14 aprile 2019
La battaglia per l'alimentazione del futuro
Come faremo a garantire l'alimentazione di una popolazione di 8 miliardi e mezzo di persone per il 2030? La maggior parte della popolazione pensa che l'unico modo per ottenere questo risultato sia attraverso l'agricoltura commerciale su larga scala, che ora domina il mercato mondiale degli alimenti. Questa è la risposta sbagliata. La lotta per il cibo di domani inizia oggi.
Il modo di produrlo ora influisce sulla produzione di un'alimentazione nutriente e un ambiente sano in futuro. L'agricoltura commerciale su larga scala, intensiva in capitale e in prodotti agrochimici, non solo non è la risposta alle esigenze produttive e di conservazione, ma mette anche a rischio l'approvvigionamento alimentare globale del futuro. È urgente rivalutare l'agricoltura governata dai principi della produzione agroecologica.
Il modo di produrlo ora influisce sulla produzione di un'alimentazione nutriente e un ambiente sano in futuro. L'agricoltura commerciale su larga scala, intensiva in capitale e in prodotti agrochimici, non solo non è la risposta alle esigenze produttive e di conservazione, ma mette anche a rischio l'approvvigionamento alimentare globale del futuro. È urgente rivalutare l'agricoltura governata dai principi della produzione agroecologica.
Il martirio di Julian Assange
L’arresto, giovedì scorso, di Julian Assange mette a nudo tutta la finzione del principio di legalità e dei diritti di una stampa libera. Le illegalità commesse dai governi ecuadoriano, britannico e statunitense nel sequestro di Assange sono inquietanti. Sono il presagio di un mondo in cui i meccanismi interni, gli abusi, la corruzione, le menzogne e i crimini, specialmente quelli di guerra, commessi dagli stati corporativi e dall’élite dominante mondiale saranno nascosti al pubblico.
Sono il presagio di un mondo in cui quelli che avranno il coraggio e l’integrità per denunciare l’uso improprio del potere verranno braccati, torturati, sottoposti a processi fittizi e condannati a pene detentive in isolamento. Sono il presagio di una distopia orwelliana, in cui le notizie sono sostituite da propaganda, futilità e intrattenimento. L’arresto di Assange, temo, segna l’inizio ufficiale del totalitarismo corporativo che condizionerà tutte le nostre vite.
Sono il presagio di un mondo in cui quelli che avranno il coraggio e l’integrità per denunciare l’uso improprio del potere verranno braccati, torturati, sottoposti a processi fittizi e condannati a pene detentive in isolamento. Sono il presagio di una distopia orwelliana, in cui le notizie sono sostituite da propaganda, futilità e intrattenimento. L’arresto di Assange, temo, segna l’inizio ufficiale del totalitarismo corporativo che condizionerà tutte le nostre vite.
13 aprile 2019
Così l’Unione Europea ha soffocato la libertà di Internet
Addio link facili, fine della libertà di circolazione dei contenuti sul web. Il Parlamento Ue ha infatti approvato la direttiva europea sul copyright. Con 348 voti a favore e 274 contrari, gli articoli 11 e 13 sono diventati realtà. «Non vi è stata nemmeno la possibilità di votare per gli emendamenti che avrebbero proposto la rimozione dei singoli articoli – possibilità persa per soli 5 voti contrari», scrive Riccardo Coluccini su “Motherboad”.
Gli sforzi dei cittadini, degli attivisti e degli esperti di Internet – culminati con la pubblicazione di una lettera contraria agli articoli 11 e 13, firmata dagli accademici di tutta Europa che si occupano di diritto informatico e proprietà intellettuale – non sono bastati a convincere la maggioranza degli europarlamentari a votare contro una direttiva «che introduce una macchina della censura preventiva, che dovrà filtrare ogni contenuto caricato online».
Gli sforzi dei cittadini, degli attivisti e degli esperti di Internet – culminati con la pubblicazione di una lettera contraria agli articoli 11 e 13, firmata dagli accademici di tutta Europa che si occupano di diritto informatico e proprietà intellettuale – non sono bastati a convincere la maggioranza degli europarlamentari a votare contro una direttiva «che introduce una macchina della censura preventiva, che dovrà filtrare ogni contenuto caricato online».
L’ignaro (?) Jovanotti, entusiasta dei “nemici” che denunciava
Oggi, non so come mai, mi è tornata in mente la favola dell’Ignaro Jovanotti. La conoscete? L’Ignaro Jovanotti era quello che a Sanremo 2000 cantava “Cancella il debito” in riferimento ai debiti insostenibili dei paesi africani. Successivamente, nel 2005, cantava in concerto a Roma insieme a Piero Pelù e a Ligabue il pezzo pacifista “Il mio nome è mai più” in riferimento alla guerra in Iraq e alla crudeltà delle guerre in generale. Uno dei passaggi faceva più o meno “Io non le lancio più, le vostre sante bombe”.
Poi però, nel suo bel girovagare pallido e assorto tra Tv, radio e giornali, un giorno l’Ignaro Jovanotti fu invitato ad un incontro annuale tra i potenti economici del mondo, che si svolge praticamente a porte chiuse, e dove i giornalisti che possono entrare devono firmare delle liberatorie su quello che possono dire e quello che non possono dire. L’Ignaro Jovanotti dopo qualche settimana viene intervistato sull’accaduto. E racconta di aver incontrato «perFone per bene, perFone che non sono mantenute, capisci?». E continua: «Queste sono perFone che il lavoro lo creano, non aspettano mica la manna dal cielo…».
Poi però, nel suo bel girovagare pallido e assorto tra Tv, radio e giornali, un giorno l’Ignaro Jovanotti fu invitato ad un incontro annuale tra i potenti economici del mondo, che si svolge praticamente a porte chiuse, e dove i giornalisti che possono entrare devono firmare delle liberatorie su quello che possono dire e quello che non possono dire. L’Ignaro Jovanotti dopo qualche settimana viene intervistato sull’accaduto. E racconta di aver incontrato «perFone per bene, perFone che non sono mantenute, capisci?». E continua: «Queste sono perFone che il lavoro lo creano, non aspettano mica la manna dal cielo…».
11 aprile 2019
Julian Assange andrebbe premiato non arrestato
L’arresto di Julian Assange era prevedibile perché oramai tutte le voci fuori dal coro, tutti i personaggi che sfidano il pensiero unico sono inaccettabili e vanno eliminati come si fa con un prodotto di fabbrica mal riuscito. L’accusa di un crimine orribile come lo stupro, temo sia il solito e puntuale pretesto per tentare di delegittimare chi si è permesso di sfidare certi poteri occulti. Così, dopo ben 7 anni in cui Assange è stato costretto a vivere da sequestrato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, oggi l’arresto.
A mio avviso la “colpa” di Assange e della sua Wikileaks è quella di aver svelato quei poteri che proliferano dietro le quinte della politica estera e che puniscono chi si permette di rendere note le loro gesta. La “colpa” di Assange è quella di aver palesato ciò che si cela dietro la maschera che i mass media costruiscono. Assange è come il personaggio che nel mito della Caverna di Platone si libera dalle catene e, uscendo in superficie, riesce a comprendere la verità. Una verità che Wikileaks ha reso nota, cercando di svegliare le coscienze assopite.
A mio avviso la “colpa” di Assange e della sua Wikileaks è quella di aver svelato quei poteri che proliferano dietro le quinte della politica estera e che puniscono chi si permette di rendere note le loro gesta. La “colpa” di Assange è quella di aver palesato ciò che si cela dietro la maschera che i mass media costruiscono. Assange è come il personaggio che nel mito della Caverna di Platone si libera dalle catene e, uscendo in superficie, riesce a comprendere la verità. Una verità che Wikileaks ha reso nota, cercando di svegliare le coscienze assopite.
10 aprile 2019
Fino a quando pioveranno le bombe su Gaza?
Le equazioni sembrano sempre risolversi perfettamente per Benjamin Netanyahu. Il primo ministro israeliano, accusato di corruzione dalla giustizia del suo paese, non ha esitazioni ad ordinare una cataratta di missili sulla Striscia di Gaza quando sente che la sua credibilità è in gioco. Ma Netanyahu non si muove solo per semplice istinto di sopravvivenza; la sua formazione all’interno del sionismo, un’ideologia di ultra-destra e razzista, lo definisce come un leader cosciente che uno dei suoi principali obiettivi è reprimere (se possibile anche fino allo sterminio) il popolo palestinese.
9 aprile 2019
La soluzione a un unico stato ... ebraico!
Alcuni dei commentatori più avanzati sulla questione israelo-palestinese hanno convenuto tra loro che la "soluzione a uno stato" equivale a retorica vuota per la semplice ragione che la Palestina è già uno "stato unico": ha confini naturali, una rete elettrica e persino un prefisso internazionale (+972). Ma questa bellissima terra storica, che si estende dal fiume al mare, è dominata da un'ideologia straniera e ostile, razzista, suprematista e ignobile per gli indigeni del paese.
8 aprile 2019
Bruxelles e il nuovo strumento di tortura contro l'Italia
Se credevate che dopo il Trattato di Maastricht, il Fiscal Compact e l'Output Gap l'Entità Europoide avesse esaurito il suo già ricchissimo arsenale di proiettili da utilizzare contro l'Italia vi sbagliate di grosso.
Andiamo con ordine: la Cassa Depositi e Prestiti è una fondamentale istituzione finanziaria italiana che dall'unità d'Italia amministra il risparmio postale generalmente finanziando gli Enti Locali ma anche acquistando quote di assets nazionali considerati strategici. Ormai si tratta di uno dei pochi polmoni finanziari in mano allo stato per indirizzare e coordinare l'attività economica della nazione. Altra cosa da aggiungere è che la sua proprietà è in buona parte in mano al Ministero del Tesoro ma ci sono anche delle piccole partecipazioni in pano alle fondazioni bancarie italiane.
Andiamo con ordine: la Cassa Depositi e Prestiti è una fondamentale istituzione finanziaria italiana che dall'unità d'Italia amministra il risparmio postale generalmente finanziando gli Enti Locali ma anche acquistando quote di assets nazionali considerati strategici. Ormai si tratta di uno dei pochi polmoni finanziari in mano allo stato per indirizzare e coordinare l'attività economica della nazione. Altra cosa da aggiungere è che la sua proprietà è in buona parte in mano al Ministero del Tesoro ma ci sono anche delle piccole partecipazioni in pano alle fondazioni bancarie italiane.
7 aprile 2019
Sovranità = Democrazia = Libertà: Una lunga guerra in seno all'U€
La sovranità, a seguito di centocinquant’anni di lotte, coincide con la democrazia, e la democrazia è la libertà di un popolo che possa decidere di sé. Quindi io ritengo che l’imperativo morale cui dovremmo attenerci è considerarci solidali come popolo nella ricerca della nostra sovranità, intesa come dignità sociale degli italiani in quanto tali.
4 aprile 2019
L'U€ sopravviverà alla sua stessa censura?
Secondo Tom Luongo, l’approvazione della Direttiva sul diritto d’autore (con il solito metodo-Juncker) è l’estremo e futile tentativo di un’oligarchia di eurocrati di controllare l’informazione attraverso la cooptazione delle maggiori piattaforme digitali. In particolare la link-tax e il filtro di upload, oltre ad essere normative liberticide, finiranno per essere del tutto inadeguate allo scopo di bloccare le informazioni non allineate al mainstream.
La nuova, pervasiva, Direttiva UE sul diritto di autore è stata approvata dal Parlamento europeo, garantendo che il modo in cui usiamo internet cambierà in futuro.
E non in meglio.
La nuova, pervasiva, Direttiva UE sul diritto di autore è stata approvata dal Parlamento europeo, garantendo che il modo in cui usiamo internet cambierà in futuro.
E non in meglio.
Le parti controverse sono l’articolo 11 e 13: la “link tax” e il “filtro di upload”. Per avere un’idea di quanto siano terribili queste nuove regole, potete guardare un po’ ovunque su internet, soprattutto quest’articolo di Gizmodo (che spero non mi addebiti la link tax per aver messo questo link!).
Yemen: Bambini soldato reclutati da Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti
L'Arabia Saudita e
gli Emirati Arabi Uniti reclutano bambini poveri yemeniti da usare
nella guerra contro lo Yemen, rivela un'inchiesta di Al Jazeera che
ha ottenuto filmati esclusivi.
La rete televisiva
del Qatar, Al Jazeera ha pubblicato, lunedì scorso, un'inchiesta
esclusiva nella quale mostra la presenza di molti bambini soldati nei
campi di reclutamento delle forze guidate dall'Arabia Saudita e dagli
Emirati Arabi Uniti.
Il media del Qatar,
che ha anche intervistato uno di questi bambini e le loro famiglie,
hanno rivelato che molti ragazzi senza risorse sono stati addestrati
a combattere lungo il confine saudita con lo Yemen in cambio di uno
stipendio mensile.
30 marzo 2019
L’esercito francese è stato autorizzato a sparare ai “gilet gialli”
Il governatore del distretto militare di Parigi ha dichiarato ieri a France Info che i soldati della missione antiterrorismo dell’Operazione Sentinella sono stati autorizzati a sparare ai “gilet gialli”. Alla domanda se fossero in grado di svolgere compiti di polizia, il Generale Bruno Le Ray ha risposto: “I nostri ordini sono talmente chiari che non ne siamo affatto preoccupati. Le regole di ingaggio verranno fissate in modo molto rigoroso”.
“Avranno plurimi mezzi per poter fronteggiare ogni tipo di minaccia”, ha continuato. “Il che include anche l’eventualità dell’apertura del fuoco”.
Le Ray ha aggiunto che per sparare ai manifestanti le regole di ingaggio sono uguali a quelle previste per i sospettati di terrorismo:
28 marzo 2019
Francia: Le violenze del potere
Il governo ha ordinato il mantenimento dell’ordine attraverso l’utilizzo di armi di forze cosiddette intermediarie contro i Gilet Gialli. Tra il 17 novembre 2018 e il 4 febbraio scorso, 12.122 tiri di Lanciatori di Proiettili di Difesa (LBD, ndt), 4.942 tiri di granate da dispersione e 1.428 tiri di granate lacrimogene istantanee sono state contabilizzate dal ministero dell’Interno.
L’alto commissariato ai Diritti Umani delle Nazioni Unite (ONU) esige urgentemente un’inchiesta approfondita su tutti i casi rapportati di uso eccessivo della forza contro i Gilet Gialli dal 17 novembre, ma il processo intentato alla Francia dall’ONU deve essere il processo del governo.
25 marzo 2019
Vaccini: Le Bugie sui bugiardini
Nella lista ufficiale degli emendamenti al ddl 770 si legge una “premessa” (se così si può chiamare) a firma della sen. Fattori, la quale tenta di sminuire il problema delle reazioni avverse da vaccino e sostiene, tra l'altro, che “Nelle schede tecniche dei vaccini si trovano d'altronde effetti avversi più disparati, persino annegamento e l'incidente automobilistico, segnalati anche a distanza di diversi mesi dalla vaccinazione senza che sussistano studi scientifici a supporto, semplicemente per l'interesse da parte delle cause farmaceutiche di tutelarsi”.
Questa è un’affermazione fuorviante, che non meriterebbe attenzione se non comparisse in un documento ufficiale e se non fosse che la si sente utilizzare spesso dai “difensori ad oltranza” dell’obbligo vaccinale.
24 marzo 2019
Arretramento nei diritti umani in Francia:La repubblica in marcia torna indietro
La Francia si trova in una zona di forti turbolenze da vari mesi. La violenza dei conflitti sociali è stata, per molto, una caratteristica importante che sta segnando la vita di questo paese, così come un dato storico di una nazione fondata, essenzialmente dopo il 1789, sulla base di una rivoluzione di portata mondiale, le cui impronte – insieme alle conquiste sociali del 1936, del 1945 o quelle del 1968 – continuano ad essere presenti nella memoria collettiva e nelle istituzioni, indipendentemente dai tentativi di cancellarle.
Ma presto si compiranno 40 anni da quando la Francia, così come altri paesi del Nord, senza eccezione, è rimasta intrappolata nel gioco letale delle politiche neoliberiste demolitrici.
Ma presto si compiranno 40 anni da quando la Francia, così come altri paesi del Nord, senza eccezione, è rimasta intrappolata nel gioco letale delle politiche neoliberiste demolitrici.
22 marzo 2019
"La Russia continuerà a considerare le Alture del Golan territorio siriano occupato"

Giovedì, il presidente ha scritto sul suo account Twitter che "è ora che gli Stati Uniti riconoscano pienamente la sovranità di Israele sulle alture del Golan, che hanno importanza strategica e sicurezza critica per lo Stato di Israele e per la stabilità regionale ".
Braccialetti elettronici e microchip Storie di schiavi e di infiltrati in Amazon
Amazon e il braccialetto elettronico…
Un braccialetto elettronico in grado di monitorare i movimenti dei dipendenti e di controllarne la produttività. Dopo le polemiche per i ritmi di lavoro frenetici e massacranti, le pause cronometrate, un sistema di controllo che esaspera la competitività tra gli stessi lavoratori, le battaglie per avere diritto al riscaldamento o all’aria condizionata – tutte tematiche già denunciate dal report investigativo di Jean-Baptiste Malet pubblicato in En Amazonie − nei giorni scorsi Amazon è finita di nuovo al centro delle polemiche per il progetto di un braccialetto elettronico per monitorare i suoi dipendenti.
21 marzo 2019
Ruanda: come è stato finanziato il genocidio del 1994
I genocidi Hutu hanno pianificato i loro crimini almeno due anni prima, approfittando della complicità delle banche francesi.
Dal 6 aprile al 16 luglio 1994 si compie in Rwanda, piccolo stato dell’Africa centrale, nella regione dei Grandi Laghi, il genocidio dei Tutsi e degli Hutu moderati per mano degli ultrà dell’Hutu Power e dei membri dell’Akazu. Su una popolazione di 7.300.000, di cui l’84% Hutu, il 15% Tutsi e l’1% Twa, le cifre ufficiali diffuse dal governo ruandese parlano di 1.174.000 persone uccise in soli 100 giorni (10.000 morti al giorno, 400 ogni ora, 7 al minuto). I sopravvissuti Tutsi al genocidio sono stimati in 300.000. Migliaia le vedove, molte stuprate e oggi sieropositive. 400.000 i bambini rimasti orfani, 85.000 dei quali sono diventati capifamiglia.
Dal 6 aprile al 16 luglio 1994 si compie in Rwanda, piccolo stato dell’Africa centrale, nella regione dei Grandi Laghi, il genocidio dei Tutsi e degli Hutu moderati per mano degli ultrà dell’Hutu Power e dei membri dell’Akazu. Su una popolazione di 7.300.000, di cui l’84% Hutu, il 15% Tutsi e l’1% Twa, le cifre ufficiali diffuse dal governo ruandese parlano di 1.174.000 persone uccise in soli 100 giorni (10.000 morti al giorno, 400 ogni ora, 7 al minuto). I sopravvissuti Tutsi al genocidio sono stimati in 300.000. Migliaia le vedove, molte stuprate e oggi sieropositive. 400.000 i bambini rimasti orfani, 85.000 dei quali sono diventati capifamiglia.
20 marzo 2019
Censura e arresti a seguito dell’attacco di Christchurch
Dalla piattaforma alternativa off-Guardian pubblichiamo un articolo che mostra l’immancabile reazione orwelliana dei governi agli attacchi terroristici: deriva autoritaria con limitazione delle libertà individuali. I governi approfittano di queste crisi per rendere illegali la diffusione o persino il possesso di video ritenuti “sconvenienti”, così come la pubblicazione di testi ritenuti “riprovevoli”. La censura colpisce sempre gli individui e le voci alternative – mai i giganti mainstream, neanche quando questi hanno diffuso i contenuti incriminati. Le grandi piattaforme si schierano velocemente dalla parte del potente di turno, e continuano ad agire indisturbate.
Non importa quale sia l’origine della violenza, non importa quali ne siano le motivazioni, le vittime o il luogo, sembra che la reazione dei governi al “terrorismo” sia praticamente sempre la stessa – restringere con forza i diritti individuali.
Non importa quale sia l’origine della violenza, non importa quali ne siano le motivazioni, le vittime o il luogo, sembra che la reazione dei governi al “terrorismo” sia praticamente sempre la stessa – restringere con forza i diritti individuali.
Greta Revenge
L'OLIGARCHIA, VESTITA DA SINISTRA, CI HA TOLTO I DIRITTI.
VESTITA DI VERDE, CI LEVERÀ IL RESTO.
La bambina per conto suo va a Davos e fa "tremare i potenti".
Quegli stessi potenti che stanno uccidendo 400 bambini al giorno in Yemen, e 22mila al mondo da sempre di fame, che hanno ucciso Sankara e altri ventidue capi africani, Mattei, Moro, Kennedy, Gheddafi, Saddam Hussein; che hanno fatto 228 anni di guerra su 260 di esistenza, 110 colpi di stato.....
Quelli che spendono per ogni bambino che muore di fame 60mila dollari al giorno in armi, invece di 60 centesimi per salvarlo....
VESTITA DI VERDE, CI LEVERÀ IL RESTO.
La bambina per conto suo va a Davos e fa "tremare i potenti".
Quegli stessi potenti che stanno uccidendo 400 bambini al giorno in Yemen, e 22mila al mondo da sempre di fame, che hanno ucciso Sankara e altri ventidue capi africani, Mattei, Moro, Kennedy, Gheddafi, Saddam Hussein; che hanno fatto 228 anni di guerra su 260 di esistenza, 110 colpi di stato.....
Quelli che spendono per ogni bambino che muore di fame 60mila dollari al giorno in armi, invece di 60 centesimi per salvarlo....
Quei potenti che in 26 posseggono più dei 3,7 miliardi più poveri.
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