25 agosto 2013
24 agosto 2013
ULTIMA CONDANNA: PER L'ITALIA SARA' LA FINE, E LETTA OBBEDIRA'
Siamo definitivamente spacciati, perché abbiamo accettato tutte le clausole-capestro dei trattati europei. Prima Maastricht, poi il Fiscal Compact, il Mes e l’Europact, cui ora si aggiungono le concessioni di spesa pubblica offerte il 3 luglio all’Italia dalla Commissione Europea e il futuro Rf, il trattato per la nascita del Redemption Fund per i debiti pubblici dell’Eurozona. Tutto questo, avverte Paolo Barnard, a patto che il paese aderente adotti “stringenti misure di aggiustamento della spesa pubblica”. E cioè: dovremo «tagliare la spesa pubblica in servizi, sanità, istruzione e infrastrutture», amputare ulteriormente salari e pensioni, «privatizzare tutto ciò che è rimasto pubblico, inclusa l’acqua e le infrastrutture vitali del paese». Non solo: dovremo anche «licenziare fette d’impiego pubblico anche tra gli impieghi vitali come insegnanti, vigili del fuoco, polizia e sanitari», oltre a «liberalizzare ogni settore dell’economia, anche quelli strategici per l’interesse pubblico», nonché «ridurre al minimo il welfare e gli ammortizzatori sociali».
La verità, sostiene Barnard nel suo intervento, è che ormai «il governo dell’Italia intera risiede a Bruxelles presso la Commissione Europea e a Francoforte presso la Banca Centrale Europea, e non più a Roma, in virtù dei Trattati europei», tutti ratificati dal nostro paese. Trattati-capestro che «hanno privato il nostro governo di ogni reale potere (esecutivo, monetario e parlamentare) trasferendoli appunto a Bruxelles e a Francoforte». Di conseguenza, «il governo di Roma e il Parlamento italiano sono oggi istituzioni di facciata, con poteri risibili e nessun potere sovrano di sostanza».
La verità, sostiene Barnard nel suo intervento, è che ormai «il governo dell’Italia intera risiede a Bruxelles presso la Commissione Europea e a Francoforte presso la Banca Centrale Europea, e non più a Roma, in virtù dei Trattati europei», tutti ratificati dal nostro paese. Trattati-capestro che «hanno privato il nostro governo di ogni reale potere (esecutivo, monetario e parlamentare) trasferendoli appunto a Bruxelles e a Francoforte». Di conseguenza, «il governo di Roma e il Parlamento italiano sono oggi istituzioni di facciata, con poteri risibili e nessun potere sovrano di sostanza».
23 agosto 2013
GRECIA: La Troika trasforma la recessione in depressione. Salvataggio o annegamento?
Sei anni di recessione, un drastico calo del PIL da 231 miliardi nel 2009 a 193 miliardi di euro nel 2012, un tasso di disoccupazione del 27% (si passa dal 7,5% al 26,9% tra il secondo trimestre del 2008 e aprile 2013), del 57% per i giovani al di sotto di 25 anni e un'esplosione dei casi di suicidi... Il panorama della Grecia è catastrofico e allarmante per il resto d'Europa. Come in Argentina nel 2001, i bambini svengono a scuola per mancanza di cibo. Si accerta un aumento dei casi di sieropositività (HIV), mentre la spesa sanitaria è scesa di oltre il 20% in 2 anni (passando dal 7,1% del PIL nel 2010 al 5,8% nel 2012). Nel frattempo, il partito nazista Alba Dorata, che siede in Parlamento, approfitta del degrado sociale per diffondere il suo odio. I creditori hanno trasformato la recessione in una depressione e la Troika (UE - FMI - BCE) non fa che offuscare ogni volta di più il quadro.
La nuova soluzione del FMI per salvare il proprio programma
Tutti i lavori della Troika giacciono oramai su un tasso di debito pubblico del 124% del PIL per l'anno 2020. Credendo che tutto giri intorno a questo obiettivo fantasioso, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) si impegna ogni volta a rettificare il tiro e puntare meglio questo bersaglio. La popolazione greca dovrebbe essere soddisfatta di un tale orizzonte macroeconomico che assolutamente non tiene conto del suo benessere?
La nuova soluzione del FMI per salvare il proprio programma
Tutti i lavori della Troika giacciono oramai su un tasso di debito pubblico del 124% del PIL per l'anno 2020. Credendo che tutto giri intorno a questo obiettivo fantasioso, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) si impegna ogni volta a rettificare il tiro e puntare meglio questo bersaglio. La popolazione greca dovrebbe essere soddisfatta di un tale orizzonte macroeconomico che assolutamente non tiene conto del suo benessere?
22 agosto 2013
GRECIA: DALL' AUSTERITÀ ALL' AGONIA...
Di Costas Panayotakis Κώστας Παναγιωτάκης
Contrariamente alle aspettative della troika (FMI, UE e BCE ) che dichiarava che il suo programma avrebbe portato solo ad una breve recessione, ma che avrebbe permesso alla Grecia di rientrare rapidamente sui mercati finanziari mondiali, dopo tre anni di austerità ci troviamo di fronte ad una profonda depressione economica, con conseguenze sociali catastrofiche e un debito greco che continua a restare ingestibile.
La Grecia non è un caso unico. Il FMI è sempre arrivato tardi nel riconoscere i suoi errori, quando i programmi di "aggiustamento strutturale" imposti ai paesi che devono risanare la loro economia si dimostrano economicamente controproducenti per la devastazione sociale che causano in tutto il paese. Tutti i fallimenti dei modelli imposti dal FMI si basano sulle teorie economiche dominanti, su una fede indiscussa nel mercato capitalista e dimostrano che i risultati che si posso raggiungere sono solo apparentemente benigni.
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21 agosto 2013
DAL RISCALDAMENTO GLOBALE ALLA DITTATURA MONDIALISTA
Il termine
Global Warming è un neologismo entrato nel vocabolario della lingua
italiana, a tal punto che lo stanno insegnando nei libri di scuola fin
dalle elementari. Tutti, soprattutto i più piccoli, devono sapere che il problema più
impellente al mondo è il riscaldamento. L’immensa grancassa dei mezzi di comunicazione di media, e quindi dei
poteri forti che li gestisce e controlla, sta allarmando il mondo intero
del pericolo mortale del riscaldamento globale, attribuendone la causa
all’uomo. Come mai?
Di Marcello Di Pamio
Il riscaldamento
del clima è un fatto e nessuno lo mette in discussione - anche se poi
vedremo che le cose non stanno proprio così’ - ma da questo affermare
che è solamente l’attività umana la causa, ce ne passa di acqua sotto il
ponte.
La storia per fortuna viene in aiuto: nella Francia del 1719, una canicola eccezionale fece morire oltre 450 mila persone.
La storia per fortuna viene in aiuto: nella Francia del 1719, una canicola eccezionale fece morire oltre 450 mila persone.
Entro il 2070
si scioglieranno i ghiacciai
Questo è uno dei tanti titoli pubblicati a caratteri cubitali e ripreso dai media maistream di tutto il mondo. Non abbiamo scampo, si stanno sciogliendo i ghiacciai e finiremo sommersi dalle acque o cotti dal calore del sole.
I ghiacciai alpini si stanno liquefacendo, come pure la calotta polare, si restringe la Groenlandia, i mari si alzano, ecc.
Colpa ovviamente dell’uomo!
Le previsioni sono infauste, per non dire apocalittiche: dove fa caldo farà caldissimo, e dove fa freddo avremo una glaciazione tipo Siberia. In più spariranno molte città costiere.
Questo è uno dei tanti titoli pubblicati a caratteri cubitali e ripreso dai media maistream di tutto il mondo. Non abbiamo scampo, si stanno sciogliendo i ghiacciai e finiremo sommersi dalle acque o cotti dal calore del sole.
I ghiacciai alpini si stanno liquefacendo, come pure la calotta polare, si restringe la Groenlandia, i mari si alzano, ecc.
Colpa ovviamente dell’uomo!
Le previsioni sono infauste, per non dire apocalittiche: dove fa caldo farà caldissimo, e dove fa freddo avremo una glaciazione tipo Siberia. In più spariranno molte città costiere.
20 agosto 2013
Business Nucleare: Urania Lucania. Letter to the USA
A poco più di due
settimane dal trasporto di materiale nucleare dall’ITREC di Rotondella
(Mt) verso l’aeroporto militare di Gioia del Colle (Ba), permangono
inevasi numerosi interrogativi. Una delle tracce fosforescenti
percorribile sembra essere quella del rimpatrio di uranio e plutonio da
parte degli USA&partners, in ossequio ad accordi sanciti negli
scorsi anni. Ma di che business si tratta? Dalla Lucania al Pianeta
Urania, passando per una Letter to the USA.
A livello internazionale l’uranio altamente arricchito (HEU) significa tradurre materiale nucleare in potenziale energetico o in potenza militare e/o in tutt’e due. Dal 2004 è attivo il GTRI (Global Threat Reduction Initiative) su iniziativa del NNSA (National Nuclear Security Admnistration). Scopo dell’ufficio? Nella maniera più veloce possibile identificare, mettere in sicurezza, rimuovere e/o facilitare la messa a disposizione di materiali nucleari vulnerabili ad alto rischio e radioattivi nel mondo che costituiscano una minaccia per gli Stati Uniti e per la comunità internazionale.
A livello internazionale l’uranio altamente arricchito (HEU) significa tradurre materiale nucleare in potenziale energetico o in potenza militare e/o in tutt’e due. Dal 2004 è attivo il GTRI (Global Threat Reduction Initiative) su iniziativa del NNSA (National Nuclear Security Admnistration). Scopo dell’ufficio? Nella maniera più veloce possibile identificare, mettere in sicurezza, rimuovere e/o facilitare la messa a disposizione di materiali nucleari vulnerabili ad alto rischio e radioattivi nel mondo che costituiscano una minaccia per gli Stati Uniti e per la comunità internazionale.
[traduzione] La missione del GTRI è di ridurre e proteggere il
materiale vulnerabile nucleare e radioattivo situato in siti civili di
tutto il mondo. Il GTRI porta a termine al propria missione attraverso
tre iniziative che prevedono un approccio complessivo per prevenire
l’accesso dei terroristi a tali materiali. Queste tre iniziative sono:
12 agosto 2013
Afghanistan: soldato Usa ammette, ho ucciso 16 civili per divertimento!
KABUL – Un soldato americano che ha prestato servizio nel sud dell'Afghanistan il Marzo scorso ha ammesso davanti ad una corte marziale di aver effettuato una "strage di massa" di civili e senza alcun motivo. Secondo Press TV, il sergente Robert Bales ha ammesso di aver ucciso l'11 Marzo scorso nella provincia di Kandahar 16 civili, tra cui 9 bambini. Bales si è assunto la responsabilità della terrificante carneficina ma una commissione d'inchiesta indipendente del governo afgano ha dimostrato che almeno 20 militari americani hanno partecipato al supplizio. Il giudice del caso, Jospeh Morse, ha affermato che il caso Bales è sconcertante dato che il militare ha ammesso di aver compiuto queste azioni mentre "era lucido, coerente e completamente in se".
11 agosto 2013
NUCLEARE LUCANO: AFFARI MILITARI E AFFARI DI STATI (UNITI)
La Lucania è una regione del Sud Italia. Si chiama Lucania, ma anche Basilicata, che è poi il nome “ammnistrativo”. È una regione, come tutta l’Italia del resto, ricca di paesaggi unici, di un patrimonio culturale invidiabile, di una varietà di risorse agro-alimentari, di una storia ricca e lontana nel tempo. Ma è anche ricca di altre risorse. Infatti, la Lucania è una regione confinata a ospitare: pozzi petroliferi in off-shore (aka Texas d’Italia), un mega inceneritore sotto inchiesta per sversamenti di reflui tossici e nocivi (Fenice della francese EDF), impianti chimici come la Liquichimica Lucana aperta e chiusa negli anni 60 e ora al centro di indagini per una discarica enorme quanto abusiva di fosfogessi (radio e polonio su tutti) altamente radioattivi (Sito di Interesse Nazionale a Tito Scalo, Pz), di lavorazione dell’amianto, di impianti siderurgici alle porte del capoluogo di regione con emissioni pericolose e fuori norma, centrali a carbone come quella dell’Enel nel Mercure...
Di Francesco Giannatiempo
La Lucania è anche terra di misteri o, più semplicemente, di segreti. Di quale Stato?
Nella notte tra il 28 e il 29 luglio scorsi – 3:00 am – un convoglio di mezzi e uomini delle forze dell’ordine, dei militari, di pronto intervento e soccorso ha scortato un veicolo speciale contenente uranio arricchito 235 dal deposito ITREC nella Trisaia di Rotondella (Matera, Sud Italia) all’aeroporto militare di Gioia del Colle (Bari, Sud Italia).
Due giornalisti freelance – Ivano Farina e Nicola Piccenna – hanno filmato l’evento. Erano a una carreggiata di distanza dall’ingresso del deposito nucleare lucano. La notizia è uscita il giorno successivo, squarciando ancora una volta il velo di silenzio che aleggia intorno ai depositi nucleari italiani. Rotondella ospita dalla fine degli anni sessanta-inizio settanta 64 barre di uranio trasportate da Elk River (USA). Ed è da allora che sono custodite. Intanto, il centro gestito dall’ENEA, ha svolto più di un’operazione di trattamento di materiale radioattivo. Scorie (rifiuti) e nucleare attivo. Come l’uranio arricchito che è uscito super-scortato circa due settimane fa.
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Di Francesco Giannatiempo
La Lucania è anche terra di misteri o, più semplicemente, di segreti. Di quale Stato?
Nella notte tra il 28 e il 29 luglio scorsi – 3:00 am – un convoglio di mezzi e uomini delle forze dell’ordine, dei militari, di pronto intervento e soccorso ha scortato un veicolo speciale contenente uranio arricchito 235 dal deposito ITREC nella Trisaia di Rotondella (Matera, Sud Italia) all’aeroporto militare di Gioia del Colle (Bari, Sud Italia).
Due giornalisti freelance – Ivano Farina e Nicola Piccenna – hanno filmato l’evento. Erano a una carreggiata di distanza dall’ingresso del deposito nucleare lucano. La notizia è uscita il giorno successivo, squarciando ancora una volta il velo di silenzio che aleggia intorno ai depositi nucleari italiani. Rotondella ospita dalla fine degli anni sessanta-inizio settanta 64 barre di uranio trasportate da Elk River (USA). Ed è da allora che sono custodite. Intanto, il centro gestito dall’ENEA, ha svolto più di un’operazione di trattamento di materiale radioattivo. Scorie (rifiuti) e nucleare attivo. Come l’uranio arricchito che è uscito super-scortato circa due settimane fa.
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10 agosto 2013
DISTRUGGERE LA GRECIA PER SALVARLA
La Troika sta saccheggiando la Grecia. La stanno distruggendo. Stanno intraprendendo una guerra finanziaria. Si sono associati a funzionari greci corrotti. Stanno scavando la Grecia per guadagnare. È l’epicentro del saccheggio globale. La gente normale non ha voce in capitolo. Sono vittime di una crudeltà coatta. Più prestiti chiedono gli ateniesi, più cresce il fardello del debito, più difficile è uscirne. La Grecia sta morendo. È praticamente un cadavere ormai. Rimane solo da decidere l’obitorio.
Il tasso ufficiale di disoccupazione raggiunge il 27%. La disoccupazione giovanile si aggira sul 65%.
Un’intera generazione è perduta. Viene sistematicamente distrutta. Sta morendo per pagare i banchieri. Tutto ciò che voglio, se lo prendono. La nuova colazione Nuova Democrazia/PASOK prevede altre migliaia di licenziamenti entro la fine dell’anno. Il 17 luglio, ha messo in atto il suo settimo pacchetto di austerità dal 2010.
Esso richiede il licenziamento di 15.000 lavoratori statali. Circa 25.000 se ne andranno entro dicembre. Entro la fine del 2014, saranno 150.000.
I membri della Troika richiedono ciò che gli è dovuto. Insistono in cambio di prestiti di emergenza. Rispecchiano molto i decreti economici degli usurai.
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Il tasso ufficiale di disoccupazione raggiunge il 27%. La disoccupazione giovanile si aggira sul 65%.
Un’intera generazione è perduta. Viene sistematicamente distrutta. Sta morendo per pagare i banchieri. Tutto ciò che voglio, se lo prendono. La nuova colazione Nuova Democrazia/PASOK prevede altre migliaia di licenziamenti entro la fine dell’anno. Il 17 luglio, ha messo in atto il suo settimo pacchetto di austerità dal 2010.
Esso richiede il licenziamento di 15.000 lavoratori statali. Circa 25.000 se ne andranno entro dicembre. Entro la fine del 2014, saranno 150.000.
I membri della Troika richiedono ciò che gli è dovuto. Insistono in cambio di prestiti di emergenza. Rispecchiano molto i decreti economici degli usurai.
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8 agosto 2013
COS’E’ IL BRAIN PROJECT DI OBAMA?
Sarà qualcosa di analogo al “Progetto Genoma” e produrrà frutti altrettanto copiosi di quelli che inondarono la genetica e le borse valori dell’Occidente. In un campo, tuttavia, del tutto diverso. Si chiamerà infatti “Brain Project” (Brain, per semplicità, per Brain Research Through Advancing Innovative Neurotechnologies) e dovrà produrre un gigantesco balzo in avanti della conoscenza del funzionamento del cervello umano, consentendo di vedere da vicino, dall’interno, come l’individuo percepisce il mondo esterno e quell’altro mondo che gli è proprio, il luogo dove confluiscono i miliardi e miliardi di informazioni che vengono dai miliardi e miliardi di cellule del corpo umano. Che è – quest’ultima parte – all’incirca il 98% di tutta l’attività cerebrale.
Il Brain si propone di sapere da dove nascono – e come – pensieri, sensazioni, sentimenti, ricordi. Fin dove si spinge la coscienza, dove sconfina nell’inconscio. Anzi, di più, cos’è la coscienza. E dove si trova.
Mai ci si era proposti un compito così immenso. Tanto che, con le idee e le tecnologie di ieri, lo si sarebbe definito, sic et simpliciter, impossibile.
Ma non finisce qui. Così sarebbe solo un esercizio calligrafico di bravura scientifica: qualcosa per confermare ancora una volta a noi stessi quanto siamo bravi a dominare la Natura, quanto siamo prometeici, quanto ci piacciono le sfide. No, nei tempi della fine dell’abbondanza, queste soddisfazioni costano – e possono rendere – assai. Non ci s’imbarca in un’avventura di queste dimensioni se non si pensa di poterne trarre un vantaggio. Tanti vantaggi. Il primo dei quali è immediatamente economico, sebbene ve ne siano molti, da sbandierare, e altri di cui è bene parlare sottovoce, almeno per il momento. Non è una corporation quella che si propone una tale cornucopia di obiettivi: è l’America in persona, quella che impugna la fiaccola della libertà. E’ lo Stato che ha dominato il XX secolo quello che rilancia la posta di una partita che non è più certo di poter vincere nel XXI. Certo, gli Stati Uniti, in quanto Stato, impersonano possenti interessi di dominio che non sono solo statuali. Ma sono questi interessi a dettare la rotta. Il Brain è il loro prolungamento. Forse un protrarsi fatale, vedremo.
Il Brain si propone di sapere da dove nascono – e come – pensieri, sensazioni, sentimenti, ricordi. Fin dove si spinge la coscienza, dove sconfina nell’inconscio. Anzi, di più, cos’è la coscienza. E dove si trova.
Mai ci si era proposti un compito così immenso. Tanto che, con le idee e le tecnologie di ieri, lo si sarebbe definito, sic et simpliciter, impossibile.
Ma non finisce qui. Così sarebbe solo un esercizio calligrafico di bravura scientifica: qualcosa per confermare ancora una volta a noi stessi quanto siamo bravi a dominare la Natura, quanto siamo prometeici, quanto ci piacciono le sfide. No, nei tempi della fine dell’abbondanza, queste soddisfazioni costano – e possono rendere – assai. Non ci s’imbarca in un’avventura di queste dimensioni se non si pensa di poterne trarre un vantaggio. Tanti vantaggi. Il primo dei quali è immediatamente economico, sebbene ve ne siano molti, da sbandierare, e altri di cui è bene parlare sottovoce, almeno per il momento. Non è una corporation quella che si propone una tale cornucopia di obiettivi: è l’America in persona, quella che impugna la fiaccola della libertà. E’ lo Stato che ha dominato il XX secolo quello che rilancia la posta di una partita che non è più certo di poter vincere nel XXI. Certo, gli Stati Uniti, in quanto Stato, impersonano possenti interessi di dominio che non sono solo statuali. Ma sono questi interessi a dettare la rotta. Il Brain è il loro prolungamento. Forse un protrarsi fatale, vedremo.
7 agosto 2013
IL CENTRO DELLA TRISAIA E' UN SITO DI INTERESSE MILITARE?
La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, in merito all incontro del Tavolo della Trasparenza del giorno 2 agosto scorso per fare luce sul recente trasferimento di materiale radioattivo dal deposito ITREC di Rotondella (MT) destinato al rimpatrio negli USA (proprietari di tale materiale) con sosta all’aeroporto militare di Gioia del Colle (BA), denuncia l’assenza al Tavolo della Trasparenza convocato dal presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, dei rappresentanti dei Ministeri dell’ Interno, dell’Ambiente, della Salute e dello Sviluppo Economico, nonchè dei responsabili della sicurezza pubblica coinvolti dell’operazione di trasferimento dei materiali radioattivi (prefettura, organi polizia, militari).
Organizzazione Lucana Ambientalista
La Regione Basilicata – denuncia la Ola – non può rimanere passiva di fronte all’atteggiamento governativo che ha imposto ed intende continuare ad imporre il segreto di stato ed anche quello militare su questa e su altre possibili vicende che riguardano il centro della Trisaia di Rotondella di cui si ignora il futuro. La Regione Basilicata deve pertanto esigere da Sogin SpA un cronoprogramma relativo alla messa in sicurezza del sito della Trisaia, con l’indicazione dettagliata dei materiali che a vario titolo si intendono movimentare da e per il centro della Trisaia con i lavori realizzati e ancora da realizzare presso il centro. Al tavolo della trasparenza non è infatti emerso con chiarezza quale debba essere il ruolo della Sogin SpA. Per statuto societario, Sogin SpA è interememte partecipata dallo Stato e più precisamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. La Sogin SpA detiene il 60% di Nucleo SpA ex Nucleco SpA (il 40% restante in mano a ENEA). Tutto questo, al di là di facili quanto intuitive ricadute di opportunità etiche quanto strategiche nell’avere una società di capitali quotata in borsa che deve condizionare, processare, contenere, de commissionare, stivare, trasferire – quindi: trattare – materiale nucleare, lascia aperto un grosso interrogativo: perché al tavolo della trasparenza Sogin – che è lo Stato, ma è anche una Spa?
Organizzazione Lucana Ambientalista
La Regione Basilicata – denuncia la Ola – non può rimanere passiva di fronte all’atteggiamento governativo che ha imposto ed intende continuare ad imporre il segreto di stato ed anche quello militare su questa e su altre possibili vicende che riguardano il centro della Trisaia di Rotondella di cui si ignora il futuro. La Regione Basilicata deve pertanto esigere da Sogin SpA un cronoprogramma relativo alla messa in sicurezza del sito della Trisaia, con l’indicazione dettagliata dei materiali che a vario titolo si intendono movimentare da e per il centro della Trisaia con i lavori realizzati e ancora da realizzare presso il centro. Al tavolo della trasparenza non è infatti emerso con chiarezza quale debba essere il ruolo della Sogin SpA. Per statuto societario, Sogin SpA è interememte partecipata dallo Stato e più precisamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. La Sogin SpA detiene il 60% di Nucleo SpA ex Nucleco SpA (il 40% restante in mano a ENEA). Tutto questo, al di là di facili quanto intuitive ricadute di opportunità etiche quanto strategiche nell’avere una società di capitali quotata in borsa che deve condizionare, processare, contenere, de commissionare, stivare, trasferire – quindi: trattare – materiale nucleare, lascia aperto un grosso interrogativo: perché al tavolo della trasparenza Sogin – che è lo Stato, ma è anche una Spa?
6 agosto 2013
IL NOSTRO UOMO A MOSCA
Ma che deve fare quest’amministrazione di Obama "tanto delusa", con il suo complesso Panopticon Orwelliano e con il suo Congresso tanto screditato? Deve mandare i marines a sequestrarlo o deve ordinare di ammazzarlo - muovendosi a Mosca come in una Abbottabad 2.0? Deve mandargli un Drone? Deve fargli avvelenare il caffé? Deve cospargere la sua casa nuova con uranio impoverito? O deve dichiarare tutta la Russia No-Fly Zone ?
Edward Snowden, con il suo nuovo status giuridico in Russia non può essere semplicemente sottoposto a linciaggio come stanno facendo con Bradley Manning. Legalmente, Washington ormai è impotente come è impotente una qualsiasi ragazza di una tribù pashtun quando vede arrivare sulla sua casa un missile Hellfire.
Eppure il POTUS (Presidente degli Stati Uniti) che è tanto fiero del suo pedigree su diritto costituzionale – quello con cui ha appena calpestato più volte la Costituzione degli Stati Uniti e non parliamo del rispetto delle norme di diritto internazionale – sembra non aver capito il messaggio.
Barack Obama si è spolmonato per dire al Presidente russo Vladimir Putin di consegnargli Snowden "ai sensi del diritto internazionale"e Putin ha risposto più volte che non l’avrebbe fatto.
Obama gli ha perfino telefonato, a Putin. Niente. Washington allora ha costretto i suoi fedeli barboncini europei a dirottare l’aereo del Presidente boliviano Evo Morales. Peggio. Mosca ha continuato a rispettare alla lettera quello che prevede la legge russa e, alla fine, ha anche concesso l’asilo temporaneo a Snowden.
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Edward Snowden, con il suo nuovo status giuridico in Russia non può essere semplicemente sottoposto a linciaggio come stanno facendo con Bradley Manning. Legalmente, Washington ormai è impotente come è impotente una qualsiasi ragazza di una tribù pashtun quando vede arrivare sulla sua casa un missile Hellfire.
Eppure il POTUS (Presidente degli Stati Uniti) che è tanto fiero del suo pedigree su diritto costituzionale – quello con cui ha appena calpestato più volte la Costituzione degli Stati Uniti e non parliamo del rispetto delle norme di diritto internazionale – sembra non aver capito il messaggio.
Barack Obama si è spolmonato per dire al Presidente russo Vladimir Putin di consegnargli Snowden "ai sensi del diritto internazionale"e Putin ha risposto più volte che non l’avrebbe fatto.
Obama gli ha perfino telefonato, a Putin. Niente. Washington allora ha costretto i suoi fedeli barboncini europei a dirottare l’aereo del Presidente boliviano Evo Morales. Peggio. Mosca ha continuato a rispettare alla lettera quello che prevede la legge russa e, alla fine, ha anche concesso l’asilo temporaneo a Snowden.
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30 luglio 2013
ITALIA: LE STRAGI NATO NEI NOSTRI MARI...
Quattro anni fa per conto della Rai
(La storia siamo noi) stavo realizzando un documentario.
Il 2 luglio 2009 subii il primo attentato: ignoti durante la notte
fecero saltare in aria la mia mia automobile. L'indomani avrei dovuto
intervistare a Napoli il professor Giulio Russo Krauss, docente di
naviglio minotre all'università Federico II, nonché consulente della
Nato. Allora la Rai pensò bene di modificare il lavoro di indagine a
suo piacimento, ossia censurarlo. Non ho accettato l'imposizione!
29 luglio 2013
LA SCIENZA COME STRUMENTO DI PROPAGANDA
Studi di parte, pseudo-perizie, finanziamenti occulti: a partire dagli anni ’50 gli industriali hanno iniziato a manipolare la scienza a loro beneficio. Le tecniche di depistaggio della scienza, inaugurate dai giganti della sigaretta, sono oggi utilizzate dai produttori di pesticidi e dagli scettici del riscaldamento globale. La decimazione delle api è diventata un “mistero” e il cambiamento climatico “relativo”. Strategie decifrate da Stéphane Foucart, giornalista scientifico, nella sua opera "La fabbrica della menzogna, in che maniera gli industriali ci mentono mettendoci in pericolo".
Basta!: Gli industriali hanno scelto di storcere la scienza, voi dite, per neutralizzare quello che potrebbe nuocere alle loro attività. Per esempio le rivelazioni sui disastrosi effetti sanitari di alcuni prodotti. Come fanno?
Stèphane Foucart: La tecnica “d’utilizzo della scienza” fu teorizzata da John Hill, un grande comunicatore americano. Gli industriali della sigaretta lo chiamarono a soccorso nel 1953, nel momento in cui venivano pubblicati i primi lavori scientifici sulla relazione tra sigaretta e cancro. A seguito di una riunione d’emergenza (1), John Hill stese un breve testo dove sosteneva, in sostanza: “La scienza è uno strumento molto potente, nel quale le persone hanno fiducia. Non la si può attaccare direttamente. Bisogna procedere diversamente. Bisogna quindi appropriarsi della scienza stessa, orientarla, metterla nelle nostre mani”. John Hill propose in particolare di creare un organo comune ai giganti della sigaretta, per finanziare la ricerca accademica, condotta in seno a laboratori universitari, per esempio. Centinaia di milioni di dollari saranno quindi introdotti nella ricerca tramite quest’organo. Per finanziare gli studi che conducono all’assenza di pericolo nel tabacco, ma non solamente. Hanno per esempio finanziato la ricerca genetica funzionale, che analizza i meccanismi molecolari allo scatenarsi delle malattie.
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Basta!: Gli industriali hanno scelto di storcere la scienza, voi dite, per neutralizzare quello che potrebbe nuocere alle loro attività. Per esempio le rivelazioni sui disastrosi effetti sanitari di alcuni prodotti. Come fanno?
Stèphane Foucart: La tecnica “d’utilizzo della scienza” fu teorizzata da John Hill, un grande comunicatore americano. Gli industriali della sigaretta lo chiamarono a soccorso nel 1953, nel momento in cui venivano pubblicati i primi lavori scientifici sulla relazione tra sigaretta e cancro. A seguito di una riunione d’emergenza (1), John Hill stese un breve testo dove sosteneva, in sostanza: “La scienza è uno strumento molto potente, nel quale le persone hanno fiducia. Non la si può attaccare direttamente. Bisogna procedere diversamente. Bisogna quindi appropriarsi della scienza stessa, orientarla, metterla nelle nostre mani”. John Hill propose in particolare di creare un organo comune ai giganti della sigaretta, per finanziare la ricerca accademica, condotta in seno a laboratori universitari, per esempio. Centinaia di milioni di dollari saranno quindi introdotti nella ricerca tramite quest’organo. Per finanziare gli studi che conducono all’assenza di pericolo nel tabacco, ma non solamente. Hanno per esempio finanziato la ricerca genetica funzionale, che analizza i meccanismi molecolari allo scatenarsi delle malattie.
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28 luglio 2013
QUANDO SI UTILIZZANO I DISOCCUPATI PER RAFFORZARE LO SFRUTTAMENTO...
Mentre la disoccupazione ha raggiunto livelli record in Europa con un tasso che supera il 12%, in una lunga intervista per Standaard, Bart De Wever [leader del Partito di Nuova Alleanza Fiamminga, N-VA] dichiara che la contraddizione tra capitale e lavoro non è più rilevante: la nuova linea di demarcazione è tra produttivi e non produttivi. Per lui, "lo Stato è un mostro che ispira ed espira denaro. Chi apporta denaro? Quelli che creano valore aggiunto. Chi consuma denaro? I non produttivi, così importanti elettoralmente che consentono di perpetuare questa politica".
In Francia, il deputato di estrema destra Jacques Bompard ha presentato un disegno di legge per trasformare il disoccupato in un lavoratore gratuito. Questa idea, tutt'altro che nuova, era già nel programma di Nicolas Sarkozy nel 2007, suggerendo che "i titolari del minimo sociale siano impegnati in attività di interesse generale, per incoraggiare tutti a trovare un posto di lavoro, piuttosto che vivere di assistenza". In Inghilterra, per giustificare una nuova riforma del sistema di previdenza sociale per ridurre la quantità dei sussidi di disoccupazione, David Cameron dichiara oggi che il sistema "è diventato una scelta di vita per alcuni" [1]. Gli interventi raccomandati da questi politici sono quindi diretti a ripristinare la "giustizia" di un sistema che penalizza chi "lavora sodo" e premiare chi indulge nella "dipendenza". Questo discorso è diventato egemonico e incarna una tendenza generale sul continente dove è diventato luogo comune esaltare "chi si alza presto", contro gli "assistiti", i "produttivi" contro gli "improduttivi" e per meglio legittimare le riforme di austerità e la crescita della disuguaglianza.
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In Francia, il deputato di estrema destra Jacques Bompard ha presentato un disegno di legge per trasformare il disoccupato in un lavoratore gratuito. Questa idea, tutt'altro che nuova, era già nel programma di Nicolas Sarkozy nel 2007, suggerendo che "i titolari del minimo sociale siano impegnati in attività di interesse generale, per incoraggiare tutti a trovare un posto di lavoro, piuttosto che vivere di assistenza". In Inghilterra, per giustificare una nuova riforma del sistema di previdenza sociale per ridurre la quantità dei sussidi di disoccupazione, David Cameron dichiara oggi che il sistema "è diventato una scelta di vita per alcuni" [1]. Gli interventi raccomandati da questi politici sono quindi diretti a ripristinare la "giustizia" di un sistema che penalizza chi "lavora sodo" e premiare chi indulge nella "dipendenza". Questo discorso è diventato egemonico e incarna una tendenza generale sul continente dove è diventato luogo comune esaltare "chi si alza presto", contro gli "assistiti", i "produttivi" contro gli "improduttivi" e per meglio legittimare le riforme di austerità e la crescita della disuguaglianza.
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27 luglio 2013
Ma chi ci lavora al FMI, il mago Otelma?
Mentre i nostri governanti di sbracciano a
farci credere che entro la fine dell’anno si comincerà ad intravedere
una luce in fondo al tunnel della crisi, a gelare tali previsioni
arriva un rapporto del Fondo Monetario Internazionale che mette sotto
accusa le debolezze strutturali della zona euro e, indovinate un po’?,
sottolinea ancora una volta come in Italia persista un alto costo del
lavoro: evidentemente nessuno gli ha trasmesso l’ultimo accordo
realizzato tra governo, cgil, cisl, uil, confindustria e istituzioni
lombarde che abbassa il costo del lavoro per gli assunti per l’EXPO a
livelli che neppure in Cina!
Ma neppure a questi esimi esperti sfugge che la cura dimagrante a cui stanno sottoponendo i paesi europei più deboli, insieme al resto della Troika, Commissione e Banca Centrale Europea, imponendo drastiche riduzioni della spesa e del debito pubblico, non potrà che rallentare qualsiasi prospettiva di crescita.
Ma neppure a questi esimi esperti sfugge che la cura dimagrante a cui stanno sottoponendo i paesi europei più deboli, insieme al resto della Troika, Commissione e Banca Centrale Europea, imponendo drastiche riduzioni della spesa e del debito pubblico, non potrà che rallentare qualsiasi prospettiva di crescita.
Per l’Italia giungono a prevedere ‘un elevato
rischio di stagnazione nel medio termine’ sottolineando come mentre in
altri paesi il costo del lavoro sia stato abbassato in Italia la
tendenza continua ad essere al rialzo.
Secondo l’FMI il nostro paese dovrebbe attuare le
condizioni per ‘valutare la possibilità di una differenziazione
regionale per i salari del pubblico impiego, introdurre rapporti di
lavoro flessibili illimitati e promuovere la contrattazione aziendale’.
26 luglio 2013
OGM: L'UE APPROVA UN NUOVO BROCCOLO DELLA MONSANTO
La decisione dell'Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) di concedere al gigante Monsanto il brevetto per una nuova varietà di broccoli ogm, ha suscitato critiche tra numerose organizzazioni che adesso ne richiedono la cancellazione.
Seminis, una società di proprietà di Monsanto, ha ottenuto il brevetto sulla coltivazione convenzionale di un broccolo denominato EP 1597965 lo scorso giugno. Questo brevetto include, tra gli altri, una varietà di piante broccoli e i loro semi.
L'annuncio ha fatto infuriare decine di organizzazioni che lottano per il divieto di brevetti sulle sementi convenzionali. Molti di questi gruppi attualmente fanno parte di una coalizione chiamata No Patents on Seeds (No ai Brevetti sui Semi), che sostiene che questa decisione danneggia gli agricoltori e gli altri attori della catena di approvvigionamento alimentare costringendoli ad essere ancora più dipendenti delle grandi multinazionali.
25 luglio 2013
"L’ULTIMA PAROLA" INTERVISTA UN’ECONOMISTA INDIPENDENTE DELLA CITY DI LONDRA E LA RAI CHIUDE L’INTERA TRASMISSIONE!
Riceviamo e pubblichiamo...
Il fatto molto grave, avvenuto appena a fine giugno 2013, riguarda il programma di Gianluigi Paragone su RAI DUE e, nonostante il talk-show in onda in tarda serata di venerdi’ abbia registrato ottimi ascolti considerando lo slot assegnato al palinsesto, avviene coincidentemente non appena la trasmissione manda in onda un servizio dettagliato ed esplicativo su quali sarebbero le cause della crisi-truffa che ci sta travolgendo tutti in Italia e in Europa ed altresi’ coloro che ne sarebbero i responsabili o burattinai.
Durante
l’ultima puntata di L’Ultima Parola
del 13 giugno 2013, la trasmissione ha mandato in onda un’intervista con
l’economista Mariarita Iannone;
esperta del settore finanziario e investimenti; la quale ha lunga esperienza
professionale nella City di Londra. L’economista
ha spiegato al pubblico che mentre lavorava in Goldman Sachs Intl., nella sede di Fleet Street a Londra, questa si
ritrovo’ vittima di gravi abusi e violazioni da parte del broker suo datore di lavoro poiche’ si era accorta di operazioni irregolari
che andavano contro il regolamento
di mercato e quindi la legge. Pertanto, riferisce Mariarita Iannone, lei vi pose
rimedio come era suo dovere fare e informando appunto i suoi diretti superiori
delle anomalie.
24 luglio 2013
DETROIT, E LA BANCAROTTA DEL PATTO SOCIALE AMERICANO
C’è un modo di vedere la bancarotta di Detroit – la più grande
bancarotta tra tutte le città americane – ed è quello del fallimento
delle trattative politiche sulla suddivisione dei sacrifici finanziari
tra creditori, lavoratori e pensionati di una città, e la conseguente
necessità di far ricorso a una decisione della magistratura. Oppure può
essere interpretata come il risultato inevitabile di decenni di accordi
sindacali che offrivano ai lavoratori della città pensioni e servizi
sanitari inadeguati e inaccettabili.
Ma c’è un altra storia di fondo qui, e si replica su tutto il territorio Americano: è sempre più ampio tra gli americani il divario tra fasce di reddito. Quarant’anni fa, la maggior parte delle città (Detroit compresa) presentavano un mix bilanciato tra benestanti, classe media e non abbienti. Ora, ogni gruppo tende ad isolarsi sempre più, ognuno nella propria città — ognuno nel proprio regime fiscale che consente, da una parte, scuole eccellenti, parchi curatissimi, sicurezza affidabile, trasporti efficienti ed altri servizi ineccepibili, e dall’altro scuole orrende, parchi semi-distrutti, alto tasso di criminalità e servizi pubblici scadenti.
La divisione geo-politica è diventata così marcata che essere ricco oggi in America significa poter fare del tutto a meno di incontrare o frequentare chi non lo è.
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Ma c’è un altra storia di fondo qui, e si replica su tutto il territorio Americano: è sempre più ampio tra gli americani il divario tra fasce di reddito. Quarant’anni fa, la maggior parte delle città (Detroit compresa) presentavano un mix bilanciato tra benestanti, classe media e non abbienti. Ora, ogni gruppo tende ad isolarsi sempre più, ognuno nella propria città — ognuno nel proprio regime fiscale che consente, da una parte, scuole eccellenti, parchi curatissimi, sicurezza affidabile, trasporti efficienti ed altri servizi ineccepibili, e dall’altro scuole orrende, parchi semi-distrutti, alto tasso di criminalità e servizi pubblici scadenti.
La divisione geo-politica è diventata così marcata che essere ricco oggi in America significa poter fare del tutto a meno di incontrare o frequentare chi non lo è.
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22 luglio 2013
LA CIA FINANZIA UNO STUDIO SULLA GEOINGEGNERIA
La CIA sta finanziando uno studio scientifico per determinare la
possibilità di alterare il clima del pianeta, con lo scopo di
scongiurare il cambiamento climatico, secondo alcuni documenti
rilasciati dalla National Academy of Sciences.
I documenti rivelano che il progetto avrà una durata di 21 mesi con un costo di 630 mila dollari ed una relazione finale prevista per il 2014. Gli scienziati appoggiati dalla CIA studieranno come i modelli meteorologici possano essere influenzati e modificati e in tal modo valutare i potenziali impatti dei tentativi di geo-ingegneria. Il sito web della NAS rileva che il finanziamento per lo studio proviene dalla “comunità di intelligence degli Stati Uniti“. William Kearney, portavoce della NAS, ha riferito a Mother Jones che l’agenzia in questione è la CIA. Tali rivelazioni segnano la prima volta che una agenzia di intelligence finanzia pubblicamente un tale studio.
Un portavoce della CIA non ha confermato il coinvolgimento dell’agenzia, ma ha affermato che “è ‘naturale che su un tema come il cambiamento climatico l’Agenzia possa collaborare con gli scienziati per comprendere meglio il fenomeno e le sue implicazioni sulla sicurezza nazionale.”
I documenti rivelano che il progetto avrà una durata di 21 mesi con un costo di 630 mila dollari ed una relazione finale prevista per il 2014. Gli scienziati appoggiati dalla CIA studieranno come i modelli meteorologici possano essere influenzati e modificati e in tal modo valutare i potenziali impatti dei tentativi di geo-ingegneria. Il sito web della NAS rileva che il finanziamento per lo studio proviene dalla “comunità di intelligence degli Stati Uniti“. William Kearney, portavoce della NAS, ha riferito a Mother Jones che l’agenzia in questione è la CIA. Tali rivelazioni segnano la prima volta che una agenzia di intelligence finanzia pubblicamente un tale studio.
Un portavoce della CIA non ha confermato il coinvolgimento dell’agenzia, ma ha affermato che “è ‘naturale che su un tema come il cambiamento climatico l’Agenzia possa collaborare con gli scienziati per comprendere meglio il fenomeno e le sue implicazioni sulla sicurezza nazionale.”
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