- Dopo una visita ufficiale in Russia per partecipare a un vertice dei paesi produttori di gas, il presidente Evo Morales ha preso il suo aereo per tornare in Bolivia.
- Gli Stati Uniti, pensando che Edward Snowden, ex agente CIA e della NSA, autore delle rivelazioni sulle operazioni di spionaggio del suo paese, fosse sull'aereo presidenziale, ha ordinato a quattro paesi europei, Francia, Italia, Spagna e Portogallo, di proibire il sorvolare del loro spazio aereo a Evo Morales.
- Parigi ha immediatamente soddisfatto l'ordine proveniente da Washington e ha annullato l'autorizzazione di sorvolo del proprio territorio che era stato concessa alla Bolivia il 27 giugno 2013, mentre l'aereo presidenziale si trovava a pochi chilometri dal confine francese.
- Così, Parigi ha messo in pericolo la vita del Presidente boliviano, il quale è dovuto atterrare in emergenza in Austria, per mancanza di carburante.
- Dal 1945, nessuna nazione al mondo ha impedito a un aereo presidenziale il sorvolo del proprio territorio.
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12 luglio 2013
25 verità sul caso Evo Morales / Edward Snowden
Il caso Edward
Snowden è stato all'origine di un grave incidente diplomatico tra la
Bolivia e diversi paesi europei. A seguito di un ordine da Washington,
Francia, Italia, Spagna e Portogallo hanno proibito all'aereo
presidenziale di Evo Morales di sorvolare sul loro territorio.
12 aprile 2013
MORTO CHAVEZ, EVO MORALES E' NEL MIRINO DEI "GLOBALIZZATORI"
Com’è facile spingere la gente ... Ma com’è difficile guidarla
(Rabindranath Tagore, 1861 – 1941)
(Rabindranath Tagore, 1861 – 1941)
Evo Morales e Hugo Chavez |
L’agenda degli “illuminati” globalizzatori,
il cui vero fine è stabilire un controllo assoluto sulle risorse
natutrali del pianeta attraverso la lotta preventiva contro i
leaders che osano sfidare questo processo difendendo gli interessi
nazionali dei loro paesi, non ha mai riposo o intervallo. E’ permanente, irreversibile, spietata ed essi utilizzano tutti i
mezzi disponibili che vanno dai più rudimentali ai più sofisticati. Per
più di 14 anni hanno fatto una guerra “nascosta” contro il governo
bolilvariano di Hugo Chàvez, ma non hanno mutato le loro intenzioni
neppure dopo la sua morte annunciata.
Ora è il turno del primo presidente aymara della Bolivia, Evo
Morales, che ha osato dichiararsi “antimperialista” guidando il suo
popolo verso uno Stato del Buon Vivere, realizzando cambiamenti
sostanziali con nuovi impegni sulla qualità di vita e la protezione
della natura.
Negli ultimi mesi la guerra mediatica contro Evo Morales e il suo
governo si è intensificata; lo hanno definito comunista, dittatore,
chavista, fidelista, individualista, egocentrico, anticlericale,
narcisista, ecc. ecc. Ma c’è un elemento nuovo che consiste nel
corrompere, confondere e sviare le basi tradizionali di appoggio alla
gestione del presidente attraverso le Organizzazioni Non Governative
(ONGs).
25 febbraio 2013
Evo Morales: « La Bolivia ha il diritto di espropriare una società che deruba il paese »
Nel corso di una conferenza stampa al palazzo del governo di La Paz, il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha deplorato la reazione del
governo spagnolo alla nazionalizzazione della società aeroportuale SABSA, una
filiale della società spagnola Abertis e Aena e ha riferito che, "Se non
ci sono legami con la Spagna, ci saranno con i suoi movimenti sociali." Morales ha criticato la dichiarazione rilasciata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione della Spagna, che ha sostenuto che il
governo spagnolo procederà, "a malincuore" a "ripensare
l'insieme delle relazioni bilaterali".
"Non avevo sentito che ci fossero problemi con le relazioni bilaterali. Sicuramente è un loro diritto e noi lo rispetteremo. La Bolivia manterrà relazioni diplomatiche con tutto il mondo, se non possiamo averne con il governo spagnolo, avremo rapporti con i movimenti sociali in Spagna", ha detto Morales.Leggi tutto...
15 febbraio 2013
PERCHE' IL MONDO PREMIA I PROPRI SACCHEGGIATORI ?
Di Eduardo Galeano
Pagina12
Il lanciatore di scarpe iracheno, che scagliò le proprie calzature verso Bush, è stato condannato a tre anni di carcere. Non merita invece un’onorificenza? Chi è dunque il terrorista? Il lanciatore di scarpe o il suo bersaglio? Il serial killer che ha volutamente determinato la guerra in Iraq su un terreno di bugie massacrando una moltitudine d’individui, legalizzando e ordinando la tortura di altri non è forse il vero terrorista?
Il popolo di Atenco, in Messico, i Mapuche, indigeni del Cile, i Kekchies del Guatemala, i contadini senza terra in Brasile, tutti accusati del crimine di terrorismo per aver difeso i loro diritti e la loro terra, sono forse i colpevoli? Se la terra è sacra, anche se la legge non lo specifica, coloro che la difendono non sono altrettanto sacri?
Leggi tutto...
Pagina12
Il lanciatore di scarpe iracheno, che scagliò le proprie calzature verso Bush, è stato condannato a tre anni di carcere. Non merita invece un’onorificenza? Chi è dunque il terrorista? Il lanciatore di scarpe o il suo bersaglio? Il serial killer che ha volutamente determinato la guerra in Iraq su un terreno di bugie massacrando una moltitudine d’individui, legalizzando e ordinando la tortura di altri non è forse il vero terrorista?
Il popolo di Atenco, in Messico, i Mapuche, indigeni del Cile, i Kekchies del Guatemala, i contadini senza terra in Brasile, tutti accusati del crimine di terrorismo per aver difeso i loro diritti e la loro terra, sono forse i colpevoli? Se la terra è sacra, anche se la legge non lo specifica, coloro che la difendono non sono altrettanto sacri?
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24 dicembre 2012
LA COCACOLA PROVOCA IL CANCRO
Divieto di vendita in Bolivia e modifica obbligatoria in California ASPARTAME E CANCRO...
Alcuni studi dimostrano che l’aspartame produce formaldeide e può provocare linfomi di leucemia. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare intanto loda l’Aspartame. E noi, chi ci difende? La California ha dichiarato cancerogeno un elemento del colorante.
Alcuni studi dimostrano che l’aspartame produce formaldeide e può provocare linfomi di leucemia. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare intanto loda l’Aspartame. E noi, chi ci difende? La California ha dichiarato cancerogeno un elemento del colorante.
Di Francesco Tamburini
Coca-Cola cambia colore per evitare l’obbligo di segnalare elementi
cancerogeni all’interno delle lattine. La California ha infatti aggiunto
l’anno scorso il composto 4-methylimidazole, presente nel colorante
utilizzato dalla società, alla lista delle sostanze che rischiano di
provocare il cancro. Coca-Cola ha modificato così la formula segreta,
riducendo la presenza del composto incriminato e modificando leggermente
il colore della bevanda. L’intervento della corporation è avvenuto anche in seguito alle
pressioni dell’associazione a tutela dei consumatori Center for Science
in the Public Interest, che ha avviato una petizione rivolta alla Food
and Drug Administration per vietare alcuni coloranti presenti nelle
lattine di Coca-Cola e Pepsi. Ma l’agenzia federale non è d’accordo. “E’
importante sapere che una persona dovrebbe bere oltre mille lattine al
giorno per raggiungere il livello cancerogeno segnalato nelle ricerche”.
E’ della stessa opinione l’American Beverage Association, che ha
avvertito: “Sono accuse scandalose, la scienza non dimostra che il
composto 4-methylimidazole è dannoso alla salute”.
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28 giugno 2012
EVO MORALES - G20: "L’economia verde è il nuovo Colonialismo per sottomettere i Popoli"
I popoli del Sud oggi festeggiano il nuovo anno Andino Amazzonico, festeggiano l’Inti Raimy, in quechua Festa del Sole, l’Inca Cuti, in Aymara il ritorno del padre sole, l'orologio cosmico che ci indica i secoli della Madre Terra. Oggi anche in Bolivia è festa, festeggiamo l’anno nuovo andino amazzonico. Voglio fare gli auguri a tutti i popoli del sud, specialmente al movimento indigeno, ai popoli originari. Vent’anni fa, al Vertice della Terra realizzato qui in Brasile, si poneva una riflessione profonda sulla vita e sull’umanità prendendo in considerazione il nostro pianeta terra. Ricordo il grande messaggio di un uomo saggio, Fidel Castro, presidente e Comandante della Cuba Rivoluzionaria che ci diceva «ammazzate la fame, non l’uomo, pagate il debito ecologico, non il debito estero».
Selvas BlogAdesso ci rendiamo conto che quest’uomo aveva ragione, quando affermiamo che bisogna condannare il debito del sistema capitalista, giacchè noi Paesi cosiddetti poveri, o in via di sviluppo, sentiamo che il debito dei paesi capitalisti è impagabile.
In questa conferenza è importante fare profonde riflessioni tenendo presenti le generazioni future. Si discute sulla cosiddetta Economia Verde che, secondo il sentimento dei movimenti sociali del mondo, e specialmente del movimento indigeno, è il nuovo colonialismo per sottomettere i nostri popoli e i governi anticapitalisti.
L’ambientalismo dell’economia verde è un nuovo colonialismo con doppia faccia, da una parte è un colonialismo della natura, dato che commercializza le risorse della vita e dall’altro è un colonialismo dei paesi del Sud, che portano sulle loro spalle la responsabilità di proteggere l’ambiente distrutto dall’economia capitalista industriale del Nord.
4 maggio 2012
BOLIVIA: Morales si riprende la rete elettrica. Dalla Spagna
Dopo l'Argentina, ora anche la Bolivia si riprende ciò che era suo e
che i governi corrotti e subalterni avevano regalato alla Spagna.
Morales ha decretato la nazionalizzazione della rete elettrica finora
gestita da un'impresa di Madrid. Altro duro colpo per la Spagna stretta tra i diktat dell'Unione
Europea e le rivendicazioni di sovranità economica dei paesi
saccheggiati dalle multinazionali di Madrid negli anni scorsi, prima che
i movimenti popolari e progressisti rimettessero in discussione la
subalternità dell'America Latina agli ex colonizzatori.
Di Marco Santopadre
Dopo la
nazionalizzazione decisa dal governo argentino di Cristina Kirchner
dell'YPF, ora tocca ad un'azienda spagnola operante in Bolivia.
Il presidente boliviano Evo Morales ha promulgato infatti ieri un
decreto urgente attraverso il quale nazionalizza il pacchetto di azioni
della Rete Elettrica Internazionale (filiale della Rete Elettrica di
Spagna) nell'impresa Transportadora de Electricidad (Tde). Lo stato
boliviano ripubblicizza quindi il 99.9% delle azioni finora in mano alla multinazionale energetica spagnola.
«Il decreto ha come obiettivo la nazionalizzazione a favore della
Empresa Nacional de Electrificacion (Ende, impresa pubblica boliviana)
del pacchetto azionario della società Rete elettrica internazionale
(filiale internazionale di una compagnia spagnola) nell'Impresa
Transportadora de Electricidad», ha detto Morales leggendo il Decreto
supremo numero 1214.
22 marzo 2012
LA SINISTRA MARRONE
E' evidente che le questioni ambientali stanno prestando il fianco a gravi contraddizioni per i governi progressisti o della nuova sinistra. Il deciso appoggio all'attività estrattiva per alimentare la crescita economica, sta aggravando gli impatti ambientali, scatena serie proteste sociali, e perpetua la subordinazione di essere fornitori di materie prime per la globalizzazione. Si rompe il dialogo col movimento verde e si scade in una sinistra sempre meno rossa, giacché sta diventando marrone.
Di Eduardo Gudynas
América Latina en MovimientoDi Eduardo Gudynas
Un rapido sguardo ai paesi retti da governi progressisti, mostra che in tutti vi sono conflitti ambientali in corso. È scioccante che questa non sia un'eccezione, bensì la regola in tutto il Sudamerica. In questo momento, ad esempio, sono in corso proteste contro l'attività estrattiva mineraria o petrolifera non solo dall'Argentina al Venezuela, ma perfino in Guyana, Suriname e Paraguay.
In Argentina si registrano conflitti della cittadinanza verso il settore minerario per lo meno in 12 province; in Ecuador la protesta locale in zone minerarie continua a crescere; in Bolivia poco tempo fa si è conclusa una marcia indigena in difesa di un parco nazionale e si annuncia già una nuova mobilitazione. In questi stessi paesi, i governi progressisti incoraggiano l'attività estrattiva, sia proteggendo le imprese che lo fanno (statali, miste o private), offrendo agevolazioni d'investimento, sia riducendo le esigenze ambientali. Gli impatti sociali, economici ed ambientali vengono minimizzati. I governi in alcuni casi affrontano la protesta sociale, in altri la criticano acidamente e, secondo un andazzo più recente, la criminalizzano e sono arrivati a reprimerla.
In Argentina si registrano conflitti della cittadinanza verso il settore minerario per lo meno in 12 province; in Ecuador la protesta locale in zone minerarie continua a crescere; in Bolivia poco tempo fa si è conclusa una marcia indigena in difesa di un parco nazionale e si annuncia già una nuova mobilitazione. In questi stessi paesi, i governi progressisti incoraggiano l'attività estrattiva, sia proteggendo le imprese che lo fanno (statali, miste o private), offrendo agevolazioni d'investimento, sia riducendo le esigenze ambientali. Gli impatti sociali, economici ed ambientali vengono minimizzati. I governi in alcuni casi affrontano la protesta sociale, in altri la criticano acidamente e, secondo un andazzo più recente, la criminalizzano e sono arrivati a reprimerla.
3 novembre 2011
BOLIVIA: Le ONG ingannano su Morales e l’Amazzonia
Dichiarazioni, articoli, lettere e petizioni sono circolate in Internet durante il mese scorso chiedendo la fine della “distruzione dell’Amazzonia”. L’obiettivo di queste iniziative non sono state le multinazionali né i potenti governi che le sostengono, ma il governo del primo presidente indigeno della Bolivia, Evo Morales.
Al centro del dibattito c’è la controversa proposta del governo boliviano di costruire un’autostrada attraverso il Territorio Indigeno del Parco Nazionale “Isiboro Secure” (TIPNIS).
Il TIPNIS, che copre più di 1 milione di ettari di foreste, ha ottenuto lo status di territorio indigeno dal governo di Evo Morales nel 2009. Circa 12.000 persone di tre diversi gruppi indigeni vivono in 64 comunità all’interno del TIPNIS.
Il 15 agosto, i rappresentanti della “Subcentral” del TIPNIC, l’istituzione che unisce questa comunità, così come altri gruppi indigeni, hanno iniziato una marcia verso la capitale, La Paz, per protestare contro il progetto della strada.
Sono state promosse petizioni internazionali dichiarando il proprio sostegno per questa marcia, e condannando il governo Morales che mina i diritti degli indigeni.
La popolazione del TIPNIS ha preoccupazioni legittime circa l’impatto ambientale della strada. Non ci sono dubbi che il governo ha commesso degli errori nella sua gestione della questione.
Purtroppo, petizioni come quella avviata dal gruppo lobbistico internazionale Avaaz
Al centro del dibattito c’è la controversa proposta del governo boliviano di costruire un’autostrada attraverso il Territorio Indigeno del Parco Nazionale “Isiboro Secure” (TIPNIS).
Il TIPNIS, che copre più di 1 milione di ettari di foreste, ha ottenuto lo status di territorio indigeno dal governo di Evo Morales nel 2009. Circa 12.000 persone di tre diversi gruppi indigeni vivono in 64 comunità all’interno del TIPNIS.
Il 15 agosto, i rappresentanti della “Subcentral” del TIPNIC, l’istituzione che unisce questa comunità, così come altri gruppi indigeni, hanno iniziato una marcia verso la capitale, La Paz, per protestare contro il progetto della strada.
Sono state promosse petizioni internazionali dichiarando il proprio sostegno per questa marcia, e condannando il governo Morales che mina i diritti degli indigeni.
La popolazione del TIPNIS ha preoccupazioni legittime circa l’impatto ambientale della strada. Non ci sono dubbi che il governo ha commesso degli errori nella sua gestione della questione.
Purtroppo, petizioni come quella avviata dal gruppo lobbistico internazionale Avaaz
25 febbraio 2011
Il Sud America nella geopolitica mondiale
“L’economia nordamericana ha bisogno dei minerali dell'America Latina come i polmoni hanno bisogno dell’aria”. Eduardo Galeano - Le Vene Aperte dell'America Latina.
Il modello civilizzatore nel quale viviamo (capitalismo), con le sue intrinseche caratteristiche di sviluppo, consumismo e spreco, imposto a quasi tutta l’umanità negli ultimi 150 anni, è dipeso per la sua esistenza dalla disponibilità di fonti di energia che sono state allo stesso tempo abbondanti ed economiche.
Di Joel Sangronis Padrón
http://alainet.org/Le quattro principali fonti di energia per questo XXI secolo che è appena iniziato sono:
A-Combustibili fossili
B-Biocombustibili
C-Energia nucleare
D-Minerali strategici con grande capacità di conservazione e conduzione d’energia (Litio, Coltan).
Il formidabile sviluppo delle forze produttive durante il XX secolo è stato legato alla permanente disponibilità da parte dei centri del capitalismo mondiale, dell’energia che il petrolio, ottenuto per la maggior parte delle volte sotto forma di puro saccheggio
23 ottobre 2010
EVO MORALES: Perseguire l'FMI per decapitalizzare l'Economia della Bolivia
Lunedì il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha affermato durante una conferenza stampa, che si dovrebbe processare il Fondo Monetario Internazionale (FMI) per i danni causati all’economia del paese con l’imposizione di politiche di privatizzazione durante lo scorso decennio. “Presto o tardi deve risarcire i danni economici che ha causato”, ha affermato il presidente.
Il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha suggerito lunedì di processare il Fondo Monetario Internazionale per aver distrutto l’economia boliviana attraverso l’applicazione di politiche di privatizzazione durante i governi precedenti.
Morales ha precisato che l’organismo internazionale ha imposto politiche di privatizzazione che hanno significato un grave danno all’economia boliviana.
20 ottobre 2010
Bolivia e il Progresso Economico e Sociale: Un esempio per il Mondo
Sebbene il governo boliviano si pone tra i primi paesi del continente nel superaramento della crisi economica globale e nel realizzare piani di sviluppo a beneficio della sua popolazione, è difficile che i media capitalisti pubblicano notizie che riflettano la realtà della nazione andina.
di Hedelberto López Blanch
Rebelion.org
Da quando nel 2005 Evo Morales ha vinto la presidenza con il sostegno popolare, questa nazione ha sperimentato una serie di trasformazioni economiche e sociali che hanno tolto dalla povertà, l'ignoranza e la discriminazione la sua maggioranza della popolazione.
Rebelion.org
Da quando nel 2005 Evo Morales ha vinto la presidenza con il sostegno popolare, questa nazione ha sperimentato una serie di trasformazioni economiche e sociali che hanno tolto dalla povertà, l'ignoranza e la discriminazione la sua maggioranza della popolazione.
Nei primi sei mesi del 2010, il Prodotto Interno Lordo (PIL) è cresciuto del 3,64% rispetto al 2009 grazie allo sviluppo delle costruzioni (10,82%), minerario (9,90%), trasporti (6,2%), il settore dell' energia elettrica, gas e acqua (6,7%) e industria del petrolio greggio e gas naturale (6,4%), secondo l'Istituto nazionale di statistica (INE).
Inoltre, le banche hanno avuto un aumento del 5,04%, il commercio del 4,2%, la produzione del 4% e le comunicazioni del 3,21%.
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