Gli scienziati scrivono al governo:"Clima terroristico, mettete fine all’emergenza sanitaria”
Una lettera dettagliata nella quale si chiedono punto per punto chiarimenti precisi sull’intera gestione della crisi da Covid.
E’ l’iniziativa presa da scienziati e medici che hanno deciso di scrivere al presidente del Consiglio, al ministro della Salute e ai governatori delle Regioni per chiedere chiarimenti su molti punti controversi di questa situazione. Nel gruppo dei firmatari ci sono il professor Pasquale Bacco, la dottoressa Antonietta Gatti, il dottor Mariano Amici, la professoressa Carmela Rescigno, il dottor Fabio Milani e la dottoressa Maria Grazia Dondini. Nella missiva, si parte subito da un primo presupposto fondamentale. Il Covid19 non è il mostro che è stato descritto all’opinione pubblica. Gli scienziati, a questo proposito, tendono subito ad evidenziare che questo agente patogeno non si è rivelato affatto più mortale dei precedenti virus influenzali.
“Crediamo in primo luogo che sia necessario chiarire in modo univoco, chiaro e scientificamente credibile che il Covid-19 ha dimostrato di essere una forma influenzale non più grave degli altri Coronavirus stagionali: nonostante l’OMS abbia dichiarato l’emergenza pandemica l’11 Marzo, le cifre ufficiali dei deceduti, dei contagiati e dei guariti contraddicono la definizione stessa di “pandemia.”
Se si prendono in considerazione infatti le statistiche ufficiali riportate dallo stesso ISS, quanto scritto nel documento trova ampio riscontro. I dati in questione dicono che il 96% delle persone decedute con il Covid era già portatore di altre gravi patologie e attribuire la causa dei decessi esclusivamente all’agente virale è altamente discutibile sotto il profilo scientifico. Se si fossero mostrati questi numeri all’opinione pubblica sin dal principio, probabilmente l’intera percezione dalla cosiddetta emergenza Covid avrebbe assunto una prospettiva completamente diversa. Un altro aspetto fondamentale sollevato dagli scienziati riguarda i metodi utilizzati fino ad ora per rilevare i contagi. Il test al tampone ha presentato un’elevata inaffidabilità dal momento che sono stati numerosi i casi di falsi positivi. Il caso più eclatante riguarda quello dei 17 infermieri di un ospedale di Nuoro risultati tutti falsi positivi e sottoposti a quarantena sulla base di una diagnosi completamente errata.
“I tamponi effettuati per rilevare la positività al virus danno una percentuale di “falsi positivi” e “falsi negativi”, per cui possono risultare “contagiati” soggetti che non lo sono; di conseguenza, le percentuali ricavate dal numero dei tamponi vanno interpretate e spiegate tanto agli operatori sanitari quanto ai media e alla popolazione, evitando inutili allarmismi.”
Se dunque questo test continua a sfornare falsi positivi, perchè il governo continua a farne uso? Fin dal primo momento di questa crisi, l’esecutivo infatti non solo ha adottato protocolli medici discutibili ma ha anche mostrato atteggiamenti ambigui e poco trasparenti. Il caso più emblematico è quello delle autopsie che sono state quasi vietate in una circolare ministeriale ingenerando confusione ed evitando di poter fare chiarezza su cosa avesse realmente determinato la morte dei pazienti. Ed è proprio questa la domanda che viene rivolta al governo su questo punto.
“Per quale motivo si sono impediti gli esami autoptici, che si sono invece rivelati, quando effettuati, una fonte insostituibile di preziosissime informazioni e che hanno consentito di scoprire che la causa principale dei decessi non era la virulenza della patologia, ma una sua errata cura.”
Se le autopsie fossero state eseguite sin dal primo momento, probabilmente molti elementi utili sarebbero stati subito messi a disposizione della comunità medica e la patogenicità del virus si sarebbe potuta gestire con riferimenti scientifici certi. Gli esami autoptici avrebbero evitato con ogni probabilità anche di seguire protocolli sanitari errati come quello dei respiratori artificiali che in molti casi hanno aggravato la condizione dei pazienti. Se c’era la volontà di tutelare davvero la salute pubblica, perchè il governo Conte ha diramato queste istruzioni quantomeno ambigue che hanno di fatti impedito di fare chiarezza fin da subito. Soprattutto, si chiedono i firmatari dell’istanza, quali sono “i titoli e l’autorevolezza” del comitato tecnico-scientifico che ha guidato le decisioni del ministero riguardo a queste decisioni. Perchè i pazienti Covid sono stati mandati nelle case di riposo? I medici avanzano un’altra osservazione fondamentale riguardo agli anziani. Com’è noto, questa è certamente la categoria più esposta alle conseguenze del virus. Ma preso atto di questa evidenza, come si concilia la decisione di diverse regioni, tra le quali Lombardia, Lazio ed Emilia, di trasferire i pazienti nelle case di riposo, nei luoghi dove proprio gli anziani già portatori di altre patologie si trovano? Le autopsie che il governo non voleva fare hanno dimostrato, tra l’altro, come il Covid sia curabile con farmaci anti-infiammatori a basso costo. Questo porta a concludere che l’ospedalizzazione e i trasferimenti dei pazienti Covid nelle RSA non solo sono stati inutili, ma dannosi perchè hanno dirottato risorse pubbliche alla cura di persone che potevano essere trattate da casa e hanno messo a rischio gli anziani presenti in queste strutture. La fase 2 non è fondata su alcun principio scientifico Allo stato dell’arte, le disposizioni del governo sulla gestione della fase 2 non sono ispirate in base a dei sicuri e affidabili criteri scientifici. Gli scienziati su questo sono piuttosto chiari.
“Per quale motivo si continua ostinatamente a “minacciare” futuri, possibili scenari di inasprimento delle misure di contenimento, come se l’epidemiologia dipendesse solo dalla mancata ottemperanza di disposizioni sanitarie la cui efficaèacia è quantomeno dubbia: nessuna evidenza scientifica permette di affermare che in questo stadio dell’epidemia sia ancora necessario mantenere le distanze di sicurezza, usare mascherine, indossare guanti oltre a curare l’igiene delle mani.”
La fase due, non differentemente dalla fase uno, sembra pertanto animata da un clima di minaccia costante nei confronti dei cittadini che non si conformano a queste procedure che nulla hanno di scientifico. Gli stessi medici non possono fare a meno di notare come “si sia attuata una politica del terrore ed una grave mistificazione della realtà” sulla rappresentazione del Covid raffigurato come un mostro. Una politica del terrore che sembra mossa da una volontà precisa di incutere timore e alimentare terrorismo psicologico tra la popolazione. Una strategia che non pare avere nulla a che fare con la tutela della salute dei cittadini, dal momento che stanno aumentando di fatto i suicidi e le patologie di carattere psicologico. Le mascherine sono inutile e dannose Un altro aspetto controverso è quello delle mascherine. Perchè si stanno imponendo degli strumenti che non solo non sono efficaci, ma che stanno provocando danni alla salute delle persone? Gli effetti collaterali del loro uso sono riportati dallo stesso ministero della Salute che cita come controindicazioni l’ipercapnia e l’infezione da microrganismi. L’imposizione delle mascherine quindi mette a rischio la salute di chi le utilizza. Ma il governo non solo continua a prescrivere il loro uso, ma ha approvato, si legge nel documento, “un numero impressionante di obblighi e divieti che non trovano alcuna legittimazione scientifica e tantomeno giuridica nonostante un quadro sanitario nettamente positivo.” Gli scienziati a questo punto lanciano un appello finale al governo. Una volta prese in considerazione le evidenze mediche che dimostrano come l’intera politica adottata dal governo non risponda in alcun modo a seri criteri scientifici, chiedono di mettere fine a questa situazione surreale e di restituire la libertà ai cittadini. Ci sono scienziati seri e indipendenti che vogliono davvero servire la comunità e che si mettono a sua disposizione per uscire quanto prima da queste misure irrazionali e incostituzionali. Se il governo non ascolta questi scienziati, sarà chiaro quello che probabilmente era già da tempo. L’intera gestione del Covid non ha nulla a che vedere con la salute dei cittadini. L’intera gestione del Covid sta facendo del male agli italiani e sembra avere un fine preciso. Strappare la libertà al popolo e trasformare il Paese in una dittatura dietro il falso pretesto dell’emergenza sanitaria. La scienza in questa storia non c’entra nulla. C’è un virus più pericoloso che si è diffuso nel Paese e non ha le sembianze del Covid. Ha le sembianze di un regime autoritario. Cesare Sacchetti La Cruna Dell'Ago
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