Il TTIP è un accordo commerciale tra USA e UE di cui si sa poco o nulla. Non solo a causa dell'informazione italiana (al 73° posto nel mondo) che evita di sollevare il dibattito sul tema, ma anche perchè i documenti relativi all'accordo sono tenuti segreti. La negoziazione dei termini del trattato è avvenuta tra un gruppo di burocrati. Gli stati membri UE non sono entrati nel processo negoziale e ora vengono interpellati solo per la ratifica. Senza passare dall'approvazione del popolo, basterà la firma di capi di governo non eletti da nessuno (è il caso dell'Italia e del Portogallo), che degli interessi nazionali se ne fregano.
In Germania qualche settimana faduecentomila cittadini informati sono scesi in piazza dire no al TTIP con una manifestazione imponente che ha invaso la città di Berlino con centinaia di iniziative tra flashmob, presidi, seminari ed eventi pubblici.
Elisei Marcello, di anni 19, muore alle tre di notte, solo come un cane alla catena in una casa abbandonata. Muore dopo un giorno e una notte di urla, suppliche, gemiti, lasciato senza cibo né acqua, legato per i polsi e le caviglie a un tavolaccio in una cella del carcere di Regina Coeli. Ha la broncopolmonite, è in stato di shock, la cella è gelida. I legacci bloccano la circolazione del sangue. Da una cella vicina un altro detenuto, il neofascista Paolo Signorelli, sente il ragazzo gridare a lungo, poi rantolare, invocare acqua, infine il silenzio. La mattina, chiede lumi su cosa sia accaduto. “Quel bastardo è morto”, taglia corto un agente di custodia. È il 29 novembre 1959.
Marcello Elisei stava scontando una condanna a quattro anni e sette mesi per aver rubato gomme d’automobile. Aveva dato segni di disagio psichico. Segni chiarissimi: aveva ingoiato chiodi, poi rimossi con una lavanda gastrica; il giorno prima aveva battuto più volte la testa contro un muro, cercando di uccidersi. I medici del carcere lo avevano accusato di “simulare”. Le guardie lo avevano trascinato via con la forza e legato al tavolaccio.
Lo sapevate che entro il 2030 le Nazioni Unite hanno intenzione di mettere in mano a ogni singolo uomo, donna e bambino di tutto il pianeta una Carta di Identità Biometrica? E lo sapevate che tutti questi dati saranno raccolti a Ginevra, in Svizzera?
Ho già scritto in passato quali sono i 17 nuovi "Obiettivi globali" che l'ONU ha comunicato alla fine di settembre. Ma anche dopo aver scritto tanto su questi nuovi obiettivi globali, credo che la maggior parte dei miei lettori stenti ancora a comprendere quanto siano veramente insidiosi. Questa nuova agenda è un vero schema che sta avvicinandoci al "Nuovo Ordine Mondiale" e, se legge tra le righe, tra i nuovi obiettivi globali, ci sono parecchie cosette molto allarmanti. Per esempio il punto 16.9 stabilisce i seguenti obiettivi… Per il 2030, si dovrà dare una identità legale a tutti, includendo la registrazione delle nascite. Le Nazioni Unite stanno già lavorando alacremente per realizzare questo obiettivo - in particolare tra la popolazione dei rifugiati.
L’ufficio brevetti dell’Unione Europea ha concesso alla multinazionale Sygenta il brevetto su un peperone senza semi. Voi direte: è ogm, si sa che questo accade! Invece no: questo peperone non è modificato geneticamente. E’ un peperone e basta, ma diventa proprietà di Sygenta. La situazione è già sfuggita di mano...
L’ufficio brevetti dell’Unione Europea ha concesso al gigante sementiero Sygenta il brevetto su un peperone che potrà essere venduto come prodotto fresco, tagliato o lavorato, per esempio in scatola (EP 2 166 833 B1). Il brevetto copre la pianta, la coltivazione, il raccolto e le sementi. Il peperone è pensato per non contenere semi all’interno e non vengono utilizzate tecniche di ingegneria genetica. La legge europea sui brevetti proibisce però che sulle tecniche di coltura convenzionali vengono apposti brevetti. Quindi? Quindi nulla: l’ufficio brevetti europeo continua a concederli! La ragione? L’ufficio trae il proprio sostentamento e il proprio guadagno dai compensi per i servizi resi quando esamina richieste di brevetti e autorizza pratiche.
(foto:Parigi 2015 - Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico COP21 CMP1 - (Quasi) Tutti insieme per il clima) Il governo francese si accinge a ristabilire i controlli alle frontiere per un mese, durata della Conferenza internazionale sul clima a Parigi. Questa misura d’eccezione viene presa « in caso di grave minaccia per l’ordine pubblico o per la sicurezza interna ». La società civile, che conta di mobilitarsi in massa, sembra presa di mira in modo particolare. Numerose delegazioni provenienti da paesi del Sud incontrano difficoltà nell’ottenere i visti d’ingresso.
A partire dal 13 novembre, i cittadini impegnati e la società civile che si mobiliteranno per il clima non saranno più i benvenuti in Francia. La conferenza internazionale sul clima di fine novembre a Parigi s’accompagnerà alla reintroduzione dei controlli alle frontiere nazionali. Per un mese, la libera circolazione dei cittadini dell’Unione Europea sarà dunque sospesa. Basta ! s’è procurato una nota delle autorità francesi – pubblicata dal Consiglio dell’Unione Europea - riguardante « la reintroduzione temporanea dei controlli alle frontiere interne con il Belgio, il Lussemburgo, la Germania, la Svizzera, l’Italia e la Spagna in occasione della COP21». Tali misure eccezionali avranno inizio il 13 novembre, ovvero due settimane antecedenti l’apertura della conferenza. E termineranno il 13 dicembre, due giorni dopo la chiusura dell’avvenimento, come testimonia l’estratto del documento qui sotto [1] :
L’asse portante della teoria macroeconomica dell’economista inglese degli anni Trenta John Maynard Keynes, tornato al centro del dibattito politico-economico nel pieno dell’attuale crisi economica e sociale prodotta dalla finanza internazionale libera da ogni vincolo e regola, è eliminare l’instabilità del mercato e le diseguaglianze economiche e sociali per realizzare “una buona vita e una buona società”. Il suo pensiero, basato sul rifiuto di una crescita economica priva di valori umani, della sostenibilità sociale e ambientale, lo portò a dire: «Noi economisti abbiamo la responsabilità non per la civiltà stessa ma per creare le possibilità che una civiltà possa realizzarsi». Ammonimento «accolto da un nucleo ristretto di eretici della sinistra» e poi «debitamente oscurato, quando non stravolto e opportunamente manipolato, da una sinistra attratta dalle sirene del pensiero unico neoliberista, linfa vitale della finanza internazionale», scrive Carlo Patrignani sull’“Huffington Post”, presentando l’ultimo volume che riassume il pensiero del grande economista inglese, archiviato dall’oligarchia planetaria.
A fare chiarezza sull’opera e la persona di Keynes, «la cui fama e importanza nel XX secolo è stata pari a quella di Carlo Marx nel XIX», è ora Jesper Jesperson, economista dell’università danese di Roskilde, che toglie Keynes «dall’uso contraffatto agitodai tutori del pensiero unico neoliberista». Un libro scorrevole e chiaro, “John Maynard Keynes.
«Negli anni Ottanta, gli anni in cui l’Italia navigava nell’oro, quando eravamo il quarto paese più ricco del mondo, il tasso d’inflazione si aggirava mediamente attorno al 15% e raggiungeva picchi di oltre il 21%». Le famiglie spendevano e il risparmio medio dei nuclei familiare durante il periodo d’inflazione più alta superava il 25%: «Eravamo il primo paese al mondo per risparmio privato e le famiglie avevano ampia libertà di spesa», ricorda Vincenzo Bellisario. Oggi l’inflazione si aggira attorno allo 0%, e l’economia è alla canna del gas: «Le famiglie devono risparmiare su tutto, hanno scarsa libertà economica, abbiamo raggiunto e superato i livelli di consumo da fame del periodo della “grande depressione” e, nonostante ciò, la media attuale di risparmio privato è del 4% circa. E tutto va male». Secondo Bellisario, esponente del Movimento Roosevelt fondato da Gioele Magaldi per contribuire alla democratizzazione della politica italiana contro lo strapotere dell’élite economica, «lo spettro dell’inflazione è una grande truffa, così come lo è stata e lo è purtroppo ancora oggi quella del debito pubblico, che altro non è se non l’indicatore che misura la ricchezza finanziaria del cittadini».
la settimana scorsa National Geographic e BAYER CropScience hanno annunciato il lancio del loro gioco online "Top Crop: Farming for the Future" (Massimo raccolto: l'agricoltura del futuro). Melina Bellows, capo dell'Ufficio Educazione del National Geographic ha affermato che "il gioco è un ottimo esempio di come possiamo insegnare ai ragazzi i problemi e le soluzioni con cui si confrontano gli agricoltori nella realtà."
La Coalizione contro i pericoli derivanti dalla BAYER (CBG Germania), che da oltre 35 anni sta monitorando le attività della Bayer, critica tale scelta. A nostro parere National Geographic dovrebbe parlare delle responsabilità delle multinazionali nei problemi ambientali, specialmente nel campo dell'agricoltura. Aiutando la BAYER a ripulire la propria immagine ambientale si mettono in pericolo la missione e l'integrità della National Geographic Society.
Non è bastato l’appello del creatore del World Wide Web, Sir Tim Berners-Lee, che invitava gli eurodeputati, oggi a Strasburgo, a cambiare quel testo maledetto. Del resto, la Commissione Europea e il Consiglio dell’Unione Europea l’hanno studiata bene, consapevoli che i MEP (gergo tecnico per riferirsi ai parlamentari europei) se la sarebbero bevuta, ognuno perso nelle cose sue. Avevano formulato un pacchetto contenente uno specchietto per le allodole, cioè l’abolizione dei costi di roaming negli spostamenti tra i vari stati membri europei, per poi infilarci la polpetta avvelenata, che in questo caso si chiama: fine della Net Neutrality.
Cos’è la Net Neutrality? E’ quella regola d’oro della rete in base alla quale “tutti i bit sono creati uguali”. Ovverosia, fuor di metafora, una volta che sono immessi in rete, non esistono dati di serie A e dati di serie B: le infrastrutture informatiche che li trasportano (che fanno capo agli internet service provider cui paghiamo la bolletta e che stendono i cavi) devono trattarli tutti alla stessa maniera. Sembra cosa di poco conto per chi non è del mestiere, ma provate a riflettere: cosa succede se un fornitore di accesso a internet lancia un’offerta per cui vi dà internet gratis, o a poco prezzo, ma vi mette solo il Corriere della Sera e Repubblica, mentre tutto il resto dei siti internet sono consultabili solo pagando 3 volte tanto? Succede che avere accesso a internet non significa più disporre della libertà di consultare qualunque informazione sia presente in rete, ma solo quella prodotta dai grossi siti convenzionati, cioè solo quella che il nostro fornitore vorrà farci leggere.
In forte contrasto con il record per il basso numero di azioni penali contro amministratori delegati e dirigenti finanziari di alto livello negli USA, l'Islanda ha appena condannato 26 banchieri ad un totale di 74 anni di carcere.
La maggior parte di quelli condannati ha ricevuto pene detentive dai due ai cinque anni. Anche se in Islanda la pena massima per i crimini finanziari è di sei anni e sebbene le udienze siano ancora in corso, si sta valutando di estendere il massimo oltre i sei anni.
I processi sono il risultato delle manipolazioni del mercato finanziario islandese da parte dei bankster islandesi dopo che l'Islanda liberalizzò il proprio mercato finanziario nel 2001. Nel 2008, l’accumulo di debito estero ha determinato alla fine un tracollo dell’intero settore bancario.
Lucide le parole di Karl Polanyi in “la Grande Trasformazione”: “La separazione dei poteri, inventata nel 1784 da Montesquieu, era utilizzata per separare il popolo dal potere su tutta la sua vita economica. La Costituzione statunitense, creata in un ambiente di agricoltori-artigiani da una classe dirigente cosciente di ciò che succedeva sulla scena industriale inglese, isola totalmente la sfera economica della Costituzione, ponendo così la proprietà privata sotto la più grande protezione concepibile e crea l’unica società di mercato del mondo che è stata concepita legalmente. Nonostante il suffragio universale, i votanti statunitensi saranno impotenti (di fronte) ai possessori”.
Un aspetto importante e poco analizzato di cosa significano trattati come il TPP e il TTIP (USA-UE) è che stanno creando un “diritto internazionale” che in realtà è basato sulle leggi e la giurisprudenza degli USA (perché nessun Trattato o Accordo con questo paese può contraddire le leggi o il Congresso USA). Ciò significa che tutti i Trattati firmati da questo paese istituzionalizzano de jure l’applicazione extraterritoriale delle leggi USA.
La liberalizzazione commerciale (OMC e Trattati di libero commercio) potenzia questa operazione su scala mondiale.
I servi o “camerieri dei banchieri”[1]hanno deciso. La manovalanza delle lobbies farmaceutiche hanno preso la decisione per tutti noi. A Roma gli assessori alla Sanità delle Regioni italiane hanno deciso all'unanimità di inserire nel nuovo "Piano nazionale di prevenzione vaccinale", la previsione di non ammettere nelle scuole i bambini che non siano in regola con il libretto delle vaccinazioni.
Della serie: “Per andare a scuola bisogna essere vaccinati”.
Gongolano le case farmaceutiche perché il piano vaccinale costerà a noi contribuenti la bellezza di 200 milioni di euro, senza parlare del costo incalcolabile che pagheremo in termini di salute…
Tale misura da Stato totalitario è sollecitata, tra l'altro, da una “firmatissima” petizione lanciata sul sito change.org dalla madre di una bimba di Cesena che ha contratto la pertosse.
Tale “firmatissima” petizione - come l’ha etichettata La Repubblica - riguarda circa 20 mila persone, quindi non proprio una petizione a furor di popolo, anche se grazie al terrorismo di Stato e alla vergognosa campagna mediatica di giornali e televisione, molte persone impaurite finiranno per cedere alle pressioni…
Il New York Times riferisce di un nuovo studio che ha rilevato come il maggior rischio per i bambini di essere infettati con il batterio che causa la pertosse arrivi dai fratelli maggiori. I Times spiega che questo “è probabilmente il risultato della diminuita immunità tra i bambini e adolescenti che hanno ricevuto il vaccino DTaP (ndt: difterite, tetano pertosse acellulare)”
Infatti, la diminuita immunità è un problema serio del vaccino combinato DTaP. Uno studio recente pubblicato su Pediatrics conclude: la protezione data dal vaccino DTaP diminuisce nel giro di 2-4 anni. E’ possibile che la mancanza di una protezione a lungo termine dopo la vaccinazione contribuisca ad aumentare i casi di pertosse tra gli adolescenti.
Ma il Times sta disorientando i suoi lettori raccontando loro solo una parte della storia, lasciando i lettori con l’impressione che basterebbe fare più “richiami” per risolvere il problema.
L'imperialismo USA e i suoi alleati hanno imparato una dura lezione dall'esperienza negativa in Vietnam. Il crescente coinvolgimento di truppe statunitensi, arrivate a quasi mezzo milione nella fase acuta del conflitto con l'arruolamento forzato (coscrizione obbligatoria) e la chiamata alle armi di quasi tre milioni di soldati nel corso di tutta la guerra e con oltre 200.000 vittime, ha dimostrato di essere una politica destabilizzante, una sfida impegnativa al mantenimento del consenso.
Gli strateghi militari hanno riconosciuto che quando non si è in grado di generare un ampio consenso alla guerra o a garantirne una breve e decisiva durata, l'avventura bellica rischia di generare una reazione di instabilità politica. Di conseguenza, si è optato per lo sviluppo di un esercito di volontari e di una cultura di guerra per legittimarne l'utilizzo.
Ma l'imperialismo ha tratto una conclusione ancora più importante. Quando l'imperialismo ha combattuto un nemico che difende la sua terra d'origine, i costi sono abitualmente troppo grandi per essere tollerati dal pubblico statunitense. Certamente l'impegno nella guerra mondiale antifascista del 1939-1945 ha goduto di un sostegno popolare incrollabile. Ma le forze Usa non hanno combattuto sul suolo giapponese e solo per breve periodo in una Germania al collasso.
E' ormai abbondantemente ovvio che un altro massiccio attacco di 'false flag' è in programma per l'America, e seguirà un divieto del governo sul Primo Emendamento e la censura di siti web che sono in disaccordo con la linea ufficiale del governo su quello che è realmente accaduto. Il corrotto regime criminale, attualmente occupante di Washington DC, sta perdendo la sua presa sull'America. La grande popolarità di Donald Trump riflette la perdita di fiducia degli americani nelle istituzioni nel governo e nei media mainstream. Il popolo americano è stanco di essere ingannato e si sta svegliando dalla realtà che viene propagandata, controllata e imprigionato da un regime totalitario che non rispetta alcuna legge o libertà individuale. Questo Venerdì su TalkNetwork.com, ci svelano i dettagli scioccanti sul pesante attacco false flag che sta per accadere in America ... e come, a questo, seguirà immediatamente una forte spinta governativa per la messa sotto controllo totale di tutte le informazioni on-line oltre alla sospensione del Primo Emendamento.
Per capire cosa stanno cercando di fare, in gran segreto, con il TTIP, e per comprendere a fondo la logica con la quale gli States tentano di colonizzare economicamente il vecchio continente, basta che io vi racconti cosa stanno facendo con gli organismi geneticamente modificati(OGM)
La maggior parte dei consumatori europei si opponeva al consumo di cibo prodotto con i metodi dell’ingegneria genetica. C’era una diffusa resistenza in Germania e non esisteva assolutamente nessuna domanda né dai consumatori né dai produttori per le coltivazioni biotech in Austria. E, malgrado gli sforzi prodotti per sconfiggere le resistenze ungheresi, il pubblico non mostrava alcun segnale di ripensamento sul divieto di consumo del mais geneticamente modificato. Così, il Dipartimento di Stato americano, che ha il compito di coordinare la politica estera statunitense, cui non sfuggiva il peso del giudizio dell’Unione Europea sulla diffusioni di tali tecnologie a livello globale, ha cercato di limitare l’influenza dei punti di vista negativi all’interno della UE sulla biotecnologia.
«Penso che Putin rischi un attentato da parte della Cia o di qualche altro gruppo di balordi, mentre qui da noi continueranno a perseguitare chi rivela informazioni o a spingersi oltre dichiarando illegale chi critica il governo».
Da decenni, il cancro viene inutilmente fronteggiato con la chemioterapia: l’oncologia ospedaliera non guarisce quasi nessuno, e i tumori stanno aumentando in modo esponenziale. In parallelo, c’è il boom delle cure alternative: in questo settore si registrano guarigioni in costante aumento, ma i numeri sono ancora limitati e comunque esclusi dall’ufficialità. Ovvio, sottolineano gli “alternativi”: per il sistema è pericoloso far sapere che si può guarire anche solo con erbe, biofarmaci e dieta, cioè con quattro soldi, mentre il sistema ospedaliero (chemio e radio) costa una follia, oltre a non salvare nessuno. Di recente, Paolo Barnard ha acceso una contro-polemica, accusando di slealtà gli “alternativi” che speculerebbero sull’altrui dolore, contrabbandando soluzioni miracolose quanto irrealistiche. La riprova? I potenti della terra, a partire dal boss della Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, ricorrono alla chemio. «In realtà – replica a distanza Paolo Franceschetti, autore di un sito sulle cure alternative esistenti – i super-potenti sono i primi a ricorrere a metodi alternativi: lo stesso Berlusconi ha evitato la chemio ed è guarito grazie alla terapia Di Bella».
Una ex caserma dell’esercito edificata in spregio alle norme urbanistiche funge da centro d’identificazione e smistamento dei rifugiati di mezzo mondo, sopravvissuti ai bombardamenti e ai naufragi. Un mostro di cemento che ricorda carceri speciali. Guardie armate dentro e fuori e i carabinieri che fotografano o filmano tutto ciò che intorno si muove. Fuori i bambini con la maglia di Messi e di Ronaldo che inseguono un pallone all’ombra di rari e spogli eucalipti o le bambine a farsi le treccine sedute su un gradone all’ingresso della mensacontainer. Accanto, i bidoni di spazzatura. E ancora, nell’“isola con tanto vento ma con pochissima aria” hotspot, hub, detenzione, deportazione, radar militari, ponti radio, antenne satellitari, centri di spionaggio… Ma Lampedusa non è solo questo. È Zona Protezione Speciale, Sito Importanza Comunitaria, Riserva Naturale Orientata, e i mille occhi che ogni giorno incontri. Benvenuti a Lampedusa.