L'espansione globale dell'industria dei biocarburanti - in cui vengono utilizzati terreni agricoli e colture per produrre carburante per i veicoli da trasporto, piuttosto che cibo per gli esseri umani - è un fattore fondamentale per la drammatica escalation dei prezzi alimentari in tutto il mondo. [1]
In un nuovo libro, Massive Destruction [2], l'autore francese Jean Ziegler [3] mostra come l'industria dei biocarburanti e la più vasta agroindustria minacciano di provocare la fame nel mondo su una scala senza precedenti. Non è un incidente involontario, dice Ziegler. E' il risultato intenzionale delle politiche attuate dai governi legati a potenti corporazioni agro-alimentari nella loro ricerca del profitto privato. In questo modo, il conseguente aumento dei livelli della fame nel mondo può essere descritto come una forma di "omicidio calcolato".Ironia della sorte, l'industria dei biocarburanti viene promossa da società e governi come sostenibile, un'alternativa ai combustibili fossili "sicura per l'ambiente". In realtà, è solo un'altra forma dello sfruttamento sconsiderato di risorse che deriva dall'insaziabile profitto privato dell'elite nella produzione economica capitalista.