Di Finian Cunningham
I membri
dell’Organizzazione di cooperazione di Shangai, comprendenti la Russia, la Cina
e l’Iran, stato osservatore, hanno imposto a Michelle Obama, moglie del
presidente Obama e icona della moda, delle restrizioni in materia di trasferte. Il budget annuale a sei
cifre della Sig.ra Obama per i vestiti e per accessori di design è percepito
come un affronto alla moralità dal momento che suo marito sovrintende a guerre
di aggressione verso paesi stranieri, ad omicidi di massa in molti territori
con l’uso di droni e ha ordinato l’assassinio di scienziati iraniani
specializzati nel nucleare.
Anch’esse vittime della
moda, le mogli dei primi ministri britannico e del presidente francese, David
Cameron e Nicolas Sarkozy, sarebbero pure loro colpite da sanzioni in molti
paesi del Medio Oriente e dell’Asia centrale in virtù dell’appoggio dato dai
loro mariti alla campagna di bombardamenti illegale e criminale condotta dagli
Stati Uniti e dalla NATO in Libia.
Il lettore avrà senza
dubbio capito che il “reportage” qui sopra è una parodia.
Tuttavia in realtà
l’Unione Europea applica queste misure senza precedenti alla moglie del
presidente siriano Bachar Al-Assad.