16 gennaio 2013
Una legge USA autorizza la sorveglianza di massa dei cittadini europei
Europei, prendete nota: il governo USA si è auto-attribuito il diritto di spiarvi segretamente
Il fatto emerge da una nuova relazione
fornita al Parlamento Europeo, con la quale si mette in guardia sul
fatto che una legge USA sullo spionaggio, modificata l’anno scorso,
autorizza una «sorveglianza meramente politica sui dati relativi a
stranieri» se questi sono immagazzinati usando servizi cloud statunitensi come quelli forniti da Google, Microsoft e Facebook.
Gli europei avrebbero già dovuto essere allarmati dal fatto che il PATRIOT Act può essere usato per ottenere dati su cittadini residenti al di fuori del suolo USA. Ma stavolta, al centro dell’attenzione è una legge diversa: il Foreign Intelligence and Surveillance Amendments Act (FISA), che solleva «un
rischio ancora maggiore nei confronti della sovranità UE sui dati
rispetto ad altre leggi finora prese in considerazione dai decisori
politici europei».
Di Ryan Gallagher – Slate
È quanto risulta all’interno di una relazione pubblicata di recente e intitolata: «Fighting Cyber Crime and Protecting Privacy in the Cloud», («Combattere i ciber-reati e proteggere la riservatezza nella Nuvola informatica», NdT) prodotto dal Centre for the Study of Conflicts, Liberty and Security.
Il
FISA Amendments Act è stato introdotto nel 2008, e ha legalizzato in
modo retroattivo l’utilizzo del controverso programma di «registrazioni
telefoniche senza garanzie» (“warrantless wiretapping”, nell’originale, NdT) iniziato dall’amministrazione Bush a seguito dei fatti dell’11 settembre. Alla fine del mese scorso il FISA è stato prorogato
fino al 2017. Nel corso di questo processo, si è acceso un aspro
dibattito in merito al modo in cui esso potrebbe violare la privacy
degli americani.
ELIMINAZIONE DEL CONTANTE = MORTE CIVILE
Nota di Funnyking: Questo articolo è stato scritto
dall’autore Fabioflos e si basa su due storie reali. Quando ho
cominciato, insieme con altri amici blogger, la battaglia per il
Contante libero, non ero pienamente consapevole, neppure io, di quanto
fosse fondamentale, per la libertà di ogni cittadino, il diritto alla
libera circolazione e l’utilizzo del contante. Sono certo che alla fine
della lettura di questo articolo rimarrete sbalorditi quanto me. Senza il contante saremo tutti schiavi delle banche.
Di Fabioflos
Facciamo un caso pratico, semplice, di economia reale e spicciola:
pensiamo ad un piccolo negoziante nel 2010 ha avuto qualche problema
finanziario.
Immaginiamo che questo minimo imprenditore abbia compiuto un peccato mortale: non abbia onorato un assegno e sia stato protestato. Magari non abbia subito pignoramenti, magari abbia subito dopo pagato la cifra dovuta, ma , per motivi finanziari, non sia stato in grado, per una singola volta, di farvi fronte.
Non pensiate sia un caso raro: le norme introdotte tramite Basilea 2 hanno tolto buona parte del potere discrezionale dei direttori di banca che, sino a qualche anno fa, sanavano queste posizioni particolari. Questo imprenditore si vedrà cancellare la possibilità di fare assegni, talvolta si vedrà il conto chiuso una volta sanato il piccolo debito bancario. Inoltre tutte le forme di credito gli verranno precluse: niente carte di credito o di debito.
Immaginiamo che questo minimo imprenditore abbia compiuto un peccato mortale: non abbia onorato un assegno e sia stato protestato. Magari non abbia subito pignoramenti, magari abbia subito dopo pagato la cifra dovuta, ma , per motivi finanziari, non sia stato in grado, per una singola volta, di farvi fronte.
Non pensiate sia un caso raro: le norme introdotte tramite Basilea 2 hanno tolto buona parte del potere discrezionale dei direttori di banca che, sino a qualche anno fa, sanavano queste posizioni particolari. Questo imprenditore si vedrà cancellare la possibilità di fare assegni, talvolta si vedrà il conto chiuso una volta sanato il piccolo debito bancario. Inoltre tutte le forme di credito gli verranno precluse: niente carte di credito o di debito.
15 gennaio 2013
LA GERMANIA INIZIA A RITIRARE IL SUO ORO
Anche il cuore d'Europa scricchiola sotto il peso della crisi del
debito sovrano. Il Pil tedesco è salito dello 0,7% nel 2012 rispetto al
+3% dell'anno precedente. Ha comunicato l'istituto federale di
statistica. E gli analisti mettono in guardia: quel dato è di poco
inferiore alle loro attese che parlavano di una crescita dello 0,8%. Ma
al Bundestag, il parlamento tedesco, e nelle stanze dei bottoni dove la Cancelliera Angela Merkel e il suo governo, sono lavoro non stanno a guardare.
Wall Street Italia
Nei corridoi dei palazzi della politica a Berlino, si sa, che grande manovre sono in atto. A rompere la calma apparente sarà la Bundesbank, la Banca centrale tedesca. Saranno rimpatriati una parte dei propri depositi di oro custoditi all'estero. Secondo la ricostruzione avanzata dal quotidiano economico Handelsblatt domani sarà il giorno designato in cui la Buba darà l'annuncio ufficiale. Dirà che intende ridurre la quantità di oro depositata a New York e che ritira completamente il metallo giallo custodito nei forzieri parigini della Banque de France.
Nei corridoi dei palazzi della politica a Berlino, si sa, che grande manovre sono in atto. A rompere la calma apparente sarà la Bundesbank, la Banca centrale tedesca. Saranno rimpatriati una parte dei propri depositi di oro custoditi all'estero. Secondo la ricostruzione avanzata dal quotidiano economico Handelsblatt domani sarà il giorno designato in cui la Buba darà l'annuncio ufficiale. Dirà che intende ridurre la quantità di oro depositata a New York e che ritira completamente il metallo giallo custodito nei forzieri parigini della Banque de France.
« Agenda Monti impraticabile, senza moneta sovrana »
L’agenda Monti, cioè quella di Bruxelles, è tecnicamente impraticabile:
50 miliardi l’anno di tagli extra, più 80 miliardi di interessi sul
debito pubblico. Tutto questo grazie al Fiscal Compact, il grande tabù
della campagna elettorale, chi si evita accuratamente di analizzare. Lo
denuncia il sociologo Luciano Gallino: gli impegni-capestro contratti
dal nostro paese e dagli altri Stati membri dell’Unione Europea con il
Trattato sulla stabilità e la governance nell’unione economica e
monetaria, imporranno all’Italia decenni di impoverimento. Secondo
l’articolo 4 del trattato sui bilanci europei, ogni Stato deve infatti
ridurre di un ventesimo all’anno la quota del proprio debito. Per il
2013 significa tagli per 50 miliardi, ma la cifra nei prossimi anni
potrebbe ulteriormente crescere, visto l’aumento continuo del nostro
debito, senza più l’argine di una banca centrale sovrana che emetta
denaro a costo zero.
Un simile impegno, riconosciuto come fondamentale della cosiddetta agenda-Monti, imporrebbe al nostro paese continue manovre “lacrime e sangue” fino al dimezzamento del debito pubblico. «Ma anche il programma del centrosinistra si guarda bene dal rimettere in discussione gli impegni assunti con l’Europa»,
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Un simile impegno, riconosciuto come fondamentale della cosiddetta agenda-Monti, imporrebbe al nostro paese continue manovre “lacrime e sangue” fino al dimezzamento del debito pubblico. «Ma anche il programma del centrosinistra si guarda bene dal rimettere in discussione gli impegni assunti con l’Europa»,
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14 gennaio 2013
LA QUESTIONE MONETARIA
Nel
1913, il Congresso degli Stati Uniti autorizzò la creazione della Federal
Reserve. Il suo mandato era limitato, , ma è cresciuto nel tempo fino a
divenire il pianificatore centrale di tutto il sistema monetario. Nel 1933, il
Presidente Roosvelt rese illegale il possesso di oro. Nel 1944, le potenze
alleate, presto vittoriose nella II Guerra Mondiale, firmarono un trattato a Bretton
Woods che sancì l'uso del dollaro americano come se fosse oro. Il dollaro
era diventato la valuta di riserva mondiale. Le banche centrali di tutti i
firmatari avrebbero detenuto dollari e preso a prestito dollari, e costruito la
piramide di credito nella propria valuta sulla base del dollaro.
Vincitori & VintiIl dollaro americano era redimibile dalle banche centrali straniere, e quindi era uno schema che effettivamente permetteva alle varie valute di avere un cambio fisso tra loro e con l'oro. Ciò, almeno, aveva la virtù di frenare l'espansione del credito, dal momento che si manteneva un legame con l'oro e quindi con la realtà. Il problema di fissare il prezzo di qualcosa relativamente a qualcos’altro è che ciò che viene sottovalutato sarà tesaurizzato, e ciò che è sopravvalutato sarà svenduto. Il governo degli Stati Uniti pose il prezzo dell'oro troppo in basso, e così le banche centrali straniere continuavano a chiedere spedizione di oro.
Quando
alla Presidenza arrivò Nixon, qualcosa andava cambiato...
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Stati Uniti d'Europa? Un progetto pericoloso e reazionario
Coloro che parlano di stato federale europeo in genere svalutano
l'argomento del Demos. Quando si oppone loro il semplice fatto che non
esiste qualcosa di paragonabile ad un popolo europeo, essi spesso
ribattono indicando esempi di felice convivenza e cooperazione tra
popoli diversi chiusi negli stessi confini. Tra questi c'è la Svizzera,
ma si potrebbero citare tanti altri paesi, incluso quello che sembra il
vero modello degli europeisti, ossia gli Stati Uniti d'America.
Di Claudio Martini
MainStream
In effetti l'omogeneità etnica-culturale sembra essere l'eccezione, e non la regola, dello scenario delle formazioni statuali odierne. Sono davvero pochi gli stati, come le Coree o il Giappone, dove lo stesso gruppo etnico rappresenta più del 95% del totale della popolazione. Stati che appaiono monolitici ai nostri occhi superificiali, come la Cina, la Russia o l'Iran, sono in realtà complessi ordinamenti federali caratterizzati da un'ampia varietà etnica e linguistica. Per non parlare di veri universi multiculturali come l'India o la maggior parte degli stati africani.
Eppure questo argomento ha qualcosa che non va. Quando noi constatiamo l'assenza di un popolo europeo non pretendiamo certo che sia condizione per avere una federazione europea che tutti gli abitanti del continente europeo appartengano allo stesso popolo. Sulla scorta degli esempi sopra fatti, basterebbe individuare un'etnia dominante.
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Di Claudio Martini
MainStream
In effetti l'omogeneità etnica-culturale sembra essere l'eccezione, e non la regola, dello scenario delle formazioni statuali odierne. Sono davvero pochi gli stati, come le Coree o il Giappone, dove lo stesso gruppo etnico rappresenta più del 95% del totale della popolazione. Stati che appaiono monolitici ai nostri occhi superificiali, come la Cina, la Russia o l'Iran, sono in realtà complessi ordinamenti federali caratterizzati da un'ampia varietà etnica e linguistica. Per non parlare di veri universi multiculturali come l'India o la maggior parte degli stati africani.
Eppure questo argomento ha qualcosa che non va. Quando noi constatiamo l'assenza di un popolo europeo non pretendiamo certo che sia condizione per avere una federazione europea che tutti gli abitanti del continente europeo appartengano allo stesso popolo. Sulla scorta degli esempi sopra fatti, basterebbe individuare un'etnia dominante.
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12 gennaio 2013
« Caro Ingroia, la vera Mafia è quella di Bruxelles »
Caro Ingroia, l’antimafia non basta: perché oggi il vero nemico che
ci minaccia è molto più pericoloso del potere delle cosche, persino di
quelle che si infiltrano nell’economia
fino ad avvelenarla. Deve cadere il Muro di Bruxelles, quello che
ricatta i popoli dell’Eurozona sulla base dei diktat emanati dalle
oligarchie finanziarie, ordini firmati da tecnocrati non eletti da
nessuno, a cui – grazie all’attuale personale politico – siamo costretti
a sottometterci, per fare la stessa fine della Grecia. Dopo i “garanti”
dei movimenti firmatari dell’appello “Cambiare si può”, anche l’ex
leader della Fiom Giorgio Cremaschi, vicino ai No-Tav e promotore del
Comitato No-Debito e del “No-Monti Day”, prende le distanze dalla lista
“arancione” capeggiata da Antonio Ingroia, ipotetico leader del “quarto
polo”, sul quale confluiscono i partiti di Di Pietro, Ferrero e
Diliberto, insieme ai Verdi di Bonelli.
LibreIdee
LibreIdee
«Siccome non son mai stato una vittima del nuovo in politica, di quel nuovismo attraverso il quale si sono perpetuate da trent’anni le stesse politiche e le stesse classi dirigenti – premette Cremaschi, in un intervento su “Micromega” – non mi scandalizza che la lista del cosiddetto quarto polo sia diventata l’ennesima lista personale, ove il leader è la sostanza della proposta, né mi sconvolge che i partiti siano alla fine l’architrave della lista». I partiti esistono da sempre, aggiunge Cremaschi, e chi li rifiuta «semplicemente ne sta fondando un altro».
5 MITI MEDIATICI SULLA SALUTE DI CHAVEZ E SUL SUO GIURAMENTO
Nelle ultime settimane i media
privati inglesi hanno accresciuto la propria campagna contro la
rivoluzione venezuelana, diffondendo una quantità di menzogne e di
pregiudizi a proposito della salute del presidente Hugo Chavez, della
politica e degli aspetti legali relativi al suo giuramento per il nuovo
mandato e alla gestione della situazione da parte del governo
venezuelano. I media, spesso prendendo
l’imboccata direttamente dall’opposizione venezuelana di destra, stanno
sfruttando un momento triste per il popolo venezuelano.
Di Tamara Pearson e Ewan Robertson
Venezuelanalysis.com
La giornalista Mariclem Stelling, di Media Observatory [Osservatorio mediatico], parlando alla televisione pubblica VTV, ha definito la situazione “un misto di soddisfazione, ironia e necrofilia … un tentativo di rimuoverlo [Chavez] dal suo ruolo politico.”
“Stanno fabbricando le notizie in conformità agli interessi economici e politici cui rispondono”, ha affermato.
Qui Venezuelanalysis.com smonta le cinque principali bugie attualmente diffuse dai media privati.
1) Il governo venezuelano è reticente a proposito della salute di Chavez
Questa accusa è stata mossa dai media internazionali da quando Chavez ha informato per la prima volta del suo cancro, nel giugno del 2011. La critica, da parte dei media privati, alla “reticenza” del governo ha proposito della sua condizione si è intensificata con l’avvicinarsi della data del giuramento, riflettendo in parte un’opposizione venezuelana sempre più insofferente, ansiosa di dettagli da poter utilizzare a proprio vantaggio.
Di Tamara Pearson e Ewan Robertson
Venezuelanalysis.com
La giornalista Mariclem Stelling, di Media Observatory [Osservatorio mediatico], parlando alla televisione pubblica VTV, ha definito la situazione “un misto di soddisfazione, ironia e necrofilia … un tentativo di rimuoverlo [Chavez] dal suo ruolo politico.”
“Stanno fabbricando le notizie in conformità agli interessi economici e politici cui rispondono”, ha affermato.
Qui Venezuelanalysis.com smonta le cinque principali bugie attualmente diffuse dai media privati.
1) Il governo venezuelano è reticente a proposito della salute di Chavez
Questa accusa è stata mossa dai media internazionali da quando Chavez ha informato per la prima volta del suo cancro, nel giugno del 2011. La critica, da parte dei media privati, alla “reticenza” del governo ha proposito della sua condizione si è intensificata con l’avvicinarsi della data del giuramento, riflettendo in parte un’opposizione venezuelana sempre più insofferente, ansiosa di dettagli da poter utilizzare a proprio vantaggio.
TITANIC ITALIA
Senza dubbio quella del prossimo febbraio sarà la consultazione elettorale in assoluto più inutile e farsesca
di tutta la storia della Repubblica. Una competizione fra partiti
depotenziati, privi di ogni programma, che già prima del voto si sono
impegnati (essendo stato loro ordinato) a seguire pedissequamente
qualsiasi dettame imposto dalla BCE,
senza alcuno spazio di autonomia rispetto ai diktat europei. Unitamente
ad alcune liste "alternative" che in varia misura affrontano qualcuno
dei problemi ferali che attanagliano il paese, senza però mostrare
l'intenzione di risalire alla radice degli stessi.
Di Marco Cedolin
Logica vorrebbe che una campagna elettorale di questo genere si svolgesse in un clima permeato dal disinteresse e dallo scetticismo, nei confronti di una commedia stantia che non diverte più nessuno.
Ma la logica purtroppo di questi tempi è merce rara, di quella sconosciuta ai più, e gli italiani mai come questa volta sembrano avere dismesso ogni anelito d'intelligenza per vestire la casacca del tifoso che urla e strepita per la squadra del cuore....
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Di Marco Cedolin
Logica vorrebbe che una campagna elettorale di questo genere si svolgesse in un clima permeato dal disinteresse e dallo scetticismo, nei confronti di una commedia stantia che non diverte più nessuno.
Ma la logica purtroppo di questi tempi è merce rara, di quella sconosciuta ai più, e gli italiani mai come questa volta sembrano avere dismesso ogni anelito d'intelligenza per vestire la casacca del tifoso che urla e strepita per la squadra del cuore....
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« DI LIBERISMO SI CREPA! »
Karoshi è la parola giapponese che indica la morte per fatica
che colpisce chi lavora al di là di ogni suo limite naturale. Il decesso
sopravviene generalmente con un attacco cardiaco, dovuto allo stress e
allo sforzo lavorativo: il cuore non regge alla fatica e si ferma. E se
qualcuno pensa che sia una cosa tragica ma pittoresca, tipica delle
lontane isole del Giappone e magari di qualche distorta mentalità
orientale… bhé… si sbaglia di grosso. Nella civile Europa delle guerre per procura e dell’ingerenza umanitaria
a suon di bombe, c’è uno Stato che può vantare orgoglioso la sua prima
ed ufficiale morte per fatica: l’Italia.
Di Costantino Ceoldo
Stato & Potenza
Culla di poeti, artisti, esploratori, luogo dove per secoli Arte e Filosofia si sono incarnate assumendo forma viva, l’Italia paga oggi ufficialmente il suo tributo al dio denaro, al vitello d’oro dell’ultima divinità sopravvissuta tra quelle adorate dall’Umanità.
Il luogo del pagamento è Roma, fermata Termini della Metropolitana. Il tempo del pagamento è domenica 18 novembre 2012, mattino presto, troppo presto, assurdamente troppo presto per pagare qualsiasi dazio, figuriamoci questo. Una donna è seduta su una panchina ad aspettare il treno che la porta al lavoro, lungo quei cinquanta chilometri che deve fare due volte al giorno perché la famiglia, marito disoccupato e figli piccoli, possa appena appena sopravvivere.
Oramai è da un bel po’ che fa quella vita ma da qualche tempo la donna si sente diversa, non sta bene ed è sempre più stanca.
Di Costantino Ceoldo
Stato & Potenza
Culla di poeti, artisti, esploratori, luogo dove per secoli Arte e Filosofia si sono incarnate assumendo forma viva, l’Italia paga oggi ufficialmente il suo tributo al dio denaro, al vitello d’oro dell’ultima divinità sopravvissuta tra quelle adorate dall’Umanità.
Il luogo del pagamento è Roma, fermata Termini della Metropolitana. Il tempo del pagamento è domenica 18 novembre 2012, mattino presto, troppo presto, assurdamente troppo presto per pagare qualsiasi dazio, figuriamoci questo. Una donna è seduta su una panchina ad aspettare il treno che la porta al lavoro, lungo quei cinquanta chilometri che deve fare due volte al giorno perché la famiglia, marito disoccupato e figli piccoli, possa appena appena sopravvivere.
Oramai è da un bel po’ che fa quella vita ma da qualche tempo la donna si sente diversa, non sta bene ed è sempre più stanca.
11 gennaio 2013
« Ci vendono tutto, tranne quello che ci serve: la felicità »
Jose Mujica, presidente dell’Uruguay |
LibreIdee
In altre parole: il mondo possiede oggi gli elementi materiali per fare in modo che 7-8.000 milioni di persone possano avere lo stesso livello di consumo e di spreco delle più ricche società occidentali? Sarà possibile, o dovremmo forse mettere la discussione su un altro piano?
Perché abbiamo creato una civilità, quella in cui viviamo, figlia del mercato e della concorrenza, che ci ha portato un progresso materiale portentoso ed esplosivo. Ma ciò che è nato come “economia di mercato” è diventato “società di mercato”. E ci ha portato questa globalizzazione, che significa doversi occupare di tutto il pianeta. La stiamo governando, la globalizzazione, o è la globalizzazione a governare noi? E’ possibile parlare di solidarietà e dire che siamo tutti uniti, in una economia basata sulla competizione spietata? Fino a che punto arriva la nostra fraternità? La sfida che abbiamo davanti è di una dimensione epocale. E la grande crisi non è ecologica: è politica. L’uomo, oggi, non governa le forze che ha creato; sono queste ultime a governare l’uomo e la nostra vita.
LAVORARE DA MCDONALDS? NO GRAZIE!
È stata lanciata da McDonald's la campagna pubblicitaria sulle assunzioni: l'azienda annuncia di voler creare tremila nuovi posti di lavoro in Italia nei prossimi tre anni. La Cgil contesta l'offerta della multinazionale americana sostenendo che si tratta di impieghi precari. Inquinamento, nocività del cibo venduto, sfruttamento degli animali e disboscamento dovrebbero essere però le principali questioni da considerare prima di decidere di entrare a far parte della più nota catena di fast food del mondo.
Di Paolo Ermani
Il Cambiamento
McDonald’s recentemente sta pubblicizzando l’intenzione di assumere tremila lavoratori nei prossimi tre anni e, sfruttando il momento di forte disoccupazione, cerca di fare bella figura agli occhi dell’opinione pubblica.
Il sindacato ha contestato la pubblicità dicendo che si tratta soprattutto di lavoro precario. Peccato però non porsi il problema e la questione più importante e cioè: lavorare per McDonald’s è positivo, è giusto? McDonald’s è una delle multinazionali più aggressive e inquinanti del pianeta. Per rifornirla di carne vengono uccisi milioni di animali ogni anno in un olocausto di dimensioni anche difficilmente immaginabili.
Per fare posto agli allevamenti vengono abbattute intere foreste e le emissioni di gas serra prodotte dalla combinazione di allevamento e disboscamento sono drammaticamente alte.
Di Paolo Ermani
Il Cambiamento
McDonald’s recentemente sta pubblicizzando l’intenzione di assumere tremila lavoratori nei prossimi tre anni e, sfruttando il momento di forte disoccupazione, cerca di fare bella figura agli occhi dell’opinione pubblica.
Il sindacato ha contestato la pubblicità dicendo che si tratta soprattutto di lavoro precario. Peccato però non porsi il problema e la questione più importante e cioè: lavorare per McDonald’s è positivo, è giusto? McDonald’s è una delle multinazionali più aggressive e inquinanti del pianeta. Per rifornirla di carne vengono uccisi milioni di animali ogni anno in un olocausto di dimensioni anche difficilmente immaginabili.
Per fare posto agli allevamenti vengono abbattute intere foreste e le emissioni di gas serra prodotte dalla combinazione di allevamento e disboscamento sono drammaticamente alte.
10 gennaio 2013
FMI: « L'Islanda aveva ragione e noi avevamo torto »
Per circa tre anni, i nostri governi, la cricca dei banchieri e i media industriali ci hanno garantito che loro conoscevano l’approccio corretto per aggiustare le economie che loro avevano
in precedenza paralizzato con la loro mala gestione. Ci è stato detto
che la chiave stava nel balzare sul Popolo Bue imponendo “l’austerità”
al fine di continuare a pagare gli interessi ai Parassiti delle
Obbligazioni, a qualsiasi costo.
Dopo tre anni di questo continuo, ininterrotto fallimento, la Grecia è già insolvente per il 75% dei suoi debiti e la sua economia è totalmente distrutta. La Gran Bretagna, la Spagna e l’Italia stanno tutte precipitando in una spirale suicida, in cui quanta più austerità quei governi sadici infliggono ai loro stessi popoli tanto peggiore diventa il problema del loro debito/deficit. L’Irlanda e il Portogallo sono quasi nella stessa condizione.
Dopo tre anni di questo continuo, ininterrotto fallimento, la Grecia è già insolvente per il 75% dei suoi debiti e la sua economia è totalmente distrutta. La Gran Bretagna, la Spagna e l’Italia stanno tutte precipitando in una spirale suicida, in cui quanta più austerità quei governi sadici infliggono ai loro stessi popoli tanto peggiore diventa il problema del loro debito/deficit. L’Irlanda e il Portogallo sono quasi nella stessa condizione.
Ora,
in quello che potrebbe essere il più grande “mea culpa” economico
della storia, i media ammettono che questa macchina
governativa-bancaria-propagandistica della Troika ha avuto torto per tutto il tempo. Sono
stati costretti a riconoscere che l’approccio dell’Islanda al pronto
intervento economico è stato quello corretto sin dall’inizio.
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RISVEGLIO ISLANDESE
LA COSPIRAZIONE D'ISLANDA
IL VERO SPREAD DEL SACRO OCCIDENTE
Non è soltanto l'allarme "spread" che sta rientrando. Pare proprio che
sia il concetto in quanto tale ad avere perso di fascino e di seduzione
mediatica. Capita come in quei serial televisivi, dove un personaggio o
una situazione sembrano assumere un'importanza decisiva nella
narrazione, salvo poi essere liquidati e dimenticati nelle puntate
successive, come se non fossero mai esistiti. Ci sono alcuni telespettatori che, addirittura dagli anni '80, ancora
ricordano con indignazione la vicenda della figlia del commissario
Cattani nel serial "La Piovra".
COMIDAD
Tutta la prima serie si era basata sull'effetto emotivo della violenza carnale subìta dalla figlia del commissario ad opera di sicari mafiosi, e su tutte le peripezie del commissario per salvare la ragazza. All'inizio della seconda serie, dato che il personaggio-figlia ormai era d'ingombro, la poverina venne, con brutalità mafiosa, liquidata dagli sceneggiatori col pretesto di un banale incidente. La grande maggioranza degli spettatori non notò nulla di strano, ed il serial continuò con crescente successo.
COMIDAD
Tutta la prima serie si era basata sull'effetto emotivo della violenza carnale subìta dalla figlia del commissario ad opera di sicari mafiosi, e su tutte le peripezie del commissario per salvare la ragazza. All'inizio della seconda serie, dato che il personaggio-figlia ormai era d'ingombro, la poverina venne, con brutalità mafiosa, liquidata dagli sceneggiatori col pretesto di un banale incidente. La grande maggioranza degli spettatori non notò nulla di strano, ed il serial continuò con crescente successo.
9 gennaio 2013
L'ANTI€UROPEISMO NECESSARIO, L'ANTIAMERICANISMO INDISPENSABILE
Essere antieuropeisti e, pertanto, decisamente recalcitranti alla concretizzazione di questa Unione, basata su trattati ed accordi sconvenienti per i popoli che ne fanno parte, da quelli economici a quelli politici (con commissioni che si occupano della grandezza dei piselli e teste di pisello che non arrivano a capo di nulla), non significa essere contro l’Europa.
Di Gianni Petrosillo
Conflitti e Strategie
Quest’ultima esiste, non solo in quanto innegabile espressione geografica, piuttosto perché ha un passato millenario fatto di prossimità, di battaglie, di alleanze, di pacificazioni, di tradimenti, di rivalità, di porosità e di sbarramenti reciproci, estrinsecatesi in un campo culturale omogeneo ma non meno conflittuale, frutto di un destino secolare d’interdipendenze e dipendenze tra nazioni e popolazioni che si sono abbracciate e massacrate; dunque, essa c’è negli eventi, nelle cose e negli uomini a prescindere dai suoi recenti apparati artificiali troppo deboli, corrotti, insignificanti e distanti dalla realtà per poter contribuire a dispiegare una vera sovranità continentale. Per questo, possiamo dire che l’Europa sussisteva più consapevolmente, con maggiore spinta e coerenza (di ciascuno Stato), prima che fosse perfezionata la sua scialba architettura istituzionale attuale la quale, appunto, rappresenta la negazione del “sogno” urgente dell’ edificazione di un insieme geopolitico eterogeneo eppure indipendente, orientato ad una politica di potenza sinergica tra partner “cugini” (di affratellamento parlano solo gli idioti che non hanno il senso della Storia), come risultato di un grande gioco di prospettive ed orizzonti di entità statali contigue, non sovrapponibili ma, tuttavia, concordi nel perseguire comuni (per quanto possibile) obiettivi internazionali e mondiali. Forse, la Grande Europa invocata da De Gaulle, oppure, anche qualcosa di meglio.
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Di Gianni Petrosillo
Conflitti e Strategie
Quest’ultima esiste, non solo in quanto innegabile espressione geografica, piuttosto perché ha un passato millenario fatto di prossimità, di battaglie, di alleanze, di pacificazioni, di tradimenti, di rivalità, di porosità e di sbarramenti reciproci, estrinsecatesi in un campo culturale omogeneo ma non meno conflittuale, frutto di un destino secolare d’interdipendenze e dipendenze tra nazioni e popolazioni che si sono abbracciate e massacrate; dunque, essa c’è negli eventi, nelle cose e negli uomini a prescindere dai suoi recenti apparati artificiali troppo deboli, corrotti, insignificanti e distanti dalla realtà per poter contribuire a dispiegare una vera sovranità continentale. Per questo, possiamo dire che l’Europa sussisteva più consapevolmente, con maggiore spinta e coerenza (di ciascuno Stato), prima che fosse perfezionata la sua scialba architettura istituzionale attuale la quale, appunto, rappresenta la negazione del “sogno” urgente dell’ edificazione di un insieme geopolitico eterogeneo eppure indipendente, orientato ad una politica di potenza sinergica tra partner “cugini” (di affratellamento parlano solo gli idioti che non hanno il senso della Storia), come risultato di un grande gioco di prospettive ed orizzonti di entità statali contigue, non sovrapponibili ma, tuttavia, concordi nel perseguire comuni (per quanto possibile) obiettivi internazionali e mondiali. Forse, la Grande Europa invocata da De Gaulle, oppure, anche qualcosa di meglio.
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8 gennaio 2013
DECONSTRUCTING MONTI
"Nel lungo periodo saremo tutti Monti". (J. Maynard Keynes ft. Chicago Boys)
Parliamo dell'agenda, quella in pelle di esodato che avete trovato sotto l'albero in cambio della vostra sudata tredicesima servita per fare un bel regalone alle banche bollite ed ai fondi salva-stati (come ammette tranquillamente a pagina 2 l'autore Mario Monti, d'ora in avanti Montichino). Che poi questa non è un'agenda vera dove segnare appuntamenti e ricette, ma un'agenda parola inglese, un documento programmatico, direbbe Bersani in piddinese, e come tale va trattata.
Tenendo presente che, siccome quasi tutti i partiti sono smaniosi di attenervisi nella prossima legislatura, leggendone i contenuti, anzi i presupposti, possiamo capire ciò che ci attenderà nel breve e lungo periodo. Prendetelo come un oroscopo del 2013 che ci azzecca, una volta tanto. E ricordate l'ammonimento di Maynard in apertura. In effetti bisogna andare oltre l'avvolgimento in pluriball di bisognafarismo piddino (merito del volonteroso Ichino, molto probabilmente) e le promesse da marinai del Titanic tipo "tranquilli, ci salveremo tutti" - che non parlano di quelli che rimarranno chiusi a chiave in terza classe. Occorre scovare i pochi concetti fondamentali buttati qua e là che rivelano la vera natura dell'agenda di rinascita democratica. Ne cito uno che per me vale come abstract dell'intero programma: "Non si può fare marcia indietro",
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Parliamo dell'agenda, quella in pelle di esodato che avete trovato sotto l'albero in cambio della vostra sudata tredicesima servita per fare un bel regalone alle banche bollite ed ai fondi salva-stati (come ammette tranquillamente a pagina 2 l'autore Mario Monti, d'ora in avanti Montichino). Che poi questa non è un'agenda vera dove segnare appuntamenti e ricette, ma un'agenda parola inglese, un documento programmatico, direbbe Bersani in piddinese, e come tale va trattata.
Tenendo presente che, siccome quasi tutti i partiti sono smaniosi di attenervisi nella prossima legislatura, leggendone i contenuti, anzi i presupposti, possiamo capire ciò che ci attenderà nel breve e lungo periodo. Prendetelo come un oroscopo del 2013 che ci azzecca, una volta tanto. E ricordate l'ammonimento di Maynard in apertura. In effetti bisogna andare oltre l'avvolgimento in pluriball di bisognafarismo piddino (merito del volonteroso Ichino, molto probabilmente) e le promesse da marinai del Titanic tipo "tranquilli, ci salveremo tutti" - che non parlano di quelli che rimarranno chiusi a chiave in terza classe. Occorre scovare i pochi concetti fondamentali buttati qua e là che rivelano la vera natura dell'agenda di rinascita democratica. Ne cito uno che per me vale come abstract dell'intero programma: "Non si può fare marcia indietro",
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7 gennaio 2013
ECCO PERCHE' LE BANCHE VOGLIONO ACCAPARRARSI IL NOSTRO CONTANTE
Nella vita comune,
l'utilizzo del denaro contante è una delle cose più normali che esista.
La possibilità di utilizzare denaro contante, per compensare transazioni
commerciali, costituisce elemento di libertà di ogni essere umano, oltre
che motore di sviluppo alla crescita economica e al benessere collettivo.
Quotidianamente, avvengono milioni e milioni di transazioni che hanno come
contropartita l'utilizzo del denaro contate, senza il quale, con ogni
probabilità, parte di queste non avverrebbero mai, o avverrebbero in maniera
sensibilmente ridotta.
Di Paolo Cardenà
Vincitori e Vinti
Pensate alle piccole spese quotidiane che ognuno di noi compie per il soddisfacimento dei propri bisogni, dei propri desideri, delle proprie ambizioni, dei propri vizi, e delle proprie libertà. Pensate ad un caffè consumato in un bar, all'acquisto del pane dal panettiere, o ad una bibita offerta ad un amico. Oppure, ancora, pensate alla paghetta data settimanalmente ai propri figli, o ad un acquisto di un determinato oggetto, che deve rimanere segreto. Queste transazioni, semplicemente, avvengono utilizzando carta moneta. In mancanza della possibilità di spesa per mezzo del contante, queste avverrebbero in maniera significativamente ridotta poiché, ognuno di noi, sarebbe ben disposto a rinunciare a qualcosa per tutelare la nostra privacy e il nostro perimetro di riservatezza. Ognuno di noi sarebbe disposto a rinunciare a qualcosa se le modalità di acquisto non fossero pratiche come oggi avviene.
Di Paolo Cardenà
Vincitori e Vinti
Pensate alle piccole spese quotidiane che ognuno di noi compie per il soddisfacimento dei propri bisogni, dei propri desideri, delle proprie ambizioni, dei propri vizi, e delle proprie libertà. Pensate ad un caffè consumato in un bar, all'acquisto del pane dal panettiere, o ad una bibita offerta ad un amico. Oppure, ancora, pensate alla paghetta data settimanalmente ai propri figli, o ad un acquisto di un determinato oggetto, che deve rimanere segreto. Queste transazioni, semplicemente, avvengono utilizzando carta moneta. In mancanza della possibilità di spesa per mezzo del contante, queste avverrebbero in maniera significativamente ridotta poiché, ognuno di noi, sarebbe ben disposto a rinunciare a qualcosa per tutelare la nostra privacy e il nostro perimetro di riservatezza. Ognuno di noi sarebbe disposto a rinunciare a qualcosa se le modalità di acquisto non fossero pratiche come oggi avviene.
6 gennaio 2013
NICOLAS SARKOZY HA ORDINATO L’ASSASSINIO DI HUGO CHAVEZ
Il Ministro dei servizi correzionali venezuelano, Iris Varela, ha annunciato sul suo account Twitter l’espulsione di un cittadino francese noto come Frédéric Laurent Bouquet, il 29 dicembre 2012. Bouquet (foto) è stato arrestato a Caracas il 18 giugno 2009, assieme a
tre cittadini dominicani in possesso di un arsenale. La polizia
scientifica aveva sequestrato nell’appartamento che aveva acquistato:
500 grammi di esplosivo C4, 14 fucili d’assalto di cui 5 con mirino
telescopico, 5 con puntatore laser e uno con silenziatore, cavi
speciali, 11 detonatori elettronici, 19.721 cartucce di diversi calibri,
3 pistole, 4 fucili di calibro diverso, 11 apparecchi radio, tre walkie
talkie e una radio base, 5 fucili da caccia calibro 12, due giubbotti
antiproiettile, 7 divise militari, 8 granate, una maschera antigas, 1
coltello da combattimento e 9 bossoli d’artiglieria.
Durante il processo, Bouquet ha ammesso di essersi addestrato in Israele e di essere un agente del servizio d’intelligence militare francese (DGSE). Ha ammesso di aver progettato un attentato per assassinare il presidente costituzionale Hugo Chavez.
Durante il processo, Bouquet ha ammesso di essersi addestrato in Israele e di essere un agente del servizio d’intelligence militare francese (DGSE). Ha ammesso di aver progettato un attentato per assassinare il presidente costituzionale Hugo Chavez.
2 gennaio 2013
COME L'€URO HA FATTO PRECIPITARE LE ESPORTAZIONI ITALIANE
Mario Draghi è molto contento. La bilancia commerciale dell'Italia, ha
affermato giorni addietro, è migliorata del 21% dal 2009 ad oggi. E sono
previsti ulteriori miglioramenti per il 2013. [2] La verità però è che
l'Italia presenta una bilancia commerciale pessima e il trend è al
ribasso [vedi tabella n.1]. Dal 2000 al 2012 mancano quasi 100 miliardi
di euro cumulativi. Tutto punti PIL che si spostano all'estero. La più
grande colpa della bilancia negativa è del più grande mercato
dell'Italia, la Germania. [Vedi Tabella n.2] Perché la Germania non è
solo il più grande mercato per l'esportazione, ma soprattutto è il paese
dal quale l'Italia importa di più in assoluto. E facendo una semplice
somma del disavanzo della bilancia siamo per il 2011 a -137.000.000.000.
-137 miliardi di euro.
Cioè un anno dopo l'entrata di Italia nell'Euro l'equilibrio commerciale con la Germania che in qualche modo durava dal 1971 si è interrotto. Praticamente da subito c'è stato un divario che non si è più chiuso. Questo potrebbe dipendere da una produzione industriale tedesca tanto più importante di quella italiana. Oppure potrebbe essere il risultato di un euro che in 12 anni non è riuscito a diventare una sola valuta, in combinazione con tassi d'interesse tedeschi sbagliati.
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Cioè un anno dopo l'entrata di Italia nell'Euro l'equilibrio commerciale con la Germania che in qualche modo durava dal 1971 si è interrotto. Praticamente da subito c'è stato un divario che non si è più chiuso. Questo potrebbe dipendere da una produzione industriale tedesca tanto più importante di quella italiana. Oppure potrebbe essere il risultato di un euro che in 12 anni non è riuscito a diventare una sola valuta, in combinazione con tassi d'interesse tedeschi sbagliati.
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24 dicembre 2012
LA COCACOLA PROVOCA IL CANCRO
Divieto di vendita in Bolivia e modifica obbligatoria in California ASPARTAME E CANCRO...
Alcuni studi dimostrano che l’aspartame produce formaldeide e può provocare linfomi di leucemia. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare intanto loda l’Aspartame. E noi, chi ci difende? La California ha dichiarato cancerogeno un elemento del colorante.
Alcuni studi dimostrano che l’aspartame produce formaldeide e può provocare linfomi di leucemia. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare intanto loda l’Aspartame. E noi, chi ci difende? La California ha dichiarato cancerogeno un elemento del colorante.
Di Francesco Tamburini
Coca-Cola cambia colore per evitare l’obbligo di segnalare elementi
cancerogeni all’interno delle lattine. La California ha infatti aggiunto
l’anno scorso il composto 4-methylimidazole, presente nel colorante
utilizzato dalla società, alla lista delle sostanze che rischiano di
provocare il cancro. Coca-Cola ha modificato così la formula segreta,
riducendo la presenza del composto incriminato e modificando leggermente
il colore della bevanda. L’intervento della corporation è avvenuto anche in seguito alle
pressioni dell’associazione a tutela dei consumatori Center for Science
in the Public Interest, che ha avviato una petizione rivolta alla Food
and Drug Administration per vietare alcuni coloranti presenti nelle
lattine di Coca-Cola e Pepsi. Ma l’agenzia federale non è d’accordo. “E’
importante sapere che una persona dovrebbe bere oltre mille lattine al
giorno per raggiungere il livello cancerogeno segnalato nelle ricerche”.
E’ della stessa opinione l’American Beverage Association, che ha
avvertito: “Sono accuse scandalose, la scienza non dimostra che il
composto 4-methylimidazole è dannoso alla salute”.
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