Faten el-Dabbas |
7 agosto 2016
Faten el-Dabbas: Fiaba e Anti-Fiaba per la Palestina di oggi
Milena Rampoldi: Che significato acquistano fiaba e anti-fiaba quando si tratta della regione medio-orientale dei nostri giorni?
3 agosto 2016
Emergenza Ecocidio in Colombia: La EPM ha iniziato a diboscare 4500 ettari di foresta tropicale secca nella provincia di Antioquia
La società pubblica EPM di Medellin ha iniziato a diboscare 4500 ettari di foresta tropicale secca nella zona dove è prevista la realizzazione della diga di Hidroituango. Già ci sono state le prime vittime: centinaia di animali, tra cui molte specie a rischio che hanno perso il proprio habitat.
Foto Instituto Alexander von Humboldt
2 agosto 2016
Il "terrorismo islamico" cambia volto
Se i padrini mondiali del terrorismo avevano fatto un esperimento - come molti hanno suggerito - "per vedere che cosa succede ad ammazzare un prete in chiesa", hanno avuto la loro risposta, e non è stata per loro positiva: il trucco non ha funzionato, e il sistema ha fatto cortocircuito.
Prima di veder scatenare una guerra di religione a tutto campo, infatti, i leader religiosi delle due comunità hanno fatto un passo storico, portando ad un risultato fino a ieri impensabile: musulmani che vengono a pregare insieme ai cristiani nelle chiese cattoliche, in Francia come in Italia.Il via alla reazione lo aveva dato il Papa qualche giorno fa, quando ha respinto chiaramente il concetto di "guerra di religioni". Da quelle dichiarazioni ad estendere l'invito ai musulmani di venire in chiesa il passo è stato breve. E per fortuna questi hanno accettato, perchè ormai eravamo arrivati ad un punto in cui l'intero Islam stava per essere criminalizzato a livello globale.
1 agosto 2016
Dove porta la corsa verso il basso?
Il taglio minimo dei buoni pasto cartacei è di 5,29 euro, mentre il voucher costa 10 euro l’ora, per un salario netto di 7,50 euro. È anche per questo, probabilmente, che alcuni individui (mi rifiuto perfino di chiamarli imprenditori, per rispetto di quelli che lo sono veramente) hanno deciso di usarli come stipendio. No, non oltre allo stipendio: proprio come paga, senza nient'altro. Niente soldi. Ovviamente, niente contributi. Solo buoni per mangiare.
È l'ultimo, grottesco, effetto del dumping salariale e di diritti a cui assistiamo da alcuni decenni. Si è iniziato con i Co.co.co. e gli interinali (pacchetto Treu, 1997), si è passati ai somministrati, agli intermittenti, ai co.co.pro e ai primi voucher (legge Biagi, 2003), si sono quindi ampliati a dismisura i contratti a termine (decreto Poletti, 2014) e quindi estesi all'infinito i voucher stessi, rendendo nel contempo tutti gli altri licenziabili, demansionabili e telecontrollabili (Jobs Act, 2015).
29 luglio 2016
Micael Moore: Trump può vincere
Amici,
Mi dispiace di essere messaggero di una brutta notizia, ma ve l’ho data già l’estate scorsa quando vi dissi che Donald Trump sarebbe stato il candidato Repubblicano alla presidenza. E ora ho per voi una notizia ancora più terribile e deprimente: Donald J. Trump vincerà in novembre. Questo miserabile, ignorante, pericoloso clown a tempo parziale e sociopatico a tempo pieno, sarà il nostro prossimo presidente. Presidente Trump. Avanti, dite queste parole, perché le pronuncerete nei prossimi 4 anni: “PRESIDENTE TRUMP.”
Mai in vita mia ho voluto essere smentito più di adesso.
Posso vedere che cosa state facendo proprio adesso. State scuotendo furiosamente la testa: “No, Mike, non accadrà!” Purtroppo vivete in un bolla dove c’è una camera dell’eco dove voi e i vostri amici siete convinti che gli Americani non voteranno un idiota come presidente. Passate dall’essere sconvolti da li al ridere di lui a causa della sua ultima folle osservazione o dalla sua imbarazzante posizione narcisistica su ogni cosa perché tutto riguarda lui. E poi ascoltate Hillary e vedete la nostra prima presidente donna, una donna che tutto il mondo rispetta, che è brillante e che si preoccupa dei ragazzi, che continuerà l’eredità di Obama perché è questo che chiaramente vogliono gli Americani! Altri quattro anni così!
Mi dispiace di essere messaggero di una brutta notizia, ma ve l’ho data già l’estate scorsa quando vi dissi che Donald Trump sarebbe stato il candidato Repubblicano alla presidenza. E ora ho per voi una notizia ancora più terribile e deprimente: Donald J. Trump vincerà in novembre. Questo miserabile, ignorante, pericoloso clown a tempo parziale e sociopatico a tempo pieno, sarà il nostro prossimo presidente. Presidente Trump. Avanti, dite queste parole, perché le pronuncerete nei prossimi 4 anni: “PRESIDENTE TRUMP.”
Mai in vita mia ho voluto essere smentito più di adesso.
Posso vedere che cosa state facendo proprio adesso. State scuotendo furiosamente la testa: “No, Mike, non accadrà!” Purtroppo vivete in un bolla dove c’è una camera dell’eco dove voi e i vostri amici siete convinti che gli Americani non voteranno un idiota come presidente. Passate dall’essere sconvolti da li al ridere di lui a causa della sua ultima folle osservazione o dalla sua imbarazzante posizione narcisistica su ogni cosa perché tutto riguarda lui. E poi ascoltate Hillary e vedete la nostra prima presidente donna, una donna che tutto il mondo rispetta, che è brillante e che si preoccupa dei ragazzi, che continuerà l’eredità di Obama perché è questo che chiaramente vogliono gli Americani! Altri quattro anni così!
28 luglio 2016
Da Nizza al Medio Oriente: l’unico modo di sfidare l’ISIS
Ho visitato l’Iraq nel 1999. All’epoca non c’erano i cosiddetti ‘jihadisti’ che aderivano ai principi del ‘jihadismo’, qualunque possa esserne l’interpretazione. Alla periferia di Baghdad, c’era un campo di addestramento militare, non per ‘al-Qaida’, ma per il ‘Mojahedin-e-Khalq’, un gruppo iraniano militante in esilio che operava, con finanziamenti e armi straniere, per rovesciare la Repubblica iraniana.
All’epoca, il defunto presidente iracheno, Saddam Hussein usava quella organizzazione che era stata esiliata, per saldare i conti con i suoi rivali a Teheran, dato che anche loro abbracciavano le milizie governative anti-irachene per ottenere esattamente lo stesso scopo.
L’Iraq non era certo in pace allora, ma la maggior parte delle bombe che esplodevano in quel paese, erano americane. Infatti, quando gli iracheni parlavano di ‘terrorismo’, si riferivano soltanto ‘Al-Irhab al-Amriki’ – il terrorismo americano.
Gli attacchi suicidi erano difficilmente un evento quotidiano, anzi non erano mai un evento, in nessuna parte dell’Iraq. Non appena gli Stati Uniti invasero l’Afghanistan nel 2001 e poi l’Iraq nel 2003, si scatenò l’inferno.
L’Iraq non era certo in pace allora, ma la maggior parte delle bombe che esplodevano in quel paese, erano americane. Infatti, quando gli iracheni parlavano di ‘terrorismo’, si riferivano soltanto ‘Al-Irhab al-Amriki’ – il terrorismo americano.
Gli attacchi suicidi erano difficilmente un evento quotidiano, anzi non erano mai un evento, in nessuna parte dell’Iraq. Non appena gli Stati Uniti invasero l’Afghanistan nel 2001 e poi l’Iraq nel 2003, si scatenò l’inferno.
L'ipocrisia del linguaggio del terrore
Le ore terribili e sanguinose di Venerdì sera e di Sabato mattina scorsi a Monaco di Baviera e Kabul - nonostante le 3.000 miglia che separano le due città – sono state una lezione molto istruttiva sulla semantica dell’orrore e dell’ipocrisia. E’ insopportabile questo vecchio termine generico, utilizzato quasi come segno di punteggiatura o firma da ogni politico, poliziotto, giornalista, opinionista e pensatore del mondo.
Terrore, terrore, terrore, terrore, terrore. Oppure terrorista, terrorista, terrorista, terrorista, terrorista.
Ma ecco che ogni tanto s’inciampa su questo cliché, come è accaduto durante lo scorso fine settimana. I fatti sono stati questi: non appena si è saputo della sparatoria a Monaco di Baviera ad opera di di tre uomini armati, i poliziotti tedeschi e tutti i ‘ragazzi’ e le ‘ragazze’ di BBC, CNN e Fox News hanno subito premuto il tasto del ‘terrore’. Ci hanno detto che il corpo di polizia di Monaco temeva si trattasse di un ‘atto terroristico’. La BBC ha riportato che la polizia locale era impegnata in una ‘caccia all’uomo anti-terroristica’.
27 luglio 2016
Esperto indipendente dell'ONU: "TTP, TTIP, TISA e CETA non hanno alcuna legittimità democratica"
La ratifica di CETA e TTIP costituirebbe un serio ostacolo al raggiungimento di un ordine internazionale equo e democratico
Ad Alfred de Zayas , esperto indipendente dell'ONU per la Promozione di un Ordine Internazionale Equo e Democratico, è stato assegnato il compito di verificare se i trattati sul commercio internazionale proposti tra i paesi atlantici (TTIP, TISA, e CETA) siano o meno in accordo con il diritto internazionale. Venerdì, 24 giugno de Zayas ha pubblicato il suo resoconto, arrivando alla stessa conclusione di un altro rapporto pubblicato in precedenza il 2 febbraio scorso sul TPP, il trattato di libero scambio tra le nazioni del Pacifico e cioè che tali trattati violano le leggi internazionali, e sono incompatibili con la democrazia.
Il resoconto sui trattati atlantici li condanna affermando che "accordi commerciali preparati e negoziati in segreto, escludendo le principali parti interessate, quali sindacati, associazioni dei consumatori, operatori sanitari, esperti ambientali e i rispettivi Parlamenti, non hanno alcuna legittimità democratica". Questo dice molto sulla natura dei trattati proposti dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che comprendono appunto il TPP, il TTIP, il TISA, ed anche il CETA, il trattato proposto tra l'UE e il Canada.
Ad Alfred de Zayas , esperto indipendente dell'ONU per la Promozione di un Ordine Internazionale Equo e Democratico, è stato assegnato il compito di verificare se i trattati sul commercio internazionale proposti tra i paesi atlantici (TTIP, TISA, e CETA) siano o meno in accordo con il diritto internazionale. Venerdì, 24 giugno de Zayas ha pubblicato il suo resoconto, arrivando alla stessa conclusione di un altro rapporto pubblicato in precedenza il 2 febbraio scorso sul TPP, il trattato di libero scambio tra le nazioni del Pacifico e cioè che tali trattati violano le leggi internazionali, e sono incompatibili con la democrazia.
Il resoconto sui trattati atlantici li condanna affermando che "accordi commerciali preparati e negoziati in segreto, escludendo le principali parti interessate, quali sindacati, associazioni dei consumatori, operatori sanitari, esperti ambientali e i rispettivi Parlamenti, non hanno alcuna legittimità democratica". Questo dice molto sulla natura dei trattati proposti dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che comprendono appunto il TPP, il TTIP, il TISA, ed anche il CETA, il trattato proposto tra l'UE e il Canada.
Qual è la strana relazione tra i drammatici fatti di Nizza e la riforma del lavoro di Hollande?
Dalle prime ore della notte in cui ha avuto luogo la brutale indignazione collettiva di centinaia di cittadini che commemoravano a Nizza la data dell'assalto rivoluzionario alla prigione della Bastiglia, cominciò ad essere chiaro che nella storia ufficiale trasmessa sia dai mezzi di comunicazione gallici che internazionali, i dati non erano coincidenti, che erano contraddittorii e non rispondevano agli standard di un attacco jihadista classico (...).
Alcuni precedenti
Alcuni precedenti
Storicamente la si conosce come “Kristallnacht”. La traduzione è “Notte dei cristalli”. Con questo nome si identificano i fatti accaduti in Germania tra il 9 e il 10 novembre 1938. Durante quella notte, i nazisti iniziarono tutta una catena di attacchi violenti combinati contro i beni e le persone di altri tedeschi di etnia ebrea.
Quel “pogrom” fu presentato dalla stampa di allora come una reazione spontanea della popolazione tedesca contro gli ebrei per l’assassinio, due giorni prima, del segretario dell’ambasciata tedesca a Parigi, Ernst von Rath, per mano di un giovane tedesco di origine ebrea.
Ma oggi è ampiamente provato che quegli atti di “ripudio” antisemiti furono organizzati in precedenza dal ministro della propaganda del Reich, Joseph Goebbels, e ordinati personalmente dallo stesso Adolf Hitler.
26 luglio 2016
Il boomerang terroristico e le responsabilità francesi e europee
Sarebbe, però, il caso che, almeno in certi settori che si suppongono critici, si cerchi di andare oltre l'orrore allo scopo di capire razionalmente la situazione in atto. Alberto Negri del Sole24ore, a caldo subito dopo gli attentati, diceva su Rai3 che i terroristi hanno portato in Europa e in Francia la guerra che da anni si svolge lungo la sponda sud del Mediterraneo.
Ciò che sarebbe bene aggiungere al ragionamento di Negri è che gli attentati terroristici in Europa rappresentano un assaggio, per quanto gli effetti siano drammatici e dolorosi per noi, di quella guerra che l'Europa occidentale e gli Usa hanno esportato in Iraq, Libia, Siria, che è costata centinaia di migliaia di vittime civili, comprese donne e bambini, e che ora ritorna indietro come in un effetto boomerang. Dunque, ritorna al centro d'origine quella guerra che è stata esportata da quello stesso centro ricco e avanzato negli ultimi quindici anni e che si pensava rimanesse relegata a centinaia se non migliaia di chilometri dai nostri confini, nella arretrata e povera periferia mediorientale e africana.
Nizza fa venire in mente l'Operazione Gladio
I commentatori che hanno imparato a diffidare di spiegazioni ufficiali, come Peter Koenig (qui) e Stephen Lendman (qui) hanno sollevato domande circa l'attacco di Nizza.
Sembra strano che un solitario alla guida di un camion di grandi dimensioni possa ottenere l'accesso alle aree interdette nelle quali i francesi si sono riuniti per guardare i fuochi d'artificio della festa per la presa della Bastiglia.
Sembra anche strano che l'episodio venga marchiato come evento terroristico dal momento che la famiglia del presunto autore afferma che egli non fosse affatto religioso e non avesse alcuna motivazione religiosa.
Non lo sapremo mai. Ancora una volta il presunto autore è morto e convenientemente ci ha lasciato la sua carta d'identità.
Sembra che la conseguenza di tutto ciò in Francia sarà un permanente stato di legge marziale. Questo spegnimento della società potrà inoltre venir applicato alle proteste contro l'abrogazione delle protezioni del lavoro in Francia da parte del burattino capitalistico Hollande. Coloro che protestano per il ritiro dei loro sudati diritti verranno schiacciati sotto il peso della legge marziale.
25 luglio 2016
“In ginocchio da te”: l’amore incondizionato della Mogherini per i sauditi si compie nel silenzio assoluto
Mogherini: “I paesi del Golfo sono il quarto mercato di esportazione dell’Ue, per un flusso commerciale totale pari a 155,5 miliardi di dollari all’anno nel 2015”.
Se i giornalisti antiestablishment volessero fare qualcosa di davvero utile, dovrebbero recarsi in gruppo – le azioni solitarie non sono servite – alle conferenze stampa dei potenti e fare domande scomode o anche lanciare scarpe, metaforiche o vere, come fece il loro collega iracheno con rischi ben maggiori. Temi che non ti accreditino la volta successiva? Ne andranno altri. Non è forse il web pieno di giornalisti blogger analisti editorialisti?
Se i giornalisti antiestablishment volessero fare qualcosa di davvero utile, dovrebbero recarsi in gruppo – le azioni solitarie non sono servite – alle conferenze stampa dei potenti e fare domande scomode o anche lanciare scarpe, metaforiche o vere, come fece il loro collega iracheno con rischi ben maggiori. Temi che non ti accreditino la volta successiva? Ne andranno altri. Non è forse il web pieno di giornalisti blogger analisti editorialisti?
Niente di tutto questo è successo il 18 luglio a Bruxelles in occasione dell’incontro ministeriale congiunto fra Consiglio d’Europa e Consiglio di Cooperazione del Golfo-Ccg che comprende Arabia saudita, Kuwait, Emirati arabi, Qatar, Bahrein, Oman. Un giornalista del filosaudita Al Quds Al Arabi e un cronista dell’agenzia stampa kuwaitiana Kuna hanno porto domande genuflesse alla conferenza stampa congiunta dell’alto rappresentante (in ginocchio) della politica estera Ue Mogherini Federica e del ministro saudita Adel al Jubeir.
I terroristi dell’ISIS si addestrano nei pressi di un campo militare degli Stati Uniti in Kosovo
Ci sono almeno cinque campi di addestramento dell’ISIS (Daesh, in arabo) in Kosovo, a pochi chilometri dal campo militare degli Stati Uniti di Bondsteel.
Il portale di notizie nordamericano,VeteransToday, citando fonti vicine ai servizi di intelligence del Kosovo, ha riferito, ieri, che i campi di addestramento del Daesh sono situati vicino al confine del Kosovo con l'Albania e la Macedonia, nei pressi del campo più grande del mondo di fuori del territorio degli Stati Uniti.
I campi più grandi, ha precisato la fonte, sono nelle zone adiacenti alle città di Urosevac e Djakovica così come nel distrettoe Decani, mentre i più piccoli si trovano nelle regioni di Prizren e Pec.
Il portale di notizie nordamericano,VeteransToday, citando fonti vicine ai servizi di intelligence del Kosovo, ha riferito, ieri, che i campi di addestramento del Daesh sono situati vicino al confine del Kosovo con l'Albania e la Macedonia, nei pressi del campo più grande del mondo di fuori del territorio degli Stati Uniti.
I campi più grandi, ha precisato la fonte, sono nelle zone adiacenti alle città di Urosevac e Djakovica così come nel distrettoe Decani, mentre i più piccoli si trovano nelle regioni di Prizren e Pec.
CariChieti: "La banca non era insolvente all'avvio della risoluzione di Bankitalia"
La notizia è di qualche giorno fa, ma va ricordata in quanto apre una breccia in quella apparentemente inscalfibile facciata reputazionale di Bankitalia.
Dai giornali difatti si apprende che la sentenza sullo stato di insolvenza di Carichieti: "ha stabilito che in atti non ci sono elementi che consentano di affermare l’esistenza di uno stato di insolvenza al momento dell’avvio della risoluzione, mentre l’insolvenza vi era al momento in cui è stato emanato il provvedimento di liquidazione coatta amministrativa." Ed anche:
Dai giornali difatti si apprende che la sentenza sullo stato di insolvenza di Carichieti: "ha stabilito che in atti non ci sono elementi che consentano di affermare l’esistenza di uno stato di insolvenza al momento dell’avvio della risoluzione, mentre l’insolvenza vi era al momento in cui è stato emanato il provvedimento di liquidazione coatta amministrativa." Ed anche:
"Sempre a proposito della insolvenza i giudici avrebbero scritto che si basa su perdite scaturite da rettifiche di valore netto dei crediti di cui non è stata data alcune giustificazione. "Che cosa vuol dire? Vuol dire che finalmente un tribunale ha messo in dubbio l'operato degli ultimi amministratori della banca tra cui i commissari di Bankitalia che hanno svalutato in modo eccessivo i famosi crediti deteriorati andando a intaccare in modo irreversibile il patrimonio, arrivando quindi al dissesto.
La strage di Nizza e l'età psicotica
Siamo in epoca psicotica, non è la prima e non sarà l'ultima, nessuna apocalisse. Cos'è un'epoca psicotica? Come insegna Paul-Claude Racamier (1924-1996), la psicosi – tra gli altri sintomi familiari - è la negazione di qualsiasi tipo di conflitto. Nei sistemi psicotici “conflitto”, per definizione, significa “distruzione”. Bisogna far sempre finta che tutto vada bene. Nei momenti in cui il conflitto “si mostra” - come direbbe Wittgenstein - si mostra in termini distruttivi, unica sua possibilità, giacché il resto deve essere “dialogo”. Sintassi dei sistemi psicotici.
Non è questo ciò che i politici chiamano totalitarismo? Sembra che i sistemi psicotici e il totalitarismo siano un unico soggetto visto da dentro e da fuori.
Quando, di fronte a un conflitto, anziché aprire una discussione, ci si rivolge a un'istanza superiore, preposta, nella mente di chi lo fa, ad annientare la parte “altra” del conflitto, allora siamo ai capi scala della Germania Democratica, alla buca delle delazioni.
Questo soggetto collettivo esiste e non è quel soggetto collettivo romantico che libererà l'umanità da ogni male. È narcisista e sadico. Però, questo soggetto, non è struttura patologica individuale, è sistema patologico.
Quando, di fronte a un conflitto, anziché aprire una discussione, ci si rivolge a un'istanza superiore, preposta, nella mente di chi lo fa, ad annientare la parte “altra” del conflitto, allora siamo ai capi scala della Germania Democratica, alla buca delle delazioni.
Questo soggetto collettivo esiste e non è quel soggetto collettivo romantico che libererà l'umanità da ogni male. È narcisista e sadico. Però, questo soggetto, non è struttura patologica individuale, è sistema patologico.
22 luglio 2016
La III Guerra Mondiale è in atto
Siamo ormai nella III Guerra Mondiale. Questa Guerra non si combatte con gli eserciti schierati ma col terrorismo, le banche, il depauperamento del suolo, lo sfruttamento dei popoli e delle nazioni meno abbienti. Le migrazioni dei popoli hanno assunto caratteristiche di esodo biblico. La cronaca degli avvenimenti è un susseguirsi frenetico di fatti gravissimi: attentati, stragi, bombardamenti, abbattimento di aerei di linea avvengono in tutte le parti del mondo: dal Medio Oriente, al Bangladesh, dal Messico, alla Nigeria, Sudan, Somalia, Turchia e nella “civilissima” Europa. Diventa sempre più attuale una celebre frase di Carl Von Clausewitz…”La guerra è la prosecuzione della politica con altri mezzi”. Le guerre moderne le fanno i servizi segreti, i contractor (mercenari), le multinazionali, le bande mafiose, le grandi banche. Ormai viviamo in una società dove politica e criminalità convivono o meglio la politica è spesso criminale e il crimine si fa politica. Assistiamo impotenti alle“migrazioni forzate”, le cui cause, molto spesso, possono essere attribuite ai governi europei e occidentali: il traffico di armi, gli interessi legati al petrolio e ai suoi derivati, l’espropriazione di vasti territori per gli interessi delle multinazionali, lo sfruttamento del sottosuolo. Questo avviene spesso con la complicità di regimi dittatoriali senza scrupoli, che reprimono con la violenza ogni forma di dissenso. Il caos regna sovrano.
21 luglio 2016
Il ridicolo colpo di stato in Turchia in 17 riflessioni
Di Nazanìn Armanian
In base alla scarsa informazione disponibile sui fatti del 15 luglio, mi vengono le seguenti idee:
1. Anche se il regime di Recep Tayyip Erdogan è capace di commettere un attentato di “falsa bandiera” (aveva progettato di distruggere il mausoleo dello Sha Solimano, fondatore della dinastia ottomana, situato in Siria e di lanciare un missile sui propri cittadini, incolpando di entrambi gli atti il governo di Bashar al Assad, come ha rivelato nel marzo 2014), non lo farebbe partendo dall’esercito. Sarebbe un’operazione troppo arrischiata, con armi reali, tramite un’istituzione in cui il presidente turco non ha fiducia.
2. E’ dubbio anche che Fathola Gülen, il religioso sunnita turco felicemente residente negli USA abbia potuto, come indica Erdogan, mobilitare migliaia di militari di un esercito profondamente laico. Oltretutto il suo metodo è prendere il potere infiltrandosi nei luoghi chiave del potere, non patrocinare una rivolta di amateurs.
3. E’ possibile organizzare un colpo di Stato in un paese della NATO (che non solo è ubicato nella regione più strategica del mondo ma che è anche in guerra) senza che il Pentagono lo sappia e lo autorizzi? Gli almeno 1.500 militari USA presenti nelle basi in Turchia avrebbero dovuto sapere qualcosa dei piano di alcuni golpisti che, oltretutto, hanno agito come dilettanti.
In base alla scarsa informazione disponibile sui fatti del 15 luglio, mi vengono le seguenti idee:
1. Anche se il regime di Recep Tayyip Erdogan è capace di commettere un attentato di “falsa bandiera” (aveva progettato di distruggere il mausoleo dello Sha Solimano, fondatore della dinastia ottomana, situato in Siria e di lanciare un missile sui propri cittadini, incolpando di entrambi gli atti il governo di Bashar al Assad, come ha rivelato nel marzo 2014), non lo farebbe partendo dall’esercito. Sarebbe un’operazione troppo arrischiata, con armi reali, tramite un’istituzione in cui il presidente turco non ha fiducia.
2. E’ dubbio anche che Fathola Gülen, il religioso sunnita turco felicemente residente negli USA abbia potuto, come indica Erdogan, mobilitare migliaia di militari di un esercito profondamente laico. Oltretutto il suo metodo è prendere il potere infiltrandosi nei luoghi chiave del potere, non patrocinare una rivolta di amateurs.
3. E’ possibile organizzare un colpo di Stato in un paese della NATO (che non solo è ubicato nella regione più strategica del mondo ma che è anche in guerra) senza che il Pentagono lo sappia e lo autorizzi? Gli almeno 1.500 militari USA presenti nelle basi in Turchia avrebbero dovuto sapere qualcosa dei piano di alcuni golpisti che, oltretutto, hanno agito come dilettanti.
20 luglio 2016
USA : da Dallas a Baton Rouge, giovani neri aprono un fronte di guerra interno, provocando il panico tra i ben pensanti
Tre parole anglo-yankee vengono in mente per definire i recenti "incidenti" che hanno commosso l' US-America dell'alto e che hanno suscitato una virtuosa "condanna unanime" di tutte le star della blackitudine - le esecuzioni di poliziotti da parte di giovani neri, prima a Dallas e poi a Baton Rouge -: backlash, back-fire e/o blowback. Ritorno di fiamma, effetto di ritorno, effetto bumerang. Come possiamo sorprenderci nel vedere che dei giovani, ai quali è stata insegnata l'arte di uccidere dei nemici lontani, rivolgono le loro armi contro i "blu" - contro gli assassini impuniti di neri?
Di Fausto Giudice Фаусто Джудиче فاوستو جيوديشي
Tlaxcala
Sia a Dallas che a Boton Rouge, in entrambi i casi, gli autori - che non saranno mai processati perché adeguatamente "giustiziati"- di questi atti di rappresaglia contro una polizia negricida, erano dei veterani di guerra. Il tiratore di Dallas era un veterano dell'Afghanistan, il veterano di Baton Rouge dell'Iraq. Veterani di guerra, vale a dire gente che aveva imparato a uccidere veloce, molto e bene. Quello che fa di solito un buon cecchino. Proviamo per un momento a metterci al posto loro.
Di Fausto Giudice Фаусто Джудиче فاوستو جيوديشي
Tlaxcala
Sia a Dallas che a Boton Rouge, in entrambi i casi, gli autori - che non saranno mai processati perché adeguatamente "giustiziati"- di questi atti di rappresaglia contro una polizia negricida, erano dei veterani di guerra. Il tiratore di Dallas era un veterano dell'Afghanistan, il veterano di Baton Rouge dell'Iraq. Veterani di guerra, vale a dire gente che aveva imparato a uccidere veloce, molto e bene. Quello che fa di solito un buon cecchino. Proviamo per un momento a metterci al posto loro.
Brasile: "Il governo provvisorio è illegittimo e corrotto"
'A Verdade' ha intervistato Ivan Pinheiro, 70 anni, segretario-generale del Partito Comunista Brasiliano (PCB). Avvocato, Ivan ha iniziato la sua militanza politica fin dalla gioventù, nel movimento studentesco di Rio de Janeiro. Nel 1976, entrò nel PCB e fu eletto presidente del Sindacato dei Bancari, importante trincea di resistenza alla Dittatura Militare. In questa intervista, espone l'opinione del PCB sulla congiuntura nazionale, la lotta contro il governo golpista di Michel Temer e difende l'unità delle forze popolari nella costruzione di una alternativa a sinistra per la crisi capitalista.
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