Quando abbiamo creato la rete Tlaxcala, alla fine
del 2005, non immaginavamo certo che saremmo esistiti ancora otto anni
più tardi. Eppure, per quanto incredibile possa sembrare, è vero:
esistiamo sempre! TLAXCALA ΤΛΑΞΚΑΛΑ ТЛАКСКАЛА تلاكسكالا 特拉科斯卡拉
Riconosciamolo, non è stato sempre facile
superare gli ostacoli che incontra un gruppo di persone sparpagliato ai
quattro angoli del pianeta e senza altre risorse che la propria volontà e
i propri talenti. Purtroppo, viviamo in un mondo trasformato in
arena da circo sanguinoso, dove si presume possano sopravvivere solo i
ricchi e i potenti. Ma per fortuna, non siamo i soli a fare resistenza. Qualche mese fa, dei militari colombiani hanno arrestato alcuni contadini. Li hanno
interrogati. Una delle loro domande è stata: « Perché questo sito,
Tlaxcala, parla di voi ?» La campagna lanciata da Tlaxcala, insieme ad
altri siti e reti amiche, ha permesso che questi contadini venissero
rimessi in libertà. I servizi di informazione del pianeta, per
fortuna, non sono gli unici lettori dei nostri articoli, anche se sono
tra i nostri più fedeli seguitori.
Il sito di Tlaxcala riceve circa 4500 visite al giorno dal mondo
intero. Dal lancio del nostro nuovo sito – il 14 luglio 2010 – ad oggi
abbiamo pubblicato 11 000 articoli, di cui 5000 testi originali e 6000
traduzioni, cioè una media di 8,33 articoli al giorno.La maggior parte
degli articoli sono stati pubblicati, in ordine di importanza, in 8
delle nostre 15 lingue : inglese, spagnolo, francese, tedesco, italiano,
portoghese, farsi e arabo. La nostra produzione è stata molto più
ridotta nelle nostre altre sette lingue: greco, turco, svedese, berbero,
catalano, russo ed esperanto. Leggi tutto....
Le nazioni occidentali, scrive il rapporto delResearch Team dell’EIR (Executive Intelligence Review, Washington) pubblicato il 2 febbraio, guidate dall’Unione Europea e dall’amministrazione Obama, sostengono un tentativo di golpe apertamente neonazista in Ucraina. Se riusciranno nell’intento, le conseguenze andranno ben oltre i confini dell’Ucraina e degli stati limitrofi. Per la Russia, tale colpo di stato costituisce un casus belli, in quanto esso avviene nel contesto dell’espansione della difesa antimissile della NATO in Europa centrale e dell’evoluzione della dottrina USA e NATO del "Prompt Global Strike,'' secondo cui gli Stati Uniti possono lanciare un primo attacco nucleare preventivo contro Russia e Cina e sopravvivere ad una rappresaglia.
Le rivelazioni di Alan Friedman sull’estate del 2011
confermano quello che tutti noi italiani sappiamo da sempre, il paese
non si governa attraverso le urne ma nelle stanze private dell’élite del
denaro, dell’informazione e della politica. Ma ce la doveva proprio
ricordare uno straniero questa verità? E lo doveva fare nella settimana
in cui la lotta intestina all’interno del Pd ci sta regalando l’ennesimo presidente del consiglio non eletto da noi? Coincidenze? E’ probabile, questo è il paese degli scandali politici
a catena, quindi secondo la legge dei grandi numeri è possibilissimo
che la scoperta di uno si accavalli con lo svolgersi di un altro. DiLoretta Napoleoni I più vecchi tra i lettori ricorderanno come il cambio della guardia alla guida del governo ogni qual volta mutava il segretario della Dc
faceva parte della ‘normalità’ della Prima Repubblica; costoro
ricorderanno anche le lotte all’ultimo sangue delle correnti
democristiane, vere e proprie bande, armate di lunghi coltelli che
venivano infilati al momento giusto nella schiena dei colleghi. Un film
questo che oggi vediamo proiettato sul grande schermo della nostra vita.
"Renzi andrà a Bruxelles a
tentare di ridurre i vincoli di bilancio. Ma un premier dovrebbe andare a
chiedere il permesso di governare il paese che rappresenta?"
Siamo “cavie” da laboratorio economico? Si domanda Lidia Undiemi
oggi sul suo sito per specificare meglio i concetti espressi nella
trasmissione di Rai 3. In tutti i paesi in cui è intervenuta la Troika
(UE, BCE e FMI) per fornire “assistenza finanziaria”, del resto, il debito pubblico è aumentato e non diminuito.
Inoltre, in Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Cipro i cittadini
europei colpiti dall’austerità hanno pagato a caro prezzo i salvataggi
degli interessi finanziari della zona euro.
La
neolingua mediatica che sprofonda nel gargarismo gergale in
cui è ridotta oggi la politica, che significato attribuisce
all'inflazionata accusa di populismo? A parte l'intenzione di usarlo
-chissà perchè- come offesa o insulto, sembra ignorare che si
tratta di una categoria politica presente nella storia repubblicana
del nostro Paese. Molto prima di quella iniziata nel 1946, e non solo
nella penisola italiana. Populismo è sempre anti-finanza, ma viene
arbitrariamente associato solo all'anti-politica. Gli untori
ne fanno una sorta di formula passepartout contenente
demagogia, estremismo e avventurismo. A cui contrappongono il
realismo e le superiori virtù immacolate degli economisti
neoliberisti. Tacciono sempre, giustificano o hanno una fede
granitica -come il gazzettiere E. Scalfari- nel decisionismo
unilateralista dei poteri sovranazionali segreti o auto-eletti.
A
tutto questo è sottesa una implicita negazione delle capacità di
scelta dei ceti bassi e medi, soprattutto quando esprimono
orientamenti critici o divergenti dal percorso a senso unico
tracciato dalle elites. Gli antipopulisti da talkshow,
non si azzardano ancora a dire a voce alta che le decisioni pubbliche
devono spettare solo alle elites economiche. Però poco ci manca, in
ogni caso è pretenzioso o “populista” credere il contrario. Per
loro non dovrebbero avere diritto di cittadinanza quei movimenti che
rivendicano la democrazia partecipativa o che svelano l'essenza
autoritaria della nuova oligarchia in via di formazione.
I risparmi dei 500 milioni di cittadini dell'Unione europea
potrebbero servire per finanziare gli investimenti a lungo termine, per
rilanciare l'economia e per aiutare a riempire il vuoto lasciato dalle
banche dopo la crisi finanziaria. Questo è quanto si legge da un
documento della UE. L'Unione europea sta cercando un modo per svezzare i 28 paesi membri
del blocco dalla loro forte dipendenza dai finanziamenti bancari e sta
cercando come trovare altri mezzi per finanziare le piccole imprese, con
progetti infrastrutturali e con altri tipi di investimento. "La
crisi economica e finanziaria ha compromesso la capacità che aveva il
settore finanziario nel convogliare fondi verso l'economia reale, in
particolare per gli investimenti a lungo termine" si legge nel documento che ha visto la Reuters.
Nella seconda metà di quest'anno la Commissione chiederà garanzie e
metterà i suoi cani da guardia a controllare i paesi del blocco per
studiare un eventuale progetto di legge "per mobilitare una maggior quantità di fondi pensionistici individuali da spostare nei finanziamenti a lungo termine" sempre secondo il documento. Leggi tutto...
Il femminismo è un eccellente esempio di come il mega-cartello dei Rockefeller usi il terribile potere dei mass media (ossia lapropaganda) per controllare la società. In appena quarant’anni, molte donne hanno perso il contatto con i loro istinti più naturali. Di conseguenza, la famiglia è nel caos più completo, la depravazione sessuale è rampante e i tassi di natalità sono precipitati. Mi soffermerò soprattutto sul ruolo della famiglia Rockefeller, ma prima vorrei ricordare che per la donna l‘amore è un atto istintivo di abnegazione. Essa si dona al marito e ai figli, e realizza sé stessa vedendoli crescere e ricevendo il loro amore, il loro rispetto e la loro gratitudine. La donna compie questo sacrificio supremo per un solo uomo che la curerà teneramente e che provvederà alla sua famiglia. Gli uomini vogliono adempiere istintivamente a questa responsabilità. Questa è l’essenza del contratto eterosessuale (vale a dire il matrimonio): il potere femminile in cambio del potere maschile espresso come amore. Il sesso è il simbolo di questo legame esclusivo. Il matrimonio e la famiglia non possono essere per tutti, ma sono il cammino naturale per la maggior parte delle persone. Il femminismo ha abituato le donne a rifiutare questo modello come «un vecchio stereotipo antiquato e oppressivo», anche se esso riflette i loro istinti più naturali. Uno scrittore britannico ha riportato una conversazione tra due giovani donne che ha sentito per caso:«Oggi tutti gli uomini sono degli incapaci», ha detto una di loro.«Sì», ha risposto l’altra. «Il guaio è che non si sono svegliati nemmeno davanti al femminismo. Non capiscono che noi abbiamo bisogno che essi siano più virili, e invece hanno tirato i remi in barca». Ma che razza di logica è questa? Se le donne sono meno femminili, perché mai gli uomini dovrebbero essere «più virili»?
Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori
dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e
la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi,non necessariamente col terrore dell’intimidazione poliziesca,ma anche negando o distorcendo l’informazione, inquinando la giustizia, paralizzando
la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo
in cui regnava sovrano l’ordine, ed in cui la sicurezza di pochi
privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei
molti. (Primo Levi in Corriere della Sera – 8 maggio 1974) DiMauro Miccolis
“The Brussels Business” è un documentario uscito recentemente realizzato dall’austriaco Friedrich Moser e il belga Matthieu Lietaert, ed il è il primo documentario che cerca di far luce sull’influenza delle lobbies nel processo decisionale dell’UE.
Sconcerta la nuova campagna pubblicitaria della Intel 'Make it Wearable' (Rendilo Indossabile). Il video promozionale dell'azienda colosso nella produzione di processori per computer, lascia intendere che in un futuro praticamente immediato, la tecnologia informatica sarà del tutto indossabile, fino a poter inserire un piccolo chip nel proprio corpo per controllare le apparecchiature informatiche... o per fare in modo che esse controllino noi?
Stiamo assistendo da
qualche tempo in Israele ad una rinnovata polemica sui pericoli del
boicottaggio per lo stato ebraico, pericoli accresciuti dalla mancanza di prospettive per un accordo
di pace nella regione e per la soluzione della questione palestinese. Mentre
sono in corso i preparativi del il World Economic Forum di Davos, i principali
responsabili delle politiche economiche israeliane si stanno preparando per
inviare a Netanyahu un avvertimento circa l'impatto devastante del fallimento
dei negoziati di pace sull'economia.
Le principali
preoccupazioni riguardano soprattutto i molteplici effetti del boicottaggio in
Europa, boicottaggio che continua ad amplificarsi minacciando di estendersi in
altre parti del mondo. Per il ministro israeliano dell'Economia, Naftali
Bennett, leader del partito di estrema destra HaBayit Hayehudi (La
casa ebraica), invece, sarebbe la creazione di uno Stato palestinese la causa
della distruzione dell'economia israeliana.
I ministri degli Affari europei dei 28 Stati membri della UE, martedì 11 febbraio, hanno approvato la coltivazione di TC1507, una nuova specie di mais geneticamente modificato, anche se 19 paesi rifiutano questa proposta.
"Non c'era la maggioranza qualificata", ha detto Evangelos Venizelos, il vice presidente del governo greco e ministro degli esteri, a nome della presidenza greca dell'UE durante il dibattito pubblico tra i ministri a Bruxelles. Tutti i 19 paesi contrari all'autorizzazione equivalgono a 210 voti, lontano dai 260 voti necessari. L'astensione di quattro membri (Germania, Belgio, Portogallo e Repubblica Ceca) e il voto favorevole di cinque paesi (Spagna, Regno Unito, Svezia, Finlandia e Estonia) hanno impedito il rifiuto della coltivazione.In conformità con le procedure stabilite, ora è il turno della Commissione Europea. Secondo le norme dell'UE in materia di OGM, nel caso non vi è una maggioranza qualificata a favore o contro un provvedimento, questo ritorna nelle mani della CE che, presumibilmente deve essere approvarlo automaticamente. Un portavoce del colosso biotech statunitense DuPont Pioneer, multinazionale che ha sviluppato il TC1507, ha detto all'agenzia di stampa AFP che stava aspettando che la Commissione a proceda "al più presto possibile per dare la sua approvazione definitiva" al prodotto.
Uno dei pericoli
più seri della diagnosi precoce, è la sovradiagnosi, che consiste nel
mettere in evidenza delle lesioni o dei tumori
in situ
che non
evolveranno mai nel corso della vita, ma sui quali, se li trovi, ti
sentirai ‘obbligato’ ad intervenire chirurgicamente e/o con terapie
radianti o chemioterapiche. Una recente analisi dei risultati di 57 studi sull’efficacia degli
screening tumorali ha evidenziato che solo in 4 di essi è stata valutata
la prevalenza della sovradiagnosi. I check-up, gli screening e i test diagnostici hanno quindi molto spesso
la capacità di sovrastimare l’incidenza di malattie ‘inconsistenti’
oppure di anticipare una diagnosi che crea magari per anni ansia e
angoscia supplementari senza poi vi sia un beneficio in termini di
sopravvivenza.
I dati americani purtroppo mostrano che in questi ultimi 30 anni c’è
stato un notevole aumento nella scoperta di questi tumori “precoci” (che
tumori non sono) e sarà sempre di più.
La stima, anche se per difetto, è che oltre un milione e trecentomila
donne americane abbiano ricevuto una tale diagnosi con i successivi
trattamenti ortodossi (chirurgia, chemio e radio), inutili se non per le
industrie del cancro.
Un trattato-capestro, da imporre a un’Europa disperata perché devastata dalla crisi. E’ questa la premessa su cui sia gli Usa
che l’Unione Europea sperano di concludere entro due anni i negoziati
segreti per il Trattato Transatlantico. Obiettivo: assoggettare i
governi, per legge, ai diktat delle multinazionali, con un liberismo
ancora più sfrenato di quello del Wto. Vantaggi smisurati, però, solo
per le grandi multinazionali: i rari studi dedicati alle conseguenze del
Ttip non dicono nulla sulle sue reali ricadute sociali ed economiche.
Si narra che il trattato darà alla popolazione del mercato
transatlantico un aumento di ricchezza di 3 centesimi pro-capite al
giorno «a partire dal 2029», mentre si valuta di appena lo 0,06%
l’aumento del Pil in Europa e negli Usa
con l’entrata in vigore del Ttip. Un risultato ridicolo, per chi ripete
il libero scambio «dinamizza» la crescita economica. Teoria
regolarmente confutata dai fatti: la quinta versione dell’iPhone di
Apple ha generato negli Stati Uniti una crescita del Pil otto volte più
importante. Il boccone grosso del Trattato, infatti, è un altro: costringere gli
Stati a farsi da parte, lasciando che a dettar legge – ufficialmente –
siano i colossi dell’economia mondiale, a cominciare da quelli della finanza. Appena cinque anni dopo l’esplosione della crisi
dei subprime, americani ed europei sono d’accordo sul fatto che le
velleità di regolamentazione dell’industria finanziaria hanno fatto il
loro tempo: il quadro che vogliono delineare, attraverso il nuovo
Trattato Transatlantico, il devastante dispositivo legale destinato a
sconvolgere lo scenario europeo e la residua libertà dei nostri Stati,
prevede di eliminare tutti gli ostacoli in materia di investimenti a
rischio. Vogliono impedire ai governi di controllare il volume, la
natura e l’origine dei prodotti finanziari messi sul mercato,
cancellando ogni tipo di regolamentazione.
Se esiste un ambito dell'attività umana nei paesi occidentali, che nel corso degli ultimi decenni è stato più di ogni altro radicalmente rivoluzionato, violentato e trasfigurato, si tratta senza dubbio del "mondo del lavoro".
Fin dagli albori dell'età moderna e per quasi tutto il corso del 900, il lavoro remunerato, sia sotto forma dipendente (operaia e impiegatizia), sia sotto forma imprenditoriale (artigianato, commercio e industria) ha costituito la spina dorsale sulla quale ogni nuova generazione costruiva le proprie prospettive di futuro. Una sorta di tronco intorno ai cui rami affastellare le foglie dell'esistenza, talvolta destinato a trasformarsi in un albero rigoglioso, più spesso in nulla più che una piantina ordinaria.....
Volendo semplificare al massimo, spesso in base alle disponibilità familiari, i giovani studiavano per conseguire titoli che permettessero loro di esercitare una professione, o spesso già durante la scuola dell'obbligo iniziavano ad apprendere un qualche mestiere. In seguito iniziavano la propria attività lavorativa, che in maniera tutto sommato lineare li portava a costruire una più o meno fulgida carriera, attraverso la quale ottenere un certo grado d'indipendenza economica, costruire una famiglia, garantirsi una vecchiaia il più possibile economicamente serena e via discorrendo.
La domanda è tutt’altro che scontata, soprattutto visti i risvolti
attuali. I vari leader europei si mostrano molto preoccupati da quelle
che vengono definite tendenze populiste e demagogiche, ma da cosa si
capisce cos’è la demagogia? Ovviamente finché gli organi di informazione (qualcuno li chiamerebbe di
disinformazione) saranno dalla parte delle oligarchie, nonostante le
costanti critiche alla corruzione della politica non avverrà una reale
delegittimazione del sistema nel suo insieme.
Insomma, finché un grosso numero di persone sarà convinto che esistono
mali minori e mali peggiori, elettoralmente parlando, la situazione
rischia solo di deteriorarsi ulteriormente. A tal proposito rimane anche
da chiedersi cosa intendano per ‘democrazia’ i politici italiani e gli
eurocrati e in che cosa si sentano ‘democratici’, la questione non è
affatto scontata: se si sentono ‘democratici’ alla maniera
dell’Honduras, allora si possono capire tante cose. Esagerazione?
Affatto, chi ha eletto Herman Van Rompuy?
Esiste in ogni paese del mondo una pericolosissima specie, ossia coloro
che sono convinti dell’ esportabilità del modello democratico-liberale,
ciecamente convinti del bisogno viscerale di tutti i popoli di adottare
tale credo.
Per la sua rilevanza strategica e architettura di funzionamento, il MUOS potrà essere usato dagli Stati uniti in tutti i conflitti, anche in quelli non conformi all’art. 11 della Costituzione italiana che afferma i principi fondamentali della pace e del ripudio delle guerre. Il progetto avanza, nel silenzio dei mass media e di fronte a un Paese inconsapevole dei suoi rischi e dei suoi obiettivi. Ecco cosa vuol dire sovranità limitata.
Invierà ordini d’attacco ai reparti militari ovunque essi si trovino, in Africa, Asia, Europa o Oceania. Dirigerà le operazioni dei droni killer e dei missili da crociera, il first strike dei sottomarini e dei missili intercontinentali. Uno strumento per consolidare l’egemonia degli Stati Uniti d’America nel pianeta e nello spazio e accelerare la transizione verso una gestione interamente automatizzata dei conflitti del XXI secolo. Senza più limiti giuridici e imperativi morali. Guerre globali e permanenti. Convenzionali, chimiche, batteriologiche, nucleari. Sino all’olocausto finale.
Servirà a questo il MUOS, il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari delle forze armate USA. Cinque satelliti geostazionari nello spazio e quattro terminali terrestri: uno di essi sorgerà in Sicilia, nel comune di Niscemi, nel cuore della riserva naturale che le leggi europee e nazionali vorrebbero protetta. Un sistema di distruzione di massa, di proprietà e uso esclusivo di Washington, che legherà però indissolubilmente l’Italia alle politiche belliche statunitensi. Il MUOS, per questo, viola i valori fondanti della nostra Costituzione.
L'Assemblea
Legislativa dello Stato di New York è pronta ad approvare una legge che
vieta il finanziamento statale di gruppi universitari che hanno
intrapreso iniziative ufficiali nel boicottaggio degli istituti di istruzione superiore in Israele. L'iniziativa,
approvata la settimana scorsa dal Senato dello Stato (di New York), è
attualmente in sospeso dinnanzi all'Assemblea. Dovrebbe
essere respinta dai legislatori o, se fossero incapaci, il Governatore
Andrew Cuomo dovrebbe porre il veto.
Il disegno di legge è stato introdotto dopo chel'American Studies Association, un'organizzazione di
studiosi, ha adottato nel mese di dicembre una risoluzione a sostegno
dell'appello dei Palestinesi al boicottaggio delle istituzioni
accademiche israeliane. Il gruppo ha dichiarato che avrebbe rifiutato
qualsiasi collaborazione formale con le istituzioni accademiche
israeliane o con rappresentanti di queste istituzioni o del governo
israeliano fino a quando "Israele non cessi la violazione dei diritti umani e del diritto internazionale". Il boicottaggio non viene applicato ai singoli ricercatori israeliani impegnati in programmi di scambi ordinari.
Nel suo recente saggio “Democrazia vendesi”, Loretta Napoleoni raccontava di un popolo himalayano che era stato reso, da secolare consuetudine, schiavo del debito. Un debito che cresceva, si accumulava, matematicamente inestinguibile: come al giorno d’oggi in Italia, in Europa, ovunque. E quando non ebbero più nulla per poter far fronte a questo indebitamento, erano costretti a pagare il “signore” con gli unici beni che avevano ancora a disposizione: i corpi delle proprie figlie, immolati al mercimonio. Senza scomodare le meste vicissitudini di remote popolazioni asiatiche, pensiamo a più prosaici e grotteschi casi nostri. A migliaia di connazionali sarà capitato di sottoscrivere un contratto di locazione. Quanti non hanno un lavoro, o hanno uno dei mille contratti a tempo determinato, o sottopagato, o comunque precario, si saranno visti imporre una clausola umiliante: quella della firma di garanzia di un genitore, magari novantenne, di un nonno, di un parente che ancora può contare sulla certezza di un assegno pensionistico. Sarà lui, in caso di insolvenza, a dover onorare l’impegno, il debito sottoscritto col proprietario dell’immobile.