31 marzo 2012
I settori industriali strategici
Proseguo nella pubblicazione del Documento di analisi e proposte politiche dell'Associazione Riconquistare la Sovranità (ARS) e offro in lettura la quarta parte, dedicata ai settori industriali strategici.
Dal Documento di analisi e proposte politiche dell'Associazione Riconquistare la Sovranità: § 7 I settori industriali strategici.
7. I settori industriali strategici 
In un’ottica integralmente liberale, opposta, quindi, all'ottica
 che qui assumiamo, la nozione di settore strategico è di per sé vuota 
di contenuti ex-ante, essendo il mercato il solo ed unico giudice ammissibile (ex-post)
 delle decisioni produttive prese in modo indipendente dagli operatori 
privati sulla base della semplice convenienza valutata dal singolo. Non 
vi è alcuno spazio, in questa prospettiva, per giudizi generali e 
aprioristici circa la preferenza di una scelta produttiva rispetto ad 
un'altra.
Scuola, Università, Sanità, Agricoltura e Sovranità
Pubblico la terza parte del Documento di analisi e proposte politiche dell'Associazione Riconquistare la Sovranità.
Dal Documento di Analisi e proposte politiche dell'Associazione Riconquistare la Sovranità: § 4 Scuola e Università; § 5 Sanità; § 6 Agricoltura.
4. Scuola e Università 
È
 in atto da molto tempo un lento processo di distruzione della Scuola e 
dell'Università pubbliche. Le continue riforme che si succedono, ad ogni
 cambio di ministro, non fanno che portare avanti questa distruzione. 
Nella Scuola pubblica viene in sostanza cancellata la centralità delle 
discipline e dei contenuti, che sono la vera sostanza sulla quale si 
basa il processo educativo specificamente scolastico. Questa perdita di 
contenuti disciplinari riduce il lavoro scolastico ad una sorta di 
immane servizio di “babysitteraggio”, con la perdita di ogni reale 
valore educativo del tempo passato sui banchi. Le varie riforme, 
inoltre, colpiscono al cuore il carattere di scuola nazionale, uguale 
per tutti i cittadini, della scuola pubblica, prevedendo una sciagurata 
autonomia che significa soltanto trasformazione della scuola in azienda 
privata (anche se formalmente pubblica) che va a caccia di clienti sul 
Mercato. Analogo destino colpisce l'Università, i cui gravi problemi non
 vengono risolti ma accentuati dalle varie “riforme” succedutesi negli 
anni.
30 marzo 2012
CI STANNO AMMAZZANDO?
Ieri un uomo si è dato  fuoco nel parcheggio della Commissione 
tributaria, in via Paolo Nanni  Costa, nella periferia ovest di Bologna.
 Era in debito con il fisco e  voleva farla finita. A Giuseppe C., 
muratore di cinquantotto anni, erano  stati contestati tributi non 
pagati e i suoi ricorsi alla commissione  erano stati respinti, l’ultimo
 proprio di recente. L’uomo ha tentato di  uccidersi incendiando la sua 
auto verso le otto di mattina. 
Di Marco Cedolin e Fabio Polese
Di Marco Cedolin e Fabio Polese
C’è
 restato finché ha resistito e poi è  corso fuori; sembrava una torcia 
umana. Diversi sono stati i biglietti  scritti a mano (trovati dai 
vigili del fuoco all’interno della sua  macchina) per spiegare il suo 
gesto.  
“Ho sempre pagato le tasse, poco ma sempre. Quello che ho fatto l’ho fatto in buona fede. Lasciate in pace mia moglie, lei è una brava donna. Vi chiedo perdono anche a voi”ha scritto riferendosi alla Commissione tributaria. A Roma, un altro caso: un uomo di quarantanove anni si è gettato dal balcone della sua abitazione perché disoccupato.
Questi tragici episodi sono in aumento e  sono un sintomo evidente di come la crisi economica colpisce  pesantemente la maggior parte delle famiglie e soprattutto le
 classi  sociali più povere. Secondo le stime riportate dal Servizio 
Prevenzione  del Suicidio dell’ospedale romano Sant’Andrea, il “fattore 
economico” ha  pesato (sugli oltre 4000 suicidi complessivi in un anno) 
per oltre un  terzo. 
L'ESPLOSIONE DEL DEBITO DEGLI STUDENTI
Un articolo sul debito
degli studenti pubblicato lo scorso 5 marzo dalla Federal Reserve Bank di New
York mette in evidenza la catastrofe sociale a cui devono far fronte i giovani
negli Stati Uniti. 
Sempre più laureati non
sono in grado di rimborsare i finanziamenti avuti, in un contesto di
disoccupazione di massa, salari in ribasso e tasse universitarie in aumento.
L’articolo rivela che più di un quarto dei mutuatari di prestiti per studenti
accumulano ritardo nei rimborsi, ben più del 15 percento indicato in studi
precedenti.
Di Andre Damon
L’ammontare totale del
debito di tali prestiti è schizzato alle stelle negli Stati Uniti, raggiungendo
870 miliardi di dollari (667 miliardi di euro) e ha superato il livello totale
del debito sui prestiti auto (730 miliardi di dollari – 558 miliardi di euro) e
sulle carte di credito (693 miliardi di dollari – 530 miliardi di euro).
Inoltre,paragonato ad altri tipi di finanziamenti, il debito sui prestiti agli
studenti è limitato ad una piccola parte della popolazione. Mentre l’80
percento della popolazione americana ha debiti da carte di credito, solo il 15
percento ha debiti derivanti da prestiti per studenti non rimborsati. Il peso
individuale è enorme perché lo studente mutuatario medio ha un debito di 23.300
dollari (17.800 euro).
Il peso dei debiti
contratti dagli studenti è aumentato parallelamente all’aumento delle tasse
universitarie.
29 marzo 2012
L'EURO E' UNA TRUFFA? LA SOLUZIONE E' CAMBIARE VITA
Secondo il vicepresidente della Commissione europea Olli Rehn l'Euro appartiene alle banche e non ai cittadini. Significa che gli europei hanno rinunciato in massa alla sovranità monetaria. Se riconquistarla, per ora sembra difficile, ciò che possiamo fare è limitare di molto l'influenza del denaro sulle nostre vite, limitando così il potere di chi lo emette.
Di Andrea Degl'Innocenti
Il Cambiamento
 
L'euro di chi è? Questa domanda tormentava Giacinto Auriti, professore di diritto e saggista, fra i fondatori della facoltà di diritto dell'università di Teramo. “Nel trattato di Maastricht non v'è una riga che spieghi a chi appartiene l'euro” spiegava il professore scomparso nel 2006.
È un peccato che tematiche tanto importanti siano da sempre state relegate alle frange più estreme, xenofobe, violente della politica, portate avanti da personaggi così poveri politicamente e intellettualmente parlando,
Di Andrea Degl'Innocenti
Il Cambiamento
L'euro di chi è? Questa domanda tormentava Giacinto Auriti, professore di diritto e saggista, fra i fondatori della facoltà di diritto dell'università di Teramo. “Nel trattato di Maastricht non v'è una riga che spieghi a chi appartiene l'euro” spiegava il professore scomparso nel 2006.
“Se ci verrà detto che appartiene i popoli, e che la Bce si arroga solamente il diritto di stamparlo, questo potrebbe essere accettabile, ma se ci viene detto che appartiene alla Bce sarà una truffa colossale”. Oggi ne sappiamo un po' di più, purtroppo.Il merito è di due discussi europarlamentari italiani, Mario Borghezio e Marco Scurria. Già, lo stesso Borghezio che girava per i treni a disinfettare i sedili sui quali sedevano gli immigrati, che in gioventù apparteneva al movimento di estrema destra Jeune Europe, mentre Scurria fu presidente del Fronte della gioventù (Msi).
È un peccato che tematiche tanto importanti siano da sempre state relegate alle frange più estreme, xenofobe, violente della politica, portate avanti da personaggi così poveri politicamente e intellettualmente parlando,
27 marzo 2012
L'ONU PROPONE UN GOVERNO MONDIALE ALTAMENTE REPRESSIVO TRAMITE UNA " COSTITUZIONE AMBIENTALE GLOBALE "
La maggior parte delle persone non ha idea che le  Nazioni Unite hanno redatto una costituzione mondiale per l'ambiente che  è destinata a sostituire tutte le leggi nazionali esistenti. Questo  documento ha il titolo funzionale di "Progetto di Patto internazionale  sull'ambiente e lo sviluppo" e può essere letto per intero qui.  Il lavoro sul progetto di Costituzione globale per l'ambiente è in  corso dal 1995 e la quarta edizione è stata rilasciata agli Stati membri  delle Nazioni Unite il 22 settembre 2010.
The American Dream 
Questo documento è destinato a diventare un trattato vincolante e stabilirebbe un sistema permanente e incredibilmente repressivo di governance globale. Questo "Patto", come viene chiamato, rivendica l'autorità su tutto l'ambiente globale e tutto ciò che lo riguarda. Considerato il fatto che tutto ciò che facciamo influenza l'ambiente in qualche modo, questo significa che il documento diventerebbe la più alta forma di legge per tutte le attività umane. Questa costituzione per l'ambiente globale proposta dalle Nazioni Unite è incredibilmente dettagliata. La Costituzione degli Stati Uniti ha solo 7 punti, ma il documento delle Nazioni Unite ne ha 79. Nel caso gli Stati Uniti ratificassero questo trattato, qualunque legge nazionale, statale o locale dovesse confliggere con questo accordo, sarebbe nulla. Potenzialmente, questa è una delle più grandi minacce per la sovranità nazionale che abbiamo mai visto e dobbiamo mettere in guardia gli americani su questo.
Questo documento è destinato a diventare un trattato vincolante e stabilirebbe un sistema permanente e incredibilmente repressivo di governance globale. Questo "Patto", come viene chiamato, rivendica l'autorità su tutto l'ambiente globale e tutto ciò che lo riguarda. Considerato il fatto che tutto ciò che facciamo influenza l'ambiente in qualche modo, questo significa che il documento diventerebbe la più alta forma di legge per tutte le attività umane. Questa costituzione per l'ambiente globale proposta dalle Nazioni Unite è incredibilmente dettagliata. La Costituzione degli Stati Uniti ha solo 7 punti, ma il documento delle Nazioni Unite ne ha 79. Nel caso gli Stati Uniti ratificassero questo trattato, qualunque legge nazionale, statale o locale dovesse confliggere con questo accordo, sarebbe nulla. Potenzialmente, questa è una delle più grandi minacce per la sovranità nazionale che abbiamo mai visto e dobbiamo mettere in guardia gli americani su questo.
Fondamentalmente,  quello che questo patto ambientale propone di fare è prendere i  principi dello sviluppo sostenibile basato sull'Agenda 21 e trasformarli in una legge costituzionale globale.
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26 marzo 2012
L'ERRORE POLITICO E TECNICO DELL'EURO
Proseguo nella pubblicazione del Documento di analisi e proposte politiche dell'Associazione Riconquistare la Sovranità e offro in lettura la seconda parte. Si tratta del terzo paragrafo dell'Analisi, dedicato all'errore politico e tecnico dell'euro.
Dal Documento di analisi e proposte politiche dell'Associazione Riconquistare la Sovranità: § 3 L'errore politico e tecnico dell'euro.
3. L’errore politico e tecnico dell’euro.
L’unione europea ha sottratto allo stato italiano anche  il potere di gestire una moneta nazionale, vincolandolo a una moneta  comune che non è di nessuno. L’adozione della moneta unica si è  rivelata, oltre che un errore politico un grave errore tecnico.
Gli architetti politici che si  sono occupati della costruzione dell'euro hanno scelto di non tener  conto delle preoccupazioni espresse da vari esponenti della scienza  economica. 
Non sono pochi gli esperti che  avevano rilevato per tempo come una unione monetaria fra Paesi molto  diversi rispetto ad importanti parametri economici (come competitività e  tassi di inflazione) avrebbe comportato numerosi squilibri, che  sarebbero poi esplosi nei momenti di crisi. Questo è ciò che è  puntualmente avvenuto. Nei circa dieci anni passati dall'avvento della  moneta unica, i paesi PIGS hanno avuto livelli di inflazione  significativamente più elevati di quelli della Germania, e di  conseguenza hanno perso competitività, finendo per accumulare pesanti  deficit commerciali, non a caso nei confronti della stessa Germania. 
JOSEPH KONY, il pretesto americano per invadere l’Africa: i Marines statunitensi schierati in cinque paesi africani.
Di Michael Chossudovsky
L’agenda nascosta degli Stati Uniti in Uganda, Africa centrale e nel Corno d’Africa è la conquista del petrolio e delle risorse minerali strategiche. La ricerca di Joseph Kony e la tutela dei bambini in Uganda non sono che una cortina di fumo, un pretesto per un “intervento umanitario” in una regione in cui le “guerre civili” sostenute dagli Stati Uniti (Sudan, Ruanda, Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Etiopia) hanno fatto più di otto milioni di morti nel corso degli ultimi 20 anni: “In un’altra manovra volta ad ottenere l’egemonia regionale e sorpassare la Cina, gli Stati Uniti cercano di ottenere tramite l’AFRICOM un punto di appoggio nel blocco incredibilmente ricco di risorse che è l’Africa centrale. La Repubblica Democratica del Congo (RDC) è una delle più grandi regioni del mondo priva di un vero governo. Essa contiene vasti giacimenti di diamanti, di cobalto, di rame, di uranio, di magnesio e di stagno, oltre a produrre più di un miliardo di dollari di oro all’anno. E’ del tutto possibile per gli Stati Uniti accrescere considerevolmente la loro presenza in RDC sotto il pretesto di voler catturare Joseph Kony (Nile Bowie, Merchandising and Branding Support for US Military Intervention in Central Africa, Global Research, 14 marzo 2012.)
25 marzo 2012
IL ROMANZO CRIMINALE (E DELLE STRAGI) CHE DOVREMMO SCRIVERE…
Ma chi l’ha mia detto che “il crimine non paga” ? Se guardiamo alle narrazioni e alle grandi storie sulla mafia e sul gangsterismo raccontate da scrittori, saggisti e cineasti, parrebbe vero proprio il contrario… Indubitabilmente le mafie e la criminalità organizzata traggono immensi profitti da attività illecite sempre più gestite a livello globale come i grandi traffici di armi, droga, rifiuti tossici e radioattivi e – non ultimo – di esseri umani, così come da intraprese più tradizionali come il racket delle estorsioni e i lucrosi mercati degli appalti pubblici e, la “fiction” ispirata alle gesta dell’”alta criminalità” in qualche modo… ringrazia… 
Nel corso di quest’ultimo decennio due fra i più clamorosi e importanti successi editoriali – che, per germinazione, hanno generato opere teatrali, fiction televisive e pellicole cinematografiche di uguale fortuna – hanno rappresentato il mondo feroce, violento e corrotto della criminalità organizzata italiana. Innanzitutto il “saggio – romanzo” o “romanzo – saggio” che tanta popolarità – e problemi – ha dato al giovane scrittore e giornalista Roberto Saviano, quel “Gomorra” che ritraeva l’allucinante universo della camorra casalese coniugando cronaca e finzione letteraria di sapore vagamente “pulp” così come piace ai fruitori più giovani e attenti alle tendenze. Meno riscontri e premi sono stati tributati al giudice Giancarlo De Cataldo per il suo “Romanzo criminale”,
2013: MICROCHIP SOTTOCUTANEI PER TUTTI I CITTADINI AMERICANI
Premessa - Se verrà confermato alla Casa Bianca nelle presidenziali del prossimo 6 novembre, Obama ha chiarito che renderà obbligatorio nel corso del 2013 l'inserimento del microchip sottocutaneo in tutta la popolazione americana. L’obiettivo è di creare un registro nazionale di identificazione che permetterà di “seguire meglio i pazienti avendo a disposizione tutte le informazioni relative alla loro salute”. Il nuovo progetto relativo alla salute (HR 3200) è stato adottato recentemente dal Congresso e alla pagina 1001, contiene l’indispensabile necessità per tutti i cittadini che usufruiscono del sistema sanitario di essere identificati con un microchip, il cui prototipo definitivo è allo studio della FDA (Food and Drug Administration) dal 2004.
Di Enrica Perucchietti
Un passo indietro
Né George Orwell, né Aldous Huxley nelle loro distopie si erano spinti così lontano da poter prevedere l’avvento di una popolazione controllata da microchip sottocutanei. 1984 e Il Mondo Nuovo ci hanno tramandato due sistemi totalitari che hanno preceduto sulla carta, con inquietante forza visionaria, innovazioni politiche che ci hanno reso progressivamente sempre più “trasparenti” e schiavi di fronte all’ingerenza statale.
Già nel 1932 Huxley era arrivato a prevedere addirittura un sistema in cui gli abitanti sono concepiti e prodotti industrialmente in provetta. Sotto il mito del progresso i cittadini vengono condizionati fin dall’infanzia con tecnologia e droghe e da adulti si ritrovano ad occupare ruoli sociali prestabiliti dalla nascita. La rinuncia a ogni emozione, privacy, libero arbitrio che contraddistingue il Grande Fratello di Orwell e lo stato totalitario di Huxley offrono però ancora in minima parte una via di fuga, di reazione anarchica alla violenza livellatrice dello Stato.
Di Enrica Perucchietti
Un passo indietro
Né George Orwell, né Aldous Huxley nelle loro distopie si erano spinti così lontano da poter prevedere l’avvento di una popolazione controllata da microchip sottocutanei. 1984 e Il Mondo Nuovo ci hanno tramandato due sistemi totalitari che hanno preceduto sulla carta, con inquietante forza visionaria, innovazioni politiche che ci hanno reso progressivamente sempre più “trasparenti” e schiavi di fronte all’ingerenza statale.
Già nel 1932 Huxley era arrivato a prevedere addirittura un sistema in cui gli abitanti sono concepiti e prodotti industrialmente in provetta. Sotto il mito del progresso i cittadini vengono condizionati fin dall’infanzia con tecnologia e droghe e da adulti si ritrovano ad occupare ruoli sociali prestabiliti dalla nascita. La rinuncia a ogni emozione, privacy, libero arbitrio che contraddistingue il Grande Fratello di Orwell e lo stato totalitario di Huxley offrono però ancora in minima parte una via di fuga, di reazione anarchica alla violenza livellatrice dello Stato.
23 marzo 2012
L’insanabile contrasto tra Costituzione della Repubblica Italiana e Trattati dell’Unione Europea
Offro in lettura i primi due paragrafi (la prima parte) del Documento di analisi e proposte dell'Associazione Riconquistare la Sovranità.  L'associazione è stata costituita il 21 marzo da trentacinque soci, tra  i quali il sottoscritto. Il Documento del quale pubblico i primi due  paragrafi è parte integrante dell'atto costitutivo dell'Associazione, la  quale ha come scopo sociale quello di diffondere, in rete e attraverso  la promozione di assemblee cittadine, le analisi e le proposte contenute  nel Documento (Stefano D'Andrea).
Dal Documento di Analisi e proposte dell'Associazione Riconquistare la Sovranità: § 1 Premessa; § 2 L'insanabile contrasto tra Costituzione della Repubblica Italiana e Trattati dell'Unione Europea
1. Premessa  
La  parte più nobile e moderna della Costituzione della Repubblica Italiana  è costituita dal titolo dedicato ai “rapporti economici” (artt. 35-47).  Essa, da almeno due decenni, è totalmente disapplicata, in ragione  della prevalenza dei Trattati dell’Unione Europea e del diritto derivato  (emanato dagli organi dell’Unione) sulle norme costituzionali volte a  disciplinare la materia economica. Una congiuntura internazionale  favorevole, un lungo periodo di bassi tassi di interesse, la promozione  dell’indebitamento privato, che ha supplito per molto tempo la  diminuzione dei salari e dei redditi da lavoro tutti, e la diffusione  della ideologia globalista, mercatista, transnazionale, idolatra della  concorrenza e individualista hanno oscurato a lungo, agli occhi del  popolo italiano, questo dato di fondamentale rilevanza. Oggi siamo  giunti al tempo della verità e alla necessità di invertire la rotta. 
CONTRO L'ACTA "LIBERIAMO LE STORIE"
Penelope Griffith London è  il nome della scrittrice, autrice del nuovo caso editoriale che si sta  diffondendo in Italia con l’opererazione “Liberiamo le Storie”. A metà febbraio, infatti, inizia a circolare sulla rete un manoscritto  che in meno di 20 giorni conta 2.000 copie scaricate e in circolazione, e  più di 300 ebook venduti. EA- Io sono l’acqua e vengo a liberarvi è un libro caldo, perchè tocca temi scottanti.
Primo fra tutti è un atto di protesta contro l’Acta “Anti-Counterfeiting Trade Agreement”,ossia legge anti- contraffazione.
[Che cos'è davvero l'Acta? (riassunto informativo per chi non conosce il vero volto del trattato a fine pagina) *]
Perchè mai una scrittrice dovrebbe essere contraria a una legge che la protegge dalla pirateria?
È noto, che il trattato non sia volto alla Nostra protezione, ma che abbia ben altri scopi, e soprattutto comporterebbe una sostanziale restrizione della libertà!
Perchè mai una scrittrice dovrebbe essere contraria a una legge che la protegge dalla pirateria?
È noto, che il trattato non sia volto alla Nostra protezione, ma che abbia ben altri scopi, e soprattutto comporterebbe una sostanziale restrizione della libertà!
L’iniziativa di protesta della London è chiara : 
“Se proteggermi dalla pirateria equivale a sotterrare la libertà di espressione e i diritti umani, allora sarò io stessa la pirateria !”
L’autrice,  in accordo con la casa editrice ha così deciso si “autopiratarsi”,  rendendo disponibile direttamente dalla sua pagina web, una copia  omaggio integrale divisa in capitoli del suo romanzo.
Ma il pezzo forte è il tema del libro:
22 marzo 2012
WILLIAM BLACK: "SUMMIT MMT-RIMINI, CRISI EUROZONA E SITUAZIONE ITALIANA
RE-OCCUPY GRECIA
Mentre il movimento Occupy Wall Street (OWS) ha preso di mira una piazza finanziaria per occuparla, la Germania ha compiuto un’impresa di gran lunga più impressionante, quella di occupare un’intera nazione – la Grecia. La Germania ha esperienza nell’occupare la Grecia, avendola occupata durante la Seconda guerra mondiale. L’arte di occupare un’altra nazione prevede di reclutare subito un fantoccio locale per fare il lavoro sporco necessario per esercitare la repressione sui cittadini. Durante la Seconda guerra mondiale, la Germania ha usato varie marionette, la più famosa l’assassino Ioannis Rallis, per (nominalmente) governare la Grecia e terrorizzare il popolo greco. (Dopo la sconfitta della Germania, Rallis è stato condannato per il suo tradimento.)
New Economic Perspectives
Questa volta, la Germania ha avuto molto più successo nel reclutare ed utilizzare un burattino per (nominalmente) governare la Grecia e terrorizzare il popolo greco, prima dell’occupazione tedesca. È stata abile nell’imporre al governo il suo fantoccio, Lucas Papademos, che accolga la “richiesta” della Germania di rioccupare la Grecia. Papademos non è stato eletto. Lui è al potere, perché il suo predecessore eletto, George Papandreou, aveva annunciato che la Grecia avrebbe tenuto un referendum, se accettare o meno i termini di un accordo sul debito sovrano della Grecia, accettazione che avrebbe avuto l’effetto della rinuncia alla restante sovranità della Grecia, e della consegna del popolo greco ad una depressione ancora più profonda.
L’inevitabile reazione tedesca al plebiscito è stata: “La democrazia in Grecia - inconcepibile!”
Leggi tutto...
Mentre il movimento Occupy Wall Street (OWS) ha preso di mira una piazza finanziaria per occuparla, la Germania ha compiuto un’impresa di gran lunga più impressionante, quella di occupare un’intera nazione – la Grecia. La Germania ha esperienza nell’occupare la Grecia, avendola occupata durante la Seconda guerra mondiale. L’arte di occupare un’altra nazione prevede di reclutare subito un fantoccio locale per fare il lavoro sporco necessario per esercitare la repressione sui cittadini. Durante la Seconda guerra mondiale, la Germania ha usato varie marionette, la più famosa l’assassino Ioannis Rallis, per (nominalmente) governare la Grecia e terrorizzare il popolo greco. (Dopo la sconfitta della Germania, Rallis è stato condannato per il suo tradimento.)
New Economic Perspectives
Questa volta, la Germania ha avuto molto più successo nel reclutare ed utilizzare un burattino per (nominalmente) governare la Grecia e terrorizzare il popolo greco, prima dell’occupazione tedesca. È stata abile nell’imporre al governo il suo fantoccio, Lucas Papademos, che accolga la “richiesta” della Germania di rioccupare la Grecia. Papademos non è stato eletto. Lui è al potere, perché il suo predecessore eletto, George Papandreou, aveva annunciato che la Grecia avrebbe tenuto un referendum, se accettare o meno i termini di un accordo sul debito sovrano della Grecia, accettazione che avrebbe avuto l’effetto della rinuncia alla restante sovranità della Grecia, e della consegna del popolo greco ad una depressione ancora più profonda.
L’inevitabile reazione tedesca al plebiscito è stata: “La democrazia in Grecia - inconcepibile!”
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LAVORO: FINTO NEGOZIATO E VERO COLONIALISMO N.A.T.O.
La cosiddetta riforma del diritto del lavoro è il risultato di precise direttive da parte di organismi internazionali di cui l'Italia fa parte, come la BCE, il FMI e l'OCSE, perciò la trattativa tra governo e "parti sociali" ha assunto esclusivamente il ruolo di un rituale o, addirittura, di una messinscena. Questo dato non costituisce in sé una novità assoluta, anzi i precedenti non mancano.
Nel 1956 l'Italia fu ammessa a far parte dell'ONU e, in base ai patti vigenti nell'organizzazione, lo Stato italiano venne costretto a rinunciare al suo ruolo di tenutario dello sfruttamento della prostituzione. 
Ma la famosa "chiusura delle case chiuse", attuata nel 1958, venne rigorosamente presentata dalla politica e dalla stampa come una vicenda interna, in modo da preservare l'immagine dell'ONU da una decisione che, all'epoca, fu molto impopolare. L'impopolarità della scelta fu scaricata quindi su un partito della sinistra, e presentata come un'iniziativa di una parlamentare socialista, la senatrice Merlin. La Convenzione ONU sulla prostituzione è congegnata in modo tale da vietare solo lo sfruttamento della prostituzione da parte degli Stati, mentre offre vari escamotage per ciò che riguarda la legalizzazione dello sfruttamento privato. I primi due governi Berlusconi hanno cercato di usare la diffusa nostalgia delle vecchie case di tolleranza per introdurre il modello di sfruttamento privato alla tedesca, ma i tentativi sono andati a scontrarsi contro la realtà che in Italia il business dello sfruttamento delle case di appuntamento costituisce un feudo in appannaggio ai vari corpi di polizia.
LA SINISTRA MARRONE
E' evidente che le questioni ambientali stanno prestando il fianco a gravi contraddizioni per i governi progressisti o della nuova sinistra. Il deciso appoggio all'attività estrattiva per alimentare la crescita economica, sta aggravando gli impatti ambientali, scatena serie proteste sociali, e perpetua la subordinazione di essere fornitori di materie prime per la globalizzazione. Si rompe il dialogo col movimento verde e si scade in una sinistra sempre meno rossa, giacché sta diventando marrone.
Di Eduardo Gudynas
América Latina en MovimientoDi Eduardo Gudynas
Un rapido sguardo ai paesi retti da governi progressisti, mostra che in tutti vi sono conflitti ambientali in corso. È scioccante che questa non sia un'eccezione, bensì la regola in tutto il Sudamerica. In questo momento, ad esempio, sono in corso proteste contro l'attività estrattiva mineraria o petrolifera non solo dall'Argentina al Venezuela, ma perfino in Guyana, Suriname e Paraguay.
In Argentina si registrano conflitti della cittadinanza verso il settore minerario per lo meno in 12 province; in Ecuador la protesta locale in zone minerarie continua a crescere; in Bolivia poco tempo fa si è conclusa una marcia indigena in difesa di un parco nazionale e si annuncia già una nuova mobilitazione. In questi stessi paesi, i governi progressisti incoraggiano l'attività estrattiva, sia proteggendo le imprese che lo fanno (statali, miste o private), offrendo agevolazioni d'investimento, sia riducendo le esigenze ambientali. Gli impatti sociali, economici ed ambientali vengono minimizzati. I governi in alcuni casi affrontano la protesta sociale, in altri la criticano acidamente e, secondo un andazzo più recente, la criminalizzano e sono arrivati a reprimerla.
In Argentina si registrano conflitti della cittadinanza verso il settore minerario per lo meno in 12 province; in Ecuador la protesta locale in zone minerarie continua a crescere; in Bolivia poco tempo fa si è conclusa una marcia indigena in difesa di un parco nazionale e si annuncia già una nuova mobilitazione. In questi stessi paesi, i governi progressisti incoraggiano l'attività estrattiva, sia proteggendo le imprese che lo fanno (statali, miste o private), offrendo agevolazioni d'investimento, sia riducendo le esigenze ambientali. Gli impatti sociali, economici ed ambientali vengono minimizzati. I governi in alcuni casi affrontano la protesta sociale, in altri la criticano acidamente e, secondo un andazzo più recente, la criminalizzano e sono arrivati a reprimerla.
21 marzo 2012
« CIAK SI BOMBARDA! »...Ma è un Film già visto!
Dal cilindro  della propaganda occidentale escono a getto continuo trovate a dir poco  spettacolari, che solo una fervida immaginazione unita ad una brama  sconfinata di manipolare la realtà può produrre: l’ultima è “l’arresto”  di un celebre divo di Hollywood intento a manifestare sotto  l’ambasciata del Sudan negli Stati Uniti contro il “regime” di quel  grande Paese africano posto al crocevia del “Continente nero” e per  questo ambito sin dall’Ottocento da tutte le “potenze” occidentali,  anche a costo di scannarsi tra di loro.
Di Enrico Galoppini
Secondo  copione, il divo in questione è stato prontamente rilasciato, tuttavia  l’‘imbarazzante contrattempo’ occorsogli, subito reclamizzato urbi et orbi attraverso la tentacolare piovra mediatica, ha fatto subito il giro del mondo.
Il risultato  è quello auspicato da chi aveva architettato questa messa in scena:  finalmente i tele-sudditi sono edotti, oltre che sulla “malvagità del  regime siriano”, di quello iraniano, di Putin, di Chavez, della Corea  del Nord eccetera (la lista è lunghina), anche su quella del governo  sudanese, da tempo nella tabella dei “cattivi” a causa  dell’ipermediatizzata “catastrofe umanitaria nel Darfur”, sulla quale il  “gran pubblico” certamente non avrà capito un accidente (ma basta  starnazzare per una “catastrofe” per riscuotere simpatie). Tra l’altro,  il presidente del Sudan è l’unico capo di Stato in carica su cui pende  un “mandato di cattura” del farisaico “Tribunale dell’Aja per i crimini  contro l’umanità” (purché non commessi dall’Occidente: America,  Inghilterra e Israele in testa alla classifica dell’impunità totale).
LA BANCA D'ITALIA HA CREATO IL SOTTOSVILUPPO NEL MEZZOGIORNO
Il processo di verità storica che da  tempo sta squarciando il muro di oblìo eretto a difesa di una  mistificata interpretazione delle vicende unitarie e post unitarie della  nostra nazione, ha trovato nuovo e solidissimo impulso per merito di  una pubblicazione scientifica edita da un’istituzione dall’indiscussa  affidabilità quale la Banca d’Italia. 
Di  Michele Loglisci e Francesco Schiraldi 
Se fino ad oggi  si è potuto confutare, su basi storiografiche peraltro tutte da  verificare, quanto asserito da chi, carte alla mano, mira  a dimostrare come il presunto processo unitario si sia risolto nei  fatti in una feroce e avvilente colonizzazione del Mezzogiorno, oggi  scende in campo la Banca d’Italia, con il suo indiscusso prestigio, a  sancire, sulla base di incontestabili analisi e dati statistici, la  verità di fatti troppo a lungo vergognosamente manipolati. 
Ebbene, a contraddire definitivamente un’ideologia mistificatrice  della realtà di episodi che hanno costretto il Mezzogiorno ad una  immeritata situazione d’inferiorità, 
20 marzo 2012
Negli Stati Uniti è in vigore la Legge Marziale
Per coloro che non sono ancora convinti che ci troviamo alla  vigilia di un evento di portata globale, il sito ufficiale della Casa  Bianca pubblica al link WhiteHouse.gov  alla data di Venerdì 16 marzo 2012 un Ordine Esecutivo del Presidente,  denominato Preparazione Nazionale Risorse per la Difesa. Tale ordine  istituisce di fatto la legge marziale in tempo di pace sul territorio  degli Stati Uniti. Vediamo cosa significa in questo articolo di cui  riportiamo link e contenuti. 
Questo ordine esecutivo è un progetto di legge marziale in tempo di  pace e dà al Presidente il potere di prelevare qualsiasi cosa ritenuta  necessaria per “difesa nazionale”, qualunque cosa decidono che lo sia. E  ‘tempo di pace, perché, come il titolo dell’ordine, dice, è per  “preparazione”. 
Una copia di tutto l’ordine segue la fine di questo articolo.
Di Eduardo Capuano
In base a tale fine i capi di gabinetto queste posizioni di livello,  Agricoltura, Energia, Salute e dei Servizi Sociali, Trasporti, Difesa e  del Commercio possono prendere il cibo, bestiame, fertilizzanti,  macchine agricole, tutte le forme di energia, risorse idriche, tutte le  forme di trasporto civile ( il che significa tutti i veicoli, barche,  aerei), e qualsiasi altro materiale, compresi i materiali da costruzione  da qualunque parte esse sono disponibili. Questo è probabilmente perché  il governo ha visitato aziende con dispositivi GPS, in modo da sapere  esattamente dove andare quando si attiva questa via.
In particolare, il governo è autorizzato ad assegnare i materiali,  servizi e strutture secondo quanto ritenuto necessario o opportuno. Essi  decidono quali mezzi necessari od opportuni.
UPDATE: il lettore Kent Welton scrive: Questo permette di  regalare dei beni USA e sussidi alle imprese private: “(b) prevedere la  modifica o ampliamento di strutture private,
ESM: SANTORO DECIDA DA CHE PARTE STARE!
Non riesco a capire per quale assurda motivazione la trasmissione  “Servizio pubblico” non dia spazio ad una questione politica che  potrebbe rivelarsi “fatale” per la vita democratica del paese. Da Giulia  Innocenzi (che ha provato a darmi una mano) a Marco Travaglio, compresi  altri due giornalisti della nota trasmissione, sono tutti informati.  Quel giovedì in cui ho ricevuto l’invito in RAI è stato chiesto a  Santoro di lanciare l’appello contro l’ESM (mediante la mia presenza o  meno, poco importa), ma il conduttore non lo ha ritenuto necessario. 
Chi  c’era in studio? Giulio Tremonti, colui che per l’Italia ha firmato il  primo trattato ESM (il documento è stato siglato l’11 luglio 2011 dai  ministri delle finanze dei 17 stati membri). Restare indifferenti nei  confronti di tale questione significa essere favorevoli alle immunità,  ai condoni fiscali riferiti ai grandi capitali, alla probabile perdita  di sovranità statale e alla inevitabile abolizione di molti diritti  sociali. 
19 marzo 2012
Per un movimento di massa europeo di solidarietà con il popolo greco e di resistenza attiva alle politiche di austerità
Atene, 13 marzo 2012-Perché i dolori del popolo greco commuovono tanto l’opinione pubblica in Europa? E perché, giorno dopo giorno, la commozione si fa semprepiù estesa e profonda trasformandosi in voglia di agire, di far qualcosa per esprimere la propria solidarietà alla popolazione greca? La risposta non è difficile: se il dramma greco commuove ed indigna la gente è perché non lo si percepisce più come estraneo alle proprie preoccupazioni, come un caso isolato, un’eccezione alla regola. Perché, insomma, lo si riconosce come quel che è sempre stato, fin dall’inizio, un test inventato ed imposto di forza da chi sta in alto per sperimentare e misurare sulle cavie greche capacità di sopportazione e resistenze delle vittime di fronte alle loro politiche appunto prima di estenderle all’Europa in generale!
Di Yorgos Mitralias Γιώργος Μητραλιάς
TLAXCALA
Non sorprende, allora, che il confronto tra l’odierna Grecia e la Spagna del 1936 colpisca e sia ripreso da tanti soggetti politici e sociali in Europa. La resistenza del popolo greco nel 2012 argina l’estensione della brutale aggressione del capitale al mondo del lavoro in Europa esattamente come la resistenza dei popoli dello Stato spagnolo fungeva da diga nel 1936 all’espandersi della peste nera – e allo scoppio della guerra – ovunque, in Europa e nel mondo! Se adesso la diga greca cede, presto avverrà l’inondazione dell’intera pianura europea…
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Di Yorgos Mitralias Γιώργος Μητραλιάς
TLAXCALA
Non sorprende, allora, che il confronto tra l’odierna Grecia e la Spagna del 1936 colpisca e sia ripreso da tanti soggetti politici e sociali in Europa. La resistenza del popolo greco nel 2012 argina l’estensione della brutale aggressione del capitale al mondo del lavoro in Europa esattamente come la resistenza dei popoli dello Stato spagnolo fungeva da diga nel 1936 all’espandersi della peste nera – e allo scoppio della guerra – ovunque, in Europa e nel mondo! Se adesso la diga greca cede, presto avverrà l’inondazione dell’intera pianura europea…
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KONY 2012: L'INGANNO PER UNA NUOVA GUERRA IN AFRICA!
Stragi e razzie con la scusa dell "Umanitarismo" 
L'obiettivo è quello di distruggere il paese facendo  cadere il governo centrale. In questo modo l'Occidente può andarci con  dei mercenari e rubare tutte le risorse di quella nazione.
17 marzo 2012
ISLANDA: NO Euro, NO Europa!
L'ISLANDA SOGNA L'ALTERNATIVA ALL'EURO - L’Islanda è pronta a rinunciare all’ingresso nell’Unione europea e  all’adozione dell’euro. L’instabilità politico-finanziaria  dell’Eurozona, le continue pressioni di Gran Bretagna e Olanda affinché  il Paese dell’Europa settentrionale restituisca i denari ai creditori  britannici e olandesi del fallimento del fondo Icesave stanno spingendo  il popolo islandese a soluzioni alternative come quella del dollaro  canadese. Il primo ministro islandese Johanna Siguardardottir dal canto suo ha sottolineato che il piccolo Paese nordico si  trova di fronte una scelta tra l’utilizzo del dollaro canadese e quello  dell’euro convinta che “la situazione non può rimanere così com’è”.  
Di Andrea Perrone
Rinascita “La  scelta è tra la perdita della sovranità islandese in fatto di politica  monetaria con l’adozione unilaterale della moneta di un altro Paese o  diventare un membro dell’Ue”, ha dichiarato Siguardardottir durante un  discorso alla convenzione del Partito dell’Alleanza socialdemocratica  nella capitale islandese. Per affrontare e decidere sul da farsi,  l’Islanda è pronta a indire un referendum sull’ingresso nell’Unione  europea agli inizi del prossimo anno, ma a peggiorare la situazione è la  crisi dell’Eurozona che ha messo a dura prova la fiducia degli  islandesi nell’Unione economica come rifugio sicuro per il loro futuro. A  lanciare l’idea alternativa è stata la scorsa estate l’opposizione  sottolineando che il dollaro canadese (loonie) potrebbe rappresentare  una soluzione più interessante rispetto alla moneta unica europea. 
16 marzo 2012
Omicidio Melania Rea: Oscuri e Misteriosi Rituali in Caserma
«Cari amici la soluzione del caso di Melania Rea è molto semplice: Salvatore Parolisi risulta essere legato alla filiale italiana del “Tempio di Set” che si trova a Napoli, setta fondata dal Tenente Colonnello Michael Aquino nel 1975, un esperto di altissimo livello di Psicologia Operativa legato al progetto Monarch del programma MK-ULTRA».
Questo è un estratto di una  dichiarazione postata dal ricercatore ex Illuminato Leo Lyon Zagami su  facebook e poi ripresa da numerosi siti internet e quotidiani on line in merito al noto omicidio di Carmela Rea detta Melania.
Di Enrica Perucchietti
Il Democratico
Ho chiesto subito ragguagli a Zagami che mi ha inviato un vecchio video del periodo in cui apparteneva ancora alla Loggia di Montecarlo e in cui constatava la pericolosità di Aquino, concludendo: «Andatevi a studiare la metodica e il lavoro di Aquino e vedrete che non sono solo speculazioni e mere affermazioni campate in aria. Purtroppo il segreto di stato in seguito tenderà a coprire certe verità, vista l’implicazione dei servizi segreti americani, ma i rituali descritti da Parolisi sono quelli in uso nel Tempio di Set e il fatto che abbiano la loro base operativa a Napoli e dintorni non depone di certo in loro favore. Questa informazione mi è stata data in maniera molto riservata anche da una fonte interna ai servizi segreti militari». Per ulteriori approfondimenti rimando alle opere di Zagami presto in pubblicazione anche in Italia.
Ho chiesto subito ragguagli a Zagami che mi ha inviato un vecchio video del periodo in cui apparteneva ancora alla Loggia di Montecarlo e in cui constatava la pericolosità di Aquino, concludendo: «Andatevi a studiare la metodica e il lavoro di Aquino e vedrete che non sono solo speculazioni e mere affermazioni campate in aria. Purtroppo il segreto di stato in seguito tenderà a coprire certe verità, vista l’implicazione dei servizi segreti americani, ma i rituali descritti da Parolisi sono quelli in uso nel Tempio di Set e il fatto che abbiano la loro base operativa a Napoli e dintorni non depone di certo in loro favore. Questa informazione mi è stata data in maniera molto riservata anche da una fonte interna ai servizi segreti militari». Per ulteriori approfondimenti rimando alle opere di Zagami presto in pubblicazione anche in Italia.
IL MINISTRO DELL'AMBIENTE CLINI VUOLE GLI OGM!
Clini apre agli OGM, la replica delle associazioni. “In Italia bisogna aprire una seria riflessione che deve coinvolgere  la ricerca e la produzione agricola sul ruolo dell'ingegneria genetica e  di alcune possibili applicazioni degli Ogm”. In un'intervista al Corriere della Sera, il ministro dell'Ambiente Corrado Clini si dichiara favorevole ad un'apertura nei confronti degli organismi geneticamente modificati. 
Secondo le dichiarazioni del ministro, senza l'ingegneria genetica  l'Italia non avrebbe oggi alcuni dei suoi prodotti più tipici (tra cui  il grano duro, il riso Carnaroli, il pomodoro San Marzano, il basilico  ligure, la vite Nero D'Avola, la cipolla rossa di Tropea, il broccolo  romanesco), “ottenuti grazie agli incroci e con la mutagenesi sui semi”.  La chiusura bipartisan dell'Italia in tema di OGM avrebbe ostacolato, a  detta del ministro, la ricerca sull'ingegneria genetica applicata  all'agricoltura, alla farmaceutica e al settore energetico.
Le affermazioni del ministro dell'Ambiente hanno suscitato forti critiche  da parte di diverse associazioni. Secondo Legambiente è “incredibile”  che Clini descriva i nostri prodotti tipici come il risultato di una  mutagenesi piuttosto che il frutto del ricchissimo patrimonio di  biodiversità dell'Italia, un patrimonio mantenuto nel tempo dall'impegno  di migliaia di agricoltori e imprenditori agricoli.
15 marzo 2012
USA: RAGGI A MICROONDE PER BRUCIARE I MANIFESTANTI
La libertà di manifestazione negli Stati Uniti è sempre più a  rischio, a giudicare dalle nuove leggi sull’ordine pubblico e dai nuovi  sistemi d’arma ‘non letali’ per il ‘controllo delle folle’ che il  Pentagono continua a pubblicizzare. Nei  giorni scorsi è stata organizzata nel poligono militare di Quantico, in  Virginia, una nuova presentazione alla stampa del sistema di deterrenza  attiva ‘Silent Guardian’, prodotto dall’azienda Raytheon per il Programma armi non letali del dipartimento della Difesa.
Si  tratta di un raggio di microonde che viene sparato da una parabola  montata su camion o su un blindato contro i dimostranti, causando nei  loro corpi un superficiale ma insopportabile bruciore che li costringe a  disperdersi. 
L’effetto cessa appena i soggetti colpiti escono dal raggio d’azione delle onde e, secondo i progettisti, non causa nessun danno fisico permanente, poiché la frequenza è così debole (95 gigahertz) da penetrare nell’epidermide per meno di mezzo millimetro.
Chi l’ha provato, ha parlato di un’improvvisa esplosione di calore avvertita al petto e al collo che spinge istintivamente a fuggire lontano, e di una sensazione di forte calore che permane per almeno dieci secondi.
Leggi tutto... L’effetto cessa appena i soggetti colpiti escono dal raggio d’azione delle onde e, secondo i progettisti, non causa nessun danno fisico permanente, poiché la frequenza è così debole (95 gigahertz) da penetrare nell’epidermide per meno di mezzo millimetro.
Chi l’ha provato, ha parlato di un’improvvisa esplosione di calore avvertita al petto e al collo che spinge istintivamente a fuggire lontano, e di una sensazione di forte calore che permane per almeno dieci secondi.
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USA-Messico: Macchine Della Morte Alla Frontiera
I ministri banchieri delle Grandi Opere
Tagli draconiani a pensioni e stipendi,  annunci di "massimo rigore" nella spesa pubblica, ma il nuovo governo  non sembra intenzionato ad abbandonare il modello delle Grandi Opere di  Berlusconi & soci. Il primo appuntamento del nuovo CIPE, il Comitato  interministeriale per la programmazione economica, ha autorizzato il  finanziamento di 4,8 miliardi di euro per il rilancio dei cantieri di  alcune delle più controverse infrastrutture programmate dai precedenti  esecutivi. Tra esse spiccano il secondo lotto della linea ferroviaria ad  alta velocità Genova-Tortona (il cosiddetto "Terzo valico", 1,1  miliardi); la tratta Av Treviglio-Brescia (919 milioni); il Mose di  Venezia (600 milioni). Opere che trasferiscono ancora una volta ingenti  risorse pubbliche a favore della ristretta cricca di società di  costruzioni e istituti bancari nazionali. Con gli immancabili conflitti  d'interesse che però non sembrano turbare l'unanimismo pro-Monti di  forze politiche e media.  
"Quindici miliardi per le  infrastrutture e lo sviluppo. È il nostro modo di essere banca",  recitava l'inserzione pubblicata qualche tempo fa nelle maggiori testate  nazionali da Intesa Sanpaolo, il grande gruppo bancario di cui è stato  amministratore delegato il neo-superministro dell'Economia, delle  infrastrutture e dei trasporti, Corrado Passera, nonché vicepresidente  del consiglio di sorveglianza, la responsabile al Welfare Elsa Fornero.  "Tanti progetti avviati anche grazie a BIIS, la banca del nostro Gruppo  dedicata alle infrastrutture, l'innovazione e lo Sviluppo", chiariva la  manchette.
COME GOLDMAN SACHS HA TRUCCATO I CONTI DI ATENE
Il grande inganno che la Goldman Sachs usò con la Grecia
Ci sono aziende che rubano in nome della corona imperiale per la  quale lavorano senza che mai capiti loro qualcosa. La Goldman Sachs è  una di queste. La banca d’affari statunitense ha riempito le sue arche  con un bottino di 600 milioni di euro (800 milioni di dollari) quando  aiutò la Grecia a truccare i suoi conti per avere i requisiti necessari  per entrare a far parte dell’euro, la moneta unica europea.  L’informazione che non è affatto una novità ma di cui, fino ad ora, non  si conoscevano i particolari più succosi del meccanismo con il quale la  Goldman Sachs ha ingannato a tutti i governi europei che hanno preso  parte alla creazione della moneta unica e come ha evitato di rispondervi  per questo di fronte alla legge.  L’emblema dell’oligarchia finanziaria  ha operato protetto da solide complicità nel seno delle istituzioni  bancarie europee e dentro il potere politico, facendo di tutto per  bloccare le indagini.
Di Eduardo Febbro
Due dei protagonisti di questa mega truffa per la prima volta hanno  parlato sulle transazioni coperte con le quali Atene ha nascosto  l’enormità del suo debito. Si tratta di Cristoforos Sardelis, capo  dell’ufficio gestione debito greco tra il 1994 e il 2004, e di Spyros  Papanicolaou, l’uomo che lo sostituì fino al 2010. Il risultato  dell’operazione è una gigantesca staffa che  fece l’ipotetico salvatore,  in questo caso la Goldman Sachs, l’operatore del fallimento della  Grecia e di buona parte dell’Europa. Se si contano soltanto le banche  francesi, l’avventura greca è costata 7000 milioni di euro.: BNP Paribas  ha perso 3,2 milioni, il Credit Agricole 1,3 milioni, la Societè  General 892 milioni, BPCE 921 milioni e il Credit Mutuel 359 milioni.  Questo è solo quanto è costato al sistema bancario francese: i popoli  hanno pagato e pagheranno in sacrifici e privazioni molto più di tali  cifre.
14 marzo 2012
IL PROBLEMA DELL'EUROZONA NON E' ALLA PERIFERIA, MA AL CENTRO: IN GERMANIA
La Germania ha molto successo nell’esportazione di prodotti. E siccome  esporta molto più di quanto importa, la bilancia dei pagamenti è  positiva. La crescita del differenziale tra esportazione e importazione è  cambiata, passando dal 2,8% del prodotto interno nell’anno 2000 al 7%  nel 2008. In pratica il valore totale delle esportazioni in Germania è  stato nell’ultimo anno di 983 miliardi di euro, superiore al valore  totale della Cina, 971 miliardi. Il saldo dei pagamenti era di 177  miliardi di euro in Germania rispetto a 191 miliardi in Cina. Questo  enorme successo si deve principalmente alla moderazione salariale, in  quanto i salari sono tenuti molto al di sotto del livello della loro  produttività.  
Di Vicenç Navarro
Di Vicenç Navarro
Questo spiega che il valore aggiunto non va alla massa  salariale e al consumo interno, ma ai profitti delle imprese e alle  esportazioni di capitale, compreso il capitale finanziario. È superfluo  dire che il mondo del lavoro tedesco non è molto soddisfatto di questa  situazione. Ma il mondo imprenditoriale tedesco ha un grande strumento  nelle sue mani, la Banca Centrale Tedesca (la Bundesbank) e la Banca  Centrale Europea. Questi due strumenti hanno l’obiettivo di controllare  l’inflazione tramite il controllo dei salari. Mentre i sindacati del  metallo stavano rinegoziando la loro conversione, la BCE ha alzato gli  interessi sul denaro, riducendo la crescita economica e aumentando la  disoccupazione, e questo nonostante che l’Eurozona fosse già sul punto  di entrare in recessione.
L'Europa si sta svegliando mentre noi dormiamo. Dalla Gran Bretagna, una lezione di equo pragmatismo sociale.
di Sergio Di Cori Modigliani
Libero Pensiero
Libero Pensiero
Applausi applausi per l’Europa. Oggi 14 marzo 2012. Meno male che esiste l’Europa. E meno male che noi ci stiamo ancora dentro. 
Basterebbe  farsi un giro per il nostro continente, osservare la ricchezza del  dibattito in corso, la maturità avanzata di alcuni confronti, incontri e  scontri in diverse capitali, per accorgersi quanto sia malsana,  perdente, retrograda e reazionaria la posizione di tutti coloro (destra e  sinistra estrema) che incitano a formare movimenti, associazioni,  partiti, cavalcando il disagio con il fine dichiarato di uscire  dall’Europa.
L’Europa  rimane –diciamolo una volta per tutte- un faro di civiltà e di libertà  di pensiero, alla cui base (radici d’acciaio) troviamo l’immortale  lascito della cultura prodotta dall’antica civiltà della Grecia  classica, madre e generosa procreatrice di quel brulicare di idee che  nel bacino del mediterraneo per almeno 2500 anni ha prodotto un  incessante produzione di scienza, di arte, di esperimenti esistenziali,  di evoluzione di pensiero.
E naturalmente –perché così è la mente umana- anche di morte, di guerre, di distruzioni.
Per  ogni grande riforma c’è stata anche una contro-riforma. Per ogni  Voltaire c’è stato un Hitler e per ogni Napoleone c’è stato un  Metternich.
13 marzo 2012
« UNIONE EUROPEA: TERAPIA DELLO SHOCK COME IN AMERICA LATINA NEGLI ANNI ’80-‘90 »
Carlos Alonso Bedoya intervista Eric Toussaint
Eric Toussaint, dottore in scienze politiche e presidente del Comitato per l’Annullamento del Debito del Terzo Mondo (CADTM), è membro della Commissione di Audit integrale del credito pubblico dell’Ecuador (CAIC) le cui conclusioni hanno portato alla sospensione del pagamento di una parte del debito ecuadoriano. Secondo lui, la Grecia deve sospendere il pagamento del debito e deve ribellarsi contro la Troika composta dalla Banca Centrale Europea, il FMI e la Commissione Europea, perché in caso contrario affonderebbe in una recessione permanente.
Come descriverebbe lei il momento che attraversano alcuni Paesi dell’Unione Europea come la Grecia che hanno enormi debiti pubblici?
Si può paragonare la loro situazione con quella dell’America Latina durante la seconda metà degli anni ’80.
Per quali ragioni?
L’esplosione della crisi del debito in America Latina ha avuto luogo nel 1982. La crisi bancaria privata è scoppiata negli Stati Uniti e in Europa nel 2007-2008 e si è trasformata a partire dal 2010 in una crisi del debito sovrano dovuta principalmente alla socializzazione delle perdite delle banche private e alla riduzione delle entrate fiscali provocata dalla crisi. Nel caso europeo, così come in quello latinoamericano, vari anni dopo lo scoppio della crisi, ci troviamo in una situazione in cui i creditori privati e i loro rappresentanti si riuniscono per imporre le condizioni a tutti i governi. Fanno pressioni su di loro perché attuino politiche drastiche di aggiustamento che si concretizzano in una riduzione della spesa pubblica e una riduzione del potere d’acquisto della popolazione. Ciò porta queste economie a uno stato di recessione permanente.
Come descriverebbe lei il momento che attraversano alcuni Paesi dell’Unione Europea come la Grecia che hanno enormi debiti pubblici?
Si può paragonare la loro situazione con quella dell’America Latina durante la seconda metà degli anni ’80.
Per quali ragioni?
L’esplosione della crisi del debito in America Latina ha avuto luogo nel 1982. La crisi bancaria privata è scoppiata negli Stati Uniti e in Europa nel 2007-2008 e si è trasformata a partire dal 2010 in una crisi del debito sovrano dovuta principalmente alla socializzazione delle perdite delle banche private e alla riduzione delle entrate fiscali provocata dalla crisi. Nel caso europeo, così come in quello latinoamericano, vari anni dopo lo scoppio della crisi, ci troviamo in una situazione in cui i creditori privati e i loro rappresentanti si riuniscono per imporre le condizioni a tutti i governi. Fanno pressioni su di loro perché attuino politiche drastiche di aggiustamento che si concretizzano in una riduzione della spesa pubblica e una riduzione del potere d’acquisto della popolazione. Ciò porta queste economie a uno stato di recessione permanente.
11 marzo 2012
La Camusso sposa la "banda del buco"
Se qualcuno avesse avuto ancora qualche dubbio riguardante le posizioni della CGIL  in merito alla costruzione del TAV in Val di Susa, tali dubbi sono  stati prontamente fugati dalle perentorie dichiarazioni esperite stamani  dal segretario dello storico sindacato di sinistra Susanna Camusso,   nel corso di un’intervista, comparsa sul Corriere della Sera. La Camusso non ha fatto altro che ribadire l’adesione alla "banda del buco"  già espressa dalla CGIL in sede di congresso, giustificando tale  decisione in modo lapidario, con la motivazione che il paese avrebbe un  disperato bisogno d’investimenti.
In tutta evidenza il “bisogno” che attanaglia la Camusso, risulta talmente disperato da giustificare praticamente qualsiasi “crimine” morale e materiale sia legato all’investimento stesso……
In tutta evidenza il “bisogno” che attanaglia la Camusso, risulta talmente disperato da giustificare praticamente qualsiasi “crimine” morale e materiale sia legato all’investimento stesso……
Il fatto che la realizzazione dell’opera non sia sostenuta da nessuna ragione di carattere economico e trasportistico. La trascurabile evidenza che il TAV in questione devasterà una valle alpina, trasformandola in un cantiere per svariati decenni. Gli effetti collaterali determinati dai cittadini che in futuro si ammaleranno e moriranno dopo lunga convivenza con l’amianto e l’uranio derivanti dall’investimento. La connivenza con le banche e la mafia del tondino e del cemento che di fatto gestiranno l’intera operazione.
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Francia: Inizia la schedatura della popolazione
  I deputati francesi hanno votato Martedì 6 a favore della creazione di  uno schedario di identificazione con i dati biometrici di tutta la  popolazione francese.  
Martedì  il Parlamento ha  approvato con un voto dell'Assemblea, una legge per  lottare contro il  furto di identità, istituendo un megafile di dati  biometrici di tutti i  francesi.   Il testo è stato adottato con 285 voti pro, dell'UMP e del  nuovo  centro, che difendono un meccanismo "efficace e pragmatico", e  173  voti contrari.
La nuova  legge, contro la quale i socialisti faranno appello al Consiglio   costituzionale, mettera' in atto una carta d'identità biometrica ed una  banca dati centralizzata, al fine di lottare contro il fenomeno  del  furto d'identità che colpisce diverse migliaia di persone all'anno:   15.000 (!!!) nel 2009, ha detto il deputato dell'UMP Eric Ciotti.   La nuova carta d'identità sarà dotata di due chip: il primo conterrà tutti i dati biometrici di ogni individuo (stato civile, indirizzo, altezza, colore degli occhi, impronte digitali, ecc), il secondo, facoltativo, servirà come firma elettronica su Internet per scambi commerciali e amministrativi.
10 marzo 2012
FESF e MES contro i Popoli d'Europa
In reazione alla crisi greca e di fronte al rischio rappresentato dal contagio delle crisi del debito sovrano, gli Stati membri dell’Eurozona, invece di aggredire il problema alle sue radici, nel maggio 2010 hanno istituito con grande urgenza il Fondo europeo di stabilità finanziaria(FESF). Costituito in Lussemburgo, questo Fondo temporaneo (era previsto che doveva vedere la sua fine nel luglio 2013) [1], è stato concepito per rassicurare i mercati finanziari. Il Fondo ha come obiettivo quello di assicurare la stabilità finanziaria dell’Eurozona, fornendo l’aiuto di urgenza a quei paesi della zona euro in preda a difficoltà finanziarie.
Di Damien Millet, Éric Toussaint e François Sana
CADTM
In buona sostanza, il FESF può fornire capitali freschi ai paesi che si rivolgono al Fondo per ottenere aiuto. Inoltre, ha la possibilità di acquistare i nuovi titoli del debito pubblico emessi sul mercato primario, a condizione che il paese in oggetto metta in opera un programma di austerità molto rigoroso e severo, che fa ricordare il sapore amaro della “salsa Fondo Monetario Internazionale” servita ai paesi del terzo mondo dopo gli anni ’80. [2]
Il FESF può anche intervenire sul mercato secondario, cosa che gli permette di alleggerire del carico le banche che possiedono titoli del debito pubblico dei paesi “a rischio”.
Come si finanzia il FESF? Il Fondo emette obbligazioni che sono garantite dagli Stati membri dell’Eurozona in proporzione della loro partecipazione al capitale della Banca Centrale Europea. Sulla carta, inizialmente la sua capacità di intervento consisteva in 250 miliardi di euro, poi si è arrivati ai 440 miliardi di euro, prima di arrivare ai 1.000 miliardi di euro, il 27 ottobre 2011.
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Di Damien Millet, Éric Toussaint e François Sana
CADTM
In buona sostanza, il FESF può fornire capitali freschi ai paesi che si rivolgono al Fondo per ottenere aiuto. Inoltre, ha la possibilità di acquistare i nuovi titoli del debito pubblico emessi sul mercato primario, a condizione che il paese in oggetto metta in opera un programma di austerità molto rigoroso e severo, che fa ricordare il sapore amaro della “salsa Fondo Monetario Internazionale” servita ai paesi del terzo mondo dopo gli anni ’80. [2]
Il FESF può anche intervenire sul mercato secondario, cosa che gli permette di alleggerire del carico le banche che possiedono titoli del debito pubblico dei paesi “a rischio”.
Come si finanzia il FESF? Il Fondo emette obbligazioni che sono garantite dagli Stati membri dell’Eurozona in proporzione della loro partecipazione al capitale della Banca Centrale Europea. Sulla carta, inizialmente la sua capacità di intervento consisteva in 250 miliardi di euro, poi si è arrivati ai 440 miliardi di euro, prima di arrivare ai 1.000 miliardi di euro, il 27 ottobre 2011.
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MES: il nuovo Dittatore Europeo
MES: il nuovo Dittatore Europeo
9 marzo 2012
MES: il nuovo Dittatore Europeo
Il 2 febbraio 2012, è stato firmato dagli Stati membri dell’Eurozona il Trattato sul Meccanismo Europeo di Stabilità (MES). Il MES sarà un’istituzione finanziaria internazionale con sede in Lussemburgo. Il suo scopo sarà quello di fornire assistenza finanziaria ai suoi membri (gli Stati membri dell’area euro, colpiti o minacciati da gravi problemi di finanziamento), se indispensabile per la salvaguardia della stabilità finanziaria dell’area euro nel suo complesso.
Di Michel Collon
Di Michel Collon
InvetigAction
Perché il Meccanismo Europeo di Stabilità MES possa essere emanato, il Trattato che lo istituisce deve essere ratificato dai Parlamenti di 17 Stati membri. Comunque, molti dei passaggi di questo Trattato vengono riconosciuti antidemocratici, e si beffano di principi fondamentali come quello di rendere conto al popolo.
Ai Belgi, da Investig’Action viene raccomandato di reagire inviando la lettera che segue ai loro parlamentari. Diventa indispensabile questa azione anche per gli Italiani!
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Perché il Meccanismo Europeo di Stabilità MES possa essere emanato, il Trattato che lo istituisce deve essere ratificato dai Parlamenti di 17 Stati membri. Comunque, molti dei passaggi di questo Trattato vengono riconosciuti antidemocratici, e si beffano di principi fondamentali come quello di rendere conto al popolo.
Ai Belgi, da Investig’Action viene raccomandato di reagire inviando la lettera che segue ai loro parlamentari. Diventa indispensabile questa azione anche per gli Italiani!
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8 marzo 2012
IL TAV DIVORA IL FUTURO
Fiato corto e cuore che batte  all'impazzata: non abbiamo le gambe  abituate a falcare su e giù per i  sentieri e i pendii di montagna.  Superiamo un posto di blocco dei  carabinieri: ci permettono di aggirare  newjersey e reti metalliche e di  inoltrarci nel bosco verso l'area del  cantiere. Sul versante a sinistra,  sulla linea ferroviaria che collega  Italia e Francia passa un merci. Ma  a sentire la tv, l'Italia non era  isolata dalla Francia? Non ci  ripetono continuamente che c'è bisogno di  una ferrovia che colleghi i  due paesi per il traffico di passeggeri e  merci? E allora, cos'è quel  serpente di vagoni che arriva da oltre  confine?
ANCHE CASELLI UN LOBBISTA PRO TAV
Il movimento No-Tav ha toccato qualcosa di più di un nervo scoperto del  potere, è andato ad investire quella che è la "contraddizione  principale" del sistema  degli affari. L'affarismo è una realtà che vive  esclusivamente di se stessa, slegata da qualsiasi prospettiva economica  o da qualsivoglia progetto sociale. A qualcuno comincia a sorgere il  sospetto che persino il mitico mega-tunnel sotterraneo costituisca una  chimera utile ad assegnare appalti, effettuare espropri di terreni e  aprire cantieri in Val di Susa; che l'opera sia effettivamente  realizzabile o meno, poco importa, perché in ogni caso il fiume di  denaro pubblico e di speculazioni immobiliari potrebbe scorrere  ugualmente per decenni.
Comidad
Il mega-tunnel potrebbe quindi diventare una sorta di idolo virtuale alla religione dell'assistenzialismo per ricchi, un moloc ai piedi del quale i poveri dovrebbero compiere sacrifici e versare i loro oboli sotto forma di tasse e di tagli. A spacciare la beneficenza ai ricchi come bene comune-democrazia-sviluppo, ci penserà ovviamente il lobbismo.
La religione dell'assistenzialismo per ricchi ha infatti i suoi sacerdoti, i lobbisti appunto. Al berlusconismo si è sostituito oggi il mariomontismo, cioè un nuovo culto della personalità che serve a coprire non più un personale conflitto di interessi, ma un lobbismo sfacciato. Mario Monti è infatti membro del Business and Economics Advisors Group del Consiglio Atlantico, l'organo supremo della NATO. Insieme con Monti siedono in questo Advisors Group anche esponenti di BNP Paribas e Deutsche Bank, cioè le due banche che sponsorizzano rispettivamente le due maggiori multinazionali dell'alta velocità: la francese Alstom e la tedesca Siemens.
Il mega-tunnel potrebbe quindi diventare una sorta di idolo virtuale alla religione dell'assistenzialismo per ricchi, un moloc ai piedi del quale i poveri dovrebbero compiere sacrifici e versare i loro oboli sotto forma di tasse e di tagli. A spacciare la beneficenza ai ricchi come bene comune-democrazia-sviluppo, ci penserà ovviamente il lobbismo.
La religione dell'assistenzialismo per ricchi ha infatti i suoi sacerdoti, i lobbisti appunto. Al berlusconismo si è sostituito oggi il mariomontismo, cioè un nuovo culto della personalità che serve a coprire non più un personale conflitto di interessi, ma un lobbismo sfacciato. Mario Monti è infatti membro del Business and Economics Advisors Group del Consiglio Atlantico, l'organo supremo della NATO. Insieme con Monti siedono in questo Advisors Group anche esponenti di BNP Paribas e Deutsche Bank, cioè le due banche che sponsorizzano rispettivamente le due maggiori multinazionali dell'alta velocità: la francese Alstom e la tedesca Siemens.
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