L'Organizzazione del Trattato dell'Atlanticodel Nord (North Atlantic Treaty Organization, NATO) è
un'alleanza militare istituita dal trattato di Bruxelles del 1948,
firmata da Belgio, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Regno Unito, Stati
Uniti e Canada, ed altri paesi dell'Europa occidentale come Danimarca,
Italia, Islanda, Norvegia, Spagna e Portogallo, ed è attualmente una
macchina da guerra criminale che coinvolge anche i paesi dell'Europa
orientale.
Se la NATO è l'arma dell'impero e dei suoi alleati per difendere i loro
interessi e minacciare la vita e la pace di tutti i popoli del mondo, è
un obbligo resistere pacificamente e lottare fino alla dissoluzione
totale.
Nel 1949, gli alleati occidentali che hanno combattuto il nazifascismo
tedesco, con l'Unione Sovietica che ha avuto ilpeso maggiore della Seconda Guerra Mondiale, hanno deciso di creare una potente alleanza militare per
"fermare la diffusione del comunismo internazionale".
Sin dalla sua fondazione, quest'alleanza militare è stata guidata dagli Stati Uniti che si sono rafforzati durante e dopo la guerra, e diventatI, iL leader dell'
"Occidente", con il pensiero e la guida di Churchill, decisero che la NATO sarebbe dovuta
essere la difesa del cosiddetto "blocco libero dell'Europa capitalista"
contro "il comunismo aggressivo dell'Est".
Se questa fosse stata la ragione dell'esistenza della NATO, è logico
che sarebbe dovuta sparire dopo la dissoluzione del Patto di Varsavia
nel 1991, il crollo dell'Unione Sovietica e la fine del socialismo reale nei
paesi dell'Europa Est.
La Guerra Fredda è finita, ma la NATO è stata consolidata con una serie
di azioni illegali e clandestine sviluppate con
la CIA: Leggi tutto...
Ovvero: tutti i polli finiscono allo spiedo “Sembra che i francesi avessero in corso una delle loro guerre, da quelle parti.” – Charlie Marlow, da Cuore di tenebra di Joseph Conrad
La visione che il personaggio di
Conrad, Marlow, descrive è quella di una fregata francese che spara
bordata su una vasta giungla africana, sostanzialmente bombardando un
continente. Tale immagine mi si è presentata alla mente questa
settimana, quando Mirage ed elicotteri da combattimento francesi sono
entrati in azioni contro un esercito eterogeneo d’insorti islamici in
Mali. Che ci sia un picco d’instabilità
in quel paese senza sbocchi e largamente deserto non dovrebbe certo
essere una sorpresa per i francesi: in larga misura la causa sono loro e
i loro alleati. Ed erano stati avvertiti. Di Conn Hallinan Foreign Policy in Focus
Un po’ di storia.
Il 17 marzo 2011 il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha approvato la
Risoluzione 1973 per “proteggere i civili” nella guerra civile in Libia.
Due giorni dopo Mirage francesi hanno cominciato raid di bombardamento
contro i blindati e gli aeroporti di Muammar Gheddafi, innescando così
l’intervento diretto della Gran Bretagna, assieme al Qatar e all’Arabia
Saudita. La Risoluzione 1973 non
autorizzava la NATO e i suoi alleati e parteggiare nella guerra civile
libica, solo a proteggere i civili, e molti dei firmatari – comprese
Russia e Cina – presumevano che l’azione del Consiglio di Sicurezza
avrebbe seguito la prassi normale e avrebbe iniziato con l’esplorare
innanzitutto una soluzione politica. Ma il solo tipo di “soluzione” cui
era interessata l’alleanza anti-Gheddafi era il genere realizzato da
bombe da 600 chili a guida laser.
Venti anni fa il keynesiano Wynne Godley spiegava perché non poteva funzionare
L’articolo che pubblichiamo di seguito ha venti anni. L’autore, Wynne Godley,
noto economista britannico Post Keynesiano e collaboratore del Tesoro
del Regno Unito, individua i problemi nella costruzione dell’Unione
Monetaria a partire dal Trattato di Maastricht. In particolare
sottolinea come il Trattato sottintendesse un’impostazione ideologica
per la quale gli Stati non devono occuparsi di politica economica e
tutto ciò che è richiesto per far funzionare il sistema è una banca
centrale, indipendente dalla politica, che si occupi di controllare
l’inflazione. L’assenza di un Tesoro federale con un debito pubblico
monetizzabile, di un fisco e di un welfare federali, di “stabilizzatori
automatici” e trasferimenti tra regioni, porterà inevitabilmente alla
rottura dell’Unione monetaria, appena uno dei suoi membri si trovasse in
forti difficoltà per qualsiasi motivo. Insomma, quella che segue è la
cronaca di un fallimento annunciato. www.lrb.co.uk
Molte persone in tutta Europa si sono improvvisamente rese conto che
non sanno quasi nulla del Trattato di Maastricht mentre giustamente
avvertono che potrebbe fare una grande differenza nella loro vita. La
loro legittima ansia ha indotto Jacques Delors a fare una dichiarazione
secondo la quale le opinioni della gente comune dovrebbero in futuro
essere più ascoltate. Avrebbe potuto pensarci prima.
“Voi
non potete immaginare quale angoscia e quale rabbia invada l’animo
vostro, quando degli inetti si impadroniscono di una grande idea, che
voi da gran tempo venerate, e la danno in pasto ad altri imbecilli
uguali a loro, in mezzo a una strada, e voi la ritrovate al mercato
della roba vecchia, irriconoscibile, infangata, messa a gambe all’aria,
assurdamente, senza proporzione, senza armonia, ridotta a giocattolo per
bambini stupidi!”. Queste parole piene di amarezza che Stepan, nei Demoni
di Dostoevskij, pronuncia tra i sospiri (non sappiamo quanto sinceri)
sono, proprio perché così amare, sempre veritiere e attuali. Oggi, per
esempio, offrono una descrizione perfetta dell’Unione Europea.
L’antica e
alta aspirazione a unire i popoli d’Europa superando rivalità secolari
ha avuto sostenitori come Dante, Novalis, Mazzini, Hugo; poi però la
“grande idea” è finita nelle mani di uomini spiritualmente “inetti” che
l’hanno uccisa e sfigurata: i burocrati e i tecnocrati dell’UE, vuoti e
arroganti come il premier non eletto Mario Monti.
“L’altissimo merito di quest’ultimo”,
chiariva Piergiorgio Odifreddi all’indomani della nomina a senatore a
vita, “è di essere stato commissario europeo con deleghe economiche, dal
1994 al 1999 per nomina del primo governo Berlusconi, e dal 1999 al
2004 per nomina del primo governo D’Alema. Oltre che di essere stato
presidente della famigerata Commissione Trilaterale, una specie di
massoneria ultraliberista statunitense, europea e nipponica ispirata da
David Rockefeller e Henry Kissinger.
L'Islanda ha sospeso i negoziati sull'adesione all'Unione Europea prima
delle elezioni parlamentari previste il prossimo 27 aprile. Secondo i
media locali, la decisione del governo è motivata dal fatto che dalle
urne possono risultare vincitori gli "euroscettici". Secondo i sondaggi
l'attuale governo di centrosinistra è distaccato di 15 punti dal partito
conservatore, che si oppone all'adesione dell'Islanda all'Unione
Europea.
La Federazione Sindacale Mondiale (FSM) desidera segnalare come la Troika aiuta i sindacati che collaborano con il capitalismo. Nelle foto che accompagnano il testo, è possibile vedere le targhe appese (dentro e fuori gli uffici a Dakar, Senegal) sulle pareti della CNTS (Confederazione Nazionale dei Lavoratori del Senegal). Di Quim Boix
- FSM Queste tabelle mostrano e ricordano il denaro apportato per l'esistenza, l'apertura e il funzionamento di questo locale, da parte delle CCOO (Comisiones Obreras, Spagna) e della loro Fondazione Pace e Solidarietà, con l'aiuto del governo di Andalusia (Spagna meridionale) e altri organismi. In realtà il denaro proviene dalla Troika (Fondo Monetario Internazionale, Unione Europea e Banca Centrale Europea), in quanto sono questi organismi fornire i capitali necessari, sulla base di programmi denominati "Programas de AOD (Aiuto Ufficiale allo Sviluppo) ", erogati tramite il Ministero degli Affari Esteri o la Comunità Autonoma (governo regionale). Leggi tutto...
Europei, prendete nota: il governo USA si è auto-attribuito il diritto di spiarvi segretamente
Il fatto emerge da una nuova relazione
fornita al Parlamento Europeo, con la quale si mette in guardia sul
fatto che una legge USA sullo spionaggio, modificata l’anno scorso,
autorizza una «sorveglianza meramente politica sui dati relativi a
stranieri» se questi sono immagazzinati usando servizi cloud statunitensi come quelli forniti da Google, Microsoft e Facebook.
Gli europei avrebbero già dovuto essere allarmati dal fatto che il PATRIOT Act può essere usato per ottenere dati su cittadini residenti al di fuori del suolo USA. Ma stavolta, al centro dell’attenzione è una legge diversa: il Foreign Intelligence and Surveillance Amendments Act (FISA), che solleva «un
rischio ancora maggiore nei confronti della sovranità UE sui dati
rispetto ad altre leggi finora prese in considerazione dai decisori
politici europei».
Il
FISA Amendments Act è stato introdotto nel 2008, e ha legalizzato in
modo retroattivo l’utilizzo del controverso programma di «registrazioni
telefoniche senza garanzie» (“warrantless wiretapping”, nell’originale, NdT) iniziato dall’amministrazione Bush a seguito dei fatti dell’11 settembre. Alla fine del mese scorso il FISA è stato prorogato
fino al 2017. Nel corso di questo processo, si è acceso un aspro
dibattito in merito al modo in cui esso potrebbe violare la privacy
degli americani.
Nota di Funnyking: Questo articolo è stato scritto
dall’autore Fabioflos e si basa su due storie reali. Quando ho
cominciato, insieme con altri amici blogger, la battaglia per il
Contante libero, non ero pienamente consapevole, neppure io, di quanto
fosse fondamentale, per la libertà di ogni cittadino, il diritto alla
libera circolazione e l’utilizzo del contante. Sono certo che alla fine
della lettura di questo articolo rimarrete sbalorditi quanto me.Senza il contante saremo tutti schiavi delle banche.
Facciamo un caso pratico, semplice, di economia reale e spicciola:
pensiamo ad un piccolo negoziante nel 2010 ha avuto qualche problema
finanziario. Immaginiamo che questo minimo imprenditore abbia compiuto un peccato
mortale: non abbia onorato un assegno e sia stato protestato. Magari non
abbia subito pignoramenti, magari abbia subito dopo pagato la cifra
dovuta, ma , per motivi finanziari, non sia stato in grado, per una
singola volta, di farvi fronte. Non pensiate sia un caso raro: le norme introdotte tramite Basilea 2
hanno tolto buona parte del potere discrezionale dei direttori di banca
che, sino a qualche anno fa, sanavano queste posizioni particolari.
Questo imprenditore si vedrà cancellare la possibilità di fare assegni,
talvolta si vedrà il conto chiuso una volta sanato il piccolo debito
bancario. Inoltre tutte le forme di credito gli verranno precluse:
niente carte di credito o di debito.
Anche il cuore d'Europa scricchiola sotto il peso della crisi del
debito sovrano. Il Pil tedesco è salito dello 0,7% nel 2012 rispetto al
+3% dell'anno precedente. Ha comunicato l'istituto federale di
statistica. E gli analisti mettono in guardia: quel dato è di poco
inferiore alle loro attese che parlavano di una crescita dello 0,8%. Ma
al Bundestag, il parlamento tedesco, e nelle stanze dei bottoni dove la Cancelliera Angela Merkel e il suo governo, sono lavoro non stanno a guardare.Wall Street Italia
Nei corridoi dei palazzi della politica a Berlino, si sa, che grande
manovre sono in atto. A rompere la calma apparente sarà la Bundesbank,
la Banca centrale tedesca. Saranno rimpatriati una parte dei propri depositi di oro custoditi all'estero. Secondo la ricostruzione avanzata dal quotidiano economico Handelsblatt
domani sarà il giorno designato in cui la Buba darà l'annuncio
ufficiale. Dirà che intende ridurre la quantità di oro depositata a New
York e che ritira completamente il metallo giallo custodito nei forzieri
parigini della Banque de France.
L’agenda Monti, cioè quella di Bruxelles, è tecnicamente impraticabile:
50 miliardi l’anno di tagli extra, più 80 miliardi di interessi sul
debito pubblico. Tutto questo grazie al Fiscal Compact, il grande tabù
della campagna elettorale, chi si evita accuratamente di analizzare. Lo
denuncia il sociologo Luciano Gallino: gli impegni-capestro contratti
dal nostro paese e dagli altri Stati membri dell’Unione Europea con il
Trattato sulla stabilità e la governance nell’unione economica e
monetaria, imporranno all’Italia decenni di impoverimento. Secondo
l’articolo 4 del trattato sui bilanci europei, ogni Stato deve infatti
ridurre di un ventesimo all’anno la quota del proprio debito. Per il
2013 significa tagli per 50 miliardi, ma la cifra nei prossimi anni
potrebbe ulteriormente crescere, visto l’aumento continuo del nostro
debito, senza più l’argine di una banca centrale sovrana che emetta
denaro a costo zero.
Un simile impegno, riconosciuto come
fondamentale della cosiddetta agenda-Monti, imporrebbe al nostro paese
continue manovre “lacrime e sangue” fino al dimezzamento del debito
pubblico. «Ma anche il programma del centrosinistra si guarda bene dal
rimettere in discussione gli impegni assunti con l’Europa», Leggi tutto...
Nel
1913, il Congresso degli Stati Uniti autorizzò la creazione della Federal
Reserve. Il suo mandato era limitato, , ma è cresciuto nel tempo fino a
divenire il pianificatore centrale di tutto il sistema monetario. Nel 1933, il
Presidente Roosvelt rese illegale il possesso di oro. Nel 1944, le potenze
alleate, presto vittoriose nella II Guerra Mondiale, firmarono un trattato a Bretton
Woods che sancì l'uso del dollaro americano come se fosse oro. Il dollaro
era diventato la valuta di riserva mondiale. Le banche centrali di tutti i
firmatari avrebbero detenuto dollari e preso a prestito dollari, e costruito la
piramide di credito nella propria valuta sulla base del dollaro.
Vincitori & Vinti Il
dollaro americano era redimibile dalle banche centrali straniere, e quindi era
uno schema che effettivamente permetteva alle varie valute di avere un cambio
fisso tra loro e con l'oro. Ciò, almeno, aveva la virtù di frenare l'espansione
del credito, dal momento che si manteneva un legame con l'oro e quindi con la
realtà.Il
problema di fissare il prezzo di qualcosa relativamente a qualcos’altro è che
ciò che viene sottovalutato sarà tesaurizzato, e ciò che è sopravvalutato sarà svenduto. Il
governo degli Stati Uniti pose il prezzo dell'oro troppo in basso, e così le
banche centrali straniere continuavano a chiedere spedizione di oro.
Quando
alla Presidenza arrivò Nixon, qualcosa andava cambiato...
Coloro che parlano di stato federale europeo in genere svalutano
l'argomento del Demos. Quando si oppone loro il semplice fatto che non
esiste qualcosa di paragonabile ad un popolo europeo, essi spesso
ribattono indicando esempi di felice convivenza e cooperazione tra
popoli diversi chiusi negli stessi confini. Tra questi c'è la Svizzera,
ma si potrebbero citare tanti altri paesi, incluso quello che sembra il
vero modello degli europeisti, ossia gli Stati Uniti d'America. Di Claudio Martini MainStream
In
effetti l'omogeneità etnica-culturale sembra essere l'eccezione, e non
la regola, dello scenario delle formazioni statuali odierne. Sono
davvero pochi gli stati, come le Coree o il Giappone, dove lo stesso
gruppo etnico rappresenta più del 95% del totale della popolazione.
Stati che appaiono monolitici ai nostri occhi superificiali, come la
Cina, la Russia o l'Iran, sono in realtà complessi ordinamenti federali
caratterizzati da un'ampia varietà etnica e linguistica. Per non parlare
di veri universi multiculturali come l'India o la maggior parte degli
stati africani. Eppure questo argomento ha qualcosa che non va.
Quando noi constatiamo l'assenza di un popolo europeo non pretendiamo
certo che sia condizione per avere una federazione europea che tutti gli
abitanti del continente europeo appartengano allo stesso popolo. Sulla
scorta degli esempi sopra fatti, basterebbe individuare un'etnia
dominante. Leggi tutto...
Caro Ingroia, l’antimafia non basta: perché oggi il vero nemico che
ci minaccia è molto più pericoloso del potere delle cosche, persino di
quelle che si infiltrano nell’economia
fino ad avvelenarla. Deve cadere il Muro di Bruxelles, quello che
ricatta i popoli dell’Eurozona sulla base dei diktat emanati dalle
oligarchie finanziarie, ordini firmati da tecnocrati non eletti da
nessuno, a cui – grazie all’attuale personale politico – siamo costretti
a sottometterci, per fare la stessa fine della Grecia. Dopo i “garanti”
dei movimenti firmatari dell’appello “Cambiare si può”, anche l’ex
leader della Fiom Giorgio Cremaschi, vicino ai No-Tav e promotore del
Comitato No-Debito e del “No-Monti Day”, prende le distanze dalla lista
“arancione” capeggiata da Antonio Ingroia, ipotetico leader del “quarto
polo”, sul quale confluiscono i partiti di Di Pietro, Ferrero e
Diliberto, insieme ai Verdi di Bonelli. LibreIdee
«Siccome non son mai stato una vittima del nuovo in politica, di quel nuovismo attraverso il quale si sono perpetuate da trent’anni le stesse politiche e le stesse classi dirigenti – premette Cremaschi, in un intervento su “Micromega”
– non mi scandalizza che la lista del cosiddetto quarto polo sia
diventata l’ennesima lista personale, ove il leader è la sostanza della
proposta, né mi sconvolge che i partiti siano alla fine l’architrave
della lista». I partiti esistono da sempre, aggiunge Cremaschi, e chi li
rifiuta «semplicemente ne sta fondando un altro».
Nelle ultime settimane i media
privati inglesi hanno accresciuto la propria campagna contro la
rivoluzione venezuelana, diffondendo una quantità di menzogne e di
pregiudizi a proposito della salute del presidente Hugo Chavez, della
politica e degli aspetti legali relativi al suo giuramento per il nuovo
mandato e alla gestione della situazione da parte del governo
venezuelano. I media, spesso prendendo
l’imboccata direttamente dall’opposizione venezuelana di destra, stanno
sfruttando un momento triste per il popolo venezuelano. Di Tamara Pearson e Ewan Robertson Venezuelanalysis.com
La giornalista
Mariclem Stelling, di Media Observatory [Osservatorio mediatico],
parlando alla televisione pubblica VTV,
ha definito la situazione “un misto di soddisfazione, ironia e
necrofilia … un tentativo di rimuoverlo [Chavez] dal suo ruolo
politico.” “Stanno fabbricando le notizie in conformità agli interessi economici e politici cui rispondono”, ha affermato. Qui Venezuelanalysis.com smonta le cinque principali bugie attualmente diffuse dai media privati.
1) Il governo venezuelano è reticente a proposito della salute di Chavez Questa accusa è stata mossa dai
media internazionali da quando Chavez ha informato per la prima volta
del suo cancro, nel giugno del 2011. La critica, da parte dei media
privati, alla “reticenza” del governo ha proposito della sua condizione
si è intensificata con l’avvicinarsi della data del giuramento,
riflettendo in parte un’opposizione venezuelana sempre più insofferente,
ansiosa di dettagli da poter utilizzare a proprio vantaggio.
Senza dubbio quella del prossimo febbraio sarà la consultazione elettorale in assoluto più inutile e farsesca
di tutta la storia della Repubblica. Una competizione fra partiti
depotenziati, privi di ogni programma, che già prima del voto si sono
impegnati (essendo stato loro ordinato) a seguire pedissequamente
qualsiasi dettame imposto dalla BCE,
senza alcuno spazio di autonomia rispetto ai diktat europei. Unitamente
ad alcune liste "alternative" che in varia misura affrontano qualcuno
dei problemi ferali che attanagliano il paese, senza però mostrare
l'intenzione di risalire alla radice degli stessi. Di Marco Cedolin Logica
vorrebbe che una campagna elettorale di questo genere si svolgesse in un
clima permeato dal disinteresse e dallo scetticismo, nei confronti di
una commedia stantia che non diverte più nessuno. Ma la logica
purtroppo di questi tempi è merce rara, di quella sconosciuta ai più, e
gli italiani mai come questa volta sembrano avere dismesso ogni anelito
d'intelligenza per vestire la casacca del tifoso che urla e strepita per
la squadra del cuore....
Karoshi è la parola giapponese che indica la morte per fatica
che colpisce chi lavora al di là di ogni suo limite naturale. Il decesso
sopravviene generalmente con un attacco cardiaco, dovuto allo stress e
allo sforzo lavorativo: il cuore non regge alla fatica e si ferma. E se
qualcuno pensa che sia una cosa tragica ma pittoresca, tipica delle
lontane isole del Giappone e magari di qualche distorta mentalità
orientale… bhé… si sbaglia di grosso. Nella civile Europa delle guerre per procura e dell’ingerenza umanitaria
a suon di bombe, c’è uno Stato che può vantare orgoglioso la sua prima
ed ufficiale morte per fatica: l’Italia. Di Costantino Ceoldo Stato & Potenza Culla di poeti, artisti, esploratori, luogo dove per secoli Arte e
Filosofia si sono incarnate assumendo forma viva, l’Italia paga oggi
ufficialmente il suo tributo al dio denaro, al vitello d’oro dell’ultima
divinità sopravvissuta tra quelle adorate dall’Umanità.
Il luogo del pagamento è Roma, fermata Termini della Metropolitana. Il
tempo del pagamento è domenica 18 novembre 2012, mattino presto, troppo
presto, assurdamente troppo presto per pagare qualsiasi dazio,
figuriamoci questo. Una donna è seduta su una panchina ad aspettare il
treno che la porta al lavoro, lungo quei cinquanta chilometri che deve
fare due volte al giorno perché la famiglia, marito disoccupato e figli
piccoli, possa appena appena sopravvivere.
Oramai è da un bel po’ che fa quella vita ma da qualche tempo la donna si sente diversa, non sta bene ed è sempre più stanca.
Come governanti, esprimiamo la sincera volontà di accompagnare tutti
gli accordi che questa nostra povera umanità possa sottoscrivere.
Tuttavia, ci venga concesso di porci qualche domanda a voce alta. Per
tutto il pomeriggio si è parlato di “sviluppo sostenibile”, per togliere
masse immense dalla povertà. A cosa ci riferiamo? Il modello di
sviluppo e di consumo che abbiamo in mente è quello attuale delle
società ricche? Un’altra domanda: cosa succederebbe, a questo pianeta,
se gli indiani avessero la stessa proporzione di auto per famiglia che
hanno i tedeschi? Quanto ossigeno ci rimarrebbe per respirare? LibreIdee
In altre
parole: il mondo possiede oggi gli elementi materiali per fare in modo
che 7-8.000 milioni di persone possano avere lo stesso livello di
consumo e di spreco delle più ricche società occidentali? Sarà
possibile, o dovremmo forse mettere la discussione su un altro piano? Perché abbiamo creato una civilità, quella in cui viviamo, figlia del
mercato e della concorrenza, che ci ha portato un progresso materiale
portentoso ed esplosivo. Ma ciò che è nato come “economia di mercato” è diventato “società di mercato”. E ci ha portato questa globalizzazione, che significa doversi occupare di tutto il pianeta. La stiamo governando, la globalizzazione, o è la globalizzazione a governare noi? E’ possibile parlare di solidarietà e dire che siamo tutti uniti, in una economia
basata sulla competizione spietata? Fino a che punto arriva la nostra
fraternità? La sfida che abbiamo davanti è di una dimensione epocale. E
la grande crisi non è ecologica: è politica. L’uomo, oggi, non governa le forze che ha creato; sono queste ultime a governare l’uomo e la nostra vita.
È stata lanciata da McDonald's la campagna pubblicitaria sulle assunzioni: l'azienda annuncia di voler creare tremila nuovi posti di lavoro in Italia nei prossimi tre anni. La Cgil contesta l'offerta della multinazionale americana sostenendo che si tratta di impieghi precari. Inquinamento, nocività del cibo venduto, sfruttamento degli animali e disboscamento dovrebbero essere però le principali questioni da considerare prima di decidere di entrare a far parte della più nota catena di fast food del mondo. Di Paolo Ermani Il Cambiamento McDonald’s recentemente sta pubblicizzando l’intenzione di assumere tremila lavoratori nei prossimi tre anni e, sfruttando il momento di forte disoccupazione, cerca di fare bella figura agli occhi dell’opinione pubblica. Il sindacato ha contestato la pubblicità dicendo che si tratta soprattutto di lavoro precario. Peccato però non porsi il problema e la questione più importante e cioè: lavorare per McDonald’s è positivo, è giusto? McDonald’s è una delle multinazionali più aggressive e inquinanti del pianeta. Per rifornirla di carne vengono uccisi milioni di animali ogni anno in un olocausto di dimensioni anche difficilmente immaginabili. Per fare posto agli allevamenti vengono abbattute intere foreste e le emissioni di gas serra prodotte dalla combinazione di allevamento e disboscamento sono drammaticamente alte.
Per circa tre anni, i nostri governi, la cricca dei banchieri e i media industriali ci hanno garantito che loro conoscevano l’approccio corretto per aggiustare le economie che loro avevano
in precedenza paralizzato con la loro mala gestione. Ci è stato detto
che la chiave stava nel balzare sul Popolo Bue imponendo “l’austerità”
al fine di continuare a pagare gli interessi ai Parassiti delle
Obbligazioni, a qualsiasi costo.
Dopo
tre anni di questo continuo, ininterrotto fallimento, la Grecia è già
insolvente per il 75% dei suoi debiti e la sua economia è totalmente
distrutta. La Gran Bretagna, la Spagna e l’Italia stanno tutte
precipitando in una spirale suicida, in cui quanta più austerità quei
governi sadici infliggono ai loro stessi popoli tanto peggiore diventa il problema del loro debito/deficit. L’Irlanda e il Portogallo sono quasi nella stessa condizione.
Ora,
in quello che potrebbe essere il più grande “mea culpa” economico
della storia, i media ammettono che questa macchina
governativa-bancaria-propagandistica della Troika ha avuto torto per tutto il tempo. Sono
stati costretti a riconoscere che l’approccio dell’Islanda al pronto
intervento economico è stato quello corretto sin dall’inizio.
Non è soltanto l'allarme "spread" che sta rientrando. Pare proprio che
sia il concetto in quanto tale ad avere perso di fascino e di seduzione
mediatica. Capita come in quei serial televisivi, dove un personaggio o
una situazione sembrano assumere un'importanza decisiva nella
narrazione, salvo poi essere liquidati e dimenticati nelle puntate
successive, come se non fossero mai esistiti. Ci sono alcuni telespettatori che, addirittura dagli anni '80, ancora
ricordano con indignazione la vicenda della figlia del commissario
Cattani nel serial "La Piovra". COMIDAD Tutta la prima serie si era basata
sull'effetto emotivo della violenza carnale subìta dalla figlia del
commissario ad opera di sicari mafiosi, e su tutte le peripezie del
commissario per salvare la ragazza. All'inizio della seconda serie, dato
che il personaggio-figlia ormai era d'ingombro, la poverina venne, con
brutalità mafiosa, liquidata dagli sceneggiatori col pretesto di un
banale incidente. La grande maggioranza degli spettatori non notò nulla
di strano, ed il serial continuò con crescente successo.