Le prossime elezioni presidenziali francesi del 23 aprile (primo turno) e del 7 maggio (ballottaggio), potrebbero rappresentare il punto di non ritorno per le traballanti e screditate istituzioni dell’Unione Europea. Dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione, la Francia si accinge a sferrare un colpo decisivo al concetto di Europa a trazione tedesca.
Se quasi tutti gli analisti politici europei prevedono per la corsa all’Eliseo una contesa tutta a destra tra il “thatcheriano” Fillon e la “gollista” Le Pen, con un Partito Socialista dilaniato e in caduta libera dopo la fallimentare gestione di Hollande, e con l’europeista Macron nel ruolo di ago della bilancia, un quarto incomodo potrebbe scombinare il quadro politico transalpino: il socialista di sinistra, nonché leader carismatico e indiscusso del Front de Gauche, Jean-Luc Mélenchon.
Se quasi tutti gli analisti politici europei prevedono per la corsa all’Eliseo una contesa tutta a destra tra il “thatcheriano” Fillon e la “gollista” Le Pen, con un Partito Socialista dilaniato e in caduta libera dopo la fallimentare gestione di Hollande, e con l’europeista Macron nel ruolo di ago della bilancia, un quarto incomodo potrebbe scombinare il quadro politico transalpino: il socialista di sinistra, nonché leader carismatico e indiscusso del Front de Gauche, Jean-Luc Mélenchon.