESELLER improvedigital.com, 1220, RESELLER improvedigital.com, 1221, RESELLER improvedigital.com, 1225, RESELLER improvedigital.com, 1227, RESELLER improvedigital.com, 1267, RESELLER improvedigital.com, 1341, RESELLER improvedigital.com, 1358, RESELLER improvedigital.com, 1532, RESELLER improvedigital.com, 1533, RESELLER improvedigital.com, 1668, RESELLER improvedigital.com, 1680, RESELLER improvedigital.com, 1781, RESELLER improvedigital.com, 1790, RESELLER improvedigital.com, 1863, RESELLER improvedigital.com, 1915, RESELLER improvedigital.com, 335, RESELLER improvedigital.com, 907, RESELLER indexexchange.com, 184349, RESELLER, 50b1c356f2c5c8fc indexexchange.com, 184785, RESELLER, 50b1c356f2c5c8fc indexexchange.com, 186318, RESELLER indexexchange.com, 189529, RESELLER, 50b1c356f2c5c8fc indexexchange.com, 189855, RESELLER indexexchange.com, 191497, RESELLER indexexchange.com, 191503, RESELLER, 50b1c356f2c5c8fc indexexchange.com, 191730, RESELLER, 50b1c356f2c5c8fc indexexchange.com, 191740, RESELLER, 50b1c356f2c5c8fc indexexchange.com, 192052, RESELLER indexexchange.com, 193091, RESELLER, 50b1c356f2c5c8fc indexexchange.com, 193216, RESELLER indexexchange.com, 194273, RESELLER, 50b1c356f2c5c8fc indexexchange.com, 194558, RESELLER indexexchange.com, 194730, RESELLER indexexchange.com, 195921, RESELLER, 50b1c356f2c5c8fc inmobi.com, 2c392c58f53745a39c3ba5e150476245, RESELLER, 83e75a7ae333ca9d inmobi.com, 94d702ada29c4b059e9aca837748b9fc, RESELLER, 83e75a7ae333ca9d inmobi.com, bd02179e969a4e5f8d78ee9bb7439113, RESELLER, 83e75a7ae333ca9d instreamatic.com, 99, RESELLER italiaonline.it, 1583961, RESELLER italiaonline.it, 5999, RESELLER jfacassoc.com, 1630, RESELLER lemmatechnologies.com, 399, RESELLER, 7829010c5bebd1fb lijit.com, 215294, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b lijit.com, 215294-eb, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b lijit.com, 260380, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b lijit.com, 308272, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b lijit.com, 308272-eb, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b lijit.com, 310770, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b lijit.com, 327078, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b lijit.com, 346012, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b lijit.com, 397546, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b lkqd.com, 423, RESELLER, 59c49fa9598a0117 loopme.com, 11230, RESELLER, 6c8d5f95897a5a3b loopme.com, 11343, RESELLER, 6c8d5f95897a5a3b loopme.com, 11378, RESELLER, 6c8d5f95897a5a3b loopme.com, 11423, RESELLER, 6c8d5f95897a5a3b loopme.com, 11455, RESELLER, 6c8d5f95897a5a3b loopme.com, 11468, RESELLER, 6c8d5f95897a5a3b loopme.com, 5679, RESELLER, 6c8d5f95897a5a3b loopme.com, s-2411, RESELLER, 6c8d5f95897a5a3b markappmedia.site, 533994, RESELLER mars.media, 1010415, RESELLER, 8624339f102fb076 mars.media, 106054, RESELLER, 8624339f102fb076 media.net, 8CU5DERG1, RESELLER media.net, 8CUOP3R29, RESELLER nobid.io, 22487092286, RESELLER nsightvideo.com, 128388946, RESELLER, fd25240165056a01 nsightvideo.com, 134295479, RESELLER, fd25240165056a01 ogury.com, b1efeb16-b5ca-4788-8066-9be839b80a37, RESELLER onetag.com, 38980b46b0, RESELLER onetag.com, 3beb67743fabb4, RESELLER onetag.com, 461ee17dae8894d, RESELLER onetag.com, 59a18369e249bfb, RESELLER onetag.com, 5d49f482552c9b6, RESELLER onetag.com, 5d4e109247a89f6, RESELLER onetag.com, 5e18052625cfd00, RESELLER onetag.com, 6b859b96c564fbe, RESELLER onetag.com, 75601b04186d260, RESELLER onetag.com, 7f5d22b0006ab5a, RESELLER openx.com, 537100188, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 537145117, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 537149888, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 537153161, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 537153564, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 538959099, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 539624483, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 539625136, RESELLER openx.com, 539924617, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 540022851, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 540236498, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 540274407, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 540298543, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 540634022, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 540634628, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 540866936, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 540899591, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 541177116, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 544015448, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 544096208, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 556532676, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 557083110, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 openx.com, 558758631, RESELLER, 6a698e2ec38604c6 opera.com, pub8115928507584, RESELLER, 55a0c5fd61378de3 outbrain.com, 0091fe362aaa8eb3f9423eda75ad9e1457, RESELLER outbrain.com, 00fe7cdd9f63b40ea93c0c4ae346bf4541, RESELLER projectagora.com, 109337, RESELLER pubmatic.com, 120391, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 137711, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 150561, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 154037, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 155967, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156030, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156077, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156084, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156177, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156212, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156319, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156344, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156400, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156439, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156538, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156557, RESELLER pubmatic.com, 156813, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 156962, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 157743, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 157866, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 158154, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 158355, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 158481, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 158723, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 158810, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 158937, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 159110, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 159463, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 160907, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 160925, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 160993, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 161546, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 161562, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 161593, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 162223, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 163238, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubmatic.com, 81564, RESELLER, 5d62403b186f2ace pubnative.net, 1006576, RESELLER, d641df8625486a7b quantum-advertising.com, 3688, RESELLER quantum-advertising.com, 6222, RESELLER quantum-advertising.com, 6228, RESELLER rhythmone.com, 1575167821, RESELLER rhythmone.com, 2564526802, RESELLER, a670c89d4a324e47 rhythmone.com, 2968119028, RESELLER, a670c89d4a324e47 rhythmone.com, 3611299104, RESELLER, a670c89d4a324e47 rhythmone.com, 3948367200, RESELLER, a670c89d4a324e47 rhythmone.com, 609241817, RESELLER, a670c89d4a324e47 rhythmone.com, 895733750, RESELLER, a670c89d4a324e47 richaudience.com, 1BTOoaD22a, RESELLER richaudience.com, 1ru8dKmJJV, RESELLER richaudience.com, Ua8BIWjxkR, RESELLER richaudience.com, lDF5XleM05, RESELLER richaudience.com, ns9qrKJLKD, RESELLER risecodes.com, 6022, RESELLER rtbhouse.com, SVD2r5gUFAzBORmXyKG5, RESELLER rtbhouse.com, nVdJduCsS7CDMIuzQrx9, RESELLER rubiconproject.com, 11006, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 11498, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 13132, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 13344, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 13510, RESELLER rubiconproject.com, 15994, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 16114, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 16414, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 16418, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 16568, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 16824, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 17130, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 17184, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 17250, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 17280, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 17328, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 17762, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 17960, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 18194, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 18304, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 18694, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 19116, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 19396, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 19814, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 20736, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 20744, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 22494, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 23844, RESELLER rubiconproject.com, 24600, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 25198, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 25230, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 8769, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 9753, RESELLER, 0bfd66d529a55807 rubiconproject.com, 9755, RESELLER, 0bfd66d529a55807 se7en.es, 212459, RESELLER, 064bc410192443d8 seedtag.com, 5a0b259648b7920900cf1f70, RESELLER sharethrough.com, 18fe5ee0, RESELLER, d53b998a7bd4ecd2 sharethrough.com, 3c670613, RESELLER, d53b998a7bd4ecd2 sharethrough.com, AXS5NfBr, RESELLER, d53b998a7bd4ecd2 sharethrough.com, OAW69Fon, RESELLER, d53b998a7bd4ecd2 sharethrough.com, TZ1ahFV8, RESELLER, d53b998a7bd4ecd2 showheroes.com, 339, RESELLER smaato.com, 1100004890, RESELLER, 07bcf65f187117b4 smaato.com, 1100029325, RESELLER, 07bcf65f187117b4 smaato.com, 1100044045, RESELLER, 07bcf65f187117b4 smaato.com, 1100047713, RESELLER, 07bcf65f187117b4 smartadserver.com, 1408, RESELLER smartadserver.com, 1827, RESELLER smartadserver.com, 2058, RESELLER smartadserver.com, 2161, RESELLER smartadserver.com, 2441, RESELLER smartadserver.com, 2491, RESELLER smartadserver.com, 2640, RESELLER smartadserver.com, 2883, RESELLER smartadserver.com, 3050, RESELLER smartadserver.com, 3296, RESELLER, 060d053dcf45cbf3 smartadserver.com, 3554, RESELLER smartadserver.com, 3668, RESELLER smartadserver.com, 3713, RESELLER smartadserver.com, 3785, RESELLER smartadserver.com, 4012, RESELLER smartadserver.com, 4016, RESELLER smartadserver.com, 4071, RESELLER smartadserver.com, 4073, RESELLER smartadserver.com, 4074, RESELLER smartadserver.com, 4111, RESELLER smartadserver.com, 4537, RESELLER, 060d053dcf45cbf3 smartclip.net, 11958, RESELLER smartstream.tv, 6459, RESELLER smilewanted.com, 2246, RESELLER smilewanted.com, 2825, RESELLER sonobi.com, 7b37f8ccbc, RESELLER, d1a215d9eb5aee9e sonobi.com, 83729e979b, RESELLER soundcast.fm, 5e3301babc6b5, RESELLER soundcast.fm, 63038ce281dfc, RESELLER sovrn.com, 257611, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b sovrn.com, 260380, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b sovrn.com, 308272, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b sovrn.com, 310770, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b sovrn.com, 327078, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b sovrn.com, 346012, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b sovrn.com, 397546, RESELLER, fafdf38b16bf6b2b spotim.market, 4446666, RESELLER, 077e5f709d15bdbb spotx.tv, 146631, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 spotx.tv, 153598, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 spotx.tv, 178357, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 spotx.tv, 202009, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 spotx.tv, 230037, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 spotx.tv, 244525, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 spotxchange.com, 146631, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 spotxchange.com, 153598, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 spotxchange.com, 178357, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 spotxchange.com, 202009, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 spotxchange.com, 230037, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 spotxchange.com, 244525, RESELLER, 7842df1d2fe2db34 sublime.xyz, 2031, RESELLER supply.colossusssp.com, 194, RESELLER, 6c5b49d96ec1b458 synacor.com, 82171, RESELLER, e108f11b2cdf7d5b targetspot.com, 291, RESELLER, feb28ed826dcf532 teads.tv, 14211, RESELLER, 15a9c44f6d26cbe1 themediagrid.com, BQ9PNM, RESELLER, 35d5010d7789b49d themediagrid.com, ERS3KO, RESELLER, 35d5010d7789b49d themediagrid.com, JALYWI, RESELLER, 35d5010d7789b49d themediagrid.com, OWYXGT, RESELLER, 35d5010d7789b49d themediagrid.com, PIFK3H, RESELLER, 35d5010d7789b49d themediagrid.com, UI4ZER, RESELLER, 35d5010d7789b49d tremorhub.com, 0cc6w-h2tvh, RESELLER, 1a4e959a1b50034a tremorhub.com, 0cc6w-stphr, RESELLER, 1a4e959a1b50034a tremorhub.com, ewut4-b6zwq, RESELLER, 1a4e959a1b50034a triplelift.com, 10521, RESELLER, 6c33edb13117fd86 triplelift.com, 13567, RESELLER, 6c33edb13117fd86 triplelift.com, 2792, RESELLER, 6c33edb13117fd86 triplelift.com, 8495, RESELLER, 6c33edb13117fd86 triplelift.com, 9979, RESELLER, 6c33edb13117fd86 tritondigital.com, 106423, RESELLER, 19b4454d0b87b58b tritondigital.com, 123193, RESELLER, 19b4454d0b87b58b tritondigital.com, 44733, RESELLER, 19b4454d0b87b58b verve.com, 15503, RESELLER, 0c8f5958fc2d6270 vi.ai, 987349031605160, RESELLER video.unrulymedia.com, 1767448067723954599, RESELLER video.unrulymedia.com, 2564526802, RESELLER video.unrulymedia.com, 3948367200, RESELLER video.unrulymedia.com, 609241817, RESELLER video.unrulymedia.com, 7491264956381456664, RESELLER vidoomy.com, 2252369, RESELLER viralize.com, 339, RESELLER viralize.com, 3828, RESELLER voicemediagroup.com, 1554, RESELLER xad.com, 958, RESELLER, 81cbf0a75a5e0e9a xandr.com, 10736, RESELLER xandr.com, 14674, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 xandr.com, 4009, RESELLER, f5ab79cb980f11d1 yahoo.com, 49648, RESELLER yahoo.com, 57289, RESELLER, e1a5b5b6e3255540 yahoo.com, 57857, RESELLER, e1a5b5b6e3255540 yahoo.com, 58578, RESELLER, e1a5b5b6e3255540 yahoo.com, 58905, RESELLER, e1a5b5b6e3255540 yahoo.com, 59040, RESELLER, e1a5b5b6e3255540 yahoo.com, 59244, RESELLER yahoo.com, 59361, RESELLER, e1a5b5b6e3255540 yahoo.com, 59531, RESELLER, e1a5b5b6e3255540 yahoo.com, 59702, RESELLER, e1a5b5b6e3255540 yahoo.com, 59973, RESELLER, e1a5b5b6e3255540 yieldlab.net, 2172218, RESELLER yieldlab.net, 227224, RESELLER yieldlab.net, 495507, RESELLER yieldlab.net, 506261, RESELLER yieldlab.net, 5494672, RESELLER yieldlab.net, 5798882, RESELLER yieldlab.net, 6374282, RESELLER yieldlab.net, 6378054, RESELLER # END ads.txt - vocidallastrada.org - 2023-10-18 14:39:45