2 maggio 2012
GLI ULTIMI FUOCHI DEL PRODE CAMOMILLO ( bandiera fosca la trionferà…)
Eminenti signori della Corte e
della Giuria, signor Giudice,
cercherò di esporre nella maniera
più succinta possibile le motivazioni dell’accusa a sostegno della colpevolezza
dell’imputato di questo immaginifico processo che viole anche sostanzialmente
rappresentate il punto d’avvio e d’appoggio dell’atto di accusa contro la
Seconda (?) Repubblica per tradimento della carta e dei valori costituzionali.
Nel corso del dibattimento la difesa
ha cercato di fuorviarvi più volte tentando di accreditare l’accusato come
persona sostanzialmente non informata sui fatti o, comunque, cercando di
sottolineare la sua funzione stabilizzatrice e di contenimento dei danni
causati da una classe dirigente viziata, vorace e corrotta e dall’arroganza di
insormontabili poteri internazionali.
Al contrario, l’accusa di questo
processo ha dimostrato, fornendo la più ampia gamma dei prove testimoniali e
documentarie, che, non solo l’imputato non può intendersi estraneo allo sfacelo
morale, civile, sociale, economico e culturale del paese, ma come, egli stesso,
si sia imposto come garante di quei Poteri – americani, NATO, Vaticano, alta
finanza, grande industria, potentati mediatici e consorterie massoniche e mafiose
assortite – che hanno imposto la loro ipoteca sul futuro dei cittadini. Sarebbe
troppo lungo e penoso rievocare alcune delle radici dei nostri problemi che
affondano nella Seconda Guerra Mondiale, quando gli Alleati angloamericani –
prevedendo la disfatta del nazifascismo – si ingegnarono per contenere le
spinte a sinistra nella Resistenza e nella società italiana stringendo le ben
note alleanze con le classi dirigenti finanziarie, industriali, agrarie, con i
poteri massonici di casa nostra e le ben note reti criminali ideate dalle mafie
delle due sponde dell’Atlantico. Non ci dilungheremo in questo senso, perché la
Storia si incaricherà di svelare i motivi per cui questo paese è precipitato
nella situazione di democrazia monca e a sovranità limitata,
1 maggio 2012
Il Progetto dell’Associazione Riconquistare la Sovranità
Illustro il progetto dell’Associazione Riconquistare la Sovranità e
fornisco anticipatamente alcune delucidazioni utili per chi avesse
dubbi*.
1. L’analisi della situazione politica e l'obiettivo finale.
Alcuni
credono che non abbiamo molto tempo; che le cose stiano per precipitare;
che già alle prossime elezioni il popolo riuscirà, dietro la spinta di
forti movimenti di protesta, a
presentare liste popolari nazionali che sfidino il partito unico delle
due coalizioni. Purtroppo, non credo che abbiano ragione. Spesso la
realtà non coincide con i nostri desideri. Mi auguro che abbiano almeno
parzialmente ragione; ma credo che abbiano torto. D'altra parte, la
contestazione non si caratterizza per chiarezza di idee, che ancora sono
confuse e per certi versi discordanti.
Guardiamo
la Grecia. Vi sono stati negli ultimi anni diciotto importanti
scioperi; quattro di essi sono durati quarantotto ore; vi sono state
molte manifestazioni e incidenti. Vi era un partito comunista forte e
organizzato, più attento alla questione nazionale rispetto ai nostri
partiti comunisti. Vi è stato un rilevante crollo del prodotto interno
lordo. La disoccupazione ha raggiunto il 20%. Vi è stato l’azzeramento
del vertice delle forze armate e il commissariamento. Eppure, ancora non
è accaduto nulla. E soltanto il 30% dei Greci è favorevole ad uscire
dall’euro o dalla Unione Europea.
La macchina fabbricatrice dei sogni e delle menzogne ha lavorato in profondità, in Grecia come in Italia.
Il “sogno” dell’Unione europea, dell’euro e di una società in cui si
viveva a credito e si possedevano appartamenti che ogni anno crescevano
di dieci-quindicimila euro di valore (magari in misura superiore alle
somma annuale delle rate di mutuo da pagare!), lo hanno avuto in molti. Le
bolle promosse da tutti i legislatori lo hanno rafforzato.
EuroGendFor. L'esercito privato della UE è in procinto di partire per la Grecia.
Non tutti conoscono questa unità segreta che risponde al nome di «EuroGendFor».
Il quartier generale di questa speciale task force di 3000 uomini si
trova a Vicenza, Italia. L'ex ministro della Difesa francese
Alliot-Marie ha iniziato la formazione di questa truppa, dopo le sempre
più comuni forme di battaglie di strada e saccheggi provocati da giovani
in Francia. L'«EuroGendFor» è allo stesso tempo, polizia, polizia giudiziaria, esercito e servizi segreti. Le competenze di questa unità sono praticamente illimitate. Essa
deve, in stretta collaborazione con i militari europei, garantire la
"la sicurezza nei territori di crisi europei". Il suo compito è
principalmente quello di sopprimere le rivolte. Sempre di più Stati
membri dell'Unione Europea aderiscono al «EuroGendFor».
I governi europei sanno esattamente cosa li attende. Per evitare di dover usare i loro propri eserciti contro i cittadini del paese, le truppe paramilitari della "Forza di Gendarmeria Europea" è stata fondata in segreto. In teoria, si può ricorrere alla FEG ovunque vi sia una crisi. E' ben stabilito nel Trattato di Velsen che regola gli interventi dell'EuroGendFor. Il suo motto motto è il seguente: "Lex paciferat" - che può essere tradotto come: "La legge porterà la pace". Si sottolinea "il principio della stretta relazione tra l'imposizione dei principi giuridici e la restaurazione di un ambiente sicuro e protetto."
Un "consiglio di guerra" sotto forma di un comitato interministeriale composto dai ministri della Difesa e la Sicurezza dei paesi membri dell'Unione europea partecipanti, decide la strategia di intervento. La truppa può essere attivata su richiesta o dopo decisione dell'UE.
30 aprile 2012
IRLANDA: Perché dovremmo ripudiare il debito sovrano?
Il debito di decine di miliardi che ha portato questo Stato sull'orlo del baratro e ha causato l'inclusione nella lista nera dei mercati internazionali e assoggettato alle regole della UE e della FMI, non è il nostro debito. Non è un debito creato dalle spese per le scuole o gli ospedali o le strade; non è un debito accumulato dallo Stato per servire i propri cittadini: è il debito di un esiguo numero di imprenditori, uomini della finanza e i loro sostenitori politici - the Golden Circle - che è stato socializzato e imposto ai contribuenti e alle generazioni future del nostro popolo.
Il "debito odioso" è definito come debito sovrano, accumulato non per le esigenze del paese, ma per rafforzare il regime contrario agli interessi della nazione. Il debito accumulato dagli amici di Fianna Fáil [partito al governo], sostenuto dallo Stato, non è stato fatto nell'interesse della nazione, ma è servito a mantenere il regime durante gli anni della cosiddetta "Tigre Celtica", di conseguenza è odioso.
Il punto di partenza nella costruzione di una economia che serva il popolo - e non un manipolo di capitalisti e finanziatori privati - è quello di rifiutare il debito e cercare altre fonti, compresi i fondi sovrani che finanzino una nuova Irlanda libera da questo fardello paralizzante.
Qualcuno lo ha mai fatto prima?
Ripudiare il debito non creerebbe l'apocalisse come alcuni cosiddetti esperti e politici vorrebbero farci credere.
Il "debito odioso" è definito come debito sovrano, accumulato non per le esigenze del paese, ma per rafforzare il regime contrario agli interessi della nazione. Il debito accumulato dagli amici di Fianna Fáil [partito al governo], sostenuto dallo Stato, non è stato fatto nell'interesse della nazione, ma è servito a mantenere il regime durante gli anni della cosiddetta "Tigre Celtica", di conseguenza è odioso.
Il punto di partenza nella costruzione di una economia che serva il popolo - e non un manipolo di capitalisti e finanziatori privati - è quello di rifiutare il debito e cercare altre fonti, compresi i fondi sovrani che finanzino una nuova Irlanda libera da questo fardello paralizzante.
Qualcuno lo ha mai fatto prima?
Ripudiare il debito non creerebbe l'apocalisse come alcuni cosiddetti esperti e politici vorrebbero farci credere.
29 aprile 2012
SPAGNA: Rajoy vuole il carcere per chi organizza proteste, anche su Internet
Negli ultimi giorni, sui Twitter spagnoli, uno dei più seguiti hashtag (parole precedute dal simbolo # che servono per segnalare e ricercare particolari tematiche su social network come Google+, identi.ca o Twitter appunto) è #HolaDictadura. Il motivo è che il governo di Mariano Rajoy
ha annunciato l'intenzione di imporre un controllo sui social network e
convertire in reato penale ogni incitazione o organizzazione di
protesta attraverso questi mezzi.
Se l'iniziativa dovesse
andare in porto, l'esecutivo di destra del Partito Popolare (PP) potrà
perseguire i movimenti sociali e mettere in atto una sorta di detenzione
preventiva dei manifestanti. Cosa che a ben vedere già accade, almeno
in parte, visto che alcuni giovani sono stati arrestati a Barcellona
durante l'ultimo sciopero generale, e attualmente restano in prigione
con la motivazione che “podrìan reincidir”, potrebbero essere recidivi,
dunque protestare di nuovo.
Proprio gli incidenti del 29
marzo a Barcellona sembrano aver fornito al governo il pretesto
necessario per introdurre le nuove norme repressive. È a partire da
allora infatti che l'esecutivo, assieme alla Giunta regionale della
Catalogna, decise di promuovere riforme legislative per indurire la
criminalizzazione di atti che qualificano come "guerriglia urbana" mossi da "gruppi anti-sistema radicali".
Nello spiegare ai giornalisti gli intenti dell'iniziativa, il ministro degli Interni spagnolo, Jorge Fernandez Diaz,
ha descritto in anteprima alcune novità introdotte dalla riforma.
Chiunque sia sorpreso a svolgere azioni che mirano ad "alterare
gravemente l'ordine pubblico" potrà essere accusato di "coinvolgimento
in organizzazione criminale".
28 aprile 2012
LIZZIE PHELAN A PRESS TV: "LA NATO STA VIOLANDO IL CESSATE-IL-FUOCO SIRIANO"
TRASCRIZIONE
Un gruppo in
avanscoperta di osservatori delle Nazioni Unite ha visitato la provincia
siriana occidentale di Homs per monitorare il cessate-il-fuoco mediato dall’inviato
delle Nazioni Unite e della Lega Araba, Kofi Annan.
Press TV ha condotto un’intervista con la giornalista
freelance Lizzie Phelan per approfondire l’argomento. Ecco la trascrizione dell’intervista.
Press TV: Dall’esterno,
vediamo che viene osservato un coprifuoco; ma se c’è un cessate-il-fuoco, perché
vediamo che scontri sporadici hanno ancora luogo? Cos’è che fomenta i disordini
dietro le quinte?
27 aprile 2012
Il terrorismo anti-siriano e i suoi collegamenti internazionali
Fin dall’inizio della “primavera” siriana, il governo di Damasco ha affermato di combattere bande di terroristi. La maggior parte dei media occidentali denunciano questa tesi come propaganda di Stato, che serve per giustificare la repressione contro i movimenti di contestazione. Mentre è evidente che questa tesi è sacrosanta per lo Stato baathista, di reputazione poco accogliente verso i movimenti di opposizione che sfuggono al suo controllo, questa supposizione non è nemmeno sbagliata. Effettivamente, molteplici elementi senza ombra di dubbio accreditano la tesi del governo siriano.
Di Bahar Kimyongur
Investig'Action
In primo luogo, esiste il fattore della laicità.
La Siria è in questo caso l’ultimo Stato arabo laico.(1) Le minoranze religiose godono dei medesimi diritti della maggioranza musulmana. Per certe frange religiose sunnite, campioni dell’idea della guerra contro l’ « Altro », chiunque egli sia, la laicità araba e l’uguaglianza inter-religiosa, incompatibili con la sharia (legge islamica), costituiscono una ingiuria contro l’Islam e rendono lo Stato siriano più detestabile di un’Europa « atea » o « cristiana ».
Ora, la Siria non ha meno di dieci diverse chiese cristiane, con sunniti che sono Arabi, Curdi, Circassi o Turcomanni, con cristiani non arabi come gli Armeni, gli Assiri o i Levantini, con musulmani sincretisti e quindi non classificabili, come gli Alawiti e i Drusi. Pertanto, il compito per mantenere in piedi questa struttura etnico-religiosa fragile e complessa si dimostra così difficile, che solo un regime laico, solido e necessariamente autoritario può assolverlo.
Leggi tutto...
Di Bahar Kimyongur
Investig'Action
In primo luogo, esiste il fattore della laicità.
La Siria è in questo caso l’ultimo Stato arabo laico.(1) Le minoranze religiose godono dei medesimi diritti della maggioranza musulmana. Per certe frange religiose sunnite, campioni dell’idea della guerra contro l’ « Altro », chiunque egli sia, la laicità araba e l’uguaglianza inter-religiosa, incompatibili con la sharia (legge islamica), costituiscono una ingiuria contro l’Islam e rendono lo Stato siriano più detestabile di un’Europa « atea » o « cristiana ».
Ora, la Siria non ha meno di dieci diverse chiese cristiane, con sunniti che sono Arabi, Curdi, Circassi o Turcomanni, con cristiani non arabi come gli Armeni, gli Assiri o i Levantini, con musulmani sincretisti e quindi non classificabili, come gli Alawiti e i Drusi. Pertanto, il compito per mantenere in piedi questa struttura etnico-religiosa fragile e complessa si dimostra così difficile, che solo un regime laico, solido e necessariamente autoritario può assolverlo.
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La ecoscienza minaccia: dobbiamo diminuire la popolazione umana oppure...
Fonte: L'analista sulla popolazione più famoso del mondo ( NdA famigerato direi piu' che altro) ha chiesto una massiccia riduzione del numero di esseri umani (NdA un po' come le vacche) chiedendo che le risorse siano ridistribuite equamente tra ricchi e i poveri (NdA si ma intanto loro pensano alla depopulation prima, poi quando ci saranno solo loro mica ci sara' piu' il problema della diseguaglianza delle risorse no?) Paul Ehrlich, Professore di studi sulla popolazione presso la Stanford University in California e autore del libro best-seller (NdA e che best seller) Bomb nel 1968, va ben oltre i dati della Royal Society di Londra, che questa mattina ha detto che i numeri fisici (NdA inerenti ovviamente al numero della popolazione) sono importanti quanto l'ammontare delle risorse naturali consumate. La popolazione ottimale per la Terra e gli "ingredienti" sufficienti mimimi a garantire di una vita dignitosa e di 1,5 a 2 miliardi di persone piuttosto che i 7 miliardi di persone che sono vivi oggi o il 9 miliardi attesi nel 2050, Ehrlich ha detto in un'intervista con il Guardian.
"Quanta popolazione possiamo mantenere dipende dagli stili di vita. Parlo di 1,5-2000000000 perché si può avere citta' piu' grandi e attive e la natura incontaminata (NdA avete visto sempre li' vanno a parare). Se si desidera un mondo simile alla batteria di polli in cui ognuno ha uno spazio minimo e il cibo e tutti possono sopravvivere si potrebbe essere in grado di sostenere nel lungo termine a circa 4 o 5 miliardi di persone, ma ne abbiamo già 7 miliardi. Quindi dobbiamo fare qualsiasi cosa che sia umanamente possibile (NdA sbrigarsi) per un "restringimento" (NdA calo si si il professore c'e' l'ha proprio con noi) della popolazione. " (Nda Professore perche' non cominciate lei e Holdren a dare il buon segno buttandovi dalla finestra?)
"La domanda è: si può esagerare, senza un disastro, come una nuova peste a livello mondiale o di una guerra nucleare tra India e Pakistan? Se andiamo avanti al ritmo di crescita' a attuali potrebbero avvenire parecchi disastri.
Svolta nella 'guerra del debito': crollerà la trama speculativa?
Non è di eurobonds o di spread che ha bisogno l’Europa, occorrono scelte
politiche mirate a proteggere l’economia reale e lo Stato sociale
dall’aggressione finanziaria. Gli imprenditori non si suicidano per
l’art. 18, decidono di farla finita perché la politica pretende che essi
rimborsino allo Stato, con tasse insostenibili, un debito creato dagli
speculatori e dai politici corrotti che hanno fatto scempio di risorse
pubbliche. Opinione di Lidia Undiemi
Wall Street Italia
Wall Street Italia
Lidia Undiemi è l'economista di Wall Street Italia. E' in prima linea con WSI nella battaglia contro l'ESM e il Fiscal Compact.
"L’intera Europa, non solo l’area euro, è destinata a un decennio di bassa crescita", sostiene Carlo Bastasin in un articolo pubblicato in prima pagina su Il Sole 24 ore.
Se la politica continua a proteggere la finanza con l’austerity non c’è alcun dubbio che le cose vadano esattamente in questa direzione. E non c’è da stupirsi che basti il rischio di non entrata in vigore del Fiscal Compact per mettere in crisi i mercati finanziari, visto che l’unica concreta forma di integrazione economica europea è quella del debito pubblico e della finanza, un gioco ad "effetto domino" che fa tremare le tasche degli speculatori.
"L’intera Europa, non solo l’area euro, è destinata a un decennio di bassa crescita", sostiene Carlo Bastasin in un articolo pubblicato in prima pagina su Il Sole 24 ore.
Se la politica continua a proteggere la finanza con l’austerity non c’è alcun dubbio che le cose vadano esattamente in questa direzione. E non c’è da stupirsi che basti il rischio di non entrata in vigore del Fiscal Compact per mettere in crisi i mercati finanziari, visto che l’unica concreta forma di integrazione economica europea è quella del debito pubblico e della finanza, un gioco ad "effetto domino" che fa tremare le tasche degli speculatori.
26 aprile 2012
I CONTI DELLA SERVA
In molti si stanno convincendo “finalmente” che l’Euro è stata la
sciagura più clamorosa dell’ultimo ventennio. Come però scrissi qualche
anno fa, non è importante soltanto uscire alla svelta dall’Euro e
tornare alla Lira, ma rivalutare l’intero panorama economico sia
bancario che privato, altrimenti non serve a niente. Si rischierebbe un
bagno di sangue. Ovvero, tutto ciò che paghiamo deve subire una
flessione del 70%. Esempio benzina a 0,60 centesimi e non 2 Euro , il
che vorrebbe dire 1.160 Lire al litro. Oppure un mutuo che oggi ci costa
850 Euro deve costare 255 Euro, quindi 495.000 Lire. Tutto ciò di
contro deve seguire un rinforzo negli stipendi del 70%. Esempio, uno
stipendio di 800 Euro odierni dovrà essere di 2 Milioni e mezzo di Lire e
tempo 12 mesi il paese si rimetterà in piedi e ricomincerà a camminare
creando nuovamente lavoro e autonomia.
Se vogliamo uscire da questo tunnel si deve assolutamente
fare questo ragionamento, altrimenti qualsiasi altra ricerca di
soluzione porterà solo benzina sul fuoco. Attualmente i governi stanno esclusivamente cercando di salvare il LORO PATRIMONIO
personale e la loro posizione di privilegio e non il paese, è talmente
evidente che non serve nemmeno evidenziarlo. Non dobbiamo pensare che
fermarsi significhi a tutti i costi soccombere. Riflettiamo un attimo
sul fatto che esistono gare che si vincono con l’astuzia e l’insieme di
forze unite per lo stesso scopo, non propriamente con la potenza o la
testardaggine di pochi “corridori”.
25 aprile 2012
ROCKEFELLER FOUNDATION: "Scenari inquietanti per il futuro mondiale"
I rapporti della Fondazione Rockefeller contengono informazioni e illustrazioni, che meritano molta attenzione ...
Il rapporto "Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale", è stato pubblicato nel maggio 2010 dalla Rockefeller Foundation e la Global Business Network.
Questa relazione descrive scenari apocalittici, ipotetici, dicono,
utili per portare la coscienza verso la necessità di riflettere e
considerare il futuro altrimenti.
Non ho fatto uno studio approfondito, poiché richiederebbe un'attenta
lettura. Tuttavia, dopo una lettura veloce, ho notato alcuni elementi
interessanti. A pagina 34, si parla di disastri che si sono già
verificati, come l'11 settembre 2001, lo tsunami del 2004 e il terremoto
di Haiti nel 2010. Abbiamo poi le previsioni potenziali di un decennio,
tra il 2010 e il 2020, di disastri ed eventi apocalittici:
un attacco durante i Giochi Olimpici del 2012 con 13.000 vittime, seguito da un terremoto in Indonesia, con 40000 vittime, uno tsunami che distrugge quasi completamente il Nicaragua e l'inizio di una carestia in Cina, causato da una siccità legati al cambiamento climatico.
A pagina 18 della stessa relazione, c'è un'altra proiezione
altrettanto inquietante: un ipotetico scenario in questo anno 2012, la
tanto attesa pandemia mondiale del 2009 colpisce il 20% della
popolazione mondiale e uccide 8 milioni di persone in sette mesi,
specialmente giovani adulti sani. Questa pandemia globale dovrebbe
avere, ovviamente, un "fatale" impatto sull'economia.
VOGLIO USCIRE DALL'EURO!
La Bce ci sta strozzando. Questa banca centrale anomala è l’unica autorizzata a stampare l’euro, ma regala miliardi alle banche – anche italiane – per farle diventare vacche grasse.
Gli istituti di credito incassano fiumi di denaro che non prestano alle
imprese e alle famiglie, ma li spendono per comprare titoli di Stato e
lucrare sui tassi di interesse. A me pare una truffa. Abbiamo un cappio
al collo che si stringe e i banchieri ne possiedono la corda. Volete
farvi strozzare?
Di Enzo Di Frenna
Quando un’azienda fallisce, chi ha investito accetta il rischio di perdere i propri soldi. Il debito italiano è principalmente nelle mani delle banche e ogni anno paghiamo 100 miliardi di interessi. Il blogger Claudio Messora in questo post descrive bene l’attività degli “speciali del debito“.
E dunque: perché dobbiamo pagare noi? Perché rinunciare al nostro
futuro? Perché dobbiamo assistere ai suicidi di imprenditori e
lavoratori ridotti alla fame?
LA CRIMINALIZZAZIONE DEI MOVIMENTI DI PROTESTA
Le nuove misure che il governo Rajoy sta discutendo in materia di ordine pubblico, i vari arresti contro il movimento NoTav e le pesanti condanne dei fatti relativi dello scorso 15 ottobre oltre ai vari episodi di inasprimento delle condanne commutate contro chi ha partecipato a manifestazioni di protesta non fanno ben sperare. I nuovi provvedimenti mirano a contrastare, con una brutale repressione e in modo scientifico, ogni forma di protesta che risulti scomoda alle approvazione delle varie riforme lacrime e sangue dei Paesi europei. Per questo abbiamo parlato con l’avvocato Gilberto Pagani presidente dell’associazione Legal Team Italia.
Di Andrea Leoni
E-Il Mensile
Come giudica le varie misure in materia di ordine pubblico che i governi europei, quello spagnolo in primis, si apprestano a discutere?
Diciamo che sia quello che si sta discutendo in Spagna sia una proposta di legge presentata recentemente in Italia da alcuni esponenti di centro destra sono delle leggi che inaspriscono di molto le pene per determinati comportamenti. In Spagna va fatta una notazione particolare: le violenze di strada sono equiparate ad atti di terrorismo. C’è da dire che lo Stato iberico ha una legislazione un po’ diversa dalla nostra, le leggi delle regione autonome son parecchio repressive. È però sicuramente in atto un inasprimento delle pene. Anche questa nuova proposta di legge che nessuno sa se verrà accolta e che è stata presentata da alcuni deputati di destra parlava di inasprire le pene per manifestazioni non autorizzate, per blocchi stradali per tutte quelle espressioni di lotta che sono comunemente condotte.
Come giudica le varie misure in materia di ordine pubblico che i governi europei, quello spagnolo in primis, si apprestano a discutere?
Diciamo che sia quello che si sta discutendo in Spagna sia una proposta di legge presentata recentemente in Italia da alcuni esponenti di centro destra sono delle leggi che inaspriscono di molto le pene per determinati comportamenti. In Spagna va fatta una notazione particolare: le violenze di strada sono equiparate ad atti di terrorismo. C’è da dire che lo Stato iberico ha una legislazione un po’ diversa dalla nostra, le leggi delle regione autonome son parecchio repressive. È però sicuramente in atto un inasprimento delle pene. Anche questa nuova proposta di legge che nessuno sa se verrà accolta e che è stata presentata da alcuni deputati di destra parlava di inasprire le pene per manifestazioni non autorizzate, per blocchi stradali per tutte quelle espressioni di lotta che sono comunemente condotte.
24 aprile 2012
GEORGE SOROS: "Se dovessi investire, scommetterei contro l'Euro"
L'investitore miliardario statunitense George Soros ritiene che un periodo di grande difficoltà attende l'Europa, anche se sopravvivesse alla crisi.
L'investitore miliardario statunitense George Soros ha detto che "Se dovesse investire, scommetterebbe contro l'euro" e ritiene che anche se la moneta unica sopravviverà alla crisi, per l'Europa si prospetta un periodo di grande difficoltà.
In un'intervista a Le Monde,
Soros assicura oggi che "la crisi dell'euro minaccia di distruggere
l'Unione Europea e i leader del vecchio continente stanno portando l'Europa alla rovina", in linea con quanto affermato nel suo ultimo libro, Il caos finanziario globale.
Soros, che ha accumulato parte della sua fortuna, dopo aver rovesciato la sterlina britannica
nel 1992, scommettendo contro la valuta britannica circa 10.000 milioni
di euro, sottolinea che, sebbene in pensione, "se dovesse investire"
scommetterebbe contro la moneta unica europea. Per il finanziario, "l'introduzione dell'euro, invece di creare la convergenza ha portato a differenze".23 aprile 2012
USA: "Piani d'Emergenza" per uccidere la Democrazia
C'è una notizia preoccupante che è passata del tutto inosservata sui media internazionali e che riguarda gli Stati Uniti d'America. Lo scorso 16 marzo il presidente Barak Obama ha firmato il "National Defense Resources Preparedness", un ordine esecutivo che gli consente di assumere il controllo assoluto delle risorse nazionali in caso di emergenza. L'Ordine Esecutivo si basa sulla legge Defense Production del
1950, come modificato (50 USC App. 2061 e segg.). In molti, fra le voci
più indipendenti della stampa americana, vedono in questo atto del
presidente il chiaro segnale di una guerra imminente. Decisioni del
genere infatti, sono già state prese nel passato dai presidenti
americani, ma solo nell'occasione di una guerra.
Di Andrea Degl'Innocenti
Il Cambiamento
Bastino i due esempi riportati da Kenneth Schortgen Jr in un articolo dell'Examiner: “Durante la Guerra Civile americana, l'allora presidente Abraham Lincoln sospese le libertà di parola e di stampa, revocò l’habeas corpus e il diritto a un processo giusto tutelato dal Sesto Emendamento. In occasione della Prima Guerra Mondiale il Congresso si rifiutò di dare al presidente Woodrow Wilson nuovi e più estesi poteri su risorse di vario tipo per collaborare con gli sforzi della guerra. Wilson, in risposta, emise un Ordine esecutivo che gli permise l’accesso a un controllo completo sugli affari, l’industria, il trasporto, l’alimentazione così come pure facoltà discrezionali per progettare e attuare politiche economiche”.
Di Andrea Degl'Innocenti
Il Cambiamento
Bastino i due esempi riportati da Kenneth Schortgen Jr in un articolo dell'Examiner: “Durante la Guerra Civile americana, l'allora presidente Abraham Lincoln sospese le libertà di parola e di stampa, revocò l’habeas corpus e il diritto a un processo giusto tutelato dal Sesto Emendamento. In occasione della Prima Guerra Mondiale il Congresso si rifiutò di dare al presidente Woodrow Wilson nuovi e più estesi poteri su risorse di vario tipo per collaborare con gli sforzi della guerra. Wilson, in risposta, emise un Ordine esecutivo che gli permise l’accesso a un controllo completo sugli affari, l’industria, il trasporto, l’alimentazione così come pure facoltà discrezionali per progettare e attuare politiche economiche”.
CI LIBEREREMO!
Ci libereremo dai vincoli dell'unione europea, propagandati come libertà: di circolazione delle persone, dei capitali, dei servizi e delle merci. Ci libereremo dall’imposizione della diabolica concorrenza, che non è sana competizione, la quale, tra l'altro, deve talvolta lasciare il campo ora alla cooperazione ora al monopolio.
Ci libereremo dalla fiducia nichilistica nel mercato e dalla diffidenza verso l'umanistica programmazione.
Ci libereremo dal credito al consumo.
Ci libereremo dalla televisione commerciale nazionale, dalla soggezione alla pubblicità e dal desiderio di essere consumatori suscitato dal grande capitale e dal legislatore ad esso asservito.
Ci libereremo dalla dipendenza dai “mercati", ossia dai grandi intermediari finanziari.
Ci libereremo dalla fiducia nichilistica nel mercato e dalla diffidenza verso l'umanistica programmazione.
Ci libereremo dal credito al consumo.
Ci libereremo dalla televisione commerciale nazionale, dalla soggezione alla pubblicità e dal desiderio di essere consumatori suscitato dal grande capitale e dal legislatore ad esso asservito.
Ci libereremo dalla dipendenza dai “mercati", ossia dai grandi intermediari finanziari.
22 aprile 2012
UNA POTENTE BANCA ITALIANA PROSPETTA L'ADDIO ALL'EURO!
E’
prossima la fine dell’euro? L’Italia potrebbe presto rispolverare le
lire? Non è un’ipotesi fantascientifica o catastrofista. A certificare
l’elevato rischio del crac, nero su bianco, è un rapporto della seconda
banca italiana consegnato il 4 gennaio 2012 alla Consob. L’analisi
emerge da un documento ufficiale: il prospettivo informativo che ha
fissato il prezzo dell’aumento di capitale a 7,5 miliardi.
Di Gianni Lannes
«Le
preoccupazioni relative all’aggravarsi della situazione del debito
sovrano dei paesi dell’area euro potrebbero portare alla reintroduzione,
in uno o più paesi di valute nazionali o, in circostanze
particolarmente gravi, all’abbandono dell’euro» si legge nel report.
Inoltre, da pagina 66 in poi: «L’uscita o il rischio di uscita dell’euro
da parte di uno o più paesi dell’area euro e/o l’abbandono dell’euro
quale moneta, potrebbero avere effetti negativi rilevanti sia sui
rapporti contrattuali in essere, sia sull’adempimento delle obbligazioni
da parte del Gruppo UniCredit e/o dei clienti del Gruppo UniCredit, con
conseguenti effetti negativi rilevanti sull’attività e sui risultati
operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del
Gruppo UniCredit».
KONY 2012: Invisibile Children aiutava i servizi segreti ugandesi!
The
Invisible Children, diventata famosa per il suo video Kony 2012 apparso
youtube, ha aiutato il governo ugandese arrestare un ex soldato bambino
e sostenuto un'operazione che ha ucciso più civili che ribelli, secondo i cablo pubblicati da Wikileaks.
Pochi giorni dopo aver rilasciato i suoi nuovi video di Invisible
Children - e la statunitense ONG dietro il "successo fenomenale Kony
2012" (NdA successo non direi dato che tutti si erano accorti che era un
video propaganda) ancora una volta si è trovata in mezzo a polemiche su un cablo diplomatico statunitense uscito lo scorso anno da Wikileaks,
che rapporti che il gruppo hanno collaborato con l'esercito ugandese
per facilitare l'arresto di un ex bambino soldato che sarebbe stato
coinvolto nella formazione di un nuovo gruppo ribelle.
Di Joshua Keating
Foreign Policy Blog
Il cablo rilasciato come parte di Wikileaks 'massiccia serie "Cablegate", è stata inviato il 11 giugno 2009 e firmato dall'allora ambasciatore Steven Browning. Intitolato, "GIOCHI DELLA DIASPORA di Acholi" si tratta di notizie di una "nuova ribellione nel nord dell'Uganda", organizzato dai membri del gruppo etnico degli Acholi, di cui Joseph Kony è anche un membro. Il cavo descrive rapporti governativi ugandesi di un "nuovo gruppo di resistenza chiamato Fronte patriottico dei Popoli (PPF)" che aveva "iniziato ad accumulare armi nei distretti di West Nile" e stava cercando di ottenere il sostegno di Acholis all'estero per un nuovo sforzo di rovesciare il governo del presidente Yoweri Museveni.
Foreign Policy Blog
Il cablo rilasciato come parte di Wikileaks 'massiccia serie "Cablegate", è stata inviato il 11 giugno 2009 e firmato dall'allora ambasciatore Steven Browning. Intitolato, "GIOCHI DELLA DIASPORA di Acholi" si tratta di notizie di una "nuova ribellione nel nord dell'Uganda", organizzato dai membri del gruppo etnico degli Acholi, di cui Joseph Kony è anche un membro. Il cavo descrive rapporti governativi ugandesi di un "nuovo gruppo di resistenza chiamato Fronte patriottico dei Popoli (PPF)" che aveva "iniziato ad accumulare armi nei distretti di West Nile" e stava cercando di ottenere il sostegno di Acholis all'estero per un nuovo sforzo di rovesciare il governo del presidente Yoweri Museveni.
21 aprile 2012
Sciopero generale: pioggia di arresti a Barcellona. Madrid: incatenarsi sarà reato
Sei le persone arrestate in Catalogna per aver partecipato allo
sciopero generale del 29 marzo scorso. Intanto il Partito Popolare al
governo propone il reato di 'resistenza passiva', per punire con il
carcere proteste simboliche come incatenarsi.
Di
Marco Santopadre
Contropiano
Una impressionante ondata repressiva si sta abbattendo sui due territori dello Stato Spagnolo che più massicciamente hanno risposto all’appello dei sindacati e delle organizzazioni politiche della sinistra a scioperare durante la mobilitazione generale dello scorso 29 marzo. Contemporaneamente alla retata che ha portato giovedì all’arresto di 14 persone nel territorio basco della Navarra, un’altra maxioperazione di Polizia veniva realizzata in Catalogna, anche in questo caso contro attivisti e giovani accusati di aver compiuto dei reati durante le manifestazioni e gli scontri che hanno caratterizzato lo sciopero generale.
Una impressionante ondata repressiva si sta abbattendo sui due territori dello Stato Spagnolo che più massicciamente hanno risposto all’appello dei sindacati e delle organizzazioni politiche della sinistra a scioperare durante la mobilitazione generale dello scorso 29 marzo. Contemporaneamente alla retata che ha portato giovedì all’arresto di 14 persone nel territorio basco della Navarra, un’altra maxioperazione di Polizia veniva realizzata in Catalogna, anche in questo caso contro attivisti e giovani accusati di aver compiuto dei reati durante le manifestazioni e gli scontri che hanno caratterizzato lo sciopero generale.
20 aprile 2012
ESM & GOLDMAN SACHS: Il Colpo di Stato Finanziario a Danno di Tutti!
Nel settembre 2008,
Henry Paulson, ex CEO di Goldman Sachs, è riuscito a estorcere 700
miliardi di dollari per il salvataggio delle banche. Ma per riuscirci ha
dovuto minacciare il collasso dell'intero sistema finanziario globale e
l'imposizione della legge marziale in usa. Paulson fece addirittura
appello per un fondo di salvataggio permanente, il Troubled Asset Relief
Program, TARP ma si oppose il Congresso degli Stati Uniti e in
definiva fu respinto.
Di Ellen Brown
Global Research
Nel dicembre 2011, presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, ex vicepresidente della Goldman Sachs Europa, era in grado di approvare un piano di salvataggio 500 miliardi di euro per le banche europee senza chiedere il permesso a nessuno. E nel gennaio 2012, un programma di finanziamento permanente di salvataggio chiamato Meccanismo europeo di stabilità (ESM) era stata approvata nel cuore della notte senza essere minimamente denunciato dalla stampa del vecchio continente.
L' ESM impone un debito senza fine per governi degli Stati membri dell'Unione europea, mettendo i contribuenti europei un cappio grazie all' ESM aegli eurocrati (NdA gestiti da chi sappiamo).
Il Colpo di stato dei banchieri ha trionfato in Europa, apparentemente senza lotta. L'ESM è supportata dai governi della zona euro, i loro creditori, e "il mercato" segue a ruota, perché significa che gli investitori possono continuare a comprare (speculare) sul debito dei paesi dell'Unione Europea.
Nel dicembre 2011, presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, ex vicepresidente della Goldman Sachs Europa, era in grado di approvare un piano di salvataggio 500 miliardi di euro per le banche europee senza chiedere il permesso a nessuno. E nel gennaio 2012, un programma di finanziamento permanente di salvataggio chiamato Meccanismo europeo di stabilità (ESM) era stata approvata nel cuore della notte senza essere minimamente denunciato dalla stampa del vecchio continente.
L' ESM impone un debito senza fine per governi degli Stati membri dell'Unione europea, mettendo i contribuenti europei un cappio grazie all' ESM aegli eurocrati (NdA gestiti da chi sappiamo).
Il Colpo di stato dei banchieri ha trionfato in Europa, apparentemente senza lotta. L'ESM è supportata dai governi della zona euro, i loro creditori, e "il mercato" segue a ruota, perché significa che gli investitori possono continuare a comprare (speculare) sul debito dei paesi dell'Unione Europea.
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