L'Europa
ridotta a semplice "espressione monetaria" verso il crollo dei consumi e
chiusura delle imprese che alimentano il mercato interno - Di Tito Pulsinelli
E'
un'urgenza strattonare le radici della millenarista utopia liberista
allignata in Europa, che si è fatta "mercato & moneta" alla faccia e
sulle spalle di tutti i ceti laboriosi. Bisogna sparigliare il gioco,
ora, altrimenti il discorso si chiude definitivamente per un'altra
generazione. Il giogo del governo-ombra continentale della BCE, lo si
incrina se si assesta un primo colpo al loro giocattolo monetario
preferito. L'euro Moloch dei popoli ed alibi d'una oligarchia
che sta cancellando tutti gli altri poteri che emanano dalla volonta
popolare e dal voto. La BCE, genuflessa al FMI, è in corresponsione
d'amorosi sensi con la casta delle 12 banche mondiali, ed agisce in
perfetta sintonia con la dittatura globalista, persino nella fase in cui
è già cominciata da tempo la de-globalizzazione.
BCE
e "commissione di Bruxelles" -che fino all'anno scorso osavano negare
persino l'esistenza di qualsivoglia crisi- ora vanno all'arrembaggio
piratesco con politiche che falcidiano il potere d'acquisto dell'85%
della popolazione. Aprono la strada al crollo generalizzato dei consumi e
chiusura di tutte le imprese che alimentano il mercato nazionale.
Nonostante qualcuno pensi ancora che la pericolosità di HAARP sia solo una fantasia dei "complottisti", gli scienziati stanno studiando questa struttura. Lo scienziato Fran De Aquino, Dipartimento di Fisica dell'Università di Stato di Maranhao, S.Luis/MA, Brasile, ha condotto uno studio su HAARP che è comparso in rete in Luglio ed è stato ripreso dal sitoBefore it's news.
1- I paesi egemonici hanno avuto, hanno, e avranno un altro metodo che non sia l’intervento militare per affrontare la loro stessa crisi e dei paesi periferici? La costruzione di armi muove l’industria. Il reclutamento di mercenari occupa e allontana i marginali. La distruzione dei paesi per dividersi le risorse anima l’assalto finanziario.
2- Sarà sufficiente la guerra infinita per salvare l’imperialismo? La spesa in armi spezza le economie. Il deficit si mischia con tagli della spesa sociale che fomentano la sollevazione interna. L’economia dei casinò delle borse conduce da una crisi all’altra. La continua aggressione esterna impantana gli imperi in guerre che non possono vincere contro culture che non capiscono. Il saccheggio e spreco di idrocarburi finirà una volta esauriti. L’attuale stile della civiltà non sopravviverà all'esaurimento della fonte del più del 90% del consumo energetico. La corsa per il petrolio, acqua e biodiversità porta allo scontro tra le grandi potenze e alla Guerra Mondiale.
Cari amici, ho letto la bozza del programma di Alternativa, nella quale si propone una “ristrutturazione del debito” , con garanzia di pagamento integrale soltanto del debito detenuto dalle famiglie (1). E so che, come ho fatto io, molti iscritti ad Alternativa hanno sottoscritto l’appello “Dobbiamo fermarli”, contenente cinque proposte per un fronte comune contro il governo unico delle banche (2). Nell’appello si propone, con maggiore radicalità rispetto alla bozza del programma di Alternativa, di “Non pagare il debito”.
Né la bozza del programma di Alternativa né l’appello “Dobbiamo fermarli” propongono l’uscita dall’euro (3). Si vorrebbe un default senza ritorno alla moneta sovrana e conseguente svalutazione, più o meno moderata. Non essendo un economista, non so dire con certezza se una simile opzione sia percorribile. I precedenti storici mostrano che si è sempre ricorsi alla svalutazione. L’Argentina ha dichiarato default e ha svalutato al cambio di 2 a 1, abbandonando la moneta austral, legata al dollaro, per tornare al vecchio “peso” (4).
L'altro ieri qui a Gaza c'è stata la seconda seduta del processo ai presunti assassini di Vittorio. Non c'era molta gente, quasi non c'erano giornalisti, solo una ventina di amici di Vik e qualche famigliare degli imputati. Trovate qui il resoconto.
Ieri è stato ucciso dai coloni un palestinese nel distretto di Nablus, ed altri sono stati feriti. I soldati, sempre compiacenti agli occupanti, hanno cominciato ad arrestare palestinesi. Da ricordare che nell'ultimo periodo c'è stato un consistente afflusso di sionisti da tutta europa e dall'occidente nelle colonie, per poter organizzare una rivolta dopo il voto all'ONU.
La prima è un po' datata, e parla di boicottaggio, ma, visto che è un po' che non aggiorno il blog, vale la pena riportarla... L'AGREXCO È IN LIQUIDAZIONE!!!
Come sicuramente saprete, la Carmel-Agrexco è la principale esportatrice di prodotti agricoli israeliani, soprattutto provenienti dalle colonie della valle del giordano, che spesso vendono come «biologici»..strana concezione del biologico, per un'azienda che anche ammesso che non distrugga l'ambiente sicuramente distrugge la vita di tantissimi palestinesi...
Mahmud Abbas giurò che sarebbe arrivato fino alla Fine. Sarà il 23 settembre all’ONUal momento della presentazionedella domanda di riconoscimentodi uno stato palestinese.
Professore e dottore in Scienze Politiche, specializzato sulla situazione palestinese, Julien Salinge ha appena pubblicato “A la recherce de la Palestine, au-delà du mirage d’Oslo”. E spiega il suo pensiero sulla richiesta d’incorporare la Palestina all’ONU. Cosa che secondo lui non avverrà.
Perché l’Autorità Palestinese chiederà all’ONU l'adesione a tale organismo la settimana prossima?
La richiede all’ONU perché ha la sensazione che tutto ciò che ha intrapreso finora non è riuscito. I negoziati sonoin stalloda più di10 anni,e il tentativo dicostruire uno Stato"dal basso", cheera la lineadel governoFayyad,ha in gran partefallito.
L’idea alla base di questa originale dottrina era questa: nonostante la continua occupazione costruiamol'infrastruttura che di fatto diventa uno Stato che la comunità internazionale può riconoscere immediatamente come tale. Non è lafine dell'occupazione, che permettela creazionedello stato, ma lafondazione dello statoche finiscel'occupazione. Malo Stato,anche di fatto,non c'è ancora.
Quando i taglialegna illegali, dotati di armi automatiche, hanno
invaso le montagne, e iniziato ad abbattere le foreste secolari, il
governo non ha fatto nulla, allora la città ha detto basta. Ora le vie
di accesso a Cheran sono controllate da barricate fatte di tronchi,
sorvegliate da uomini dal volto coperto: è la milizia delle comunità
della regione che protegge le proprie foreste. Le pattuglie
attraversano il sottobosco, segnalando la propria presenza con richiami
di uccelli. E' la guerra degli alberi. La criminalità organizzata si è
estesa dai settori tradizionali (estensione, contrabbando di droga,
traffico di migranti, sequestro di persona, pirateria del software) al
furto di legname. A Cheran, gli abitanti si sono organizzati per battere
il crimine e la collusione delle autorità.
L'amministrazione annuncia grandi operazioni contro il traffico
di legno illegale, ma nello stato di Michoacan non ha che arrestato due
pesci piccoli. ma hanno fatto solo due arresti minori. "Senza alberi non
c'è acqua, il suolo si erode e nessuno può vivere dalla terra. Per
questo abbiamo deciso di proteggerci" dichiara uno dei leader della
città al Washingtonpost Post.
Quanti conoscono la verastoria della nascita degli Stati Uniti d’America? Non mi riferisco alla propaganda ufficiale, in cui il galeone Myflower salpato il 6 settembre 1620 dall’Inghilterra, con a bordo 100 o 101 o 102 (a seconda delle versioni) Pilgrim Fathers, Padri Pellegrini, sarebbe giunto nel Nuovo Continente dopo due mesi di navigazione. Intendo la vera storia, sconosciuta agli stessi americani, che aiuta a comprendere il passato e il presente dell’impero coloniale americano, dedito a liberalizzare i mercati del mondo, ad arraffare e conquistare risorse di altri paesi, invadere Stati sovrani per esportare la democrazia.
E’ necessario fare un salto nel passato partendo dal Medioevo.
Il Medioevo europeo I romani vedevano la società in termini di collettivo; ognuno di loro si sentiva una parte del tutto. Di qui l’organizzazione statale che si diede, altamente collettivista, burocratizzata, militarizzata. Al vertice dell’organizzazione non stava un Parlamento, ma un uomo solo. Le decisioni prese dai Parlamenti sono il frutto di compromessi e mediazioni fra interessi diversi.
L’Impero Romano scoraggiò l’iniziativa privata, perché tutto era regolato dallo Stato! In particolare l’Impero annullò quasi del tutto i traffici commerciali privati, sia per terra che per mare e la figura del commerciante era sempre mal tollerata anche nella Roma repubblicana, divenne sempre più rara in tutto l’impero, sino a scomparire pressoché totalmente.
Il modo di interpretare i rapporti umani in termine di collettivo fu una delle chiavi del clamoroso successo romano: la creazione dell’unico impero mondiale della Storia.
Hanno creato la crisi economica globale apposta per creare il caos globale e un'apertura politica globale per far entrare la loro schiacciasassi globale chiamata governo mondiale.
Mentre ci dirigiamo verso il crollo del 2011, il collasso economico e politico di ogni nazione in Occidente sta avvenendo esattamente secondo i piani. Il destino dell'Occidente viene determinato nelle ombre della storia da parte delle banche dall'inferno che gestiscono l'America e l'Unione europea.
Una volta che la verità sulla crisi economica globale sarà pienamente compresa dai popoli delle nazioni, ci saranno non solo rivolte per le strade e i negozi saranno bruciati, ma anche catastrofi politiche, rivoluzioni, impiccagioni pubbliche dei leader politici, e una sofferenza insopportabile.
La verità è che i paesi in Europa e altrove non vengono salvati, essi vengono ridotti in schiavitù attraverso il debito da una classe internazionale di banchieri ladri e banditi protetti dai governi che controllano il FMI, la Banca Mondiale, la Federal Reserve Bank, ed altre banche a gestione privata.
Hanno creato la crisi economica globale apposta per creare il caos globale e un'apertura politica globale per far entrare la loro schiacciasassi globale chiamata governo mondiale.
L'Unione europea è stata voluta dai monopoli e dai loro Stati per creare uno strumento di sfruttamento capitalista a dimensione del continente e di conquista dei mercati di molti paesi. Essa ha avuto bisogno di campagne mediatiche e ideologiche miranti a influenzare in profondità i lavoratori attraverso la demagogia di massa degli "Euro-bugiardi"
Ricordiamo Jacques Delors, in occasione del referendum sul Trattato di Maastricht, che prometteva "un periodo di prosperità". Quasi 20 anni dopo, la povertà, la disoccupazione, l'austerità salariale, le privatizzazioni (che dovevano "abbassare i prezzi"!), le preoccupazioni per il futuro, sono la sorte quotidiana di molti.
I dirigenti della UE avevano promesso una "Europa democratica".
La realtà dimostra la menzogna. Ad ogni vittoria del NO in Francia, Paesi Bassi, Irlanda, la sovranità popolare è stata violata, facendo votare dei parlamenti nelle mani di conservatori e socialdemocratici venduti alla difesa di questo cartello imperialista.
Gli stessi dirigenti borghesi avevano sottolineato che grazie alla UE, la pace sarebbe stata salvaguardata in Europa. Si dimenticano la guerra contro la Jugoslavia, gli attacchi delle potenze imperialiste europee, tra cui la Francia, all'Afghanistan e alla Libia. "L'Euro ci ha risparmiato dalla crisi finanziaria", ha affermato Sarkozy. Eppure, uno spettro si aggira per tutta l'Europa: la minaccia di un crac e del fallimento del sistema bancario.
DICHIARAZIONE DEL FORUM PER LA SOVRANITA' ALIMENTARE
Circa 200 delegati delle organizzazioni membri del Coordinamento Latinoamericano delle Organizzazioni Rurali (CLOC) e La Via Campesina, del Paraguay, ci siamo incontrati ad Asunción, dal 31 agosto al 2 settembre, in occasione del Forum per la Sovranità Alimentare, organizzato in collaborazione con la Base Investigaciones Sociales.
Analizziamo la portata del termine Sovranità Alimentare dal quotidiano fino alle più alte sfere delle decisioni internazionali che riguardano la nostra alimentazione, il nostro modo di essere e di stare al mondo. Sappiamo che la Sovranità Alimentare come una proposta di contadini e indigeni è un concetto in costante arricchimento per le riflessioni del popolo in lotta per una vita dignitosa e s'incarna nelle nostre pratiche quotidiane, nelle politiche agricole autonome, in un rapporto armonioso degli esseri umani con la natura.
Maggioranze non piu' rappresentate - Chi rappresenta chi? - Abdicazione al governo-ombra del racket internazionale finanzanziario - Contratto sociale da riscrivere - Liquidazione dei poteri nazionali che emanano dal voto dei cittadini Tito Pulsinelli
Appare morale, e impossibile da contraddire, chi afferma che piú importante della vita sono “i Mercati”. Si sprecano in genuflessioni e salamelecchi verso questa nuova divinitá che traccia i destini delle nazioni e delle genti. E’ l’oggettivitá pura, il domineddio reincarnato in tre SpA (1), tutte anglosassoni e di stanza negli Stati Uniti, con ampia versatilitá: arbitri, croupier, gendarme, giudici e giocatori d’azzardo globale. La fede prezzolata ne “i mercati” equivale alla confessione pubblica di sudditanza totale ai voleri e strapoteri di questa “sacra triade” che parla anglo-sassone e yddish.
La musica suonata a Madrid, Londra, Roma, Atene e Washington é la medesima. Letta sullo spartito scritto dal governo-ombra della finanza. Gli interscambiabili e prescindibili “leader”, con i loro seriali ed omologati partiti mediatici, si alternano ai governi senza che si notino differenze. Con un’unica funzione: allestire l’avanspettacolo e “fare l’arrangiamento”, adattando la colonna sonora alle idionsicrasie delle varie cittadinanze ed elettorati locali. Laburista, conservatore, popolare, liberali -buoni questi!- centro-qualcosa o qualcos-altro, sono complici del potere de facto, sovranazionale che – dal primato dell’economia di qualche tempo fa - oggi in pieno delirio onnivoro, proclama la dittatura economica.
Dimenticate i vostri diritti! Quando i grandi feudatari delle imprese multinazionali hanno impadronirsi anche di quel poco che resta della rete di protezione sociale ormai ridotta a brandelli (adieu Servizio Sanitario Statale per la cura degli anziani e per i meno abbienti! Previdenza Sociale? Au revoir!), l’amministrazione Obama si sta muovendo a rotta di collo per espandere ed intensificare i programmi di stato di polizia in precedenza impostati dal governo Bush.
Dopo tutto, con le quotazioni azionarie preda di vortici selvaggi, occupazione e salari in una spirale mortale, e fondi pensione e patrimoni pubblici inghiottiti completamente dagli speculatori e dalla feccia dei possessori di rendite e dei grandi patrimoni, lo Stato rispolvera, migliorandoli, i piani di emergenza, per paura che il “contagio” dalla Grecia, Spagna o Gran Bretagna si estenda dai mitici lidi della “vecchia Europa” e vada ad infettare questo popolo timorato di Dio, qui nella sua Heimat, nella sua cara patria che sono gli Stati Uniti.Niente paura, coloro che detengono il potere possiedono formule magiche, a cui hanno conferito entusiasticamente il titolo di Civil Disturbances: Emergency Employment of Army and Other Resources, (Disordini civili: impiego dell’esercito e di altre risorse in situazioni emergenziali), diversamente note come Disposizioni per l’Esercito 500-50, riguardanti alle “politiche, responsabilità, e direttive per il Ministero della difesa relative alla pianificazione di operazioni che vedono l’uso delle strutture dell’esercito in funzione del controllo di disordini civili in atto, o per la loro prevenzione.”
Il Segretario di Stato delle finanze greco dice che è "essenziale" per paese, il prestito di 110.000 milioni approvato a maggio 2010. L'Ibex 35 perde all'inizio della sessione 2,25% e 7.800 punti.
(EFE) .- Le borse europee hanno aperto oggi con forti cadute, così come l'euro, colpito dalle nuove notizie sulla crisi greca. I timori circa una possibile sospensione dei pagamenti del paese ellenico si sono sommati alle dichiarazioni del suo Segretario di Stato per le Finanze, Sajinidis Filippi, che ha detto che la Grecia ha i soldi per pagare gli stipendi e le pensioni del governo solo fino a ottobre, per cui è "essenziale" il prestito di 110.000 milioni di euro approvati nel maggio 2010.
Questo è stato un duro colpo per le borse europee. Alle 11.30 (09.30 GMT), tutte le piazze finanziarie europee registravano significative battute d'arresto, con Parigi in testa dopo aver saputo che Moody sta prendendo in considerazione, secondo il Wall Street Journal, il declassamento delle banche francesi per la loro esposizione al debito greco.
La crisi sta funzionando come volano per accelerare la creazione di un'unione federale europea che sottragga sovranità economica ai governi nazionali per centralizzarla nelle mani di un apparato sovranazionale.
Più la crisi economica si aggrava, più il rafforzamento dell'Unione europea viene presentato come unica soluzione in grado di scongiurare il collasso dell'euro. Lo scenario auspicato ormai in maniera esplicita da più parti è quello di un'unione federale sul modello di quello nordamericano, che sottragga sovranità economica ai governi nazionali per centralizzarla nelle mani di un apparato sovranazionale.
Oltre ai sempre più insistenti appelli per la creazione di "un'autorità centrale europea capace di gestire la crisi" (l'ultimo in ordine di tempo, George Soros, sul New York Times di martedì), un'autorità con potere di emettere titoli di Stato e imporre sanzioni economiche ai Paesi che sgarrano, si sente sempre più spesso parlare di 'Stati Uniti d'Europa': negli ultimi giorni lo hanno fatto il premier britannico David Cameron, auspicando questo sbocco per l'Ue, e il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, candidandosi addirittura a diventarne futuro presidente.
Il Cnt, il Consiglio nazionale transitorio libico si appresta a trasferirsi a Tripoli. Nella capitale tutto scarseggia. Moltissimi non hanno cibo e nemmeno più un tetto, l’acqua è diventata più preziosa del petrolio tanto che ormai costa più della benzina. Ed è la sete in un paese dove la temperatura raggiunge i 40 gradi, l’emblema dell’emergenza umanitaria che tormenta la Libia dopo sette mesi di guerra. Ma parra strano in un paese ricoperto di sabbia, l’acqua non scarseggia, anzi sotto le dune del Sahara si trova la riserva più grande del mondo tanto da spingere qualcuno a suggerire che non solo petrolio, uranio e gas sono il “premio” che gli alleati occidentali cercano in Libia.
E’ passata quasi in secondo piano, ma il mare di acqua dolce esteso quanto la Germania a soli 100 metri di profondità in terra libica, equivale ad un tesoro, non solo materiale ma anche politico in una regione dove l’acqua significa vita e sviluppo sia per la produzione agricola locale sia per l’esportazione in altre nazioni africane.
Si tratta del progetto GMMR (Great Man made River) mirato a portare l’acqua fossile dalla profondità del Sahara alla costa del Mediterraneo. Gheddafi aveva cominciato a costruirlo con ingegneri cinesi finanziandolo di tasca propria, senza cioè servirsi degli onerosi prestiti della Banca Mondiale ma anzi investendo generosamente nella Banca Africana e dando così un pessimo esempio per l’intero globo.
Con la formula utilizzata nell'aggressione contro la Libia dalla Nato si cerca di configurare un nuovo modello, applicabile ad altri paesi con alcune varianti. La questione fondamentale è ora la grave minaccia di ripetizione di questo ingannevole ed ambiguo schema in altri paesi con risorse d'interesse strategico per Washington e i suoi alleati o intollerabili posizioni politiche indipendenti, come quelle di alcuni in America Latina e nei Caraibi. Di Ángel Guerra Cabrera (foto) Nei primi di gennaio del 1961 si evidenziava un'imminente intervento militare degli Stati Uniti contro Cuba. Fu annunciato, dal 31 dicembre 1960, lo "Stato di Allerta Combattiva in tutta la Nazione".
Con la formula utilizzata nell'aggressione contro la Libia dalla Nato si cerca di configurare un nuovo modello, applicabile ad altri paesi con alcune varianti. Come affermato da Ben Rhodes, vice presidente del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti in un'intervista a Foreign Affairs, il "metodo" utilizzato dall'amministrazione Obama nel paese nordafricano è "più efficace" rispetto al dispiegamento di truppe attuato da Bush in Iraq e in Afghanistan. Bisognerebbe aggiungere che è seguito dall'attuale inquilino della Casa Bianca, e superato nel secondo paese, ma non ci dobbiamo distrarre. La questione fondamentale è ora la grave minaccia di ripetizione di questo ingannevole ed ambiguo schema in altri paesi con risorse d'interesse strategico per Washington e i suoi alleati o intollerabili posizioni politiche indipendente, come quelle di alcuni in America Latina e nei Caraibi.
Una sesta regione in Somalia è ormai colpita dalla carestia.Centinaia di persone muoiono ogni giorno, almeno metà, sono bambini.
Il centro di analisi per la sicurezza alimentare (FSNAU) delle Nazioni Unite si è preoccupato questo lunedi dell'evoluzione della siccità che colpisce il Corno d'Africa, in particolare la Somalia. L'area della carestia reale (più di 2 morti per fame al giorno per ogni 10.000 persone) si estende ad una sesta regione. Decine di migliaia di persone sono già morte e 750.000 erano in pericolo nel breve termine.
Alla chiamata dei sindacati, migliaia di italiani sono scesi in strada per denunciare le misure di austerità sempre più opprimenti di cui sono vittime. Gli spagnoli hanno iniziato a sfilare da 18 ore.
Sono decine di migliaia, uniti, con lo stesso slogan, con la stessa rabbia: no all’austerità, no alla regola d’oro. E i loro rispettivi governi, non contenti di annegare i loro cittadini in misure di rigore sempre più soffocanti, si accusano l’un l’altro. A Madrid, Grecia e Italia vengono incolpate di essere la nuova causa del “panico dei mercati”.
Berlusconi aveva promesso quest’estate un taglio di almeno 95 miliardi di Euro per cercare di raggiungere il pareggio nel 2013. Misure che il Senato italiano esamina questo martedì. Peggio ancora, Berlusconi e il suo governo si sono barricati nelle stanze di Roma per discutere su come aggravare la situazione:
Il mobbing internazionale contro la Siria ha compiuto un salto di qualità con la pubblicazione alla fine di agosto del rapporto di Amnesty International curato dall'operatore Neil Sammonds. Il rapporto non si limita a denunciare casi di torture ed omicidi, ma si caratterizza per un tono eminentemente politico, con tanto di appelli al Consiglio di Sicurezza dell'ONU e di proposta di deferire il governo siriano alla Corte dell'Aja che si occupa di crimini contro l'umanità.(1)
Il rapporto dunque sposa in tutto e per tutto la tesi "occidentale" della guerra di Assad contro il proprio popolo e non prende minimamente in considerazione l'eventualità che la Siria possa essere fatta oggetto di attacchi dall'esterno. Questa è proprio la base ideologica del mobbing internazionale: la Siria non ha altri nemici che sé stessa, perciò non esistono colonialismi, o conflitti tra Stati o tra Stati e multinazionali, oppure intrecci affaristico-militari, ecc. Esiste solo una "comunità internazionale" che giudica e, se è il caso, "interviene" (eufemismo per "bombarda") attraverso il suo braccio militare: la NATO.