23 maggio 2015
Dedicato alle donne disabili persone offese da reati
Chissà dove e se esista un osservatorio sociologico dei mass media, competente dell’analisi qualitativa e quantitativa dell’informazione socio-giudiziaria, i cui esiti di studio sarebbero utili, perché consentirebbero agli addetti della stampa un ulteriore perfezionamento dei propri strumenti importanti applicabili alla loro professione, mentre al pubblico delle lettrici e dei lettori consentirebbero alcuni seri motivi di riflessione tanto della gestione generale dei mass media che della periodicità, sia essa costante oppure fluttuante, degli argomenti trattati, se dipendenti dalla dinamica suddita dell’evento/notizia oppure invece se dettata dal serio interesse costante verso certe tematiche.
Di Patrizia Cordone
Voci Dalla Strada
In assenza di ciò ed in presenza di un archivio personale ricco di documentazione le deduzioni sono tutt’altro che rassicuranti. Purtroppo abbonda l’informazione di cronaca nera e giudiziaria pertinente ai reati subìti dalle donne in generale, sovente trattasi di (ex) mogli oppure di (ex) fidanzate. Infatti raramente dalla stampa giungono notizie degli stessi reati a danno delle donne nubili oppure addirittura disabili, tanto da chiedersi se il discrimine sortisca dall’obsoleta nonché vetusta importanza attribuita alle dinamiche di coppia, ancora oggi considerata status di cittadinanza soverchiante a svantaggio delle vicende patite dalle donne singole, che, in realtà, costituiscono la maggioranza anagrafica del nostro paese. Forse, sovviene un altro quesito, se da parte delle stesse interessate, ancor di più se disabili oppure da altre/i su di loro, gravi il mancato (auto)riconoscimento di cittadinanza necessario alla rivendicazione dei diritti spettanti, oltre che comuni e condivisi, con buona pace della Costituzione e delle pari opportunità aliene da ogni pregiudizio e da ogni discrimine.
Di Patrizia Cordone
Voci Dalla Strada
In assenza di ciò ed in presenza di un archivio personale ricco di documentazione le deduzioni sono tutt’altro che rassicuranti. Purtroppo abbonda l’informazione di cronaca nera e giudiziaria pertinente ai reati subìti dalle donne in generale, sovente trattasi di (ex) mogli oppure di (ex) fidanzate. Infatti raramente dalla stampa giungono notizie degli stessi reati a danno delle donne nubili oppure addirittura disabili, tanto da chiedersi se il discrimine sortisca dall’obsoleta nonché vetusta importanza attribuita alle dinamiche di coppia, ancora oggi considerata status di cittadinanza soverchiante a svantaggio delle vicende patite dalle donne singole, che, in realtà, costituiscono la maggioranza anagrafica del nostro paese. Forse, sovviene un altro quesito, se da parte delle stesse interessate, ancor di più se disabili oppure da altre/i su di loro, gravi il mancato (auto)riconoscimento di cittadinanza necessario alla rivendicazione dei diritti spettanti, oltre che comuni e condivisi, con buona pace della Costituzione e delle pari opportunità aliene da ogni pregiudizio e da ogni discrimine.
22 maggio 2015
Armi ad alta tecnologia in Italia: una realtà ufficiale confermata dalla normativa in vigore
La declaratoria ufficiale di tutte le armi ad alta
tecnologia inclusi i sistemi di spionaggio militare previsti dal d.m.13.6.2003.
Rassegna stampa ragionata degli avvenuti usi ed abusi in situazioni di guerra,
rischio di commerci illegali e di impianti non consensuali da procedure
illecite: eventualità indirettamente confermate da testate ufficiali
autorevoli, persino filogovernative.
Di Cassandra D'Eleonora
Voci Dalla Strada
A volte, per esigenze di salute ci si sottopone a cicli di terapia antalgica ed antinfiammatoria di laser, tens, ultrasuoni ed onde d'urto, se per intensità oppure per frequenza (sono due valori totalmente differenti) si incrementa la potenza, per quanto di poco ed in sede medica con l'opportuna strumentazione finalizzata a tal uopo, il dolore si manifesta ferocemente. Pertanto ed in questi casi i fisioterapeuti e gli infermieri "abilitati" professionalmente regolano sempre con vigile scrupolo ed attenzione le modulazioni da "programmare" nella macchina. Inoltre la diversificazione della modulazione è tarata sulla tipologia del disturbo di salute e sulla tolleranza del paziente. Ancora maggiore è lo scrupolo adoperato per le applicazioni di onde d'urto, che vengono eseguite solo ed esclusivamente dal personale medico specializzando oppure specializzato.
Di contro pulsazioni a propulsioni alternate, elettrificazioni, dolori brucianti e puntori, persino anche indotte alterazioni del ritmo cardiaco, apnea notturna, infiammazioni, infezioni e molto altro, sono sintomatologie dell'uso offensivo di tali risorse, cioè laser, ultrasuoni, onde e molto altro, di armi in funzioni elevate sia per potenza che per frequenza.
Armi, che utilizzano a fine offensivo le risorse citate, esistono, se ne ha conferma in Italia dal Decreto del 13 giugno 2003 intitolato "Approvazione del nuovo elenco dei materiali d'armamento da comprendere nelle categorie previste dall'articolo 2, comma 2, della legge 9 luglio 1990, n.
A volte, per esigenze di salute ci si sottopone a cicli di terapia antalgica ed antinfiammatoria di laser, tens, ultrasuoni ed onde d'urto, se per intensità oppure per frequenza (sono due valori totalmente differenti) si incrementa la potenza, per quanto di poco ed in sede medica con l'opportuna strumentazione finalizzata a tal uopo, il dolore si manifesta ferocemente. Pertanto ed in questi casi i fisioterapeuti e gli infermieri "abilitati" professionalmente regolano sempre con vigile scrupolo ed attenzione le modulazioni da "programmare" nella macchina. Inoltre la diversificazione della modulazione è tarata sulla tipologia del disturbo di salute e sulla tolleranza del paziente. Ancora maggiore è lo scrupolo adoperato per le applicazioni di onde d'urto, che vengono eseguite solo ed esclusivamente dal personale medico specializzando oppure specializzato.
Di contro pulsazioni a propulsioni alternate, elettrificazioni, dolori brucianti e puntori, persino anche indotte alterazioni del ritmo cardiaco, apnea notturna, infiammazioni, infezioni e molto altro, sono sintomatologie dell'uso offensivo di tali risorse, cioè laser, ultrasuoni, onde e molto altro, di armi in funzioni elevate sia per potenza che per frequenza.
Armi, che utilizzano a fine offensivo le risorse citate, esistono, se ne ha conferma in Italia dal Decreto del 13 giugno 2003 intitolato "Approvazione del nuovo elenco dei materiali d'armamento da comprendere nelle categorie previste dall'articolo 2, comma 2, della legge 9 luglio 1990, n.
18 maggio 2015
Joseph Stiglitz: "Il TTIP rappresenta la presa del potere segreta delle multinazionali"
Il premio Nobel per l'economia: "Io spero che i cittadini dell’Europa rispondano con un sonoro no”. Se solo la loro opinione contasse ancora qualcosa...
Mentre Stati Uniti e Unione Europea discutono in gran segreto l'accordo di libero scambio, il famigerato TTIP, che sarebbe la fine ultima di democrazia, benessere e diritti sociali per l'Italia, nel suo ultimo articolo su the Project Syndicate il premio Nobel per l'economia J. Stiglitz scrive come questi che un tempo si chiamavano “accordi di libero scambio” oggi sono sempre più spesso considerati “partnership”. Ma non si tratta di partnership eque: gli Usa dettano effettivamente i termini.
Tali accordi, prosegue Stiglitz, vanno ben oltre il commercio, regolano gli investimenti e la proprietà intellettuale e impongono cambiamenti fondamentali nel quadro normativo, giudiziario e legale dei Paesi, senza il contributo o il supporto da parte delle istituzioni democratiche. Forse la parte più odiosa – e disonesta – di tali accordi riguarda la protezione degli investitori. Gli investitori che vogliono proteggersi possono acquistare un’assicurazione dalla Multilateral Investment Guarantee Agency, una società affiliata della Banca Mondiale, mentre gli Stati Uniti e gli altri governi forniscono una simile assicurazione.
15 maggio 2015
Jobs Act: La farsa dei contratti a tempo determinato
Ho già scritto tantissimo sul crimine di questo Secolo, ossia la svalutazione del lavoro allo scopo di salvare l’Euro, una moneta sbagliata che ciascuno Stato dell’Eurozona è costretto ad andare a prendere in prestito dai mercati dei capitali privati (ai quali va restituita con gli interessi) o ad estorcerla ai cittadini.
E pensare che avevamo sovranità monetaria e potevamo creare moneta dal nulla, tendendo alla piena occupazione e comprandoci il nostro debito pubblico senza che questo costituisse un problema… che crimine questa moneta unica!
Per non ripetermi nuovamente, coloro che volessero approfondire il tema della svalutazione del lavoro al fine di salvare l’Euro potranno leggere questo mio articolo.
Oggi cercherò, invece, di farvi comprendere nel modo più semplice possibile la riforma del lavoro (in materia di licenziamenti) posta in essere dal Governo Renzi ed attuata a seguito di una Legge delega che il Parlamento, sordo e schiavo, ha votato subordinando per l’ennesima volta l’esercizio del potere legislativo a quello esecutivo (sto parlando del Jobs Act, vale a dire la Legge delega 10 dicembre 2014 n. 183, più i decreti attuativi del 2015).
La mia analisi odierna si concentra quindi sul tema dei LICENZIAMENTI a seguito del cosiddetto Jobs Act.
13 maggio 2015
Da Gladio a Black Bloc
“Andiamo là, sfasciamo tutto, non ci fanno niente e torniamo a casa… Avete mai visto un black bloc manganellato o arrestato? Io mai. La polizia menava i ragazzini, i vecchietti, perfino qualche suora, ma a noi, black bloc, non ha torto un capello. …a Genova alcuni di noi entravano e uscivano dalla Questura e fuori le solite zecche coi telefonini filmavano la scena… Poi le zecche sono andate a dormire alla Diaz e la polizia ha distrutto tutto: crani, nasi, ossa, cartilagini , braccia, gambe, toraci e, naturalmente, cellulari e filmati… Scusate, ma che altro hanno mai fatto i servizi segreti italiani dagli anni ’60 a oggi? E’ una tecnica vecchia come l’Italia: si chiama destabilizzare per stabilizzare… (Marco Travaglio)
Le deiezioni mediatiche profuse dai corpi sciolti degli sguatteri di regime hanno alluvionato l’intero paese. Su questa morta gora galleggiano il bene e il male: i bravi cittadini milanesi che ripuliscono ciò che arnesi di regime hanno imbrattato e distrutto, e il plotone di miliziani che quelle opere hanno compiuto. Come insegnato dall’Impero, Isis e anti-Isis, Al Qaida e anti-Al Qaida, il regime si assicura il controllo e la gestione dell’uno e dell’altro, dei fronti apparentemente contrapposti, nel caso filo-Expo pulitori e anti-Expo scassatori.
12 maggio 2015
Accusa di genocidio: "scomparsi" 1,5 milioni di neri
Dove finiscono tutti i maschi neri? L'analisi dei dati sulla popolazione mostra che la mortalità in carcere dei maschi neri, per malattia, incidenti o cause violente, è talmente alta che nelle comunità il numero delle donne nere supera quello degli uomini, in una relazione di 10 a 6. Il fattore primario è la politica nazionale di incarcerazione di massa dei neri: una base concreta per l'accusa di genocidio.
Una nuova analisi dei dati sulla popolazione conferma ciò che è stato a lungo evidente a ogni persona di colore, dotata di un minimo di coscienza negli Stati Uniti: una percentuale enorme della popolazione maschile nera è scomparsa, fisicamente assente dalla vita quotidiana delle comunità. Molti sono morti prematuramente, ma il gruppo più numeroso è stato consegnato alla morte sociale in carcere. Secondo uno studio dell'unità Upshot del New York Times, se si escludono i detenuti di entrambi i sessi, il paese conta 1,5 milioni di donne di colore in età compresa tra 25 e 54 anni in più rispetto gli uomini. In alcune località - per esempio, Ferguson, Missouri - ci sono solo 6 uomini neri fisicamente presenti nella comunità per ogni 10 donne di colore.
Una nuova analisi dei dati sulla popolazione conferma ciò che è stato a lungo evidente a ogni persona di colore, dotata di un minimo di coscienza negli Stati Uniti: una percentuale enorme della popolazione maschile nera è scomparsa, fisicamente assente dalla vita quotidiana delle comunità. Molti sono morti prematuramente, ma il gruppo più numeroso è stato consegnato alla morte sociale in carcere. Secondo uno studio dell'unità Upshot del New York Times, se si escludono i detenuti di entrambi i sessi, il paese conta 1,5 milioni di donne di colore in età compresa tra 25 e 54 anni in più rispetto gli uomini. In alcune località - per esempio, Ferguson, Missouri - ci sono solo 6 uomini neri fisicamente presenti nella comunità per ogni 10 donne di colore.
8 maggio 2015
Dossier Odessa
Immaginatevi centinaia di squadristi che attaccano e incendiano la camera del lavoro della vostra città, immaginatevi che all'interno di questo edificio brucino vive decine di persone, che quelli che cercano di scappare fuori vengono assassinati all'esterno a colpi di mazza. E infine, immaginate gli squadristi entrare nella camera del lavoro ancora fumante, a finire i superstiti. Questi fatti sono accaduti un anno fa, il 2 maggio, a Odessa. Non in Ruanda, ma in Ucraina, Europa.
Altro che qualche auto e banca bruciata in centro a Milano! Con l'assalto alla casa dei Sindacati di Odessa, mi riferisco a una strage, un orrendo eccidio, un crimine taciuto e minimizzato dai nostri media ufficiali (come nel resto dell'Occidente). Gli stessi così zelanti a stigmatizzare ogni cacata di cane che imbratti i salotti buoni dell'ennesima fiera del profitto e che in questi giorni ci ha fatto vedere le vetrine rotte milanesi da ogni angolo possibile e immaginabile. Media che però sono censori e falsi verso fatti macroscopici come i pogrom nazisti in Ucraina. Il che mi porta a dire che questo giornalismo dei grandi network e delle testate controllate dai gruppi finanziari non può rappresentare la coscienza democratica di un paese civile. Non ne ha più la cifra etica già da molto tempo.
Altro che qualche auto e banca bruciata in centro a Milano! Con l'assalto alla casa dei Sindacati di Odessa, mi riferisco a una strage, un orrendo eccidio, un crimine taciuto e minimizzato dai nostri media ufficiali (come nel resto dell'Occidente). Gli stessi così zelanti a stigmatizzare ogni cacata di cane che imbratti i salotti buoni dell'ennesima fiera del profitto e che in questi giorni ci ha fatto vedere le vetrine rotte milanesi da ogni angolo possibile e immaginabile. Media che però sono censori e falsi verso fatti macroscopici come i pogrom nazisti in Ucraina. Il che mi porta a dire che questo giornalismo dei grandi network e delle testate controllate dai gruppi finanziari non può rappresentare la coscienza democratica di un paese civile. Non ne ha più la cifra etica già da molto tempo.
7 maggio 2015
Buttarli a mare
Davanti all’ipocrisia e all’indifferenza, ci piace ed è perfino doveroso essere un po’ demagogici. Diciamoci la verità: l’Europa è abituata a buttare la gente a mare. Lo ha fatto per secoli, durante il più che redditizio commercio di schiavi al quale prendevano parte tutte le grandi nazioni che oggi danno lezioni di umanità e democrazia al resto del mondo. L’antropologo Fernando Ortiz, in un suo libro, ne ricordava il numero: nel 1825 si calcolava che i negrieri clandestini, vuoi per sfuggire ai pattugliamenti, vuoi per liberarsi di “mercanzia difettosa”, avessero buttato nell’oceano 3.000 schiavi vivi ogni anno. Molti di più erano morti durante il trasporto forzato lungo il continente africano o durante le attese dentro i barconi nei porti. Nel 1818, quando venne proibito il traffico, ma mantenuta la schiavitù (proprio come oggi!) il cattolicissimo re spagnolo Ferdinando VII giustificava quella proibizione dicendo che non c’era bisogno di trasportare in America gli africani allo scopo di civilizzarli, perché l’impresa coloniale si sarebbe incaricata di civilizzarli nei loro paesi di origine. Continuiamo ancora oggi a civilizzarli nei loro paesi di origine, continuiamo a selezionare mano d’opera a buon mercato, continuiamo a proibire il traffico e continuiamo a buttarli a mare.
La grande scrittrice nera Toni Morrison, anni fa, espresse un giudizio con amarezza e dolore: “Non puoi fare questo per centinaia di anni e non pagare dazio. (Gli europei) non dovevano disumanizzare solo gli schiavi, ma anche se stessi.
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6 maggio 2015
E' la NATO stupido!
"Chi conosce la verità e la chiama menzogna è un criminale”. (Bertold Brecht)
“Colui che ha corrotto e prostituito la purezza della propria mente al punto da sottomettere il suo credo professionale a cose in cui non crede, ha preparato se stesso al commettere qualsiasi crimini”. (Thomas Paine)
In una sala del Senato, per iniziativa della senatrice Paola Da Pin e del Comitato No Nato, insieme a un appello che già ha raccolto migliaia di firme, è stata presentato il disegno di legge per l’uscita dell’Italia dalla Nato e per la chiusura delle basi militari nel nostro paese. Sono intervenuti giornalisti e analisti politici, da Manlio Dinucci a Giulietto Chiesa, da Alex Zanotelli a Franco Cardini e al sottoscritto. Il “manifesto” si è impegnato per l’iniziativa con un trafiletto di annuncio di 6 righe e con mezza colonnina di cronaca. Ne riferirò più sotto.
Mamma li mori!
Si fa fatica ad occuparsi della questione migranti, soffocati come si è dall’osceno tsunami di ipocrite lamentazioni, piagnistei, proposte salvifiche assurde o sospette, ripetuto tale e quale mille altre volte, dopo il crimine atlantista che ha affogato altri 900 vittime dell’Occidente al largo della Libia. Un paese, già prospero, ordinato e felice, meticolosamente ridotto nella condizioni di “caos creativo” (leggi genocidio) pianificate dall’inizio e che ora devono assicurare l’ulteriore decimazione di popoli di troppo.
5 maggio 2015
La Russia sta creando un fondo da 100 miliardi di dollari alternativo al FMI
“Le conseguenze di questa tendenza sono enormi e ci sarà un brusco risveglio per coloro che non prestano attenzione”.
Il presidente russo Vladimir Putin ha ratificato sabato un accordo per costituire formalmente il fondo di riserva dei Brics – Russia, Cina, Brasile, India e Sud Africa. Lo riporta AFP. Mosca contribuirà con 18 milioni di dollari al fondo che nelle intenzioni dei paesi che hanno ratificato l’accordo a Fortaleza nel luglio dell’anno scorso offrirà un modello alternativo al Fondo Monetario Internazionale. Pechino sarà il principale contributore e verserà dei 100 miliardi complessivi una cifra vicina ai 41 miliardi di dollari nei prossimi mesi. Nel piano dei 5 paesi, così come concordato in Brasile lo scorso luglio, vi è anche l’intenzione di creare una banca internazionale con base a Shanghai che sfidi il Washington Consensu così come emerso a Bretton Woods dopo la seconda guerra mondiale. “
4 maggio 2015
Il perbenismo è una brutta malattia
Voglio premettere, a scanso di ogni equivoco, come non ritenga il bruciare una sede dell'Unicredit, una decina di auto (probabilmente di cittadini) e una quantità imprecisata di cassonetti, risolutivo di qualche cosa, né tanto meno utile per contrastare la classe dirigente che sta facendo scempio di questo paese. Così come non lo è sicuramente spaccare le vetrine dei negozi, imbrattare i muri di scritte o insozzare il centro di una città. Si tratta senza dubbio di azioni in sé poco edificanti, fondalmentalmente prive di qualsiasi utilità.....
Non m'interessa in tutta onestà sapere se i cosidetti black bloc (nella cui esistenza non ho mai creduto) che hanno "devastato" il centro di Milano fossero ragazzi dei centri sociali o poliziotti sotto copertura. Nel mio passato (neppure tanto remoto) di contestatore sul campo ho avuto modo di vedere spesse volte capetti dei centri sociali considerati fra i più agguerriti, prendere ordini dalla questura o questurini considerati simbolo della legalità devastare nel buio della notte (senza neppure cambiarsi la divisa) le auto parcheggiate dei manifestanti. Questa purtroppo è l'Italia che ci troviamo a vivere, ed anche una delle principali ragioni per cui ho smesso di scendere in piazza o partecipare a manifestazioni, nelle quali chi scende in strada in buona fede viene semplicemente strumentalizzato, quando non finisce perfino per rischiare qualche anno di galera.
3 maggio 2015
La legge Acerbo-Italicum
"Benito Renzi" |
La Legge Acerbo, all’insegna della Gran Loggia d’Italia degli A.L.A.M.
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29 aprile 2015
Perché all’Italia non interessa degli italiani assassinati dai droni
Giovanni Lo Porto |
Renzi alla Piaggio Aerospace: "Così l'Italia 'si toglie di dosso la muffa'", ha dichiarato accanto al modello del nuovo drone P.1HH |
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28 aprile 2015
TTIP: Stiamo per perdere anche la sovranità giuridica. Vuoi davvero essere uno schiavo o cercherai di fare qualcosa?
Il TTIP è una manovra congiunta delle élite americana ed europea che risponde a mandanti che già dispongono di oltre metà della ricchezza del pianeta e che mirano a sottoporre al proprio dominio politico, economico, militare e culturale chi ancora si oppone alle devastazioni del neoliberismo e delle strategie di guerra.
L’obiettivo è di far prevalere gli interessi di banche e multinazionali sulle legislazioni nazionali , con misure come il Tribunale Privato Internazionale, composto da privati esponenti del potere economico e che giudicherà sui conflitti che potranno nascere tra leggi nazionali a protezione di ambiente, lavoratori, salute, cibo e, dall’altra parte, i profitti delle multinazionali. Tutto deve essere ridotto agli standard e alle norme esistenti negli Usa, che è il partner più forte. L’agroindustria, la chimica, l’alimentare, degli Stati Uniti avranno la meglio sulla nostra agricoltura, sui controlli alimentari, sui farmaci, sul principio di precauzione che da noi esiste e da loro no. Verremmo inondati da Ogm, carne al cloro, polli agli antibiotici, diserbanti e antiparassitari tossici.
26 aprile 2015
Lavorare in Expo ai tempi del Jobs Act
"Il capitalismo moderno necessita di uomini che cooperino in vasto numero … Necessita di uomini che … siano desiderosi di essere comandati, di fare ciò che ci si aspetta da loro, di adattarsi alla moderna macchina priva di frizione; che possano essere guidati senza la forza, guidati senza capi, incitati senza uno scopo, tranne quello di rendere, di essere sulla breccia, di funzionare, di andare avanti …
Le relazioni umani sono essenzialmente quelle degli automi, ognuno dei quali basa la propria sicurezza tenendosi vicino al gregge e non divergendo nel pensiero, nei sentimenti o nell'azione. Mentre ognuno prova ad essere il più vicino possibile agli altri, ognuno rimane disperatamente solo, pervaso da un profondo senso d'insicurezza, ansia, e colpa ..."
Erich Fromm, L’arte di amare
Erich Fromm, L’arte di amare
La tragedia di Guernica
Era un lunedì, giorno di mercato. C'era molta gente per le vie della cittadina di Guernica, che contava settemila abitanti. Alle 16 e 30 l'orologio della chiesa cominciò a suonare e cinque minuti più tardi apparve il primo aereo, che sganciò sei bombe esplosive da 450 chili seguite da una pioggia di granate.
Alcuni minuti dopo apparve un secondo aereo. L'inferno durò tre ore. In tutto furono 42 gli aerei che bombardarono e mitragliarono la città, i suoi abitanti e i dintorni nei quali si erano rifugiati. Andò a fuoco tutta la città, e l'incendio durò a lungo. Bilancio: il 70% degli edifici andò bruciato e ci fu un numero indeterminato di morti, tra gli 800 e i 1600. 70 anni dopo gli storici non sono ancora d'accordo sul numero delle vittime di quel lunedì nero che fece di Guernica una città-martire e una città-simbolo, entrata per sempre nella nostra memoria collettiva. Gli aerei appartenevano alla Legione Condor tedesca e all'Aviazione legionaria italiana. Nome dell'operazione: Operazione Rügen.
Due uomini hanno contribuito in modo decisivo a fare di Guernica un simbolo: George Steer e Pablo Picasso.
23 aprile 2015
“Migranti parassiti, peccato ne crepino ancora troppo pochi”
Laura: «Sai a che punto mi hanno portato questo governo, l’invasione e lo schifo di gente che arriva? Che quando sento notizie come 700 morti penso: meno male, 700 delinquenti parassiti in meno. Esasperazione ai limiti». E Diego: «Stiamo a pensare a 700 migranti che affogano in mare quando ci sono 50 milioni di italiani che affogano nella merda. Coglioni!». Chiosa Salvatore: «Sempre troppo pochi, spiace dirlo, ma si stessero in Africa a coltivarsi la terra così evitano di crepare annegati, ed evitassero di sfornare a livello industriale tutti ’sti marmocchi a cui non sono in grado di dare un tozzo di pane! Questa gente invece non vuole cambiare le brutte abitudini di vita. Noi con Salvini».
21 aprile 2015
Le api hanno bisogno di aiuto
I pesticidi uccidono le api, il loro numero si sta riducendo in tutto il mondo. Per questo, l'Unione Europea ha proibito alcuni insetticidi di Bayer, BASF e Syngenta. Le tre aziende hanno denunciato l'Unione Europea, negando la loro responsabilità per la morte delle api.
Instancabili volano di fiore in fiore. Per la natura e gli esseri umani il loro lavoro è inestimabile. Non solo producono il miele: impollinano ogni giorno migliaia e migliaia di fiori che si convertiranno in semi, baccelli o frutti. Le api impollinano un terzo delle piante che ci nutrono.
La natura è in grave pericolo: ogni giorno spariscono altri alveari per l'apicoltura e la natura in generale. Le cause principali sono i parassiti, l'agricoltura e i pesticidi.
19 aprile 2015
La perdita della Sovranità Monetaria del Popolo italiano
Con la nascita della Comunità Economica Europea e l’adesione dei paesi europei all’Euro come moneta unica, l’Italia è caduta in una trappola da cui sarà molto difficile liberarsi, se non a costo di grandi sacrifici e sofferenze disumane e sicuramente non prima che la maggioranza degli italiani abbia raggiunto la consapevolezza della condizione di schiavitù in cui si trova a causa di questa micidiale e invisibile “dittatura finanziaria”.
Basta guardarsi intorno e ascoltare la gente per rendersi conto che il paese sta sprofondando nel baratro di una crisi economica senza precedenti e le frequenti manifestazioni spontanee di protesta di cittadini disperati contro i politici cinicamente distratti se non addirittura collusi ne sono la prova più evidente.
Basta guardarsi intorno e ascoltare la gente per rendersi conto che il paese sta sprofondando nel baratro di una crisi economica senza precedenti e le frequenti manifestazioni spontanee di protesta di cittadini disperati contro i politici cinicamente distratti se non addirittura collusi ne sono la prova più evidente.
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