I sionisti che si sforzano di difendere i crimini di Israele contro il popolo palestinese fanno spesso l'accusa che i critici dell'autoproclamato "Stato ebraico" cercano di "delegittimarlo". Israele, sostengono, ha il "diritto di esistere". Ma si sbagliano.
12 luglio 2019
Perché Israele non ha il "diritto di esistere"
Gli
apologeti dei crimini di Israele contro i palestinesi sostengono che
questo Stato ha il "diritto di esistere" nel tentativo di
legittimare la pulizia etnica
della Palestina.
I sionisti che si sforzano di difendere i crimini di Israele contro il popolo palestinese fanno spesso l'accusa che i critici dell'autoproclamato "Stato ebraico" cercano di "delegittimarlo". Israele, sostengono, ha il "diritto di esistere". Ma si sbagliano.
I sionisti che si sforzano di difendere i crimini di Israele contro il popolo palestinese fanno spesso l'accusa che i critici dell'autoproclamato "Stato ebraico" cercano di "delegittimarlo". Israele, sostengono, ha il "diritto di esistere". Ma si sbagliano.
Non
si tratta di fare un'eccezione per Israele. Non esiste un "diritto
di esistere" per gli Stati, punto. Nessun "diritto di
esistere" è riconosciuto agli Stati dal diritto internazionale.
Un tale diritto sarebbe del tutto folle. Il concetto stesso è
assurdo. Sono gli individui, non entità politiche astratte, ad avere
dei diritti.
10 luglio 2019
La teologia dei Mercati
Oggi sottostiamo alla teologia dei mercati (se ce lo chiedono i mercati, o l’Europa, ce lo chiede Dio). Goebbels lo sapeva benissimo: “ripeti una cosa dieci, cento, mille volte, finché non diventa vera”. Oggi abbiamo un potenziale tecnologico che è in grado di trasformare direttamente gli archetipi del nostro inconscio. Il neoliberismo ha come scopo fondamentale la distruzione della psiche umana. Se prima c’era un conflitto tra la parte di noi che voleva studiare e quella che voleva divertirsi, o tra quella che voleva una famiglia e quella che perseguiva l’individualismo, adesso il potere di quel conflitto è amplificato cento volte.
La Teoria Gender è servita...
Cos'è la Teoria Gender, che spesso si sente nominare in giro? Esiste davvero? Oggi lo chiediamo alla giurista e studiosa Elisabetta Frezza, che sulla Teoria Gender ha una sua... teoria, che attraversa soprattutto l'universo della scuola, dell'educazione, la genitorialità, la famiglia, l'omosessualismo (che è differente dall'omosessualità), chiaramente l'identità di genere e molto, molto altro.
9 luglio 2019
Il fallimento della complementarietà: dal multiculturalismo al culto del diavolo
Nelle scorse settimane c’è stato un picco di rinnovato interesse per un saggio che avevo scritto un anno fa, I barbari si scatenano nel Cimitero Europa, in cui avevo descritto come il costante degrado dei paesi occidentali venga accelerato dall’arrivo di migranti appartenenti a gruppi etnici incompatibili. Ciò che ha provocato questo rinnovato interesse è stato un post di Paul Craig Roberts, dove l’autore parlava del mio saggio come del “necrologio dell’Europa e dell’America.”
Ovviamente confermo tutto quello che avevo scritto (indipendentemente da quanti possano averlo interpretato nel modo sbagliato) ma, nell’anno appena trascorso, ho fatto alcune ricerche che mi hanno aiutato a capire le motivazioni del fallimento del progetto occidentale e, a quanto pare, sembra che io abbia qualcos’altro da dire sull’argomento.
8 luglio 2019
Lagarde e Von Der Leyen, prevalenza dei governi e dell'asse Franco-Tedesco
La nomina delle due donne politiche evidenzia quattro importanti dati di fatto:
La ulteriore dimostrazione che la Ue è un organismo intergovernativo e per nulla democratico, neanche in modo formale. Infatti, nella formazione delle decisioni della Ue prevalgono i governi nazionali: la nomina di von der Leyen e Lagarde è stata decisa dal Consiglio europeo, composto dai capi di governo e di Stato dei Paesi Ue. Il Consiglio europeo è l’organismo di gran lunga più importante della Ue, avendo compiti legislativi, di indirizzo politico complessivo, e di nomina dei membri della Commissione e della Bce. Le due nomine, fra l’altro, sono state fatte prima che il Parlamento europeo eleggesse il suo presidente e ormai il Parlamento può intervenire solo per ratificarle.
7 luglio 2019
Nel Lager Arcobaleno
La testimonianza qui raccolta da Il Giornale è rivelatrice. Ascoltatela. Il signor “Michele”, accusato di maltrattamento dall’ex moglie (accusa archiviata) si vede portar via i figli piccoli dalle due assistenti lesbiche della Val d’Enza, Federica Anghinolfi e Beatrice Benati.
“Lei non vedrà più i bambini. Li potrà vedere solo in forma protetta, una volta ogni 21 giorni. Perché è omofobo. Deve abituarsi ad accettare le relazioni di genere, perché la legislazione sta andando in questa direzione e lei se ne deve fare una ragione”.Si vorrebbe credere che tutto si riduca a due malate psichiche chiuse nel loro mondo aberrante, in una lotta allucinata ma personale contro “l’omofobia”. Invece, diventa sempre più chiaro che le due persecutrici sono parte di una organizzazione che si dà come missione preparare il mondo “ad accettare le relazioni di genere” secondo “la direzione che la legislazione sta prendendo”.
6 luglio 2019
Il vaccinazismo che avanza...
È successo che, nel 1971 Marco di sei anni e nel 1980 Andrea di quattro anni, figli del geometra Giorgio Tremante, siano stati uccisi dal vaccino obbligatorio antipolio. Entrambi a causa della somministrazione del vaccino muoiono, e un terzo figlio, Alberto, resta danneggiato gravemente, e vive ancora oggi a 40 anni attaccato a un respiratore automatico.
Ovviamente le “autorità scientifiche” mica lo ammettono subito, ci vogliono 25 anni perché alla fine, dopo averle tentate tutte per evitarlo, la Commissione Medica ospedaliera riconosca la correlazione tra il vaccino e la morte dei bambini. Succede anche che, nel 2011, a Verona, su iniziativa dell’autorità comunale, venga intitolato un parco pubblico a questi bambini uccisi dal vaccino, con una targa che commemora la loro morte. Non restituisce i due figli uccisi, né la vita distrutta al terzo, ma almeno è un simbolo. Ma i simboli sono pericolosi.
Ovviamente le “autorità scientifiche” mica lo ammettono subito, ci vogliono 25 anni perché alla fine, dopo averle tentate tutte per evitarlo, la Commissione Medica ospedaliera riconosca la correlazione tra il vaccino e la morte dei bambini. Succede anche che, nel 2011, a Verona, su iniziativa dell’autorità comunale, venga intitolato un parco pubblico a questi bambini uccisi dal vaccino, con una targa che commemora la loro morte. Non restituisce i due figli uccisi, né la vita distrutta al terzo, ma almeno è un simbolo. Ma i simboli sono pericolosi.
Nulla Nova, Mala Nova
Sull’Huffingtonpost del 3 luglio 2019 una certa F. Bustreo scrive un articolo dall’immaginifico titolo Uomini che odiano le donne e donne che vincono l’odio; tralasciando il riferimento ad uno scadente romanzetto svedese, (che però può illuminarci sul retroterra culturale dell’autrice) secondo la blogger ci sarebbero state, in questa settimana, due buone notizie a cui dedicare una riflessione: la prima è che due donne siano state elette ai vertici di due istituzioni europee, U. Van Der Leyen alla guida della Commissione europea e C. Lagarde a capo della BCE, la seconda è la liberazione della Rakete.
Io non riesco, con tutta la buona volontà e questo potrebbe essere un mio limite intellettuale, davvero a capire due cose: primo perché, a parere di tale eminente giornalista, queste dovrebbero essere due buone notizie, secondo perché, od in quale modo, le donne sopra citate vincerebbero l’odio degli uomini.
Io non riesco, con tutta la buona volontà e questo potrebbe essere un mio limite intellettuale, davvero a capire due cose: primo perché, a parere di tale eminente giornalista, queste dovrebbero essere due buone notizie, secondo perché, od in quale modo, le donne sopra citate vincerebbero l’odio degli uomini.
4 luglio 2019
L'esercito USA tra i più grandi inquinatori al mondo
In un periodo in cui è alta l'attenzione mediatica intorno al tema dell'ambiente - con annesse campagne etiche rivolte al consumo individuale senza intaccare il modello produttivo capitalistico che devasta l'ambiente - balza agli occhi una recente inchiesta pubblicata da una delle più importanti riviste internazionali di ricerca geografica, Transactions della Royal Geographical Society, in cui viene calcolata l'incidenza delle forze armate statunitense sui cambiamenti climatici. E il dato che viene fuori è tanto emblematico, quanto sconcertante il silenzio che lo accompagna.
3 luglio 2019
LA CARTA DI CREDITO "SIRE"
Esistono solo due tipi di moneta possibili:
* una moneta positiva, che viene creata e poi spesa nel sistema economico, senza generare debito nè pagamento di interessi, e questo può farlo solo lo Stato, perchè è in grado di dare valore alla moneta, dichiarando di accettarla per la riduzione/pagamento delle tasse;* una moneta a debito, che viene creata e poi prestata al sistema economico, ma genera debito e pagamento di interessi, e questo può farlo solo una banca o un altro organismo, anche lo Stato, purchè sia in grado di dare valore alla moneta, impegnandosi a cambiarla in una moneta a corso legale.
1 luglio 2019
Le multinazionali del petrolio investono miliardi per far finta di vestirsi di verde
Quando ci si trova di fronte ad un problema insormontabile, le uniche alternative sono quelle di arrendersi all’evidenza o tentare di cavalcarlo trasformandolo in un’opportunità.
Le multinazionali del petrolio, per nulla intenzionate a estinguersi in un futuro dove l’inquinamento e i cambiamenti climatici promettono di farla da padrone e i combustibili fossili siedono in prima fila al banco degli imputati, hanno senza dubbio realizzato come l’unica scelta fattibile fosse la seconda e occorresse attivarsi in fretta per perseguirla.
Così, accanto agli sforzi ciclopici profusi nell’intento d’influenzare l’agenda politica mondiale...affinché ogni progetto che potesse ledere i loro interessi restasse impaludato nelle sabbie mobili della burocrazia e le controversie all’interno del mondo scientifico venissero esacerbate, producendo un immobilismo che potesse giocare a loro favore, hanno pensato bene di proporsi in prima persona come improbabili attori di una “rivoluzione verde” che per forza di cose non potrà mai essere nelle loro corde.
Le multinazionali del petrolio, per nulla intenzionate a estinguersi in un futuro dove l’inquinamento e i cambiamenti climatici promettono di farla da padrone e i combustibili fossili siedono in prima fila al banco degli imputati, hanno senza dubbio realizzato come l’unica scelta fattibile fosse la seconda e occorresse attivarsi in fretta per perseguirla.
Così, accanto agli sforzi ciclopici profusi nell’intento d’influenzare l’agenda politica mondiale...affinché ogni progetto che potesse ledere i loro interessi restasse impaludato nelle sabbie mobili della burocrazia e le controversie all’interno del mondo scientifico venissero esacerbate, producendo un immobilismo che potesse giocare a loro favore, hanno pensato bene di proporsi in prima persona come improbabili attori di una “rivoluzione verde” che per forza di cose non potrà mai essere nelle loro corde.
Palestina, ONU: "L'accordo del secolo" degli Stati Uniti è destinato al fallimento
Un esperto delle Nazioni Unite afferma che il cosiddetto "accordo del secolo", promosso dagli Stati Uniti, è destinato al fallimento, in quanto contrario al diritto internazionale.
"Qualsiasi piano di pace che viola il diritto internazionale, incluso quello proposto dagli Stati Uniti, è destinato a fallire", ha dichiarato, ieri, il relatore speciale delle Nazioni Unite (ONU) sui diritti umani in Palestina, Michael Lynk.
Qualsiasi accordo per risolvere il conflitto israelo-palestinese dovrebbe essere basato sui diritti umani e sulla legge internazionale, ha affermato l'esperto, insistendo sul fatto che la pace sarà possibile solo se il regime israeliano smetterà di occupare le terre palestinesi.
"Qualsiasi piano di pace che viola il diritto internazionale, incluso quello proposto dagli Stati Uniti, è destinato a fallire", ha dichiarato, ieri, il relatore speciale delle Nazioni Unite (ONU) sui diritti umani in Palestina, Michael Lynk.
Qualsiasi accordo per risolvere il conflitto israelo-palestinese dovrebbe essere basato sui diritti umani e sulla legge internazionale, ha affermato l'esperto, insistendo sul fatto che la pace sarà possibile solo se il regime israeliano smetterà di occupare le terre palestinesi.
30 giugno 2019
Il sogno del giovane ciclista gazawi, amputato
Alaa ad-Dali era il campione di ciclismo di Gaza. Ha vinto la Tokyo Race due volte di seguito. La gara di Tokyo si tiene a Gaza. Nessun ciclista di Gaza è mai riuscito ad arrivare alla Tokyo Race di Tokyo. Nella sua casa di Rafah, dove le pareti sono prive di intonaco, sfoggia medaglie e trofei. Stanno nell'angolo della sua stanza.
Ad Alaa non è mai stato possibile lasciare la gabbia di Gaza o competere in nessuna altra gara tranne che per la Tokyo Race di Gaza.
Si allenava duramente, 150 chilometri al giorno. La striscia di Gaza è lunga 41 chilometri e li ha percorsi avanti e indietro. Alaa ha vissuto e respirato il ciclismo. Desiderava poter partecipare alla competizione ciclistica di Giacarta nell'estate 2018 ed alzare la bandiera palestinese sul podio del vincitore.
28 giugno 2019
La Romeo-Santapaola Holding S.p.A. di Messina, tra farmaci, voti e slot machine
Un padre-padrino e, per diversificare gli investimenti e moltiplicare gli utili, i figli dediti ognuno ad un’attività economico-lavorativa differente: il primo amministratore di beni e capitali, un secondo gestore di locali commerciali, un terzo a capo delle cyber-ludoscommesse, un altro ancora costruttore e immobiliarista. E finanche due nipoti-cugini a capo di un’affermata società principe nella distribuzione di materiale sanitario e farmaci in Calabria e mezza Sicilia. Viene descritta dagli inquirenti come una vera e propria S.p.A. finanziaria e fornitrice di multiservizi la famiglia Romeo-Santapaola, costola messinese della potente cosca criminale-mafiosa che ha come uomo di vertice don Benedetto “Nitto” Santapaola.
27 giugno 2019
Breve guida sul lobbismo nelle arene dell'Unione Europea
Per lungo ignorata, la pratica del lobbismo è criticata per la sua opacità. Tuttavia, i metodi utilizzati a Bruxelles per influenzare le leggi sono noti e mal disciplinati
Non hanno fatto molto parlare di sé durante la campagna appena conclusa delle elezioni europee, ma i gruppi di pressione attirano sempre più critiche nella misura in cui è documentata la loro influenza nella fabbrica del diritto europeo.
Il registro comune presso la Commissione e il Parlamento conta attualmente circa 11.800 organizzazioni dichiarate come portatrici di interessi presso i decisori e i funzionari dell'Unione europea (UE). Il numero di equivalenti a tempo pieno dichiarati da loro stesse è 24.894. L'organizzazione non governativa Transparency International stima da parte sua in circa 26.500 il numero di lobbisti presenti regolarmente a Bruxelles, e circa 37.300 il numero di persone coinvolte in attività di lobbismo nella capitale belga.
Non hanno fatto molto parlare di sé durante la campagna appena conclusa delle elezioni europee, ma i gruppi di pressione attirano sempre più critiche nella misura in cui è documentata la loro influenza nella fabbrica del diritto europeo.
Il registro comune presso la Commissione e il Parlamento conta attualmente circa 11.800 organizzazioni dichiarate come portatrici di interessi presso i decisori e i funzionari dell'Unione europea (UE). Il numero di equivalenti a tempo pieno dichiarati da loro stesse è 24.894. L'organizzazione non governativa Transparency International stima da parte sua in circa 26.500 il numero di lobbisti presenti regolarmente a Bruxelles, e circa 37.300 il numero di persone coinvolte in attività di lobbismo nella capitale belga.
26 giugno 2019
Sergente dell'esercito brasiliano arrestato per traffico di 39 chili di cocaina sull'aereo presidenziale. Non era Maduro il narcotrafficante?
Chi di narcotraffico ferisce, di narcotraffico perisce, La legge del contrappasso di dantesca memoria colpisce il presidente brasilano Jair Bolsonaro che appena lo scorso maggio aveva accusato il presidente venezuelano Maduro di essere praticamente un burattino tenuto in piedi dai narcotrafficanti.
Quest’oggi, infatti, le forze di sicurezza spagnole hanno arrestato un membro dell'entourage militare del presidente Jair Bolsonaro all'aeroporto di Siviglia per possesso di 39 chili di cocaina nella sua valigia.
"Oggi al mattino il ministro della Difesa mi ha informato dell'arresto di un ufficiale aeronautico che trasportava narcotici e ho ordinato al ministro della Difesa di collaborare immediatamente per un primo chiarimento dei fatti", ha twittato il presidente Bolsonaro.
21 giugno 2019
Nino Galloni: “I minibot possono salvare l’euro”
La Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità una mozione che dà via libera all’introduzione dei minibot, titoli di Stato di piccolo taglio da utilizzare per pagare i debiti della pubblica amministrazione. Dalla Banca Centrale europea è arrivato un brusco stop, con il presidente Mario Draghi che li ha bollati come “valuta illegale” e “nuovo debito”. Nel governo il Premier Conte e il Ministro dell’economia Tria hanno già stoppato l’idea, tanto cara invece alla Lega, ed in particolare al Presidente della Commissione Bilancio di Montecitorio Claudio Borghi che è uno degli ideatori. Lo Speciale ha chiesto un commento in merito all’economista Antonino Galloni, già direttore generale del Ministero del Lavoro, della Cooperazione, dell’Osservatorio sul Mercato del Lavoro, Politiche per l’Occupazione Giovanile e Cassa Integrazione straordinaria nelle grandi imprese. Ha ricoperto anche l’incarico di sindaco all’INPDAP, all’INPS, all’INAIL in rappresentanza del Ministero del lavoro e all’OCSE. È presidente del Centro Studi Monetari, un’associazione per lo studio dei mercati finanziari e delle forme di moneta emettibili senza creare debito pubblico. La persona quindi più accreditata a parlare di minibot e di incidenza sul debito pubblico.
20 giugno 2019
ONU: L'Arabia Saudita colpevole dell'omicidio del giornalista Kashoggi
Il
principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman dovrebbe essere
indagato per l'omicidio del giornalista, secondo il rapporto
dell'ONU.
Come ha riferito dal quotidiano britannico, The Guardian, il principe ereditario dell'Arabia Saudita dovrebbe essere indagato per l'omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi perché ci sono "prove credibili" che lui e altri alti funzionari sono responsabili per l'omicidio, secondo un rapporto ONU.
In un'accorata analisi di 100 pagine su quanto accaduto a Khashoggi lo scorso ottobre, Agnes Callamard, la relatrice speciale delle Nazioni Unite, ha dichiarato che la morte del giornalista è "un crimine internazionale".
Come ha riferito dal quotidiano britannico, The Guardian, il principe ereditario dell'Arabia Saudita dovrebbe essere indagato per l'omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi perché ci sono "prove credibili" che lui e altri alti funzionari sono responsabili per l'omicidio, secondo un rapporto ONU.
In un'accorata analisi di 100 pagine su quanto accaduto a Khashoggi lo scorso ottobre, Agnes Callamard, la relatrice speciale delle Nazioni Unite, ha dichiarato che la morte del giornalista è "un crimine internazionale".
Libra Sì Minibot No?
Pierangelo Soldavini su IL SOLE 24 ORE di ieri, ci spiega le fantasmagoriche potenzialità di LIBRA, "la nuova moneta globale che facebook metterà in circolazione nel 2020".
«Facebook vuole creare un nuovo sistema finanziario globale che sfrutti la blockchain per creare un sistema che sia economico, efficiente, accessibile a tutti e proprio per questo inclusivo, per cercare di includere quella fetta di popolazione mondiale che è esclusa dai servizi bancari e dai servizi finanziari».Avete capito bene: LIBRA, la moneta di facebook è un'opera caritatevole, con cui si va in soccorso dei poveri del pianeta. Niente di nuovo sotto il sole: ogni porcata capitalistica, affinché sia accettata, dev'essere cosmeticamente e ideologicamente mascherata come un'opera pia.
Relazione tra intestino, epilessia, autismo e fibromialgia - Dott. Paolo Mainardi
Pubblichiamo un importante contributo alla diatriba sui vaccini, che sposta i termini del problema rispetto alla solita contrapposizione tra favorevoli e contrari basata da un lato sulla messa in discussione della loro utilità, e dall’altro sulla valutazione dei fattori di rischio. La voce questa volta è italiana, ed è quella del dott. Paolo Mainardi, secondo il quale, a prescindere dalla effettiva utilità dei vaccini (e a questo proposito, possiamo aggiungere, la cosa veramente sicura è che sono un bancomat per le multinazionali), occorre comprendere bene la loro pericolosità, che va valutata non tanto guardando a quello che può contenere il vaccino, come metalli, nanoparticelle o altri inquinanti dei vaccini dagli effetti controversi e non dimostrati, quanto all’azione infiammatoria del vaccino in sé, che un organismo ancora vulnerabile come quello dei bambini piccoli o comunque debole per varie cause, può non riuscire a gestire, aprendo la strada a gravi patologie come ad esempio l’autismo.
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