Il 2013 potrebbe essere catastrofico o rappresentare una possibilità di
rilancio: parola di Fmi. A Davos, il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde avverte i capi
di Stato e di governo dell’Eurozona sui rischi che corre la moneta unica
nell’anno in corso. La socialista francese, al comando dell’organismo
mondialista, ha sottolineato che i leader della zona euro dovrebbero
“mantenere lo slancio” nelle riforme come l’unione bancaria, la
recessione è previsto ora un soffermarsi nell’anno in corso. “Il 2013
sarà l’anno del successo o del fallimento. I maggiori rischi sono per i
Paesi sviluppati - Giappone, Eurozona e Stati Uniti, rappresentano delle
minacce se non manterranno lo slancio”, ha dichiarato la Lagarde,
durante il suo intervento al World Economic Forum tenutosi nella
località svizzera di Davos. Di Andrea Perrone Rinascita
Tutto è avvenuto poiché il Fondo monetario
ha rivisto la sua previsione di crescita globale, dando una visione più
pessimista rispetto a tre mesi fa. Per cui è previsto che invece di un
aumento dello 0,1 per cento dell’Eurozona per il 2013, si verifichi al
contrario una recessione dello 0,2%. Lagarde ha detto che è
importante per la zona euro di avere una unione funzionale bancario il
più presto possibile, in riferimento ai negoziati in corso sulla
creazione di un'unica autorità di vigilanza per le banche, per essere
ospitati da parte della Banca Centrale Europea.
“Il risanamento di
bilancio, per quanto doloroso possa essere in alcune aree della zona
euro, deve continuare, così come una chiara focalizzazione sui posti di
lavoro”
Un'analisi a partire dalla lotta all'Ikea che,
lungi dall'essere terminata, ha però il merito di averci già fornito un
bagaglio enorme e indispensabile di esperienze e spunti di riflessione.
Nei paragrafi che seguono, non ci soffermeremo sulle fasi della lotta
che è ancora aperta e in aggiornamento (qui potete
trovare una ricostruzione tappa per tappa): proveremo a dare un
contributo che metta in risalto quelle che consideriamo alcune tendenze
dello sviluppo del capitalismo in Italia e gli elementi della lotta
interessanti e potenzialmente riproducili nel tempo e nello spazio.
Oggi, per molti, guardare ai movimenti sociali e
politici in Italia significa andare incontro allo sconforto. Tranne
qualche eccezione, sebbene importante, sembra proprio che non siamo
all'altezza dello scontro in atto. Malgrado ciò, le lotte sui posti di
lavoro non sono finite. Anzi, in apparenza paradossalmente, si
moltiplicano. Con casi molto rilevanti, almeno in astratto, perché molto
dipende da cosa siamo capaci di leggere noi all'interno di quei
processi.
Prendiamo la mobilitazione degli operai delle
cooperative in appalto presso il deposito IKEA di Piacenza: la si può
considerare come una 'semplice' vertenza sindacale. Oppure no. Noi vogliamo interpretarla in tutt'altro modo e partire da lì per riflettere sulla nostra prassi politica quotidiana.
Perché non bisogna mai esser stanchi di andare alla "scuola della lotta
di classe". E, da questo punto di vista, ciò che è accaduto e accade
tuttora all'IKEA e nel settore della logistica, è una vera e propria lectio magistralis.
Intervista a Loretta Napoleoni e Pierluigi Paoletti
Andrea Degl'Innocenti intervista per il Cambiamento Loretta Napoleoni e Pierluigi Paoletti, autori assieme a Francesca Fogli, Paolo Musumeci e Chiara Ricci del libro "Democrazia vendesi. Dalla crisi economica alla politica delle schede bianche" (Ed. Rizzoli). Dall'euro all'austerità, dalla crisi del debito a quella della sovranità, i due esperti affrontano alcune delle principali problematiche dell'attuale scenario economico (e non solo), offrendo interessanti spunti di riflessione ed alcune possibili soluzioni.
Il Gruppo internazionale
Bilderberg implicato nelle stragi degli anni Settanta e Ottanta in
Italia operate prima dai nuclei terroristici neri e poi dalla mafia. A
rivelarlo è il Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di
Cassazione, Ferdinando Imposimato, durante la presentazione napoletana
del suo nuovo libro "La repubblica delle stragi impunite". "Ormai
sappiamo tutto della strategia del terrore, che fu attuata dalla
struttura Gladio (Stay Behind) in supporto ai servizi segreti (non
deviati) italiani" conferma Imposimato "La strategia serviva a
scoraggiare l'instaurarsi di governi di sinistra ed era orchestrata
dalla Cia".
Le elezioni in Giappone di qualche settimana fa hanno riportato al
governo il partito liberaldemocratico, che aveva governato il paese più a
lungo che la Dc qui da noi, con un quasi egual numero di scandali. Dopo
una breve pausa nel 2009, coincisa con la vittoria dei Democratici
(quasi più timidi del Pd nostrano), il paese è presto ritornato in mano
ai vecchi mandarini della politica: in questo caso il nuovo leader è
Shinzo Abe, un politico di lungo corso, negazionista dei crimini di
guerra giapponesi e nazionalista esasperato. Non proprio, si direbbe,
una buona notizia. Ma dal punto di vista delle politiche economiche,
invece, pare che ci siano delle novità interessanti. Abe ha esordito
attaccando il sancta sanctorum dell’ortodossia neoliberale, ossia
l’indipendenza della Banca Centrale.
Il nuovo primo ministro è
stato molto chiaro: è ora di finirla con la deflazione che attanaglia il
Giappone da due decenni ed è finalmente giunta l’ora di far ripartire
la crescita; e con essa, salari e guadagni. Quindi basta con
un’inflazione praticamente inesistente, e l’obiettivo di inflazione
annuale deve essere raddoppiato (dall’1 al 2%) in termini relativamente
brevi, con possibilità di andare più in là nel futuro. Non solo: la
politica monetaria deve intervenire per svalutare lo yen (un po’ come fa
la Cina…) e rilanciare le esportazioni, da sempre punto di forza
dell’industria giapponese. La politica monetaria, come sappiamo, è però
nelle mani della Banca Centrale, la BoJ (Bank of Japan), che dovrebbe
decidere in autonomia. Leggi tutto...
L'introduzione dei chip corporei per fini sanitari non è più un mito.E' stato infatti convalidata nel 2012 (dalla Corte Suprema USA - n.d.t.) la legge HR 3962 denominata Obamacare, nella quale si prospetta la introduzione di microchip RFID per fini 'sanitari'. A far capo dalla pagina 1501 sono descritte le peculiarità dei dispositivi. Link diretto alla legge HR 3962 in formato pdfL'impianto della legge è stato lasciato 'aperto', infatti viene statuito che il segretario potrà decidere di aggiungere altreinformazioni, non necessariamente sanitarie, all'interno dei chip corporei.Ciò
significa che oltre ai parametri medici potranno essere inserite nei
chip informazioni in merito al conto bancario del paziente, così da
determinare in tempo reale la sua capacità finanziaria. Medici
e ospedali saranno quindi autorizzati ad eseguire la scansione dei
conti bancari così da poter prelevare immediatamente, in tempo reale, la
cifra prevista per il trattamento terapeutico.
I repubblicani non hanno alcun piano per contrastare la riforma
sanitaria di Obama, sia nel suo complesso, sia nella sezione circa la
introduzione dei chip corporei. Recitano la loro parte in TV facendo
finta di voler opporsi, ma è ormai chiaro che l'obiettivo finale di tutte le parti in gioco sia di chippare l'intera popolazione.
Entrambe gli schieramenti stanno eseguendo degli ordini, perché il
nuovo ordine mondiale ha statuito che tutti debbano essere chippati. La Federal Reserve
sarà il nuovo governo mondiale. Le tasse derivanti dalla riforma Obama
finiranno direttamente nelle casse della Federal Reserve. Il mondo intero sta galoppando verso un sistema che funzioni senza denaro contante.
L'Organizzazione del Trattato dell'Atlanticodel Nord (North Atlantic Treaty Organization, NATO) è
un'alleanza militare istituita dal trattato di Bruxelles del 1948,
firmata da Belgio, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Regno Unito, Stati
Uniti e Canada, ed altri paesi dell'Europa occidentale come Danimarca,
Italia, Islanda, Norvegia, Spagna e Portogallo, ed è attualmente una
macchina da guerra criminale che coinvolge anche i paesi dell'Europa
orientale.
Se la NATO è l'arma dell'impero e dei suoi alleati per difendere i loro
interessi e minacciare la vita e la pace di tutti i popoli del mondo, è
un obbligo resistere pacificamente e lottare fino alla dissoluzione
totale.
Nel 1949, gli alleati occidentali che hanno combattuto il nazifascismo
tedesco, con l'Unione Sovietica che ha avuto ilpeso maggiore della Seconda Guerra Mondiale, hanno deciso di creare una potente alleanza militare per
"fermare la diffusione del comunismo internazionale".
Sin dalla sua fondazione, quest'alleanza militare è stata guidata dagli Stati Uniti che si sono rafforzati durante e dopo la guerra, e diventatI, iL leader dell'
"Occidente", con il pensiero e la guida di Churchill, decisero che la NATO sarebbe dovuta
essere la difesa del cosiddetto "blocco libero dell'Europa capitalista"
contro "il comunismo aggressivo dell'Est".
Se questa fosse stata la ragione dell'esistenza della NATO, è logico
che sarebbe dovuta sparire dopo la dissoluzione del Patto di Varsavia
nel 1991, il crollo dell'Unione Sovietica e la fine del socialismo reale nei
paesi dell'Europa Est.
La Guerra Fredda è finita, ma la NATO è stata consolidata con una serie
di azioni illegali e clandestine sviluppate con
la CIA: Leggi tutto...
Ovvero: tutti i polli finiscono allo spiedo “Sembra che i francesi avessero in corso una delle loro guerre, da quelle parti.” – Charlie Marlow, da Cuore di tenebra di Joseph Conrad
La visione che il personaggio di
Conrad, Marlow, descrive è quella di una fregata francese che spara
bordata su una vasta giungla africana, sostanzialmente bombardando un
continente. Tale immagine mi si è presentata alla mente questa
settimana, quando Mirage ed elicotteri da combattimento francesi sono
entrati in azioni contro un esercito eterogeneo d’insorti islamici in
Mali. Che ci sia un picco d’instabilità
in quel paese senza sbocchi e largamente deserto non dovrebbe certo
essere una sorpresa per i francesi: in larga misura la causa sono loro e
i loro alleati. Ed erano stati avvertiti. Di Conn Hallinan Foreign Policy in Focus
Un po’ di storia.
Il 17 marzo 2011 il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha approvato la
Risoluzione 1973 per “proteggere i civili” nella guerra civile in Libia.
Due giorni dopo Mirage francesi hanno cominciato raid di bombardamento
contro i blindati e gli aeroporti di Muammar Gheddafi, innescando così
l’intervento diretto della Gran Bretagna, assieme al Qatar e all’Arabia
Saudita. La Risoluzione 1973 non
autorizzava la NATO e i suoi alleati e parteggiare nella guerra civile
libica, solo a proteggere i civili, e molti dei firmatari – comprese
Russia e Cina – presumevano che l’azione del Consiglio di Sicurezza
avrebbe seguito la prassi normale e avrebbe iniziato con l’esplorare
innanzitutto una soluzione politica. Ma il solo tipo di “soluzione” cui
era interessata l’alleanza anti-Gheddafi era il genere realizzato da
bombe da 600 chili a guida laser.
Venti anni fa il keynesiano Wynne Godley spiegava perché non poteva funzionare
L’articolo che pubblichiamo di seguito ha venti anni. L’autore, Wynne Godley,
noto economista britannico Post Keynesiano e collaboratore del Tesoro
del Regno Unito, individua i problemi nella costruzione dell’Unione
Monetaria a partire dal Trattato di Maastricht. In particolare
sottolinea come il Trattato sottintendesse un’impostazione ideologica
per la quale gli Stati non devono occuparsi di politica economica e
tutto ciò che è richiesto per far funzionare il sistema è una banca
centrale, indipendente dalla politica, che si occupi di controllare
l’inflazione. L’assenza di un Tesoro federale con un debito pubblico
monetizzabile, di un fisco e di un welfare federali, di “stabilizzatori
automatici” e trasferimenti tra regioni, porterà inevitabilmente alla
rottura dell’Unione monetaria, appena uno dei suoi membri si trovasse in
forti difficoltà per qualsiasi motivo. Insomma, quella che segue è la
cronaca di un fallimento annunciato. www.lrb.co.uk
Molte persone in tutta Europa si sono improvvisamente rese conto che
non sanno quasi nulla del Trattato di Maastricht mentre giustamente
avvertono che potrebbe fare una grande differenza nella loro vita. La
loro legittima ansia ha indotto Jacques Delors a fare una dichiarazione
secondo la quale le opinioni della gente comune dovrebbero in futuro
essere più ascoltate. Avrebbe potuto pensarci prima.
“Voi
non potete immaginare quale angoscia e quale rabbia invada l’animo
vostro, quando degli inetti si impadroniscono di una grande idea, che
voi da gran tempo venerate, e la danno in pasto ad altri imbecilli
uguali a loro, in mezzo a una strada, e voi la ritrovate al mercato
della roba vecchia, irriconoscibile, infangata, messa a gambe all’aria,
assurdamente, senza proporzione, senza armonia, ridotta a giocattolo per
bambini stupidi!”. Queste parole piene di amarezza che Stepan, nei Demoni
di Dostoevskij, pronuncia tra i sospiri (non sappiamo quanto sinceri)
sono, proprio perché così amare, sempre veritiere e attuali. Oggi, per
esempio, offrono una descrizione perfetta dell’Unione Europea.
L’antica e
alta aspirazione a unire i popoli d’Europa superando rivalità secolari
ha avuto sostenitori come Dante, Novalis, Mazzini, Hugo; poi però la
“grande idea” è finita nelle mani di uomini spiritualmente “inetti” che
l’hanno uccisa e sfigurata: i burocrati e i tecnocrati dell’UE, vuoti e
arroganti come il premier non eletto Mario Monti.
“L’altissimo merito di quest’ultimo”,
chiariva Piergiorgio Odifreddi all’indomani della nomina a senatore a
vita, “è di essere stato commissario europeo con deleghe economiche, dal
1994 al 1999 per nomina del primo governo Berlusconi, e dal 1999 al
2004 per nomina del primo governo D’Alema. Oltre che di essere stato
presidente della famigerata Commissione Trilaterale, una specie di
massoneria ultraliberista statunitense, europea e nipponica ispirata da
David Rockefeller e Henry Kissinger.
L'Islanda ha sospeso i negoziati sull'adesione all'Unione Europea prima
delle elezioni parlamentari previste il prossimo 27 aprile. Secondo i
media locali, la decisione del governo è motivata dal fatto che dalle
urne possono risultare vincitori gli "euroscettici". Secondo i sondaggi
l'attuale governo di centrosinistra è distaccato di 15 punti dal partito
conservatore, che si oppone all'adesione dell'Islanda all'Unione
Europea.
La Federazione Sindacale Mondiale (FSM) desidera segnalare come la Troika aiuta i sindacati che collaborano con il capitalismo. Nelle foto che accompagnano il testo, è possibile vedere le targhe appese (dentro e fuori gli uffici a Dakar, Senegal) sulle pareti della CNTS (Confederazione Nazionale dei Lavoratori del Senegal). Di Quim Boix
- FSM Queste tabelle mostrano e ricordano il denaro apportato per l'esistenza, l'apertura e il funzionamento di questo locale, da parte delle CCOO (Comisiones Obreras, Spagna) e della loro Fondazione Pace e Solidarietà, con l'aiuto del governo di Andalusia (Spagna meridionale) e altri organismi. In realtà il denaro proviene dalla Troika (Fondo Monetario Internazionale, Unione Europea e Banca Centrale Europea), in quanto sono questi organismi fornire i capitali necessari, sulla base di programmi denominati "Programas de AOD (Aiuto Ufficiale allo Sviluppo) ", erogati tramite il Ministero degli Affari Esteri o la Comunità Autonoma (governo regionale). Leggi tutto...
Europei, prendete nota: il governo USA si è auto-attribuito il diritto di spiarvi segretamente
Il fatto emerge da una nuova relazione
fornita al Parlamento Europeo, con la quale si mette in guardia sul
fatto che una legge USA sullo spionaggio, modificata l’anno scorso,
autorizza una «sorveglianza meramente politica sui dati relativi a
stranieri» se questi sono immagazzinati usando servizi cloud statunitensi come quelli forniti da Google, Microsoft e Facebook.
Gli europei avrebbero già dovuto essere allarmati dal fatto che il PATRIOT Act può essere usato per ottenere dati su cittadini residenti al di fuori del suolo USA. Ma stavolta, al centro dell’attenzione è una legge diversa: il Foreign Intelligence and Surveillance Amendments Act (FISA), che solleva «un
rischio ancora maggiore nei confronti della sovranità UE sui dati
rispetto ad altre leggi finora prese in considerazione dai decisori
politici europei».
Il
FISA Amendments Act è stato introdotto nel 2008, e ha legalizzato in
modo retroattivo l’utilizzo del controverso programma di «registrazioni
telefoniche senza garanzie» (“warrantless wiretapping”, nell’originale, NdT) iniziato dall’amministrazione Bush a seguito dei fatti dell’11 settembre. Alla fine del mese scorso il FISA è stato prorogato
fino al 2017. Nel corso di questo processo, si è acceso un aspro
dibattito in merito al modo in cui esso potrebbe violare la privacy
degli americani.
Nota di Funnyking: Questo articolo è stato scritto
dall’autore Fabioflos e si basa su due storie reali. Quando ho
cominciato, insieme con altri amici blogger, la battaglia per il
Contante libero, non ero pienamente consapevole, neppure io, di quanto
fosse fondamentale, per la libertà di ogni cittadino, il diritto alla
libera circolazione e l’utilizzo del contante. Sono certo che alla fine
della lettura di questo articolo rimarrete sbalorditi quanto me.Senza il contante saremo tutti schiavi delle banche.
Facciamo un caso pratico, semplice, di economia reale e spicciola:
pensiamo ad un piccolo negoziante nel 2010 ha avuto qualche problema
finanziario. Immaginiamo che questo minimo imprenditore abbia compiuto un peccato
mortale: non abbia onorato un assegno e sia stato protestato. Magari non
abbia subito pignoramenti, magari abbia subito dopo pagato la cifra
dovuta, ma , per motivi finanziari, non sia stato in grado, per una
singola volta, di farvi fronte. Non pensiate sia un caso raro: le norme introdotte tramite Basilea 2
hanno tolto buona parte del potere discrezionale dei direttori di banca
che, sino a qualche anno fa, sanavano queste posizioni particolari.
Questo imprenditore si vedrà cancellare la possibilità di fare assegni,
talvolta si vedrà il conto chiuso una volta sanato il piccolo debito
bancario. Inoltre tutte le forme di credito gli verranno precluse:
niente carte di credito o di debito.
Anche il cuore d'Europa scricchiola sotto il peso della crisi del
debito sovrano. Il Pil tedesco è salito dello 0,7% nel 2012 rispetto al
+3% dell'anno precedente. Ha comunicato l'istituto federale di
statistica. E gli analisti mettono in guardia: quel dato è di poco
inferiore alle loro attese che parlavano di una crescita dello 0,8%. Ma
al Bundestag, il parlamento tedesco, e nelle stanze dei bottoni dove la Cancelliera Angela Merkel e il suo governo, sono lavoro non stanno a guardare.Wall Street Italia
Nei corridoi dei palazzi della politica a Berlino, si sa, che grande
manovre sono in atto. A rompere la calma apparente sarà la Bundesbank,
la Banca centrale tedesca. Saranno rimpatriati una parte dei propri depositi di oro custoditi all'estero. Secondo la ricostruzione avanzata dal quotidiano economico Handelsblatt
domani sarà il giorno designato in cui la Buba darà l'annuncio
ufficiale. Dirà che intende ridurre la quantità di oro depositata a New
York e che ritira completamente il metallo giallo custodito nei forzieri
parigini della Banque de France.
L’agenda Monti, cioè quella di Bruxelles, è tecnicamente impraticabile:
50 miliardi l’anno di tagli extra, più 80 miliardi di interessi sul
debito pubblico. Tutto questo grazie al Fiscal Compact, il grande tabù
della campagna elettorale, chi si evita accuratamente di analizzare. Lo
denuncia il sociologo Luciano Gallino: gli impegni-capestro contratti
dal nostro paese e dagli altri Stati membri dell’Unione Europea con il
Trattato sulla stabilità e la governance nell’unione economica e
monetaria, imporranno all’Italia decenni di impoverimento. Secondo
l’articolo 4 del trattato sui bilanci europei, ogni Stato deve infatti
ridurre di un ventesimo all’anno la quota del proprio debito. Per il
2013 significa tagli per 50 miliardi, ma la cifra nei prossimi anni
potrebbe ulteriormente crescere, visto l’aumento continuo del nostro
debito, senza più l’argine di una banca centrale sovrana che emetta
denaro a costo zero.
Un simile impegno, riconosciuto come
fondamentale della cosiddetta agenda-Monti, imporrebbe al nostro paese
continue manovre “lacrime e sangue” fino al dimezzamento del debito
pubblico. «Ma anche il programma del centrosinistra si guarda bene dal
rimettere in discussione gli impegni assunti con l’Europa», Leggi tutto...
Nel
1913, il Congresso degli Stati Uniti autorizzò la creazione della Federal
Reserve. Il suo mandato era limitato, , ma è cresciuto nel tempo fino a
divenire il pianificatore centrale di tutto il sistema monetario. Nel 1933, il
Presidente Roosvelt rese illegale il possesso di oro. Nel 1944, le potenze
alleate, presto vittoriose nella II Guerra Mondiale, firmarono un trattato a Bretton
Woods che sancì l'uso del dollaro americano come se fosse oro. Il dollaro
era diventato la valuta di riserva mondiale. Le banche centrali di tutti i
firmatari avrebbero detenuto dollari e preso a prestito dollari, e costruito la
piramide di credito nella propria valuta sulla base del dollaro.
Vincitori & Vinti Il
dollaro americano era redimibile dalle banche centrali straniere, e quindi era
uno schema che effettivamente permetteva alle varie valute di avere un cambio
fisso tra loro e con l'oro. Ciò, almeno, aveva la virtù di frenare l'espansione
del credito, dal momento che si manteneva un legame con l'oro e quindi con la
realtà.Il
problema di fissare il prezzo di qualcosa relativamente a qualcos’altro è che
ciò che viene sottovalutato sarà tesaurizzato, e ciò che è sopravvalutato sarà svenduto. Il
governo degli Stati Uniti pose il prezzo dell'oro troppo in basso, e così le
banche centrali straniere continuavano a chiedere spedizione di oro.
Quando
alla Presidenza arrivò Nixon, qualcosa andava cambiato...
Coloro che parlano di stato federale europeo in genere svalutano
l'argomento del Demos. Quando si oppone loro il semplice fatto che non
esiste qualcosa di paragonabile ad un popolo europeo, essi spesso
ribattono indicando esempi di felice convivenza e cooperazione tra
popoli diversi chiusi negli stessi confini. Tra questi c'è la Svizzera,
ma si potrebbero citare tanti altri paesi, incluso quello che sembra il
vero modello degli europeisti, ossia gli Stati Uniti d'America. Di Claudio Martini MainStream
In
effetti l'omogeneità etnica-culturale sembra essere l'eccezione, e non
la regola, dello scenario delle formazioni statuali odierne. Sono
davvero pochi gli stati, come le Coree o il Giappone, dove lo stesso
gruppo etnico rappresenta più del 95% del totale della popolazione.
Stati che appaiono monolitici ai nostri occhi superificiali, come la
Cina, la Russia o l'Iran, sono in realtà complessi ordinamenti federali
caratterizzati da un'ampia varietà etnica e linguistica. Per non parlare
di veri universi multiculturali come l'India o la maggior parte degli
stati africani. Eppure questo argomento ha qualcosa che non va.
Quando noi constatiamo l'assenza di un popolo europeo non pretendiamo
certo che sia condizione per avere una federazione europea che tutti gli
abitanti del continente europeo appartengano allo stesso popolo. Sulla
scorta degli esempi sopra fatti, basterebbe individuare un'etnia
dominante. Leggi tutto...
Caro Ingroia, l’antimafia non basta: perché oggi il vero nemico che
ci minaccia è molto più pericoloso del potere delle cosche, persino di
quelle che si infiltrano nell’economia
fino ad avvelenarla. Deve cadere il Muro di Bruxelles, quello che
ricatta i popoli dell’Eurozona sulla base dei diktat emanati dalle
oligarchie finanziarie, ordini firmati da tecnocrati non eletti da
nessuno, a cui – grazie all’attuale personale politico – siamo costretti
a sottometterci, per fare la stessa fine della Grecia. Dopo i “garanti”
dei movimenti firmatari dell’appello “Cambiare si può”, anche l’ex
leader della Fiom Giorgio Cremaschi, vicino ai No-Tav e promotore del
Comitato No-Debito e del “No-Monti Day”, prende le distanze dalla lista
“arancione” capeggiata da Antonio Ingroia, ipotetico leader del “quarto
polo”, sul quale confluiscono i partiti di Di Pietro, Ferrero e
Diliberto, insieme ai Verdi di Bonelli. LibreIdee
«Siccome non son mai stato una vittima del nuovo in politica, di quel nuovismo attraverso il quale si sono perpetuate da trent’anni le stesse politiche e le stesse classi dirigenti – premette Cremaschi, in un intervento su “Micromega”
– non mi scandalizza che la lista del cosiddetto quarto polo sia
diventata l’ennesima lista personale, ove il leader è la sostanza della
proposta, né mi sconvolge che i partiti siano alla fine l’architrave
della lista». I partiti esistono da sempre, aggiunge Cremaschi, e chi li
rifiuta «semplicemente ne sta fondando un altro».