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"LA TERRA CI NUTRE LA TECNOLOGIA CI GUIDA: COLTIVIAMO INSIEME IL FUTURO"
9 settembre 2013
LE RADICI DIMENTICARE DELLA DERIVA DELL'€UROPA VERSO L'AUTORITARISMO
L’Europa
è dilaniata da uno scontro titanico tra (a) la continua rabbia popolare
contro le misantropiche politiche di austerità e b) l’impegno
inamovibile delle nostre élites per una maggiore austerità. Nessuno
conosce il risultato di questo scontro salvo che, ovviamente, le
probabilità non sembrano essere favorevoli ai buoni. Mentre seguiamo il
corso di questa incertezza devastante, forse è utile fare una piccola
prova di conoscenza. Così, cari lettrici e lettori, fatemi il favore di
leggere le seguenti dieci citazioni e, mentre lo fate, cercate di
immaginare chi ha pronunciato o scritto queste parole.
1) .. “Al di sopra e oltre il concetto di Stato-nazione, l’idea della
nuova comunità trasformerà lo spazio vitale che è stato dato a tutti
dalla Storia in un nuovo regno spirituale … La nuova Europa della
solidarietà e della cooperazione tra tutti i popoli, un’Europa senza
disoccupazione né crisi monetarie, (…) troverà un fondamento sicuro e
una prosperità in rapido aumento una volta che siano state abbattute le
frontiere economiche nazionali”.
2) “Ci deve essere una disposizione favorevole a subordinare gli
interessi propri di ognuno, in alcuni casi, a quelli della Comunità
Europea.”
3) “La soluzione dei problemi economici (…) con l’eventuale obiettivo di
un’unione doganale europea e di un mercato libero europeo, un sistema
di compensazione europeo e sistemi di cambi stabili in Europa, in vista
di una unione monetaria europea”.
4) “I risultati dell’eccessivo nazionalismo e dello smembramento
territoriale fanno parte dell’esperienza di tutti. L’unica speranza per
la pace riposa in un processo che, da un lato, rispetti il patrimonio
fondamentale inalienabile di ogni nazione e che, dall’altro, li moderi e
li subordini ad una politica continentale (…) Una Unione Europea non
può essere soggetta alle variazioni della politica interna
caratteristiche dei regimi liberali”.
5) “Una nuova Europa: questa è la questione e questo il compito che
abbiano davanti a noi. Questo non vuol dire che gli italiani, i tedeschi
o il resto delle nazioni della famiglia europea debbano cambiare posto e
giungere ad essere irriconoscibili per se stessi o gli uni agli altri,
in un giorno o in un anno.
Sarà una nuova Europa, mediante la nuova ispirazione e il principio
determinante, quella che scaturirà tra tutti questi popoli”. (…) “Il
problema della gerarchia degli stati non si porrà. Almeno nella sua
forma abituale, una volta che sia stata tagliata la testa del drago,
cioè il concetto di sovranità statale. D’altra parte questo non deve
avvenire direttamente, ma può essere realizzato indirettamente, ad
esempio con la creazione di organismi interstatali che si occupino di
determinati interessi comuni (i cambi, le comunicazioni, il commercio
estero, ecc.)”.
6) [questa è una citazione da un documento politico bene accolto,
allora, che raccomanda la necessità di] “… presentare una soluzione
confederale europea basata sulla libera cooperazione tra nazioni
indipendenti[che sarebbe come risultato l’unità dell’Europa] “su una
base federale [e si aggiunge per portare a termine un processo di federazione] “tutto ciò
che si chiede agli Stati europei è che siano membri leali e pro-Europa
della comunità e collaborino volontariamente nei loro compiti (…) L’obiettivo della cooperazione europea è promuovere
la pace, la sicurezza e il benessere di tutti i popoli”.
7) “Bisogna creare un’Europa che non sprechi il suo sangue e la sua
forza in conflitti intestini, ma che formi un’unità compatta. Così sarà
più ricca, più forte e più civilizzata, e recupererà il suo antico posto
nel mondo”. “Le tensioni nazionali e le gelosie meschine perderanno il
loro senso in un’Europa organizzata liberamente su una base federale. Lo
sviluppo politico mondiale consiste inevitabilmente nella formazione di
ambiti politici ed economici più grandi”.
(8) “Non è molto intelligente immaginare che in una casa così gremita
come quella dell’Europa una comunità di popoli possa mantenere
differenti sistemi giuridici e differenti concezioni della legge per
molto tempo”.
(9) “Secondo me il concetto che una nazione ha della sua libertà si deve armonizzare con i fatti dell’attualità e con domande semplici relative all’efficienza e
alle finalità (…) Il nostro unico requisito per gli stati europei è che
siano membri sinceri ed entusiasti dell’Europa”.
10) “I popoli d’Europa capiscono sempre più che i grandi temi che ci
dividono, paragonati a quelli che verranno e che si risolveranno tra i
continenti, non sono altro che dispute familiari triviali.” (…) “In
cinquant’anni gli europei non penseranno più in termini di paesi
indipendenti”.
* * *
Bene, ora che avete letto le citazioni, potete dare un’occhiata alla lista dei loro autori, che figura qui di seguito.
Per non venire mal interpretato, permettetemi di affermare
categoricamente che il proposito della scelta di queste citazioni non è
quello di dare e intendere che l?unione Europea creata dopo la 2° Guerra
Mondiale fu fondata su principi nazi-fascisti. E non si tratta di
insinuare che la Germania di oggi abbia similitudini con la Germania di Hitler.
No, la ragione per aver scelto queste citazioni è che noi europei
abbiamo l’obbligo morale di dissipare la pericolosa illusione che l’idea
di una Unione Europea in cui i nazionalismi e lo Stato-nazione possano
dissolversi poco a poco fu un’impresa che dobbiamo capire come il polo
opposto dei progetti elaborati dai trafficanti di guerra
autocratici,misantropi, razzisti e inumani che guadagnarono la fama
grazie alla crisi europea mediata dalla guerra.
Come dimostrano le citazioni precedenti (per poco sinceri siano stati i
loro autori), la nozione di una Confederazione Europea o anche di una
Federazione non è, in se stessa, incompatibile con ciò che i nazisti
avevano in mente. La lezione che ne deriva non è che l’Unione Europea sia totalitaria per sua natura ma che,
invece, non è incompatibile con il totalitarismo e, quindi, che
l’attuale deficit democratico che cresce ad ogni svolta dell’austerità è
un cattivo presagio per i democratici d’Europa.
Riassumendo, una quantità di mali possono nascondersi dietro il velo
ideologico di un’integrazione europea fatta dall’alto verso il basso,
specialmente quando la si porta a termine nel mezzo (o anche per mezzo)
di una recessione asimmetrica e feroce. Quindi scrivo questo post di
oggi come europeista che desidera immaginare l’Europa come la nostra
casa comune, mentre contemporaneamente ha paura che l’Europa scivoli
verso un autoritarismo insopportabile che minaccia di trasformare la
nostra casa comune in un campo di concentramento condiviso. Note:
[ 1 ] Arthus Seyss–Inquart, ministro della Sicurezza e dell’Interno nel
governo nazista successivo all’annessione (Anschluss) dell’Austria nel
1938, e più tardi Prefetto dei Pasi Bassi occupati. QQuesto frammento fa
parte di un discorso ai suoi sudditi olandesi.
[ 2 ] Walther Funk, ministro delle Finanze del governo di Hitler nel 1942.
[ 3 ] Memorandum della Cancelleria del Reich, del 9 luglio 1940, firmato da Hermann Goering.
[ 4 ] Alberto de Stefani, ministro delle Finanze del governo di Mussolini nel 1941.
[ 5 ] Camillo Pellizi, editore di Civilita Fascista , in un articolo intitolato “L’idea di Europa”.
[ 6 ] Cicile von Renthe–Fink, ufficiale nazista, diplomatico e ministro nel 1943.
[ 7 ] Vidkun Quisling, collaboratore nazista norvegese, “primo ministro” della Norvegia occupata, 1942.
[ 8 ] Adolph Hitler, in un discorso al Reichstag nel 1936.
[ 9 ] Joseph Goebbels, nel 1940.
[ 10 ] Joseph Goebbels, nel 1942.
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Impressionante.
RispondiEliminaMassimo
viva i liberatori, l'europa è un loro progetto, gioiamo no?
RispondiEliminaCi han salvato loro dall'autoritarismo fascista per cui siamo grati