3 ottobre 2011
LEZIONI DALL'ARGENTINA PER LA GRECIA
Ci sono già innumerevoli confronti della storia argentina con il crollo della Grecia. Gli analisti cercano di capire se le misure adottate dal primo paese allevieranno o aggraveranno la situazione del secondo. Questa valutazione si estende generalmente ad altre nazioni della periferia europea come il Portogallo e l'Irlanda. I movimenti sociali hanno un'altra preoccupazione: quali insegnamenti offre l'esperienza del Sud America alla battaglia contro l'adeguamento?
Salvataggi simili
La Grecia affronta lo stesso dramma che l'Argentina ha sofferto a metà del 2001. Il governo dell'Alleanza preservava le politiche neoliberiste di Menem e l'esplosivo indebitamento dello stato ha spinto il paese verso il default. Negli anni '90 il debito è passato da 84.000 a 147.000 milioni di dollari e il pagamento degli interessi ha soffocato le finanze pubbliche. Queste spese hanno triplicato la spesa corrente, superiore a sei volte le spese di assistenza sociale e sono state 23 volte superiori alle risorse destinate ai piani di lavoro.
Periodicamente venivano improvvisati rifinanziamenti per evitare il default. Le scadenze erano riciclate con prestiti a tasso usurario ("blindajes") e con disperati scambi di titoli per posporre i pagamenti ("mega-canje"). I creditori davano per scontata l'insostenibilità di queste operazioni e il tasso di "rischio-paese", che misura la vulnerabilità del debitore, rimaneva a livelli esorbitanti |1|.
Sciopero della fame nelle carceri israeliane
Da due giorni i prigionieri palestinesi nelle prigioni israeliane stanno portando avanti uno sciopero della fame per chiedere il miglioramento delle loro condizioni. Di fronte alla croce rossa di Gaza è stato allestito un presidio in loro solidarietà. Ai prigionieri è proibito comunicare con chi si trova fuori dal carcere, vengono torturati, tenuti in isolamento o in prigioni sovraffollate, non vengono loro formite le cure adeguate in caso di malattia, e in diversi casi vengono uccisi.
Silvia Todeschini da Gaza
«Sono stato in prigione dal 15 Ottobre 2003 al 31 dicembre del 2005» racconta Mohammed Abu Uda, uno dei tantissimi esempi di prigionieri di Gaza. Lo hanno arrestato perchè qualcuno aveva fatto il suo nome, sostenendo che faceva parte della resistenza. Racconta che secondo la legge Tamir le dichiarazioni di chiunque che faccia il nome di qualcuno equivalgono alla confessione di chi viene nominato: qualcuno sotto tortura aveva fatto il nome di Mohammed e lui viene portato nella prigione di Askelon, dove viene sottoposto a 68 giorni di investigazione. «mi hanno tenuto 30 giorni in isolamento, uscivo solo per l'interrogatorio. Questi interrogatori duravano dalle 8 alle 24 ore, periodi nei quali non potevo mangiare ne' bere ne' dormire. Una volta mi hanno interrogato per 64 ore di seguito...».
2 ottobre 2011
IL GRANDE INGANNO: L'ORO E LA GUERRA
Prima del 1914 un’oncia d’oro valeva 20 dollari in United States Note. Con una banconota da 20 dollari si comprava, al netto delle spese di cambio, una moneta d’oro del peso di gr. 31 circa. Oggi occorrono 50 banconote da 20 dollari (Federal Reserve Notes) per comprare la stessa moneta d’oro, ammesso che sia disponibile.
di Gian Paolo PucciarelliIl che sembra ovvio o, meglio, “fisiologico”. Tutto si spiegherebbe con la perdita, nel corso del tempo, del potere d’acquisto della moneta, ignorando il fatto che chiunque ne faccia uso deve simultaneamente farsi carico di un debito e assumere l’onere perpetuo di pagarne gli interessi.
Il che, beninteso, non è evidente, ma grazie alle alchimie politiche e alla scienza attuariale è economicamente corretto, anche se eticamente truffaldino.
La moneta a corso legale, infatti, non è soltanto un mezzo di pagamento, ma può diventare, con estrema facilità, lo strumento di speculazione del capitale privato.
Chi non ci crede, potrebbe dare un’occhiata al capitale di Bankitalia o della BCE in regime Euro (nell’anno Domini 2011). Ma dovrebbe anche chiedersi perché a Londra esiste il LBMA (London Bullion Market Association), inaccessibile luogo in cui viene quotidianamente fissato il prezzo dell’oro sul mercato mondiale.
Che la cosa avvenga dal 1919 (l’anno dei diffusi sospetti) è poco convincente, anche se rivestita di ufficialità. La pratica infatti risale al 1815, ma il vero precedente è del 1773. Allora l’idea di Mayer Amschel Bauer diventa tecnica finanziaria che condizionerà l’economia dell’età contemporanea.
1 ottobre 2011
Sanzioni: Tagliare i globalisti fuori dall'umanità
L'Onu sanziona nazioni sovrane, Noi il Popolo Sanzioniamo l'Elite Globale: è tempo di tagliarli fuori dall'umanità.
Editoriale di Tony Cartalucci
Land Destroyer Report
Il primo passo per distruggere un nemico trincerato è tagliarlo fuori dal resto del mondo. I globalisti della NATO, gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia, il Qatar e altri, hanno illustrato questo principio in Libia su più livelli. Prima hanno tagliato la nazione della Libia dal mondo esterno, imponendo embarghi sulle armi e commerciali al governo libico, bloccando le loro spiagge, e prendendo il controllo del loro spazio aereo. Mentre le brigate del terrore del Gruppo combattente islamico libico (LIFG) di Bengasi spazzavano tutto il paese sotto la copertura della Nato, seminando stupro, omicidio, e brutalizzazione sul loro cammino, i globalisti hanno iniziato ad organizzare l'accerchiamento e l'isolamento delle singole città libiche, permettendo (e dando sostegno) ai ribelli di tagliare cibo, forniture mediche, gas da cucina, elettricità e, inimmaginabile, persino l'acqua, per sottomettere le popolazioni affamandole letteralmente. Mentre il popolo della Libia ha dimostrato immensa decisione contro questa strategia, è solo per l'incompetenza della NATO e la mancanza di forza d'animo, carattere, o di qualsiasi desiderabile qualità umana tra i ribelli che questo processo di isolamento e assedio del popolo libico non è riuscito.
Editoriale di Tony Cartalucci
Land Destroyer Report
Il primo passo per distruggere un nemico trincerato è tagliarlo fuori dal resto del mondo. I globalisti della NATO, gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia, il Qatar e altri, hanno illustrato questo principio in Libia su più livelli. Prima hanno tagliato la nazione della Libia dal mondo esterno, imponendo embarghi sulle armi e commerciali al governo libico, bloccando le loro spiagge, e prendendo il controllo del loro spazio aereo. Mentre le brigate del terrore del Gruppo combattente islamico libico (LIFG) di Bengasi spazzavano tutto il paese sotto la copertura della Nato, seminando stupro, omicidio, e brutalizzazione sul loro cammino, i globalisti hanno iniziato ad organizzare l'accerchiamento e l'isolamento delle singole città libiche, permettendo (e dando sostegno) ai ribelli di tagliare cibo, forniture mediche, gas da cucina, elettricità e, inimmaginabile, persino l'acqua, per sottomettere le popolazioni affamandole letteralmente. Mentre il popolo della Libia ha dimostrato immensa decisione contro questa strategia, è solo per l'incompetenza della NATO e la mancanza di forza d'animo, carattere, o di qualsiasi desiderabile qualità umana tra i ribelli che questo processo di isolamento e assedio del popolo libico non è riuscito.
29 settembre 2011
Oliva attaccata (ancora, sì, di nuovo..)
Per uscire con Oliva si parte piuttosto presto al mattino. Il 28 settembre alle sette di mattina non c'è quasi nessuno per strada; al porto, invece, c'è gran fermento ed attività: alcuni tra i pescatori escono quando è ancora buio e alle sette già si affaccendano per vendere il pesce, portando casse troppo vuote sulle spalle. Molti però sono ancora in mare. Il mare è calmo, il sole picchia forte ed Oliva, con a bordo un'attivista tedesca, il capitano, me e due giornalisti parte dirigendosi direttamente verso le barchette pescatori palestinesi, a 2.5 miglia marine dalla costa. Il mare coi sui pesci e la terra coi suoi frutti sono le principali fonti di cibo tradizionali per le popolazioni di quest'area.
Silvia Todeschini da Gaza
Libera PalestinaIsraele, con le sue limitazioni di movimento (imposte unilateralmente agli abitanti della striscia di Gaza), impedisce l'accesso al 35% delle terre arabili di Gaza e all'85% di quelle che secondo Oslo dovrebbero essere acque territoriali palestinesi. Così i pescatori, sotto minaccia di armi da fuoco, devono rimanere all'interno delle 3 miglia marine, dove ormai quasi tutto il pesce è stato pescato (quando gli accordi di Oslo prevedevano potessero allontanrsi fino alle 20).
Le navi da guerra israeliane si trovano inizialmente alle 3 miglia, mentre quelle palestinesi sono costrette a fermarsi alle 2,5 miglia, sanno che se andassero più in la verrebbero attaccate.
A un certo punto la nave da guerra israeliana si dirige chiaramente verso di noi.
28 settembre 2011
IL DECLASSAMENTO DELLE BANCHE
Di Barry Grey
19 settembre 2011
L’agenzia di rating Moody’s ha declassato mercoledì due delle banche più importanti di Francia, accentuando così la pressione sui governi di tutta Europa per imporre misure di austerità contro la classe operaia.
Moody’s ha declassato il rating della seconda banca di Francia, la Société Générale, da Aa2 a Aa3 e ha declassato quello della terza banca, il Crédit Agricole, da Aa1 a Aa2, a causa della loro esposizione ai beni in obbligazioni del governo greco. L’agenzia ha lasciato invariato il rating di BPN Paribas, la maggiore banca della Francia, ad Aa2, mantenendo il suo watch negativo.
La decisione, che era stata ampiamente anticipata, si è verificata tra la crescente preoccupazione per il mancato pagamento della Grecia e per un conseguente crollo di fiducia nelle banche francesi e in altre banche europee che detengono beni significativi in titoli greci.
ITALIA: No al fondamentalismo della BCE
L'Europa
ridotta a semplice "espressione monetaria" verso il crollo dei consumi e
chiusura delle imprese che alimentano il mercato interno -
Di Tito Pulsinelli
Selvas Blog
E' un'urgenza strattonare le radici della millenarista utopia liberista allignata in Europa, che si è fatta "mercato & moneta" alla faccia e sulle spalle di tutti i ceti laboriosi. Bisogna sparigliare il gioco, ora, altrimenti il discorso si chiude definitivamente per un'altra generazione. Il giogo del governo-ombra continentale della BCE, lo si incrina se si assesta un primo colpo al loro giocattolo monetario preferito.
L'euro Moloch dei popoli ed alibi d'una oligarchia che sta cancellando tutti gli altri poteri che emanano dalla volonta popolare e dal voto. La BCE, genuflessa al FMI, è in corresponsione d'amorosi sensi con la casta delle 12 banche mondiali, ed agisce in perfetta sintonia con la dittatura globalista, persino nella fase in cui è già cominciata da tempo la de-globalizzazione.
BCE e "commissione di Bruxelles" -che fino all'anno scorso osavano negare persino l'esistenza di qualsivoglia crisi- ora vanno all'arrembaggio piratesco con politiche che falcidiano il potere d'acquisto dell'85% della popolazione. Aprono la strada al crollo generalizzato dei consumi e chiusura di tutte le imprese che alimentano il mercato nazionale.
Di Tito Pulsinelli
E' un'urgenza strattonare le radici della millenarista utopia liberista allignata in Europa, che si è fatta "mercato & moneta" alla faccia e sulle spalle di tutti i ceti laboriosi. Bisogna sparigliare il gioco, ora, altrimenti il discorso si chiude definitivamente per un'altra generazione. Il giogo del governo-ombra continentale della BCE, lo si incrina se si assesta un primo colpo al loro giocattolo monetario preferito.
L'euro Moloch dei popoli ed alibi d'una oligarchia che sta cancellando tutti gli altri poteri che emanano dalla volonta popolare e dal voto. La BCE, genuflessa al FMI, è in corresponsione d'amorosi sensi con la casta delle 12 banche mondiali, ed agisce in perfetta sintonia con la dittatura globalista, persino nella fase in cui è già cominciata da tempo la de-globalizzazione.
BCE e "commissione di Bruxelles" -che fino all'anno scorso osavano negare persino l'esistenza di qualsivoglia crisi- ora vanno all'arrembaggio piratesco con politiche che falcidiano il potere d'acquisto dell'85% della popolazione. Aprono la strada al crollo generalizzato dei consumi e chiusura di tutte le imprese che alimentano il mercato nazionale.
27 settembre 2011
HAARP puo' generare Terremoti, Cicloni e forte riscaldamento localizzato. Parola di scienziato
Nonostante qualcuno pensi ancora che la pericolosità di HAARP sia solo una fantasia dei "complottisti", gli scienziati stanno studiando questa struttura. Lo scienziato Fran De Aquino, Dipartimento di Fisica dell'Università di Stato di Maranhao, S.Luis/MA, Brasile, ha condotto uno studio su HAARP che è comparso in rete in Luglio ed è stato ripreso dal sito Before it's news.
Lo studio si intitola: High-power ELF radiation generated by modulated HF heating of the ionosphere can cause Earthquakes, Cyclones and localized heating (Copyright © 2011 by Fran De Aquino. All Rights Reserved)
Questa è l'introduzione:
25 settembre 2011
SACCHEGGIO O RIVOLUZIONE MONDIALE
1- I paesi egemonici hanno avuto, hanno, e avranno un altro metodo che non sia l’intervento militare per affrontare la loro stessa crisi e dei paesi periferici? La costruzione di armi muove l’industria. Il reclutamento di mercenari occupa e allontana i marginali. La distruzione dei paesi per dividersi le risorse anima l’assalto finanziario.
Di Luis Britto García2- Sarà sufficiente la guerra infinita per salvare l’imperialismo? La spesa in armi spezza le economie. Il deficit si mischia con tagli della spesa sociale che fomentano la sollevazione interna. L’economia dei casinò delle borse conduce da una crisi all’altra. La continua aggressione esterna impantana gli imperi in guerre che non possono vincere contro culture che non capiscono. Il saccheggio e spreco di idrocarburi finirà una volta esauriti. L’attuale stile della civiltà non sopravviverà all'esaurimento della fonte del più del 90% del consumo energetico. La corsa per il petrolio, acqua e biodiversità porta allo scontro tra le grandi potenze e alla Guerra Mondiale.
LA SCELTA STRATEGICA E' L'USCITA DALL'EURO O IL DEFAULT?
Riflessioni in forma di lettera agli iscritti e ai simpatizzanti di Alternativa nonché ai sostenitori dell’appello “Dobbiamo fermarli”
di Stefano D’Andreahttp://www.appelloalpopolo.it/
Cari amici, ho letto la bozza del programma di Alternativa, nella quale si propone una “ristrutturazione del debito” , con garanzia di pagamento integrale soltanto del debito detenuto dalle famiglie (1). E so che, come ho fatto io, molti iscritti ad Alternativa hanno sottoscritto l’appello “Dobbiamo fermarli”, contenente cinque proposte per un fronte comune contro il governo unico delle banche (2). Nell’appello si propone, con maggiore radicalità rispetto alla bozza del programma di Alternativa, di “Non pagare il debito”.
Né la bozza del programma di Alternativa né l’appello “Dobbiamo fermarli” propongono l’uscita dall’euro (3). Si vorrebbe un default senza ritorno alla moneta sovrana e conseguente svalutazione, più o meno moderata. Non essendo un economista, non so dire con certezza se una simile opzione sia percorribile. I precedenti storici mostrano che si è sempre ricorsi alla svalutazione. L’Argentina ha dichiarato default e ha svalutato al cambio di 2 a 1, abbandonando la moneta austral, legata al dollaro, per tornare al vecchio “peso” (4).
24 settembre 2011
OLIVA ED ALTRI AGGIORNAMENTI
L'altro ieri qui a Gaza c'è stata la seconda seduta del processo ai presunti assassini di Vittorio. Non c'era molta gente, quasi non c'erano giornalisti, solo una ventina di amici di Vik e qualche famigliare degli imputati. Trovate qui il resoconto.
Ieri è stato ucciso dai coloni un palestinese nel distretto di Nablus, ed altri sono stati feriti. I soldati, sempre compiacenti agli occupanti, hanno cominciato ad arrestare palestinesi. Da ricordare che nell'ultimo periodo c'è stato un consistente afflusso di sionisti da tutta europa e dall'occidente nelle colonie, per poter organizzare una rivolta dopo il voto all'ONU.
Silvia Todeschini da Gaza
A parte questo, ci sono due buone notizie.
La prima è un po' datata, e parla di boicottaggio, ma, visto che è un po' che non aggiorno il blog, vale la pena riportarla... L'AGREXCO È IN LIQUIDAZIONE!!!
Come sicuramente saprete, la Carmel-Agrexco è la principale esportatrice di prodotti agricoli israeliani, soprattutto provenienti dalle colonie della valle del giordano, che spesso vendono come «biologici»..strana concezione del biologico, per un'azienda che anche ammesso che non distrugga l'ambiente sicuramente distrugge la vita di tantissimi palestinesi...
21 settembre 2011
A COSA SERVE UNO STATO PALESTINESE SENZA SOVRANITA' PALESTINESE?
L'Express intervista Julien Salinge
Mahmud Abbas giurò che sarebbe arrivato fino alla Fine. Sarà il 23 settembre all’ONU al momento della presentazione della domanda di riconoscimento di uno stato palestinese.
Professore e dottore in Scienze Politiche, specializzato sulla situazione palestinese, Julien Salinge ha appena pubblicato “A la recherce de la Palestine, au-delà du mirage d’Oslo”. E spiega il suo pensiero sulla richiesta d’incorporare la Palestina all’ONU. Cosa che secondo lui non avverrà.
Perché l’Autorità Palestinese chiederà all’ONU l'adesione a tale organismo la settimana prossima?
Perché l’Autorità Palestinese chiederà all’ONU l'adesione a tale organismo la settimana prossima?
La richiede all’ONU perché ha la sensazione che tutto ciò che ha intrapreso finora non è riuscito. I negoziati sono in stallo da più di 10 anni, e il tentativo di costruire uno Stato "dal basso", che era la linea del governo Fayyad, ha in gran parte fallito.
L’idea alla base di questa originale dottrina era questa: nonostante la continua occupazione costruiamo l'infrastruttura che di fatto diventa uno Stato che la comunità internazionale può riconoscere immediatamente come tale. Non è la fine dell'occupazione, che permette la creazione dello stato, ma la fondazione dello stato che finisce l'occupazione. Ma lo Stato, anche di fatto, non c'è ancora.
19 settembre 2011
In Messico: nelle foreste la ribellione alla mafia
Quando i taglialegna illegali, dotati di armi automatiche, hanno
invaso le montagne, e iniziato ad abbattere le foreste secolari, il
governo non ha fatto nulla, allora la città ha detto basta. Ora le vie
di accesso a Cheran sono controllate da barricate fatte di tronchi,
sorvegliate da uomini dal volto coperto: è la milizia delle comunità
della regione che protegge le proprie foreste. Le pattuglie
attraversano il sottobosco, segnalando la propria presenza con richiami
di uccelli. E' la guerra degli alberi. La criminalità organizzata si è
estesa dai settori tradizionali (estensione, contrabbando di droga,
traffico di migranti, sequestro di persona, pirateria del software) al
furto di legname. A Cheran, gli abitanti si sono organizzati per battere
il crimine e la collusione delle autorità.
L'amministrazione annuncia grandi operazioni contro il traffico di legno illegale, ma nello stato di Michoacan non ha che arrestato due pesci piccoli. ma hanno fatto solo due arresti minori. "Senza alberi non c'è acqua, il suolo si erode e nessuno può vivere dalla terra. Per questo abbiamo deciso di proteggerci" dichiara uno dei leader della città al Washingtonpost Post.
18 settembre 2011
PURITANI E LA FONDAZIONE DEGLI STATI UNITI D'AMERICA
Quanti conoscono la vera storia della nascita degli Stati Uniti d’America? Non mi riferisco alla propaganda ufficiale, in cui il galeone Myflower salpato il 6 settembre 1620 dall’Inghilterra, con a bordo 100 o 101 o 102 (a seconda delle versioni) Pilgrim Fathers, Padri Pellegrini, sarebbe giunto nel Nuovo Continente dopo due mesi di navigazione. Intendo la vera storia, sconosciuta agli stessi americani, che aiuta a comprendere il passato e il presente dell’impero coloniale americano, dedito a liberalizzare i mercati del mondo, ad arraffare e conquistare risorse di altri paesi, invadere Stati sovrani per esportare la democrazia.
E’ necessario fare un salto nel passato partendo dal Medioevo.
E’ necessario fare un salto nel passato partendo dal Medioevo.
Il Medioevo europeo
I romani vedevano la società in termini di collettivo; ognuno di loro si sentiva una parte del tutto. Di qui l’organizzazione statale che si diede, altamente collettivista, burocratizzata, militarizzata. Al vertice dell’organizzazione non stava un Parlamento, ma un uomo solo. Le decisioni prese dai Parlamenti sono il frutto di compromessi e mediazioni fra interessi diversi.
L’Impero Romano scoraggiò l’iniziativa privata, perché tutto era regolato dallo Stato! In particolare l’Impero annullò quasi del tutto i traffici commerciali privati, sia per terra che per mare e la figura del commerciante era sempre mal tollerata anche nella Roma repubblicana, divenne sempre più rara in tutto l’impero, sino a scomparire pressoché totalmente.
Il modo di interpretare i rapporti umani in termine di collettivo fu una delle chiavi del clamoroso successo romano: la creazione dell’unico impero mondiale della Storia.
I romani vedevano la società in termini di collettivo; ognuno di loro si sentiva una parte del tutto. Di qui l’organizzazione statale che si diede, altamente collettivista, burocratizzata, militarizzata. Al vertice dell’organizzazione non stava un Parlamento, ma un uomo solo. Le decisioni prese dai Parlamenti sono il frutto di compromessi e mediazioni fra interessi diversi.
L’Impero Romano scoraggiò l’iniziativa privata, perché tutto era regolato dallo Stato! In particolare l’Impero annullò quasi del tutto i traffici commerciali privati, sia per terra che per mare e la figura del commerciante era sempre mal tollerata anche nella Roma repubblicana, divenne sempre più rara in tutto l’impero, sino a scomparire pressoché totalmente.
Il modo di interpretare i rapporti umani in termine di collettivo fu una delle chiavi del clamoroso successo romano: la creazione dell’unico impero mondiale della Storia.
17 settembre 2011
Le Banche dall'Inferno stanno distruggendo la civiltà occidentale
Hanno creato la crisi economica globale apposta per creare il caos globale e un'apertura politica globale per far entrare la loro schiacciasassi globale chiamata governo mondiale.
Di Saman Mohammadi
The Excavator
The Excavator
Mentre ci dirigiamo verso il crollo del 2011, il collasso economico e politico di ogni nazione in Occidente sta avvenendo esattamente secondo i piani. Il destino dell'Occidente viene determinato nelle ombre della storia da parte delle banche dall'inferno che gestiscono l'America e l'Unione europea.
Una volta che la verità sulla crisi economica globale sarà pienamente compresa dai popoli delle nazioni, ci saranno non solo rivolte per le strade e i negozi saranno bruciati, ma anche catastrofi politiche, rivoluzioni, impiccagioni pubbliche dei leader politici, e una sofferenza insopportabile.
La verità è che i paesi in Europa e altrove non vengono salvati, essi vengono ridotti in schiavitù attraverso il debito da una classe internazionale di banchieri ladri e banditi protetti dai governi che controllano il FMI, la Banca Mondiale, la Federal Reserve Bank, ed altre banche a gestione privata.
Hanno creato la crisi economica globale apposta per creare il caos globale e un'apertura politica globale per far entrare la loro schiacciasassi globale chiamata governo mondiale.
15 settembre 2011
L'UNIONE EUROPEA, NEMICA DEI POPOLI!
UE: Il grande inganno
L'Unione europea è stata voluta dai monopoli e dai loro Stati per creare uno strumento di sfruttamento capitalista a dimensione del continente e di conquista dei mercati di molti paesi. Essa ha avuto bisogno di campagne mediatiche e ideologiche miranti a influenzare in profondità i lavoratori attraverso la demagogia di massa degli "Euro-bugiardi"
Ricordiamo Jacques Delors, in occasione del referendum sul Trattato di Maastricht, che prometteva "un periodo di prosperità". Quasi 20 anni dopo, la povertà, la disoccupazione, l'austerità salariale, le privatizzazioni (che dovevano "abbassare i prezzi"!), le preoccupazioni per il futuro, sono la sorte quotidiana di molti.
I dirigenti della UE avevano promesso una "Europa democratica".
La realtà dimostra la menzogna. Ad ogni vittoria del NO in Francia, Paesi Bassi, Irlanda, la sovranità popolare è stata violata, facendo votare dei parlamenti nelle mani di conservatori e socialdemocratici venduti alla difesa di questo cartello imperialista.
Gli stessi dirigenti borghesi avevano sottolineato che grazie alla UE, la pace sarebbe stata salvaguardata in Europa. Si dimenticano la guerra contro la Jugoslavia, gli attacchi delle potenze imperialiste europee, tra cui la Francia, all'Afghanistan e alla Libia. "L'Euro ci ha risparmiato dalla crisi finanziaria", ha affermato Sarkozy. Eppure, uno spettro si aggira per tutta l'Europa: la minaccia di un crac e del fallimento del sistema bancario.
14 settembre 2011
PARAGUAY: Dichiarazione del Forum per la Sovranità Alimentare
DICHIARAZIONE DEL FORUM PER LA SOVRANITA' ALIMENTARE
Circa 200 delegati delle organizzazioni membri del Coordinamento Latinoamericano delle Organizzazioni Rurali (CLOC) e La Via Campesina, del Paraguay, ci siamo incontrati ad Asunción, dal 31 agosto al 2 settembre, in occasione del Forum per la Sovranità Alimentare, organizzato in collaborazione con la Base Investigaciones Sociales.
Analizziamo la portata del termine Sovranità Alimentare dal quotidiano fino alle più alte sfere delle decisioni internazionali che riguardano la nostra alimentazione, il nostro modo di essere e di stare al mondo. Sappiamo che la Sovranità Alimentare come una proposta di contadini e indigeni è un concetto in costante arricchimento per le riflessioni del popolo in lotta per una vita dignitosa e s'incarna nelle nostre pratiche quotidiane, nelle politiche agricole autonome, in un rapporto armonioso degli esseri umani con la natura.
13 settembre 2011
ANIMALERIA ECONOMICA
Maggioranze non piu' rappresentate - Chi rappresenta chi? - Abdicazione al governo-ombra del racket internazionale finanzanziario - Contratto sociale da riscrivere - Liquidazione dei poteri nazionali che emanano dal voto dei cittadini
Tito Pulsinelli
Tito Pulsinelli
Appare morale, e impossibile da contraddire, chi afferma che piú importante della vita sono “i Mercati”. Si sprecano in genuflessioni e salamelecchi verso questa nuova divinitá che traccia i destini delle nazioni e delle genti. E’ l’oggettivitá pura, il domineddio reincarnato in tre SpA (1), tutte anglosassoni e di stanza negli Stati Uniti, con ampia versatilitá: arbitri, croupier, gendarme, giudici e giocatori d’azzardo globale. La fede prezzolata ne “i mercati” equivale alla confessione pubblica di sudditanza totale ai voleri e strapoteri di questa “sacra triade” che parla anglo-sassone e yddish.
La musica suonata a Madrid, Londra, Roma, Atene e Washington é la medesima. Letta sullo spartito scritto dal governo-ombra della finanza. Gli interscambiabili e prescindibili “leader”, con i loro seriali ed omologati partiti mediatici, si alternano ai governi senza che si notino differenze. Con un’unica funzione: allestire l’avanspettacolo e “fare l’arrangiamento”, adattando la colonna sonora alle idionsicrasie delle varie cittadinanze ed elettorati locali. Laburista, conservatore, popolare, liberali -buoni questi!- centro-qualcosa o qualcos-altro, sono complici del potere de facto, sovranazionale che – dal primato dell’economia di qualche tempo fa - oggi in pieno delirio onnivoro, proclama la dittatura economica.
Quando l’economia statunitense va al collasso, prende forma uno stato di polizia per una “nuova normalizzazione”
Dimenticate i vostri diritti! Quando i grandi feudatari delle imprese multinazionali hanno impadronirsi anche di quel poco che resta della rete di protezione sociale ormai ridotta a brandelli (adieu Servizio Sanitario Statale per la cura degli anziani e per i meno abbienti! Previdenza Sociale? Au revoir!), l’amministrazione Obama si sta muovendo a rotta di collo per espandere ed intensificare i programmi di stato di polizia in precedenza impostati dal governo Bush.
Dopo tutto, con le quotazioni azionarie preda di vortici selvaggi, occupazione e salari in una spirale mortale, e fondi pensione e patrimoni pubblici inghiottiti completamente dagli speculatori e dalla feccia dei possessori di rendite e dei grandi patrimoni, lo Stato rispolvera, migliorandoli, i piani di emergenza, per paura che il “contagio” dalla Grecia, Spagna o Gran Bretagna si estenda dai mitici lidi della “vecchia Europa” e vada ad infettare questo popolo timorato di Dio, qui nella sua Heimat, nella sua cara patria che sono gli Stati Uniti.Niente paura, coloro che detengono il potere possiedono formule magiche, a cui hanno conferito entusiasticamente il titolo di Civil Disturbances: Emergency Employment of Army and Other Resources, (Disordini civili: impiego dell’esercito e di altre risorse in situazioni emergenziali), diversamente note come Disposizioni per l’Esercito 500-50, riguardanti alle “politiche, responsabilità, e direttive per il Ministero della difesa relative alla pianificazione di operazioni che vedono l’uso delle strutture dell’esercito in funzione del controllo di disordini civili in atto, o per la loro prevenzione.”
Dopo tutto, con le quotazioni azionarie preda di vortici selvaggi, occupazione e salari in una spirale mortale, e fondi pensione e patrimoni pubblici inghiottiti completamente dagli speculatori e dalla feccia dei possessori di rendite e dei grandi patrimoni, lo Stato rispolvera, migliorandoli, i piani di emergenza, per paura che il “contagio” dalla Grecia, Spagna o Gran Bretagna si estenda dai mitici lidi della “vecchia Europa” e vada ad infettare questo popolo timorato di Dio, qui nella sua Heimat, nella sua cara patria che sono gli Stati Uniti.Niente paura, coloro che detengono il potere possiedono formule magiche, a cui hanno conferito entusiasticamente il titolo di Civil Disturbances: Emergency Employment of Army and Other Resources, (Disordini civili: impiego dell’esercito e di altre risorse in situazioni emergenziali), diversamente note come Disposizioni per l’Esercito 500-50, riguardanti alle “politiche, responsabilità, e direttive per il Ministero della difesa relative alla pianificazione di operazioni che vedono l’uso delle strutture dell’esercito in funzione del controllo di disordini civili in atto, o per la loro prevenzione.”
12 settembre 2011
LA GRECIA PAGHERA' STIPENDI PUBBLICI E PENSIONI SOLO FINO AD OTTOBRE....E LE BORSE EUROPEE CROLLANO!
Il Segretario di Stato delle finanze greco dice che è "essenziale" per paese, il prestito di 110.000 milioni approvato a maggio 2010. L'Ibex 35 perde all'inizio della sessione 2,25% e 7.800 punti.
(EFE) .- Le borse europee hanno aperto oggi con forti cadute, così come l'euro, colpito dalle nuove notizie sulla crisi greca. I timori circa una possibile sospensione dei pagamenti del paese ellenico si sono sommati alle dichiarazioni del suo Segretario di Stato per le Finanze, Sajinidis Filippi, che ha detto che la Grecia ha i soldi per pagare gli stipendi e le pensioni del governo solo fino a ottobre, per cui è "essenziale" il prestito di 110.000 milioni di euro approvati nel maggio 2010.
Questo è stato un duro colpo per le borse europee. Alle 11.30 (09.30 GMT), tutte le piazze finanziarie europee registravano significative battute d'arresto, con Parigi in testa dopo aver saputo che Moody sta prendendo in considerazione, secondo il Wall Street Journal, il declassamento delle banche francesi per la loro esposizione al debito greco.
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