Alla fine del 1880, le riviste commerciali delle scienze elettriche stavano predicendo l’ elettricità gratis e l’ energia libera nel futuro prossimo. Incredibili scoperte riguardo la natura dell’elettricità stavano diventando ormai cosa comune. Nikola Tesla stava dimostrando “l’illuminazione senza fili” ed altre meraviglie associate alle correnti ad alta frequenza. C’era un entusiasmo per il futuro come mai prima. Di Peter Lindemann
The World Of Free Energy
Entro 20 anni, ci sarebbero state automobili, aeroplani, film, musica registrata, telefoni, radio e macchine fotografiche pratiche. L’Età Vittoriana stava cedendo il passo a qualcosa di totalmente nuovo. Per la prima volta nella storia, le persone comuni furono incoraggiate a prevedere un futuro utopico pieno di abbondanti trasporti e comunicazioni moderne, cosi come lavoro, casa e cibo per tutti. Le malattie, cosi come la povertà, sarebbero state sconfitte. La vita stava migliorando, e questa volta, ognuno si accingeva ad ottenere un pezzo della torta. Allora, che cosa successe? Nel mezzo di questa esplosione tecnologica, che fine fece la conquista energetica? Tutto questo entusiasmo per l’energia libera, poco prima dell’inizio del secolo scorso, fu solamente un pio desiderio che la “scienza reale” confutò?
Il Libro V della Politica di Aristotele descrive l’eterna transizione di oligarchie che si fanno aristocrazie ereditarie, che finiscono per essere rovesciate da tiranni, o sviluppano rivalità interne quando alcune famiglie decidono di “arruolare le moltitudini nel loro campo” e di introdurre la democrazia, all’interno della quale emerge ancora una volta una oligarchia, seguita da aristocrazia, e poi democrazia, e così via nel corso della storia. Il debito è stata la principale dinamica che ha guidato questi cambiamenti, sempre con nuovi colpi di scena e trasformazioni. Si polarizza la ricchezza, creandosi una classe di creditori, il cui governo oligarchico giunge alla fine quando nuovi leader (“tiranni” per Aristotele) ottengono l’appoggio popolare, cancellando i debiti e ridistribuendo i patrimoni, o trasferendo nelle casse dello Stato le rendite patrimoniali.
Fin dal Rinascimento, però, i banchieri hanno spostato il loro sostegno politico verso le democrazie. Questo non rifletteva convinzioni politiche egualitarie o liberali in quanto tali, ma piuttosto un desiderio di maggiore sicurezza per i loro prestiti. Come James Steuart ha spiegato nel 1767, l’indebitamento finanziario dei re rimaneva un affare privato, piuttosto che un debito veramente pubblico [1]. Quando i debiti dei sovrani divennnero vincolanti per l’intera nazione, i rappresentanti eletti hanno dovuto imporre tasse per pagare le spese per interessi. Dando ai contribuenti voce nel governo, le democrazie olandesi e britanniche hanno fornito ai creditori molte più assicurazioni di pagamento di quelle prodotte da re e principi, i cui debiti morivano con loro. Leggi tutto...
E’ sceso dalla macchina trafelato è corso verso di me e mi ha gridato a 2 cm dal mio naso: “Sei un extracomunitario di m...!”. Spiegare la discriminazione a chi non l’ha mai subita, a chi non l’ha mai provata sulla propria pelle apparentemente è semplice, ma in realtà non è così, è complicato. Ma è bene parlarne, mai come di questi tempi è bene parlarne. Senza vittimismi, ma con realismo e concretezza, oggi più che mai c’è bisogno di costruire una base comune, un luogo di incontro dove cercare di costruire le fondamenta di una società migliore per i nostri figli.
Dicevo, spiegare la discriminazione far capire cosa si prova ad essere discriminati è difficile, nella migliore delle ipotesi, per chi ha tratti somatici evidentemente differenti è come rinascere ogni giorno, è come dover ricominciare da capo ogni volta che sorge il sole, ogni giorno della tua vita.
E' cioè, nella migliore delle ipotesi, nell'ambiente dove uno vive, nel vicinato conosciuto o in un piccolo paese dove ci si conosce tutti la gente ti rispetta anche se si è diversi.
NEGLI USA VIA LIBERA AL NUOVO MAIS MONSANTO NONOSTANTE I TEST
La Commissione Europea ha dato la propria autorizzazione, giovedì 22 dicembre, all’importazione in Europa ed alla trasformazione di tre varietà di mais Ogm, destinate sia all’alimentazione umana cha animale, e del cotone Gm. Il via libera è stato accordato nonostante gli stati membri dell’Unione Europea abbiano espresso la propria contrarietà e senza tenere conto del parere sfavorevole espresso da numerosi cittadini comunitari, come testimoniato da rilevazioni ufficiali effettuate tramite i sondaggi d’opinione da parte di Eurobarometro.
Lo scorso 13 dicembre la Commissione Europea aveva affrontato il tema degli Ogm in merito all’introduzione in Europa di due varietà di soia transgenica. In assenza di una maggioranza di pareri favorevoli o contrari ad essa, la questione rimarrà in una fase di stallo, finché i rappresentanti europei non troveranno un accordo unanime che avvalli o vieti l’importazione della due varietà di soia geneticamente modificata nell’Unione Europea.
Nonostante le resistenze da parte dei Paesi europei all’introduzione di Ogm, già presentatesi nel corso della settimana precedente in merito alla soia, la Commissione Europea ha deciso di concedere il proprio avvallo all’immissione sul mercato di quattro nuovi prodotti,
Per decenni l’Italia è stata un Paese a “sovranità limitata” con una politica estera e di Difesa coordinata e in molti casi imposta dai nostri principali alleati e soprattutto dagli statunitensi. Dal dopoguerra non era però mai successo che il nostro Paese si trovasse guidato da un “governo d’occupazione” che rispondesse direttamente alle “potenze occupanti” come accade oggi con il cosiddetto governo tecnico imposto dai franco-tedeschi e dalla nomenklatura della Ue e messo insieme dal Quirinale consultandosi anche con la Casa Bianca che ha suggerito i ministri di Esteri e Difesa.
Due figure di sicura fede atlantista come l’ambasciatore a Washington Giulio Terzi e il chairman del Comitato Militare della Nato, l’ammiraglio Giampaolo Di Paola. Uomini idonei a garantire che l’Italia resterà un fedele alleato dell’America e manterrà i suoi impegni militari in Afghanistan. Nella sua prima audizione in Parlamento, Di Paola ha infatti confermato questo impegno mentre il titolare della Farnesina (ormai un mito per la stampa italiana perché usa Twitter) ha esordito sulla crisi iraniana dichiarando che "l'Italia sostiene con piena convinzione il piano di sanzioni economiche nei confronti dell'Iran annunciato dall'Amministrazione statunitense". Più appiattiti di così!
Luogo a non provvedere" per una coppia di genitori che ha rifiutato di sottoporre il figlio alle vaccinazioni obbligatorie (a questo link la sentenza integrale)
Sentenza
positiva che di fatto apre la strada all'obiezione legale nella nostra
regione. La documentazione presentata al giudice minorile è il frutto di
un lavoro meticoloso, durato settimane, di concerto con l'associazione
del Comilva e la ferma volontà dei genitori a dimostrare la fondatezza
delle loro convinzioni. La sentenza è rivoluzionaria: riconosce ai genitori, in presenza di una approfondita conoscenza delle tematiche vaccinali, la libertà di scelta. (Segnalato da Lorenzo Acerra)
Nei periodi di crisi l’uomo del banco dei pegni e l’usuraio, sono figure odiate e temute nello stesso tempo. Odiate
perché si appropriano, approfittando delle disgrazie altrui, dei pochi
gioielli di famiglia, dei beni o degli oggetti cari a prezzi irrisori
che spesso rimangano di proprietà del banco. Temute
perché possono anche rifiutarsi di ritirare gli oggetti o i prestiti
nel momento in cui si ha più bisogno, col rischio di vedersi sprofondare
sempre di più.
Il lavoro, la
salute, la scuola, la vita e la morte sono diventate merce con un loro
mercato e fonte di profitto per gli speculatori e gli sfruttatori che
lucrano sulle disgrazie umane.
Nel
capitalismo moderno la "globalizzazione", parola nuova coniata per
ammorbidire e rendere più digeribile il significato di imperialismo, ha
scatenato da anni una campagna ideologica e politica contro il
socialismo e il comunismo rappresentandolo come l’impero del male.
Un "impero del
male" dove tutti però, nonostante i giudizi anche più critici, non
possono nascondere la verità storica che tutti avevano un posto di
lavoro, una casa, l’università e la sanità gratuita.
Neonati denutriti perché i genitori non sono più in grado di alimentarli a sufficienza; bambini che in classe arrivano senza il pranzo e dicono di esserselo dimenticato e insegnanti che cercano disperatamente di rimediare cibo per i loro alunni che fanno la fame. Intanto negli ospedali i pazienti che pagano bustarelle ai medici pur di essere curati, e le grandi case farmaceutiche iniziano a sospendere la rifornitura di farmaci.
Non è un film, né un reportage da un paese del terzo mondo. Siamo in Grecia, a pochi chilometri da noi, a pochi giorni da Natale. Il Natale più povero che i greci possano ricordare, almeno da una cinquantina d'anni a questa parte.
Per le strade di Atene, quasi nessuno. I negozi che vendono regali sono praticamente deserti. Il meccanismo si è rotto: nessuno spende più, nessuno lavora più. Fra i giovani la disoccupazione è alle stelle. Il 40 per cento di quelli compresi fra i 18 e i 30 anni è disoccupato; altri lavorano gratis. Tutti, o quasi, vorrebbero fuggire, molti lo fanno. Chi va in Germania, chi in Svezia, chi prova ad andare in Australia. Vanessa, 26 anni, intervistata dal Corriere della Sera, arriva a dire di odiare il proprio paese, di volersene andare immediatamente per non tornare più.
Il lungo viaggio sulla strada
della verità procede sempre a tentoni e con pause e inevitabili cedimenti ed
errori che ognuno di noi, umanamente soggetto alla possibilità di errare, può
incorrere.
Come ogni scritto che si rispetti
– in tema di vicende che hanno molto a che fare con le lotte di potere, i
misteri più nascosti e i crimini di alto bordo – non pretende di contenere la
verità e neanche quelle chiavi interpretative per afferrare in maniera definitive
la verità in tutte le sue complesse sfaccettature. Chi scrive – umano, troppo e
dannatamente umano – cerca di offrire una sua interpretazione per quanto
parziale e suscettibile di rilievi e discussioni al lettore che voglia
cimentarsi con la materia. Soprattutto il sottoscritto vorrebbe offrire un
contributo in termini di informazione e metterlo a disposizione del lettore
perché possa giudicare e, con le sue forze e le sue capacità intellettive,
procedere per conto suo nell’approfondimento. Mi prostro e mi flagello per le
eventuali omissioni e mancanze di cui sono il solo responsabile. D’altronde che
saremmo senza la ragione e la memoria ?
Il 12 dicembre si è tenuta a Roma l'Assemblea di Alternativa Lazio. In quell'assemblea ho proposto che l'Assemblea Nazionale potesse esprimersi su un ordine del giorno, che allego, con il quale ho cercato di dimostrare ai militanti e ai simpatizzanti di Alternativa ancora contrari all'uscita dalla UE, che essi da quasi tre anni si stanno impegnando per redigere un programma che non può essere attuato rimanendo all'interno dell'Unione europea. In parte, per mancanza di competenze e poteri normativi, trasferiti ad organi europei. In parte, perché, nei casi in cui Parlamento e Governo conservano il potere di introdurre nell'ordinamento italiano le norme giuridiche desiderate, per evitare conseguenze deleterie sarebbe necessario emanare altre norme giuridiche, che invece la UE ci impedisce di emanare. All'unanimità, l'ordine del giorno è stato ammesso alla discussione dell'Assemblea Nazionale, nella convinzione che fosse meritevole di essere discusso, pur senza aver avuto il consenso maggioritario dell'assemblea di Alternativa Lazio. Di Stefano D'Andrea Appello Al Popolo
CON GRANDE EFFICACIA LA GIUNTA ITALIANA METTE AL BANDO IL CONTANTE
Quando quasi tre settimane fa l’“uomo del Bilderberg”, Mario Monti, si è promosso reggente d’Italia, l’aria era pesante di moniti da Valchirie, che il grande stregone non sarebbe per nulla riuscito a far quadrare i bilanci in misura opportunamente veloce, quindi non solo l’Italia sarebbe sprofondata, ma che avrebbe trascinato con sé l’euro e l’intero apparato dell’Unione europea. Questa era una sciocchezza allora, e lo rimane ancora oggi. Non c’è nessuna crisi dell’euro, la fine del mondo come lo conosciamo non è imminente - a meno che Angela Merkel e Nicolas Sarkozy mettano a segno il loro sinistro schema per una completa unione fiscale europea, sullo sfondo di ciò che non è altro che una crisi, frutto di macchinazioni, del tutto artificiosa. Se Monti pensava di fare la sua apparizione sulla scena mondiale e vincere l’Oscar per la probità fiscale, poi è stato brutalmente deluso. Leggi tutto...
…mentre il capo del Fondo Monetario Internazionale mette in guardia su una "depressione come quella degli anni '30"
Siamo sull'orlo di un'altra Grande Depressione? Christian Lagarde, il capo del FMI, ha detto questa settimana che se non viene intrapresa subito un'azione drammatica potremmo davvero assistere a situazioni che "ricordano la depressione degli anni '30" e che nessun paese al mondo "sarà immune dalla crisi". In questo momento, il panico finanziario si sta diffondendo in tutta Europa, ma la maggior parte degli americani non sono troppo preoccupati semplicemente perché non capiscono quanto sia importante l'UE. La verità è che l'UE ha una popolazione molto più grande degli Stati Uniti. L'UE ha un'economia che è grande quasi quanto le economie degli Stati Uniti e Cina messe insieme.
L'UE ha più aziende Fortune 500 che gli Stati Uniti, e il sistema bancario d'Europa è sostanzialmente più grande del sistema bancario degli Stati Uniti. Chiunque creda che un imponente crollo finanziario in Europa non influenzerà notevolmente il resto del globo sta delirando. La crisi del debito europeo è una delle più grandi storie mai viste in un lungo, lungo tempo e il conseguente tracollo finanziario sta per cambiare definitivamente l'economia globale.
Finora, i politici in Europa hanno tenuto 19 incontri ad alto livello di emergenza, nel tentativo di risolvere questa crisi.
Tutti i loro sforzi sono falliti.
In questo momento, questa è la situazione in Europa ....
Lo spyware reso pubblico dalla Chaos Computer Club ha come obiettivo principale Skype, ma anche altri programmi per il trasferimento di dati criptati, come "https". Il Trojan è in grado di estrarre tutte le password. L'analisi che gli hacker del Chaos Computer Club (CCC) hanno realizzato del trojan della polizia tedesca "catturato" produce risultati che non sono poi così stupefacenti. Com’è successo con la pubblicazione da Wikileaks di documenti segreti statunitensi, ciò che è venuto alla luce è qualcosa che si supponeva da molto tempo. Ciò che fa la differenza è che ora è stato provato, accendendo i riflettori sulle autorità tedesche.
Wolfgang Schäuble, il suo promotore
La legalizzazione di questo "strumento" fu promossa dall'ex ministro degli Interni Wolfgang Schäuble, e dal presidente del Bundeskriminalamt (Polizia criminale federale), Jörg Ziercke, e promosso dal 2007 con i soliti argomenti.
Uno di questi argomenti diceva che le autorità dovrebbero essere in grado di agire sullo stesso terreno degli jihadisti, per impedire il loro reclutamento attraverso la rete.
Ingannare l'opinione pubblica
Sotto il fuorviante termine di "registrazione online" furono stabilite analogie altrettanto ingannevoli e ridefinirono i principi tecnici quando non si adattavano al piano.
Come annunciato nel precedente bolletino GEAB, in questo numero il nostro team presenta le sue anticipazioni sui cambiamenti negli Stati Uniti per il periodo 2012-2016.Questo paese, epicentro della crisi sistemica globale e pilastro del sistema internazionale dal 1945, verrà sottoposto a una fase particolarmente tragica della sua storia nel corso di questi cinque anni.Già insolvente diventerà ingovernabile determinando, per gli americani e coloro che dipendono dai violenti e distruttivi shock economici, finanziari, monetari, geopolitici e sociali, degli Stati Uniti.Se gli Stati Uniti oggi sono già molto diversi dalla "super-potenza" del 2006, l'anno in cui è stato pubblicato il primo rapporto GEAB, che annunciava la crisi sistemica globale e la fine degli onnipotenti Stati Uniti, i cambiamenti che ci aspettiamo per il periodo 2012-2016 sono ancora più importanti, e trasformeranno radicalmente il sistema istituzionale del Paese, il suo tessuto sociale e il suo peso economico e finanziario.
Allo stesso tempo, ogni dicembre, valutiamo le nostre anticipazioni per l'anno appena concluso. Questo esercizio, praticato troppo raramente dai think tank, dagli esperti e dai media (1) è uno strumento che permette ai nostri abbonati (2) così come ai nostri ricercatori, di verificare che il nostro lavoro mantiene un alto valore aggiunto e ed è in contatto diretto con la realtà . Quest'anno il nostro punteggio è leggermente migliorato e LEAP/E2020 ha raggiunto un tasso di successo dell'82% nelle sue anticipazioni per il 2011.
Nulla è mai veramente nuovo, sia in economia che in politica. Così, il nuovo Duce d’Italia Mario Monti sta ripercorrendo le orme di un uomo che probabilmente venera come uno dei suoi santi eroi. Quasi 90 anni fa, il primo Duce, Benito Mussolini, insediava un certo Alberto De Stefani, uno statistico piuttosto incolore e acerbo, a dare una sistemazione all’economia italiana.
Oggi diremmo che De Stefani, come Mario Monti, era un “uomo di Friedman”. Vale a dire uno dei discepoli della scuola di economia di Chicago, distruttrice di nazioni, da associare al suo progenitore, l’azzannatore dai denti di squalo, il defunto Milton Friedman.
La “Scuola di Chicago” è un buco nero di capitalismo sfrenato, esplorato fino ai limiti estremi, che sta inghiottendo intere nazioni, e nel contempo alimenta le forze del neofascismo.
Non vi è alcuna traccia di una dimostrazione di una sola buona riuscita del friedmanismo, a meno che non si metta in conto, come una sorta di successo in un lugubre rovesciamento di senso, l’assassinio di Salvador Allende, Primo ministro del Cile, eletto democraticamente dai Cileni, e la distruzione sia dell’economia che della democrazia in Cile negli anni ’70.
Le autorità russe non si sono esentate dal puntare il dito contro le interferenze statunitensi nel controverso processo elettorale in Russia. Dopo aver denunciato le dichiarazioni fuori luogo di Hillary Clinton, hanno sottolineato il finanziamento da parte dell’agenzia governativa USAID all’organizzazione “Golos”, responsabile del monitoraggio delle elezioni e che ha evidenziato un’intensa attività da diverse settimane, per dimostrare il carattere fraudolento delle elezioni legislative del 4 dicembre 2011.
Questo legame tra “Golos” e USAID è stato “rivelato” dalla rivista americana “Life”, ma si poteva fare a meno di ciò: i documenti dell’USAID ne fanno periodicamente menzione, le “elezioni democratiche” in Russia erano una delle maggiori preoccupazioni del governo degli Stati Uniti.
L’associazione “Golos”, presieduta da Gregory Melkoyants ha diversi uffici regionali e figura anche nelle liste delle ONG assistite dal NED (National Endowment for Democracy), la fondazione di stampo conservatore creata nel 1983 da Ronald Reagan per combattere la Russia e il comunismo e che lavora dal 1991 per estendere l’influenza e i clienti di Washington in tutta l’area ex sovietica.
Una delle società più segrete al mondo sta venendo allo scoperto, sbattendo le palpebre alla lampeggiante e violenta luce del giorno, come Dracula che inaspettatamente decidesse di sentirsi più al sicuro emergendo dalla sua cripta fredda e umida al sorgere del sole. “Sorgere del sole”, è la parola giusta. Mai le prospettive di un unico ordine mondiale sono sembrate più rosee, o più a portata di mano.
Così, non può essere affatto una coincidenza che il Gruppo Bilderberg, e la sua conventicola sorella, la Commissione Trilaterale, stiano improvvisamente a crogiolarsi sulle sedie a sdraio sui prati della rispettabilità pubblica.
È mia sincera convinzione che stiamo assistendo ad azioni di “riscaldamento” idonee a preparare noi tutti ad un unico ordine mondiale, nel momento in cui l’orchestrato smantellamento dell’intera economia globale comincia a mordere e a lasciare i segni.
Abbiamo sentito Cameron e Hague dichiarare con fermezza che l'azione che aveva avuto luogo e le ragioni dietro quell'azione avevano principalmente motivi umanitari! Quello che non abbiamo capito in Gran Bretagna è il fatto che il risultato finale non aveva nulla a che fare con il salvataggio di vite umane, ma piuttosto col mettere le mani sulle vaste proficue risorse naturali della Libia. L'intera campagna è diventata un bagno di sangue totale che avrebbe provocato più di 50.000 morti e molte molte migliaia di civili libici innocenti contaminati da radiazioni derivanti dalle armi usate dalle forze della coalizione. L'uso attivo di armi di distruzione di massa (ADM) ha praticamente ucciso la genetica della Libia, dei paesi limitrofi e oltre a causa dell'uso eccessivo di armi all'uranio impoverito.
Ho perso il conto di quanti missili da crociera hanno lanciato fino ad oggi ma so che nelle fasi iniziali della guerra superavano i 300. Ad un certo punto, mentre osservavo questo atto malvagio di aggressione, ho contato 18 missili cruise lanciati in una sola notte. L'obiettivo era una base militare che guarda caso si trovava proprio accanto ad un quartiere densamente popolato di Tripoli.
“Le informazioni provenivano da molte fonti, compresi i media a terra, che ci passavano numerose notizie circa le intenzioni e la posizione delle forze di terra”. (Generale di Corpo d’Armata Charles Bouchard)
In un’intervista rilasciata il 31 ottobre 2011 a Radio Canada, il Generale di Corpo d’Armata Charles Buochard, che è a capo dell’Operazione “Unified Protector” in Libia, ha rivelato che una cellula di analisi era stata istallata presso il Quartier Generale della Nato a Napoli. Essa aveva come scopo di studiare e comprendere cosa avveniva in terra, cioè sia i movimenti dell’esercito libico che dei “ribelli”.
La missione impossibile del salvataggio dell'euro, la frana della de-europeizzazione, il cataclisma geopolitico che ne può derivare. Ma con l'austerità non si esce dalla crisi, si produce recessione e depressione. Intervista a Christian Marazzi sulla penitenza dopo l'abbuffata neoliberale e sull'antidoto del comune. (foto di Francesco Casciolihttp://www.ilpalo.com/)
L'andamento della crisi ha dato ragione alle tue analisi. Nel giro di due anni l'epicentro si è spostato dagli Stati uniti all'Europa, e nel giro di poche settimane siamo passati dal rischio di default di alcuni paesi, Italia compresa, al rischio del crollo dell'intera eurozona, che equivale al crollo dell'Unione per come è stata fin qui (malamente) realizzata. Secondo te come può evolvere la situazione?
Gli indizi della cronaca sono eloquenti. In Europa cresce l'astio nei confronti della Germania e della rigidità di Angela Merkel, che non dà segni di cedimento sulle due proposte che ormai tutti considerano indispensabili per evitare il cataclisma di Eurolandia: la monetizzazione dei debiti sovrani da parte della Bce, e l'emissione di eurobond per ridurre il peso dei tassi d'interesse sui buoni del tesoro dei paesi più esposti alla speculazione dei mercati finanziari.