Il Tar di Palermo blocca i lavori del Muos, l'impianto satellitare
della Marina Militare americana; esultano i cittadini di Niscemi. Ma
scatteranno i ricorsi.
Tirano un sospiro di sollievo e tornano a sperare gli abitanti di
Niscemi, almeno per ora, in attesa di nuovi prevedibili ricorsi in
questa guerra a colpi di carte bollate e manifestazioni di protesta. I
lavori del Muos, l'impianto satellitare della marina militare in
costruzione in contrada Ulmo, in provincia di Caltanissetta, intanto
saranno bloccati. Lo ha deciso una sentenza del Tar di Palermo che ha
accolto il ricorso presentato dal Comune di Niscemi. Per i giudici le 46
antenne radar del Muos sarebbero nocive per la salute umana. Il Muos,
il sistema di comunicazione del dipartimento della Difesa Usa, (Mobile
User Objective System) è costituito da cinque satelliti e quattro
stazioni terrestri (Chesapeake in Virginia, Wahiawa alle Hawaii,
Geraldton, nell'ovest dell'Australia, e Niscemi in provincia di
Caltanissetta). I primi tre siti sono già operativi, quello siciliano
invece è in fase di completamento. Nel 2013 anche il governo Crocetta
aveva provato a bloccare i lavori, in attesa di un'analisi da parte
dell'Istituto superiore di sanità, per poi fare marcia indietro dopo
aver ricevuto il parere dell'Istituto sui rischi per la salute. Così i
lavori sono ripartiti dietro un coro di polemiche sia del mondo politico
che di quello scientifico.
I ricercatori segnalano che insetti geneticamente modificati non sono mai stai rilasciati così vicino ad un quartiere residenziale statunitense.
Tuttavia, nonostante il fatto che i virus sono considerati una minaccia crescente nel paese, alcune persone sono più spaventate all'idea di essere attaccate da un organismo geneticamente modificato. Così più di 130.000 persone hanno firmato una petizione contro l'esperimento nella piattaforma Change.org.
Anche
i potenziali sostenitori affermano che i responsabili devono fare di più per
dimostrare che i benefici superano i rischi dell'allevamento di insetti
geneticamente modificati che potrebbero mordere la gente.