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"LA TERRA CI NUTRE LA TECNOLOGIA CI GUIDA: COLTIVIAMO INSIEME IL FUTURO"
24 gennaio 2011
La balcanizzazione del Sudan: un nuovo disegno per il Medio Oriente e il Magreb
Il Sudan è una nazione diversa e un paese che rappresenta la pluralità dell’Africa attraverso le sue tribù, clan, etnie e gruppi religiosi.Ma l'unità delSudanèorain discussionementre si parladiunificarele nazionie dicreareun giornogliStatiUniti d'Africaattraversol'UnioneAfricana. Il punto caldoruotaquiintorno alreferendumche si terràquestomese di gennaio2011 nelSud Sudan.L' amministrazione Obamaha annunciato formalmenteil suosostegnoper laseparazione delSudan meridionaledal restodelSudan. Quello che è veramente in gioco è la balcanizzazione del Sudan.Gli USA e l’UE da anni sostengono i leaders e le milizie del sud del Sudan.
di Mahdi Darius Nazemroaya
LA DEMONIZZAZIONE DEL SUDAN, UN BERSAGLIO POLITICO
Si sta sponsorizzando una vasta campagna di demonizzazione contro il Sudan ed il suo governo. Si, è vero che il governo sudanese di Khartum ha uno storico pessimo rispetto dei diritti umani e la corruzione del governo non può giustificare questo fatto. Ma si sta orchestrando contro questo paese una condanna molto parziale o specifica.Tuttavia, bisognerebbe chiedersi perché gli Stati Uniti e l’UE hanno nel mirino solo il Sudan mentre casualmente ignorano tutta la storia sui diritti umani di vari stati clienti degli USA, come, l’Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti e Etiopia.
Khartum è stato vilipeso come oligarchia autocratica colpevole di un genocidio selettivo sia in Darfur come nell sud del Sudan. Questa attenzione deliberata allo spargimento di sangue ed instabilità nel Darfur e nel sud del Sudan ha motivazioni politiche, in particolare, nei collegamenti di Khartum con gli interessi petroliferi della Cina.
Il Sudan fornisce alla Cina una notevole quantità di petrolio. La rivalità geopolitica tra la Cina e gli USAper il controllodelleforniture dienergiaa livello mondialein Africa è il vero motivo della punizione al Sudan e del forte sostegno mostrato dalle autorità statunitensi, dell’UE e di Israele di fronte alla secessione nel sud del Sudan.
E’ in questo contesto dove si sono scagliati contro gli interessi della Cina. Questo include l’attacco in ottobre del 2006 della milizia del movimento per l’uguaglianza e la giustizia (JEM) contro il Greater Nile Petroleum Company a Defra, Kordofan.
DEFORMANDO LA VIOLENZA IN SUDAN
Anche se c’è una crisi umanitaria in Darfur ed una rinascita del nazionalismo regionale nel sud del Sudan, sono stati manipolate e distorte lecauseprofonde dei conflitti.
Lecause profondedellacrisiumanitarianelDarfur e del regionalismo nel Sud Sudan,sono strettamente legate agli interessi economici e strategici. In ogni caso, i veri problemi sono il caos e le difficoltà economiche sponsorizzate da forze esterne.
Direttamente otramitei loroagentiinAfrica, gli USA, l’UE ed Israele sono i principali arteficidei conflittiesistenti edell' instabilità sia in Darfur che nel Sud del Sudan. Queste potenze estere hanno aiutato nell’addestramento, finanziamento e fornitura di armi alle milizie e alle forze che si oppongono al governo del Sudan.
Non appena sorge qualsiasi tipo di violenza, danno la colpa alla stessa Khartum mentre alimentano il conflitto con lo scopo di installarsi e controllare le risorse energetiche del Sudan. La divisione del Sudan in vari stati è parte di quell’obiettivo. L’appoggio al JEM, l’esercito di liberazione del Sud del Sudan (SSLA, sigla in inglese) e ad altre milizie che si oppongono al governo del Sudan, da parte degli USA, l’UE ed Israele è volto a conseguire l’obiettivo di dividere il Sudan.
Néèun casocheperannigli Stati Uniti,Gran Bretagna,Franciae tuttal'UE,con la scusadell'umanitarismo,stanno premendo affinchè si dispieghino truppestraniereda impiegarein Sudan.Quindi,hannoesercitato pressioniperlo sbarcodelle truppedella NATOinSudancon il pretestodiun mandatodi peacekeepingdelle NazioniUnite.
Si tratta della ricreazione della stessa modalitò utilizzata dagli USA e dall’UE in altre regioni, dove si sono dedicati a dividere, formalmente o informalmente, una serie di paesi ristrutturando le loro economie e installando governi–fantocci sotto la presenza di eserciti esteri. Questo fu quanto successe nella vecchia Iugoslavia (attraverso la creazione di varie nuove repubbliche) e in Iraq, il paese occupato dagli USA e dalla Gran Bretagna (attraverso la balcanizzazione morbida mediante una forma calcolata di federalismochemira a creareuno statodebole e decentralizzato). L’esercito e la presenza estera sono stati lo strumento per lo smantellamento dello stato e l’appropriazione straniera dell’infrastruttura, risorse e capitali.
LA QUESTIONE DELL'IDENTITA' DEL SUDAN
L’accordo per la divisione del potere realizzato a Anche se lo stato del Sudan è stato trattato come uno stato oppressore con il suo popolo nel sud del Sudan, si dovrebbe segnalare che sia il referendum che la struttura della divisione del potere del governo riflettono qualcosa altro. Khartum con Omar Al-Bashter, il presidente del Sudan, include il movimento per la liberazione del Sud del Sudan (SPLM). Il leader del SPLM, Salva Kiir Mayardit, è il Primo Vice presidente del Sudan e Presidente del Sud del Sudan.
La questione etnica è stata posta anche al fronte del nazionalismo regionale o etno-regionale che è stato promosso nel sud del Sudan. E' stato presentato di fronte al mondo, la divisione del Sudan tra i cosiddetti sudanesi arabi e i sudanesi africani come la forza più importante dell'appello al nazionalismo regionale e alla costruzione di uno stato nel Sud del Sudan.Nel corso deglianni, si è diffusa e socializzata questa auto-differenziazione nella psiche collettiva del popolo.
Ma, le differenze tra i sudanesi arabi e i sudanesi africani non sono molto grandi. L’identità araba dei sudanesi arabi si basa fondamentalmente sull' uso della lingua araba. Anche se consideriamo che le due entità etniche sudanesi sono totalmente separate, è ben risaputo che nel Sudan entrambi i gruppi sono molto eterogeneie. L’altra differenza tra il Sud del Sudan e il resto del Sudan è che l’Islam predomina nel resto del Sudan e non al sud di questo. Però entrambi i gruppi sono profondamente legati tra di loro eccetto che per un senso di auto-identificazione per quanto riguarda i diritti. Ma è di questa identità differente che le autorità locali e potenze estere hanno approfittato.
L’abbandono della popolazione locale delle differenti regioni da parte delle élites del Sudan è la causa principale dell'ansia o animosità tra le persone del Sud ed il governo di Khartum e non le differenze tra i sudanesi arabi e quelli africani.
IL FAVORITISMO REGIONALE E' QUALCOSA CHE FUNZIONA NEL SUD DEL SUDAN
Il problema è aggravato dalla questione delle classi sociali. Il popolo del Sudan crede che il suo status economico ed il suo tenore di vita migliorerebbero se formassero una nuova repubblica. I leaders locali del Sud del Sudan, non i sudanesi meridionali, hanno usato al governo di Khartum come capro espiatorio delle miserie economiche e nelle percezioni della povertà relativa del popolo. In realtà, le autorità del Sud del Sudan non miglioreranno i livelli di vita del popolo ma manterranno il loro proprio status quo clepotacratico. (1)
IL VECCHIO PROGETTO PER LA BALCANIZZAZIONE DEL SUDAN E I SUOI LEGAMI CON IL MONDO ARABO
In realtà, il progetto per la balcanizzazione del Sudan risalealla finedelcolonialismo britannicoanglo-egiziano. Il Sudan e l’Egitto furono un unico paese per molti periodi diversi. In pratica furono un solo paese fino al 1956.
Fino all’indipendenza del Sudan, ci fu un forte movimento per mantenere uniti l’Egitto ed il Sudan come un unico paese arabo che lottava contro gli interessi britannici. Ma, Londra ha alimentato il regionalismo sudanese contro l’Egitto allo stesso modo in cui si è alimentato il regionalismo nel Sud del Sudan contro il resto del Sudan.
Il governo egiziano fu descritto allo stesso modo in cui ora viene descritto Khartum. Gli egiziani apparivano sfruttatori dei sudanesi allo stesso modo in cui i non appartenenti al sud del Sudan apparivano come sfruttatori degli abitanti di quella regione.
Dopo l’invasione britannica dell’Egitto e del Sudan, i britannici hanno voluto mantenere i loro eserciti nel Sudan. Anche quando lavoravano per separare il Sudan dall’Egitto, i britannici si sforzavano in creare differenze interne tra il sud del Sudan ed il resto del Sudan. Ciò è stato fatto attraversoil Condominio Anglo- Egiziano, dal 1899 al 1956, che obbligò l’Egitto a condividere il Sudan con la Gran Bretagna dopo le rivolte Mahdist. Infine il governo egiziano si sarebbe rifiutato di riconoscere la legalità del Condominio Anglo-Egiziano. Il Cairo avrebbe chiesto costantemente ai britannici di mettere fine alla loro occupazione militare illegale nel Sudan e di smettere di impedire la reintegrazione tra l’Egitto ed il Sudan, ma i britannici si rifiutarono.
Si mette in moto il Piano Yinon per il Sudan ed il Medio Oriente
La balcanizzazione del Sudan è legata anche al Piano Yinon, che è la continuazione di uno stratagemma britannico. L’obiettivo strategico di questo Piano è quello di assicurare la superiorità israeliana attraverso la balcanizzazione del Medio Oriente e gli Stati Arabi, trasformandoli in stati sempre più piccoli e deboli. E’ in questo contesto che Israele è profondamente coinvolto nel Sudan.
Gli strateghi israeliani hanno considerato l’Iraq come la maggior sfida strategica proveniente da uno stato arabo. Questo è ilmotivo per cui è stao scelto l’Iraq come il fulcro della balcanizzazione del Medio Oriente e del Mondo Arabo.The Atlantic, per i motivi segnalati, ha pubblicato nel 2008 un articolo di Jeffrey Goldeberg intitolato “Afer Iraq: What Will The Midlle East Look Like?”( Dopo l’Iraq, come sarà il Medio Oriente?) (2). Nell’articolo Goldberg ha presentato una mappa del Medio Oriente che seguiva il tracciato del Piano Yinon e la mappa del futuro Medio Oriente presentato dal Tenente Colonnello (in pensione) Ralph Peters nell’Armed Forces Journal dell’esercito statunitense nel 2006.
Non è un caso che, oltre ad un Iraq diviso, si mostrasse anche un Sudan diviso nella mappa. Anche Libano, Iran, Turchia, Siria, Egitto, Somalia, Pakistan e Afghanistan apparivano come nazioni divise. Per quanto riguarda larappresentazionedell'Africa orientaleche si riflettenellamappa, illustrata da Holly Lindem nell’articolo di Golberg, è importante segnalare che apparivano l’Eritrea, occupata dall’Etiopia, che è un alleato israeliano e degli USA e la Somalia appariva divisa in Somalialand, Puntland, ed una Somalia più piccola.
In quanto all’Iraq, sulle basi di questo Piano, gli strateghi israeliani chiedevano la divisione dell’Iraq in uno stato curdo e due stati arabi, uno per i musulmani sciiti ed un altro per i musulmani sunniti. Ciò èstato ottenutoattraverso una balcanizzazione federalista morbida in Iraq che ha permesso che il Governo Regionale del Kurdistan di negoziare a suo nome con le corporazioni petrolifere estere. Il primo passo per stabilire questo stato di cose è stata la guerra tra l’Iraq e l'Iran, inclusa e discussa anche dal Piano.
Nel Libano, Israele non ha smesso di lavorare per esacerbare le tensioni tra le diverse fazioni cristiane e mussulmane, così come druse. La divisione del Libano in vari stati è anche considerato come un mezzo per balcanizzare la Siria in vari stati arabi settari più piccoli. L’obiettivo del Piano Yinon miraanche adividereil Libanoela Siriaindiversi Stati, sulla base di identità settarie e religiose di mussulmani sunniti, sciiti e cristiani e drusi.
Inquesto senso,l'assassiniodiHaririe ilTribunalespeciale per il Libano(STL,peril suoacronimoin inglese)hannogiocatoa favore di Israeleattraverso la creazione didivisioniinterneinLibano e alimentando il settarismo a sfondo politico. E’ questo il motivo per cui Tel Aviv si è mostrata tanto favorevole dell' STL e ha dato così tanto sostegno. Comeun chiaro esempiodellanaturapoliticizzatadelSTLe dei suoicollegamenti conla geopolitica,gli Stati Unitie Gran Bretagna hanno dato milioni di dollari al STL.
LE CONNESIONI TRA I DUE ATTACCHI CONTRO GLI EGIZIANI E IL REFERENDUM NEL SUD SUDAN
Dall’Iraq all’Egitto, i cristiani del Medio Oriente continuano ad essere attaccati mentre si alimentano le tensioni tra i musulmani sciiti e sunniti. L’attacco contro la chiesa copta in Alessandria il 1 gennaio 2011 o le seguenti proteste e disturbi copti non devono essere considerati fatti isolati (3). Neanche la conseguente furia dei cristiani copti manifestata contro i musulmani ed il governo egiziano. Questi attacchi contro i cristiani sono legati agli obiettivi più ampi geopolitici di USA, Gran Bretagna, Israele e NATO in Medio Oriente e nel Mondo Arabo.
Il Piano Yinon prevede che se si dividesse l’Egitto sarebbe anche più facile balcanizzare ed indebolire il Sudan e la Libia. In questo contesto, c’è un legame tra il Sudan e l’Egitto. Secondo il Piano, i copti o cristiani d’Egitto, che sono una grande minoranza in questo paese, sono la chiave per la balcanizzazione degli stati arabi nel Nord dell’Africa. Così, il Piano Yinon afferma che la creazione di uno stato copto nell’Alto Egitto (Sud dell’Egitto) e le tensioni tra i cristiani e musulmani in Egitto sono passi vitali per la balcanizzazione del Sudan e il Nord Africa.
Gli attacchi contro i cristiani del Medio Oriente sono parte delle operazioni dell’intelligence che cercano di dividere il Medio Oriente e il Magreb. Il momento in cui si vivono crescenti attacchi contro i cristiani copti in Egitto e il lancio del referendum nel Sud del Sudan non sono una mera coincidenza. Gli avvenimenti nel Sudan e in Egitto sono legati l’uno all’altro e sono parte del progetto per balcanizzare il mondo arabo e il medio oriente. Devono essere studiati anche in relazione al piano Yinon e con gli avvenimenti in Libano ed in Iraq, e circa gli sforzi per creare una scissione tra i sciiti e i sunniti.
LE CONNESIONI ESTERNE DEL SPLM, DEL SSLA E DELLE MILIZIE IN DAFUR
Come nel caso del Sudan, sono state utilizzate interferenze o interventi esterni per giustificare le oppressioni all’opposizione interna. Nonostante la sua corruzione, Khartum si è vista perseguitata per essersi semplicemente rifiutata a diventare un regime burattino.
Il Sudan hatutte le ragionidiesseresospettosodelle truppestraniere e accusare gli USA, la Gran Bretagna ed Israele di indebolire la solidarietà nazionale del Sudan. Ad esempio, Israele ha mandato armi al gruppo di opposizione e ai movimenti separatisti del Sudan. Questo è quanto ha fatto negli ultimi anni attraverso l’Eritrea fino a quandol'Eritreaha ottenuto l'indipendenzadall'Etiopia, che ha fatto si che questa perdesse la sua costa sull Mar Rosso e che le relazioni tra gli eritrei e gli etiopi fossero state cattive. Più tardi,le armiisraeliane sono entrate nellaSudanmeridionaledal Kenya. Dal sud del Sudan, il Movimento Popolare per la Liberazione del Sudan (SPLM) che è il braccio politico del SSLA, trasferisce armi alle milizie nel Darfur. I governi dell’Etiopia e del Kenia, così come la Forza Popolare della Difesa dell’Uganda (UPDF) hanno lavorato a stretto contatto con gli USA, la Gran Bretagna ed Israele in Africa Orientale.
L’influenza israeliana nell’opposizione sudanese e nei gruppi separatisti è importante. L' SLPM ha forti legami con Israele e i suoi membri e seguaci che visitano regolarmente Israele. A questo si deve la capitolazione di Khartum e l'eliminazione alla fine del 2009 delle restrizioni del passaporto sudanese per visitare Israele con lo scopo di soddisfare l'SPLM (4). Salva Kiir Mayardit ha detto anche il sud del Sudan riconoscerà Israele quando si dividerà dal Sudan.
The Sudan Tribune ha riferito il 5 marzo 2008 che i gruppi separatisti nel Darfur e nel Sud del Sudan avevano uffici in Israele: “I simpatizzanti dell' SPLM in Israele hanno annunciato l'istituzione di un ufficio in Israele, secondo quanto pubblicato in un comunicato stampa. A seguito diconsultazioniconileaderdelSPLMaJuba, i seguaci di questo movimento in Israele hanno deciso diistituire un ufficio dell' SPLM“, si diceva (sic) in un comunicato ricevuto via mail da Tel Aviv e firmato dal segretario del SLPM in Israele.
Il comunicato diceva anche che tale ufficio avrebbe promosso le politiche e la posizione del gruppo nella regione. Aggiungeva inoltre che, in base all’Accordo Globale della Pace, l' SPLM aveva il diritto di aprire un ufficio in qualsiasi paese, incluso Israele. Indicava anche che aveva circa 400 seguaci in quel paese. Il leader ribelle del Darfur, Abdel Wahid al-Nur la settimana scorsa ha comunicato l’apertura di un ufficio a Tel Aviv (5).
IL SEQUESTRO DEL REFERENDUM DEL 2011 NEL SUD DEL SUDAN
Che è successo AI sogni di un' Africa unita o un Mondo Arabo Unito? Il panarabismo, un movimento per unire tutti i popoli di lingua araba ha subito grandi perdite, così comel'unitàafricana. Il Mondo Arabo e l’Africa sono stati costantementebalcanizzati.
La secessione e la balcanizzazione dell’Africa Orientale e del Mondo Arabo occupano un posto prominente nei piani degli USA, Israele e NATO.
Gli USA, la Gran Bretagna ed Israele hanno finanziato l’insurrezione dell' SSLA dagli anni 80. La formazione di un nuovo stato nel Sudan non tenta servire gli interessi del popolo del Sud del Sudan. E’ stato ed è parte di un’agenda geostrategica globale che persegue il controllo del Magreb e del Medio Oriente.
Il processo di “democratizzazione” risultante è il preludio del referendum del 2011 e serve gli interessi delle compagnie petrolifere anglo-statunitensi nella rivalità con la Cina.
Note:
(1)-Una cleptocrozia è un governo e/o stato che lavora per proteggere, estendere, approfondire, continuare e rafforzare la ricchezza delle classi dominanti.
(2)-Jeffrey Goldberg: “After Iraq: What Will The Middle East Look Like?” The Atlantic, gennaio-febbraio 2008.
(3)-William Maclean: “Copts on Global Christmas alert afeter Egypt bombing”,Reuters 5 gennaio 2011
Mahdi Darius Nazemroaya è uno scrittore indipendente stabilito a Ottawa.- Esperto in temi di geopolitica e geostrategia del Medio Oriente ed è un frequente collaboratore di Global Research.
Ottimo articolo. In effetti dai giornali non avevo capito bene il significato del referendum in Sudan. Invece grazie a blog come questo si ha un pò di chiarezza. E' la stessa solfa: si divide per dominare. Questa è la logica della globalizzazione. Qui in Occidente la cosa non è stata molto chiara fino a quando non sono implose la Jugoslavia, l' URSS e la Ceccoslovacchia, ma lo stesso principio era già stato attuato in Africa e in Asia negli anni Cinquanta. Ho paura, visto i recenti sviluppi, che possa succedere anche in Europa Ovest, per esempio in Belgio; ma anche qui in Italia il federalismo rischia di fare danni enormi. Apprezzo invece i canadesi, che già diversi anni fa hanno rifiutato la secessione. Quel paese, da questo punto di vista (penso al multiculturalismo), è da prendere da esempio.
Da South Stream al caso Ruby, l'operazione "spacca-Silvio" made in Usa Mauro Bottarelli http://www.ilsussidiario.net/News/Politica/2011/1/24/SCENARIO-2-Da-South-Stream-al-caso-Ruby-l-operazione-spacca-Silvio-made-in-Usa/144061/
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Ottimo articolo. In effetti dai giornali non avevo capito bene il significato del referendum in Sudan. Invece grazie a blog come questo si ha un pò di chiarezza.
RispondiEliminaE' la stessa solfa: si divide per
dominare. Questa è la logica della globalizzazione. Qui in Occidente la cosa non è stata molto chiara fino a quando non sono implose la Jugoslavia, l' URSS e la Ceccoslovacchia, ma lo stesso principio era già stato attuato in Africa e in Asia negli anni Cinquanta. Ho paura, visto i recenti sviluppi, che possa succedere anche in Europa Ovest, per esempio in Belgio; ma anche qui in Italia il federalismo rischia di fare danni enormi.
Apprezzo invece i canadesi, che già diversi anni fa hanno rifiutato la secessione. Quel paese, da questo punto di vista (penso al multiculturalismo), è da prendere da esempio.
Da South Stream al caso Ruby, l'operazione "spacca-Silvio" made in Usa
RispondiEliminaMauro Bottarelli
http://www.ilsussidiario.net/News/Politica/2011/1/24/SCENARIO-2-Da-South-Stream-al-caso-Ruby-l-operazione-spacca-Silvio-made-in-Usa/144061/
@anonimo
RispondiElimina"non è stata molto chiara fino a quando non sono implose la Jugoslavia, l' URSS e la Ceccoslovacchia"
E infatti poi da questi eventi hanno fissato una "prassi" nota, addirittura coniando il termine "balcanizzazione"
Grazie per la tua attenzione (a questi temi, non al mio blog)
un caro saluto
Alba
The Protest Movement in Egypt: "Dictators" do not Dictate, They Obey Orders
RispondiEliminaby Michel Chossudovsky
http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=22993
m