Joseph
Stiglitz non poteva credere alle sue orecchie. Eccoli alla Casa
Bianca, con il presidente Clinton che chiedeva consiglio ai capi del
Tesoro sulla vita e la morte dell’economia americana, quando Larry
Summers, vice segretario del Ministero del Tesoro, si gira verso il suo
capo, il segretario Robert Rubin, e dice:“Cosa ne penserà Goldman?”
Come? Poi, a un altro incontro, Summers ha ripetuto: cosa ne penserebbe Goldman? Scioccato, Stiglitz, allora presidente del Consiglio dei Consulenti
Economici, mi ha raccontato di essersi girato verso Summers e di avergli
chiesto se pensasse appropriato decidere della politica economica
degli Stati Uniti in base a quello che “avrebbe pensato Goldman”.
Invece di dire, i fatti, o meglio, i bisogni degli americani, sapete,
tutta quella roba che si sente negli incontri di Gabinetto nell’Ala
Ovest. Summers ha guardato Stiglitz come se fosse un ingenuo pazzo che
aveva letto troppi libri di educazione civica.
R.I.P. Larry Summers
Larry
Summers – probabile scelta per la presidenza della Federal Reserve –
domenica ha rimosso il suo nome da quelli presi in considerazione
Domenica pomeriggio, nell’affrontare la rivolta dei senatori del suo
stesso partito, Obama ha scartato Larry Summers come probabile
sostituto di Ben Bernanke alla presidenza della Fed. Prima che arrivasse la notizia che la fiaccola di Summers era stata spenta, stavo per scrivere un altro articolo su di lui, il Mutant Zero
dell’economia. (Il mio primo pezzo su The Guardian, di 15 anni fa,
avvertiva che “Summers è, di fatto, un colono alieno mandato sulla Terra
per trasformare gli umani in fonti di proteine”). Tuttavia, il fatto
che Obama abbia provato a sbattere Summers nelle profondità terrestri
ci dice molto più sul primo che sul secondo, soprattutto per chi
lavora. Indizio: non sei uno di loro. Leggi tutto...
"Il mondo è ancora in tempo per imparare dagli errori di politica estera commessi dagli americani"
Pinochet saluta la folla subito dopo il golpe dell'11 settembre 1973
L’anniversario più importante di quest’anno è stato il 40° dall’11 settembre del 1973 – il rovesciamento del governo democratico in Cile da parte del Generale Augusto Pinochet e di Henry Kissinger, l’allora Segretario di Stato. L’Archivio di Sicurezza Nazionale di Washington ha pubblicato dei nuovi documenti che rivelano il ruolo decisivo di Kissinger in quella vicenda tragica che costò la vita a migliaia e migliaia di persone.
In alcune registrazioni rese pubbliche, si può ascoltare Kissinger che pianifica, insieme al Presidente Nixon, il rovesciamento del Presidente Salvador Allende. Sembrano due capi Mafiosi. Kissinger mette in guardia sul pericolo dell’ “effetto imitazione” della democrazia riformista di Allende. Dice poi al direttore della CIA, Richard Helms: “Non permetteremo al Cile di andare giù per lo scarico” e Helms risponde “Sono d’accordo con te”. Con il massacro già in corso, Kissinger ignorò l’avvertimento dai suoi più alti collaboratori sull’escalation della repressione. In segreto, poi, disse a Pinochet: "Con il rovesciamento di Allende, lei ha reso un grande servizio all’Occidente”.
Migliaia di persone sono scese in piazza, nelle principali città della Colombia, per protestare contro il Pacto Agrario Nacional, la riforma varata dal governo di Juan Manuel Santos, che prevede anche un trattato di libero commercio con gli Stati Uniti. L'accordo, denunciano i campesinos, privilegia le multinazionali, a scapito delle piccole produzioni e dei coltivatori diretti. Lo sciopero nazionale agricolo, dichiarato dai lavoratori del settore lo scorso 19 agosto,ha ricevuto la solidarietà trasversale di altre categorie: studenti, insegnanti, operai e altri lavoratori hanno manifestato insieme ai contadini. Un silenzio assordante, invece, si è registrato sulla stampa nazionale, dove è quasi impossibile trovare notizia di sviluppi e motivazioni della protesta.
Il 29 agosto, a Bogotà, un'imponente manifestazione ha bloccato il centro della Capitale. Nel pomeriggio, dopo un corteo assolutamente pacifico, sono scoppiati violentissimi scontri tra polizia e manifestanti. Il bilancio ufficiale parla di 2 morti e 200 feriti, ma è difficile, col caos che è seguito, fare una conta reale dei danni.
“L’essenza del capitalismo è trasformare la natura in merci e le merci in capitali” - Michael Parenti
Mentre chiunque con un minimo di attenzione sarebbe in grado di capire
che la “separazione della Chiesa di Stato” è un’eccezione piuttosto che
una regola qui nella Patria dei Coraggiosi, direi che i buoni vecchi
Stati Uniti d’America sono una teocrazia genuina – col mito del
capitalismo ben trincerato al trono. Persino la maggior parte degli attivisti si inginocchia, in maniera
volontaria e controproducente, all’altare dei margini di profitto,
proprio come la maggior parte della gente che loro deridono. Secondo le omelie tramandate dai commissari aziendali, ci fanno
credere che il capitalismo, nonostante a volte abbia bisogno di qualche
modifica e revisione, è la cosa migliore che ci sia!
Definire “inefficienza”
Quanto detto sopra mi è venuto in mente rileggendo un pamphlet dal
titolo “L’Inefficacia del Capitalismo: una Visione Anarchica”. L’autore
(Brian Oliver Sheppard) ha scelto di respingere “la solita critica
sinistroide e moralista del capitalismo”. Invece, l’ha affrontata “di
petto, sul tuo terreno – l’economia”.
Mentre metto in discussione il grado di “anarchia” del suo pamphlet,
Sheppard mette in evidenza dieci delle “più rilevanti inefficienze del
capitalismo”: duplicazione del prodotto, disoccupazione sistematica,
instabilità dei costi, spreco di beni invenduti, inefficienza delle
gerarchie, obsolescenza pianificata, speculazione,
creazione di falsi desideri, “lavori” parassitici e inefficienti
standard di distribuzione.
Tuttavia, non sono qui per discutere dell’utilità di questa lista.
Piuttosto, vi sto chiedendo di guardare oltre il sotterfugio economico
perché critiche così miopi implicano che il capitalismo può essere
riformato.
I prezzi potrebbero essere controllati, i salari aumentati, i prodotti
fatti durare più a lungo, etc. etc. etc. – ma ciò che viene ignorato è
che capitalismo = ecocidio. Leggi tutto...
Ormai è un tormentone noioso quanto inutile: “Dobbiamo farlo per l’Europa”, “Ora andiamo avanti sulla via dell’unità europea”, “E’ il momento di rilanciare l’unità d’Europa”…
Ricorrentemente, un gruppo di “europeisti di professione” (Giuliano
Amato, Mario Monti, Romano Prodi, etc) si esercitano nel solito
esercizio retorico sul tema dell’unità politica
europea che giustifica tutti i sacrifici di una austerità priva di
senso e di prospettive. E’ un mantra buono per tutte le stagioni ed ora
ci si esercita Massimo D’Alema (“Il Sole 24 Ore”, 4 settembre). Ma
questi piccoli azzeccagarbugli abusivamente assurti al ruolo di
“statisti” (udite udite!) non fanno i conti con una piccola verità:
quello che vegliano amorevolmente non è un ammalato grave e neppure un
corpo in coma irreversibile, ma un cadavere ormai in stato di
decomposizione. Il disegno europeo è morto e non c’è più niente da fare. Continuare con questa stucchevole litania serve solo a mantenere la
costosa, vuota e barocca eurocrazia (Ue, Bce, Commissione Europea,
Parlamento di Strasburgo, Consiglio) la cui ultima esilarante invenzione
è quel
tale signor “Pesc” di cui non abbiamo più notizia alcuna. Il progetto
europeo, soprattutto quello federalista, fu una grande idea molto
seducente. Ma fu impostata molto male sin dall’inizio: troppo affidata
alle élite diplomatiche, finanziarie, militari e politiche. Un progetto
freddissimo che non è mai diventato carne e sangue dei popoli europei,
sempre rimasti estranei anche psicologicamente a questa costruzione
astratta e senza anima. I progetti politici, soprattutto quando aspirano
alla grandezza dei grandi passaggi storici, non possono essere basati
solo su freddi calcoli di ingegneria istituzionale.
Il gigante degli OGM Monsanto questa settimana ha paralizzato la sua richiesta all'UE di approvare i "nuovi progressi tecnologici", ma questo non significa che gli europei non devono temere per la loro salute.
Oggi il nome Monsanto è associato principalmente agli OGM (organismi geneticamente modificati), ma uno sguardo alla storia della società mostra che il suo lavoro è stato collegato con aree molto diverse. Gli effetti di questo lavoro si fanno ancora sentire in tutto il mondo e in alcuni casi la scienza ha già dimostrano che hanno conseguenze estremamente dannose per l'ambiente e per la salute umana. 1. Saccarina Nel 1901 John Francis Queeny ha fondato l'azienda Monsanto Chemical Works a St. Louis, Missouri, per la produzione di sostituti dello zucchero per la Coca Cola. Nei primi dei 70 diversi studi, tra cui uno studio del National Cancer Institute USA, questi rivelarono che la saccarina provoca il cancro nei ratti e altri mammiferi. 2. PCB (bifenili policlorurati) Negli anni '20 del secolo scorso, la Monsanto ha iniziato a produrre policlorobifenili, un elemento liquido refrigerante per trasformatori elettrici, condensatori e motori elettrici. Mezzo secolo dopo, l'Environmental Protection Agency statunitense ha presentato prove che i PCB causano il cancro negli animali e negli esseri umani. Nel 1979 il Congresso degli Stati Uniti ne ha vietato la produzione. La Convenzione di Stoccolma sui Contaminanti Organici Persistenti ha vietato i PCB in tutto il mondo nel 2001. Nel 2003, la Monsanto ha pagato oltre 600 milioni di dollari agli abitanti di Anniston (Alabama), dove sorgeva la produzione di queste sostanze chimiche, che hanno subito gravi problemi di salute come il cancro, malattie del fegato e malattie neurologiche. Secondo la ricerca condotta negli Stati Uniti nel 2011, questa sostanza chimica continua ad apparire nel sangue delle donne in gravidanza, mentre altri studi deducono un legame tra PCB e autismo.
A
40 anni dal Colpo di Stato che mise fine alla democrazia cilena e
provocò la morte eroica di Salvador Allende, l’America Latina vive una
nuova epoca.
Il mondo era allora diverso da quello in cui viviamo ora.
Predominava la nozione del socialismo come progetto politico che doveva
necessariamente seguire le orme di quello instaurato fuori
dall’America. Cercare una via cilena al socialismo era indispensabile.
Questo ideale, secondo Mariàtegui (1) “creazione eroica”, dove essere
opera, secondo Julio Antonio Mella (2), di “esseri pensanti” e non di
disciplinati seguaci del pensiero altrui.
Nel 1958, sotto la dittatura batistiana, ci sorprese la
notizia che Salvador Allende, con un’alleanza che comprendeva il
Partito Comunista, era sul punto di vincere le elezioni e diventare
Presidente del Cile.
Sembrava un dato di un altro pianeta. Solo 4 anni prima, nel
1954, la CIA aveva schiacciato la democrazia guatemalteca e imposto una
delle peggiori e più prolungate tirannie. Gli Stati Uniti, allo zenith
del loro potere, dominavano a piacer loro il Continente,
trasformato in bastione di un anticomunismo viscerale dove non era
possibile alcun cambiamento. Le tirannie militari al servizio di
Washington erano di moda. Il Cile era un’incognita. Quando lo
visita, nel 1959, incontrai molti convinti che la prossima elezione
avrebbe portato la vittoria. Leggi tutto...
La Risoluzione 3379 adottata il 10 novembre, 1975 con 72 contro35 voti (32 astensioni), dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite decretava che: "il sionismo è una forma di razzismo e di discriminazione razziale" E' stata revocata il 16 dicembre 1991 e sostituita con la Risoluzione 46/86!
Questo ultimo discorso del Presidente Allende dal
Palazzo della Moneda fu trasmesso da Radio Magallanes alle 9:10 del
mattino dell'11 Settembre 1973. Poco dopo, l'emittente fu distrutta dai
golpisti. Leggi tutto....
L’Europa
è dilaniata da uno scontro titanico tra (a) la continua rabbia popolare
contro le misantropiche politiche di austerità e b) l’impegno
inamovibile delle nostre élites per una maggiore austerità. Nessuno
conosce il risultato di questo scontro salvo che, ovviamente, le
probabilità non sembrano essere favorevoli ai buoni. Mentre seguiamo il
corso di questa incertezza devastante, forse è utile fare una piccola
prova di conoscenza. Così, cari lettrici e lettori, fatemi il favore di
leggere le seguenti dieci citazioni e, mentre lo fate, cercate di
immaginare chi ha pronunciato o scritto queste parole.
1) .. “Al di sopra e oltre il concetto di Stato-nazione, l’idea della
nuova comunità trasformerà lo spazio vitale che è stato dato a tutti
dalla Storia in un nuovo regno spirituale … La nuova Europa della
solidarietà e della cooperazione tra tutti i popoli, un’Europa senza
disoccupazione né crisi monetarie, (…) troverà un fondamento sicuro e
una prosperità in rapido aumento una volta che siano state abbattute le
frontiere economiche nazionali”.
2) “Ci deve essere una disposizione favorevole a subordinare gli
interessi propri di ognuno, in alcuni casi, a quelli della Comunità
Europea.”
Vai a sottovalutare l'intelligenza delle persone. Il segretario di Stato
USA, John Kerry, ha detto che Assad è come Hitler. Ma come gli sarà mai
venuto in mente un paragone così originale?
Però, anche senza un Hitler, nel Sacro Occidente sappiamo farci
rispettare. Che bisogno abbiamo noi di tiranni e dittatori? Si sa che da
noi comanda l'Elettore, il Santo Elettore, e che la cancelliera Angela
Merkel non muove un passo senza prima sondare gli umori degli elettori
della Vestfalia e del Brandeburgo. Eppure la Leggenda del Santo Elettore
non tiene conto del fatto che costui non ha mai sentito neppure
nominare il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), il
nuovo mercato comune che unirà le due sponde dell'Atlantico nel 2015.
Non se ne è discusso in nessuna campagna elettorale europea, sebbene
sarebbe stato interessante sapere cosa ne avrebbero pensato, ad esempio,
gli agricoltori tedeschi; ma in questi anni sono stati intrattenuti a
baloccarsi su questioni futili o inesistenti, come pagare o meno i
debiti dei "PIIGS".
La propaganda ufficiale è riuscita a diffondere
anche in Germania, Olanda e Finlandia la fiaba leghista del Nord che
mantiene il Sud, e gli elettori vengono ridotti davvero come bambini che
vogliono riascoltare sempre la stessa fiaba. Intanto, nel giugno
scorso, la Merkel riceveva a Berlino, in pompa magna, il presidente
Obama per dare l'annuncio dell'avvento del mercato transatlantico,
cantando come al solito le lodi della "concorrenza" (nome in codice
delle multinazionali), foriera di milioni di posti di lavoro e di
benessere per tutti. In realtà si tratta di un'integrazione
dell'economia europea in quella statunitense, ed al livello degli
standard sociali e produttivi degli Stati Uniti.
Le euro-oligarchie lotteranno fino all'ultimo per tenere in vita la
moneta unica, il morto che cammina. La costruzione dell'eurozona e
dell'Unione europea ha implicato la nascita e lo sviluppo di una
tecno-burocrazia dalla dimensioni ciclopiche. Questo pachiderma si è
sviluppato per cerchi concetrici, dai due centri di Bruxelles e
Francoforte, fino ad afferrare i singoli paesi, le loro macchine
statuali e amministrative. Un enorme organismo politico e
burocratico continentale, con un suo complesso sistema nervoso che
ubbidisce ad un sordo istinto di sopravvivenza. Infondo parliamo di un
apparato con una catena di comando che coinvolge decine di migliaia di
funzionari. A questo apparato di tecnici va aggiunto l'esercito
sterminato dei funzionari politici: centinaia di migliaia. Non si
faranno da parte tanto facilmente, le tenteranno tutte prima di
arrendersi.
Siccome lo scoppio dell'eurozona è nell'ordine delle
cose, è evidente che coloro che sono alla guida di questa mostruosa
macchina hanno un "Piano B". Dati gli squilibri crescenti essi
potrebbero concepire un passo indietro, pilotando quella che è stata
chiamata "segmentazione controllata dell'eurozona", tornando ad un
sistema che noi abbiamo chiamato "Sme-reloaded", per poi tornare
nuovamente, una volta usciti dalla depressione economica, alla moneta
unica. Leggi tutto...
All'alba della tragica sparatoria che ha visto la morte
dell'adolescente disarmato Tayvon Martin e il proscioglimento del suo
assassino Zimmerman, Stevie Wonder ha dichiarato in uno spettacolo che
non si esibirà nello stato della Florida finchè questo non ritirerà la
sua legge “Stand your ground”. [1] In pratica, ha dichiarato un vero e
proprio boicottaggio basandosi sulla sua coscienza. Io ho applaudito la
sua posizione e l'ho sostenuto: ciò mi riportato indietro ad una
dichiarazione che ho fatto in una lettera che ho scritto lo scorso 14
Febbraio, alla quale mi sono spesso riferito ma che non ho mai
pubblicato.
E' giunto il momento, quindi eccola qui.
Questa lettera ha ribollito in un angolino della mia coscienza e della mia consapevolezza per un po' di tempo.
E' da sette anni che mi sono unito al BDS (Boicottaggio,
Disinvestimento e Sanzioni), un movimento non violento in opposizione
all'occupazione israeliana della Cisgiordania e delle violazioni
israeliane delle leggi internazionali e dei diritti umani del popolo
Palestinese. L'obiettivo del BDS è quello di portare all'attenzione
della comunità internazionale queste politiche israeliane e, si spera,
di aiutare a porvi fine. Tutte le persone della regione mediorentale
meritano di meglio di tutto questo.
Ferdinando Imposimato, presidente onorario aggiunto della Suprema
Corte di Cassazione, durante la recente presentazione a Napoli del suo
nuovo libro “La Repubblica delle stragi impunite”, ha affermato: «Il
Gruppo Bilderberg è uno dei responsabili della strategia della tensione,
e quindi anche delle stragi». Imposimato riferisce di aver trovato per
la prima volta menzione della parola Bilderberg nelle carte delle
indagini del giudice Emilio Alessandrini, che «venne assassinato durante
gli anni di piombo da un “commando” del gruppo terroristico Prima
Linea».
Tra gli italiani componenti del Gruppo Bildenberg e della
Trilateral Commission compaiano Mario Monti, ex presidente del
Consiglio, John Elkann, presidente del gruppo Fiat, Pier Francesco
Guarguaglini, ex presidente di Finmeccanica, Marco Tronchetti Provera,
presidente di Pirelli, ed Enrico Letta, vicesegretario del Partito
democratico e attuale presidente del Consiglio. E’ da notare che gli ultimi due presidenti del consiglio in Italia
sono il frutto di una raffinatissima strategia del “golpe morbido”, che
comporta anche un dispiegamento allineato dei maggiori media
italiani sulla linea “Euro fino alla morte!”, che comporta la
dissuasione violenta del pubblico italiano con argomenti che poco o
niente avrebbero a che fare con l’economia
reale di un paese cosciente del suo diritto nativo alla sovranità
economico-monetaria.
Le differenze tra il Dr. Martin Luther King Jr. e l’attuale presidente
americano Barack Obama non potevano essere più evidenti. Infatti,
l’unica cosa che hanno in comune è il colore della pelle. Eppure, in
qualche maniera. i canali d’informazione occidentali sono riusciti a
tracciare delle linee di congiunzione tra queste due figure
diametralmente opposte – forse proprio perchè entrambi sono neri. Recentemente
l'Associated Press ha pubblicato un articolo dal titolo “Obama incarna
il Sogno e la lotta di King” (1) , sostenendo che:
“Con la sua
programmata apparizione di mercoledì sera, Barack Obama era certo di
rappresentare la realizzazione del sogno di centinaia di migliaia di
persone che manifestarono lì nel lontano 1963.”
Perchè? Solo perchè Obama è nero? O perchè Obama rappresenta
davvero quegli ideali di giustizia, uguaglianza e pace per cui Martin
Luther King Jr. si è battuto durante tutta la sua vita e per i quali è
morto?
Non esiste modo peggiore di offendere la memoria di Martin Luther King
Jr. di quello di paragonarlo al Presidente Obama – servo di un
meccanismo che produce le più gravi disuguaglianze ed ingiustizie sulla
Terra, alimentato proprio da quegli “interessi corporativi” (2) tanto
avversati da King in tutta la sua vita e a causa dei quali probabilmente
fu ucciso.
Molti pensano che ci saranno elezioni anticipate. Quindi sostengono:
a) che, grazie al voto segreto, Berlusconi non sarà salvato, in forza di un "patto d'onore";
b) che, nel caso non venisse salvato, il PD non troverà un numero
sufficiente di senatori del M5S, sicuri di non essere rieletti e magari
nemmeno ricandidati, disposti a sostenere un governo del PD. Basterebbe
che il PD e SEL promettessero una legge con collegi uninominali e la
ricandidatura degli ex pentastellati nei loro collegi, con voti (anche)
del PD e di SEL, per trasformare parecchi pentastellati in ex
pentastellati. Ovviamente sarebbero promesse anche un paio di leggine
simboliche. Per il PD e SEL si tratterebbe di rinunciare semplicemente
una ventina di collegi senatoriali. Una volta che gli ex pentastellati
avranno accettato il patto e saranno usciti dal M5S, saranno vincolati a
sostenere il PD (e SEL) fino a fine legislatura, perché altrimenti
saranno politicamente (ed economicamente) morti;
In
questi giorni di fine estate sta spopolando la notizia secondo la quale, il sindaco
di Torino ed esponente di spicco del Partito Democratico Piero Fassino, nei
giorni scorsi, avrebbe veleggiato nel
mar Egeo, in compagnia di Giovanni Bazoli (numero uno di Banca Intesa), a bordo
di uno yacht molto lussuoso. Electa, questo il nome del natante battente
bandiera britannica e iscritto al prestigioso Yacht Club del Principato di
Monaco, è una barca a vela lunga poco meno di 40 metri, che una ristretta
cerchia di miliardari può permettersi. Fassino, per
chi non lo ricordasse, è colui che gridava “abbiamo una banca!” in occasione
della tenta scalata a BNL da parte di Unipol. Passano gli anni, ma le manie
restano sempre le stesse, si direbbe.
Che poi, verrebbe da chiedersi a cosa servisse,
a FASSINO &Co, avere una banca. Io, forse da fesso che sono, non mi sono
mai sognato di avere una banca. E che cosa dovrebbe farci un comune mortale con
una banca? Semmai, eventualmente, vorrei avere una bella casa, o una bella
auto, o cose di questo genere. Cose di cui, peraltro, non mi importa neanche
granché. Ma FASSINO, che voleva una
banca tutta per se, oltrepassava i limiti del desiderio cosmico. Cosa mai
avrebbe potuto farci, un partito, in questo caso il PD (tanto per cambiare),
con una banca come la BNL, poi finita in mani francesi? Semplice rispondere.
Avere una banca (ossia, un’altra banca) sarebbe servito a comprare consensi
popolari e ad arricchire gli amici degli amici, come è già avvenuto in altre innumerevoli occasioni.
Missione Umanitaria accerta gravi violazioni dei Diritti Umani a Boyacá.
Oggi,
24 de agosto de 2013, è partita da Bogotá una missione umanitaria
formata da organizzazioni a difesa dei diritti umani e da giornalisti
indipendenti, con il fine di effettuare una verifica della situazione
dei diritti umani nel Dipartimento di Boyacá, in un momento in cui si
svolge lo sciopero nazionale del settore agrario e in cui si sollevano
denunce per gravi violazioni ai Diritti Umani ipoteticamente da aderenti
alla Forza Pubblica.Nel suo transito per i primi cinque municipi, la Missione ha
raccolto un alto numero di denunce, rapporti e materiale probatorio che
danno conto degli eccessi nell’uso della forza da parte della Squadra
Mobile Anti-Sommossa (ESMAD) della polizia, di agenti dei reparti dei
servizi segreti e di appartenenti alla Polizia Nazionale. La Missione ha
potuto accertare l’avvenimento di violazioni sistematiche,
generalizzate e indiscriminate ai diritti umani degli abitanti boyacensi
e dei partecipanti allo Sciopero del Settore Agrario. A ciò si somma la
partecipazione diretta di agenti di questi reparti di sicurezza nel
commettere atti vandalici.
Il crollo economico del 2008 ha lasciato, in tutto il mondo, milioni di
persone disorientate e sconvolte dalla catastrofe e dalla devastazione
inflitta alle loro vite: la disperazione dei giovani disoccupati di
fronte a un futuro incerto e desolante, i pensionati che lottano per
sopravvivere con pensioni che hanno perso il loro potere d'acquisto, il
povero impiegato che accetta un taglio del suo orario e del suo salario
per evitare di perdere il posto di lavoro, i più poveri, i malati e i
disabili che cercano di sopravvivere ai tagli alla rete di sicurezza
sociale. Le persone trovano difficile comprendere come alcuni banchieri
potenti possano causare tanti danni e tanta miseria nelle vite di
milioni di persone. DiAdnan Al-Daini عدنان الدايني Dissident Voice Due anni fa, in un precedente articolo (1), scrivevo:
Come si è arrivati a questo? Che tipo di sistema abbiamo creato, che
dà così tanto potere a queste persone? Come è possibile che questa
gente, a cui è stato affidato il denaro guadagnato dai lavoratori,
finisca per inghiottirsi il denaro per il quale le persone hanno
lavorato così duramente? Come mai gli è stato permesso di avere una tale
morsa sulla vita di milioni di individui? Dov'erano le persone che
abbiamo eletto perché si prendessero cura di noi, quando una tale
forma distorta e corrotta di capitalismo è stato elaborata? Erano così
incompetenti, o sono diventati parte di una oligarchia che li
arricchisce proprio come fa con i giocatori d'azzardo del mercato?