I poteri della terra sono riuniti a New York per la sessione plenaria annuale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Come parte speciale di questo evento, il segretario generale del corpo, Ban Ki-moon, li ha convocati ad una specie di riassunto sulla marcia dei cosiddetti “Obiettivi dello Sviluppo del Millennio”.
Si ricorderà che l’anno 2000, con il giubileo dell’inizio di un nuovo secolo e millennio, l’ONU fece una delle sue abituali dichiarazioni grandi ed elocuenti e tracciò un ambizioso piano di otto punti per rimediare alla disastrosa situazione del mondo in piena era della globalizzazione.Questi 8 punti, che le Nazioni Unite affermvaano fossero realistici e realizzabili, cercavano di stabilire degli obiettivi da raggiungere entro il 2015, quindici anni dopo.
Ecco a voi, l’ennesimo discutibilissimo provvedimento del Ministro dell’Istruzione. Per cogitare la nuova proposta, la Gelmini ha usufruito della collaborazione dell’illustrissimo collega, Ministro della difesa, Ignazio La Russa. Dopo i tagli indiscriminati, il maestro unico, l’eliminazione quasi totale dell’insegnante di sostegno, la violazione delle norme sulla sicurezza scolastica (causa classi super affollate), la riduzione delle ore scolastiche e di laboratoria sia nei licei, sia negli istituti professionali; dopo l’ora di nucleare e lo studio “islamico” della religione cattolica, arrivano i corsi “allenati per la vita”.
Corso valido come credito formativo per tutti gli studenti dei licei (ecco a cosa serviva la riduzione dell’orario!). I giovani studenti impareranno a sparare con la pistola ad aria compressa, a tirare con l’arco, ad arrampicarsi ed a eseguire perfettamente percorsi ginnico-militari. Incredibile vero? Eppure si tratta di un protocollo già firmato dalla Gelmini e La Russa.
Ho deciso di scrivere alcuni articoli sul cartello petrolchimico, su come si insinui pesantemente dentro la vita sociale e personale di ognuno di noi, su come operi condizionando la notra vita e la nostra salute. La tesi che sostengo è che questo cartello operi ancora sotto l'egida nazista, e per dimostrarlo inizierò parlando dei nazisti e della IG Farben. di Tonguessy
La IG Farben fu l'unico grande finanziatore della campagna per l'elezione di Adolf Hitler. Un anno prima che Hitler prendesse il potere nel 1933, la IG Farben donò 400.000 marchi a lui e al suo partito nazista. Di conseguenza, quando il partito nazista andò al potere, la IG Farben fu l'unica a trarre profitti dalla Seconda Guerra Mondiale (SGM) e dal saccheggio dell'Europa da parte dei nazisti. Il cento per cento di tutti gli esplosivi e della benzina sintetica proveniva dalle fabbriche della IG Farben.
In risonanza alla Guerra delle Divise, di Song, l’editoriale di Le Monde annuncia l’”inizio della grande (sic) battaglia tra le principali monete”, che riduce il dollaro, l’euro e lo yuan cinese (stranamente senza lo yen giapponese): “sono in gioco milioni di posti di lavoro, forse decine di milioni, negli USA, Europa ed Asia"
Il giustificato panico di Song Hongbing nel suo libro bestseller “La guerra delle divise” ha cominciato ad espandersi nei principali centri finanziari mondiali, sia per la vendita in massa dello yen da parte delle autorità finanziare del Giappone- per frenare l’ascesa che danneggia le sue esportazioni- sia per il recente reclamo di Tim Geither- segretario del Tesoro degli USA – che chiede la rivalutazione dello yuan cinese.
Chiamatelo strano o chiamatelo sintomatico. Queste ultime settimane, il comandante della guerra afghana, il generale David Petraeus è stato oggetto di una "guerra mediatica".Ha rilasciato interviste come se fossero regalini durante una festa. Eppure, per quanto posso dire, non un singolo intervistatore gli ha chiesto nulla di simile:“Generale Petraeus, il 20% del Pakistan, che si supponeospiti Osama Bin Laden e diversi gruppi di combattimenti coinvolti nella Guerra Afgana, è ormai sott'acqua. Strade, ponti, ferrovie, e quindi le linee di rifornimento degli Stati Uniti sono stati distrutte. Come siaspetta che il cataclisma incidaa sulla Guerra Afgana a corto e lungo termine?
Durante la notte di Lunedi 13 settembre, la giornalista della CNN spagnola, Patricia Janiot, ha intervistato Raul Diaz Peña, venezuelano condannato nel 2003 per terrorismo, che pochi giorni fa è scappato dalla prigione.Nel 2003, Diaz Peña è stato arrestato dalle autorità venezuelane, in relazione con gli attentati terroristici contro le ambasciate di Spagna e Colombia avvenute a Caracas il 25 febbraio 2003.Pena Diaz fu processato e condannato da un tribunale venezuelano a nove anni e otto mesi di prigione.
di Eva Golinger
L'attentato si è verificato proprio alla fine del sabotaggio economico e sciopero petrolifero promossi da gruppi anti-Chavez in Venezuela, che solo pochi mesi prima avevano eseguito un colpo di stato contro il presidente Chávez, che è durato solo 48 ore.Dal dicembre 2002, organizzazioni e partiti politici dell' opposizione sono riusciti a fermare l'industria petrolifera statale, PDVSA, e i grandi mezzi di produzione nel paese - che erano ancora nelle mani dell'élite politica ed economica - con l'obiettivo di forzare la salita al potere del Presidente Chávez.
Recentemente, molti studiosi hanno ricevuto una lettera firmata da 111 membri dell' Università di Chicago, in cui racconta che "(l' Università), senza alcun preavviso agli abitanti della comunità, è stata commissionata la ristrutturazione del Chicago Theological Seminary allo studio di architettura di Boston Ann Beha Architechts per farne la sede del Milton Friedman Institute for Research in Economics (MFIRE, Istituto di Ricerca Economica Milton Friedman), mentre è ripresa l'aggressiva attività di raccolta fondi per il controverso istituto". di Michael Hudson Sarebbe difficile trovare una metafora più adeguata della sua presentazione al pubblico come "la conversione di un edificio di seminaristi in un tempio della teoria economica neoliberista". Anche l'acronimo MFIRE ha un simbolismo tutt'altro che trascurabile.La M potrebbe benissimo significare il denaro (Money)
Dopo la guerra, i paesi alleati dissolsero lo Stato nazista tedesco e le sue gerarchie furono giudicate per crimini contro l’umanità (Norimberga, 1945-1946). All' inizio del 1950, quando cominciò la negoziazione sugli indennizzi per l’olocausto, il nuovo Stato tedesco considerò che soltanto gli ebrei ne avevano diritto.
Senza organizzazioni politiche che li difendesse, i popoli rom furono ignorati ed esclusi. Il governo democristiano di Konrad Adenauer calcolò che le misure di sterminio prese contro i rom prima del 1943 erano “politiche legittime dello Stato”. di José Steinsleger
Ma i sopravvissuti a quell’anno non presero neanche un centesimo.
La polizia criminale di Bavaria prese le redini degli archivi del dottor Robert Ritter, l’esperto nazista sui rom che non fu condannato. Ritter ritornò all’attività accademica, e nel 1951 si suicidò. Solo nel 1982, il cancelliere cristiano-socialista, Helmut Kohl, riconobbe il genocidio dei rom. Nel tempo: la maggior parte di coloro che avrebbero avuto diritto agli indennizzi erano ormai morti.
Nel 1946: auge del pensiero “umanista”. I popoli rom (Gitani) della Germania, sono dichiarati “traditori nei paesi cristiani, spie al soldo dei turchi, portatori di peste, stregoni, banditi e sequestratori di bambini”.
1710: secolo dei “lumi della ragione”. Un editto ordina che i rom adulti di Praga vengano impiccati senza processo. I giovani e le donne vengono mutilati. In Bohemia, gli si taglia l’orecchio sinistro. In Moravia, quella destra.
1899: climax della “modernità ed di progresso”- La polizia di Baviera crea la Sezione Speciale di “questioni dei rom”. Nel 1929, la sezione fu portata alla categoria di Centrale Nazionale e trasferita a Monaco. Nel 1937, si stabilì a Berlino. Quattro anni dopo, mezzo milione di rom muoiono nei campi di concentramento dell’Europa centrale e dell’Est.
Negoziare la fame: gli investitori scommettono per l’aumento del prezzo delle materie prime nelle borse. La scommessa ha delle conseguenze: il mondo affronta la prossima crisi alimentare.
di Michael R. Krätke
La storia alcuni già la conoscono: un ambizioso giovane drammaturgo vuole scrivere un’opera sugli avari eroi dell'avido mondo delle finanze. Lo scrittore vuole capire cosa motiva l’eroe. Ma nessuno può spiegare che è quello che decide il corso dei mosaici della borsa. La borsa dei cereali di Chicago si mostra come qualcosa di incomprensibile, ogni motivo presentato è una “montagna di grano” attraverso la quale non si riesce a vedere neanche agli attori coinvolti. L’autore, Bertolt Brecht, si diede per vinto; e cominciò a studiare Marx. Fu allora che, nelle sue parole, comprese veramente la sua opera. Tutto questo succedeva nel 1928, anno immediatamente precedente all’inizio della Grande Depressione.
Nuova Delhi, 8 settembre. Attivisti allertano sulla possibile perdita della privacy con il lancio di un ambizioso programma per identificare biometricamente ognuno dei suoi 1.156 milioni di abitanti.
Durante questo mese, funzionari dell’Autorità Unica d’Identificazione dell’India (UIDAI), portando macchine per le impronte digitali, scanner dell’iris e portatili con video camere, percorreranno i paesi e località nel meridionale stato di Andhra Pradesh. Sarà la prima fase di un progetto che cerca di dare ad ogni indiano un numero unico di identità a vita, conosciuto con le sue sigle in inglese UID.
Viene qui proposto uno schema che si rifà al linguista Noam Chomsky, dalle cui riflessioni si estrapola un decalogo, una lista delle “10 Strategie della Manipolazione” attraverso i mass media.
1-La strategia della distrazione
L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. “Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza. Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
Molto è stato scritto sui fattori che hanno portato alla più grande crisi economica che abbiamo vissuto dopo la Grande Depressione degli inizi del ventesimo secolo.Ma poco è stato detto circa le radici di questa crisi, che è l'enorme polarizzazione dei redditi su entrambi i lati dell'Atlantico, conseguenza, in gran parte dall'applicazione di politiche neoliberali sviluppate dalla maggior parte dei governi dei paesi dell'OCSE (il club dei paesi più ricchi del mondo), dagli anni Ottanta. La rivoluzione neoliberale avviata dal presidente Reagan negli Stati Uniti e dalla Thatcher nel Regno Unito ha creato, all'attuazione delle sue politiche (riduzione delle tasse sui redditi più elevati, aumento della regressività fiscale, la deregolamentazione dei mercati del lavoro, al fine di indebolire sindacati e le forze di lavoro
Sopra una delle immagini presenti sull'agenda scolastica BE-U prodotta in collaborazione con BLOGmag, notate qualcosa?
Il mestiere del genitore è senza dubbio il più difficile del mondo, purtroppo possiamo sapere se siamo stati bravi o pessimi genitori solo quando i nostri figli sono adulti e non hanno più bisogno di noi, perchè è allora che si vedono i frutti o gli scempi del nostro operato e delle nostre buone intenzioni.
Inoltre la scuola che dovrebbe essere il braccio destro della famiglia nell'educazione dei ragazzi, non ci da di certo una mano...figuriamoci il braccio! Anche perchè i tagli alla spesa dell'Istruzione, unico vero investimento per il futuro di una nazione, fanno parte di un piano ben preciso in cui è stata programmata la demolizione della scuola, perchè diciamocelo: un popolo ignorante è molto più governabile. Ma l'argomento è un altro, non voglio rovinarvi la giornata parlando della disastrosa riforma Gelmini, ormai nota.
Oggi ricorre l'anniversario del più feroce e sanguinario Attacco Terroristico della storia, e senza nulla togliere alle vittime, che anzi oggi vogliamo ricordare, bisogna sottolineare che questo attacco è stato perpetrato principalmente alla Civiltà e alla Democrazia. Ricordare le vittime di quel triste giorno è il miglior modo per condannarne anche i carnefici, e per questo riportiamo di seguito le ultime parole e speranze di un solo uomo tra le vittime: un presidente Legittimamente eletto.
Una accusa di adulterio e omicidio, se si cancella quel che sottende la "e" -un grave reato- diventa una prelibata pietanza mediatica atta a fomentare i bassi istinti “occidentali”, e far sentire tutti come nobili e immacolati cavalieri senza paura. Per dare vigore ad una campagna contro una nazione, la sua cultura e le sue tradizioni. I mezzi di comunicazione –nell’epoca della guerra mediatica non piú mimetizzata- per solleticare l’ego dell’autoreferenziale “superiorita’ etica” occidentale, devono dimenticare le radici giudeo-cristiane della lapidazione. Tacere che i capintesta della campagna anti-iraniana annoverano un menu’ assortito di condanne capitali a cui i loro tribunali fanno ordinariamente ricorso.
La demenziale campagna promossa dai giornali di un Presidente del Consiglio in delirio vendicativo, ha sortito il prevedibile effetto di trasformare Gianfranco Fini in un eroe mediatico, che ha riscosso incredibili quote di ascolto nella diretta del suo discorso di Mirabello, teletrasmesso su Sky e su La7. Che la storia dell'appartamento di Montecarlo e del cognato del presidente della Camera potessero indignare un uditorio assuefatto alle corruzioni di giudici e testimoni - ed alle frequentazioni mafiose - del Presidente del Consiglio, costituisce un'ennesima prova del dilettantismo di Berlusconi e del suo entourage, che, nell'intento di liquidare un avversario interno, gli hanno conferito addirittura una "statura di statista".
Da mesi Berlusconi è impegnato in una gara di servilismo con Fini per cercare di ingraziarsi i poteri sovranazionali, nella speranza di convincerli a continuare ad appoggiarlo. Qualcuno ricorderà le dichiarazioni di Berlusconi nel suo viaggio in Israele nei primi giorni del febbraio ultimo scorso, quando, dopo aver ringraziato Israele di esistere, il Presidente del Consiglio, unico fra gli esponenti politici "occidentali", si lanciò in una celebrazione entusiastica dell'operazione "Piombo Fuso", il martirio di Gaza della fine del 2008. Poi Berlusconi si esibì anche in attacchi all'Iran ed all'ENI, colpevole di continuare ad investire nello stesso Iran. Non contento di questa ed altre piaggerie, Berlusconi rilanciò anche la vecchia proposta Pannella-Bonino di invitare Israele a far parte dell'Unione Europea
Il giornalista investigativo Wayne Madsen ha compilato diversi archivi della CIA stabilendo collegamenti tra l'Agenzia, le istituzioni e le persone che hanno avuto stretti rapporti con Barack Obama, i suoi genitori, la nonna e il patrigno.La prima parte del suo dossier evidenzia la partecipazione di Barack Obama Senior nelle azioni condotte dalla CIA in Kenya.Queste operazioni sono state volte a contrastare l'ascesa del comunismo sotto l'influenza cino-sovietica nei circoli degli studenti, e non solo, avevano anche lo scopo di ostacolare l'emergere di leader africani non allineati. di Wayne Madsen
Business International Corporation, è la società facciata della CIA nella quale ha esercitato il futuro presidente degli Stati Uniti, organizzato conferenze e che riunisce i leader più potenti e giornalisti impiegati come agenti all'estero. Il lavoro che ha svolto Obama a partire dal1983, è coerente con le missioni di spionaggio per conto della CIA che ha compiuto sua madre, Ann Dunham Stanley nel 1960, dopo il colpo di stato in Indonesia, per conto di altre società di facciata della CIA, tra cui la East West Center dell' Università delle Hawaii, l'Agenzia per lo Sviluppo Internazionale (United States Agency for International Development, USAID) [1] e Fondazione Ford [2].Dunham incontra e sposa Lolo Soetoro, il patrigno di Obama all' East West Center nel 1965. Soetoro fu richiamato in Indonesia nel 1965 come un alto ufficiale per assistere il generale Suharto e la CIA nel rovesciamento cruento del presidente Sukarno [3].
Tra tutte le presunte minacce alla superpotenza regnante, un rivale sta emergendo in silenzio e con forza: la Cina. E gli USA stanno analizzando da vicino le intenzioni di questo paese. (Immagine di Patrick Thomas)
Di Noam Chomsky
Il 13 agosto, uno studio del Pentagono esprimeva la preoccupazione che la Cina stesse espandendo le sue forze militari in modo da “poter neutralizzare la capacità delle navi di guerra statunitensi di operare in acque internazionali”, dice Tom Shanker nel New York Times.
Washington ha lanciato l'allarme che “la mancanza di trasparenza della Cina sulla crescita, le capacità e le intenzioni dei loro militari crea instabilità ad una regione vitale del globo”.
Gli USA, al contrario, sono abbastanza trasparenti sulle loro intenzioni di operare liberamente in lungo ed in largo della “regione vitale del globo” che circonda la Cina (e ovunque).
“MACCHINE TERRORISTE DELLA MORTE” PATTUGLIANO LA FRONTIERA MESSICANA.
Gli stessi aerei che rilevano palestinesi, iracheni, afgani o pakistani in modo selettivo con sofisticati equipaggiamenti (per sparare un missile o una bomba detta intelligente) controllano da oggi i messicani o latinoamericani che cercano di entrare negli Stati Uniti illegalmente
Una flottiglia di sei aerei Predator B (aerei spie o droni) con una capacità di volo di 30 ore consecutive (e capacità per bombe intelligenti) integrerà lo stock, perché "l'obiettivo è di avere una regione di confine sicuro, che si estende dal Texas alla California. In questo caso ci sono ed è su questo che continueremo a lavorare", ha anticipato la segretaria della Sicurezza, Janet Napolitano.