"L’unica parte della cosiddetta ricchezza nazionale che fa realmente e veramente parte della proprietà collettiva dei popoli è …. Il debito pubblico".Da Il Capitale, Karl Marx (1867)
Gli ultimi fatti economici e politici stanno succedendo a velocità vertiginosa. Lo sprofondamento dei governi della Grecia e dell’Italia in appena dieci giorni è stato un colpo durissimo dei cosiddetti mercati alle deboli democrazie parlamentari come le abbiamo concepite finora. Il colpo di stato dei finanzieri iniziato con il piano di salvataggio pubblico del capitale finanziario privato ha preso la sua forma letterale: i tecnocrati provenienti dalla banca internazionale, da Goldman Sachs quale massimo esponente della Banca Centrale Europea (BCE), occupano le posizioni di controllo degli Stati greco e italiano. Le porte girevoli adesso girano al contrario: non solo i politici ritirati occupano i posti nei consigli di amministrazione delle grandi società ma i tecnici del capitale privato occupano i portafogli pubblici di alcuni governi a cui non resta nulla di legittimo.
Come accaduto in Islanda, anche in Ecuador il popolo, guidato dal presidente Rafael Correa, si è rifiutato di pagare il debito. Una commissione appositamente istituita l'ha dichiarato illegittimo in quanto si trattava di un prestito che faceva gli interessi esclusivi di banche e multinazionali e non del paese che avrebbe dovuto aiutare. Un'altra lezione di cui tenere conto. diAndrea Degl'Innocenti Il Cambiamento
Parliamo di vulcani. E di eruzioni. Tempo fa, in Islanda, l'impronunciabile vulcano Eyjafjallajökull sbuffava nubi di ceneri bianche mandando in tilt i collegamenti aerei di mezzo mondo; allo stesso tempo il popolo islandese decideva di sollevarsi contro i poteri forti della finanza globale. Nell'altro emisfero, in Ecuador, da qualche anno si è risvegliato il potente Tungurahua - appena più facile da pronunciare, ma neanche poi tanto – proprio nel periodo in cui il presidente Rafael Correa dichiarava il debito estero che gravava sulle spalle dei suoi cittadini “illegittimo ed illegale”.
Il 2012 sarà l’anno in cui assisteremo al collasso economico dell’ Europa? Prima di licenziare il titolo di questo articolo come “allarmista”, leggete prima le informazioni elencate nel resto di questo articolo.
Nel corso degli ultimi mesi, vi è stata una sorprendente perdita di fiducia nel sistema finanziario europeo. In questo momento, effettivamente nessuno vuole prestare denaro alle nazioni europee in difficoltà finanziaria, e praticamente nessuno vuole prestare denaro alle grandi banche europee.
Ricordate, una delle ragioni principali della crisi finanziaria del 2008 è stata la pesante stretta creditizia che si è verificata qui, negli Stati Uniti. Questa strozzatura creditizia che sta fiorendo ora in Europa è solo un elemento della “tempesta perfetta” che si sta rapidamente avvicinando mentre ci apprestiamo ad entrare nel 2012. I segnali delle difficoltà sono ovunque.
Non lasciamoci ingannare! L’ideologia corruttrice dei Verdi non si lascia dimostrare facilmente a causa della loro lotta contro l’energia nucleare e in favore dei pipistrelli d’Europa. Questa è, per così dire, l’ovatta in cui è avvolta la verità. Senza alcun riguardo verso le commissioni di controllo parlamentari, i politici verdi alternativi e i loro istigatori sviluppano determinate strategie oltre ogni governo nazionale, per imporre direttamente obiettivi che schivano i parlamenti nazionali […]. Si tratta di “governo mondiale” per sovvertimento dei governi nazionali, già da tempo privati, un passo dopo l’altro, della loro capacità di agire! Come raggiungere tale obiettivo? Ecco la ricetta strategica: bisogna vincolare buona parte della spesa pubblica di ogni Stato, costringendo le nazioni di tutto il mondo a pagare somme e tasse immense (cosiddette necessarie per la salvaguardia del nostro ambiente o della nostra salute) a istituzioni o organizzazioni che operano a livello mondiale.
Correva l’anno 1972 quando, il 17 maggio, immediatamente dopo le tormentate elezioni politiche, il commissario Luigi Calabresi della Squadra Politica della Questura di Milano venne assassinato da ignoti killer davanti alla sua abitazione in via Cherubini. Se inizialmente le indagini si concentrarono sulla pista "nera" e dei traffici di armi, e specificamente su Gianni Nardi delle SAM (Squadre d’Azione Mussolini) che sarebbe successivamente salito alla ribalta delle cronache per la presenza del suo nominativo in una lista di elementi "reclutabili" nell’organizzazione paramilitare atlantica GLADIO e per la riesumazione del suo cadavere quando vennero avanzati dubbi e sospetti sull’incidente stradale a Malaga in Spagna in cui presumibilmente perì nel 1976. Di HS La vicenda giudiziaria ed investigativa del caso Calabresi si è invece conclusa con la condanna di alcuni ex militanti della più rilevante e prestigiosa organizzazione extraparlamentare di estrema sinistra, Lotta Continua con condanne comminate ad Adriano Sofri, Giorgio Pietrostefani, Ovidio Bompressi e Leonardo Marino, quest’ultimo con pena ridotta poiché l’inchiesta venne originata nel 1988 dalla sua "confessione" e dal suo "pentimento" offerti ai carabinieri. Al di là della annosa disputa circa l’innocenza o la colpevolezza degli ex "lottacontinuisti" e, soprattutto, del leader del gruppo, Adriano Sofri con la consueta demarcazione fra "destrorsi" e "sinistrorsi", l’assassinio del commissario rimane per larga parte avvolta nella nebbia più fitta a partire dai moventi dei killer e dei loro mandanti.
Prima di tutto, vorrei chiedere a ciascuno di noi di osservare un
minuto di silenzio, minuto di silenzio in omaggio, alla memoria dei
nostri cari scomparsi, di tutti quelli che, conosciuti o sconosciuti,
hanno pagato con il loro sangue affinché oggi potessimo festeggiare il
II° anno della RDP. Vi ringrazio.
Onorevoli invitati del Burkina Faso, Rappresentanti del governo della
Repubblica del Mali, Rappresentanti del governo della Repubblica
francese, Rappresentanti della Jamahiriya araba libica popolare,
Rappresentanti della Repubblica del Ghana
Cari amici,
Compagni militanti e militanti della RDP.
Giusto un anno fa mi rivolgevo a voi, popolo burkinabè, per portarvi
il saluto militante della RDP, ripercorrevo la strada percorsa in un
anno, come voi apprezzavo la determinazione e la fermezza rivoluzionaria
nell’entusiasmo del Consiglio Nazionale della Rivoluzione (CNR) per
annunciare nuovi approdi davanti al vasto oceano di minacce e di sforzi.
Allora, io non ero che convinto della giustezza della nostra causa. In
quel momento io ero solo certo che lo scopo della nostra rivoluzione era
la rivoluzione stessa e cioè, questa ricerca costante della felicità
del nostro popolo, questo crescere della vita, questa creazione continua
di forme colorate, di limpidi paesaggi sulle rovine delle mura che ci
tenevano prigionieri.
Se vi hanno raccontato che quello del professorissimo Mario Monti sarebbe dovuto essere il governo del futuro e del cambiamento, ma Openpolis vi ha svelato che è il più vecchio della storia della repubblica italiana e dei Paesi dell’UE; se avete creduto che sarebbe stato il governo del miracolo
e della rinascita e che ci avrebbe salvati dalla crisi economica, ma
sfogliando i curricula del nuovo esecutivo vi siete accorti che è
composto in gran parte da insigni accademici e grandi scienziati della
finanza che non hanno mai detto una parola sul rischio
di questo scriteriato sistema economico globale, salvo poi accreditarsi
per risolvere i guai che esso ha creato; se sognavate che avrebbe
marcato una frattura rispetto alla squallida politica degli ultimi
vent’anni, ma avete sciaguratamente appreso che nomina ministri in pieno conflitto d’interessi e sottosegretari condannati e plurinquisiti; se, insomma, cominciate ad avvertire una leggerissima puzza di fregatura, allora è il caso che anche voi vi convinciate dell’assurdità di questo consenso sperticato ed unanime che si tributa al "sempre sobrio" Monti.
Mentre da settimane si susseguono le voci più o meno ufficiali su un intervento del Fondo Monetario Internazionale "a favore" dell'Italia, in pochi hanno fatto caso ad un intervento autorevole a sostegno di questa macabra prospettiva, quello di Vladimir Putin, lo scorso 11 novembre. Putin ed il suo socio Medvedev si sono divisi il lavoro: mentre il primo avallava l'improbabile immagine di un FMI "salvatore" dell'Europa, il secondo incontrava il capo dello stesso FMI, Christine Lagarde.[1]
Comidad Pare che la Russia abbia grosse riserve finanziarie, perciò in questa circostanza potrebbe agire addirittura da "banca" del FMI; e questo sarebbe l'oggetto dei colloqui fra Lagarde e Medvedev. Ma se la Russia ha davvero tutti questi soldi, perché non pensa di tagliare fuori il FMI, entrando direttamente nelle economie europee con propri acquisti di titoli del Tesoro? Bella domanda, ma prima di azzardare una risposta, forse è il caso di mettere in rassegna altri fatti. Nell'agosto del 2010 il primo ministro ungherese, Orban, aveva cacciato il FMI dal proprio Paese, ma ora, a poco più di un anno, deve tornare a testa bassa dal FMI a chiedere un prestito. [2]
INTRODUZIONE. Viviamo in un tempo di cambiamenti di regime, dinamici, regressivi. Un periodo in cui sono in piena accelerazione grandi trasformazioni politiche e l’arretramento drammatico di norme legislative di natura socio-economica introdotte un mezzo secolo fa; tutto questo provocato da una crisi economica prolungata e sempre più profonda e da un’offensiva portata avanti dalla grande finanza in tutto il mondo. Questo articolo analizza come gli importanti cambiamenti di regime in corso hanno un profondo impatto sui modi di governare, sulle strutture di classe, sulle istituzioni economiche, sulla libertà politica e la sovranità nazionale.
Viene individuato un processo in due fasi di regressione politica.
La prima fase prevede il passaggio da una democrazia in
disfacimento ad una democrazia oligarchica; la seconda fase, attualmente
in atto in Europa, coinvolge il passaggio dalla democrazia oligarchica
ad una dittatura colonial-tecnocratica.
Che cosa è vera Arte ? Perché non si perde mai la capacità di fremere davanti ai capolavori immortali di Omero, Dante, Michelangelo, Leonardo, Caravaggio, Shakespeare, Mozart, Beethoven, Van Gogh, Picasso, Dostoevskji, Pirandello, ecc… ? Ma anche senza scomodare la perfezione, la presa avvolgente dei capolavori di ogni tempo quale misterioso meccanismo ci costringe a sospendere il tempo della nostra quotidianità per tentare di mettersi in sintonia e contemplazione della poesia, dell’arte figurativa, della pittura, della scultura, della musica classica, del teatro, della letteratura “alta” e di certuni prodotti dell’architettura ?
Di HS
Senza ricorrere alle riflessioni filosofiche di Kant e a tutta la tradizioni della speculazione estetica – territori arditi per chiunque non mastichi attentamente e dovutamente la filosofia – non posso fare a meno di spiegare con parole esclusivamente mia cosa è Arte. Essa scaturisce dallo spirito creativo dell’artista che attinge alle segrete e oscure forze dell’anima che si configura come luogo abitato da un caleidoscopio di sentimenti, emozioni, pensieri, colori, immagini, fantasia e sogno…
Sono tornati a percuotere il ferro dei bidoni, nella nordica Islanda, dove una seconda rivoluzione è dovuta ripartire.
La seconda rivoluzione d'Islanda. E il Mensile domani è in edicola con il numero di dicembre.
Fra i reportage il viaggio nella terra islandese, dove la crisi ha colpito duro e dove i cittadini erano riusciti a 'far pagare' chi aveva causato il default. ma quella rivoluzione non è stata compiuta. Ce lo racconta Nicola Sessa.
Qui il multimedia del viaggio con le interviste ai principali protagonisti del fronte di opposizione alle politiche del governo.
“L’Italia potrebbe uscire unilateralmente dall’Eurozona e ridefinire i suoi debiti, ora quantificati in euro, nominalmente in una nuova valuta, la lira, per prevenire il default? Forse. Questo è un fatto da considerare in un secondo momento.”
Il 16 novembre Nigel Farage, in un discorso al Parlamento Europeo largamente ripreso e diffuso in Italia, ha accusato i burocrati europei di avere rimpiazzato il governo greco con un governo marionetta e di avere sostituito il governo Berlusconi con il governo Monti. Ha terminato il suo discorso chiedendo cosa, in nome di Dio, avesse dato loro il diritto di farlo. Questo blog aveva ripreso e tradotto il discorso di Farage.
Per approfondire la questione, ho intervistato Nigel Farage per il blog. Enjoy.
Le crisi attuali dell’Occidente hanno svelato le seguenti decisioni prese dagli organi della “democrazia delle élites”. Hanno dimostrato che queste élites non possono assolutamente vantarsi di volere il bene del popolo, non preoccupandosi altro che degli interessi delle loro oligarchie. E’ urgente riflettere in modo da ristabilire un ragionevole equilibrio tra interesse pubblico e interessi particolari, in modo da istituire un controllo politico ufficiale permanente degli interessi del capitalismo finanziario attraverso una partecipazione democratica.
Sembra una leggenda eppure non ha che due decenni. Nel 1990/1991, l’impero sovietico implose, lasciando il dominio del mondo ai soli Stati Uniti. In un Occidente bagnato dalla felicità, si è creduto di poter raccogliere i frutti della vittoria sul comunismo. Arnulf Baring fu il solo a levare una voce discordante contro l’euforia del momento, pubblicando nel 1991 un pronostico realista:
“Sarebbe perfettamente illusorio credere che il mondo si incammini verso una situazione paradisiaca in cui non ci siano né crisi, né problemi, né rivolte e ancor meno guerre. Piuttosto il contrario. Ci sarà ogni tipo di cambiamento dovuto alla pressione demografica, al disagio sociale ed economico nei numerosi paesi della terra nel corso dei prossimi decenni”.
Paolo Flores D'Arcais, pur senza manifestare un particolare entusiasmo,
ha salutato nel governo Monti l'epifania di una destra finalmente
"presentabile" e "civile". Uno che è stato pronto a credere che la NATO
potesse andare in soccorso di una vera ribellione popolare, è disposto
anche a credere che possa esistere una destra presentabile e civile.
A riguardo della sinistra si potrebbe sempre dire ciò che Nietzsche
diceva a proposito di Dio, e cioè che almeno ha la scusante di non
esistere; dato che ciò che viene definito come "sinistra" non è altro
che una nicchia di parcheggio per personale politico che attende
l'opportunità di collocarsi a destra. Ma una destra che non insolentisca
e che non sbrachi, non si è mai vista, neppure nelle mitiche democrazie
europee, rispetto alle quali l'opinione pubblica italiana risulta
semplicemente non informata.
Comidad
I primi segnali di sbracamento del governo Monti non si sono fatti
neppure attendere: una dichiarazione del neo-ministro dell'Ambiente,
Clini, sull'opportunità del ritorno al nucleare, è stata immediatamente
lanciata sui media, salvo poi ricorrere alla consueta tecnica di
rabbonire e di parlare di "equivoco". Clini ha persino invocato come
"alibi" il suo impegno nelle energie rinnovabili, come se il rifiuto del
nucleare avesse bisogno di prospettare alternative. Il nucleare è
invece insostenibile di per sé, a causa dei suoi costi incontrollabili; e
rimarrebbe insostenibile persino se il solare e l'eolico dovessero
deludere le aspettative. Intanto Clini ha lanciato il sassolino, ed è
cominciata la progressiva delegittimazione del risultato dei
referendum.
La
partecipata Assemblea di Chianciano Terme, «Fuori dall’euro! Fuori dal
debito», svoltasi il 22-23 ottobre, dopo analisi accurata delle crisi,
consapevole del momento storico che attraversa il nostro paese, elesse
un Comitato ad interim allo scopo di dare continuità e forma alla comune
iniziativa e preparare una seconda assemblea che si svolgerà a Roma
entro la fine di gennaio 2012. In questa direzione, per costituire un
fronte ampio, va l’Appello che sottoponiamo al giudizio di ognuno, nella
speranza che sia condiviso, sottoscritto, diffuso. Sui siti web
Sollevazione e Appello al Popolo chiunque potrà seguire il nostro
cammino.
Per il Movimento Popolare di Liberazione
(Stefano D’Andrea, Massimo De Santi, Leonardo Mazzei, Moreno Pasquinelli)
Berlusconi
se ne va, defenestrato non dal popolo ma da una congiura ordita dal
grande capitalismo finanziario internazionale, di cui egli è stato
pedina. Se i poteri forti festeggiano, tra le masse popolari prevale
quindi l’incertezza per il futuro e la paura. Con Monti si passerà dalla
padella alla brace. Egli è infatti un emissario, incaricato dalla
possente mafia finanziaria globale di riscuotere il pizzo, affinché gli
italiani siano obbligati a restituire i crediti concessi con i relativi
interessi.
La discussione più importante della nostra vita è ora in corso. Per molti, la risposta sarà esistenziale. Subito, la domanda: “Deve la Banca Centrale Europea (BCE) “staccare un assegno” per i governi nazionali dell’Eurozona?” Nel pensare la risposta a questa domanda fondamentale, preferisco spostare l’attenzione cambiando il verbo “deve” con “vuole”.
Rispondere a questa domanda un po’ diversamente impostata, per voi investitori, uomini d’affari e lavoratori, è molto più importante che rispondere alla domanda nella sua prima formulazione.
Se la BCE decide di staccare l’assegno, i risultati economici e di mercato saranno molto diversi se non lo “dovesse” fare.
La vostra prospettiva personale in qualità di investitore, uomo d’affari o lavoratore cambierà drasticamente nei prossimi decenni sulla base di questa unica scelta politica e sulla vostra buona preparazione a riguardo.
Allora, la domanda giusta da porsi è: “La BCE vuole “staccare l’assegno” per i governi nazionali dell’Eurozona?”
Per la prima volta saranno esaminate le accuse per crimini di guerra contro i due ex capi di Stato. Dal 19 al 22 novembre 2011, il processo contro George W. Bush (l'ex presidente degli Stati Uniti) e Anthony L. Blair (ex Primo Ministro britannico) si terrà a Kuala Lumpur.Questa è la prima volta che le accuse per crimini di guerra contro i due ex capi di Stato saranno esaminate nel rispetto di una corretta procedura legale.
Le accuse sono state dirette contro gli accusati dalla Commissione per i Crimini di Guerra di Kuala Lumpur (KLWCC), a seguito delle procedure previste dalla legge. La Commissione, dopo aver ricevuto denunce da vittime della guerra in Iraq nel 2009, ha proceduto ad effettuare un'accurata e approfondita indagine per quasi due anni e, nel 2011, ha costituito accuse formali per crimini di guerra contro Bush, Blair e i loro associati. L'invasione dell'Iraq nel 2003 e la sua occupazione hanno provocato la morte di 1,4 milioni di iracheni. Innumerevoli altri hanno sopportato torture e privazioni indicibili. Le grida di queste vittime sono finora rimaste inascoltate dalla comunità internazionale. Il diritto umano fondamentale di essere ascoltati è stato loro negato.